Curiosità del nostro universo. Una presentazione che nasce per approfondire alcuni concetti base sulla velocità di rotazione e sulla velocità di rivoluzione della nostra Terra intorno al Sole. Si passa poi a considerare la velocità di rotazione di tutto il Sistema Solare attorno al centro della Galassia.
Tra un calcolo e l'altro, anche delle curiosità scientifiche in ambito astrofisico.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
Per affrontare l'argomento vengono proposte, all'interno del power point, delle mappe concettuali utili a collegare gli argomenti e tutte le immagini necessarie ad una migliore comprensione delle spiegazioni e a catturare, si spera, l'attenzione degli alunni
Curiosità del nostro universo. Una presentazione che nasce per approfondire alcuni concetti base sulla velocità di rotazione e sulla velocità di rivoluzione della nostra Terra intorno al Sole. Si passa poi a considerare la velocità di rotazione di tutto il Sistema Solare attorno al centro della Galassia.
Tra un calcolo e l'altro, anche delle curiosità scientifiche in ambito astrofisico.
Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è il più importante strumento ottico/infrarosso della comunità astronomica italiana con uno specchio primario di 3,58 metri di diametro.
Intitolato al padre dell’astronomia moderna, Galileo Galilei (1564-1642), è finanziato dall’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica e gestito dalla FGG-Fundación Galileo Galilei-INAF, Fundación Canaria.
Situato nell'Isola di La Palma, il TNG sorge ad una quota di 2 387 metri al sopra del livello del mare sul bordo di un enorme cratere, la Caldera Taburiente, e fa parte dell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos, uno dei tre osservatori più grandi al mondo.
Per affrontare l'argomento vengono proposte, all'interno del power point, delle mappe concettuali utili a collegare gli argomenti e tutte le immagini necessarie ad una migliore comprensione delle spiegazioni e a catturare, si spera, l'attenzione degli alunni
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Vi sono alcune domande fondamentali a cui vorremmo un giorno poter rispondere: siamo soli nell’universo? Ci sono altre forme di vita, eventualmente intelligenti, su altri mondi? E’ possibile, o sarà mai possibile, entrare in contatto con esse?
Nel corso dei millenni queste domande hanno affascinato grandi pensatori, filosofi, mistici e uomini di scienza. Gli strumenti adottati per cercare risposte erano la pura speculazione e l’immaginazione. In mancanza di dati certi, la soluzione non poteva che dipendere dal modo di pensare di chi si poneva la questione. Così, accanto ad Epicuro e Giordano Bruno, convinti dell’esistenza di altri mondi abitati da esseri simili a noi, altri come Aristotele negavano tale possibilità.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Mars: Land of No Mercy - Storia dello sviluppo di un gioco Open Source
Presentato a Caserta il 4 Novembre 2006 durante "Adunanza Digitale 06".
Coautore: Davide "M3xican" Coppola
Pluto is the ninth planet from the sun, located in the outer solar system. It is made of nitrogen ice and has an atmosphere composed of methane and nitrogen. Pluto's average temperature is -234°C and it takes around 90,466 days to orbit the sun in an elliptical path. In contrast, Earth is an inner planet located 150 million km from the sun with an average temperature of 7.2°C. Earth has one moon and its atmosphere contains nitrogen, oxygen, and argon. Pluto is significantly colder, smaller, and less massive than Earth.
Numerose missioni spaziali, tra le quali Kepler della NASA iniziata nel 2009, e missioni già in orbita (come GAIA dell’ESA) o le molteplici in programma nei prossimi anni tra cui CHEOPS e PLATO dell’ESA, TESS e JWST della NASA, potranno dare nuove risposte sulla caratterizzazione dei sistemi planetari al di fuori del nostro. Uno degli obiettivi è quello di vedere per via diretta i pianeti, non solo i pianeti giganti, inadatti alla vita, ma anche quelli di taglia terrestre, e scoprire i segni dell’esistenza della vita sulla loro superficie.
Un modo potrebbe essere quello di riconoscere la presenza di vegetazione sulla loro superficie in linea di principio, da un esame della luce che ci inviano.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall’effetto che essi hanno sulla stella ospite.
Nuovi strumenti sono stati già montati e funzionanti sui più grandi telescopi terrestri e molti stanno per venire sistemati con l'obiettivo di studiare i pianeti extrasolari.
