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Una notte stupenda al museo
 Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi accadde una cosa fantastica da non
immaginare.
 I quadri custoditi al museo si risvegliarono. A poco a poco tutti i personaggi dei quadri aprirono gli
occhi e uscirono, si toccarono per vedere se erano vivi, fra i personaggi c’era anche Carlo Levi.
 Tutti felici di rincontrarsi si abbracciarono, si baciarono. Michelino un bambino coraggioso,
divertente, attivo e pieno di idee interruppe quel bellissimo momento con una domanda senza
risposta :- Dove siamo ?- il silenzio assoluto cadde su quei personaggi, si guardarono intorno
nessuno sapeva dove si trovava.
 Giulia faceva le pulizie a casa di Carlo Levi, era una fattucchiera, si vestiva con una fascia ai capelli,
un vestitino con colori scuri; disse :- Perché non andiamo a visitare questo posto ?- Tutti risposero
di si così incominciarono a camminare.
 Carlo disse con una voce squillante :- Io e Michelino vi faremo strada. -
 Mentre camminavano incontrarono la guardia. La guardia era grossa, con una camicia blu, i
pantaloni neri, sembrava come se dovesse andare a un funerale, per finire in vita aveva una cintura
con la pistola.
 Michelino pensando che fosse un personaggio del quadro chiese :- Ciao io sono Michelino per caso
sai dove ci troviamo? - La guardia vedendoli disse :- Mani in alto! - Alzando la pistola. Impauriti
scapparono e ritornarono nei quadri finché non se ne fosse andato.
 La guardia pensando che se n’erano andati prese una sedia e continuò a dormire e a russare.
 I personaggi dei quadri uscirono e cominciarono a camminare in punta di piedi per raggiungere
l’uscita, ma più passi facevano e più la guardia russava.
 Allora Michelino e Carlo dissero :- Voi uscite noi stiamo attenti nel caso si svegli. - Arrivati all’
uscita aprirono la porta e l’ allarme suonò, la guardia si risvegliò e si trovò davanti ai due che
scapparono insieme agli altri e la grossa guardia cominciò a rincorrerli…


Carlo Levi e Michelino si nascosero dietro una roccia
perché non li prendesse la polizia. Dopo riuscirono a
depistare la polizia e uscirono dal museo, senza far
suonare l'allarme.
Poi andarono in un nascondiglio e rimasero a giocare
mentre la polizia li cercava, non li trovarono. Uscirono dal
nascondiglio, andarono al museo e siccome non c’era la
polizia si misero in una stanza dove c'erano molti dipinti e
statue; si nascosero lì dietro le statue e lentamente
andarono nella sala e Carlo Levi e infine i dipinti si
misero nei loro quadri.

 Fatima (Siviglia)
Una notte avventurosa
 Nell’estate del 2014 nel museo di Matera, nella sala Carlo Levi, i quadri iniziarono a tremare e
allora il custode dei quadri, che era un uomo grassottello dal viso paffuto ricoperto da folta e
rossa barba, andò a controllare da dove provenisse il rumore, ma tutto ad un tratto non si
sentì più nulla, controllò anche l’igrometro per vedere se la temperatura era buona e lo era.
Appena se ne andò il rumore riprese e dai quadri sbucarono molte persone tra cui Carlo Levi e
Michelino, però nessuno era felice perché l’igrometro si ruppe e la temperatura era molto
alta. Carlo Levi e Michelino proposero di prendere, silenziosamente dal custode, le chiavi del
deposito, dove c’erano gli attrezzi, passare dai sotterranei, attraversare il chiostro e arrivare
nel deposito. Tutti erano d’accordo, ovviamente furono loro a prendere le chiavi dal custode e
a incamminarsi nei sotterranei. Ad un certo punto sentirono un rumore di battito d’ali, allora
Michelino, abbracciandosi a Carlo Levi disse :- Ho paura! - . Quando i due puntarono le torce
sul soffitto videro alcuni pipistrelli che dormivano e si rincamminarono in silenzio,
all’improvviso Michelino inciampò e cadde emettendo un rumore che fece svegliare i
pipistrelli, dopo un po’ i due si ritrovarono a correre inseguiti dai volatili, poi videro
un’apertura con una scala, salirono e arrivarono nel chiostro, qui i pipistrelli volando tra i
rami si impigliarono non riuscendo più a liberarsi. Mentre proseguivano, Michelino si
lamentò dicendo : - Mi fanno male le gambe!- e Carlo Levi rispose :- Anche a me, ma non ti
preoccupare siamo quasi arrivati!- . Dopo un po’ si ritrovarono davanti alla porta del deposito,
l’ aprirono e trovarono la cassetta degli attrezzi.

 Stefano (Altamura)
 Proprio nel momento in cui prendevano gli strumenti, comparve Michelino,
siccome vide che erano armati con gli strumenti fuggì e nessuno rimase
ferito.
 Si fece giorno e arrivò la gente, erano circa cinquemila persone, la maggior
parte era andato cinque o sei volte.

 La guardia disse:

 - Ci sono persone che vengono a visitare il museo Lafranchi !!

 Carlo Levi arrivò di notte e attraversò l'entrata segreta,
 Vide che non c'era nessun uomo o donna nei quadri ed rimase molto
sconvolto, quasi svenne, ma proprio in quel momento la guardia gli ha disse:
 - Non svenire !!! Carlo Levi aprì gli occhi e se ne andò con la guardia a cercare
gli uomini e le donne dei quadri e li trovarono e li misero nei quadri e non
uscirono fuori dalle loro quadri mai più.

 Alejandro (Siviglia)
NOTTE AL MUSEO
 In una serata dell’estate 2014, il custode Giuseppe del Museo di Palazzo Lanfanfranchi chiude il
museo e va a casa, perché è già tardi .
 Nel Museo regna un silenzio assoluto, che viene rotto solamente dal ticchettio leggero dell’orologio a
cucù che si trova nella spaziosa sala Carlo Levi. Il tempo scorre e l’orologio segna con il suo cucù
l’una di notte. Contemporaneamente tutte le luci si accendono e da tutte le sale vengono delle voci
sottili. Ogni notte, infatti all’una tutti i personaggi dei quadri si risvegliano, lasciano il loro posto per
passeggiare nel museo e a volte fare un party.
 Il primo a venire fuori é un uomo alto, con i capelli neri, folti e ricci, gli occhi scuri. Indossa una
giacca blu, una camicia bianca e una cravatta rossa. È Carlo Levi uno scrittore e pittore. Esce dal suo
autoritratto cammina e si ferma ad osservar le sue opere. Poi man mano tira fuori dai quadri i
personaggi.
 Il primo è Michelino, il ragazzo lucano, suo fedele amico con cui ha fatto molti viaggi. Michelino ha
il viso piccolo, i capelli corti e castani. Indossa una giacca verde e una camicia rossa.
 Poi via via, tira fuori Giulia la santarangelese, il bambino di Aliano, il dottor Milillo, il prete, Rocco
Scotellaro…
 Però all’improvviso un frastuono ricopre il museo.
 E’ il portone di ingresso che faticosamente si apre. L’allarme non suona perché è stato disattivato: ci
sono i ladri! I ladri entrano silenziosamente percorrono il lungo corridoio e arrivano alla biglietteria.
I ladri frugano alla ricerca di soldi, ma tutto l’incasso è stato portato via e non c’è più uno spicciolo.
Decidono allora di rubare i quadri e rivenderli ai collezionisti. Oltrepassano il chiostro e arrivano
davanti alla sala Carlo Levi.
La luce è accesa, ma non sospettano niente perché pensano che le luci siano dotate di sensori di
movimento. Carlo Levi sente dei rumori e avvisa tutti.
Michelino pensa subito ai ladri così tutti i personaggi si nascondono. Carlo Levi e Michelino in pochissimo
tempo progettano un piano per farli spaventare e scappare via...
Vanni (Altamura)
 E chiamarono un altro amico di nome Diego, ha i capelli neri orecchie piccole, naso piatto e gli
occhi marrone scuro, indossa vestiti sportivi e tese una trappola per i ladri, ma ne presero uno solo e
gli altri ladri fuggirono. Ma ce n’erano quattro.
 E il giorno dopo tornarono e lo presero perché stavano rubando i quadri di Carlo Levi e poi lo
portò dal Commissario per mostrarglielo.
 Vanni ha i capelli biondi, orecchie piccole, il naso piatto e gli occhi verdi chiari e indossa abiti di
marca.
 E Michelino chiese:
 Perché non andiamo di nuovo al Museo Lanfranchi?
 In alto sul museo c’era un orologio che segnava l’ora e il museo aveva alcune finestre come se
fossero chiuse e senza vetri e aveva anche una finestra circolare sopra la porta e aveva più cose e
Vanni chiese:
 - Perché non andiamo tutti insieme al museo?
 E dissero i tre amici:
 - Si tratta di andare di nuovo al museo Lanfanchi?
 Carlo Levi ha capelli marroni, grandi orecchie, naso piatto e occhi verde scuro e veste con i jeans.
 E anche le case erano povere e vivevano con tutti gli animali della fattoria e anche i paesi erano
molto piccoli. E Vanni disse:
 - Perché non andiamo tutti nei quadri di Carlo Levi? E andarono a vedere i dipinti di Carlo Levi che
dipingeva quadri di povertà.

 Diego (Siviglia)
Un’avventura al museo
 Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi c’erano molti quadri tra cui all’entrata c’era Lucania 61, poi c’era
il chiostro dove c’erano molti alberi, la sala Carlo Levi e i sotterranei del Museo.
 Tra gli altri quadri c’era Michelino, Carlo levi, I due amici, Il bambino di Aliano, Giulia, Il prete, Il dottor Milillo, Il
pastore e Rocco Scotellaro .
 Alcune volte i personaggi dei quadri uscivano e andavano in giro per il museo ad osservare cosa succedeva .
 Poiché Carlo Levi e Michelino erano molto amici andavano in giro per il museo insieme.
 Un giorno mentre passeggiavano videro due ragazzi che osservavano i quadri, e quelli
 più belli li mettevano in un borsone .
 Allora decisero di seguirli per vedere cosa facevano.
 Mentre li seguivano videro che scappavano dalle scale di emergenza, a questo punto si misero a correre e per fortuna
riuscirono a fermarli, così costrinsero i due ladri a lasciare i quadri rubati, ma…
 Martina
 Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi c’erano molti quadri tra cui all’entrata c’era Lucania 61, poi c’era
il chiostro dove c’erano molti alberi, la sala Carlo Levi e i sotterranei del Museo.
 Tra gli altri quadri c’era Michelino, Carlo levi, I due amici, Il bambino di Aliano, Giulia, Il prete, Il dottor Milillo, Il
pastore e Rocco Scotellaro .
 Alcune volte i personaggi dei quadri uscivano e andavano in giro per il museo ad osservare cosa succedeva .
 Poiché Carlo Levi e Michelino erano molto amici andavano in giro per il museo insieme.
 Un giorno mentre passeggiavano videro due ragazzi che osservavano i quadri, e quelli
 più belli li mettevano in un borsone .
 Allora decisero di seguirli per vedere cosa facevano.
 Mentre li seguivano videro che scappavano dalle scale di emergenza, a questo punto si misero a correre e per fortuna
riuscirono a fermarli, così costrinsero i due ladri a lasciare i quadri rubati, ma…
 Martina (Altamura)
 I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.
 Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato
buio.
 Oh no!, Ora cosa I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.
 Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato
buio.
 Oh no!, Ora cosa facciamo-.Disse Michelino.
 Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo
 - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.
 Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.
 -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:
 -Che succede Carlo? -.
 -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.
 Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!
 -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.
 - Oh no! Sono scapppati.
 Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.
 I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.
 Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato
buio.
 Oh no!, Ora cosa facciamo-.Disse Michelino.
 Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo
 - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.
 Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.
 -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:
 -Che succede Carlo? -.
 -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.
 Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!
 -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.
 - Oh no! Sono scapppati.
 Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.
 facciamo-.Disse Michelino.
 Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo
 - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.
 Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.
 -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:
 -Che succede Carlo? -.
 -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.
 Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!
 -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.
 - Oh no! Sono scapppati.
 Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.
 Soraya (Siviglia)
Due ragazzi avventurosi
 Nell' estate del 2014 a Matera due ragazzi decisero di andare a visitare il
Museo di Palazzo Lanfranchi. Si chiamavano Carlo Levi e Michelino.
Si recarono nel Palazzo si separarono e incominciarono a visitare il
Museo. C'era una sala dove c'erano tanti quadri con delle immagini bellissime.
Michelino era molto curioso e andò nel sotterraneo del Museo.
C'era una stanza con dei ragazzi che studiavano.
Uno di questi ragazzi faceva il pastore con suo padre in campagna, un giorno
decise di andare in paese e mettersi a studiare, ma non aveva le possibilità,
così il suo dottor Milillo che andava a visitare sua madre Giulia,
decise di aiutare il ragazzo.
Il pastore raccontò questa sua esperienza a Michelino.
Michelino era molto dispiaciuto di questa storia. Carlo i vece era seduto
per terra a dipingere nei quadri tutto quello che vedeva.
I due ragazzi dopo una lunga giornata di visita al museo, si
raccontarono cosa avevano visto e fatto.
I ragazzi in quel momenti ebbero un idea fantastica, quella
di aiutare quei ragazzi che non avevano la possibilità di studiare.
Insieme decisero di fare una mostra di beneficenza nel chiostro
del Palazzo, vendendo cartoline disegnate da Carlo.
Tutte le persone compravano le cartoline, i soldi andavano,
in un salvadanaio che Michelino aveva costruito. I soldi che avevano
ricavato li avevano dati in beneficenza a questi ragazzi, che ne avevano tanto bisogno.

