Progetto: "Incontro con l' Autore" Le classi I A – I B – I C – I E "scoprono" la scrittrice Eva Montanari - Insegnante Simonetta Franceschelli (anno scolastico 2009/'10).
Progetto: "Incontro con l' Autore" Le classi I A – I B – I C – I E "scoprono" la scrittrice Eva Montanari - Insegnante Simonetta Franceschelli (anno scolastico 2009/'10).
MARIO LODI: La testimonianza di un MaestroGiorgio Spano
Conferenza di Mario Lodi
Treviglio - 18 marzo 2007
“Il maestro Mario Lodi non solo ha conosciuto personalmente don Lorenzo Milani, ma ha collaborato con lui nel portare avanti un modo innovativo di fare scuola”
MARIO LODI: La testimonianza di un MaestroGiorgio Spano
Conferenza di Mario Lodi
Treviglio - 18 marzo 2007
“Il maestro Mario Lodi non solo ha conosciuto personalmente don Lorenzo Milani, ma ha collaborato con lui nel portare avanti un modo innovativo di fare scuola”
gli insegnati Paola Lisimberti e Domenico Aprile, ci spiegano la differenza tra cambiare il layout di un'aula e invece cambiare l'approccio all'insegnamento.
raccontandoci come le persone fanno la differenza e come sia basilare diventare "costruttori d'educazione e cultura.
Istituto Comprensivo Potenza Settimo
Scuola primaria “N. Stigliani”
LABORATORIO LINGUISTICO
Anno scolastico 2009/10
Ins. Rosaria Bifolco
“La posta del cuore”
CLASSI PRIME
A e B
Il fantasma del lettore. Libro e biblioteca nell’immaginario adolescenziale, ...Luisa Marquardt
La presentazione PPT si riferisce al videointervento di Beatrice Eleuteri, Dottoranda presso l'Università degli Studi Roma Tre, dal titolo "Il fantasma del lettore. Libro e biblioteca nell’immaginario adolescenziale".
Abstract
Un essere informe, o troppo magro o troppo grasso (comunque non molto in salute in quanto, ovviamente, non fa sport), chino su una scrivania, al buio, solo, con la fioca luce di una lampada a rischiarare le pagine giallastre su cui sta perdendo la vista (indossa infatti, il più delle volte, occhiali a fondo di bottiglia). Non ha amici, non ha fidanzato/fidanzata, si veste da anziano e ha perso ogni contatto con la realtà, tant’è che quando parla non lo si capisce. È il lettore, o meglio, l’immagine che di lui emerge dalle parole dei ragazzi coinvolti in un’indagine motivazionale sulla lettura del 2018.
Chi mai vorrebbe fare questa fine, soprattutto in adolescenza, quando il nostro corpo è nel pieno delle sue energie e va mostrato, pompato, agitato e sfruttato in tutte le maniere possibili? La domanda è, naturalmente, retorica.
Spesso si pensa che ad un bambino, ormai ragazzo, basti insegnare a leggere e scrivere perché poi ci si possa sentire in diritto di rimproverargli quando non lo fa o se non lo fa bene. Ebbene non basta saper leggere per volerlo fare.
La lettura è un habitus che può stare stretto, o largo, che bisogna provare in camerino prima dell’acquisto. La biblioteca scolastica è quella taverna in cui i ragazzi, anche quelli provenienti dai contesti più culturalmente deprivati, devono poter parlare di storie, di esperienze, di opinioni, una piazza per incontrare i libri, certo, ma soprattutto lettori e lettrici; una bottega per cucire il proprio habitus di lettore su misura, svecchiandolo dalla vecchia immagine topesca, in modo da poterci crescere dentro.
Digitalizzare una casa editrice: Primo contattoPierluigi Lai
Dalla casa editrice cartacea alla casa editrice digitale. L'editore è chiamato a vincere una nuova sfida quella del passaggio al al digitale ed in modo da essere pronti ad affrontare le nuove esigenze. Il selfpublishing, gli store on line pigliatutto, l'allontanamento dal lettore, le librerie che chiudono, il print on demand e tante altre problematiche si stanno affacciando e non fanno dormire notti tranquille agli editori. Quali sono le nozioni di base che un editore deve conoscere? Il 18 settembre 2015, a Cagliari ne ho parlato con gli editori sardi e alcuni operatori del settore. Il risultato è che c'è molto da fare, che c'è bisogno di una alfabetizzazione di base per affrontare i nuovi paradigmi del mondo digitale e molto probabilmente da inventare un nuovo oggetto culturale: il libro digitale, comunemente chiamato l'ebook. Perchè l'ebook non può essere mera copia del formato cartaceo. Gutenberg, 500 anni fa (altro periodo disruptive si direbbe oggi) non ha certo copiato pedissequamente il manoscritto.
2. Mario Lodi nacque il 17 febbraio 1922, a Vho di Piadena, in provincia di
Cremona.
Lui sognava di fare da grande il falegname come suo padre, però siccome a
scuola era molto bravo la maestra di scuola elementare disse ai suoi genitori di
farlo studiare.
Mario Lodi pensava che la sua maestra fosse una strega perché lei diceva di
vedere davanti e di dietro, ma i bambini non si accorgevano che usava un
vecchio trucco guardando il loro riflesso nei vetri della finestra. E lui era
arrabbiato perché la mamma faceva anche le torte a quella maestra che
picchiava i bambini con la bacchetta.