Oltre che dal telescopio, la capacità di produrre dati scientifici dipende naturalmente dalla strumentazione che analizza la luce raccolta dagli specchi. Il Telescopio Nazionale Galileo (TNG) è attualmente dotato di quattro strumenti che operano permanentemente nei suoi fuochi (Nasmyth A e Nasmyth B) e offre una grande varietà di modi osservativi: dalla fotometria su larga banda alla spettroscopia ad alta risoluzione, su lunghezze d’onda che vanno dall’ottico all’infrarosso.
Dal 2012 montato in uno dei fuochi del TNG-Telescopio Nazionale Galileo vi è il cacciatore di pianeti extrasolari, lo spettrografo HARPS-N (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher-North), uno strumento all'avanguardia in grado di misurare la velocità radiale delle stelle con una precisione di 1 metro al secondo, che rappresenta l'impronta sulla velocità della stella dovuta alla presenza di pianeti con massa simile a quella della Terra.
Il programma GAPS-Global Architecture of Planetary Systems dell’INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica ha come obiettivo la caratterizzazione dei sistemi multipli e la loro architettura grazie allo strumento HARPS-N. In particolare, si vuole acquisire una maggiore comprensione delle proprietà strutturali dei pianeti extrasolari e delle dipendenze tra proprietà fisiche dei pianeti e delle stelle che li ospitano. Tutto ciò nel contesto, più ampio, relativo alla comprensione di come si formino e si evolvano i sistemi planetari e, in particolare, quali tra gli scenari possibili, sia il più plausibile.
Vi sono alcune domande fondamentali a cui vorremmo un giorno poter rispondere: siamo soli nell’universo? Ci sono altre forme di vita, eventualmente intelligenti, su altri mondi? E’ possibile, o sarà mai possibile, entrare in contatto con esse?
Nel corso dei millenni queste domande hanno affascinato grandi pensatori, filosofi, mistici e uomini di scienza. Gli strumenti adottati per cercare risposte erano la pura speculazione e l’immaginazione. In mancanza di dati certi, la soluzione non poteva che dipendere dal modo di pensare di chi si poneva la questione. Così, accanto ad Epicuro e Giordano Bruno, convinti dell’esistenza di altri mondi abitati da esseri simili a noi, altri come Aristotele negavano tale possibilità.
Cercare pianeti extrasolari attorno a una stella diversa dal Sole è come pensare di individuare un granellino di sabbia di fronte a un’arancia a migliaia di chilometri di distanza. I pianeti, infatti, sono piccoli, poco luminosi e riflettono la luce della loro stella.
Vi sono diversi metodi per rilevare esopianeti, alcuni dei quali diretti (Parte 1) nel senso che si può riuscire a isolare il segnale proveniente dal pianeta stesso. Altri metodi invece si dicono indiretti (Parte 2) che permettono , cioè di rilevare la presenza di esopianeti dall'effetto che essi hanno sulla stella ospite.
I pianeti extrasolari nella Costellazione di Orione rientra all’interno di un’attività didattica sviluppata ad Asiago durante la manifestazione in piazza Asiago da Fiaba (21-22 e 28-29 maggio 2016). Qui si può leggere del mito di Orione, avere qualche informazione su una delle costellazioni più facili da individuare in cielo, e dare uno sguardo ai pianeti extrasolari scoperti nel corso degli ultimi anni attorno alcune stelle della costellazione.
Le principali scoperte al Telescopio Nazionale Galileo (TNG) nel corso del tempo. Si tratta di una selezione dii alcune scoperte importanti negli anni 2006-2012, prima dell'arrivo del cacciatore di pianeti extrasolari, HARPS-N.
Mars: Land of No Mercy - Storia dello sviluppo di un gioco Open Source
Presentato a Caserta il 4 Novembre 2006 durante "Adunanza Digitale 06".
Coautore: Davide "M3xican" Coppola
Pluto is the ninth planet from the sun, located in the outer solar system. It is made of nitrogen ice and has an atmosphere composed of methane and nitrogen. Pluto's average temperature is -234°C and it takes around 90,466 days to orbit the sun in an elliptical path. In contrast, Earth is an inner planet located 150 million km from the sun with an average temperature of 7.2°C. Earth has one moon and its atmosphere contains nitrogen, oxygen, and argon. Pluto is significantly colder, smaller, and less massive than Earth.
Mars is the fourth planet from the sun and is made up of nickel, iron, and silicates. It has an average temperature ranging from 36°C to -123°C and has two moons called Deimos and Phobos. Mars is about half the diameter of Earth and takes 687 Earth days to orbit the sun.
