Il cognitivismo con la “rivoluzione cognitivista” muta il panorama della psicologia sperimentale, che fino agli anni ‘50 era stato completamente caratterizzato dalle teorie comportamentiste.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
Sistemi che osservano - al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da...Complexity Institute
"Consiglio questo libro perché lo ritengo uno dei testi fondamentali per comprendere il pensiero sistemico e la sua evoluzione verso la teoria della complessità, un “classico” in questo ambito di studi. Ritengo che von Foerster sia uno di quei pensatori straordinariamente rari che hanno rivoluzionato radicalmente il nostro modo di essere nel mondo e che pertanto andrebbe studiato ancora oggi con grande attenzione."
Il cognitivismo con la “rivoluzione cognitivista” muta il panorama della psicologia sperimentale, che fino agli anni ‘50 era stato completamente caratterizzato dalle teorie comportamentiste.
Con il termine costruttivismo si indica un orientamento, condiviso da diverse discipline, secondo il quale la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la esperisce, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa ciò che crede che esista.
Sistemi che osservano - al Complexity Literacy Meeting il libro presentato da...Complexity Institute
"Consiglio questo libro perché lo ritengo uno dei testi fondamentali per comprendere il pensiero sistemico e la sua evoluzione verso la teoria della complessità, un “classico” in questo ambito di studi. Ritengo che von Foerster sia uno di quei pensatori straordinariamente rari che hanno rivoluzionato radicalmente il nostro modo di essere nel mondo e che pertanto andrebbe studiato ancora oggi con grande attenzione."
Richard Dawkins ha osservato: sembra che il nostro
cervello sia stato specificamente progettato
per fraintendere il darwinismo e che l’ipotesi
di una mente creatrice o organizzatrice sia per l’uomo
più attraente e naturale. Lo stesso Charles Darwin era rimasto colpito dall’efficacia comunicativa o persuasiva
delle spiegazioni finalistiche. Gli esseri umani infatti amano le spiegazioni basate sulle intenzioni diventando vere “macchine per credenze”. e i neurologi ora pensano che lo stesso
meccanismo evolutivo che ha plasmato il nostro cervello ci abbia messo lo zampino!
La frequenza dei cambiamenti che interessano le organizzazioni e la irriducibile incertezza del contesto in cui operano suggeriscono di approfondire lo studio di come le organizzazioni reagiscono dal punto di vista delle teorie della Complessità.
Questo punto di vista aiuta a comprendere come i sistemi complessi (ad esempio le organizzazioni ed il loro contesto) possono essere meglio compresi considerando il loro funzionamento a più livelli, partendo da quello delle micro-interazioni fra gli individui che ne sono la "base materiale".
Il lavoro presentato, allo stato si basa su una ricerca bibliografica e pone particolare attenzione al tema della leadership in questi contesti.
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Marinella De Simone: "Pragmatica della comunicazione umana" - presentato al Complexity Literacy Meeting Nazionale 2017 organizzato dal Complexity Institute
I successi della scienza ci hanno illuso che gli avvenimenti siano prevedibili, ma spesso le previsioni che riguardano l’individuo non dipendono dalla quantità di dati disponibili. Dobbiamo abituarci a convivere con l’incertezza, l’imprevisto e il mistero, non perché non abbiamo ancora scoperto le regole di funzionamento della natura, ma perché abbiamo appresso che l'incertezza è insita tra le sue regole.
Richard Dawkins ha osservato: sembra che il nostro
cervello sia stato specificamente progettato
per fraintendere il darwinismo e che l’ipotesi
di una mente creatrice o organizzatrice sia per l’uomo
più attraente e naturale. Lo stesso Charles Darwin era rimasto colpito dall’efficacia comunicativa o persuasiva
delle spiegazioni finalistiche. Gli esseri umani infatti amano le spiegazioni basate sulle intenzioni diventando vere “macchine per credenze”. e i neurologi ora pensano che lo stesso
meccanismo evolutivo che ha plasmato il nostro cervello ci abbia messo lo zampino!