Mario Lodi studiò moltissimo e diventò maestro, si diplomò all’Istituto
Magistrale di Cremona nel 1940 e nel 1945 finì in carcere perché si ribellò al
regime fascista. Regime fascista significa che c’era un dittatore che decideva
tutto da solo e se qualcuno non la pensava come lui finiva in carcere.
3. Mario Lodi dice che per lui si dovrebbero
mettere solo note positive e mai quelle
negative, lui è stato un maestro speciale
perché diceva che non erano solo gli alunni a
imparare, ma anche lui imparava molte cose
da loro, li faceva parlare e li ascoltava. Tutto
quello che imparava e scopriva con i suoi
alunni veniva scritto su un giornalino che si
chiamava “Il mondo”, su questo giornalino a
volte scrivevano anche i genitori. Allora non
esistevano i computer e neanche le
fotocopiatrici, il loro giornalino lo
stampavano con il ciclostile e poi lo
vendevano e con i soldi che ricavavano
compravano i fogli e l’inchiostro. Quando
lavoravano in classe facevano tutto insieme e
se qualcuno capiva subito una cosa la
insegnava a chi non aveva capito, tutti erano
un po’ maestri.
4. Con i suoi alunni Mario Lodi ha scritto
molti libri, uno che si intitola Cipì ce l’ha
letto la nostra maestra in prima e ci è
piaciuto tanto. Volete sapere come è stato
scritto? La sua idea è nata in un modo
speciale. Stavano discutendo in classe ed
ad un certo punto qualcuno vide su un
tetto un gatto che stava inseguendo un
passero e tutti cominciarono a parlare della
vita dei passeri. Una bambina disse “Perché
si scrivono storie su tutte le altre cose e
non sulla vita dei passeri?”. E il maestro
disse “Perché non la scrivi tu?”, lei disse
che non lo sapeva fare e allora decisero di
scriverla insieme. Prima decisero tutti i
capitoli, poi ognuno scriveva il proprio
capitolo e il maestro con la penna
sottolineava le frasi più belle e le metteva
insieme, poi scrivevano i capitoli alla
lavagna e vedevano se andava bene.
5. Con questo metodo hanno scritto tanti libri e
anche noi l’abbiamo usato per scrivere i racconti
per i compagni della 6^ A della maestra Maria
Josè: La mucca Angelina, Il drago Alejandro,
Mistero nella Cattedrale e Passato Romano. E
anche adesso per scrivervi questa relazione su
Mario Lodi stiamo usando lo stesso metodo.
Poiché Mario Lodi è stato un maestro
straordinario ha ricevuto varie onorificenze: nel
1989 la Laurea Honoris Causa in Pedagogia
dall’Università di Bologna che è una laurea data a
qualcuno anche se non è andato all’università,
ma ha studiato lo stesso. Nello stesso anno il
premio internazionale LEGO che utilizzerà per
aprire LA CASA DELLE ARTI E DEL GIOCO, per
far divertire i bambini e far esprimere la loro
creatività, questa casa è infatti uno spazio dove
si tengono corsi per bambini e per adulti e si
producono libri e guide per l’insegnamento. Nel
2003 diventa Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine
della Repubblica Italiana e nel 2006 gli viene
assegnato il “Premio Unicef 2005 dalla parte dei
bambini” per aver dedicato la sua vita ai diritti
dei bambini, e per essersi impegnato a creare per
loro una scuola migliore.
6. Una cosa curiosa è che Mario Lodi non guarda
mai la televisione, perché dice che è molto più
interessante la realtà che il mondo finto della
TV, per esempio è molto più divertente
passeggiare, leggere, giocare e poi la televisione
fa ingrassare e fa diminuire l’intelligenza.
Ha scritto tantissimi libri, forse più di 65, per
adulti e per bambini. Noi ne stiamo leggendo
qualcuno: Bambini e cannoni, Il drago del
Vulcano, Il permesso, La mongolfiera, Gesù
oggi, il Mistero del cane, Bandiera, Il cielo che
si muove.
Sono tutti molto belli, e ci mostrano come da
una piccola idea, può nascere una cosa grande,
per esempio l’idea di scrivere “La mongolfiera”
è nata dal fatto che un giorno un foglio del
giornalino che era appeso al muro si sollevava, i
bambini hanno scoperto che si sollevava perché
saliva l’aria calda della stufa e da questa
scoperta è nata l’idea di scrivere un libro su una
mongolfiera.
Anche noi vorremo scrivere un libro così come
faceva Mario Lodi e vorremmo farlo con voi che
ne pensate?
7. Una cosa curiosa è che Mario Lodi non guarda
mai la televisione, perché dice che è molto più
interessante la realtà che il mondo finto della
TV, per esempio è molto più divertente
passeggiare, leggere, giocare e poi la televisione
fa ingrassare e fa diminuire l’intelligenza.
Ha scritto tantissimi libri, forse più di 65, per
adulti e per bambini. Noi ne stiamo leggendo
qualcuno: Bambini e cannoni, Il drago del
Vulcano, Il permesso, La mongolfiera, Gesù
oggi, il Mistero del cane, Bandiera, Il cielo che
si muove.
Sono tutti molto belli, e ci mostrano come da
una piccola idea, può nascere una cosa grande,
per esempio l’idea di scrivere “La mongolfiera”
è nata dal fatto che un giorno un foglio del
giornalino che era appeso al muro si sollevava, i
bambini hanno scoperto che si sollevava perché
saliva l’aria calda della stufa e da questa
scoperta è nata l’idea di scrivere un libro su una
mongolfiera.
Anche noi vorremo scrivere un libro così come
faceva Mario Lodi e vorremmo farlo con voi che
ne pensate?