Pluto was once considered the ninth planet but is now classified as a dwarf planet. It is made up of rocky ice and nitrogen ice and has an extremely cold average temperature of -234°C. Pluto has three moons, with the largest being Charon, and takes 90,410 Earth days to orbit the sun. Living things could potentially live on Mars but cannot
The Oort Cloud is a theorized spherical cloud of predominantly icy planetesimals believed to surround the Sun to as far as halfway to the nearest star. It is thought to be the source of long-period comets. The Kuiper Belt is a disc-shaped region beyond Neptune's orbit populated by numerous icy bodies and extending from 30 to 50 AU from the Sun, including short-period comets and objects like Pluto. New Horizons is an unmanned spacecraft on a mission to conduct the first flyby and study of Pluto and to fly by and study one or more other Kuiper Belt objects after performing a flyby of Jupiter in 2007.
Tesi realizzata per l'esame di "Teoria e Analisi del Cinema e dell'Audiovisivo", corso orientato all'approfondimento e alla comprensione del cinema noir. Il saggio è rivolto a sostenere l'appartenenza della serie televisiva "Veronica Mars" alla tradizione dei film noir, che ha portato la critica a coniare il termine di "teen-noir" per questo tipo di produzioni.
Dwarf Planets and Pluto / Kuiper Belt and Oort Clouddwinter1
Pluto is a dwarf planet located in the Kuiper Belt, a region beyond Neptune populated with small icy objects. While Pluto meets two of the three criteria to be considered a planet by orbiting the sun and having sufficient mass to be rounded, it has not cleared its orbit of other objects. Its highly elliptical orbit crosses Neptune's orbit and takes 248 Earth years to revolve around the sun. The Kuiper Belt contains remnants of unformed planets and extends past Neptune out to the distant Oort Cloud, which contains trillions of icy comets nearly a million times farther from Earth.
Pluto is a small, cold dwarf planet located in the Kuiper Belt at the edge of our solar system. It has an elliptical orbit that sometimes takes it closer to the Sun than Neptune. Pluto is made up of rocks and frozen gases like methane and ammonia and has a very thin atmosphere. It has three moons, with Charon being the largest at about half the size of Pluto. Due to its small size and great distance from Earth, Pluto cannot be seen with the naked eye and requires a large telescope to view it as a tiny point of light.
The document outlines some of the health challenges astronauts may face on a mission to Mars, including a long journey in space, difficulty adjusting to Martian time zones, lack of access to medical facilities on Earth, potential infections from Mars, exposure to high radiation, and effects of low gravity on the body. It provides a website for more information on how sick astronauts could be treated upon returning to Earth and encourages the reader to learn more about NASA's Mars project by visiting their website.
Missione Rosetta: una storia lunga 10 anni (e non è ancora finita!) ITLika Electronic
Avete sentito parlare della missione Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea? Dopo un viaggio di oltre 10 anni e 6 miliardi di km, mercoledì 12 Novembre 2014 la sonda Rosetta ha sbarcato il lander Philae sulla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
Lika Electronic è orgogliosa di essere parte del team internazionale di aziende, istituti di ricerca e università che sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Europea ha portato al conseguimento di questo storico risultato. La nostra tecnologia, la nostra innovazione e la nostra passione si sono concretizzate oltre 10 anni fa nella realizzazione per la missione Rosetta dell'encoder I38 Space, il primo encoder spaziale mai costruito in Italia; oggi allo stesso modo continuano a riversarsi nel nostro quotidiano impegno a fianco dei nostri clienti e dei nostri collaboratori.
Scaricate la brochure per saperne di più sulla missione e sul nostro encoder I38 Space che controlla il movimento dell'otturatore delle fotocamere WAC e NAC.
Altre foto e info all'indirizzo https://it.pinterest.com/LikaElectronic/lika-electronic-rosetta-space-mission-a-10-year-lo/
"a che tante facelle" dott. Davide Maino Astrofisico Milanogiuseppe peranzoni
Corso di aggiornamento presso il Michelangelo Buonarroti di Trento - 12 febraio 2007 - Direzione del corso didattica e innovazione scolastica (DIESSE Trento)
E’ da quattro secoli che l’uomo osserva il cielo attraverso telescopi, di potenza
via via crescente, fino ai colossi dei nostri giorni, e da circa ottant’anni lo
“ascolta” con quelle grandi “orecchie” chiamate radiotelescopi. Lo sviluppo di
questi strumenti ed il loro intenso uso hanno portato ad un grande numero di
scoperte; gli astri ci hanno svelato molti dei loro segreti. Le sostanze che
compongono le stelle, la loro distanza, i movimenti e la massa dei pianeti, sono
tutte cose oggi piuttosto ben note. Ma per quanto interessanti possano essere le
caratteristiche dei mondi che ci circondano, è molto più entusiasmante scoprire
se qualcuno di questi ospita una civiltà evoluta, paragonabile alla nostra.