La frequenza dei cambiamenti che interessano le organizzazioni e la irriducibile incertezza del contesto in cui operano suggeriscono di approfondire lo studio di come le organizzazioni reagiscono dal punto di vista delle teorie della Complessità.
Questo punto di vista aiuta a comprendere come i sistemi complessi (ad esempio le organizzazioni ed il loro contesto) possono essere meglio compresi considerando il loro funzionamento a più livelli, partendo da quello delle micro-interazioni fra gli individui che ne sono la "base materiale".
Il lavoro presentato, allo stato si basa su una ricerca bibliografica e pone particolare attenzione al tema della leadership in questi contesti.
Il distacco tra società e scuola può essere colmato attraverso l'applicazione didattica del costruttivismo e l'apprendimento in ambiente tecnologico web 2.0
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Marinella De Simone: "Pragmatica della comunicazione umana" - presentato al Complexity Literacy Meeting Nazionale 2017 organizzato dal Complexity Institute
I successi della scienza ci hanno illuso che gli avvenimenti siano prevedibili, ma spesso le previsioni che riguardano l’individuo non dipendono dalla quantità di dati disponibili. Dobbiamo abituarci a convivere con l’incertezza, l’imprevisto e il mistero, non perché non abbiamo ancora scoperto le regole di funzionamento della natura, ma perché abbiamo appresso che l'incertezza è insita tra le sue regole.
Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...Complexity Institute
È possibile pensare che i rapporti interattivi tra individui siano determinati essenzialmente dai tipi di comunicazione che essi adoperano fra loro?
Due tesi sono centrali in questo libro: 1) il comportamento patologico (nevrosi, psicosi, e in genere le psicopatologie) non esiste nell'individuo isolato ma è soltanto un tipo di interazione patologica tra individui; 2) è possibile, studiando la comunicazione, individuare delle 'patologie' della comunicazione e dimostrare che sono esse a produrre le interazioni patologiche.
Complexity Literacy Meeting 2023 - Riassemblare il sociale di B. Latour - Pre...Complexity Institute
Le slides della presentazione al Complexity Literacy Meeting 2023 di Simonetta Simoni - consulente, editrice, psicosociologa delle organizzazioni con un dottorato in Sociologia alla Sorbona (Parigi) - del libro:
"Riassemblare il sociale. Actor Network Theory"
di Bruno Latour,
pubblicato nel 2022 per Meltemi Editore.
Cmplx school spoleto_ve_reti3su3_22ago2016Valerio Eletti
Lezione dedicata alle applicazioni delle teorie delle reti sociali complesse a problemi che coinvolgono la memetica, i big data e il web 3.0. Terzo di tre ppt utilizzati nell'incontro del 22 agosto 2016 ad Aghielli (Spoleto) per il Complexity Institute.
Presentazione del libro: "Sistemi che osservano" di Heinz von Foerster al Com...Marinella De Simone
Consiglio questo libro perché lo ritengo uno dei testi fondamentali per comprendere il pensiero sistemico e la sua evoluzione verso la teoria della complessità, un “classico” in questo ambito di studi. Ritengo che von Foerster sia uno di quei pensatori straordinariamente rari che hanno rivoluzionato radicalmente il nostro modo di essere nel mondo e che pertanto andrebbe studiato ancora oggi con grande attenzione.
Expetence pattern per reti umane e ottimaliGiuseppe Nenna
Le APPS di un linguaggio wireless, affiancate da strutture organizzative elementari o di prossimità, anche di tipo associativo, hanno il compito di ridurre il rischio che scale inferiori non complete o completamente connesse [Salingaros] possano vanificare la condivisione/circuitazione delle "expetence". Il MIT di Boston sta sperimentando Urban pixels - wireless infrastructure for liberated pixels - che non si limitano a telai rigidi come sono i tipici schermi urbani, ma sono applicabili a superfici orizzontali e verticali in qualsiasi configurazione, in grado di comunicare reciprocamente allo scopo di supportare un ampio spettro di opzioni e modalità di visualizzazione. Cioè a supporto di processi orizzontali che aumentano il livello di complessità organizzata.