 Alessia (Altamura)
 Un giorno, al mattino i due ragazzi che non avevano questa grande opportunità di studiare,
chiamarono Carlo perché spiegasse loro quello che significato aveva e di che cosa trattava
l’enorme dipinto della sala del museo Lucania `61 '.
 Carlo Levi subito andò nella sala del museo e spiegò: per alcuni aspetti del quadro Lucania 61
significa la povertà, e stava pensando di fare un enorme quadro per spiegare parecchie cose ...
Michelino e altri, poichè erano dipinti di Carlo Levi vivevano nel museo, e si misero a
dormire. Il giorno successivo nel pomeriggio Michelino chiamò Carlo e chiese:
 -Carlo hai visto un nuovo bambino al museo, ha detto il suo nome era. Grassano. Carlo Levi
disse:
 -Non ho mai sentito parlare di nessuna pittura nuova che si chiama Grassano, anche se suona
un po' come conosciuta. Michelino disse:
 -Dovremo fare qualche ricerca.
 I quattro molto convinti decisero di fare domande di Carlo Levi a Grassano, e quindi vedere
se veramente era un suo dipinto. Chiesero alcune cose molto difficili in una sala del museo
chiamato Lucania 61, quella stanza era come un passaggio ma sulle pareti c’era un quadro
enorme e lungo. E lei sapeva come rispondere, allora Carlo Levi finalmente si ricordò e si
scoprì che la pittura l’aveva fatta l'altro giorno, ma come aveva l’aveva fatta da qualche giorno
fa e lui era molto vecchio non riusciva a ricordare.
 E tutti si riunirono per la celebrazione della nuova pittura, e Michelino disse:
 -Grassano con tutto il mistero che ci ha dato .E tutto deriso una volta.

 Sara (Siviglia)
I sotterranei del museo
Nell'estate del 2014 nel Museo Palazzo Lanfranchi c'era
una festa ma Carlo Levi e Michelino non erano stati
invitati. Aperta la porta c'erano Rocco Scotellaro, Il prete,
I due ragazzi Lucani e Giulia la Santarcangiolese". Nel
museo ci sono i sotterranei, il chiostro e Lucania '61; cosi i
due entrarono nella Sala Levi, Michelino vide il suo quadro
e chiese a Carlo Levi: - Ma l'hai dipinto tu? E Carlo Levi gli
rispose: - Si, ti piace?
- Si! Videro i sotterranei di roccia, poi videro Lucania '61 e
poi felici se ne andarono.
 Angelo (Altamura)
 Quando lasciarono la cantina, sentirono un rumore, tornarono in cantina e
Lucania ‘61 non c’era. Era molto strano, poichè Lucania ‘61era lì fino a un
momento prima. Cercarono Lucania ‘61 in tutto il museo, ma non lo trovarono
da nessuna parte. Carlo Levi disse.
 Andiamo a chiedere l'aiuto di Bartolomé Esteban Murillo.
 Michelino e Carlo Levi e presero un aereo per Sevilla. Michelino e Carlo Levi
andarono alla piazza del museo e si posero di fronte alla Statua di Murillo.
 Carlo Levi disse.
 -Bartolomé Esteban Murillo, ci faresti il favore di aiutarci a trovare Lucania
`61.
 Murillo disse.
 -Certo, vi aiuto felice.
 Murillo, Carlo Levi e Michelino tornarono al museo. Cercarono Lucania `61,
ma non la trovarono.Videro un ladro con Lucania` 61 e Murillo, Carlo Levi e
Michelino andarono dai ladri, li presero, li legarono con la corda e chiamarono
la polizia. Quando la polizia arrivò, c’erano solo i ladri. I poliziotti
chiesero .-- - Chi sarà chiamato ...?
 Samuel (Siviglia)
Carlo Levi e Michelino
 Nell’ estate del 2014 c’erano due amici: Carlo levi e Michelino . Carlo Levi era un pittore
e Michelino un bambino povero che lavorava nei campi, ed era molto affaticato.
Michelino mentre lavorava pensava sempre che si sentiva solo, pensava che voleva
trovare degli amici. Però si sentiva anche felice perché un amico ce l’aveva ed era Carlo,
ma voleva amici della sua età con cui giocare. Però sapeva che con Carlo si sarebbe
comunque divertito. Cosi un giorno Carlo decise di portare Michelino in un museo
famoso che si trovava nel Palazzo Lanfranchi di Matera. Entrarono e Michelino rimase a
bocca aperta. Carlo gli fece vedere la biglietteria, le scale, il dipinto “Lucania 61” e i
quadri che aveva fatto lui. Michelino disse a Carlo Levi che i quadri erano bellissimi.
Carlo gli fece vedere anche un suo autoritratto. Michelino raccontò a Carlo come mai
lavorava nei campi e lui disse che aveva bisogno di un po’ di soldi perché i genitori
erano poveri come lui. Carlo che era molto gentile gli disse che poteva prestargli un po’
di soldi e gli fece anche un’altra proposta: di andare a vivere a casa di Carlo dove cera
anche sua madre che faceva delle torte buonissime che vendeva e le compravano tante
persone.
 Elena (Altamura)
  Carlo Levi e Michelino vanno al Palazzo Lanfranchi che aveva 
 molte opere d'arte, belle, però alcune  piccole e  altre grandi. Carlo insegnò  tutto a Michelino. Michelino
 andò a vivere con Carlo, dove sua madre preparava torte che vendeva e compravano molte persone, ma un uomo che 
era lì non comprò nulla. Il giorno dopo Michelino pensò che faceva quell'uomo lì così a lungo senza comprare nulla. 
Michelino fece una proposta a Carlo: -
 -  Andiamo a Siviglia?
 - Perché vuoi andare a Siviglia?
 - Per l'uomo di ieri è ancora lì
 - Non si è mosso
 - Si però è tornato
 - Che strano, bene se vuoi andiamo
 - Bene
 Carlo e Michelino fecero le valigie e se ne andarono lontano da quell'uomo. Andarono in un albergo e Carlo con i 
soldi compro una grande casa per loro due: 
 - Grazie Carlo
 -Di niente, non è stato nulla
 Essi credevano che l'uomo che li seguiva non era lì, ma andò in casa e Michelino capì che non era un uomo comune 
era stata la fantasia di Carlo e Michelino lo disse a Carlo ed i due tornarono in Italia e Carlo disse a Michelino: -
 - Hai casa o la famiglia?
 - No
 - Beh, io comprerò una casa e vivrai lì
 - Grazie Carlo
 - Meno male che l'uomo non era vero
 - Sì meno male
 Michelino  e Carlo  andarono a vivere ognuno in una casa quella di Michelino accanto a Carlo, continuarono a 
vendere dolci ma c'era ancora lo stesso uomo era la sua immaginazione un’altra vsi olta dimenticarono di lui e 
andarono avanti con la loro lavoro. FIN
 Rocio (Siviglia)
NEL MUSEO A MEZZANOTTE
 Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano 
alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli 
occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una 
giacca.
 Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un 
quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un 
rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto 
un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era 
buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!. 
 Cosi lo seguirono.
 Aurora
 Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano 
alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli 
occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una 
giacca.
 Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un 
quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un 
rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto 
un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era 
buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!. 
 Cosi lo seguirono.
 Aurora
 Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano 
alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli 
occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una 
giacca.
 Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un 
quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un 
rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto 
un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era 
buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!. 
 Cosi lo seguirono.
 Aurora (Altamura)
 così chiesero:
 - Mi porti? e il dinosauro disse:
 -Siiiiií.
  
 Il giorno dopo il dinosauro, Carlo Levi e Michelino decisero di andare 
 a Grassano, c'era molta povertà, soprattutto nelle case. Quando il dinosauro li lasciò a 
Grassano rimasero.
 Carlo Levi Michelino e camminavano per le strade di Grassano. Michelino sentivano che 
qualcuno lo stava seguendo. Ogni volta che sentiva si voltava, ma non vide nulla. Ogni 
volta si sentiva sempre più forte fino a quando Michelino si voltò indietro. Era un ladro.
  
  Michelino correva con tutte le sue forze come  Carlo Levi giù per la via, 
improvvisamente una porta si aprì, uscì una signora con il velo e puf  lo spinse dentro 
casa. Michelino chiese
  
 .-Chi sei ??  Lei disse  sono Giulia
 .-Io sono  Michelino e lui è Carlo Levi.
 Giulia li invitò a una tazza di tè
 Michelino era molto nervoso, ma prese un sorso di tè e si rilassò.
 Giulia spiegò chiera  il ladro e che cosa voleva fare.  Decisero di andare al museo di  
Palazzo Lanfranchi. Volevano andare a vedere Lucania 61 e  visto il ladro, il dinosauro, i 
quadri,  la povertà ... .. erano nei quadri,  vollero andare in Lucania 61 e Carlo Levi, disse:
 - Bene.
 E mai più uscirono da Lucania 61
 Reme (Siviglia)
Lucania ‘61
Nell' estate del 2014, nel museo di Matera, nella sala
Levi, i quadri iniziarono a tremare, caddero a terra e si
ruppero. Carlo Levi quando lo seppe tornò a Matera e
ricominciò a dipingere il primo disegno di Michelino.
Poi gli venne in mente di rifare anche Lucania
61. Carlo Levi pensò di fare un ritratto di tante persone
che lavoravano, non solo papà, ma anche nonni,
anche bambini..
 
 Giuseppe Segreto (Altamura)
 Quando Giuseppe gli mostrò  Lucania 61 Raul, era molto triste: i bambini piangevano, 
avevano fame e molti erano malati. Il quadro esprimeva molta sofferenza e dolore. La 
gente era molto povera. Raul disse a Giuseppe:
 - Chiameremo Carlo Levi, per aiutarci!
 Il giorno dopo venne Carlo Levi e siccome aveva  studiato  medicina cominciò  a curare 
le malattie insieme con la sorella che era anche un medico.
 Carlo Levi disse:
 - Questo non può continuare così!  Tanta gente  povera e malata ..! 
 Così Raúl, Carlos e Giuseppe e tutte le ingiustizie che vedevano in una rivista chiamata 
Lucania Giustizia e Libertà.
  
 La mattina successiva Giusseppe e Raul scrissero tutte le ingiustizie che erano in 
Lucania Matera 61. Il giorno dopo Giuseppe e Raul stavano  guardando, nel Museo di 
Matera, Lucania ‚61 quando  trovarono un libro chiamato Cristo si è fermato a Eboli, lo 
aprirono e comparve una dedica che diceva:
 "Ai miei grandi amici Giusseppe e Raul, che mi hanno aiutato a combattere contro 
l'ingiustizia".
  
 Raul (Siviglia)
Una visita al Museo
 
 Un giorno d'estate del 2014 la signora Giulia stava spazzando la casa, era vestita con 
gonna maglietta e il grembiule da cucina, vide in TV un museo, disse a suo marito 
Milillo che era un dottore, vestito con cravatta camicia, pantaloni e giacca :- Ho voglia di 
andare in questo posto. 
 Milillo disse: - Domani si andrà a visitare questo posto. -
 Quando arrivarono lí, nella sala Carlo Levi trovarono se stessi nei quadri.
 A questo punto chiamarono Carlo Levi, quando Carlo arrivò  era vestito con camicia, 
giacca, pantalone  e con un semplice papillon.
 Giulia disse: - Hai portato pure tuo figlio?
 - Si,si chiama Michelino - disse Carlo Levi.
 Però li c’erano anche altri amici allora......
Giovanna (Altamura)
 - No era solo mio figlio, Carlo Levi.  - Milillo guardò giù e vide  una nota che diceva
                     "SI DEVE ANDARE
                          A SIVIGLIA E LI’
                          I QUADRI
                          D CARLO
                           TROVERAI.
                           LA SETTIMANA
                           CHE VIENE 
                            DEVI VIAGGIARE
                            PER I QUADRI
                             RECUPERAR ".
 - Qualcuno sa dove è Siviglia?  - Disse Milillo
   Militello
 - Si io lo so disse Carlo.
 E i biglietti dell’aereo: disse Giulia.
 Carlo si girò verso la nota e aveva cinque biglietti aerei per Siviglia
 - Ma se siamo tre persone: disse Giulia
 - E Michelino ?? - disse Carlo.
 Uno dei biglietti era diverso, aveva una forma quadrata ed era di colore  viola c'era dietro una foto 
con i quadri di Carlo Levi nella  piazza centrale pronti da vendere.​​
  Carlo Levi era stupito
  -  Non può essere! - Ripeteva Carlo.
 -  Non può essere! - Ripeteva Carlo.
Giulia e Milillo  androno a casa.
E arrivò il momento di partire ci vollero  8 ore per arrivare a Siviglia, ma presero due aerei. Passò il 
tempo di volo, Giulia lo trascorse addormentata per 2 ore  in aereo. Finalmente  arrivarono. Quando 
atterrarono la prima cosa che fecero fu andare al Museo delle Belle Arti, c’erano tutti i quadri, nella 
piazza centrale c'era un signore  che stava comprando il quadro intitolato “I due amici”. Carlo Levi 
era molto nervoso, e cercò di recuperare i quadri. Li recuperò tutti, ma come arriveranno in Italia?
Milillo acquistò 4 valigie e potettero traspostare tutti i quadri sani e salvi. A Carlo non  tremavano più 
le gambe e potettero tornare in Italia.
                                            
