Al centro del processo d'insegnamento-apprendimento c'è il programma o il bisogno formativo dello studente? Questo testo parte dalla teoria di Rogers per cercare una risposta.
Preparazione all'Esame di Stato per Psicologi - A CasertaAda Moscarella
Preparazione all'esame di stato per psicologi: giornate di esercitazione pratica organizzata dall'Associazione Psicologi Campani a Caserta.
Esercitazioni pratiche per il tema, il progetto e il caso clinico.
L’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo rappresenta una tappa importante della carriera di chi ha deciso di svolgere questa professione: è l’ultimo scoglio da superare per poter finalmente essere psicologi e il primo passo verso la propria realizzazione professionale.
In che cosa consiste?
L’EDS si articola nelle seguenti prove:
Prima Prova: stesura di un elaborato scritto inerente diverse aree della psicologia. Si richiede al candidato di saper elaborare aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali.
Seconda prova: stesura di una progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica;
Terza Prova: prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse.
Quarta Prova: prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all'attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
SECONDA PROVA
La seconda prova dell’EDS consiste nello svolgimento di un progetto in ambito psicologico e nelle sue varie branche. La capacità di intervenire con una progettazione complessa è richiesta allo Psicologo dall’art. 1 della Legge per L’Ordinamento Professionale n.56 del 18 febbraio 1989:
"La professione dello psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abiitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, gruppo e società e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito".
L’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo rappresenta una tappa importante della carriera di chi ha deciso di svolgere questa professione: è l’ultimo scoglio da superare per poter finalmente essere psicologi e il primo passo verso la propria realizzazione professionale.
In che cosa consiste?
L’EDS si articola nelle seguenti prove:
Prima Prova: stesura di un elaborato scritto inerente diverse aree della psicologia. Si richiede al candidato di saper elaborare aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali.
Seconda prova: stesura di una progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica
Terza Prova: prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse.
Quarta Prova: prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all'attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
PRIMA PROVA
La prima prova con cui il candidato si confronta è ‘Il tema’, la prova più teorica, che non solo richiede una preparazione a 360° sui diversi domini della psicologia, ma anche una spiccata capacità di sintesi e abilità nel creare collegamenti tra autori, dati storici e teorie di riferimento. L’elaborato deve sempre e comunque garantire coerenza interna, coerenza con il titolo e contenuti validi e scientifici.
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Esercitazioni pratiche per il tema, il progetto e il caso clinico.
L’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo rappresenta una tappa importante della carriera di chi ha deciso di svolgere questa professione: è l’ultimo scoglio da superare per poter finalmente essere psicologi e il primo passo verso la propria realizzazione professionale.
In che cosa consiste?
L’EDS si articola nelle seguenti prove:
Prima Prova: stesura di un elaborato scritto inerente diverse aree della psicologia. Si richiede al candidato di saper elaborare aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali.
Seconda prova: stesura di una progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica;
Terza Prova: prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse.
Quarta Prova: prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all'attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
SECONDA PROVA
La seconda prova dell’EDS consiste nello svolgimento di un progetto in ambito psicologico e nelle sue varie branche. La capacità di intervenire con una progettazione complessa è richiesta allo Psicologo dall’art. 1 della Legge per L’Ordinamento Professionale n.56 del 18 febbraio 1989:
"La professione dello psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abiitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, gruppo e società e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito".
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In che cosa consiste?
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Prima Prova: stesura di un elaborato scritto inerente diverse aree della psicologia. Si richiede al candidato di saper elaborare aspetti teorici e applicativi avanzati della psicologia; progettazione di interventi complessi su casi individuali, in ambito sociale o di grandi organizzazioni, con riferimento alle problematiche della valutazione e dello sviluppo delle potenzialità personali.
Seconda prova: stesura di una progettazione di interventi complessi con riferimento alle problematiche della valutazione dello sviluppo delle potenzialità dei gruppi, della prevenzione del disagio psicologico, dell'assistenza e del sostegno psicologico, della riabilitazione e della promozione della salute psicologica
Terza Prova: prova scritta applicativa, concernente la discussione di un caso relativo ad un progetto di intervento su individui ovvero in strutture complesse.
Quarta Prova: prova orale sugli argomenti delle prove scritte e su questioni teorico-pratiche relative all'attività svolta durante il tirocinio professionale, nonché su aspetti di legislazione e deontologia professionale.
PRIMA PROVA
La prima prova con cui il candidato si confronta è ‘Il tema’, la prova più teorica, che non solo richiede una preparazione a 360° sui diversi domini della psicologia, ma anche una spiccata capacità di sintesi e abilità nel creare collegamenti tra autori, dati storici e teorie di riferimento. L’elaborato deve sempre e comunque garantire coerenza interna, coerenza con il titolo e contenuti validi e scientifici.
Casi Clinici 1 - del Prof. Sasso. 27 giugno 2012. Corso di formazione "valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” - Università degli studi di Bari.
Complexity Literacy Meeting - Scheda del libro consigliato da Marinella De Si...Complexity Institute
Scheda del libro consigliato da Marinella De Simone: "Pragmatica della comunicazione umana" - presentato al Complexity Literacy Meeting Nazionale 2017 organizzato dal Complexity Institute
La complessità delle forme psicopatologiche contemporanee rende necessaria la costruzione di progetti terapeutici che non siano centrati sulla relazione con il singolo paziente, ma che contemplino anche il coinvolgimento di figure significative del gruppo di riferimento del paziente (familiari, amici, altri terapeuti, altre istituzioni).
L’impostazione terapeutica deve dunque tener conto del campo multipersonale in cui è inserito il paziente che incontriamo, e soprattutto occorre saper decodificare il livello relazionale in cui si gioca e si può giocare la partita tra il soggetto e il suo “reale”.
It 'a summary of the basic textbook for the examination of Community Psychology: FRANCESCATO D., M. Tomai, GHIRELLI G., FUNDAMENTALS OF PSYCHOLOGY OF THE COMMUNITY. CAROCCI 2002
Pragmatica della comunicazione umana - Al Complexity Literacy Meeting il libr...Complexity Institute
È possibile pensare che i rapporti interattivi tra individui siano determinati essenzialmente dai tipi di comunicazione che essi adoperano fra loro?
Due tesi sono centrali in questo libro: 1) il comportamento patologico (nevrosi, psicosi, e in genere le psicopatologie) non esiste nell'individuo isolato ma è soltanto un tipo di interazione patologica tra individui; 2) è possibile, studiando la comunicazione, individuare delle 'patologie' della comunicazione e dimostrare che sono esse a produrre le interazioni patologiche.
E’ necessaria una adeguata preparazione nei campi della comunicazione interpersonale, della relazione, della gestione delle emozioni e dei conflitti. Finora nessuno ha provveduto a inserire nei curricula formativi degli insegnanti tali importanti qualità; né la scuola né l'università hanno pensato a dare loro una qualsivoglia preparazione in tali campi e sarebbe pertanto opportuno inserire questi temi come prioritari nei programmi di formazione e aggiornamento.
1. Capitolo 1 : le radici della psicologia relazionale
A. le origini delle teorie sistemiche:
1. radici nella cultura americana anni 50 :
tendenza al superamento della settorializzazione : approccio olistico
= terreno fertile per sviluppo di nuovi ambiti conoscitivi ( antropologia, sociologia) :
= conoscenza dei contesti socio-culturali.
= Studio influenze delle relazioni e organizzazioni famigliari su sviluppo della
personalità
= spostamento attenzione dai fattori intrapsichici ai fenomeni interpersonali e ai
contesti.
2. Impalcatura teorica : la teoria dei sistemi : biologo Von Bertalanffy, anni 30.
Bateson : “la struttura che conette” diversi settori della conoscenza nei concetti di
sistema, organizzazione, autoregolazione, causalità circolare e equifinalità.
= valutare ogni fenomeno nella prospettiva dell’intero, non considerarlo come
somme delle parto scomponibili, analizzabili in termine di causa-effetto.
= superare un modello meccani statico di causalità lineare che isola e allinea le
singole parti di un tutto
Modello di causalità circolare . complesse interazioni tra le parti e valutazione
globalmente nelle loro connessioni reciproche. Interesse su “ totalità
organizzate”.
Concezione “organistica” ( complesso globale)
= nuovo linguaggio scientifico applicato agli organismi viventi, organizzazioni sociali,
macchine, sistemi umani.
3. Prospettiva sistemica : interdipendenza e interrelazione di tutti i fenomeni :
un sistema : un tutto integrato le cui proprietà non possono essere ridotte a quelle
delle sue parti.
= estrarre caratteristiche comuni a tutti i sistemi
Sistemi. Miller : “insiemi di unità interagenti tra loro”
Prima cibernetica : teorie matematica sulla comunicazione
Pensiero olistico di Bateson
= processo unificante della conoscenza
B. relazioni interpersonali e teorie sistemiche :
1. Onnis : interazione umana si organizza secondo i criteri e modalità di un sistema
Introduzione prospettiva sistemico - cibernetica allo studio della famiglia :
gruppo di palo alto : Watzlawick, Jackson, Haley, Weakland :continuatori
pensiero batesoniano
Teorie sulla comunicazione : input/opuput, feed back.
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2. Famiglia : “sistema autocorettivo, stabilmente collegato, tendente
all’omeostasi”
disagio psichico individuale : una distorsione del comportamento comunicativo.
Famiglie organizzate dalla tendenza a mantenere lo status quo : omeostasi
Organizzate da regole comunicative e di interazione più o meno rigide.
aspetti osservabili del comportamento/comunicazione nel qui e ora :
= abbinare un modo particolare di comunicare con una specifica sintomatologia
= aiutare le persone a comunicare meglio.
2. Anni 50 : Bateson e il concetto di doppio legame :
a. comunicazione disfunzionale tipica delle relazioni diadiche.
= spiegare i disturbi psichiatrici maggiori (schizofrenia) in termini di una causalità
circolare e logica di interazione fra le parti
b. in realtà permane concezione meccanica di causalità lineare : ricercare le
cause ultime
= condivisione con Bateson del progetto di ricerca su comunicazioni varie ( gioco
otarie, comunicazione delfini, ventriloquo col pupazzo, insalata di parole del psicotico..)
c. il gruppo non coglie la complessità del suo pensiero : ancorato al modello
meccanicistico che si propone di superare : ottica eziopatogenetica come idea guida
= una comunicazione disturbata tra 2 individui coinvolti in un legame significativo
conduce al manifestarsi della patologia : 1 dei 2 non è in grado di risolvere i messaggi
contraddittori inviati dall’altro.
3. Esempio paradigmatico di una situazione di doppio legame . comunicazione
madre/bambino. “ti voglio bene” con intonazione e comportamento non verbale
dimostrano il contrario : il 2° non riesce a dar senso a tale paradosso.
= riferimento teorico inutilizzabile si piano operativo ma ha portato alla luce il
possibile impatto negativo della comunicazione disturbata :quelli che pensano
alla famiglie come un gruppo con storia caratterizzato dal dipanarsi del tempo
di legami significativi
4. Gruppo di Palo Alto :
Haley : interazione non solo come situazione comunicativa diadica ma modello
descrittivo di un sistema famigliare in cui interagiscono 3 protagonisti.
