Capitolo 2 - LA SCUOLA ITALIANA: IL PASSAGGIO DAL MODELLO TRASMISSIVO AL PRO...Corrado Izzo
Verso la fine degli anni ’60 la scuola pubblica italiana ha vissuto un periodo di grandi difficoltà, causato da un fenomeno importante e difficile da gestire, definito della scolarizzazione di massa .
Dopo aver conosciuto il boom economico, anche nel nostro paese si è verificata una grande crescita demografica accompagnata dall’incremento delle attese rispetto alla qualità della vita.
Capitolo1 - IL PROCESSO FORMATIVO: I MUTAMENTI DEI PARADIGMI STORICI Corrado Izzo
L’uomo moderno, in contrasto con le “originarie” forme di conoscenza basate sul sentire e sul pensare , ha affermato la possibilità della ragione di controllare da sé il processo di indagine e di verificare sperimentalmente come è fatta la realtà, esaltandone i poteri fino ad arrivare alla fede totale nella scienza positiva.
Questo passaggio ha segnato anche la rinuncia alla lettura complessiva della realtà e si è concentrata nei suoi segmenti con conseguente allargamento dell’enciclopedia delle discipline e produzione di saperi tecnologici segmentati con cui intervenire su parti della realtà. Ma la frattura più profonda avviene con la separazione della scienza dalla coscienza: il vero si distacca dal giusto in quanto la conoscenza oggettiva non ha coscienza, è neutra.
Ipotesi di modelli esplicativi della nuova offerta di formazione MOOC. Legami tra MOOC e le culture delle scienze naturali, sociali e umanistiche. Evoluzione dei MOOC: le caratteristiche dei MOOC permettono d’ipotizzare alcuni possibili scenari.
Concetti di base e competenze chiave per l’Educazione alla Cittadinanza Democ...INSMLI
Questi documenti sono stati utlilizzati come materiali preparatori del seminario di formazione di Reggio Emilia, 6-8 marzo 2006, intitolato Dalla storia alla cittadinanza. Saperi e pratiche per un ethos civile, che si è svolto presso la sede dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia.
Il seminario è stato promosso e progettato dal Landis.
Capitolo 2 - LA SCUOLA ITALIANA: IL PASSAGGIO DAL MODELLO TRASMISSIVO AL PRO...Corrado Izzo
Verso la fine degli anni ’60 la scuola pubblica italiana ha vissuto un periodo di grandi difficoltà, causato da un fenomeno importante e difficile da gestire, definito della scolarizzazione di massa .
Dopo aver conosciuto il boom economico, anche nel nostro paese si è verificata una grande crescita demografica accompagnata dall’incremento delle attese rispetto alla qualità della vita.
Capitolo1 - IL PROCESSO FORMATIVO: I MUTAMENTI DEI PARADIGMI STORICI Corrado Izzo
L’uomo moderno, in contrasto con le “originarie” forme di conoscenza basate sul sentire e sul pensare , ha affermato la possibilità della ragione di controllare da sé il processo di indagine e di verificare sperimentalmente come è fatta la realtà, esaltandone i poteri fino ad arrivare alla fede totale nella scienza positiva.
Questo passaggio ha segnato anche la rinuncia alla lettura complessiva della realtà e si è concentrata nei suoi segmenti con conseguente allargamento dell’enciclopedia delle discipline e produzione di saperi tecnologici segmentati con cui intervenire su parti della realtà. Ma la frattura più profonda avviene con la separazione della scienza dalla coscienza: il vero si distacca dal giusto in quanto la conoscenza oggettiva non ha coscienza, è neutra.
Ipotesi di modelli esplicativi della nuova offerta di formazione MOOC. Legami tra MOOC e le culture delle scienze naturali, sociali e umanistiche. Evoluzione dei MOOC: le caratteristiche dei MOOC permettono d’ipotizzare alcuni possibili scenari.