I contenuti sono disponibili sotto licenza CC Attribution (BY) NonCommercial (NC) Share Alike (SA) ed, in quanto non commerciali, possono essere liberamente condivisi, con vincolo di attribuzione, sebbene originali, No Derivative Work [http://it.wikipedia.org/wiki/Licenze_Creative_Commons].
Il termine "expetence" è un concept, e connesso neologismo, coniati da Giuseppe Nenna, di cui indicare esplicitamente fonte ed attribuzione.
Dopo gli angeli. L’immaginario del volontariato tra media digitali e cittadin...Marco Binotto
Presentate durante la giornata di studio "Comunicazione sociale. Nuove forme e prospettive" promosso dall’Università di Genova in collaborazione con il Social Club Genova, il Forum Ligure Terzo Settore e Ligurianonprofit.it (Savona, 13 novembre 2015).
Tra media e immaginario collettivo: come comunicare la cooperazione - Marco B...Marco Binotto
workshop, nell’ambito della Fiera della Cooperazione “#South4South“ promossa da Cope Cooperazione Paesi Emergenti in collaborazione con il Congass – Coordinamento ONG ed Associazioni di Solidarietà Siciliane (sabato 12 dicembre 2015, Catania).
Comunicazione e terzo settore - Verona - Marco BinottoMarco Binotto
Intervento al convegno “volontariato e comunicazione – una nuova narrAzione“, Verona, sabato 26 settembre, nella Sala Convegni della Banca Popolare di Verona – Via S.Cosimo, 10.
Representing and marking borders poste binotto brunoMarco Binotto
The identification and deconstruction of prevalent frames in news representations allows to highlight the central role of the media in the definition of the situation and
in the construction of the immigration in Italy as “social problem”.
2015, May 7-8, the Sapienza Faculty of Economics will host the “Population, Migration and Development: Beyond Borders” International Open Forum organized by the UNESCO "Population, Migrations and Development" Chair, in collaboration with the Eurosapienza center
Elettorato attivo. Media, strategie e risultati delle campagne della società ...Marco Binotto
Articolo pubblicato sul numero monografico di Mediascape Journal dedicato al tema "Comunicazione è politica" (3/2014, pp. 65-96, ISSN 2282-2542). L'articolo presenta nuove elaborazioni e dati della ricerca sulle iniziative del Terzo Settore per le ultime elezioni politiche nazionali..
L'identità visiva nel non profit italiano - Il marchio - 1 la sigla v2.1Marco Binotto
Primo estratto della presentazione dei risultati della ricerca sull'identità visiva nel non profit italiano contenuti nel Manuale dell’identità visiva per le organizzazioni non profit di Marco Binotto e Nino Santomartino (Logo Fausto Lupetti Editore, Milano 2012)
www.facebook.com/identitavisivanonprofit
Economiasolidale.net presentazione progetto v2.2Marco Binotto
economiasolidale.net è il progetto di una nuova piattaforma per la Rete GAS e DES italiana nato nell’ambito del gruppo tematico comunicazione Gas-Des. Il progetto è di creare una piattaforma/sito dedicato a GAS, imprese, InterGAS, Reti e Distretti di Economia Solidale che integri e ristrutturi radicalmente i due siti esistenti (retegas.org e reteecosol.org).
Questa è la presentazione tenuta durante il XII incontro dell’economia solidale svoltosi a Monopoli nel giugno del 2013.
in Marco Binotto, Marco Bruno e Valeria Lai, (a cura di) Gigantografie in nero. Ricerca su sicurezza, immigrazione e asilo nei media italiani, Lulu Press, Raleigh (North Carolina), 2012.