= configurazioni triadiche, triangoli perversi e rigidi
Fine 60 : presa di distanza da Palo Alto, nuove influenze ( T strutturale di
Minuchin), collocazione nell’approccio sistemico ( privilegia problema individuale
presentato ad hoc senza attenzione a storia famiglia di origine).
5. Adozione prospettiva sistemico - cibernetica :
= orientamento psicologia relazione verso un rinnovato modello di uomo.
= da una visione monadica di un individuo prigioniero dei propri guasti con dinamica
tutta interna a immagine di un essere sociale con comportamento comprensibile alla
luce dell’organizzazione e del funzionamento del sistema in cui è inserito.
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3. Aspetto comunicazionale di ogni evento e azione : sintomi come segnale di
disagio relazionale dell’intera famiglia : comunica esistenza di un conflitto tra continuità
e cambiamento, tra legami di appartenenza/bisogni di individuazione dei suoi singoli
componenti.
6. Movimento di pensiero :
1) famiglia e altri contesti interattivi umani come se fossero sistemi
2) ogni comportamento, cambiamento come funzione della relazione : estendo
l’indagine
a. Watzlawick “fino ad includere gli effetti che tale comportamento ha sugli altri, le
reazioni degli altri a questo comportamento e il contesto in cui tutto ciò accade, il
centro dell’interesse si sposta dalla monade isolata artificialmente, alla relazione
tra le parti di un sistema più vasto..”
b. Watzlawick, Beavin, Jackson : concetto dei contesto nello studio delle
relazioni famigliari :
“ un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza
ampio da includere il contesto in cui il fenomeno si verifica”
Contesto : cornice che delimita e conferisce significato a quanto avviene al suo
interno.
c. Bateson : contesto legato alla nozione di significato :
“prive di contesto le parole a azioni non hanno alcun significato”
Esempio : occhiolino da un uomo a una donna ( ristorante : tentativo di seduzione.
Lavoro : intesa)
Contesto : spazio fisico che detta al contempo le regole generali e aspetto di relazione
che qualifica comunicazione non verbale e definisce livello di contenuto.
d. Cronen : livelli di comunicazione si influenzano costantemente :
non è solo il livello di relazione a definire il contesto entro il quale interpretare il livello
di contenuto : i contenuti aquistino una dignità relazionale ( possono modificare
contesto e diventare marche di contesto)
e. Parametri temporali e storici :
Angelo : contesto “come una caratteristica in costante evoluzione, mai definita una
volta per tutte, ma suscettibile di continue ridefinizioni”
= qualcosa che da forma alla nostra esperienza, “luogo di apprendimento”
3) nuovi significati del sintomo : non manifestazione di un disagio individuale ma
malessere che si ricollega a un’organizzazione disfunzionale del sistema nella sua
totalità.
Portatore del sintomo che esprime a nome degli altri membri del sistema, le difficoltà
legate alla crescita e all’evoluzione.
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4. C. le due anime del movimento famigliare :
non porta alla definizione di un modello concettuale comune : anni 60 :
1. West Coast nord americana : “puristi dei sistemi” :
primi assiomi della comunicazione umana poi la T del doppio legame
2. Est Coast : presupposti diversi da Palo alto :
a. prospettiva evolutiva che tiene conto degli aspetti soggettivi e storici dalla
famiglia.
Formulazione teoriche del movimento sistemico :
gruppo di palo alto ( Watzlawick, Beavin, Jackson) Haley, Hoffman, Palazzoli
= interazioni/comunicazioni osservabili nei sistemi famigliari : unità sopraindividuali
= dinamiche del loro equilibrio e funzionamento
b. ridotto in un’unica dimensione : il presente
lavoro sulle modalità comportamentali/comunicative in atto ad hoc senza legarle al
processo evolutivo : realtà osservata incapsulata in maniera statica e il reale
divenire di un sistema.
c. Conseguenza : “messa tra parentesi” dell’individuo impenetrabile ( scatola
nera) nella sua soggettività ( pensieri, emozioni, motivazioni, aspettative,
immaginazione, significati…)
= osservazione ridotta a aspetti pragmatici ( armatura in movimento) senza presenza
dell’essere umano con un passato, presente futuro, proprio mondo di
significati.
3. T del doppio legame .
a. impossibilità di attingere al proprio bagaglio emotivo e cognitivo per risolvere
una situazione comunicativa contraddittoria
= ma importante perché consente di scoprire esistenza di veicoli comunicativi multipli
Verbali/non verbali attraverso i quali circolano messaggi contraddittori/congruenti.
b. Esempio . manifestazione di gioia verbale con tono vibrante della voce
= esclusione dal campo di aspetti soggettivi e storici della famiglia con
individuazione di ci modalità comunicativa differenti : la prospettiva sistema
acquisisce un’identità autonoma rispetto alla psicoanalisi ( studio delle dinamiche
intrapsichiche, privilegio componente verbale della comunicazione)
4. Piano metodologico/operativo : palo alto e Weakland : 30 anni al Mental
Research Institute
= non lavoro mai con famiglie ma interventi brevi individuali ad orientamento
strategico
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5. Pragmatica della comunicazione umana (W) : bibbia degli operatori famigliari in
Europa ( maggiore discontinuità psicoanalitica), meno negli USA ( è noto che a palo
alto non si trattano famiglie)
5. Gruppo italiana della Palazzoli : ispira ai puristi dei sistemi, mutazione
concetti e linguaggio
a. Merito . applicazione teorie sistemiche alla comprensione della famiglia e intervento
con il gruppo famigliare congiunto
= piuttosto che approccio behavioristico, centrato sull’individuo del gruppo originario di
Palo Alto
un’eccezione : gruppi di lavoro definiti sistemici che operano in ambito industriale e
organizzativo ( scuola, aziende, istituzione di cura) e se clinici non essenzialmente di
gruppo famigliare.
b. Contemporaneamente alla diffusione della prospettiva sistemica : altri
teorici relazionali :
= affermare una continuità con la tradizione psicoanalitica : valorizzare lo sviluppo
individuale nel seno del famiglia
=Zuk, Stierlin, Cigoli.
6. tempo viene reintrodotto nel sistema :
a. modello relazionale : tempo non successione di momenti in un ordine rettilineo . 3
dimensioni contemporanee. Grazie all’intenzione il futuro diviene attuale, con
l’aspettativa le esperienze passate si legano al futuro nel presente, grazie alla memoria
il passato rimane presente
b. Gugliemino : “quel che noi siamo lo diventiamo non solo nel tempo ma grazie al
tempo e a quello che crediamo vogliamo sia il nostro futuro”
= la presenza è in virtù del suo poter essere stato e del suo poter essere
7. Escono dell’ortodossia psicoanalitica ma per ampliarla non negarla
a. studio pioneristico della famiglia in termini storici e intergenerazionali
= concetti della differenziazione dal Sé individuale dalla famiglia di origine
= studio dei processi di trasmissione di immaturità intergenerazionale di Bowen
(Georgetown University, Washington)
b. Boszormenyi-Nagy e Spark : Scuola Filadelfia :
=concetto di lealtà invisibile e debiti/crediti tra le generazioni
Framo : approccio intergenerazionale alla coppia
Wihtaker : studio miti e salti temporali, interprete dell’allargamento del’intervento
relazionale ad almeno 3 generazioni
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6. c. Minuchin : definizioni delle famiglie invischiate e disimpegnate fondamentali nella
comprensione dello sviluppo infantile in termini di storia e conflitti fra le
generazioni
Ackerman a New-York : bambino come capro espiatorio dei conflitti intra famigliari
= nessuno si presenterà definendosi sistemico ma approfondiranno la T di Von
Bertanlaffy, il pensiero interdisciplinare di Bateson, e assiomi della comunicazione
umana di Watzlawick, Beavin e Jackson.
d. Bowen : Family Sistem Theory
Munichin : articolo nel I pionieri della terapia famigliare : a proposito della
prospettiva sistemico - cibernetica : “ Il linguaggio delle opere di Gregory Bateson,
a cui si ispirano sia la MRI che i successivi teorici dei sistemi, orienti gli operatori verso
le descrizioni invece che le prescrizioni, ma anche verso le idee e lontano dalle persone
e dalle loro emozioni. Crea distanza tra l’operatore e la famiglia come gruppo umano, e
sottolinea le caratteristiche dei sistemi e dei pattern ripetitivi.”
= matrice culturale di questi autori ancorata alla dimensione psicodinamica e T
evolutive
1965 : Psicoterapia Intensiva della famiglia. Da Boszormenyi-Nagy e Framo,
Tradotto da Boringhieri
Introduzione della Palazzoli . dopo 1° fase di ricerca con ottica sistemica e
communicazionalista
= superamento di tale modello con riscoperta delle T evolutive
e. Molte differenze tra questi pionieri sia teoriche che di intervento :
lavorare con la famiglia significa incontrare gruppi famigliari con diverse configurazioni.
= attenzione allo studio dell’individuo nei processi di crescita in seno alla famiglia.
Genogramma della famiglia : mappa trigenerazionale su cui costruire la diagnosi
relazionale e ricerca i percorsi di cura.
8. Soggettività individuale mai messa “tra parentesi” per studiare il sistema
della sua totalità
a. individuo sollecitato a ricucire antichi tagli emotivi o differenziarsi più
chiaramente della proprie dipendenze intergenerazionali
= vivere il presente, le relazioni attuali in modo più autentico non gravato da pesi
e deleghe intergenerazionali
b. Desiderio e curiosità di :
- storicizzare i comportamenti
- comprende il valore relazionale dei sintomi individuali
= riappropriarsi del senso di responsabilità generazionale e individuale in famiglie
fortemente disorganizzate
= eccesiva enfasi sulla causalità circolare ha rischiato di confondere o negare del
tutto.
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7. D. i concetti di interazione e di relazione:
1. differenza fondamentale che attiene all’oggetto di analisi e di intervento :
interazione : parte del comportamento che è osservabile ad hoc
relazione : aspetto profondo sottostante all’interazione, non sempre osservabile, cui
l’individuo partecipa con le sue emozioni, aspettative, motivazioni : con quanto attiene
alla sua soggettività.
2. Anni 60 : due anime della prospettiva relazionale . differenza al piano
applicato :
“puristi dei sistemi” con Hoffman, Haley, Palazzoli : famiglia come sistema di
interazioni, posizione di distanza da ogni tipo di coinvolgimento personale e/o risonanza
emotiva.
3. Ackerman, Satir, Whtaker : usare la propria personalità, incluso istinto e creatività
come strumenti di valutazione e di intervento nella relazioni famigliari
= partecipano alla costruzione di uno spazio condiviso con la famiglia che permmette a
ciascuno di crescere nella conoscenza di Sé
4. Profonda trasformazione teorica e pratica :
focus si sposta dalla famiglia come sistema di interazioni ai legami famigliari più
profondi.