Concetti di base e competenze chiave per l’Educazione alla Cittadinanza Democ...INSMLI
Questi documenti sono stati utlilizzati come materiali preparatori del seminario di formazione di Reggio Emilia, 6-8 marzo 2006, intitolato Dalla storia alla cittadinanza. Saperi e pratiche per un ethos civile, che si è svolto presso la sede dell'Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia.
Il seminario è stato promosso e progettato dal Landis.
giovanni campagnoli (2006-08), Attese dei giovani e missione educativa e form...Giovanni Campagnoli
Torino, 28 febbraio ‘08 Centro Don Bosco, Valdocco
CONVEGNO NAZIONALE PER I DIRETTORI DEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA FEDERAZIONE SALESIANA CNOS-FAP
“Come rispondere alle attese dei giovani e garantire la missione educativa e formativa dei Centri di Formazione Professionali Salesiani”
giovanni campagnoli
Complexity Literacy Meeting Udine: La scheda del libro pubblicato da Piero Do...Complexity Institute
Scheda del libro pubblicato da Piero Dominici "Dentro la società interconnessa" presentato al Complexity Literacy Meeting organizzato dal Complexity Institute a Udine per Conoscenza in Festa dal 1 al 2 luglio 2016
Le life skills e le competenze chiave di cittadinanza Carmela Scarinzi
Project work in pedagogia e didattica per l'innovazione scolastica "Io, noi, gli altri" Insegnare ai bambini con una storia come andare oltre le apparenze ...
La biblioteca accademica nella filiera della comunicazione scientifica: ridef...Università di Padova
Presentazione al Convegno annuale alle Stelline 2013
Le Biblioteche in Cerca di Alleati, Milano (Italy). Palazzo Stelline, 14-15 March 2013.
Il lavoro è inquadrato nel rapporto tra scienza e società, e come il ruolo della biblioteca accademica agisce nell'equilibro mutato tra scienza e società a seguito delle nuove tecnologie. Il primo punto è il mercato dell'economia della conoscenza focalizzato sul valore della catena informativa nella comunicazione scientifica che non può essere solo un valore "economico". Si arriva poi al ruolo della biblioteca accademica nel penetrare nell'ambiente sociale... passando attraverso la riflessione dei modelli economici, non tanto quali sono esistenti ad oggi, ma cosa si intende per modello economico ..
Cos’è la sociologia? Se ti interessi di relazioni ed evoluzione umana, sicuramente ti sarai posto questa domanda e sarai curioso di conoscere qualcosa in più sulla storia di questa disciplina.
Possiamo definire la sociologia come la scienza sociale che studia i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l’individuo e il gruppo sociale. Un’altra definizione, più restrittiva, definisce la sociologia come lo studio scientifico della società.
Ciò che emerge, comunque, è un interesse nei confronti della società, dei rapporti causa-effetto e delle relazioni tra singoli e gruppi.
Possiamo considerare la sociologia come una scienza relativamente nuova: questa, infatti, si afferma nel XIX secolo come risposta accademica ai cambiamenti della modernità.
Come abbiamo accennato, volendo dare una definizione, si tratta di quella scienza sociale che studia i fenomeni della società umana.
Nel corso degli anni, la sociologia si è arricchita dell’apporto di diversi esponenti che, a loro volta, hanno dato vita a numerose correnti interpretative.
Ai tempi della sua affermazione, la sociologia includeva la ricerca su aspetti macrostrutturali, come sistema sociale, funzione, classe sociale, genere, le classi e le norme sociali. Anche lo studio delle istituzioni ha avuto un ruolo rilevante, soprattutto quello della famiglia e della scuola, per poi passare ai problemi della società stessa, come la devianza, il crimine (poi articolatasi in criminologia), l’immigrazione, il divorzio, l’integrazione sociale, e l’ordine e la legge. Tutte queste tematiche sono comunque affrontate dalla sociologia classica.