Gigantografie in nero. Ricerca su sicurezza, immigrazione e asilo nei media i...Marco Binotto
Marco Binotto, Marco Bruno e Valeria Lai, (a cura di) Gigantografie in nero. Ricerca su sicurezza, immigrazione e asilo nei media italiani, Lulu Press, Raleigh (North Carolina), 2012
La “signora in nero”: non c’è immigrazione senza cronacaMarco Binotto
in M. Binotto, M. Bruno, V. Lai (a cura di) Gigantografie in nero. Ricerca su sicurezza, immigrazione e asilo nei media italiani, Lulu Press, Raleigh (North Carolina), 2012, pp. 19-35.
Sintesi Ricerca Immigrazione e Asilo sui Media Italiani v3.2Marco Binotto
Sintesi della ricerca Ricerca Nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani, ora disponibile sul volume Gigantografie in nero. Ricerca su sicurezza, immigrazione e asilo nei media italiani (a cura di Marco Binotto, Marco Bruno e Valeria Lai; Lulu Press, Raleigh (North Carolina), 2012).
http://cattivenotizie.wordpress.com/2013/05/09/gigantografie-in-nero/
Presentata venerdì 18 dicembre alle ore 11.00, presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati a Montecitorio. E' la ricerca pilota sul monitoraggio dei media italiani sul tema dell'immigrazione realizzata dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma, responsabile scientifico prof. Mario Morcellini, per il Centro studi e ricerche dell'Osservatorio Carta di Roma promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti e dall’Alto Commissariato per i Rifugiati.
Ricerca Nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani 18 Dicembre09 V1.4Marco Binotto
Sintesi della ricerca Ricerca Nazionale su immigrazione e asilo nei media italiani.
Presentata venerdì 18 dicembre alle ore 11.00, presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati a Montecitorio. E' la ricerca pilota sul monitoraggio dei media italiani sul tema dell'immigrazione realizzata dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma, responsabile scientifico prof. Mario Morcellini, per il Centro studi e ricerche dell'Osservatorio Carta di Roma promosso dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti e dall’Alto Commissariato per i Rifugiati.
Modelli Di Interazione E Paradossi Marcobinotto V2.1
1. Pragmatica della comunicazione umana
Modelli di interazione e paradossi
Processi culturali e comunicativi
Marco Binotto - Gianni Ciofalo - Paola Panarese
Sede di Pomezia – anno accademico 2008-2009
2. Sommario
1. L’organizzazione della comunicazione umana
2. Comunicazione paradossale
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 2
3. Pragmatica della comunicazione umana
L’organizzazione dell’interazione umana
Processi culturali e comunicativi
Marco Binotto - Gianni Ciofalo - Paola Panarese
Sede di Pomezia – anno accademico 2008-2009
4. L’organizzazione dell’interazione umana
La struttura dei processi di comunicazione
•Modelli
Comunicazioni continuative e ricorrenti
• Ripetizione
• Nel tempo
• In situazioni diverse
• Ridondanza
• Si verificano alcuni eventi e non altri
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 108.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 4
5. L’organizzazione dell’interazione umana
Cibernetica e teoria dei sistemi
• Sistema automatico di riscaldamento
temperatura desiderata
della stanza
Dispositivo
entrata sensibile
agli errori
Valvola caldaia uscita
Feedback:
Informazioni relative alla
temperatura della stanza
Milton A. Rothman La rivoluzione cibernetica, Rizzoli Milano 1972, p. 10.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 5
6. L’organizzazione dell’interazione umana
Cibernetica e teoria dei sistemi: definizione
“ Un sistema implica un certo lasso di tempo. Per sua natura un
sistema è costituito da una interazione, e questo significa che un
processo sequenziale di azione e reazione deve aver luogo
prima che si possa descrivere qualsiasi stato del sistema o
qualsiasi cambiamento di stato.