= modello sistemico : principale cornice teorica di riferimento nell’approccio alla
famiglia
= evoluzione, nuovi contributi degli ultimi 25 anni . incontro con altri paradigmi
concettuali (cognitivo - costruttivisti,evolutivi, ottica della complessità)
= valorizzazione ricostruzione delle storie trasgenerazionali e il recupero del
passato, l’importanza del ciclo vitale, della soggettività individuale,
dell’esplorazione dei “miti” e dei fantasmi famigliari
Onnis :concezione del colloquio relazionale . dialogo e co-costruzione della relazione
con il cliente
E. sull’intersoggettività dell’osservazione :
T sistemiche hanno modificato il nostro modo di leggere la realtà e di cogliere i
significati dei nostri comportamenti :
1. elaborazione T sulla comunicazione umana (Watzlawick)
Prima cibernetica : passaggio da una causalità lineare a una visione processuale
e circolare dei fenomeni umani.
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8. = promotori : riferimento all’ingegneria delle “scatole nere” ( input/output-
output/input):
grossa limitazione : aspetti osservabili del comportamento interrativo, osservatore
come esterno
osservazione : azione a senso unico, esterna e neutrale . conoscenza obiettività della
realtà
= separazione osservatore/osservato
2. Passaggio alla seconda cibernetica : attenzione su la soggettività
individuale
a. aspetti semantici, scopi, sistemi di credenze, sentimenti, emozioni, sistema
culturale
Osservatore diviene parte del sistema osservato : osservazione non è più
interazione sistema osservante/sistema osservato ma attività di scambio e produzione
di informazione tra soggetti attivi con ruolo centrale dell’immaginazione creativa
(Bocchi, Ceruti)
b. Nuova T dell’osservazione : in 1° piano relazione osservatore/osservato :
= superamento dei concetti di obbiettività e certezza illusori : dimensione soggettiva
della conoscenza.
c. Crisi del concetto di causalità lineare :
principio della relatività e di indeterminazione Heisenberg
= osservatore altera costantemente l’oggetto nell’atto di osservazione
3. Osservatore : soggetto con un “punto di vista” e un “riferimento teorico”
Oggetto dell’osservazione è la relazione : principio di autoreferenza di Maturana e
Varela
= iter relativismo tra soggetto conoscente e soggetto conosciuto : si confronta con le
esperienze passate ( formazione del proprio Sé), utilizza se stesso come mezzo di
conoscenza.
T dell’accoppiamento strutturale : cambiamento è “..trasformazione ricorsiva della
relazione, attraverso le interazioni successive tra i 2 sistemi”
4. Von Foerster : teorico della cibernetica di 2° ordine : Sistemi che si
osservano:
= importanza della soggettività : oggettività illusoria perché presuppone
separazione osservatore/osservato. Osservatore decide cosa osservare, quale contesto
considerare e quale metodo e teoria usare per l’interpretazione.
“Ogni descrizione della realtà diventa autoreferente e per arrivare a la conoscenza
dobbiamo cominciare a conoscere noi stessi che ci rapportiamo al mondo”
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9. 5. Riscoperta della dimensione soggettiva : evoluzione in termini cognitivi -
costruttivisti della concettualizzazione del modello operativo del modello sistemico :
presupposti teorici :
a) soggetto attivo e non solo reattivo : rappresenta e costruisce la realtà esterna in
base a costrutti, premesse, credenze : interazione sociale comprensibile solo se
analizzata oltre i suoi aspetti pragmatici - manifesti, con aspetti sottostanti ( più
prettamente relazionali).
Osservazione : processo dinamico dell’osservazione della realtà basato su l’interazione
dei livelli complessi del sistema percettivo, emotivo e immaginativo dell’osservatore e
del sistema osservato.
= osservatore e soggetto osservato si trasformano reciprocamente.
b) scopi, piani, credenze, sentimenti e emozioni si strutturano e si mantengono
attraverso l’interazione sociale.
c) osservatore recursivamente connesso al sistema osservato : nessuna
descrizione è obbiettiva, indipendente dall’osservatore. Ogni descrizione è
autoreferenziale perché operazione riflessiva dell’osservatore : obbiettività non
raggiungibile e anche processo di reificazione della realtà è operazione dell’osservatore
per poter indagare su relazioni interpersonali osservatore entra a far parte della realtà
osservata
qualità delle informazioni dipende dalla natura del suo rapporto con chi viene
osservato
6. scelta relazione come oggetto e luogo di osservazione :
- considerare l’uomo all’interno dei rapporti più importanti per la sua crescita
- per l’osservatore : avere una struttura mentale e visione del mondo che permetta
di
* stabilire nessi relazionali tra gli eventi
* ricercare la complessità della realtà attraverso continui confronti esperienza
propria/degli altri
7. Implicazioni dell’approccio sul piano operativo .
a) compito dello psicologo relazionale : osservare il modo in cui singoli componenti
attribuiscono significato ed intenzionalità ai rapporti interpersonali in cui sono coinvolti
b) osservare : interdipendenza degli stati mentali dei singoli membri della famiglia e le
premesse comuni a tutto il nucleo.
c) relazione psicologo/cliente : processo di co-creazione di una nuova realtà di
significati e di pattern comportamentali che consente alla famiglia di organizzarsi
secondo modalità più funzionali.
8. Conclusione :
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10. decidere di operare col singolo individuo . non impedisce di mantenere un punto di vista
:
= è possibile parlare di un sistema-cliente facendo riferimento all’intera famiglia, a
un sotto sistema, a un singolo membro.
Psicologia relazionale : disciplina più adeguata a cogliere i processi di crescita di una
persona all’interno dei suoi contesti relazionali.
Capitolo 2 : il ciclo vitale e i processi evolutivi della famiglia
Hill : 3 condizioni di base di tutti i sistemi sociale :
- numerosità
- spazio
- tempo
= sviluppo e i suoi problemi della famiglia hanno a che fare con la questione del
tempo
A. il tempo famigliare
1. introduzione :
a. Vicenda famigliare
si costituisce all’incrocio di una molteplicità di tempi interni e esterni, individuali, di
gruppo, storici e sociali.
b. Tempo della quotidianità : routine e tradizioni, costituito attraverso mediazione
tra tempi diversi delle attività in cui la famiglia sono coinvolti.
2. Sistema famigliare ha una propria architettura temporale complessa e
singolare :
intersecarci di storie individuali, esperienze condivise e legami
intergenerazionali
tempo che si costituisce a lungo :
- le linee evolutive di un passato antico
- le linee evolutive di un futuro, speranze nei progetti latenti degli anziani verso nuove
generazioni e apporti trasformativi delle nuove.
3. Famiglia ha un passato, un presente e una prospettiva di vita futura :
a. elemento differenziale da altri gruppi :
nucleo nuovo al’intersezione di 2 storie famigliari : radici in un complesso albero
genealogico che influenza la sua storia :
= passato della nuova coppia : eventi vissuti e intreccio delle storie delle 2 famiglie
d’origine : tracce di questo passato presenti e già segnate linee di un futuro.
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11. = coppia : punto di incontro delle aspettative e delle attese della generazione
degli anziani
b. Nuova famiglia in un flusso temporale molto ricco punteggiato e continuamente
trasformato dalle nascite e morti e uscite/entrate delle componenti del sistema.
4. Concetto di ciclo di vita famigliare utile e essenziale : visione processuale
della famiglia
= punto di vista della struttura, delle posizioni assunte dai membri, del contenuto delle
relazioni
Saraceno : Correlazione fattori di cambiamento (evoluzione individui) e fattori legati ai
compiti del gruppo famigliare come sistema.
5. Processo evolutivo famigliare : avanzamento nel tempo verso nuovi stadi di
crescita e di sviluppo
= integrazione del nuovo col vecchio, dell’orizzonte futuro con vissuto e esperienza
passata.
B. il ciclo di vita : la famiglia come sistema che si modifica nel tempo :
1. ciclo vitale della famiglia : modello teorico di riferimento dello sviluppo
spazio-temporale :
a. fasi evolutive prevedibili
famiglia come sistema vivente : sviluppo per stadi, “epoche” :
- periodi di plateau : stabilità strutturale
- transizioni : profonde trasformazione psicologiche e strutturali
b. Minuchin : periodi di equilibrio e adattamento ( padronanza di funzioni e capacità
appropriate) e squilibrio : salto verso nuovo e più complesso stadio, nuove funzioni e
capacità
c. Ciclo di vita : processo di continua ristrutturazione della trama dei rapporti tra i suoi
membri
Fasi : eventi naturali che portano cambiamenti nell’organizzazione del sistema
famigliare
Ogni tappa : una situazione nuova che mette in crisi le vecchie modalità di
funzionamento
= richiedendo un nuovo assetto famigliare ( Malagoli, Togliatti, Telfener)
d. Sistema complesso con stabilità dinamica non necessariamente tesa alla
conservazione dello stato attuale ma in grado di perseguire un’evoluzione :
processo integrato di perdita di equilibrio e riorganizzazione verso un nuovo ordine di
equilibrio instabile.
2. Tappe : Hill e Cigoli; Haley; Carter e Mac Goldrick : 6 stadi
Scabini : 5 stadi con modello di Carter e Mac Goldrick
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12. Eventi significativi : nascite, morti, separazioni, unioni, inclusioni, esclusioni dei
membri : cambiamenti strutturali : esempi :
- separazione dalla famiglia di origine, formazione nuova coppia
- nascita figli
- crescita e svincolo figli
- invecchiamento e separazione coppia genitoriale per causa morte
= momenti critici fisiologici (propri del suo sviluppo)
Altri non caratteristici dell’evoluzione famigliare e non previsti :
3. terminologia di Terkelsen : 2 tipi di eventi che spingono al passaggio di una
nuova fase :
- normativi attesi : prevedibili che accadono regolarmente e innescano periodiche
trasformazioni globali della struttura ( cambiamenti di status degli individui)
- paranormativi : inattesi o difficilmente prevedibili : moltiplicano le modificazioni
della struttura relazionale del sistema famigliare : separazione, divorzio, morte
improvvisa, malattia di un membro..)
4. Ogni fase :
a. svolgere determinati compiti evolutivi :
- richieste interne dai membri
- richieste esterne del contesto socio-culturale
= modificazioni ruoli, funzioni, nuove modalità relazionali, legami di lealtà,
rinegoziazione del rapporto autonomia/dipendenza ( livelli di intimità, distanza e
vicinanza)
b. Situazioni critiche :
= particolare sforzo per ripristinare una funzionalità famigliare nel minor tempo
possibile.
b. capacità di analizzare la situazione e elaborare nuovo modelli di
funzionamento e della gestione nella situazione concreta. Tollerare la
momentanea disorganizzazione.
= riuscire a garantire soddisfazione esigenze dei membri di valorizzazione e di
contenimento che aveva contribuito alla sua coesione e funzionalità
Capacità di superare momenti di crisi . ruolo importante dei rapporti con la famiglia
allargata e con ambiente esterno.
c. Famiglie hanno modi diversi di affrontare situazioni simili o risultati diversi con stesse
modalità
Più di un evento stressante : vulnerabilità e effettiva capacità rigenerative
influenzate da come vengono vissute e interpretate situazioni critiche .
5. entità dell’evento critica determinato da:
- le sue caratteristiche
- della loro interazione
- del significato a loro attribuito
- del momento in cui si verifica.
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13. Superamento momenti critici legato a qualità e intensità e grado di “minaccia” a
loro attribuiti e a risorse che famiglia è in grado di mettere in campo.
