Le disuguaglianze della sanità Latina 3 ott 2018Franco Brugnola
La sanità in provincia di Latina a distanza di 50 anni dalla riforma ospedaliera e a 40 da quella sanitaria. Nonostante gli anni trascorsi ci sono ancora profonde diseguaglianze e i cittadini non godono dello stesso livello dei servizi della Capitale, ma ci sono profonde diseguaglianze legate alle condizioni economico sociali, all'istruzione, all'età, alle distanze, ecc.
Gli effetti del coronavirus sui diritti e sulle IstituzioniAlessandro Candido
Un ulteriore aggiornamento (al dpcm 10 aprile 2020 e all'ordinanza della Regione Lombardia 11 aprile 2020) della presentazione sugli effetti che le misure governative per fronteggiare l'emergenza COVID-19 producono sui nostri diritti e le nostre Istituzioni pubbliche, predisposta con Monica Bonini, Camilla Buzzacchi, Salvatore La Porta ed Elena di Carpegna Brivio del Di.SEA.DE dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Thomas Schael: Liste d’attesa e nuovo piano nazionale 2010-2012 della Confere...Thomas Schael (PhD)
Le liste d’attesa sono un tema spinoso, sul quale la sensibilità dell’opinione pubblica è spiccata, e la demagogia è stata esercitata. Sia le associazioni dei cittadini che politici e sindacalisti criticano chi gestisce la sanità pubblica pensando che non si stia intervenendo sul tema. Sappiamo bene quanto la questione sia complessa, come vi si confrontino tutti i Paesi europei e quanto sia stata oggetto di ripetuti interventi, basati sulla logica del proclama più che su azioni concrete. Una prima considerazione riguarda la necessità di sottrarsi alle due posizioni estreme che caratterizzano, spesso, il dibattito su questo tema. Ad un estremo c’è chi, con un po’ di demagogia e tanta propaganda, sostiene di poter tirar fuori la bacchetta magica e risolvere la questione, come se si trattasse di un aspetto che può essere completamente scorporato dal resto del complesso sistema sanitario pubblico. All’altro estremo quanti, con un fare un po’ rassegnato e fatalistico, sostengono che non c’è soluzione, che le liste d’attesa sono ineliminabili e qualunque sforzo è destinato all’insuccesso. È evidente che non possiamo consentirci né l’una né l’altra posizione.
Ma le lunghe attese che la maggior parte dei cittadini italiani devono affrontare ogni giorno per visite ed esami potrebbero terminare a breve. È questo l’auspicio che arriva dal Governo, che recentemente ha varato il Nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa (PNGLA). Un Piano ambizioso, che suddivide le prestazioni in 4 classi di priorità (urgente, a breve, differibile e programmata), fissa un tetto di 30 giorni per le visite, individua 58 prestazioni da monitorare e crea percorsi diagnostico-terapeutici per le patologie cardiovascolari e oncologiche.
Per migliorare l’efficienza delle gestione delle liste d’attesa esiste anche il Cup-Recall. Una telefonata per ricordare l’appuntamento con il medico – il processo di Cup Recall per comunicare appunto agli assistiti la scadenza di una prestazione sanitaria specialistica permette di incidere sull’ottimizzazione delle liste di attesa producendo parecchi benefici di ordine economico e qualitativo. Oltre a migliorare la percezione del livello del servizio offerto al cittadino, aumenta il numero delle prestazioni erogate dai vari ambulatori. Si tratta di fornire un servizio automatico nell’ambito della conferma o disdetta di prestazioni sanitarie da parte del cittadino sia da telefono fisso che mobile per complementare l’attuale servizio a sportello o con operatore su numero verde, aggiungendo funzioni di promemoria per visite specialistiche. Con i bilanci tesi le aziende fanno fatica a destinare degli operatori umani del Cup a tale servizio, ma oggi esistono soluzioni tecnologiche che rendono il Cup Recall fattibile a costi marginali relativi al valore perso di una visita ambulatoriale.
LA RIFORMA SANITARIA NELLE MARCHE: LA RETROCESSIONE DELLA PREVENZIONEFranco Pesaresi
La nuova legge sulla riorganizzazione della sanità elimina una delle tre aree macro-aree organizzative della sanità: Dipartimento di prevenzione, distretto sanitario, ospedale.
PRESENTE E FUTURO DEL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO DI SABAUDIAFranco Brugnola
Demo presentata il 10 novembre in occasione del dibattito organizzato con il Comune di Sabaudia nella sala consiliare per contestare la proposta della Direzione generale della ASL di trasformazione del Punto di primo intervento in un ambulatorio di cure primarie e specialistiche.
Estratto da modello organizz Amga Legnano – cda 24 giugno 2014 rev. 17 febbra...GMarazzini
Estratto da modello organizzativo Amga Legnano SpA – cda 24 giugno 2014 rev. 17 febbraio 2015. Punto 4.5: regolamento dell’odv – obblighi e modalità di informazioni nei confronti odv. – segnalazioni obbligatorie.
Deliberazione C.C. Legnano n. 44 del 09 07-2013GMarazzini
Deliberazione C.C. Legnano n. 44 del 09 07 2013 - APPROVAZIONE CONVENZIONE EX ART. 30 TUEL PER ESERCIZIO CONGIUNTO CONTROLLO ANALOGO DEI SOCI AMGA LEGNANO SPA E RELATIVO GRUPPO, E MODIFICHE ALLO STATUTO DI AMGA LEGNANO SPA AI FINI ADEGUAMENTO ALLA DISCIPLINA U.E. IN MATERIA DI IN
HOUSE PROVIDING.