”
Leonard e Bernstein cit. in P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana.
Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 110.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 7
7. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: elementi costitutivi
• Oggetti
• Componenti o parti del sistema
• Attributi
• Le proprietà degli oggetti
• Relazioni
• “tengono insieme il sistema”
Hall e Fagen cit. in P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio
dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 110.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 8
8. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: elementi costitutivi
• Non parliamo di individui
• Ma di
• Persone-che-comunicano-con-altre-persone
• Relazioni «importanti e interessanti»
• Non quelle banali o irrilevanti
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 110-1.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 9
9. L’organizzazione dell’interazione umana
Cibernetica e teoria dei sistemi
• Sistema automatico di riscaldamento
temperatura desiderata
della stanza
Dispositivo
entrata sensibile
agli errori
Valvola caldaia uscita
Feedback:
Informazioni relative alla
temperatura della stanza
Milton A. Rothman La rivoluzione cibernetica, Rizzoli Milano 1972, p. 10.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 10
10. L’organizzazione dell’interazione umana
Cibernetica e teoria dei sistemi: definizione
“ Sono sistemi interattivi due o più comunicanti impegnati nel
processo di definire la natura della loro relazione (o che si trovano a
livello tale per farlo).
”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 111.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 11
11. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: ambiente e sottosistemi: quali confini?
Immagini da “Powers of Ten: The Movie” by Charles & Ray Eames.
http://csaweb.yonsei.ac.kr/~rhee/2000/universe/power10.html
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 12
12. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: ambiente e sottosistemi
“ Quando definiamo la nostra disciplina nei termini delle
reazioni di un individuo alle reazioni di altri individui, è
subito evidente che dobbiamo tener conto che la relazione
tra due individui è soggetta a mutare di volta in volta
anche senza l’intervento di qualche perturbazione
esterna.
”
G. Bateson Naven, cit. in Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana.
Studio dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 58.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 13
13. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: ambiente e sottosistemi
• Problema
• Quando si può dire che un oggetto appartiene al sistema e
quando appartiene all’ambiente?
• Soluzione
• Teoria dei sottosistemi aperti gerarchicamente
• Non occorre più «isolare artificialmente il sistema dal suo
ambiente»
• Agiscono
• Come totalità verso il basso
• Come parti verso l’alto
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 111-3.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 14
14. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: ambiente e sottosistemi
“ I sistemi organici sono aperti, cioè scambiano materiali,
energie o informazione col loro ambiente. Un sistema è
chiuso se non c’è alcuna immissione o emissione di
energia in nessuna delle sue forme, quali informazione,
calore, sostanze fisiche, ecc.
”
Hall e Fagen cit. in P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio
dei modelli interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 112.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 15
15. L’organizzazione dell’interazione umana
Teoria dei sistemi: ambiente e sottosistemi
“ In breve, gli individui che comunicano vengono
considerati sia nelle relazioni orizzontali che in quelle
verticali che essi hanno con altre persone e altri sistemi.
”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 113.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 16
16. L’organizzazione dell’interazione umana
Le proprietà dei sistemi aperti
1. Totalità
2. Retroazione
3. Equifinalità
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 111-3.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 17
17. L’organizzazione dell’interazione umana
Le proprietà dei sistemi aperti: totalità
“ Ogni parte di un sistema è in rapporto tale con le parti
che lo costituiscono che qualunque cambiamento in una
parte causa un cambiamento in tutte le parti e in tutto il
sistema. Vale a dire, un sistema non si comporta come un
semplice composto di elementi indipendenti, ma
coerentemente come un tutto inscindibile.