La sociologia moderna studia principalmente aspetti della vita quotidiana, soprattutto delle istituzioni, e di come essi riescano ad influenzare la nostra società. In virtù di questo sono nate alcune sottodiscipline come sociologia del lavoro, sociologia dell’arte e della cultura o sociologia dello sport.
giovanni campagnoli (2006-08), Attese dei giovani e missione educativa e form...Giovanni Campagnoli
Torino, 28 febbraio ‘08 Centro Don Bosco, Valdocco
CONVEGNO NAZIONALE PER I DIRETTORI DEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DELLA FEDERAZIONE SALESIANA CNOS-FAP
“Come rispondere alle attese dei giovani e garantire la missione educativa e formativa dei Centri di Formazione Professionali Salesiani”
giovanni campagnoli
Complexity Literacy Meeting Udine: La scheda del libro pubblicato da Piero Do...Complexity Institute
Scheda del libro pubblicato da Piero Dominici "Dentro la società interconnessa" presentato al Complexity Literacy Meeting organizzato dal Complexity Institute a Udine per Conoscenza in Festa dal 1 al 2 luglio 2016
Le life skills e le competenze chiave di cittadinanza Carmela Scarinzi
Project work in pedagogia e didattica per l'innovazione scolastica "Io, noi, gli altri" Insegnare ai bambini con una storia come andare oltre le apparenze ...
La biblioteca accademica nella filiera della comunicazione scientifica: ridef...Università di Padova
Presentazione al Convegno annuale alle Stelline 2013
Le Biblioteche in Cerca di Alleati, Milano (Italy). Palazzo Stelline, 14-15 March 2013.
Il lavoro è inquadrato nel rapporto tra scienza e società, e come il ruolo della biblioteca accademica agisce nell'equilibro mutato tra scienza e società a seguito delle nuove tecnologie. Il primo punto è il mercato dell'economia della conoscenza focalizzato sul valore della catena informativa nella comunicazione scientifica che non può essere solo un valore "economico". Si arriva poi al ruolo della biblioteca accademica nel penetrare nell'ambiente sociale... passando attraverso la riflessione dei modelli economici, non tanto quali sono esistenti ad oggi, ma cosa si intende per modello economico ..
Cos’è la sociologia? Se ti interessi di relazioni ed evoluzione umana, sicuramente ti sarai posto questa domanda e sarai curioso di conoscere qualcosa in più sulla storia di questa disciplina.
Possiamo definire la sociologia come la scienza sociale che studia i fenomeni della società umana, indagando i loro effetti e le loro cause, in rapporto con l’individuo e il gruppo sociale. Un’altra definizione, più restrittiva, definisce la sociologia come lo studio scientifico della società.
Ciò che emerge, comunque, è un interesse nei confronti della società, dei rapporti causa-effetto e delle relazioni tra singoli e gruppi.
Possiamo considerare la sociologia come una scienza relativamente nuova: questa, infatti, si afferma nel XIX secolo come risposta accademica ai cambiamenti della modernità.
Come abbiamo accennato, volendo dare una definizione, si tratta di quella scienza sociale che studia i fenomeni della società umana.
Nel corso degli anni, la sociologia si è arricchita dell’apporto di diversi esponenti che, a loro volta, hanno dato vita a numerose correnti interpretative.
Ai tempi della sua affermazione, la sociologia includeva la ricerca su aspetti macrostrutturali, come sistema sociale, funzione, classe sociale, genere, le classi e le norme sociali. Anche lo studio delle istituzioni ha avuto un ruolo rilevante, soprattutto quello della famiglia e della scuola, per poi passare ai problemi della società stessa, come la devianza, il crimine (poi articolatasi in criminologia), l’immigrazione, il divorzio, l’integrazione sociale, e l’ordine e la legge. Tutte queste tematiche sono comunque affrontate dalla sociologia classica.