Paula (Siviglia)
La festa nel museo
       Nell’ estate del 2014 in tutta Matera si diffuse una notizia che fece impaurire tutti: nel Palazzo 
Lanfranchi, precisamente nella sala Carlo Levi, ogni notte uscivano i personaggi dei quadri, ma non 
era sicuro.                                                                                Dopo due notti, intorno al museo, c’ era 
molta folla che voleva entrare a vedere, ma nessuno ci riusciva perché avevano tutti paura.                   
                                                                                                                                                       Carlo Levi era 
il pittore di tutti quei quadri e siccome si era fatto un autoritratto si trovava anche lui lì.                        
 Non era molto uguale a quello vero, aveva i capelli un po’ ricci e marroni, gli occhi neri, la bocca 
sottile e il naso un po’ lungo. Era alto e magro, indossava una camicia blu e un jeans.                              
                                                                Lui aveva sentito tutto e andò ad avvisare il suo amico 
Michelino che somigliava un po’ a lui ed era  vestito con una camicia rossa e un jeans.                            
                                                                                                                                  Michelino e Carlo Levi 
erano due tipi coraggiosi e per questo uscirono dal museo, ma senza volerlo spaventarono la gente. 
Da quel giorno, la gente, voleva abbattere il museo, ma quando andarono con la pala demolitrice per 
abbatterlo, dal museo uscirono Carlo Levi e Michelino che, con coraggio, andarono dal signore che 
guidava la palla demolitrice e gli spiegarono che loro non volevano fare del male a nessun, ma 
volevano solo festeggiare.                                                                                                                                    
                                                                          Da quel giorno si diffuse un'altra notizia: le persone che 
uscivano dai quadri non facevano del male a nessuno …
Domenico (Altamura)
 Ma Giulia e Martina si credettero ai quadri che e li aiutarono.
 - I quadri volevano dire solo che non fanno male a nessuno,e quindi non distruggesse il museo.
 - Non ci credo! Lo distruggeremo  e basta.
 La strega Marselín
 - Distruggerlo,  già.
 I quadri  sabotarono la macchina di demolizione, ma non avevano visto che ce n’era un'altra e 
quindi.
 - Bummm !!
 - Nooooooo
 - Bene
 Disse la strega Marselìn.
 Aveva una tunica viola, un cappello a forma di cono con le stelle, era alta, i capelli molto biondi, 
occhi azzurri e naso a punta.
 Ma Marselín mise trappole di ghiaia e di  lupi, ect.
 Con il  lavoro di squadra è possibile ottenere tutto ciò, questo è il grande segreto di amicizia, la 
strega morì  perché la strega cattiva non conosceva il grande segreto della vera amicizia.
 - Non mi piace l'amicizia in quanto possono tradirti, come mia sorella, che aveva un amico che l'ha 
tradita, Marcelin disse prima della sua morte
 - Il museo sarà come nuovo  e con miglioramenti impressionanti- disse Federico.
 E il popolo e quadri ebbero una grande amicizia, tutti si aiutarono a vicenda.
  
 Oscar (Siviglia)
MICHELINO SCONFIGGE IL DRAGO
 Una sera dell’estate 2014 nel museo di palazzo Lanfranchi di Matera accadde una cosa stupefacente: 
all’improvviso Carlo Levi e i suoi quadri presero vita. Il primo fu “Michelino” poi tutti gli altri; Carlo 
Levi e Michelino iniziarono a camminare nelle sale del museo e ad un certo punto comparve il 
pastore con l’agnello sul collo che aveva tanta fame perciò andò a cercare qualcosa da mangiare nel 
chiostro con gli altri personaggi dei quadri. Michelino e Carlo andarono nei sotterranei per esplorarli 
e ad un tratto incontrarono un grosso drago affamato. Il drago proveniva da un paese molto lontano 
chiamato “Focandia”. Il drago cercò di mangiarli però gli cadde una grande pietra in testa che scivolò 
dal soffitto dei sotterranei e morì. I due proseguirono e trovarono sotto una roccia tante cose da 
mangiare tra cui uno strano panino e Carlo subito gli tirò un morso ma, per magia, si ritrovò nel 
quadro Lucania ’61 dove trovò gli altri personaggi dei quadri. Carlo urlava “sono qui dentro!” ma 
Michelino non riuscì a raggiungerlo.  Ad un certo punto comparve dinanzi a lui una fata che gli 
disse: “ se vuoi liberare i tuoi amici dovrai sconfiggere un potente drago!” Michelino accettò e andò a 
combattere contro il grosso animale, lo sconfisse e salvò i suoi amici; tutti insieme, affamati, 
mangiarono e dopo qualche ora tornarono nuovamente nei quadri e vissero felici e contenti.
  
 Alessandra (Altamura)
 Michelino si avvicinò a Carlo Levi e vide che era svenuto e gridò:
 -¡Carlo, Carlo, Carlo!

 Michelino andò a trovare la fata e le disse di aiutarlo a trovare la sua anima e disse:
 - Se vuoi trovare la tua anima devi andare nel Regno dei Desideri.

 Michelino annuì con la testa, i due è andato dritto verso il Regno. C'era una porta con una password e
la fata magica la trovò.
 La chiave era "134219". Entrarono e dovettero battere la più forte bestia d'Italia.
 Dopo un po’ la vincero e aveva una pozione e la presero al volo. Quando videro Carlo Levi gliela diedero
e pensavano che non si sarebbe svegliato, lo portaronoa Palazzo Lanfranchi, in un angolo della sua
sala assorbì l'odore e aprì gli occhi lentamente.
 I due rimasero lì e la fata se ne andò tranquilla al Regno.

 Alejandra (Siviglia)
Il mistero dei quadri
 Nell’estate del  2014 Carlo Levi e Michelino erano stufi di stare nei quadri e cosi uscirono fuori a 
vedere il futuro. A Matera era cambiato tutto e loro non sapevano dove si trovavano cosi Carlo Levi 
disse : - Ma dove siamo ?- 
  Rispose Michelino: - Siamo nel futuro !- . Cosi esplorarono la città. Tornarono nel museo esausti e 
appena entrati erano sbalorditi perché i quadri non c’erano più e i due cercarono in ogni angolo del 
museo ma non li trovavano, quindi andarono a cercare nel posto più misterioso del museo, 
entrarono e invece che i quadri trovarono una galleria sotterranea. Dopo qualche minuto trovarono 
l’ uscita luminosa  ed era una casa di legno con tante sue opere, Carlo Levi si infuriò e disse a 
Michelino: - lo aspetteremo qui quel furfante –
 Michelino gli fece un cenno per dirgli si. Dopo qualche ora arrivò un uomo ma questo era una 
sorpresa  per loro perché erano copie dei quadri e cosi ritornarono al museo…
  
 Giuseppe Ciccimarra (Altamura)
 Quando sentirono che il ladro veniva si nascosero dietro un cespuglio, il ladro rivelò il suo piano ad 
voce alta:
 - Venderemo  questi quadri a circa $ 50 ciascuno ahahahahah
 Carlo Levi e Michelino videro che gli cadde un numero e lo guardarono e diceva  "nessun numero
   061: la polizia ".
 Gli cadde anche il suo telefono, approfittarono e lo seguirono.
 Il ladro aveva i capelli neri, gli occhi azzurri e un faccia con cipiglio. Chiamarono  subito la polizia ed 
venne subito, lo tenevano circondato. Si buttarono  tutti in una volta su di lui e ZASSS  catturarono il 
ladro, rimase  in prigione tre anni. 
  
 Marcos (Siviglia)
LE AVVENTURE DI MICHELINO E CARLO LEVI
 Nell’ estate del 2014 Carlo Levi e Michelino erano su una mongolfiera. Carlo Levi era
robusto, alto, aveva una faccia rotonda, ed era scrittore e pittore. Michelino era magro e
basso, ed era un piccolo contadino che lavorava duramente nei campi con i suoi
genitori. Mentre erano sulla mongolfiera un vortice di vento li travolse e di colpo si
trovarono in un museo dove c’ erano tanti quadri che Carlo Levi conosceva e capì che
erano i suoi. Ma a un certo punto da Lucania 61 uscì un cavallo, che andò nelle altre
stanze del museo, così da un altro quadro uscirono i due amici che ripresero il cavallo e
lo rimisero nel quadro. Poi da un altro quadro uscì una gallina poi due poi tre, e poi da
un altro quadro uscì Giulia la santaarcangiolese che con il suo velo acchiappò le galline
e con una strana risata ritornò nel quadro. Carlo poi fece entrare Michelino nel quadro
e Michelino lo ringraziò e con uno schiocco di dita scomparve.

 Daniele (Altamura)
 Carlo Levi rimase stupito, e andò a guardare gli altri quadri e dopo un po ', andò a
chiamare Michelino:
 .-Vieni qui !!
 Ma non voleva andare perché stava molto bene in quel momento.
 Carlo Levi andò in un bar a mangiare il gelato e stava pensando come tirar fuori
Michelino. Quando si rese conto che Michelino era un personaggio nei suoi dipinti. Così
si rese conto che era tutto frutto della sua fantasia.

 Manuel (Siviglia)
Una notte al museo
 Una notte dell’estate del 2014 nel museo di Matera al palazzo Lanfranchi, Carlo Levi che era bambino
uscì dal quadro e uscirono tanti suoi amici tra cui Rocco Scotellaro che era il suo amico preferito e
giocava sempre con lui. Una volta Rocco invitò Carlo a giocare a casa sua insieme al bambino di
Aliano.
 La casa di Carlo era senza un gioco, allora Rocco regalò a Carlo tre giochi molto belli. Una notte i
due scapparono di casa è andarono in una grotta dove c’ erano tanti giochi, il mattino dopo
cominciarono a giocare e si posero una domanda: - Dobbiamo nascondere i giochi?
 Il pomeriggio i giochi li misero in una cassa forte, infine i due restarono sempre amici e giocarono
ogni giorno e ogni ora.
 Sandro (Altamura)
 Dopo cinque giorni, quando arrivarrono Carlo Levi e Rocco la cassaforte era aperta e vuota e Carlo​​
Levi, disse:
 .-Ehi! Rocco guarda ci sono tracce! Egli disse indicandole.
 .- Arrivano molto lontane? Di chi sono? Di chi sono queste tracce e chi è stato in grado di aprire la
cassaforte? - disse Rocco con una faccia spaventata.
 .- Ehi! Guardate c'è un bastone appuntito! Avranno aperto la cassaforte con quel bastone? Seguiamo
le tracce! - disse Carlo Levi.
 Seguirono le tracce e si trovarono nella prima scala del palazzo Lanfranchi. E Carlo Levi chiese:
 .-Perché siamo a casa mia?
 .-Non lo so? Forse qualcuno ha rubato da qui? – disse Rocco.
 Entrarono e videro Scotellaro e Michelino che giocavano con i giochi di Rocco
 .- Ehi! Cosa fate con i miei giochi? - disse Rocco.
 .- Vi posso spiegare tutto: è che Carlo Levi mi lasciò e se ne andò con te. – disse Scotellaro .
 Carlo Levi ha detto:
 .- Non fa niente quando dopo tutto siamo tutti amici, giusto?
 Tutti dissero:
 .- E’ vero!
 E tutto finì bene.

 Lucia (Siviglia)
Occhio all’agnellino
 Una notte dell’ estate del 2014, a Matera vicino ai Sassi, dove si trova anche oggi il museo di Palazzo
Lanfranchi, il museo era chiuso, ad un certo punto si accesero le luci, nel museo non c’era nessuno
ma si sentiva un rumore di campanelle e qualcuno che camminava. Era un gregge, Michelino era il
pastore che portava il gregge al chiostro. Si sentiva un rumore anzi, delle voci che erano le voci dei
Due Amici, del Prete che faceva la confessione a Giulia, del dottor Milillo che curava il bambino di
Aliano, di Rocco Scottellaro che parlava con la mamma di Carlo Levi che scriveva poesie. Michelino
e il pastore tornarono nella sala Levi dove stavano tutti. Michelino e il pastore avevano lasciato a
Carlo Levi l’agnello. Carlo Levi lo posò a terra e lo lasciò lì da solo, l’agnello scappò e nessuno se ne
accorse. Carlo Levi disse al pastore che l’agnello era in fondo alla sala, il pastore andò in fondo alla
sala ma non trovò l’agnello, allora gli disse :
 - Va con Michelino a cercare il mio agnellino -
 Carlo e Michelino si misero in cammino, pensarono che fosse al chiostro, andarono e videro
l’agnellino sull’albero, non sapevano come tirarlo giù, provarono a scuotere l’albero, ma niente, con
la scala che era appoggiata al muretto, salì Carlo ma l’agnello non voleva scendere, aveva paura.
Michelino provò a fare un salto, ma non riuscì, poi gli venne un idea: prese l’erba che aveva
strappato dal terreno del chiostro, fece vedere l’erba all’agnello, l’agnello scese mangiò l’erba e
scappò, Carlo e Michelino andarono a cercarlo da tutte le parti, nella biglietteria .... insomma
ovunque....