”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 113.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 18
19. L’organizzazione dell’interazione umana
Le proprietà dei sistemi aperti
1. Totalità
2. Retroazione
• e circolarità
3. Equifinalità
• Lo stato finale è «indipendente dalle condizioni iniziali»
• (nei sistemi aperti)
Possono esserci risultati diversi da stesse “cause”
• L’organizzazione del processo interattivo è più
importante degli elementi specifici
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 111-3.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 20
21. L’organizzazione dell’interazione umana
La famiglia come sistema
1. Totalità
• «Il comportamento di ogni individuo all’interno della famiglia è in
rapporto con il comportamento di tutti gli altri membri»
• L’analisi di una famiglia non è la somma delle analisi dei suoi
membri individuali.
2. Retroazione
• «Il sistema familiare reagisce ai dati in ingresso (azioni dei
membri della famiglia o circostanze ambientali) e li modifica.»
3. Equifinalità
• Calibrazione del sistema (stabilizzazione di una regola)
• Funzioni a gradino (cambio della calibrazione)
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 124-5.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 22
23. L’organizzazione dell’interazione umana
Limitazione
“ La possibilità tutt’altro che remota, che esistano dei fattori
identiticabili, intrinseci al processo di comunicazione –
cioè, indipendenti dalla motivazione e dalla semplice
abitudine – che servono a legare e a perpetuare una
relazione.
”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 113.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 24
24. L’organizzazione dell’interazione umana
Sistemi interattivi in corso
1. Sono importanti per entrambe le parti
2. Sono di lunga durata
• Relazioni coniugali e familiari
• Amicizie
• Certe relazioni di affari o professionali
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 119.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 25
25. L’organizzazione dell’interazione umana
Sistemi interattivi in corso: Perché esistono certe relazioni?
• Esistono fattori che servono a legare e perpetuare la relazione
• Indipendenti da motivazione e abitudine
1. Limitazione
• «in ogni sequenza di comunicazione, ogni scambio di messaggi
restringe il numero delle possibili mosse successive»
2. Regole di relazione
• La stabilizzazione delle rispettive definizioni della relazione
Sistema con “stato stazionario”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 121-2.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 26
26. L’organizzazione dell’interazione umana
La famiglia come sistema
1. Totalità
• «Il comportamento di ogni individuo all’interno della famiglia è in
rapporto con il comportamento di tutti gli altri membri»
• L’analisi di una famiglia non è la somma delle analisi dei suoi
membri individuali.
2. Retroazione
• «Il sistema familiare reagisce ai dati in ingresso (azioni dei
membri della famiglia o circostanze ambientali) e li modifica.»
3. Equifinalità
• Calibrazione del sistema (stabilizzazione di una regola)
• Funzioni a gradino (cambio della calibrazione)
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 124-5.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 27
27. L’organizzazione dell’interazione umana
Sistemi interattivi in corso: resistenza al cambiamento
1. Totalità
• Se elimino “un problema”, tutto il sistema viene perturbato
• Esempi: il marito analfabeta; la moglie malata.
2. Retroazione
• Se si modifica il comportamento di uno dei familiari gli altri
cercheranno di impedirlo
• Esempi: la madre di June
3. Equifinalità
• Si “mette a punto” il sistema
• Altrimenti i cambiamenti avvengono in un range ristretto
• Esempio: il figlio di George e Martha
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 129-133, 177.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 28
28. L’organizzazione dell’interazione umana
Sistemi interattivi in corso: June
• Prima (della separazione estiva) • Dopo
• Una bambina deliziosa • Aveva un aspetto orribile
• Si truccava in maniera oscena
• Era ingrassata
• Sempre felice e allegra • Chiusa in se stessa
• Esuberante
• Mi diceva sempre tutto • Non mi voleva dire quello che
pensava
• La sera stava in salotto con • Si chiudeva nella sua stanza
la madre, il padre e il nonno
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 129-133.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 29
29. L’organizzazione dell’interazione umana
Sistemi interattivi in corso: June
• Prima • Dopo
• Le piaceva molto giocare a • Preferiva leggere, o, se giocava, lo
carte con la madre, il padre faceva senza gusto
e il nonno
• Studiava troppo • Studiava meno – studiava troppo
poco
• Era sempre ubbidiente • Era diventata sfrontata e insolente
• Aveva buone maniere • A tavola si ingozzava
• Credeva in Dio • Si alzava da tavola prima che gli altri
avessero finito
• Diceva che non credeva in Dio
• Era buona • Certe volte aveva lo sguardo cattivo
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 129-133.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 30
30. Pragmatica della comunicazione umana
Comunicazione paradossale e doppio vincolo
Processi culturali e comunicativi
Marco Binotto - Gianni Ciofalo - Paola Panarese
Sede di Pomezia – anno accademico 2008-2009
32. La comunicazione paradossale
Il paradosso
“ Si può definire il paradosso come una contraddizione che
deriva dalla deduzione corretta da premesse coerenti.