6. famiglia non riesce ad attuare il cambiamento, si blocca a una tappa del
ciclo vitale : interruzione evoluzione :
= disturbi, espressione di una disfunzione momentanea e contemporaneamente
manifestazioni di un tentato rinnovamento.
7. Utilità del modello del ciclo vitale : identificare la fase e osservare il
cambiamento e la riorganizzazione nel passaggio da una fase all’altra.
8. Stress legato a queste trasformazioni costituisce un potenziale di sviluppo e
non un agente distruttivo :
a. crisi del cambiamento evolutivo quando ingresso in regioni sconosciute o
inaspettate :
= periodo di transizione con confusione e disorganizzazione : 2 tendenze opposte :
- desiderio di tornare indietro verso situazioni note e familiari : stabilità e sicurezza
- aspettativa della conquista di nuove possibilità ricche di potenziali positivi
b. Possibilità di scelta : sbocchi regressivo/evolutivo :
= eterogeneità della risposta allo stress dipende dai significati attribuiti all’evento
= stesso evento può risultare occasione di crescita e sviluppo della creatività o portare
a effetti disfunzionali.
9. Visione temporale della famiglia conferisce al termine “crisi” un significato
positivo
a. evento critico apre una fase di disorganizzazione . separazione, decisione,
scelta
= la famiglia si separa dello stato precendente e non ha ancora acquistato appieno
comportamenti e modalità di relazione adeguati all’evento.
b. Evento “oggettivamente” definibile e ruolo automatico
= automaticamente padre alla nascita del figlio
Acquisizione psicologica e integrazione nuove modalità comportamentali con le vecchie
: processo rioganizzativo complesso
Aspetto di crisi univoco e segna inadeguatezza delle precedenti modalità di
funzionamento
c. Crisi : momento iniziale che imprime allo sviluppo una nuova direzione, ripresa
della crescita verso livelli di differenziazione più elevati.
= primo atto di una nuova fase maturativa che contiene il massimo potenziale di
cambiamento.
10. Quadro più complesso : Cartyer e Mac Goldrick :
= stress legato alle fase evolutive del ciclo vitale si intreccia a quello trasmesso a
livello trans generazionale e con quello legato a cause esterne
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14. = incroci di circostanze rendono più vulnerabile l’asserto della struttura
famigliare
= dipende dalle risorse interne e capacità di superare l’inevitabile momento di crisi e di
difficoltà
Ogni famiglia fa fronte al problema in modo singolare : infinita varietà di
strategie e soluzioni attribuendo un particolare significato all’evento, alla grandezza
dello stress e allo stile di risposta.
11. Il regolare succedersi delle fasi considerato fattore di normalità .
a. possibili ritardi/accelerazioni nello sviluppo
= ritmo interno della famiglia rispetto alle richieste di ristrutturazione o di cambiamento
evolutivo
= percezione di normalità da parte della famiglia stabilita in base al significato
attribuito agli eventi stressanti : lungo e complesso processo di significazione
che rispetta la coerenza della storia multigenarazionale.
b. Ogni fase riguarda almeno 3 generazioni :
= esiste un ruolo complesso che distingue ogni membro
= processo famigliare in una dinamica temporale lineare, complesso con
interconnessioni tra generazioni.
Generazione si sta avvicinando alla vecchiaia, la seguente nello stadio di nido vuoto, la
3° con l’essere adulti e formazione della coppia, la 4° con processo di diventare nuovi
membri del sistema
= ogni eventi, nelle condizioni normali di vita, ha un impatto diverso sulle
persone che vivono diversi ruoli con conseguenze diverse.
12. Sintesi : atteggiamenti, credenze e miti trasmessi da una generazione all’altra
esigono impegni di lealtà che si incrociano, sommandosi e scontrandosi con gli
eventi significati della famiglia nucleare.
= tempo famigliare non ha un inizio né un fine e non può quindi coincidere
semplicemente con il ciclo vitale di una sola famiglia.
C. Dimensione plurigenerazionale del ciclo di vita familiare:
1. nascita non è uno salto nel vuoto :
un mondo che esiste da prima e indipendente da noi che ci accoglie : una rete, gettati
in un libro in cui ci sono già altri personaggi ed altre storie
= una realtà in cui le regole sono già parzialmente scritte
= presenza cambia la trama ma non può prescindere dalle pagine che precedono
entrata in scena.
2. Storia di ogni famiglia : complesso e singolare “intreccio di storie individuali,
legami intergenerazionali ed esperienze condivise” che si susseguono nel “
perpetuarsi delle generazioni”
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15. L’arco temporale non è limitato e si estende da un passato di 1-2 generazioni
precedenti ad un futuro ricco di nuove attese nei confronti delle successive.
3. Importanza della famiglia estesa : convivono diverse generazioni.
a. Famiglia odierna frammentata in molteplici nuclei :
“ la funzione coesiva del tempo non perde la sua significatività” : storia famigliare
tenuta insieme da “fili invisibili” che contengono passato, presente e futuro.
= ribadiscono appartenenza di tutte le generazioni a un unico tempo famigliare
= ogni individuo padrone e artefice della propria storia individuale ma sottoposto
al’influenza della storia intergenerazionale.
= nasce in una porzione definita e chiamato a rispondere ad aspettative e ruoli, a
sottostare inconsapevolmente ai processi che dirigono la trasmissione
intergenerazionale di norme, valori, comportamenti
b. Ogni tappa del ciclo vitale individuale : mutamenti nell’asseto relazionale
che coinvolgono gli altri comportamenti della famiglia :
4. costruzione propria identità di adulto : modificazione significati attribuiti al ruolo
e funzione dell’adolescente in famiglia : cambiare il modo in cui :
- l’adolescente si percepisce e percepisce gli altri
- si percepiscono e lo percepiscono i famigliari
5. ridefinizione del reciproco modo di rappresentarsi non è uno “salto nel
buoi” :
osservare una famiglia nell’arco di 3 generazioni :
= i membri più anziani condividono con le ultime generazioni una storia che
ripropone ciclicamente agli individui alcuni nodi da scogliere : modalità in cui
vengono affrontate le vicissitudini esistenziali :
= nascita figlio, perdita congiunto, passaggio adolescenza/età adulta
= fasi evolutive che le famiglie d’origine hanno già attraversato : un esperienza
trasmessa e “ricapitalizzata” nella famiglia di nuova formazione.
Individuo : depositario di significati riguardanti modelli di rapporto appartenuti ai
nonni e trisavoli
6. Boszormenyi-Nagy e Spark : ripetitività di alcuni eventi famigliari nelle
diverse generazioni
= regolarità e esistenza di “modelli di rapporto multigenarazionale facilmente
riconoscibili”
= interiorizzazione di regole inespresse presenti nel sistema, sviluppo della lealtà
nei loro confronti
trasmissione da una generazione all’altra : “ per poter essere un membro leale del
gruppo si debba interiorizzare lo spirito delle sue aspettative e disporre di un insieme di
atteggiamenti specificabili per obbedire alle ingiunzioni interiorizzate.”
7. Ogni relazione influenzata dalla lealtà e dal rispetto per la storia
multigenearzionale :
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16. a. adulto che dispensa cure e attenzioni diventa creditore di una serie di
“debiti” che il figlio dovrà saldare.
= debito esistenziale dei figli verso i genitori : il fondamento della connessione
intergenerazionale
= il conto tra genitori e figli resta aperto.
b. Legame coniugale : passo decisivo verso lo svincolo dalla propria famiglia di
origine
= nuovi vincoli di lealtà che si formano nei confronti del coniuge vissuto come slealtà
verso i genitori
c. Lealtà orizzontali e verticali che si intersecano tra loro :
= fondamentale bilanciare e rendere compatibili i vecchi e nuovi impegni
= non creare conflitti fra i diversi livelli.
d. Coppia : punto di incontro tra ciò che è stato trasmesso e ciò che a sua volta
trasmette.
Mettere al mondo un’altra generazione : restituzione alla generazione precedente di ciò
che si è ricevuto.
D. I miti famigliari come espressione e veicolo della cultura famigliare :
1. storia della generazioni precedenti trasmette significati non in modo diretto
e consapevole
a. attraverso mediazione dei genitori : ricordi, abitudini di vita e modo di
rapportarsi ad altri significati = informazioni su relazioni passate e valori
acquisiti
= continuità storica ed evolutiva tra i significati che contraddistinguono modelli
relazioni del passato / attuali
b. Identità culturale di un famiglia : sistema di valori ideo-affetivi modellato nel
tempo da più generazioni riguardante comportamenti e aspettative che caratterizzano
l’esercito del ruoli e modo di affrontare determinati eventi significativi.
c. Tempo famigliare presente individuato attraverso la fase evolutiva che la
famiglia sta sperimentando in quel momento
d. Contenuto determinato dal riferimento a modelli relazionali passati che
incidono nel svolgimento dei compiti evolutivi.
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17. 2. Modello normale della famiglia : base della condivisione di un immagine
idealizzata : il mito
a. elemento di coesione e matrice di conoscenza
Mito famigliare : modello interpretativo della realtà con funzione prescrittiva
b. Adesione al mito garantisce integrazione famigliare : trasmissione modalità di
comportamento relazionale, valori, ruoli e finzioni.
= potere decisionale nel definire i significati e stabilire direttive future
c. Situazioni con elevato grado stressante :
= normalizzazione e ridefinizione da parte dei membri della famiglia.
3. Miti : porta d’ingresso.
a. Famiglia : micro cultura ma cultura rimane confinata nell’ambito di una
dimensione privata e non necessita forme divulgative
b. Canali comunicativi par trasmissione dell’informazione necessitano
un’osservazione molto attenta e scrupolosa
= mitologia si veicola attraverso comunicazioni verbali/non verbali poco rigidamente
codificate e molto efficaci
c. Mito famigliare : uso meno preponderante dell’immaginario e del fantastico.
Legame più stretto col reale : non manifestazione attraverso particolari simbolismi ma
attore di messaggi importanti che vanno oltre il contenuto manifesto.
d. Privo d’interesso sapere se contenuto manifesto è vero/falso : attenzione
sulla funzione di trasmettere significati tramite un materiale “significante”
condiviso.
Esempio dello zio libertino : immagine consueta per molte persone
e. Formazione di un mito legata all’esaltazione nel tempo di alcuni aspetti di un
oggetto/evento/storia e accantonamento di altri che rendono più dispersivo il
messaggio
= personaggio mitico mantiene caratteristiche assolute.
Immagine assume connotazioni ancor più iperboliche e meno soggetta a correzioni :
aneddoti e fatti = ogni informazione non aderente viene trascurata nel tempo e
quelli più adatti ricordati.
f. Mito come la fiaba si costruisce su una rete di eventi di personaggi, ruoli,
contenuti simbolici collegati tra di loro
= elementi organizzatori che hanno particolare importanza nel tracciare un tema o
trama.
4. Prodotto da un’attività : un pensiero collettivo :
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18. a. processo di scelta all’interno di una numerosa seria di informazioni operato
da più persone
= cristallizzazione di alcuni idee intorno a fatti, ogetti, personaggi o relazioni fra
essi.