 Giulia (Altamura)
 Bene dopotutto ...
 L'agnello vide che nella biglietteria non c’era alcun segno, così che l’agnello prima esaminò tutte le
parti del Palazzo Lafranchi e si mise nella biglietteria e ...
 Trovò una porta, premette il pulsante, si aprì ed entrò. E ra un modo più veloce per arrivare a
Grassano.
 Michelino Carlo cercarono di seguire le sue tracce però al botteghino c’era già la guardia così che
uscirono in piena notte e andarono alla città di Grassano.
 -Michelino È tempo di riposare.
 - Però Carlo dobbiamo trovare l'agnellino.
 - E' troppo tardi domani lo cercheremo.
 I due caddero a terra come l'agnello e riposarono.
 La mattina seguente...
 -In marcia Carlo andiamo a cercare l'agnello.
 I due si misero in cammino.
 - Ehi, guarda è l’agnello! – Disse Carlo Levi.
 L'animale uscì correnso e loro lo inseguirono dentro le povere case di legno e pietra, buie e piccole.
 I due si separarono, e cercarono di prenderlo ... no ci riuscirono.
 L'agnello si diresse verso una grotta, Michelino e Carlo e si nascosero dietro una roccia.
 - Ehi!Carlo, guarda questo!
 L'agnello cominciò a brillare, mentre i suoi bellissimi occhi guardavano la sua famiglia famiglia.
 Era la vecchia leggenda: Gli occhi dell'angelo.
 Tutti la povertà scomparve a Grassano ed era felice accanto al campo.

 Lidia (Siviglia)
I QUADRI SCOMPARSI
 In un caldo giorno d'estate, nel Museo di Palazzo Lanfranchi si sentiva un gran fracasso,
specialmente nella sala Carlo Levi.
 Carlo Levi che quel giorno era andato a visitare il museo, quando sentì tutto quel rumore, incuriosito
andò a vedere.
 Appena aprì la porta della sala, Carlo Levi vide Michelino, i due ragazzi Lucani, Giulia e il dottor
Milillo, che erano usciti dai loro quadri.
 Carlo Levi sbalordito disse a tutti:
 - Ma come avete fatto a uscire dai quadri?
 Rispose solo Michelino che disse :
 - Non lo sappiamo ad un certo punto ci siamo ritrovati nel museo.
 Carlo Levi disse :
 - Però dove sono adesso i vostri quadri?
 Nessuno di loro lo sapeva. Allora Carlo Levi che era diventato rosso dalla rabbia disse:
 - Dobbiamo trovare i quadri!
 Si divisero così sarebbe stato più facile trovarli. Solo Carlo Levi e Michelino rimasero insieme.
 Tutti cercarono i quadri ma nessuno li trovò, fino a quando si sentì un grido di gioia dalla sala dove
si trovava “Lucania 61”.
 Ma chi era che gridava si chiesero tutti, erano Carlo Levi e Michelino che gridavano, perché avevano
trovato i quadri.
 C'era ancora un mistero da risolvere, chi li aveva portati li?

 Giorgia (Altamura)
Allora Carlo Levi e Michelino pensarono che avrebbe potuto essere stato il ladro. In quel momento
Carlo Levi ebbe un'idea. C’era un ladro di quadri in città e Michelino, disse:

 - Chiameremo la polizia.
 Ma ............... Il ladro era di un'altra città chiamata Grassano. Andarono nella sua città e andavano
di casa in casa per trovare il ladro, ma non voleva dire
 - Io sono il ladro!
 Dovevano pensarci loro poi chiamarono lo sceriffo della città, ma aveva una macchia un sospetta.
Era vestito di nero e con un passamontagna, aveva vernice sulle mani avrebbe potuto essere il ladro,
disse Carlo Levi. Poi si rese conto che i quadri erano in cattivo stato e sorpresa aveva un quadro
nella sua stanza.
 Chiamarono la polizia arrestarono il ladro e vissero felici e contenti.

 Julia (Siviglia)
Lucania ‘61
Nell' estate del 2014, nel museo di Matera, nella sala
Levi, i quadri iniziarono a tremare, caddero a terra e si
ruppero. Carlo Levi quando lo seppe tornò a Matera e
ricominciò a dipingere il primo disegno di Michelino.
Poi gli venne in mente di rifare anche Lucania
61. Carlo Levi pensò di fare un ritratto di tante persone
che lavoravano, non solo papà, ma anche nonni,
anche bambini..

 Giuseppe Segreto (Altamura)
 Ma caddero di nuovo e ritornò a dipingere e così ancora e ancora fino a che si udirono dei passi
 PUN, PUN! Si vide un’enorme ombra
 -UUf che sollievo !! – Disse Carlo Levi, era solo Michelino.
 All'improvviso sentirono di nuovo passi quando Carlo Levi disse ...
 - Lo so che sei tu, Michelino,
 Ma Michelino rispose ...
 - No, io sono qui,
 Si vide un’ombra quando si udì una voce
 - Non abbiate paura,
 Era un vecchio con i capelli bianchi era piccolo e aveva un piccolo naso, occhi verdi, vestiva con
camicia nera, pantaloni blu molto scuro e scarpe marroni.
 - Seguimi – disse.
 Andarono in una sala del un museo in cui non erano mai stati, in quella stanza c'erano un sacco di
quadri che erano esposti da molto tempo.
 Il vecchio disse
 - Non dirlo a nessuno,
 - Va bene,
 Dissero entrambi. E portarono a termine.
 Irene (Siviglia)
Una notte al museo
 Nell'estate del 2014, nel palazzo Lanfranchi, due amici che si chiamavano Carlo Levi e Michelino,
controllavano se entrava qualcuno nel Museo. Il Museo era pieno di quadri, ma durante la notte
succedeva qualcosa, i quadri si animavano . Tra i personaggi c'erano i due ragazzi lucani , Giulia e un
bambino di Aliano , il prete , il dottor Milillo , la mamma di Carlo Levi e il pastore con l'agnello .
Carlo Levi e Michelino all'improvviso scomparvero . Nella notte sentirono un rumore provenire
dall'ingresso , erano due ladri che scappavano . Dopo che ispezionarono nel Museo , videro che
erano stati rubati dei quadri . I due ladri scapparono nell'auto e Michelino insieme a Carlo Levi
riuscirono ad entrare nel cofano dell'auto e via.......Dopo due ore di viaggio, i due ladri uscirono
dall'auto con i quadri rubati , accorgendosi che dietro di loro c’erano Michelino e Carlo Levi . I due
furono rinchiusi in una gabbia dai ladri , ma riuscirono a scappare , perché su un tavolino c'era la
chiave . Michelino che era alto con le sue braccia lunghe , afferrò la chiave e insieme rincorsero la
macchina dei ladri . I ladri erano armati , così attirarono l'attenzione della polizia e ......


 Gaetano (Altamura)
 Iniziò a correre dietro a loro. I ladri trovarono un vicolo e lo attraversarono con la loro auto. Ma
Carlo Levi e Michelino avevano fatto bene a mettere un localizzatore sulla vettura. Il poliziotto con
loro due salì nella macchina della polizia e lo inseguirono.
 Mentre i due rapinatori fuggirono come un fulmine:
 .- Veloce che ci raggiungono!
 .-Non è possibile l'acceleratore è al massimo.
 Mentre la polizia ebbe un problema serio quando iniziò a piovere:
 .-Oh no, se n’è andato il segnale. Gli tenderemo una trappola.
 E Carlo Levi disse:
 - Che trappola?
 E la polizia disse:
 .- Seguitemi.
 Attivò le telecamere della città. Ma videro che i ladri tornarono per entrare nel museo.
 Il museo era grande e alto.
 Si misero nel chiostro quadrangolare con una galleria ad archi.
 Due di loro si misero nel quadro come gli altri personaggi avevano fatto prima.
 La polizia prese i ladri in prigione e tutto finì bene.

 Fran (Siviglia)
Un nuovo amico
 Era l'estate del 2014, verso mezzanotte il custode finì di ispezionare le sale e sistemò un altro quadro sulla parete della
sala "Levi". Finito il suo lavoro, tornò a casa.
 Il dipinto s'intitolava "Il nuotatore", il soggetto dell'opera era un ragazzo che nuota e ha il braccio sinistro alzato
perché sta attraversando a bracciate la vasca. Sulla parte opposta c'era un altro quadro, "Michelino, il ragazzo
lucano".
 La mezzanotte è scattata e il museo, come ogni notte, prende vita.
 Michelino si sveglia di soprassalto perché sente qualcuno piangere vicino a sé. Si accorge che è il nuovo arrivato, il
nuotatore. Il ragazzo, infatti, non smetteva di riempire con le sue lacrime l'acqua della piscina, allora Michelino andò
verso di lui e gli chiese :-Perché sei triste?- e il ragazzo gli rispose con voce fioca e spaventata :- Mi sento confuso e ho
un gran mal di testa! Ma dove mi trovo?- Michelino lo tranquillizzò, dicendogli che tutti i quadri nuovi si sentono
spaesati come lui e che non c'è bisogno di essere tristi perché il museo è un posto sicuro e meraviglioso. Per farlo
ambientare meglio, decise di presentargli il più anziano del posto: Carlo Levi, il loro vero e proprio autore, che nel
1935 dipinse il suo autoritratto. Carlo Levi si presentò e cominciò a raccontare la storia del museo. Insieme poi
decisero di chiamare tutti gli altri quadri per fare un giro turistico all'interno dell'edificio; l'unico a non seguirli fu "Il
prete" che restò di guardia all'entrata.
 Tutti i personaggi dei quadri fecero conoscenza con il nuovo arrivato e finalmente il nuotatore cominciò a sentirsi a
casa. Tutti insieme scesero nei sotterranei e cominciarono a divertirsi, qualcuno accese anche lo stereo del custode
che ogni tanto accendeva per non sentirsi solo la notte. Così tutti cominciarono a ballare e a scherzare dimenticando
di controllare l'orologio, infatti, si fece mattina e loro non se ne erano accorti. Il prete si era addormentato e non vide
il custode che era arrivato, perciò non poteva avvisarli. Il custode si accorse che i quadri erano spariti e subito pensò
ad un furto. Dopo aver controllato i piani superiori, decise di scendere nei sotterranei per perlustrare la zona. Solo
quando sentirono dei passi avvicinarsi, i quadri capirono che era giorno e allarmati non sapevano che fare. (...)
 ---COSA FARANNO I QUADRI?---
 Emi (Altamura)

 E improvvisamente Michelino e il nuotatore cercarono di trovare un’uscita che portasse alla sala
Carlo Levi mentre la guardia aprì la manopola lentamentamente e disse al nuotatore
 .- Ehhh !! Cè una lago.
 Michelino e il nuotatore uscirono. La guardia era molto arrabbiata e gridò:
 .-Io so che ci sei !! Cercò ma non lo trovò. I due si trovarono in un tunnel umido e scuro. Il nuotatore
e Michelino cercarono di trovare un’uscita però era troppo buio così dovettero lasciarsi guidare dal
senso del tatto fino a che Michelino trovò un raggio di luce aprì la porta e si trovarono nel chiostro
scesero con una corda, e se ne andarono correndo. Prima che aprissero la porta arrivarono
rapidamente e si misero ai loro posti.
 Carmen (Siviglia)
UNA GIORNATA AL MUSEO
 Nell' estate del 2014 dei visitatori si recarono presso il Museo Palazzo Lanfranchi dove
erano esposti dei quadri. Tra questi vi erano Rocco Scotellaro,
Michelino, Due ragazzi lucani, Giulia, Il bambino di Aliano, Il prete, Il dottor Milillo.
Michelino, Giulia e il dottor Milillo decisero di uscire dai loro quadri per incontrare
Carlo Levi perché dovevano organizzare una festa.
I visitatori si accorsero che alcuni personaggi non erano nei loro quadri e per questo
decisero di cercarli.
Nel frattempo Carlo Levi e i suoi amici andarono nelle grotte e iniziarono a mangiare e a
ballare.
Successivamente i visitatori li trovano nelle grotte e si riuniscono al gran banchetto.
 Angela (Altamura)
 A quel banchetto della grotta ce era nera e scura con ratti e un pipistrello occasionale, era molto
tranquilla.
 Il dottor Milillo trovato molte pietre in un mucchio, e le scoprì, c'era un piccolo pulsante che
appena si vedeva e lo calpestò e disse:
 - Ayyy sono salito su una pietra affilata!
 Alla fine del banchetto quando si concluse vennero fuori ed erano sulla Giralda e Michelino, ha
dichiarato:
 - Siamo a Siviglia!
 Il dottor Milillo disse:
 - Allora la pietra affilata deve essere una sorta di pulsante.
 Tornarono alla grotta e cominciarono a guardare fino a
 .-¡Ahhhhhh! Il dottor Milillo la calpestò e tornò in Italia.

 E il dottor Milillo disse:

 Allora così potevano andare a Siviglia e semplicemente con un po’ di dolore.