La sociologia moderna studia principalmente aspetti della vita quotidiana, soprattutto delle istituzioni, e di come essi riescano ad influenzare la nostra società. In virtù di questo sono nate alcune sottodiscipline come sociologia del lavoro, sociologia dell’arte e della cultura o sociologia dello sport.
1. Il LES
Un curricolo per la
cittadinanza attiva
Catania 16.12.2013
Prof. Angelo Morales
1
2. 2
LES - LINEE GENERALI E COMPETENZE
Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i
linguaggi propri della cultura nelle molteplici dimensioni
attraverso le quali l’uomo si costituisce in quanto persona e
come soggetto di reciprocità e di relazioni: l’esperienza di sé e
dell’altro, le relazioni interpersonali, le forme di vita sociale e
di cura per il bene comune, le relazioni istituzionali in ambito
sociale, le relazioni con il mondo delle idealità e dei valori.
L’insegnamento pluridisciplinare delle scienze umane, da
prevedere in stretto contatto con l’economia e le discipline
giuridiche, la matematica, la geografia, la filosofia, la storia, la
letteratura, fornisce allo studente le competenze utili:
2
3. 3
1) a comprendere le dinamiche proprie della realtà sociale, con
particolare attenzione al mondo del lavoro, ai servizi alla
persona, ai fenomeni interculturali e ai contesti della
convivenza e della costruzione della cittadinanza;
2) a comprendere le trasformazioni socio-politiche ed
economiche indotte dal fenomeno della globalizzazione, le
tematiche relative alla gestione della multiculturalità e il
significato socio-politico ed economico del cosiddetto “terzo
settore”;
3) a sviluppare una adeguata consapevolezza culturale rispetto
alle dinamiche psicosociali.
4) a padroneggiare i principi, i metodi e le tecniche di ricerca in
campo economico-sociale (!?)
3
4. 4
La conoscenza della società in cui viviamo, data la
sua crescente complessità, non può essere affidata
esclusivamente al sapere intuitivo ed esperienziale
proprio del senso comune, ma richiede l’acquisizione di
competenze specifiche che solo la scuola può dare. I
licei “storici”, quali il classico e lo scientifico, delineano
dei percorsi formativi ben definiti e consolidati, ma non
coprono un’esigenza ormai sempre più avvertita nel
nostro sistema sociale, quella di un corso di studi
proiettato verso l’analisi della società contemporanea,
nella quale la dimensione umano-sociale riveste una
centralità che nei sistemi precedenti non era dato
avvertire.
4
5. 5
Oggi è evidente l’influenza pervasiva nella vita di
tutti delle scelte fatte in ambito tecnico scientifico
ed economico, ma, come è stato efficacemente
osservato: “la cultura scientifica, privata di
riflessività sui problemi generali e globali,
diventa incapace di pensarsi e di pensare i
problemi sociali e umani che pone”. La
drammaticità della situazione attuale è data in
gran parte da una scienza, una tecnologia, e
naturalmente un’economia che appaiono fuori
controllo, e da specialisti dei diversi settori che
assomigliano ad apprendisti stregoni incapaci di
tenere a freno le forze da loro scatenate.
5
6. 6
“Il perdurare del processo tecno-scientifico attuale,
processo del resto cieco che sfugge alla coscienza e alla
volontà degli stessi scienziati (ed economisti! – ndr),
conduce a una forte regressione di democrazia. Così,
mentre l’esperto perde la capacità di concepire il globale e il
fondamentale, il cittadino perde il diritto alla conoscenza”
(E. Morin, La testa ben fatta, R. Cortina Editore). Da qui la
necessità di quella che Morin definisce una democrazia
cognitiva, perché gli intellettuali, e i semplici cittadini, delle
future generazioni devono poter esercitare un controllo
democratico sui processi economico-sociali e sulle possibili
conseguenze della ricerca. La cittadinanza attiva non è
qualcosa che si può insegnare nelle ore di “cittadinanza e
costituzione”, ma deve caratterizzare l’intero curricolo
scolastico.