= idee che non riguardano oggetto mitico in se ma l’insieme dei sogetti che hanno
contribuito a mantenere in vita il mito
b. concentrazione sui contenuti simbolici e ideo-affetivi che appartengono a
più generazioni
= hanno reso possibile la costruzione del mito e il suo mantenimento nel presente
c. Valori alternativi all’edonismo sono ricorrenti nell’universo simbolico di questa
famiglia : impersonati da personaggi femminili o famiglia forme un fronte compatto
contro lo zio.
d. Semplificazione cogliere connessione tra i valori rintracciati nel mito e la
trama di significati (copione relazionale) che delinea ruoli ricoperti da ciascuno
all’interno della famiglia.
= ogni individuo trova nell’universo di valori famigliari e nei suoi miti una peculiare
collocazione, funzionale alla soddisfazione dei suoi bisogni primari e al suo equilibrio
psico-affetivo.
e. collocazione si esplicita nella voce, sguardi, comportamenti : riconosciuta
ufficialmente dal resto del gruppo
= siamo tutti dei personaggi mitici nelle mostre famiglie
5. Mito non ha alcun valore di attribuzione personale :
a. un significato interpersonale importante
= per creare un mito, necessario il patrimonio fantastico di un’intera rete di
rapporti dispiegata nel tempo.
b. il fattore tempo è fondamentale :
attraverso di esso che una struttura narrativa acquista la caratura e la forza persuasiva
del mito.
= ciò che resiste nel tempo sembra non avere un origine storica e assume delle
valenze universali per chi ne è testimone.
c. Caratteristica rafforzata : mito si incarna in aspetti molto concreti della
realtà :
si impone come qualcosa proveniente dal’esterno e quindi “oggettivo” : forza
stabilizzante l’identità del gruppo.
6. Stabilità con congelamento nella ripetizione dell’intero processo evolutivo.
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19. a. Patrimonio mitico potenzia il motore di tale sviluppo : portavoce di una storia
ricca di valori matrice d’identità : fonda la sicurezza necessaria a avviare i
cambiamenti.
Valori nodali e configurazione degli oggetti mitici si modificano nel tempo
assicurando una stabilità culturale di base.
b. Differenza di una storia compiuta : mito si colloca dentro una serie di
relazioni in continua evoluzione che ne modificano il significato : nuove
connessioni o divergenze dal significato originario
7. Caratteristiche dei miti :
- ridondanza dell’oggetto mitico : riproposizione nel tempo del mito e ripetizioni interne
- storicità dei miti : appartiene a più di 1 generazione : sacralità e valore universale
= capacita di resistere ai continui mutamenti degli eventi storici : segno della loro
attendibilità
- uso del concreto
- rappresentatività : apparente semplicità ma sintesi gran parte della cultura del gruppo-
famiglia : rappresentare le cose che contano, visione condivisa della realtà sulla la
quale è costruita l’identità dei singoli ( ciascuno ritrova nei miti una chiave di lettura delle
esperienze personali e del senso di vita)
mito trasmette un codice che permette di produrre sapere della’osservazione e
interpretazione del reale : immagine indelebile nella mente di tutti famigliari
8. I valori mitici : ostacolo o risorsa nel processo di individuazione:
a. appropriazione collettiva dei miti : favorisce continuità nel tempo di temi
culturali
rafforza legami di interdipendenza ideo-affetiva tra i membri del gruppo
condividere un mito : assicurare all’individuo la possibilità di collocarsi all’interno di
una nicchia protettiva e alla famiglia un identità culturale.
b. Rassicurazione sensazione dell’essere parte di ma anche usati per affermare il
desiderio di proporsi come entità singole.
Momenti di transizione : battaglie più dure combattute sul terreno dei miti famigliari
= attaccati da un componente dalla famiglia che segnale un disagio rispetto a un modo
di appartenere non soddisfacente.
c. Personalità si forgia all’interno di un duplice processo di continuità e di
crescita : rinegoziate costantemente il bisogno di appartenenza con l’esigenza di
separarsi e rendersi autonomo
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20. 9. Miti famigliari : appoggiano e ostacolano tale processo
= elementi di mediazione e scambio tra individuo e famiglia
= modello di valore e funzione prescrittiva . meccanismi di lettura, classificazione,
interpretazione della realtà
Ciascuna famiglia conserva la differenza con l’esterno mediante segni distintivi
ben riconoscibili = componenti si trasmettono un patrimonio che li accomuna
10. Rapporto dinamico tra sviluppo e stabilità del sé :
a. scontro esprimere nuove parti di se stessi/bisogno di mantenere inalterata
propria funzione
= modo in sui la cultura familiare viene ammessa a far parte del mondo personale :
forma di sapere condiviso assimilata, elaborata e fatta propria : una grande
risorsa
= processo molto difficile con crisi con ambivalenza tra lo “stare dentro” e lo
“stare fuori”
b. Aspetti di vincolo prevalgono su quelli di risorsa : squilibrio tra distanza e
vicinanza si accentua troppo per adesione critica ai valori famigliari : inglobati come
sono : corpo di conoscenze estranee e contrarie ai bisogni di individuazione del sé
c. Accettazione di miti, valori e aspettative famigliari rassicura i singoli dalla paura
dall’abbandono e dell’isolamento
= piacere dell’approvazione e del senso di appartenenza, carenza di questi elementi
coesivi mina alla base sicurezze fondamentali
= limita lo sviluppo : gamma più ristretta di possibilità
11. Elaborare il mito familiare :
a. avere la possibilità di
- distanziarsi, di separarsi da ciò che è in esso rappresentato
- accettarlo e farlo proprio per le parti che non contrastano con ricerca di un identità
autonoma
= vicissitudini separazione-unione agli altri membri
b. questo “uscire-entrare”, “separarsi ed appartenere” permette a ciascuno di
:
- affermare la propria individualità acquisendo un posizione di Io rispetto al sistema
dei valori familiari
- sentirsi libero di rientrare a far parte del gruppo senza sentimenti di colpa o di
tradimento da parte sua e senza che il gruppo famiglia lo rifiuti come diverso.
c. Apprendimento e condivisione di codici sempre all’interno rete di relazioni
trigenerazionali
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21. = inizia nella formazione dell’identità
Famiglia come nucleo sociale : luogo più significativo dove costituire il proprio Sé e
contesto dove sperimentarsi come persona che si differenzia attraverso il rapporto con i
propri familiari ( come una figura rispetto allo sfondo)
12. Differenziazione del Sé :
a. Jung :
“seguire non la propria strada ma la convenzioni”, “non sviluppano se stessi”
= “una dimensione collettiva, a spese della propria interezza”
b. Bowen :
“i miti, le mistificazioni, i ricordi e le opinioni influenzate dall’emotività, è difficile
riconoscere il sé” “ quando si ricostruiscono fatti vecchi di 1 secolo o 2, è più facile
superare i miti ed essere realisti.”
c. risale molto indietro per ricostruire la storia familiare per trovare nel passato indizi
e relazioni col presente : studio mira a differenziare l’individuo dalla “massa
dell’Io familiare”
5 figli, borghesia rurale del Tenesee. 1937 : laurea in medicina ( esperienza da ufficiale
medico durante la guerra : avvicinamento alla psichiatria
d. Menninger Clinic di Topeka : figli schizofrenici con le madri
1954 : National Istitute of Mental Haelth NIMH di Washington : ricovero intere
famiglie
e. Lavoro con coppie madre-figlio e altri familiari : rapporti diadici sono scindibili :
= parte di un triangolo, campo relazionale i padri sono comunque inclusi.
13. Concetto di massa indifferenziata dell’Io familiare :
a. indice di fusione emotiva nella famiglia
impedisce il mantenimento di un punto di osservazione obbiettivo da parte dei membri
non in grado di definirsi rispetto agli altri.
Processo di svincolo, lavoro di auto definizione e individualizzazione
differenzazione
b. Processo avviene al livello delle relazioni attuali tra componenti di un nucleo
famigliare
Si attua sul piano delle rispettive famiglie di origine : conquista di una libertà e della
conoscenza all’interno di un sistema di relazioni aperto e flessibile.
14. Differenziarsi : impegno per tutto l’arco del’esistenza con ostacoli e
influenze :
sistema emotivo della famiglia nucleare ( clima delle famiglie di origine)
- processo di triangolizzazione
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22. - processo proiettivo familiare
- grado di separazione emotiva dalla propria famiglia di origine
15. Famiglia di origine : risorsa nel lavoro con le coppie e con le famiglie
= idea che forze transgenarazionali hanno un influenza critica sulle relazioni attuali.
Canevaro : “difficoltà nella vita di coppia come sforzi riparativi per correggere
padroneggiare, rendere innocui, elaborare o cancellare antichi paradigmi relazionali che
provengono dalla famiglia di origine”
16. Bowen : “allenamento” : lavoro di aiuto e supervisione :
a. scopo fondamentale : definire la sua famiglia di provenienza
1967 : programma formativo : ritorno a casa sistematico :”Si tratta di una specie
di missione che richiede molto tempo.. lo sforzo di diventare un migliore osservatore e
di imparare di più sulla famiglia riduce la reattività emotiva e questo, a sua volta, aiuta
a divenire un miglior osservatore.”
b. Tornare indietro : effetto riconciliatorio e permette di andare aventi in rapporti
più significativi con una più matura realizzazione del proprio Sé.
17. Concetto di scale di differenziazione : Bowen:
a. classificazione dei livelli di funzionamento umano in un unico continum
= da la fusione estrema : appendici dipendenti dalla massa dell’Io genitoriale, nel
corso della vita cercano altri legami di dipendenza da cui prendere in prestito
sufficienza forza per funzionare.
b. alla completa differenziazione del proprio Sé : maturità emotiva completa, “che
non ho mai visto nella mia pratica clinica e che raramente incontro nelle relazioni
sociale e professionali”
c. livelli più alto del funzionamento umano : rapporti differenziati emotivamente
sul piano personale con la propria famiglia di origine, beneficio anche per la famiglia
nucleare.
d. Prospettiva, obbiettivo per la famiglia : aiutare i propri membri a migliorare il
livello di differenziazione del Sé nel raggiungimento del complesso equilibrio tra
appartenenza e separazione.