 Ángel Alba (Siviglia)
Un’avventura al museo
 Nell'estate del 2014, entrai nel palazzo Lanfranchi, era un museo. Stavo guardando i quadri quando
ad un certo punto sentii ridere, chiesi chi era, ma nessuno rispose, ad un tratto vidi che Lucania
'61, un grande quadro, si aprì. Io entrai dentro e vidi i personaggi dei quadri, c'era Rocco Scotellaro,
Michelino, I due ragazzi lucani , Giulia la santarcangiolese, Il bambino di Aliano, Carlo Levi, la
mamma di Carlo Levi, Il prete, il dottor Milillo e Un pastore con l'agnello sul collo. Michelino e Carlo
Levi mi chiesero chi fossi e io gli risposi che ero venuta per vedere i quadri. Michelino mi chiese se
ero mai stata lì e io gli risposi di no. A quel punto mi fermai per visitare il suo paese che era
bellissimo. Il suo paese aveva tante cose, animali, cose decorative e abitato da tanta gente. La cosa
che mi era piaciuta di più era Grassano che si vedeva in alto nel quadro. Incontrai Carlo Levi e gli
dissi che i suoi quadri erano bellissimi, soprattutto Lucania 61.
 Gli chiesi se poteva dipingere un mio ritratto e lui disse subito di si perché amava dipingere. Era
arrivata la notte ad Aliano ed io me ne dovevo andare, tutti erano tristi persino Carlo l
 Levi. Io gli promisi che un giorno sarei tornata a trovarli.
 Quando uscii da quel bellissimo quadro andai a casa, con la mia famiglia…

 Simona (Altamura)
Quando la madre tornò a casa Simona chiese:
- Ciao Simona dove sei stata tutto il tempo?
Simona disse:
- EEheee ..... mi prometti che non lo dirai a nessuno.
La madre disse,
- Si ma dimmelo. Simona spaventata disse:
- Beh, ti ho detto che ero nel museo di arte medievale di Matera, poichè in questo museo c'è un quadro, lo vidi quando si
aprì e lì dentro c'erano i personaggi e il paesaggio reale. La madre con il volto sorpreso.
- La figlia rapidamente lavò i denti e andò a letto con i vestiti, Simona non riusciva a dormire, vide il tempo erano le 03:20
della mattina Simona sentito un rumore proveniente dalla finestra, Simona disse
- Ciao, c’è qualcuno là ciao, ciao, ciao ... .. poi ascoltò e vide un'ombra che le sembrava familiare
- Simona sono Michelino. Simona disse:
- Che ci fai qui a quest'ora.?
- Nel murale di Lucania ‘61, non si apre dal centro e personaggi sono stati bloccati sulla parete. Simona sorpresa
- Ma tu Michelino non dovevi essere bloccato nel murale? . Michelino disse:
- Io dovevo essere chiuso, ma niente che uscìi fuori per fare un giro e tornai un’altra volta nel muro e non si apriva.
- Poi Simona mise i sandali e partì per l museo. Quando arrivarono iniziarono a osservare la parete per vedere come si​​
sarebbe chiusa Cercarono ovunque ma non trovarono niente fu quando Simona si piegò e vide un becco che
sporgeva dal muro. Simona poi raggiunse il becco che sporgeva e quando Simona lo tirò si aprì il murale poi tutti i
personaggi del murale furono felici e ringraziarono Simona e Simona sorpresa
- Come faccio ad arrivare fin lassù?
 Ana (Siviglia)
CARLO LEVI E MICHELINO
 Una giornata estiva del 2014 nel museo Palazzo Lanfranchi c’erano Carlo Levi e Michelino. Decisero
di entrare a visitare una città di nome Lucania 61, entrarono in quella città e videro bambini che
addirittura lavoravano nei campi e si stancavano molto. I bambini indossavano vestiti umili e ad
alcuni di loro davano da mangiare altri genitori, appena ritornarono loro due al Palazzo Lanfranchi
visitarono i quadri e quelli che li affascinarono di più furono il dottor Milillo perché aveva la faccia
buffa e Il bambino di Aliano perché dal quadro il suo viso sembrava molto tenero e dolce. Il museo
era molto grande e loro lo visitarono quasi tutto, videro ancora il chiostro che era un posto molto
grande, entrarono dentro il chiostro e si sporcarono le scarpe che portavano ai piedi e gridarono
forte perché sotto c’era il terreno ma non se ne erano accorti. Successivamente Michelino andò a
curiosare nella sala “Carlo Levi” e vide altri quadri. loro due commentarono insieme i quadri e gli
parlarono, Rocco Scotellaro era un amico di Carlo Levi, I due ragazzi lucani erano simpatici , Il prete
recitava le sue messe molto bene e infine parlarono con Giulia la santarcangiolese. Il suo viso era
molto triste e malinconico ed era una fattucchiera. Quando uscirono dal Palazzo Lanfranchi
salutarono tutti i quadri che ormai erano i loro amici.

 Claudio (Altamura)
Ma un dipinto stava salutando il quadro dei due amici che uscirono dal quadro. I due amici dissero a Carlo Levi e
Michelino
 -Ciao !!
 E Carlo e Michelino risposero-
 .-Ahhh come siete usciti fuori dal quadro ??
 E i due amici risposero

 - Abbiamo passato molto tempo a cercare di uscire dai quadri, ma non potevamo e quando avete detto ciao siamo
usciti, è stata come una parola magica.
 Carlo Levi, Michelino e i due amici sentirono un rumore

 -Pom- Pom e Carlo Levi e disse Michelino

 - Cosa è stato?? E i due amici risposero

 Non lo so, ma sembrava come qualcosa cadeva. Allora in preda al panico sentirono come se qualcuno stava
scendendo le scale, si nascosero e videro una persona che aveva un giubbotto nero e una calza nera sul viso, cercarono
di catturare il ladro, ma nessuno lo catturò.
 Il giorno dopo programmarono una trappola per catturare il ladro, misero una corda un po' sopra la terra una rete sul
soffitto e il ladro inciampò alla corda e la rete cadde e lo presero.
 Chiamarono la polizia, la polizia pensò che stava per rubare, quella notte il ladro era venuto perché aveva stato
sentito la porta.Tutti si nascosero, allora aveva un abito di un ladro, allora la polizia lo ha portò in carcere.
 Carlo Levi, Michelino e due amici erano felici.
 FINE.

 Antonio (Siviglia)
I quadri animati
 Nell'estate del 2014 nel Museo d' arte moderna di Matera c'erano due quadri che iniziarono a
prendere vita.
 Questi quadri si chiamavano "MICHELINO" e "AUTORITRATTO".
 Successivamente presero vita altri quadri. Qualche ora dopo iniziarono a far festa. Quando finì la
festa andarono tutti ad osservare il plastico dei sassi di Matera e poiché erano piccoli iniziarono a
giocare nel plastico e a far finta di viverci e di passeggiare nelle stradine.
 Poi andarono nella Sala Levi e a sinistra c'era un enorme finestra dove si poteva ammirare il
paesaggio.
 Carlo Levi e Michelino dissero :- Andiamo dentro a "LUCANIA 61". I loro amici discussero un po' e
decisero che la loro proposta era favolosa. Dopo essere tutti entrati esplorarono e trovarono tutto
povero e umile perché erano poveri e le mamme davano da mangiare anche ad altri bimbi. Finita
l'esplorazione si divisero in gruppi per vedere le chiese rupresti, nelle chiese c'erano un mucchio di
gente ad osservare gli affreschi. In città c'era una grande folla che ascoltava Rocco Scotellaro. Usciti
dal Museo e dal quadro entrarono in una libreria deserta dove c'era il cassiere e il libraio. Michelino
e Carlo Levi videro due libri che gli interessavano ed erano CRISTO SI è FERMATO A EBOLI e un
altro.
 Comprarono e ritornarono a casa , verso le otto di mattina si riaprì il Museo e ..........

 Nunzio (Altamura)
 Quando il Museo di Arte Moderna di Matera fu o inaugurato il museo era: fuori la porta di Matera e le pareti erano
d'oro, e dentro le mura erano d'oro e il tetto d'argento.
 Carlo Levi e Michelino non tornarono ai suoi quadri e rimasero a dormire in strada tra due cespugli. Carlo Levi
chiamò il suo amico e il suo amico disse:
 - Ci vediamo uno di questi giorni.
 E quando Michelino e Carlo e tornarono al museo, perché i loro amici li chiamavano, le guardie poichè eranorimaste
tutta la notte a guardare se veniva qualche ladro.
 Il giorno seguente Michelino Carlo Levi e uscirono fuori dal museo e videro il loro amico Nunzio che aveva gli occhi
verdi come l'erba e i suoi vestiti erano eleganti in smoking e pantaloni neri come la calda oscurità della notte.
 Nunzio e Carlo Levi guardarono con incredibile rabbia e Carlo Levi disse:
 - Nunzio vieni qui.
 Nunzio rispose:
 - Naturalmente.
 Carlo Levi, Nunzio Michelino entrarono nel museo e videro alcuni quadri erranti e Nunzio disse:
 - Cos'è? Sembrano uomini strani! Andiamo a vedere!
 Mentre spiavano sentirono alcuni passi ed erano i due amici abbracciati e due amici abbracciare dissero:
 - Eeeeh! Intrusi in sala!
 Tutte i quadri di Carlo Levi cominciarono ad attaccarli e uscirono correndo dal museo e andarono alla stazione di
polizia per informarli che i dipinti di Carlo Levi aveva vita e quando sentì il poliziotto disse:
 - I dipinti animati! I dopinti animati!! Allarme, allarme, lallarme!
 Si videro nel corridoio passaggio polizia, militari, ecc ....
 e la polizia disse,
 - Proteggersi qui, sono molto pericolosi.
 Si sentirono degli spari e poi aprrono la porta e dipinti erano tutti morti. Dopo visitarono il museo e non avevano più
dipinti di Carlo Levi.

 Mario (Siviglia)
Alla ricerca dei quadri dispersi
 Nell’ estate del 2014, in piena notte, nel museo di Palazzo Lanfranchi ci fu un crollo e tutti i quadri si
persero. Il palazzo perse anche gli affreschi delle chiese rupestri. Il mattino seguente la notizia si
sparse e cosi il sindaco decise di ricostruire il museo. Il mese dopo il museo era come nuovo, ma
senza quadri. Successivamente la gente scoprì che i quadri si trovavano nelle chiese rupestri e
immediatamente andarono a cercarli. Trovarono i quadri ma quelli di Michelino e di Carlo Levi
erano completamente bianchi. All’improvviso un signore girò la testa e misteriosamente vide un
adulto e un bambino, erano infatti Michelino e il grande pittore Carlo levi, perciò il resto dei quadri
presero vita. Cosi Carlo Levi dipinse un altro quadro che chiamò “Finalmente libero”, questo quadro
rappresentava lui che veniva liberato dall’esilio. Ad un certo punto uno dei quadri che prese vita di
nome “Il dottor Milillo” disse:
 - Ora che siamo vivi perché non festeggiamo?
 Tutti gli risposero di si e quindi festeggiarono felicemente. Carlo Levi e Michelino dissero:
 - Ma non è meglio che noi due partiamo per dipingere altri quadri?
 La gente rispose di si e cosi partirono, ma successe che invece di partire, magicamente tutti i quadri
viventi ritornarono sulle tele e non solo, ritornarono da soli nel museo….