6
7. 7
Ad una attenta riflessione non può sfuggire il ruolo che
il sistema economico ha oggi nel determinare il destino
di ognuno nel mondo globalizzato. La recente crisi
finanziaria ha avuto, e continua ad avere, un impatto
così devastante sui ceti e sui paesi più deboli da
ridisegnare ampiamente il modello di relazioni sociali
degli ultimi decenni. Proporre, quindi, una maggiore
conoscenza dei fondamenti dell’economia già a livello
liceale è un’idea del tutto condivisibile. E d’altra parte
sia nel Liceo Socio-Psico-Pedagogico che nel Liceo di
Scienze Sociali lo studio di questa disciplina era già
previsto da anni. Ma, quale economia, studiata come e
a qual fine?
7
9. 9
I modelli matematici non possono sostituire la
conoscenza della struttura storico-sociale della
realtà. “…la matematica decontestualizza
i suoi oggetti, e in campo economico ciò
comporta il rischio del riduzionismo e
della falsa neutralità. L’unico antidoto è
la conoscenza della storia e la
consapevolezza della dimensione
politica dell’analisi economica”
G. Lunghini
9
10. 10
“L'economia non è solo una materia tecnica, da
insegnare nell'ambito della formazione aziendale. E'
anche e soprattutto una materia d'insegnamento
formativa, di fondamentale importanza per aiutare i
giovani a comprendere la società in cui vivono e i
problemi che continuamente ci si presentano, come
quelli della recente crisi. Una formazione economica fin
dagli studi liceali, che può essere approfondita negli
studi universitari, è anche utilizzabile in via diretta in
molti campi di lavoro in rapido sviluppo nelle società
moderne, sia nelle imprese sia nel settore pubblico”
A. Roncaglia
10
11. 11
A che serve dunque un Liceo economico-sociale?
Non a preparare ad una professione, come in
passato ad esempio il diploma di ragioniere. Un
liceo non abilita ad alcunché, tranne che alla
iscrizione a qualche facoltà universitaria. Il LES deve
quindi essere considerato propedeutico alla facoltà
di Economia? Anche, ma non solo. Lo studio liceale
può naturalmente orientare verso l’iscrizione a
diverse facoltà,ma deve mirare anzitutto ad una
formazione di carattere generale: formazione alla
cittadinanza.
11
12. 12
Proponendo una didattica per competenze,
chi si è occupato della stesura delle indicazioni
generali per i nuovi indirizzi sa bene che oggi
un insegnamento centrato sui contenuti è
improponibile. In ogni ambito del sapere il
livello delle conoscenze muta così
rapidamente che non basterebbe una cultura
enciclopedica per tenere il passo. Ispirandosi
a Bruner si sottolinea correttamente la
necessità di far cogliere agli alunni i nuclei
fondanti delle discipline, la loro struttura.
12
13. 13
Per Bruner una teoria dell’istruzione “deve
specificare il modo in cui un insieme di cognizioni
deve essere strutturato perché sia prontamente
compreso dal discente. Una ‘struttura ottimale’ si
riferisce ad un insieme di proposizioni da cui può
essere generato un più vasto insieme di
cognizioni: la formulazione di tale struttura
dipende dallo stato di progresso di un particolare
campo del conoscere…(e) l’efficacia di una
struttura dipende dalla sua capacità di
semplificare l’informazione, di generare nuove
proposizioni e di rendere più maneggevole un
insieme di cognizioni”.
13
14. 14
Nelle indicazioni ministeriali sui nuovi indirizzi troviamo
diverse incongruenze rispetto agli obiettivi dichiarati. Se
prendiamo il profilo delle scienze umane per il LES, leggiamo
che riguardo alla Psicologia si devono “prendere in esame” per
il primo biennio (in realtà per tutto il ciclo di studi, perché lo
studio della disciplina finisce al secondo anno):
a) ”i diversi aspetti delle relazioni sui luoghi di lavoro”; b) “i
processi sociali di influenzamento, cooperazione, conflitto e
negoziazione nei luoghi di lavoro”…
Dove sono in questo contesto i concetti di base della
disciplina?