18. Taglio emotivo :
a. Framo : “ La maggior parte della gente va dicendo per anni ad amici, terapeutici e
coniugi quello che avrebbe dovuto dire a genitori e fratelli e non ha mai detto…”
b. Ricerca equilibrio appartenenza/separazione per tutta la vita
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23. = intrappolai in modelli ripetitivi di relazioni in particolare quando si affrontano nuovi
compiti di sviluppo
= appartenenza/ separazione a volte vissute soltanto come esclusione reciproca
Brusca frattura : illusione di un autonomia e individuazione
c. Taglio emotivo :
= separazione fisica/emotiva prematura e traumatica dai vincoli e dagli affetti famigliari
= condizione di estraniamento che preserva dal confronto o dalla risoluzione dei
conflitti
d. Modalità relazionale produce arresti evolutivi e sentimenti di incompletezza
affettiva in età adulta
= fonte di disagio e malessere ai livello dei rapporti di coppia e tra genitori/figli
e. Situazione emotiva descritta da Bowen :
= frattura nei processi di appartenenza affettiva e storica alla proprie figure di
accadimento
= brusca interruzione rapporto genitore/figli
= distanza emotiva grazie a meccanismi interni, distanza fisica o combinazione
f. Potere conquistare l’indipendenza andandosene di casa :
destinati a ripetere gli stessi meccanismi cercando legami di tipo compensatorio
che riempiono i vuoti che si portano dentro.
g. Espressione del taglio emotivo :
negazione dell’intensità del’attaccamento emotivo non risolto ai propri genitori
= adolescenti, pseudo - separazione con negazione della dipendenza emotiva dalla
famiglia e contrapposizione netta a tutto quanto può essere associato ad essa
h. Condizione del sradicamento : processi migratori di tante famiglie
= stato di inquietudine esistenziale
19. Unica soluzione per raggiungere la posizione Io :
= riconnettersi al momento in cui il taglio è avvenuto :
= ricostruzione attiva dei legami intergenerazionali e elaborazione attiva delle perdite
che vanno comprese e fatte proprie
= ritorno a casa che Bowen aveva più volte attuato per riconnettersi affettivamente a
un genitore o un fratello “distante”
E. Il figlio cronico :
adulto resta bloccato nella posizione di figlio in una fase di sviluppo personale
1. Williamson :
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24. a.“intimidazione intergenerazionale” arresta il processo di acquisizione di
“autorevolezza personale” per raggiungere maturità psicologica.
Esistenza di uno nuovo stadio all’interno del ciclo vitale della famiglia : compito :
“superare il confine gerarchico esistente tra adulti, genitori giovani e genitori anziani
ormai diventati nonni.”
= più flessibili i ruoli e le funzioni di genitore e figlio all’interno di una
famiglia.
b. Meccanismi di negazione nel tentativo di mascherare eccessiva dipendenza,
giustificata come dovuta
= simbolico tributo per manifestare la lealtà all’appartenenza con relativa accettazione
di regole, mandati, miti, prescrizioni familiari.
= lealtà sentita nei confronti della generazione e percezione di essere in debito
causa di disfunzioni sociali, coniugali e familiari
c. “autorità personale” nella famiglia di origine : incoraggi ad assumere
responsabilità della propria vita piuttosto che restare vittime del passato e di ruoli ad
esso legati.
2. Allargare campo di indagine con 3 generazioni :
a. far cadere luoghi comuni
= generazione anziana non può sopravvivere senza mantenimento della dipendenza
affettiva di un figlio
= “la generazione adulta può offrire un sostegno ai genitori anziani senza tuttavia
assumersi la responsabilità emotiva o farsi carico del loro benessere, della loro felicità e
della loro sopravvivenza.”
b. Processi di dipendenza reciproci ma annullati da un movimento attivo e
autentico dell’adulto che la generazione anziana deve limitarsi ad accettare.
Rottura del legame da parte del genitore vissuta come abbandono
3. Rinegoziazione dei rapporti di potere :
a. un’autentica maturità, prova conclusiva nella condizione di figlio :
= per diventare adulto accettare di sperarsi e ridefinire la propria relazione col
genitore parlando da adulto e non soltanto da figlio.
= “l’essenza della maturità consiste proprio nel non aver più bisogno di aver
genitori.”
b. Stabilire con i genitori un rapporto di reciprocità : umanizzarli
= “conoscere direttamente le persone che stanno dietro i ruoli … è l’esperienza primaria
che crea parità tra le generazione e fa scomparire l’intimidazione intergenerazionale.”
c. Raggiungimento :
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25. = vantaggi nella relazione di coppia per affrontare il ruolo di genitore e nella
professione.
d. Deterioramento rapporto di coppia :
= non riusciti a difendere lo spazio di coppia dall’intrusione della famiglia d’origine
= riferiti vissuti da invasione ma sempre una dipendenza eccesiva dell’adulto e
incapacità di attuare un effettiva separazione dalla propria famiglia di origine a
facilitare la cosiddetta “intrusione”
Richiesta di baby sitting ai nonni ; genitori troppo impegnati incapaci di assumere una
chiara posizione di persona matura preferisce scappare dando in ostaggio i propri figli ai
nonni come forma di compenso affettivo.
Capitolo 3 : evoluzione del sistema famiglia :
consolidamento di nuove forme familiari
A. premessa :
1. introduzione :
a. Durkeim : trasformazioni che investono la famiglia contemporanea
b. Storia umana : repertorio di modi di organizzare e attribuire significati alla
generazione e alla asessualità, all’alleanza tra ruoli e tra individui.
= infinito repertorio di modalità per costruire famiglie
2. Impossibilità di ricostruire una vicenda unitaria della famiglia :
a. varietà di forme famigliari
= relazione famiglia/società : legame stretto :
variando il tipo di società variano anche le strutture e le funzioni della famiglia stessa.
Mondo contadino patriarcale :estesa ed economicamente sufficiente
Società industriale : nucleare o coniugale inserita in un piu vasto contesto
socioeconomico e culturale
b. Forgiata dalle nuove strutture economiche :
“locus” fortemente compenetrato con tutti gli ambiti di vita esterna che ne plasmano la
struttura più intima
Espressione dei cambiamenti della società e attore della definizione dei modi e dei sensi
del mutamento sociale.
3. Complessità del fenomeno familiare :
- radici nella zona latente del sociale
- consistenza dalle relazioni che i singoli individui intrattengono
= come tutte le relazioni, un numero indefinito di variabili
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26. = prodotto dell’interazione reciproca tra ordine del mondo vitale e ordine del
sistema sociale
4. Rapide e profonde trasformazioni economico-sociali :
a. ripercussioni su demografia :
= evoluzioni sullo sviluppo quantitativo delle famiglie, la loro struttura e ruolo nella
società
Italia fa coesistere tradizione e mutamento :
b. tendenze / comportamenti collettivi degli europei : radicalizzarsi di questi
comportamenti
- bassa natalità
- riduzione della nuzialità
- frammentazione della coppia
c. bassa diffusione di questi :
- convivenze
- nascite fuori dal matrimonio
- seconde nozze
d. specificità della situazione italiana : persistenza di una struttura famigliare di
tipo tradizionale :
= forti legami solidaristici ( articolate relazioni con parentela esterna al nucleo)
= stabilità ( lunga assenza dell’istituto del divorzio e scarsa propensione della donna ad
avere attività lavorativa extradomestica)
5. Evoluzione delle strutture famigliari sul cammino della nuclearizzazione :
Italia : ritardi e il permanere di cospicue quote di famiglie estese
Fattori motivazionali, strutturali e socio economici
Comunque piena assimilazione dell’Italia nel panorama internazionale.
6. Ultimi 50 anni : processo di trasformazione della famiglia nelle forme
interne e esterne :
= maggiore complessità, differenziazione e frammentazione
Maggiore fragilità, incertezze, timori ma rimane sistema di reti di solidarietà sulle le
quale si continua ad investire e a costruire il proprio senso di identità ed appartenenza
Mutamenti ed effetti sul ciclo di vita della famiglia e sul rapporto fra
generazioni.
B. Cambiamenti demografici e nuove forme di famiglia :
a. punto di vista socio demografico : Italia ha il più basso numero di figli per
donna
giovani lasciano più tardi la famiglia di origine
meno convivenze senza essere sposati
meno divorzi
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27. b. recenti trasformazioni : fenomeni demografici :
- rinvio della nascita del 1°genito
- calo della fecondità nei 1° anni di matrimonio
- innalzamento dell’età media delle madri alla nascita del 1°genito ( soprattutto al Nord)
- caduta delle nascite di ordine superiore a 2
c. indicatore demografico : crisi della nuzialità
calo del numero di matrimoni : fragilità dell’unione coniugale
= passaggio da un unico modello di famiglia a una pluralità di forme famigliari
d. Indagine ISTAT Multiscopo 1998 : panorama dei tipi di famiglia
- aumento delle famiglie uni personali : persone sole o con altri membri non parenti
- aumento delle coppie senza figli
- diminuzione delle famiglie nucleari ma rimane la forma più diffusa
- diminuzione considerevole delle famiglie estese e allargate
e. declino del matrimonio
- calo delle nascite
- diffusione di una molteplicità di tipi di famiglie
= realtà concrete
Altri cambiamenti : emergere di nuovi forme familiari ( adottive, coppie
omosessuali, famiglie immigrate e miste)
C. Famiglie monogenitoriali :
= consistenza numerica, problematiche relazionali e sociopolitiche.
1. Non sono un fenomeno nuovo :
traevano origine da morte precoce di uno dei coniugi, emigrazione uomini, donne
nubili incinte abbandonate
realtà attuale : scelte volontarie degli individui, aumento riconducibile alla fragilità
del legame coniugale ( separazioni, divorzi, stili alternativi di vita)
2. Italia :
a. coesistono elementi di tradizione e di modernità
= quota di famiglie con un solo genitore è più bassa anche se in crescita
= separazioni, divorzi, nascite volontarie fuori dal matrimonio non raggiungono
dimensioni degli altri paesi
b. Ragioni economiche, sociali e culturali : ritardo del processo di modernizzazione
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28. = età dei genitori soli più elevata ( peso della vedovanza e separazioni avvengono più
tardi)
Ringiovanimento di madri e padri soli : calo vedovanza , aumento genitori mai sposati,
diminuzione età alla separazione.
c. Femminilizzazione di questi nuclei famigliari : 80%
= rischio : condizioni economiche e sociali svantaggiate, posizione sfavorevole delle
donne nel mercato del lavoro e dell’assunzione esclusiva della responsabilità di cura
verso i figli.
3. Problematiche :
a. i figli restano con la madre :
= giudici privilegiano affidamento materno e accordo della maggior parte dei coniugi in
separazione consensuale
= un orientamento culturale generalizzato che delega la madre i compiti di
allevamento e cura dei figli
= mutamenti sul normale svolgimento della vita famigliare e del suo ciclo
evolutivo
b. Nuovo ruolo dei padri ma i grandi assenti dalla scena
Divorzio : evento critico sul piano economico e sociale e psicologico :
= equilibrio psico-affetivo, adattamento sociale e scolastico, forte conflittualità tra
genitori
4. Prevalenza di nuclei monogenitoriale materni incide sulla qualità relazioni
genitore/figlio :
non realizzata compresenza educativa di aspetti fusione e protettivi (materni)
e emancipativi e di norma (paterni) :
- relazioni di eccessiva dipendenza e fusionalità ( bambini piccoli)
- troppo disinvolta emancipazione ed autonomia, assunzione del ruolo “parentificato” (ado)
-
5. famiglia d’origine offre l’aiuto maggiore :
= sostegno economico e di servizi (lavoro domestico, cura dei bambini..)
= duplice compito delle madri : figli dei genitori soli convivono di più con i nonni
= dopo separazione, donne tornano a vivere con la famiglia di origine e madri nubili
mai allontanate
Convivenza con altri parenti frequente : affidamento abituale del bambino a amici,
vicini, personale pagato.
Contributo della famiglia estesa importante ma difficoltà :
= ritardo nei processi di emancipazione del nuovo nucleo
D. Famiglie ricostituite :
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29. esempio atipico del vivere insieme : 2 persone provenienti entrambe/una sola da
un altro matrimonio che vivono insieme ai figli nati da questo precedente matrimonio e
talvolta con figli nati da quest’ultimo.