 Giuseppe Loviglio (Altamura)
 Accadeva qualcosa che non andava, i quadri si muovevano e Carlo Levi è vivo.-Come può essere?
 Carlos Levi e Milillo sono morti giusto?. La madre che era venuta con loro rispose
 - Se è morto non so come che possa essere successo questo.
 - Corri corri mamma devi cercare i dipinti !! Devi essere in un posto per ricercare
 li prima della chiusura o le guardie ci catturano.
 .-UN GUARDIA! Calmati disse la madre
 - Sì,sì io mi traquillizzo e smetto di gridare, altrimenti vedremo le guardie.
 .- Corri, corri non stanno cercando.
 .- Corri, corri - non me lo ripetere, va bene non me lo ripetere
 .-Ho detto che non ripetere!
 - Non urlare, vedremo le guardie
 - Va bene vi ho visti uscire - disse la guardia
 Va bene ci hai catturati, corri corri mamma, non farti prendere dalle guardie. Buttati a terra.
 .-Non devo fare quello che dici io sono tua madre, se ora anche sia tuo figlio, siamo in un museo e dobbiamo cercare
il quadro.
 .-Perdiamo le guardie bene, bene
 .-Le perdiamo !!
 .- Si SI
 Bene andiamo a cercare il dipinto nel museo.
 .- Vieni andiamo corri che ho trovato Carlo Levi e io Milillo
 .-Non possiamo darti la pittura l’abbiamo persa mua mua mua mua.
 Cercheremo in ogni stanza e in tutti i quadri mattino seguente.
 .- Vai a casa correndo.
 .-Va bene sto andando.
 Addio, quando arrivò a casa dipinse tutto quello che avevo fatto in tutto il giorno e lo diede a tutti.
 .-Mamma quando andremo di nuovo al museo ?? quando avremo finito il pranzo va bene, va bene va bene va bene
 Quando hanno finirono il pranzo andarono al museo
 E salutarono e Carlo Levi e Milillo e tornarono a casa felici, e andavano sempre in quel museo e salutando i loro
amici.
 Adrian Espin (Siviglia)
LUCANIA ‘61
 Nell’ estate del 2014 , in un museo chiamato Palazzo Lanfranchi, Ci fu un terremoto .
Tutti I quadri del museo si muovevano, ma uno di nome Lucania 61 cadde talmente forte
che tutti i personaggi del quadro uscirono tra cui un bambino di nome Michelino e un
pittore di nome Carlo Levi. Guardandosi intorno, Carlo Levi vide i suoi dipinti, invece
Michelino volle uscire perché faceva molto caldo, però non sapeva dove fosse l’uscita.
Michelino guardandosi intorno, trovò una finestra aperta e sussurrò per non far sentire a
tutti che c’era un’uscita :- Carlo Levi, c’è un’ uscita! Egli a piccoli passetti raggiunse la
finestra con Michelino. Iniziò a mettere prima un piede e poi l‘altro , poi Carlo Levi fece
la stessa cosa. Michelino che moriva di caldo, trovò un locale però non era un bar, ma
una biblioteca, là c’era un condizionatore e Michelino si pose dove arrivava il vento.
 Mentre era là si voltò e vide su un dorso di un libro il nome…
 Nicola (Altamura)
 "Arte senza Frontiere" e Michelino lesse in alto:
 .Nel Museo delle Belle Arti vive nascosto un pittore spettacolare chiamato Bartolomé Esteban
Murillo.
 Carlo Levi fermò Michelino e disse:
 .-Andiamo a Siviglia!
 Michelino fu sorpreso e chiese:
 .-Come raggiungiamo Siviglia?
 Carlo Levi ha disse:
 .-In aereo.
 I due rapidamente cominciarono a correre al più vicino aeroporto, ma dove avrebbero prendere i
soldi? Carlo Levi si fermò in un bar e afferò un tovagliolo prima di annunciare:
 .-Dipingerò sul tovagliolo e lo venderemo.
 Quando la pittura fu finita messo la mise in vendita e in cinque minuti e l’aveva venduto e fatto un
altro con una vergine, e disse:
 .-Io arriverò a Siviglia.
 Presero l'aereo e in tre ore erano arrivati all'aeroporto di Siviglia e dopo tanto tempo a camminare​​
senza meta Carlo Levi chiese:
 .- Sai dov’è il Museo delle Belle Arti, Michelino?
 .-Non so. Chiediamo al chiosco!
 A Michelino piacque molto muoversi intorno alle piante e Carlo Levi fu attirato da una statua in
bronzo raffigurante un uomo:
 .-¿Sapete Dove si trova il delle Belle Arti?
 Michelino chiese all'impiegato che non capiva. Capì subito che doveva parlare spagnolo perchè lo
capissero così andò a chiamare Carlo Levi che stava ammirando tre sculture circondate da colonne
tortili sopra la porta di un grande
 edificio. Fortunatamente Carlo Levi parlava spagnolo e chiese all'impiegato:
 .- Sapete dove s si trova il Museo delle Belle Arti?
.-Si l so, è proprio lì dietro.- rispose l'impiegato.
 Quello he stavano vedendo era il Museo di Belle Arti!
 Entrarono e videro un buco e lontano Carlo notò qualcosa che si muoveva:
 .-Hai visto , Michelino.
 .-No. – disse Michelino.
 Videro un refettorio e lì qualcuno stava correndo e lo seguirono. Raggiunsero una stanza con volta e
croce.
 - E’ Murillo. – disse Carlo Levi - . Sì.
 L'uomo rispose con una voce profonda profunda – Disegniamo qualcosa? So tutto di te. Siamo in
grado di disegnare un altro quadro per sostituire l'altro ma dammi quel tovagliolo.
 Carlo Levi glielo diede e si mise al lavoro. In tre giorni, essi avevano disegnato tre amici lucenti e a
fianco parti rappresentative di Lucania 61, alla fine del mese era pronto e i tre se ne andarono. In una
macchina venivano due mascherati urlando. Richiamarono l’attenzione dei vigilanti di vederli
dipingere un murale pensiero è stato il museo. Sono arrivati all'aeroporto e preso le guardie, anche​​
se come vide che il quadro non era del museo se ne andarono.
 Sulla via del ritorno i tre pensavano come denominare il quadro e Michelino disse:
 Amici Itañoles.
 Vennero in Italia e riuscirono a sostituire Lucania ‘61. Quindi i tre crearono un'impresa di pittura e
tutti i musei commissionavano opere.
 Il tovagliolo che Carlo diede a Murillo è ora nel Museo di Belle Arti e si chiama la Vergine del
tovagliolo.
 Adrián Gil Zamorano (Siviglia)