A parte un accenno alla conoscenza degli “aspetti principali
del funzionamento mentale” non è dato trovarli.
Ragazzi di 14-15 anni dovrebbero essere perciò in grado di
fare psicologia applicata al lavoro senza conoscere i
fondamenti della disciplina.
14
15. 15
Riguardo alla Sociologia (secondo biennio e quinto
anno del LES) vengono indicati una serie di contenuti,
finalizzati alla acquisizione di competenze quali:
a)”comprendere le dinamiche proprie della realtà
sociale…”; b) “comprendere le trasformazioni sociopolitiche ed economiche indotte dal fenomeno della
globalizzazione…”; c) “sviluppare una adeguata
consapevolezza culturale rispetto alle dinamiche
psicosociali”; d) “padroneggiare i principi, i metodi e le
tecniche di ricerca in campo economico sociale”.
Ma, cosa vuol dire acquisire tali competenze per uno
studente liceale? Che cosa distingue la sua preparazione
da quella di uno studente universitario o di un
ricercatore, che può essere indicata con gli stessi
termini?
15
16. PSICOLOGIA I° Biennio
(Nostra proposta)
•
•
•
•
•
•
-
Cenni di storia della disciplina:
I processi cognitivi
L’apprendimento
L’età evolutiva (cenni)
Interazioni sociali: I gruppi – La leadership
Stereotipi – Pregiudizi – Atteggiamenti
La scelta del lavoro
Dinamiche relazionali nei luoghi di
cooperazione, negoziazione e conflitti.
lavoro:
16
17. 17
A partire dal secondo anno ha inizio lo studio della
Metodologia della ricerca. Tutti i manuali di Scienze
umane approntati dopo il riordino riducono la
Metodologia alla Statistica, con rare eccezioni di alcuni
che premettono alcune pagine introduttive,
generalmente di difficile lettura e troppo sintetiche
per poter essere realmente comprese dagli alunni. La
statistica è una tecnica indubbiamente utile, e
costituisce uno degli elementi costitutivi della ricerca
sociale, ma ha senso, e ne può essere motivato lo
studio, se se ne comprende l’utilità nel quadro
complessivo della ricerca. E’ da lì, quindi, che occorre
partire, facendo capire sin dall’inizio il senso di uno
studio della società nei suoi diversi aspetti.
17
18. 18
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Uno studio introduttivo sulle scienze umane può essere
articolato come segue:
Natura Cultura Società
Mondo della natura e mondo dello spirito
La cultura materiale
Realtà concreta (le cose) e realtà astratta (valori, istituzioni
ecc.)
Mondo animale e mondo umano
L’uomo come animale sociale di cultura
La neotenia (Gehlen)
Il lavoro nel processo di ominizzazione
Le scienze naturali (oggetto – metodo – linguaggio)
Le scienze umane e sociali
18
19. 19
Nella definizione del curricolo del LES abbiamo
sottolineato più volte la necessità di recuperare
nell’ambito di un insegnamento pluridisciplinare
(previsto dalle indicazioni ministeriali) la mancanza di
un asse culturale chiaro e condivisibile. Ci sembra che,
pur prevedendo l’attivazione di raccordi tra tutte le
discipline, oltre la distinzione tra materie umanistiche e
scientifiche, un orientamento significativo, rispondente
all’identità dell’indirizzo, possa essere individuato nella
definizione di un’area disciplinare “Scienze umaneDiritto-Economia politica”.