1. Incertezze nei confini, termini da utilizzare e definizione dei ruoli : tratti
caratteristici
a. Un tempo : 2° nozze era sostituire un nuovo genitore a quello scomparso
Adesso : aggiungere ai genitori biologici 1 o 2 nuovi genitori sociali o acquisiti e
eventuali quasi fratelli e una nuova parentela.
Conseguenze : complessi versante relazione-comportamentale, economico,
giuridico e demografico.
b. Livello sociale : non riconoscimento della presenza di questa realtà famigliare
rimasta in ombra.
= il 4,1% delle coppie, in leggero aumento ma incidenza contenuta
Ricostituzione di una coppia più frequente per separati che per vedovi e più frequente
per l’uomo.
c. Gradi di complessità maggiori o minori :
- semplice : 1 solo è stato sposato e non hanno figli
- complesso : entrambi sono stati sposati e avuto figli e fanno figli insieme.
2. Famiglia ricostituita : risorsa affettiva e relazionale
= figli del precedente matrimonio la 2° unione allarga la rete delle relazioni
familiari
rapporti con genitore indebolito : compensato in parte da una nuova rete di
parentela
mantenimento rapporto col non affidatario : rete solidarietà familiare molto densa
e estesa
3. problemi : definizione di famiglia e suoi confini più incerta e ambigua
a. difficoltà a stabilire un ruolo di genitore acquisito :
= relazioni problematiche al livello psicologico e affettivo
1° anni di vita : molti sforzi da parte degli adulti per creare un sistema equilibrato e
coerente di molteplici relazioni
b. Difficile periodo di adattamento per i figli : superato con successo ma
faticosamente il trauma del uscita del padre della famiglia : arrivo nuovo compagno,
periodo di ulteriore adattamento caratterizzato da sofferenza.
4. Problemi maggiormente sentiti : funzione educativa del genitore sociale
a. ruolo flessibile e non sovrapponibile a quello del genitore naturale
Diversi fattori : età bambini, fratelli acquisiti, assenza/presenza contatti con altro
genitore..
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30. b. Relazione amichevole con i figli, lasciando funzione educativa a genitori
biologici :
= istaurarsi di relazioni soddisfacenti tra le 2 parti : accordo su distinzione dei ruoli
Relazione con madre acquisita ancore più problematica : madri non affidatarie molto
più coinvolte
= maggiore competizione tra le 2 madri
c. Mancanza di norme sociali, giuridiche cui fare riferimento poter definire
ruolo di genitore acquisito
= diritti e doveri, regolamento in modo organico la vita di queste famiglie
Piano giuridico : la famiglia ricostituita è una sfida per il legislatore :
= conciliare la genitorialità biologica e quella sociale senza escludere nessuna
d. Una sfida per gli individui coinvolti :
legami di genitorialità e parentela sociale esistono per volontà dei singoli :
= possono finire per mancanza di questa volontà : una continua attenzione e cura
particolare per mantenersi.
E. Famiglie uni personali :
a. progressivo aumento delle persone che vivono da sole :
giovani celibi o nubili : ritardo nell’impegno della vita adulta e nei legami famigliari
adulti sperati/divorziati : difficoltà a ricostruire un vita di coppia nella mezza età
anziani vedovi : differenti durata della vita tra donne e uomini, sono soprattutto
vedove anziane.
b. Ritardo dei giovani nell’attuare passaggio adolescenza/età adulta e nel
raggiungimento di una maggiore autonomia : prolungamento dalla loro permanenza in
famiglia d’origine :
= i giovani italiani che vivono da soli sono ancora pochi : non mancanza di
autonomia economica ma mancanza progetto di vita ben definito e incertezza
modelli culturali.
c. il vivere da soli non è una condizione definitiva : intermezzo da esperienza
di vita di coppia
= cambiamenti frequenti e forte grado di instabilità
= non un modello alternativo ma un modalità di realizzazione personale
provvisoria
= pausa di riappropriazione di Sé in attesa di un nuovo rapporto
non significa essere senza legami affettivi duraturi : minoranza con relazione amorosa
stabile
F. Famiglie di fatto : convivenza “more uxorio”
1. Crisi del matrimonio ma non della coppia :
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31. a. difficoltà a trovare un lavoro, elevato costo degli affitti e aumento della
scolarizzazione
= cause della crisi del matrimonio : non una spiegazione completa, non si riduce a
questi fattori.
b. un interpretazione più generale :
- mutamenti sistemi e stili di vita
- ai rapporti e significati che legano individui alle istituzioni
- Mutamenti profondi della struttura della personalità
c. Crisi della nuzialità in relazione col diffondersi di convivenze, unioni libere,
famiglie di fatto
Calo numero di matrimoni : decisione di non istituzionalizzare le loro unione
Precedente vincolo coniugale : avviare una convivenza in attesa dello scioglimento del
precedente
Timore di un nuovo fallimento
d. Minore presenza figli nelle coppie coniugate che spostate : ridotta
propensione alla fecondità
= attesa di un figlio induce alle nozze
= orientamenti di valore : enfasi su vita di coppia, autorealizzazione individuale più
che procreazione
e. Italia : prevale modello di famiglia fondata sul matrimonio con figli quasi
esclusivamente generati al suo interno
= N° famiglie di fatto basso e in crescita lenta
Nota : n° superiore a cifre ufficiali
2. Scarsa diffusione della convivenza : accettazione sociale non completa
Peso della Chiesa cattolica su cultura e costume ( soprattutto su generazioni anziane)
Pressioni sociali e familiari scoraggiano dall’affrontare una forma di vita a 2 non
accettata dall’ambiente
tendenza dei giovani a rimanere a casa dei genitori per ragioni culturali, economica
e pratica
3. Quadro complessivo : tendenza a non mettere su famiglia dopo esperienza
andata male ma realizzazione legame con un partner senza convivenza stabile
= conseguenze su i figli della prevalenza della figura femminile al loro fianco :
un famiglia di cui l’elemento fisso è la madre e l’elemento mobile è la figura maschile.
G. Famiglie adottive :
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32. voci dei bambini e testimonianze di coppie in attesa di giudizio di idoneità
all’adozione o con figli adottivi : ogni esperienza adottiva è “quella esperienza
adottiva”
= la realtà profonda rende ogni unica storia unica e irrepetibile
1. D’Andrea : peculiarità delle fasi critiche nella famiglia adottiva
a. Ogni coppia non è solo la somma di 2 individui ma un microcosmo che deve
affrontare un compito evolutivo per adattarsi al nuovo arrivato, raggiungendo un
nuovo equilibrio al suo interno.
b. adozione riguarda un tutt’uno che si trasforma :
sistema famiglia si modifica e diviene qualcosa di diverso da quello che era prima :
= si trasforma da quando la coppia inizia a pensarci
c. lavoro di riflessione e ripensamento poi viaggio dell’adozione non termina con
arrivo bambino
= salvaguardare il senso di appartenenza e difendere la garanzie di ogni
singola identità
Fase dell’attesa : periodo ricco di speranze e inquietudini, vissuti connessi alla
sterilità
d. Difficoltà procreativa : pratiche mediche per superare il limite biologico : strada
dolorosa
= profonda frustrazione e seno di deprivazione che chiede di essere colmato con
un bambino
2. Qualità della relazione legata ai vissuti con i quali vi si giunge :
a. coppia di fronte a un bivio :
- negare, evitare il problema : relazione evitante
- accoglierlo ed elaboralo : relazione accogliente
= coppia e i suoi sistemi di appartenenza mettono le fondamenta
b. Filiazione adottiva non può essere confusa con quella naturale : condizioni
di partenza :
= vissuti, timori, aspettative e contenuti relazionali completamente diversi
Fantasie futuri genitori su aspetto fisico/caratteriale e coppia adottiva “in attesa” di un
figlio voluto ma generato da altri.
c. Scelta adottiva consapevole : fase di attesa :
= coppia seguita e supportata per comprendere appieno il significato e per superare
conflitti irrisolti.
= essere capace di conformarsi alle nuove richieste e affrontare delusioni inevitabili
= attendibilità più probabile se maggiore sono le risorse affettive, intellettuali,
sociali, culturali a cui fa appello
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33. d. Esperienza adottiva riuscita :
= bambino amato, accolto ed accettato senza perdere la sua soggettività ed il legame
con esperienza passata : non vittima delle fantasie compensatorie o problemi o
conflitti.
e. Bambino adottato porta con Sé un bagaglio, un’esperienza inevitabilmente
traumatica :
ricordo di una famiglia, luoghi e situazioni ( famiglia affidataria in case famiglia, strada,
istituti, ospedali)
= una storia che non può essere cancellata né negata :
compito più impegnativo : gettare un ponte fra la storia precedente e
l’esperienza adottiva :
libero di esprimere se stesso, di sperimentare l’accoglienza e elaborare i problemi,
fantasie e angoscia che deriva della’abbandono
3. nascita di nuovi ruoli e aspettative
a. arrivo bambino chiama i membri della famiglia allargata
= nonni, zii, cugini, conoscenti e vicinato
= ognuno attribuirà all’evento un significato diverso
b. Spazio relazionale sereno e tranquillo : rete parentale coinvolta nella propria
scelta
= evitare che il bambino cresce in un clima conflittuale
Altri protagonisti : bambini, fratelli : rapporto fraterno utile risorsa, facilita
acquisizione nel tempo di sicurezza e stabilità.
c. Dell’adozione si sa ben poco :
= famiglia si allontana dal modello tradizionale e aumento forme familiari
alternative.
Vecchi pregiudizi radicati ( mass media) : leva sull’emotività : creazione idee
preconcette e stereotipate.
d. va colmato il vuoto conoscitivo rispetto alle relazioni a alle trasformazioni
della strutture familiari che caratterizza diversi ambiti della nostra società ( politico,
giuridico, scolastico..)