Medicina Democratica - Diciamo no alla commercializzazione della salute
1. DICIAMO NO ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA SALUTE
Con due delibere, la n. 6164 del 3 gennaio e la n. 6551 del 4 maggio 2017, la giunta regionale lombarda,
senza nemmeno una discussione in Consiglio regionale, sta modificando totalmente l’assistenza sanitaria in
Lombardia e cancellando alcuni dei pilastri fondativi della legge di riforma sanitaria la n. 833 del ’78, nello
specifico quello della medicina generale o di base.
MEDICINA DEMOCRATICA e alcuni sindacati medici, hanno presentato ricorso al TAR per
incostituzionalità delle delibere: una delibera non può modificare una legge! Allo stato il Tar ha
risposto negando per la sospensiva della delibera, dicendo che il problema era troppo complesso per
poter intervenire in sede di urgenza. Da parte nostra e di altri sindacati medici è stato chiesto di fissare
l’udienza di merito al più presto. Restiamo in fiduciosa attesa.
La vicenda riguarda, secondo le stime della Regione, circa 3.350.000 cittadini “pazienti cronici e
fragili” che sono stati suddivisi in tre livelli a seconda della gravità della loro condizione clinica. Costoro
riceveranno in autunno una lettera attraverso la quale la Regione li inviterà a scegliersi un “gestore” (la
delibera usa proprio questo termine) al quale affidare, attraverso un “Patto di Cura”, un atto formale con
validità giuridica, la gestione della propria salute. Il gestore potrà essere loro consigliato dal medico di
base o scelto autonomamente da uno specifico elenco. Il gestore, seguendo gli indirizzi dettati dalla Regione,
predisporrà il Piano di Assistenza Individuale (Pai) prevedendo le visite, gli esami e gli interventi ritenuti
da lui necessari; “il medico di medicina generale (Mmg) può eventualmente integrare il Pai, provvedendo
a darne informativa al Gestore, ma non modificarlo essendo il Pai in capo al Gestore”.
Il Mmg viene quindi privato di qualunque ruolo, sostituito da un manager e da una società; ed è questa una
delle ragioni che ha fatto scendere sul piede di guerra diversi sindacati medici. La Regione si sta mettendo
sulla strada di cancellare la figura del medico di base, per ora svuotando nei fatti la sua operatività.
Probabilmente, dopo il referendum sull’autonomia regionale, procederà ulteriormente. Sulla sanità - già
oggetto di numerosi tagli - ne abbiamo già sentite molte, da Renzi alla Lorenzin e questa non sarà l’ultima.
Una “legge eccezionale”, sostiene la Regione, perché eviterà che cittadini malati, in maggioranza anziani,
debbano impazzire con le ricette, le telefonate interminabili ai centralini regionali per fissare le visite, le code
agli sportelli, le liste di attesa ecc. ecc. Senza considerare però che la scelta degli esami cui sottoporsi
contiene esami inutili, mentre altri utili, non ci sono. Il cittadino che aderisce al sistema dovrà pagarseli.
(vedi retro)
La Regione Lombardia non dirà che tutti questi disagi sono stati costruiti ad arte, prima
da Roberto Formigoni e poi da Roberto Maroni, per spingere i cittadini verso la sanità privata che li
aspetta con gioia per lucrare ulteriormente sulla loro pelle. Se il Tar non cancellerà queste delibere e se i
cittadini e le organizzazioni della società civile non si ribelleranno è forte il rischio che molti nostri
concittadini accetteranno quasi con riconoscenza il piano della Regione; salvo poi accorgersi che ad essere
trascurata sarà proprio la loro salute. Ma allora potrebbe essere troppo tardi.
RESPINGIAMO LA LETTERA DEL GESTORE E TENIAMOCI IL MEDICO DI BASE!
2. Medicina Democratica, Milano 12 ottobre 2017
PRESTAZIONI STABILITE PER I MALATI CRONICI AFFETTI DA IPERTENSIONE
- Chimica clinica
- Laboratorio in genere
- Immunoematologia trasfusionale
- Anatomia istologia patologica-genetica
- Visita-visita generale
- Elettrocardiogramma
- Visita oculistica
- Microbiologia- virologia
- Visita cardiologica
- Visita – ortopedia traumatologia
- Ecografia addome completo
- Eco (color) dopplergrafia cardiaca
- Radiografia del torace di routine ,nas
- Visita – otorinolaringoiatria
- Mammografia bilitarale
- Visita- visita di controllo
- Eco (color) doppler dei tronchi sovraortici
- Visita- dermosifilopatia Radiografia di caviglia-piede
- Radiografia di femore, ginocchio, gamba
- Visita-medicina fisica e riabilitazione
- Radiografia della colonna lombosacrale
- Visita-chirurgia generale
- Iniezione o infusione di farmaci specifici
- Visita-urologia
- Radiografia di bacino-anca
- Visita-neurologia
- Ecografia bilaterale della mammella
ESAMI MANCANTI (SECONDO LE ATTUALI LINEE GUIDA)
- Monitoraggio 24 ore pressione
- ECG dinamico Holter
- Test da sforzo
- Eco (color) doppler grossi vasi addominali
- Eco (color) doppler arterie addominali
- Definizione di uno specifico set di test ematologici