19
20. 20
“Tutti gli errori degli economisti derivano dal fatto
che considerano la società come una società
cooperativa, cioè come se gli individui
producessero “merci” solo per soddisfare i
reciproci bisogni e lo scambio intervenisse solo a
questo livello. Ma questa rappresentazione non
regge, perché in realtà la società si fonda su una
base completamente diversa. Gli imprenditori
investono e chiamano la forza lavoro ad una
attività il cui scopo non è quello di “soddisfar
bisogni”.
J.M. Keynes
20
21. 21
Abbiamo quindi rilevato come nel primo
biennio quest’ipotesi non sia facilmente
praticabile per il fatto che l’insegnamento delle
Scienze umane si limita alla Psicologia e (dal
secondo anno) alla Metodologia della ricerca.
Ci siamo perciò orientati verso un lavoro volto
(nel primo biennio) alla acquisizione
preliminare delle competenze trasversali di
base indicate negli assi di Fioroni e ai
fondamenti delle singole discipline (oggetto,
linguaggio, metodo di indagine).
21
22. 22
Metodologia della ricerca
NB: Le competenze indicate dal Miur a nostro avviso
non sono adeguate alle effettive possibilità di
apprendimento degli alunni di un liceo. Condividiamo
la premessa: “Lo studente matura gradualmente alcune
competenze di base nell’ambito delle diverse
metodologie di ricerca”. Le competenze
successivamente elencate ci sembrano più adatte a
studenti universitari, e riteniamo pertanto che debbano
essere riformulate, tenendo conto del livello di
maturità di uno studente liceale e del fatto che
comunque la maturità liceale non abilita all’esercizio di
una attività di ricerca, che va demandata agli studi
universitari.
22
23. 23
MdR - Competenze specifiche
(Nostra proposta)
• Comprendere il senso e l’importanza della ricerca scientifica
come strumento di analisi critica della realtà diverso dal
senso comune e da altre modalità cognitive.
• Acquisire consapevolezza delle affinità e delle differenze tra
le scienze naturali e quelle umano-sociali.
• Conoscere e saper applicare, pur nei limiti del lavoro che
può essere svolto in ambito scolastico, alcuni dei principali
metodi della ricerca sociale.
• Comprendere la necessità della ricerca pluridisciplinare e,
tendenzialmente, interdisciplinare, per affrontare in
maniera adeguata i molteplici problemi posti dalla realtà
umana e sociale.
23
24. 24
ANTROPOLOGIA
Lo studio di questa disciplina nel LES va caratterizzato rispetto al LSU,
dedicando una attenzione specifica all’Antropologia economica,
partendo dal pioneristico “Saggio sul dono” di M. Mauss, e tenendo
presenti gli studi fondamentali di K. Polanyi, sino alle più recenti
ricerche di M. Godelier.
OSA (Nostra proposta)
-
L'oggetto dell'antropologia economica.
L'antropologia economica come parte dell'antropologia sociale.
Economia formale ed economia sostanziale
Reciprocità – Redistribuzione – Mercato
La differenza tra bande, tribù, società contadine e regni. Tipologie dei sistemi
economico-sociali precoloniali, coloniali e postcoloniali.
- Economie aborigene nelle società tribali senza Stato.
- Economie aborigene nei regni tribali
- Il mutamento determinato dal colonialismo nelle società tribali: 1500-1960.
24
25. 25
La tendenza attuale dell’Antropologia ad estendere il
proprio ambito di indagine dai popoli “primitivi” o lontani
al mondo occidentale richiede un confronto sistematico
con la Sociologia. La Storia è un costante punto di
riferimento dell’una e dell’altra. E l’Economia? Se torna ad
essere una “Scienza morale e sociale”, come era intesa
dai classici, se quindi ridiventa Economia politica (e non
Economics, come pretende l’ortodossia dominante), la
sua relazione con le scienze umane è, direi, intuitiva. Lo
studio di un sistema sociale è monco se non riesce ad
assumere un’ottica interdisciplinare, in cui l’Economia
politica è parte essenziale. Ma, appunto, occorre fare
delle scelte molto impegnative.