= Indipendentemente dal tipo di famiglia
H. Matrimoni misti / interculturali/ interetnici :
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34. dossier statistico 2001 dalla Caritas : aumento in 1997 di 39,9% in 1 anno
= fenomeno soprattutto al Nord ( maggior immigrazione)
1. Tognetti Bordogna, sociologa :
a. definizione matrimonio misto :
= “ quel legame che si crea fra un individuo autotochtono e un individuo straniero, cioè
l’incontro fra 2 culture, in un contesto di migrazione.”
b. indicativi del “ grado di morfogenesi che sta subendo l’istituzione famiglia”
E del grado di integrazione e “radicamento dello straniero nel nostro paese”
= contribuisce a far diventare stabile e definitiva un migrazione inizialmente
temporanea
2. Nuova forma di famiglia : diretta espressione dei cambiamenti sociali
= stretto e diretto legame famiglia/società
Usa : patria della convivenza multietnica hanno conosciuto il fenomeno da molti anni
Italia : paese di recente immigrazione
Studi recenti : tema molto esteso : tematiche di rilievo rispetto alle quale coppie
miste dovranno confrontarsi costantemente
3. quotidiano rapporto con la diversità :
a. quotidiana accettazione della diversità : punto di forza
= Tognetti : “ le coppie miste vivono nella differenza e coltivano la differenza”
Diversità linguistica, culturale, religiosa, fisica, espressione delle emozioni,
comunicazione
Inizialmente tale diversità contribuisce a far nascere attrazione
Più tardi : quotidianità e progetto di una vita in comune : fare delle scelte
b. Durkeim : scelta di un partner al di fuori del suo proprio gruppo di origine
= rifiuto nei confronti dei valori e regole : vissuto dalla famiglia di origine come
un tradimento o rifiuto delle proprie radici : possibile forma di “taglio emotivo”
c. Affrontare l’opposizione della famiglia di origine :
= dura nel caso di gruppi culturali chiusi e gelosi delle loro tradizioni :
“matrimoni combinati” : genitore sceglie il partner per i figli
Rifiuto delle famiglie totale con allontanamento e perdita legame tra
generazioni.
d. Nascita figli : occasione di riavvicinamento ai nonni ma anche causa di ulteriore
tensioni :
educazione : chiamati a fare più scelte, disaccordi su come crescerli e aspettative
diverse nei confronti del loro futuro.
e. Problemi principali : religione soprattutto islamica : aumento unioni islamico-
cristiane :
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35. = figlio sotto la completa autorità paterna ( estromissine della madre)
= può portare alla totale scomparsa di una delle 2 culture
2. Problemi più grandi : divorzio :
a. situazioni di estrema conflittualità
= differenze si amplificano, alimentano odi e lotte
affidamento figli : oggetti nelle mani di genitori pronti a trasferirli da una nazione
all’altra.
b. Compromessi :
= consentono alla coppia mista di avere maggiori risorse piuttosto che
handicap
= figli può imparare di più ( lingue) e diversa sensibilità nei confronti di una società
sempre più multiculturale
Coppia esposta a maggiori tensioni e questioni da affrontare.
c. Tutte le coppie devono confrontarsi e operare delle scelte nella vita in
comune
Tognetti : “gli accasamenti della coppia mista sono, in forma concentrata, esasperata,
amplificata, gli accadimenti di tutte le coppie..che possono diventare punti di forza o
debolezza.”
I. Famiglie immigrate :
1. condizione degli immigrati : possibilità nel trasferimento in un nuovo
ambiente
a. rischio e crisi
fenomeno migratorio : evento societario che incide radicalmente sulla struttura
sociale e culturale
b. Sewell : Migrations and cultures :
“ la storia dell’emigrazione non è solo la storia delle persone che emigrano, ma è
anche la storia dei territori in cui si recano e l’impatto che hanno sui territori stesi. Per
capire l’impatto degli immigrati è innanzitutto capire la culture che portano con sé dai
propri paesi d’origine.”
2. Ricerche ed analisi : trascurano la dimensione familiare
a. Tema dell’immigrazione da un punto di vista familiare è una sfida : Bensalah
:
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36. “ parlare della famiglia nella spazio-tempo della migrazione significa verbalizzare
l’assenza, il mancamento, le trasgressioni alla norme su cui si basa.”
b. Famiglia immigrata : campi spazio-temporali significativi :
= quello dell’immigrazione (fratture e allontanamento) e della famiglia ( continuità e
legami).
3. Posizione particolare dalla famiglia migrante : tra la società di origine e di
accoglienza :
= cambiamenti sul normale susseguirsi delle fasi del ciclo familiare
a. Famiglia sottomessa alla esigenze delle società di accoglienza e origine :
= tra le aspettative della società di origine ( perpetuazione cultura, lingua, religione..)
E aspettative della società di accoglienza
b. Buona integrazione : “unità combinatoria” con tentativi
Presente accompagnato dalle emozioni legate al passato, dal dubbio e incertezza
legate al futuro :
= la storia del tempo passato, vissuto altrove, condiziona il modo in cui i membri
migranti vivono il presente e immagineranno l’avvenire.
c. Bonvicini : cornice in cui si trova il migrante : Fatima “nulla è uguale”
= migrante sempre in viaggio tra presente e passato, i figli e i nonni
= sta da qualche parte fra le 2 fasi di una realtà da addomesticare
Diritto di star bene ma dovere di non dimenticare la sua famiglia e il paese
d’origine
= sintesi creativa : conquista dolorosa con ostacoli e momenti critici.
4. Confronto con modelli famigliari occidentali :
a. Idealizzazione dell’unità familiare :
= sottolineano con orgoglio la forte base etica e solidaristica che coinvolge il nucleo
familiare e la parentela allargata e i vicini.
rapporti con anziani e storia familiare impersonificati
= volere difensivamente rimarcare la propria superiorità culturale nei confronti del
paese ospitante
b. Radicamento familiare forte : emigrazione mai vissuto al livello individuale ma
come soluzione di garantire un vantaggio economico per la famiglia di origine.
= soggetto che parte depositario di un mandato familiare, svolge un compito per
intero nucleo.
5. 2° nodo cruciale :
a. diversi modelli adattivi/stile di gestione delle relazioni con la cultura
circostante :
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37. esperienza familiare e prassi solidaristica incide su modalità di relazionarsi con
l’ambiente : *modello inclusivo : tentativo di istaurare rapporti molto stretti con altri
immigrati :
= rete relazionale con funzione protettiva al livello individuale e sociale : riproduzione
ethos famigliare e rimarcare diversità con cultura del paese ospitante
* modello espansivo : solidarietà intercomunitaria favorisce l’apertura nei confronti
dell’ambiente
b. Regolazione delle distanze con l’ambiente, problema della rinegoziazione delle
distanze familiari al livello intergenerazionale
1° generazione : mediare sia l’impatto con l’esterno ( ambiente sociale nuovo) sia
gestione della relazione con i figli, socializzati a una cultura diversa, sia
ridefinizione dei rapporti con la famiglia di origine
6. Problema dell’educazione dei figli :
a. aspetto cruciale che favorisce e accelera processo di integrazione / rafforza
movimenti di separazione nei confronti dell’ambiente e nella famiglia.
Contatto figli con la cultura ospitante : pericolo di rottura della trasmissione
intergenerazionale
Chiusura nei confronti della cultura ospitante : sfasatura anche drammatica tra
adattamento sociale e riequilibrio delle relazioni lungo l’asse intergenerazionale
b. posizione dei figli della 2° generazione a rischio :
- riescono ad inserirsi meglio e più velocemente da un punto di vista sociale
- pagano in termini di estraniamento progressivo dalla famiglia e dai suoi valori
= integrazione sociale vista come un tradimento alla lealtà dovuta alla famiglia e
difficoltà a riconoscersi pienamente appartenenti alla cultura di origine o a quella
ospitante.
7. Tempi sociali e familiari di elaborazione degli eventi critici legati
all’immigrazione :
a. modo asincrono obiettivo di adattamento sociale : raggiunto in breve tempo
Difficile e lento processo di assimilazione ed elaborazione psichica : sintesi
percorsi famigliari e sociali così diversi.
b. Mac Goldrick : compito della 3° generazione di connettere passato e futuro,
esigenze della cultura familiare di appartenenza e esigenze del nuovo ambiente sociale
:
= più libera di reclamare aspetti della propria identità etnica che generazioni
precedenti : sacrificio per la necessità di assimilazione alla cultura di elezione.
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38. Si può vivere e affrontare il presente solo se ci si sente garantiti nei valori familiari
e culturali con cui si è cresciuti
8. Posizione tra : ulteriore risorsa :
= più ampio ventaglio di opportunità, maggiore mobilità, muoversi da uno spazio,
una lingua all’altro
Posizione di vantaggio quando ci si può facilmente spostare da una sedia all’altra
senza pericolo di non ritorno alla posizione originaria : si prende il meglio delle 2
culture raggiungendo una buona integrazione.
9. Difficoltà dell’atteggiamento di “assimilazione” :
a. adeguamento acritico e taglio con cultura di origine
b. atteggiamento di negazione ( non affronta questione dello tra o di esclusione),
rimanendo fortemente ancorato alle sue radici ; atteggiamento di rifiuto e chiusura :
= paura di perdere le proprie radici, le lealtà invisibili : illusione di fermare il
tempo, diversità come minaccia.
Difesa esasperata delle proprie tradizioni : rende lo stare tra 2 realtà culturali un
malessere esistenziale.
10. Possibilità e capacità di legare gli aspetti della cultura di origine con la
nuova :
= un importante risorsa per un positivo processo di integrazione
Cigola : può stare bene tra 2 culture, “tra 2 sedie” e decidere in che momento sedersi
su una
= esperienza nello spazio tra di esse, felice di non essere condannato a star seduto su
1 soltanto
J. Coppie omosessuali :
1. cambiati i modelli di analisi e i linguaggi
a. pratiche considerate deficitarie se non devianti rispetto alla famiglia
tradizionale
nuove forme di famiglia : significato più articolato e complesso e escono dall’aera
del pregiudizio
b. coppia omosessuale : sfida al tradizionale modo di concepire la relazione intima
duale
Categoria ampia e sfaccettata . omosessualità come condizione esistenziale con
contenuti di affettività, progettualità e relazione.
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39. 2. Piano scientifico :
a. fine alla criminalizzazione, colpevolizzazione e medicalizzazione
= favorito il cambiamento di questo orientamento sessuale
1974 : American Psychological Association cancella del DSM l’omosessualità ego
sintonica
Pressioni sociali del Passato e stereotipati sessuali : vivere nell’anonimato
= dinamiche negative predominanti poi superata la condanna all’invisibilità sociale
b. Associazioni : tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica, trasmissioni televisive
= forti pressioni anche in modo trasgressivo.
3. Permane un atteggiamento discriminatorio, pregiudizievole e di rifiuto :
a. vita affettiva in marginalità sociale : resistenze nei confronti dell’omosessualità
= virus dell’AIDS considerato come conseguenza della pratica sessuale deviante :
esempi di rigidità del sistema sociale
Confronto nella vita quotidiana : amicizie, lavoro, contesto scolastico e famiglia
b. Famiglia vittima di discriminazione : lettura patologica dell’omosessualità :
= accuse genitori ( madri troppo simbiotiche e padri troppi distanti) :
= relazioni familiari disfunzionali come cause della “malattia omosessuale”.
c. Rapporto coppia eterosessuale/ famiglia di origine : fonte di sostegno e
influenza
= temi trattati dai ricercatori e dai psicologi della famiglia.
Scarso riconoscimento e pregiudizio sociale : genitori convinzioni negative : rinforzo
visione dei figli sbagliati : ragione di maggior approfondimento delle ricerche :
cospicuo benefico.
d. Rivelare il proprio orientamento è psicologicamente benefico per
omosessuali
= reazione genitori con emozioni violente, delusione e vergogna : “coming-out”
= dolorosa crisi familiare : allontanamento tra i membri
e. Coppie interculturali e interrazziali // : bersagli di ostilità da parte delle
famiglie allargate :
confessione ai genitori : esperienza la più dura da affrontare : scuota violentemente
il sistema famigliare al livello individuale e interpersonale.
Eterosessualità scontata : sfumano i sogni e progetti di matrimoni e continuità delle
generazioni.
Capitolo 4 : modalità di osservazione della famiglia :
A. premessa :
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