”
P. Watzlawick, J. H. Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 179.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 33
33. La comunicazione paradossale
Il paradosso
•Esistono 3 tipi di paradossi:
1.Paradossi logico-matematici
• Antinomie
• Riguardano la comunicazione sul piano della sintassi logica
2.Definizioni paradossali
• Antinomie semantiche
• Riguardano la sfera della semantica-significazione
3.Paradossi pragmatici
• Ingiunzioni e predizioni paradossali
• Riguardano la ricaduta della comunicazione sul comportamento.
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 181.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 34
34. La comunicazione paradossale
Definizioni paradossali
•«Io sto mentendo»
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 183.
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35. La comunicazione paradossale
Definizioni paradossali
• Altri esempi:
• Comma 22
• Mary Poppins
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 183.
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36. La comunicazione paradossale
Comma 22
“ Articolo 12, Comma 1: «L'unico motivo valido per
chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.»
Articolo 12, Comma 22: «Chiunque chieda il congedo dal
fronte non è pazzo.»
”
Joseph Heller (1961) Comma 22, Bompiani, Milano 2000.
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37. La comunicazione paradossale
Definizioni paradossali
“ In un paese c’è un barbiere che rade tutti gli uomini che
non si radono da soli.
”
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 185.
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38. La comunicazione paradossale
Altri paradossi
•Sìì spontaneo
•Ti ordino di non obbedirmi
•Sono contento che non mi piaccia il cavolfiore, perché
se mi piacesse dovrei mangiarlo, e io lo odio
•«il diavolo una volta mise in dubbio l’onnipotenza di Dio
chiedendogli di creare una roccia tanto enorme che
neppure Dio stesso avrebbe potuto sollevarla»
•“Fai come dico, non come vorrei che tu facessi”
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39. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 183.
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40. La comunicazione paradossale
Illusioni delle alternative
“ Regalate a vostro figlio Marvin due camicie sportive.
Quando ne indossa una per la prima volta, guardatelo con
aria avvilita e dite: “L’altra non ti piace?”
”
D. Greenburg How to be e Jewish Mother cit. in P. Watzlawick, Istruzioni per rendersi infelici, Feltrinelli, Milano,
1997 (1983), p. 64.
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41. La comunicazione paradossale
Illusioni delle alternative
“ Ed è proprio questo il dilemma creato dalla madre ben
intenzionata […]. Vuole che suo figlio faccia ciò che gli si
chiede, non perché lei glielo chiede, ma spontaneamente,
di sua volontà. Invece di fagli una richiesta semplice come
ad esempio: “voglio che studi” (a cui il figlio può obbedire
o disobbedire), lei chiede: “Voglio che tu voglia studiare”.
”
P. Watzlawick, P., J. H. Weakland, et al. (1974) Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi, Roma,
Astrolabio, 1974, p. 76.
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42. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali
“ Il barbiere è un soldato a cui viene ordinato dal capitano
di radere tutti i soldati della compagnia che non si radono
da soli, ma nessun altro.
”
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 185.