25
26. 26a
La Scolastica non si è dissolta con la fine del
Medio Evo. Si presenta continuamente sotto
nuove forme. Oggi la nuova “Scolastica”
(sistema di pensiero funzionale al
mantenimento di un dato sistema sociale) ha
assunto la forma dell’attuale ortodossia
economica. Per uscirne forse occorre una
nuova “rivoluzione copernicana”, che deve
necessariamente investire il mondo della
scuola, dell’università e della cultura.
26
27. “Vuoi dirmi che
strada dovrei
prendere per uscire
di qui?”
“Dipende molto da
dove vuoi andare”
27
28. 27
SOCIOLOGIA
Da una lato, occorre ridimensionare le competenze
specifiche che troviamo nelle indicazioni nazionali.
Dall’altro è ragionevole anticipare al secondo biennio
parte degli OSA previsti per il quinto anno, e
specificamente:
a) il contesto socio-culturale ed economico in cui nasce e
si sviluppa il modello occidentale di welfare state;
b) le trasformazioni socio-politiche ed economiche
indotte dal fenomeno della globalizzazione, le tematiche
relative alla gestione della multiculturalità, il significato
socio-politico ed economico del cosiddetto “terzo
settore”.
28
29. 28
PLURIDISCIPLINARITA’
Diversamente da quanto sin qui detto in relazione alla
necessità di acquisire i nuclei fondanti delle diverse discipline,
ora occorre “prendere le mosse non tanto da definizioni di
concetti e da esposizioni di teorie, quanto piuttosto dalla
considerazione dei fenomeni concreti e dei loro vari aspetti,
per risalire da questi ai contesti disciplinari che forniscono una
base adatta per il loro inquadramento teorico” (AAVV, Scienze
sociali e riforma della scuola secondaria, Einaudi, 1977).
“Questa base può essere offerta…dall’individuazione di alcuni
‘blocchi problematici’ la cui trattazione trascende l’ambito di
c o m p e t e n z a d i u n a s i n g o l a d i s c i p l i n a ”.
29
30. 29
Tali “blocchi problematici” vengono così indicati:
• Il rapporto tra società e natura – a cui corrisponde il
“blocco” concernente il territorio, la popolazione e le
risorse;
• Il rapporto tra economia e società – a cui corrisponde il
“blocco” concernente i processi di produzione, di
distribuzione e di consumo dei beni;
• Il rapporto tra potere e società – a cui corrisponde il
“blocco” concernente l’organizzazione politica e il
diritto;
• Il rapporto tra cultura e società – a cui corrisponde il
“blocco” concernente la personalità, la cultura e i
processi di comunicazione.
30
31. 30
Ipotesi di lavoro pluridisciplinare per il IV anno
Tema: Economia e società
Discipline interessate: Antropologia, Sociologia, Economia
Politica e Storia.
• Antropologia: Eguaglianza e diseguaglianza sociale dalle
società acquisitive alla rivoluzione agricola.
• Sociologia: La divisione sociale del lavoro.
• Economia politica: Analisi dell’economia di mercato.
• Storia: La transizione dal feudalesimo al capitalismo (o
la prima Rivoluzione industriale)
31
32. 31
Gli argomenti indicati corrispondono in linea generale a
quanto previsto per lo studio delle diverse discipline nel
secondo biennio. Le competenze da fare acquisire
concernono la comprensione: a)della relazione tra un
sistema sociale e il modello di economia in esso
prevalente; b)del nesso esistente tra la stratificazione
sociale (o la sua assenza, nel caso delle società
acquisitive) e la divisione sociale del lavoro; c)del carattere
storico-sociale delle categorie economiche; d)della
importanza di uno studio pluridisciplinare per affrontare
problemi complessi come quello in oggetto.
Il modulo proposto richiede una programmazione
integrata tra le discipline interessate per circa un
trimestre.
32