1. La Stonehenge di Arezzo che sta per essere distrutta.
Durante una delle nostre tante escursioni mi sono imbattuto in quello che reputo un sito archeologico di
notevole interesse.
All’interno del Comune di Civitella ho rinvenuto casualmente a 43° 24’ 11” latitudine NORD e 11° 45’ 10”
longitudine EST un complesso di pietre di dimensioni megalitiche, dal greco grande, ed un Menhir, dal
bretone “sasso lungo” .
La bussola indica il Menhir direzione Nord Est ed azimuth 29.
2. i Menhirs in Europa furono costruiti dal paleolitico fino all’età del bronzo, quello di Civitella, ma anche
quelli di Dorna, alcuni buttati giù dai romani stessi per ricavarne tetti per tombe, hanno una datazione
incerta proprio anche a causa della commistione e presenza sul medesimo territorio di Etruschi e Romani
(vedi località Tunia toponimo della divinità etrusca Tinia sita nelle prossimità del podere del Riccio).
Il Menhir di Civitella ha un’altezza approssimativa di 2.5 metri per 35 cm, è di colore giallo, forse pietra di
limonite, ed è allineato ad est da un muro lineare formato da massi megalitici impilati l’uno sopra l’altro.
Le dimensioni del muretto con pietre megalitiche impilate sono di altezza di 40 cm ca. dal suolo e 70 metri
lunghezza totale.
3. Il muretto che pare una sorta di passerella e si trova in posizione declive di 15 gradi farebbe pensare ad un
gioco di luci ed ombre create dal menhir.
Il memhir allineato al calar del sole sopra località oliveto, adombrava gli ultimi raggi solari del tramonto
facendo sì che l’ombra del Menhir si proiettasse sempre più lunga sulla superficie del muretto fino ad
oscurarla completamente come lo scorrere dell’acqua, il rituale poteva iniziare!
il solstizio d’estate per gli etruschi rappresentava la fine dei lavori agricoli ed il momento del trapasso delle
anime verso le Pleiadi, per i Celti, secondo le ultime tesi elaborate per Stonehenge, costituiva l’iniziazione
dei giovani all’eta adulta e quindi ll concepimento e la continuità della specie.
Ma dove avveniva l’iniziazione all’età adulta dei giovani celti di Civitella in Val di Chiana?
La presenza di un lago prospicente il complesso celtico ed un’isoletta ricavata dentro il lago da uno scavo di
un canale circolare e successivamente allagato dalle stesse acque del lago, mi farebbero pensare, lo
ammetto anche un po’ romanticamente, a giovani celti sull isolotto intenti ad eseguire il loro piacevole ed
importante compito.
4. Sul Menhir di Civitella non si notano oggi segni di linee o canalette ma due coppelle contigue di diversa
dimensione che ricordano il Sole e la Luna, i corpi celesti più importanti e visibili nonché influenti sul genere
umano dalla notte dei tempi; altra interpretazione e ricorrente raffigurazione dei bassorilievi antichi
potrbbero raffigurare una figura antropomorfa femminile in stato interessante.
La funzione dei Menhir si presta oltre che a rituali pagani anche ad altre interpretazioni come al calcolo e
all’avvicendarsi delle stagioni o come divinità della natura poste in corrispondenza dei nodi di Hartmann.
E’ infatti noto infatti che sia i celti che gli etruschi e i romani sapessero già dell’esistenza di questi fasci
elettromagnetici terrestri provenienti dal sottosuolo.
Gli etruschi e i romani costruivano edifici e domus solo dopo un’attenta osservazione del comportamento
del bestiame al pascolo in zone geoneutre per l’organismo.
5. All’interno del bosco nei pressi del lago si notano inoltre altri enormi massi a punta ammassati e buttati a
terra probabilmente da macchine agricole
Ciò farebbe pensare all’esistenza di un sistema megalitico molto più grandioso ed articolato di quello
attuale.
6. Ad oggi Domenica 26 Febbraio 2023 i lavori di sbancamento della vecchia vigna dove insiste il sito celtico di
Civitella in Val di Chiana continuano a ritmo serrato verso il maestoso complesso celtico.
La probabilità che possa essere rimosso e distrutto per fare posto al vigneto rimane un pericolo.
Facciamo appello a chiunque, soprattutto alle istituzioni preposte affinché vietino l’abbattimento e diano il
permesso di accesso a chiunque abbia interesse ad ammirarne la bellezza.
Grazie,
Scritto da Giovanni Perlini con il sentito ringraziamento per l’aiuto profuso a Patrizia Torrini