Walter Ferreri
Osservatorio Astronomico di Torino
http://www.gravita-zero.org
Stage astrofisica 2010- 1. Introduzione al Sistema Solare - M.BadialiIAPS
Stage di astrofisica IASF/IFSI, 3° Edizione
Giorno 1- Lezione 1: Introduzione all'Astrofisica, Introduzione al nostro Sistema Solare; I sistemi planetari extrasolari
Una breve introduzione su quello che si conosce sull'universo: dai buchi neri alle supernove, dai nuovi metodi per scoprire i pianeti ai pianeti extrasolari. Cos'è la fauna cosmica? L'effetto Doppler? Le pulsar?
The class 2^A discussed the topic of nutrition in relation to EXPO 2015. The document provides information on the importance of breakfast, highlighting that it is the most important meal of the day. It notes that breakfast provides fuel to start the day after fasting overnight. The document also discusses the benefits of eating breakfast and recommends including fruits, grains, proteins and dairy in breakfast. It suggests milk and 100% fruit juice as the best drinks and warns against skipping breakfast or relying too heavily on junk food.
An English breakfast traditionally includes items like sausages, bacon, eggs, tomatoes, baked beans, mushrooms, and fried or roasted potatoes. It may also include dishes like black pudding, prunes, buttered toast with marmalade, tea, and orange juice. The full English breakfast provides energy to face a long day since workplaces and schools are far from home in Britain. Though most people now have a quick breakfast during the week, the traditional English breakfast consisting of various meat, vegetable, starch, and drink components is often enjoyed on weekends when there is more time to prepare it.
Thomas Edison was an American inventor born in 1847 in Ohio. He showed an early curiosity and interest in science, but struggled in traditional school. His mother allowed him to set up a home laboratory to nurture his interests. After many experiments, in 1879 Edison invented the incandescent light bulb using a carbonized cotton filament that lasted for over two days, revolutionizing lighting. Throughout his life he patented over 1,000 inventions, but the light bulb had the biggest impact and remains one of his most famous inventions, changing how people lived and worked.
Newton proposed the corpuscular theory of light to explain the properties of light observed at that time. He believed that light consisted of tiny particles called corpuscles that traveled in straight lines and at high speeds. According to Newton's theory, corpuscles of different colors had different sizes, which explained why prisms separated white light into a spectrum of colors. Newton's particle theory dominated optics in the 18th century despite not being entirely accurate.
1. Gruppi di lavoro Spirit e Opportunity 26/11/2011
Istituto Comprensivo “Massari-Galilei”
Via D. Petrera, 80 – 70124 – BARI
Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione degli Adulti
TELEFAX: 080/561.72.19 - PRESIDENZA: 080/561.70.55
e-mail: baic818001@istruzione.it – PEC: bamm245004.istruzione@pec.it - sito web: wwwsmsmassarigalileibari.it
Mission to Mars Robotics
2. Sabato 26 novembre alle ore 12.00, dall’auditorium della Galilei, partirà … per Marte, una navicella spaziale con un Rover (robot), per scoprir dell’Universo una nuova parte. Alla guida ci saremo noi i due equipaggi della 2º G : Spirit e Opportunity. Che fatica costruire e programmare il robot, comunicare in inglese e che impegno riprodurre il suolo marziano ma l’impresa più difficile sarà … recuperare un campione di roccia dal suolo e trasportarlo sulla navicella e … soprattutto ritornare sulla Terra. Vi sveliamo un segreto: Spirit e Opportunity sono due Rover della Nasa che operano su Marte da ormai cinque anni. Correte, affrettatevi perché il Rover vi presenteremo ed i re della robotica diventeremo.
Esperti IBM: dr N. Del Core; dott.ssa A. Iacovazzi Responsabili Progetto: prof.ssa A. Belfiore; prof.ssa A. Gentile
6. Earth is an ocean planet. Our home world's abundance of water -- and life -- makes it unique in our solar system. Other planets, plus a few moons, have ice, atmospheres, seasons and even weather, but only on Earth does the whole complicated mix come together in a way that encourages life -- and lots of it. We are enveloped by an atmosphere that consists of 78 percent nitrogen, 21 percent oxygen and 1 percent other ingredients. The atmosphere affects Earth's long-term climate and short-term local weather, shields us from much of the harmful radiation coming from the sun and protects us from meteores as well: most of which burn up before they can strike the surface as meteorites
7. The solar system consists of the Sun; the eight official planets, at least three "dwarf planets", more than 130 satellites of the planets, a large number of small bodies (the comets and asteroids), and the interplanetary medium. (There are probably also many more planetary satellites that have not yet been discovered.)