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43. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali: effetti
• Tale ingiunzione mette una persona in una «posizione insostenibile»
• Per queste condizioni:
1. C’è una «forte relazione complementare»
2. Entro questo schema, l’ingiunzione
i. Deve essere obbedita
ii. Per farlo deve disobbedire
3. Il ricevente non può uscir fuori dallo schema stabilito dal messaggio
• commentandolo
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 202.
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44. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali: predizioni
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 213-14.
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45. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali: predizioni
• Marito:
• Sono degno di fiducia!
• Se non smetti questo vizio me ne prenderò uno anche io
• Andrò con altre donne
• La moglie
• Diventa gelosa
• Dov’è il paradosso?
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 213-14.
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46. La comunicazione paradossale
Ingiunzioni paradossali: predizioni
• Marito:
1. Sono degno di fiducia!
2. Ti punirò diventando indegno di fiducia
3. Perciò resterò degno di fiducia
• Sono presi in una trappola che essi stessi hanno costruito
• Ma non vedono via d’uscita
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 213-14.
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47. La comunicazione paradossale
Il doppio legame
• Nell’interazione schizofrenica il paradosso può tradursi nel “doppio
legame”
• A queste condizioni:
1. due o più persone coinvolte in una relazione fisica e/o psicologica ad alto
valore di sopravvivenza.
2. In questo contesto viene dato un messaggio in modo tale che
i. asserisce qualcosa
ii. asserisce qualcosa sulla sua asserzione
iii. queste due asserzioni si escludono a vicenda.
3. si impedisce al ricevente del messaggio di uscir fuori dallo schema
stabilito dal messaggio,
• o commentandolo
• o chiudendosi in sé
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 202.
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48. La comunicazione paradossale
Il doppio legame
3. si impedisce al ricevente del messaggio di uscir fuori dallo schema
stabilito dal messaggio
• Alla persona coinvolta nel doppio legame viene proibito di mostrare
consapevolezza della contraddizione.
a. figli e genitori sono coinvolti in una relazione ad alto valore di
sopravvivenza
b. il genitore si arrabbia ma nega di essere arrabbiato: le due asserzioni si
annullano a vicenda.
c. il figlio si trova di fronte al dilemma se credere ai propri sensi o al
genitore.
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 202.
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49. La comunicazione paradossale
Ingiunzione contraddittoria e paradosso
• Ingiunzione contraddittoria
• Offre almeno la possibilità di compiere una scelta logica
• Si sceglie una possibilità e si patisce l’altra alternativa
• Paradosso
• Fa fallire la scelta stessa
Nulla è possibile
• Serie oscillante e autoperpetuatesi
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 206.
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50. La comunicazione paradossale
Doppio vincolo: reazioni possibili
1. Cerca un senso
• In qualcosa che gli stanno nascondendo
• Estendere la stessa logica ad altre situazioni o campi
2. Obbedisce senza aderire (o capire)
• Osserva le ingiunzioni prendendole alla lettere (superficialmente)
• Appare non distinguere più l’importante dall’insensato
3. Si ritrae
• Si chiude in se stessa, diventa incostante, autistica
Schizofrenia paranoide, ebefrenia, catatonia (stuporosa o agitata)
P. Watzlawick, J. Helmick Beavin, D. D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli
interattivi delle patologie e dei paradossi, Astrolabio, Roma, 1971 (1967), p. 206.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 51
51. La comunicazione paradossale
Doppio vincolo e sistemi patologici
“ Il comportamento tradizionalmente classificato come
‘schizofrenico’ non venga più reificato ma piuttosto studiato
soltanto nel contesto interpersonale in cui si attua – la famiglia,
‘istituzione – dove risulta chiaro che questo comportamento non
è semplicemente né il risultato né la causa delle condizioni
ambientali, di solito strane, ma la parte complessamente integrata
di un sistema patologico in corso.
”
P. Watzlawick, P., J. H. Weakland, et al. (1974) Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi, Roma,
Astrolabio, 1974, p. 119.
Pragmatica: modelli di interazione e paradossi - Marco Binotto Pagina 52