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RACCONTI A QUATTRO MANI

  • 1.
  • 2. Una notte stupenda al museo  Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi accadde una cosa fantastica da non immaginare.  I quadri custoditi al museo si risvegliarono. A poco a poco tutti i personaggi dei quadri aprirono gli occhi e uscirono, si toccarono per vedere se erano vivi, fra i personaggi c’era anche Carlo Levi.  Tutti felici di rincontrarsi si abbracciarono, si baciarono. Michelino un bambino coraggioso, divertente, attivo e pieno di idee interruppe quel bellissimo momento con una domanda senza risposta :- Dove siamo ?- il silenzio assoluto cadde su quei personaggi, si guardarono intorno nessuno sapeva dove si trovava.  Giulia faceva le pulizie a casa di Carlo Levi, era una fattucchiera, si vestiva con una fascia ai capelli, un vestitino con colori scuri; disse :- Perché non andiamo a visitare questo posto ?- Tutti risposero di si così incominciarono a camminare.  Carlo disse con una voce squillante :- Io e Michelino vi faremo strada. -  Mentre camminavano incontrarono la guardia. La guardia era grossa, con una camicia blu, i pantaloni neri, sembrava come se dovesse andare a un funerale, per finire in vita aveva una cintura con la pistola.  Michelino pensando che fosse un personaggio del quadro chiese :- Ciao io sono Michelino per caso sai dove ci troviamo? - La guardia vedendoli disse :- Mani in alto! - Alzando la pistola. Impauriti scapparono e ritornarono nei quadri finché non se ne fosse andato.  La guardia pensando che se n’erano andati prese una sedia e continuò a dormire e a russare.  I personaggi dei quadri uscirono e cominciarono a camminare in punta di piedi per raggiungere l’uscita, ma più passi facevano e più la guardia russava.  Allora Michelino e Carlo dissero :- Voi uscite noi stiamo attenti nel caso si svegli. - Arrivati all’ uscita aprirono la porta e l’ allarme suonò, la guardia si risvegliò e si trovò davanti ai due che scapparono insieme agli altri e la grossa guardia cominciò a rincorrerli…  
  • 3. Carlo Levi e Michelino si nascosero dietro una roccia perché non li prendesse la polizia. Dopo riuscirono a depistare la polizia e uscirono dal museo, senza far suonare l'allarme. Poi andarono in un nascondiglio e rimasero a giocare mentre la polizia li cercava, non li trovarono. Uscirono dal nascondiglio, andarono al museo e siccome non c’era la polizia si misero in una stanza dove c'erano molti dipinti e statue; si nascosero lì dietro le statue e lentamente andarono nella sala e Carlo Levi e infine i dipinti si misero nei loro quadri.   Fatima (Siviglia)
  • 4. Una notte avventurosa  Nell’estate del 2014 nel museo di Matera, nella sala Carlo Levi, i quadri iniziarono a tremare e allora il custode dei quadri, che era un uomo grassottello dal viso paffuto ricoperto da folta e rossa barba, andò a controllare da dove provenisse il rumore, ma tutto ad un tratto non si sentì più nulla, controllò anche l’igrometro per vedere se la temperatura era buona e lo era. Appena se ne andò il rumore riprese e dai quadri sbucarono molte persone tra cui Carlo Levi e Michelino, però nessuno era felice perché l’igrometro si ruppe e la temperatura era molto alta. Carlo Levi e Michelino proposero di prendere, silenziosamente dal custode, le chiavi del deposito, dove c’erano gli attrezzi, passare dai sotterranei, attraversare il chiostro e arrivare nel deposito. Tutti erano d’accordo, ovviamente furono loro a prendere le chiavi dal custode e a incamminarsi nei sotterranei. Ad un certo punto sentirono un rumore di battito d’ali, allora Michelino, abbracciandosi a Carlo Levi disse :- Ho paura! - . Quando i due puntarono le torce sul soffitto videro alcuni pipistrelli che dormivano e si rincamminarono in silenzio, all’improvviso Michelino inciampò e cadde emettendo un rumore che fece svegliare i pipistrelli, dopo un po’ i due si ritrovarono a correre inseguiti dai volatili, poi videro un’apertura con una scala, salirono e arrivarono nel chiostro, qui i pipistrelli volando tra i rami si impigliarono non riuscendo più a liberarsi. Mentre proseguivano, Michelino si lamentò dicendo : - Mi fanno male le gambe!- e Carlo Levi rispose :- Anche a me, ma non ti preoccupare siamo quasi arrivati!- . Dopo un po’ si ritrovarono davanti alla porta del deposito, l’ aprirono e trovarono la cassetta degli attrezzi.   Stefano (Altamura)
  • 5.  Proprio nel momento in cui prendevano gli strumenti, comparve Michelino, siccome vide che erano armati con gli strumenti fuggì e nessuno rimase ferito.  Si fece giorno e arrivò la gente, erano circa cinquemila persone, la maggior parte era andato cinque o sei volte.   La guardia disse:   - Ci sono persone che vengono a visitare il museo Lafranchi !!   Carlo Levi arrivò di notte e attraversò l'entrata segreta,  Vide che non c'era nessun uomo o donna nei quadri ed rimase molto sconvolto, quasi svenne, ma proprio in quel momento la guardia gli ha disse:  - Non svenire !!! Carlo Levi aprì gli occhi e se ne andò con la guardia a cercare gli uomini e le donne dei quadri e li trovarono e li misero nei quadri e non uscirono fuori dalle loro quadri mai più.   Alejandro (Siviglia)
  • 6. NOTTE AL MUSEO  In una serata dell’estate 2014, il custode Giuseppe del Museo di Palazzo Lanfanfranchi chiude il museo e va a casa, perché è già tardi .  Nel Museo regna un silenzio assoluto, che viene rotto solamente dal ticchettio leggero dell’orologio a cucù che si trova nella spaziosa sala Carlo Levi. Il tempo scorre e l’orologio segna con il suo cucù l’una di notte. Contemporaneamente tutte le luci si accendono e da tutte le sale vengono delle voci sottili. Ogni notte, infatti all’una tutti i personaggi dei quadri si risvegliano, lasciano il loro posto per passeggiare nel museo e a volte fare un party.  Il primo a venire fuori é un uomo alto, con i capelli neri, folti e ricci, gli occhi scuri. Indossa una giacca blu, una camicia bianca e una cravatta rossa. È Carlo Levi uno scrittore e pittore. Esce dal suo autoritratto cammina e si ferma ad osservar le sue opere. Poi man mano tira fuori dai quadri i personaggi.  Il primo è Michelino, il ragazzo lucano, suo fedele amico con cui ha fatto molti viaggi. Michelino ha il viso piccolo, i capelli corti e castani. Indossa una giacca verde e una camicia rossa.  Poi via via, tira fuori Giulia la santarangelese, il bambino di Aliano, il dottor Milillo, il prete, Rocco Scotellaro…  Però all’improvviso un frastuono ricopre il museo.  E’ il portone di ingresso che faticosamente si apre. L’allarme non suona perché è stato disattivato: ci sono i ladri! I ladri entrano silenziosamente percorrono il lungo corridoio e arrivano alla biglietteria. I ladri frugano alla ricerca di soldi, ma tutto l’incasso è stato portato via e non c’è più uno spicciolo. Decidono allora di rubare i quadri e rivenderli ai collezionisti. Oltrepassano il chiostro e arrivano davanti alla sala Carlo Levi.
  • 7. La luce è accesa, ma non sospettano niente perché pensano che le luci siano dotate di sensori di movimento. Carlo Levi sente dei rumori e avvisa tutti. Michelino pensa subito ai ladri così tutti i personaggi si nascondono. Carlo Levi e Michelino in pochissimo tempo progettano un piano per farli spaventare e scappare via... Vanni (Altamura)  E chiamarono un altro amico di nome Diego, ha i capelli neri orecchie piccole, naso piatto e gli occhi marrone scuro, indossa vestiti sportivi e tese una trappola per i ladri, ma ne presero uno solo e gli altri ladri fuggirono. Ma ce n’erano quattro.  E il giorno dopo tornarono e lo presero perché stavano rubando i quadri di Carlo Levi e poi lo portò dal Commissario per mostrarglielo.  Vanni ha i capelli biondi, orecchie piccole, il naso piatto e gli occhi verdi chiari e indossa abiti di marca.  E Michelino chiese:  Perché non andiamo di nuovo al Museo Lanfranchi?  In alto sul museo c’era un orologio che segnava l’ora e il museo aveva alcune finestre come se fossero chiuse e senza vetri e aveva anche una finestra circolare sopra la porta e aveva più cose e Vanni chiese:  - Perché non andiamo tutti insieme al museo?  E dissero i tre amici:  - Si tratta di andare di nuovo al museo Lanfanchi?  Carlo Levi ha capelli marroni, grandi orecchie, naso piatto e occhi verde scuro e veste con i jeans.  E anche le case erano povere e vivevano con tutti gli animali della fattoria e anche i paesi erano molto piccoli. E Vanni disse:  - Perché non andiamo tutti nei quadri di Carlo Levi? E andarono a vedere i dipinti di Carlo Levi che dipingeva quadri di povertà.   Diego (Siviglia)
  • 8. Un’avventura al museo  Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi c’erano molti quadri tra cui all’entrata c’era Lucania 61, poi c’era il chiostro dove c’erano molti alberi, la sala Carlo Levi e i sotterranei del Museo.  Tra gli altri quadri c’era Michelino, Carlo levi, I due amici, Il bambino di Aliano, Giulia, Il prete, Il dottor Milillo, Il pastore e Rocco Scotellaro .  Alcune volte i personaggi dei quadri uscivano e andavano in giro per il museo ad osservare cosa succedeva .  Poiché Carlo Levi e Michelino erano molto amici andavano in giro per il museo insieme.  Un giorno mentre passeggiavano videro due ragazzi che osservavano i quadri, e quelli  più belli li mettevano in un borsone .  Allora decisero di seguirli per vedere cosa facevano.  Mentre li seguivano videro che scappavano dalle scale di emergenza, a questo punto si misero a correre e per fortuna riuscirono a fermarli, così costrinsero i due ladri a lasciare i quadri rubati, ma…  Martina  Nell’estate del 2014 nel Museo di Palazzo Lanfranchi c’erano molti quadri tra cui all’entrata c’era Lucania 61, poi c’era il chiostro dove c’erano molti alberi, la sala Carlo Levi e i sotterranei del Museo.  Tra gli altri quadri c’era Michelino, Carlo levi, I due amici, Il bambino di Aliano, Giulia, Il prete, Il dottor Milillo, Il pastore e Rocco Scotellaro .  Alcune volte i personaggi dei quadri uscivano e andavano in giro per il museo ad osservare cosa succedeva .  Poiché Carlo Levi e Michelino erano molto amici andavano in giro per il museo insieme.  Un giorno mentre passeggiavano videro due ragazzi che osservavano i quadri, e quelli  più belli li mettevano in un borsone .  Allora decisero di seguirli per vedere cosa facevano.  Mentre li seguivano videro che scappavano dalle scale di emergenza, a questo punto si misero a correre e per fortuna riuscirono a fermarli, così costrinsero i due ladri a lasciare i quadri rubati, ma…  Martina (Altamura)
  • 9.  I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.  Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato buio.  Oh no!, Ora cosa I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.  Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato buio.  Oh no!, Ora cosa facciamo-.Disse Michelino.  Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo  - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.  Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.  -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:  -Che succede Carlo? -.  -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.  Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!  -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.  - Oh no! Sono scapppati.  Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.  I ladri non ha restituirono i dipinti in quel momento.  Hey -. Ha disse Carlo Levi. I due uscirono correndo dietro i ladri, ma non poterono più e i ladri sono entrarono in un piccolo scantinato buio.  Oh no!, Ora cosa facciamo-.Disse Michelino.  Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo  - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.  Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.  -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:  -Che succede Carlo? -.  -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.  Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!  -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.  - Oh no! Sono scapppati.  Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.  facciamo-.Disse Michelino.  Non preoccupatevi, perché quando escono da qui noi li seguiremo  - Idea molto buona Carlo -.Disse Michelino.  Passarono tre ore e i ladri non erano usciti.  -Michelino, Michelino-. Carlo Levi sussurrò, Michelino si svegliò profondo e disse:  -Che succede Carlo? -.  -I ladri stanno cercando di uscire ma non possono perché hanno messo un tavolo. Al tre tiriamo il tavolo e li prendiamo, 1-2-3! -.  Tirarono il tavolo in fretta, entrarono nella stanza e non c’erano .....!  -¡Dove sono i ladri -. Disse Michelino.  - Oh no! Sono scapppati.  Michelino scese rapidamente e vide i due amici e afferrando Giulia. Carlo Levi tolse le pitture dal basso e tornò a metterle sulla parete.  Soraya (Siviglia)
  • 10. Due ragazzi avventurosi  Nell' estate del 2014 a Matera due ragazzi decisero di andare a visitare il Museo di Palazzo Lanfranchi. Si chiamavano Carlo Levi e Michelino. Si recarono nel Palazzo si separarono e incominciarono a visitare il Museo. C'era una sala dove c'erano tanti quadri con delle immagini bellissime. Michelino era molto curioso e andò nel sotterraneo del Museo. C'era una stanza con dei ragazzi che studiavano. Uno di questi ragazzi faceva il pastore con suo padre in campagna, un giorno decise di andare in paese e mettersi a studiare, ma non aveva le possibilità, così il suo dottor Milillo che andava a visitare sua madre Giulia, decise di aiutare il ragazzo. Il pastore raccontò questa sua esperienza a Michelino. Michelino era molto dispiaciuto di questa storia. Carlo i vece era seduto per terra a dipingere nei quadri tutto quello che vedeva. I due ragazzi dopo una lunga giornata di visita al museo, si raccontarono cosa avevano visto e fatto. I ragazzi in quel momenti ebbero un idea fantastica, quella di aiutare quei ragazzi che non avevano la possibilità di studiare. Insieme decisero di fare una mostra di beneficenza nel chiostro del Palazzo, vendendo cartoline disegnate da Carlo. Tutte le persone compravano le cartoline, i soldi andavano, in un salvadanaio che Michelino aveva costruito. I soldi che avevano ricavato li avevano dati in beneficenza a questi ragazzi, che ne avevano tanto bisogno.   Alessia (Altamura)
  • 11.  Un giorno, al mattino i due ragazzi che non avevano questa grande opportunità di studiare, chiamarono Carlo perché spiegasse loro quello che significato aveva e di che cosa trattava l’enorme dipinto della sala del museo Lucania `61 '.  Carlo Levi subito andò nella sala del museo e spiegò: per alcuni aspetti del quadro Lucania 61 significa la povertà, e stava pensando di fare un enorme quadro per spiegare parecchie cose ... Michelino e altri, poichè erano dipinti di Carlo Levi vivevano nel museo, e si misero a dormire. Il giorno successivo nel pomeriggio Michelino chiamò Carlo e chiese:  -Carlo hai visto un nuovo bambino al museo, ha detto il suo nome era. Grassano. Carlo Levi disse:  -Non ho mai sentito parlare di nessuna pittura nuova che si chiama Grassano, anche se suona un po' come conosciuta. Michelino disse:  -Dovremo fare qualche ricerca.  I quattro molto convinti decisero di fare domande di Carlo Levi a Grassano, e quindi vedere se veramente era un suo dipinto. Chiesero alcune cose molto difficili in una sala del museo chiamato Lucania 61, quella stanza era come un passaggio ma sulle pareti c’era un quadro enorme e lungo. E lei sapeva come rispondere, allora Carlo Levi finalmente si ricordò e si scoprì che la pittura l’aveva fatta l'altro giorno, ma come aveva l’aveva fatta da qualche giorno fa e lui era molto vecchio non riusciva a ricordare.  E tutti si riunirono per la celebrazione della nuova pittura, e Michelino disse:  -Grassano con tutto il mistero che ci ha dato .E tutto deriso una volta.   Sara (Siviglia)
  • 12. I sotterranei del museo Nell'estate del 2014 nel Museo Palazzo Lanfranchi c'era una festa ma Carlo Levi e Michelino non erano stati invitati. Aperta la porta c'erano Rocco Scotellaro, Il prete, I due ragazzi Lucani e Giulia la Santarcangiolese". Nel museo ci sono i sotterranei, il chiostro e Lucania '61; cosi i due entrarono nella Sala Levi, Michelino vide il suo quadro e chiese a Carlo Levi: - Ma l'hai dipinto tu? E Carlo Levi gli rispose: - Si, ti piace? - Si! Videro i sotterranei di roccia, poi videro Lucania '61 e poi felici se ne andarono.  Angelo (Altamura)
  • 13.  Quando lasciarono la cantina, sentirono un rumore, tornarono in cantina e Lucania ‘61 non c’era. Era molto strano, poichè Lucania ‘61era lì fino a un momento prima. Cercarono Lucania ‘61 in tutto il museo, ma non lo trovarono da nessuna parte. Carlo Levi disse.  Andiamo a chiedere l'aiuto di Bartolomé Esteban Murillo.  Michelino e Carlo Levi e presero un aereo per Sevilla. Michelino e Carlo Levi andarono alla piazza del museo e si posero di fronte alla Statua di Murillo.  Carlo Levi disse.  -Bartolomé Esteban Murillo, ci faresti il favore di aiutarci a trovare Lucania `61.  Murillo disse.  -Certo, vi aiuto felice.  Murillo, Carlo Levi e Michelino tornarono al museo. Cercarono Lucania `61, ma non la trovarono.Videro un ladro con Lucania` 61 e Murillo, Carlo Levi e Michelino andarono dai ladri, li presero, li legarono con la corda e chiamarono la polizia. Quando la polizia arrivò, c’erano solo i ladri. I poliziotti chiesero .-- - Chi sarà chiamato ...?  Samuel (Siviglia)