The inner solar system contains the Sun, Mercury, Venus, Earth and Mars.
The planets of the outer solar system are Jupiter, Saturn, Uranus, and Neptune (Pluto is now classified as a dwarf planet)
8.
9. Saturn is nearly as big as Jupiter. Saturn's rings are the only ones we can see from Earth. They are the most colourful of ali the planets, and because of this, scientists say Saturn is the most beautiful piane!. Saturn also has about 18 moons. Some scientists believe that Saturn has more moons than this. The moons came fram a very large moon that brake up. Uranus, Jupiter, Saturn and Neptune all have rings. The rings consist of racks that are floating in space. Scientists don 't know how the rings formed or where they came frorn. Each planet has a different number of rings
10. Mars is a cold desert world. It is half the diameter of Earth and has the same amount of dry land. Like Earth, Mars has seasons, polar ice caps, volcanoes, canyons and weather, but its atmosphere is too thin for liquid water to exist for long on the surface. There are signs of ancient floods on Mars, but evidence for water now exists mainly in icy soil and thin clouds
saturno
Mars
12. Obiettivi della missione
Le immagini fornite dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) hanno individuato un meteorite in prossimità della posizione dei rover Opportunity e Spirit.
Riteniamo che questo meteorite possa fornire utili informazioni alle ricerche che stiamo conducendo sulla terra. Inoltre l’analisi della sua composizione potrebbe aiutarci a capire da dove provenga l’acqua in forma solida che abbiamo già osservato sul suolo marziano.
13. Area atterraggio Lander
Dalle informazioni ricevute dal MRO si puo osservare che il lander con a bordo il rover è atterrato a breve distanza dal piccolo meteorite. Si evidenzia la presenza di grosse rocce marziane che ostacolano il percorso del rover.
Rover
Lander
Rocce
meteorite
14. Per prepararci alla missione abbiamo approfondito le nostre competenze:
-Astronomiche: pianeti e aspetti particolari dello spazio in lingua inglese con la prof.ssa Belfiore
-Matematiche: calcolo della misura della circonferenza e del corrispondente numero di giri che compie una ruota con la prof.ssa Gentile
-Informatiche: programmazione con software Mindstorms Educational
-Di Robotica: costruzione del rover, utilizzando un kit della Lego e avvalendoci di … luminari della IBM: il dott. Del Core e la dott.ssa Iacovazzi
15. •Gruppo dei progettisti
–PARIPILO MARCO,
–NIGRO GIULIA,
–PERRUGGINI ANDREA
–MICHELANGELO BALICE
•Gruppo sviluppo software - ARGENTIERI MICHELE, - MANGANO GIORGIA, - D’ INGEO LUIGI
•Gruppo simulazione e collaudo - PACE ANNAMARIA, - BISESTO FRANCESCO - ZACCARO LUIGI
•Gruppo marketing e controllo - LORUSSO FRANCESCO - SOLFRIZZI ROBERTA - POTERE ALESSIA
16. •Gruppo dei Progettisti (costruiscono il robot) -GIRONE ANDREA
-GRANDOLFO MARTINA
-SARACINO FRANCESCO
•Gruppo Sviluppo software (programmano il robot) -COSTANTINO NICOLA
-VINO DANIELA
-CASALE ROBERTO
•Gruppo Simulazione e collaudo (costruiscono ambiente ed eseguono i test) -DEL CORE RAFFAELLA
-CUCCOVILLO ANDREA
-CARELLA STEFANO
Gruppo Marketing e controllo (coordinano le attività e preparano la presentazione finale)
-CINQUANTASEI DANIELE
-MACINA ANTONIO
-SAVOIA WALTER
17. •Questa esperienza ci ha insegnato:
•a lavorare in gruppo
•al rispetto dei tempi pianificati
•a realizzare i compiti assegnati con la massima precisione
•nuovi argomenti di robotica,informatica e geometria
•a essere veri informatici
18. E adesso ai più … scettici mostriamo le foto a testimonianza del nostro lavoro !!!
ABBIAMO COMPLETATO CON SUCCESSO IL PROGETTO!!!!! Il meteorite è stato prelevato e portato al lander dove saranno effettuate le analisi chimiche e fisiche
BUONA VISIONE