  • 14. Carlo Levi e Michelino  Nell’ estate del 2014 c’erano due amici: Carlo levi e Michelino . Carlo Levi era un pittore e Michelino un bambino povero che lavorava nei campi, ed era molto affaticato. Michelino mentre lavorava pensava sempre che si sentiva solo, pensava che voleva trovare degli amici. Però si sentiva anche felice perché un amico ce l’aveva ed era Carlo, ma voleva amici della sua età con cui giocare. Però sapeva che con Carlo si sarebbe comunque divertito. Cosi un giorno Carlo decise di portare Michelino in un museo famoso che si trovava nel Palazzo Lanfranchi di Matera. Entrarono e Michelino rimase a bocca aperta. Carlo gli fece vedere la biglietteria, le scale, il dipinto “Lucania 61” e i quadri che aveva fatto lui. Michelino disse a Carlo Levi che i quadri erano bellissimi. Carlo gli fece vedere anche un suo autoritratto. Michelino raccontò a Carlo come mai lavorava nei campi e lui disse che aveva bisogno di un po’ di soldi perché i genitori erano poveri come lui. Carlo che era molto gentile gli disse che poteva prestargli un po’ di soldi e gli fece anche un’altra proposta: di andare a vivere a casa di Carlo dove cera anche sua madre che faceva delle torte buonissime che vendeva e le compravano tante persone.  Elena (Altamura)
  • 15.   Carlo Levi e Michelino vanno al Palazzo Lanfranchi che aveva   molte opere d'arte, belle, però alcune  piccole e  altre grandi. Carlo insegnò  tutto a Michelino. Michelino  andò a vivere con Carlo, dove sua madre preparava torte che vendeva e compravano molte persone, ma un uomo che  era lì non comprò nulla. Il giorno dopo Michelino pensò che faceva quell'uomo lì così a lungo senza comprare nulla.  Michelino fece una proposta a Carlo: -  -  Andiamo a Siviglia?  - Perché vuoi andare a Siviglia?  - Per l'uomo di ieri è ancora lì  - Non si è mosso  - Si però è tornato  - Che strano, bene se vuoi andiamo  - Bene  Carlo e Michelino fecero le valigie e se ne andarono lontano da quell'uomo. Andarono in un albergo e Carlo con i  soldi compro una grande casa per loro due:   - Grazie Carlo  -Di niente, non è stato nulla  Essi credevano che l'uomo che li seguiva non era lì, ma andò in casa e Michelino capì che non era un uomo comune  era stata la fantasia di Carlo e Michelino lo disse a Carlo ed i due tornarono in Italia e Carlo disse a Michelino: -  - Hai casa o la famiglia?  - No  - Beh, io comprerò una casa e vivrai lì  - Grazie Carlo  - Meno male che l'uomo non era vero  - Sì meno male  Michelino  e Carlo  andarono a vivere ognuno in una casa quella di Michelino accanto a Carlo, continuarono a  vendere dolci ma c'era ancora lo stesso uomo era la sua immaginazione un’altra vsi olta dimenticarono di lui e  andarono avanti con la loro lavoro. FIN  Rocio (Siviglia)
  • 16. NEL MUSEO A MEZZANOTTE  Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano  alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli  occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una  giacca.  Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un  quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un  rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto  un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era  buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!.   Cosi lo seguirono.  Aurora  Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano  alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli  occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una  giacca.  Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un  quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un  rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto  un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era  buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!.   Cosi lo seguirono.  Aurora  Nell'estate 2014 nel museo Pallazzo Lanfranchi succedevano delle cose strane. Quando veniva la mezzanotte, al museo c'erano  alcuni dipinti che uscivano dai quadri. C'erano due dipinti molto belli che rappresentavano Carlo Levi con i capelli marroni, gli  occhi grandi e un naso piccolo, una bocca sottile e Michelino che aveva uno sguardo arrabbiato e aveva un naso a patata e una  giacca.  Una sera quando arrivò la mezzanotte uscirono anche tutti gli altri, Carlo Levi e Michelino si persero e davanti a loro videro un  quadro. Nello stesso tempo delle persone li spinsero dentro al quadro. Non potevano più uscire e allora andarono a trovare un  rifugio ma non lo trovarono. Ad un certo punto sentirono dei rumori e videro i ragazzi di Lucania ‘61. Michelino aveva visto  un'uscita e cosi si avvicinarono e videro un dinosauro con un collo molto lungo. All'inizio si spaventarono ma poi videro che era  buono e dolce. Cosi, Carlo Levi chiese al dinosauro: - Ci porti all'uscita? - e lui rispose - Si!.   Cosi lo seguirono.  Aurora (Altamura)
  • 17.  così chiesero:  - Mi porti? e il dinosauro disse:  -Siiiiií.     Il giorno dopo il dinosauro, Carlo Levi e Michelino decisero di andare   a Grassano, c'era molta povertà, soprattutto nelle case. Quando il dinosauro li lasciò a  Grassano rimasero.  Carlo Levi Michelino e camminavano per le strade di Grassano. Michelino sentivano che  qualcuno lo stava seguendo. Ogni volta che sentiva si voltava, ma non vide nulla. Ogni  volta si sentiva sempre più forte fino a quando Michelino si voltò indietro. Era un ladro.      Michelino correva con tutte le sue forze come  Carlo Levi giù per la via,  improvvisamente una porta si aprì, uscì una signora con il velo e puf  lo spinse dentro  casa. Michelino chiese     .-Chi sei ??  Lei disse  sono Giulia  .-Io sono  Michelino e lui è Carlo Levi.  Giulia li invitò a una tazza di tè  Michelino era molto nervoso, ma prese un sorso di tè e si rilassò.  Giulia spiegò chiera  il ladro e che cosa voleva fare.  Decisero di andare al museo di   Palazzo Lanfranchi. Volevano andare a vedere Lucania 61 e  visto il ladro, il dinosauro, i  quadri,  la povertà ... .. erano nei quadri,  vollero andare in Lucania 61 e Carlo Levi, disse:  - Bene.  E mai più uscirono da Lucania 61  Reme (Siviglia)
  • 18. Lucania ‘61 Nell' estate del 2014, nel museo di Matera, nella sala Levi, i quadri iniziarono a tremare, caddero a terra e si ruppero. Carlo Levi quando lo seppe tornò a Matera e ricominciò a dipingere il primo disegno di Michelino. Poi gli venne in mente di rifare anche Lucania 61. Carlo Levi pensò di fare un ritratto di tante persone che lavoravano, non solo papà, ma anche nonni, anche bambini..    Giuseppe Segreto (Altamura)
  • 19.  Quando Giuseppe gli mostrò  Lucania 61 Raul, era molto triste: i bambini piangevano,  avevano fame e molti erano malati. Il quadro esprimeva molta sofferenza e dolore. La  gente era molto povera. Raul disse a Giuseppe:  - Chiameremo Carlo Levi, per aiutarci!  Il giorno dopo venne Carlo Levi e siccome aveva  studiato  medicina cominciò  a curare  le malattie insieme con la sorella che era anche un medico.  Carlo Levi disse:  - Questo non può continuare così!  Tanta gente  povera e malata ..!   Così Raúl, Carlos e Giuseppe e tutte le ingiustizie che vedevano in una rivista chiamata  Lucania Giustizia e Libertà.     La mattina successiva Giusseppe e Raul scrissero tutte le ingiustizie che erano in  Lucania Matera 61. Il giorno dopo Giuseppe e Raul stavano  guardando, nel Museo di  Matera, Lucania ‚61 quando  trovarono un libro chiamato Cristo si è fermato a Eboli, lo  aprirono e comparve una dedica che diceva:  "Ai miei grandi amici Giusseppe e Raul, che mi hanno aiutato a combattere contro  l'ingiustizia".     Raul (Siviglia)
  • 20. Una visita al Museo    Un giorno d'estate del 2014 la signora Giulia stava spazzando la casa, era vestita con  gonna maglietta e il grembiule da cucina, vide in TV un museo, disse a suo marito  Milillo che era un dottore, vestito con cravatta camicia, pantaloni e giacca :- Ho voglia di  andare in questo posto.   Milillo disse: - Domani si andrà a visitare questo posto. -  Quando arrivarono lí, nella sala Carlo Levi trovarono se stessi nei quadri.  A questo punto chiamarono Carlo Levi, quando Carlo arrivò  era vestito con camicia,  giacca, pantalone  e con un semplice papillon.  Giulia disse: - Hai portato pure tuo figlio?  - Si,si chiama Michelino - disse Carlo Levi.  Però li c’erano anche altri amici allora...... Giovanna (Altamura)
  • 21.  - No era solo mio figlio, Carlo Levi.  - Milillo guardò giù e vide  una nota che diceva                      "SI DEVE ANDARE                           A SIVIGLIA E LI’                           I QUADRI                           D CARLO                            TROVERAI.                            LA SETTIMANA                            CHE VIENE                              DEVI VIAGGIARE                             PER I QUADRI                              RECUPERAR ".  - Qualcuno sa dove è Siviglia?  - Disse Milillo    Militello  - Si io lo so disse Carlo.  E i biglietti dell’aereo: disse Giulia.  Carlo si girò verso la nota e aveva cinque biglietti aerei per Siviglia  - Ma se siamo tre persone: disse Giulia  - E Michelino ?? - disse Carlo.  Uno dei biglietti era diverso, aveva una forma quadrata ed era di colore  viola c'era dietro una foto  con i quadri di Carlo Levi nella  piazza centrale pronti da vendere.​​   Carlo Levi era stupito   -  Non può essere! - Ripeteva Carlo.
  • 22.  -  Non può essere! - Ripeteva Carlo. Giulia e Milillo  androno a casa. E arrivò il momento di partire ci vollero  8 ore per arrivare a Siviglia, ma presero due aerei. Passò il  tempo di volo, Giulia lo trascorse addormentata per 2 ore  in aereo. Finalmente  arrivarono. Quando  atterrarono la prima cosa che fecero fu andare al Museo delle Belle Arti, c’erano tutti i quadri, nella  piazza centrale c'era un signore  che stava comprando il quadro intitolato “I due amici”. Carlo Levi  era molto nervoso, e cercò di recuperare i quadri. Li recuperò tutti, ma come arriveranno in Italia? Milillo acquistò 4 valigie e potettero traspostare tutti i quadri sani e salvi. A Carlo non  tremavano più  le gambe e potettero tornare in Italia.                                              Paula (Siviglia)
  • 23. La festa nel museo        Nell’ estate del 2014 in tutta Matera si diffuse una notizia che fece impaurire tutti: nel Palazzo  Lanfranchi, precisamente nella sala Carlo Levi, ogni notte uscivano i personaggi dei quadri, ma non  era sicuro.                                                                                Dopo due notti, intorno al museo, c’ era  molta folla che voleva entrare a vedere, ma nessuno ci riusciva perché avevano tutti paura.                                                                                                                                                                           Carlo Levi era  il pittore di tutti quei quadri e siccome si era fatto un autoritratto si trovava anche lui lì.                          Non era molto uguale a quello vero, aveva i capelli un po’ ricci e marroni, gli occhi neri, la bocca  sottile e il naso un po’ lungo. Era alto e magro, indossava una camicia blu e un jeans.                                                                                               Lui aveva sentito tutto e andò ad avvisare il suo amico  Michelino che somigliava un po’ a lui ed era  vestito con una camicia rossa e un jeans.                                                                                                                                                               Michelino e Carlo Levi  erano due tipi coraggiosi e per questo uscirono dal museo, ma senza volerlo spaventarono la gente.  Da quel giorno, la gente, voleva abbattere il museo, ma quando andarono con la pala demolitrice per  abbatterlo, dal museo uscirono Carlo Levi e Michelino che, con coraggio, andarono dal signore che  guidava la palla demolitrice e gli spiegarono che loro non volevano fare del male a nessun, ma  volevano solo festeggiare.                                                                                                                                                                                                               Da quel giorno si diffuse un'altra notizia: le persone che  uscivano dai quadri non facevano del male a nessuno … Domenico (Altamura)
  • 24.  Ma Giulia e Martina si credettero ai quadri che e li aiutarono.  - I quadri volevano dire solo che non fanno male a nessuno,e quindi non distruggesse il museo.  - Non ci credo! Lo distruggeremo  e basta.  La strega Marselín  - Distruggerlo,  già.  I quadri  sabotarono la macchina di demolizione, ma non avevano visto che ce n’era un'altra e  quindi.  - Bummm !!  - Nooooooo  - Bene  Disse la strega Marselìn.  Aveva una tunica viola, un cappello a forma di cono con le stelle, era alta, i capelli molto biondi,  occhi azzurri e naso a punta.  Ma Marselín mise trappole di ghiaia e di  lupi, ect.  Con il  lavoro di squadra è possibile ottenere tutto ciò, questo è il grande segreto di amicizia, la  strega morì  perché la strega cattiva non conosceva il grande segreto della vera amicizia.  - Non mi piace l'amicizia in quanto possono tradirti, come mia sorella, che aveva un amico che l'ha  tradita, Marcelin disse prima della sua morte  - Il museo sarà come nuovo  e con miglioramenti impressionanti- disse Federico.  E il popolo e quadri ebbero una grande amicizia, tutti si aiutarono a vicenda.     Oscar (Siviglia)
  • 25. MICHELINO SCONFIGGE IL DRAGO  Una sera dell’estate 2014 nel museo di palazzo Lanfranchi di Matera accadde una cosa stupefacente:  all’improvviso Carlo Levi e i suoi quadri presero vita. Il primo fu “Michelino” poi tutti gli altri; Carlo  Levi e Michelino iniziarono a camminare nelle sale del museo e ad un certo punto comparve il  pastore con l’agnello sul collo che aveva tanta fame perciò andò a cercare qualcosa da mangiare nel  chiostro con gli altri personaggi dei quadri. Michelino e Carlo andarono nei sotterranei per esplorarli  e ad un tratto incontrarono un grosso drago affamato. Il drago proveniva da un paese molto lontano  chiamato “Focandia”. Il drago cercò di mangiarli però gli cadde una grande pietra in testa che scivolò  dal soffitto dei sotterranei e morì. I due proseguirono e trovarono sotto una roccia tante cose da  mangiare tra cui uno strano panino e Carlo subito gli tirò un morso ma, per magia, si ritrovò nel  quadro Lucania ’61 dove trovò gli altri personaggi dei quadri. Carlo urlava “sono qui dentro!” ma  Michelino non riuscì a raggiungerlo.  Ad un certo punto comparve dinanzi a lui una fata che gli  disse: “ se vuoi liberare i tuoi amici dovrai sconfiggere un potente drago!” Michelino accettò e andò a  combattere contro il grosso animale, lo sconfisse e salvò i suoi amici; tutti insieme, affamati,  mangiarono e dopo qualche ora tornarono nuovamente nei quadri e vissero felici e contenti.     Alessandra (Altamura)
  • 26.  Michelino si avvicinò a Carlo Levi e vide che era svenuto e gridò:  -¡Carlo, Carlo, Carlo!   Michelino andò a trovare la fata e le disse di aiutarlo a trovare la sua anima e disse:  - Se vuoi trovare la tua anima devi andare nel Regno dei Desideri.   Michelino annuì con la testa, i due è andato dritto verso il Regno. C'era una porta con una password e la fata magica la trovò.  La chiave era "134219". Entrarono e dovettero battere la più forte bestia d'Italia.  Dopo un po’ la vincero e aveva una pozione e la presero al volo. Quando videro Carlo Levi gliela diedero e pensavano che non si sarebbe svegliato, lo portaronoa Palazzo Lanfranchi, in un angolo della sua sala assorbì l'odore e aprì gli occhi lentamente.  I due rimasero lì e la fata se ne andò tranquilla al Regno.   Alejandra (Siviglia)
  • 27. Il mistero dei quadri  Nell’estate del  2014 Carlo Levi e Michelino erano stufi di stare nei quadri e cosi uscirono fuori a  vedere il futuro. A Matera era cambiato tutto e loro non sapevano dove si trovavano cosi Carlo Levi  disse : - Ma dove siamo ?-    Rispose Michelino: - Siamo nel futuro !- . Cosi esplorarono la città. Tornarono nel museo esausti e  appena entrati erano sbalorditi perché i quadri non c’erano più e i due cercarono in ogni angolo del  museo ma non li trovavano, quindi andarono a cercare nel posto più misterioso del museo,  entrarono e invece che i quadri trovarono una galleria sotterranea. Dopo qualche minuto trovarono  l’ uscita luminosa  ed era una casa di legno con tante sue opere, Carlo Levi si infuriò e disse a  Michelino: - lo aspetteremo qui quel furfante –  Michelino gli fece un cenno per dirgli si. Dopo qualche ora arrivò un uomo ma questo era una  sorpresa  per loro perché erano copie dei quadri e cosi ritornarono al museo…     Giuseppe Ciccimarra (Altamura)
  • 28.  Quando sentirono che il ladro veniva si nascosero dietro un cespuglio, il ladro rivelò il suo piano ad  voce alta:  - Venderemo  questi quadri a circa $ 50 ciascuno ahahahahah  Carlo Levi e Michelino videro che gli cadde un numero e lo guardarono e diceva  "nessun numero    061: la polizia ".  Gli cadde anche il suo telefono, approfittarono e lo seguirono.  Il ladro aveva i capelli neri, gli occhi azzurri e un faccia con cipiglio. Chiamarono  subito la polizia ed  venne subito, lo tenevano circondato. Si buttarono  tutti in una volta su di lui e ZASSS  catturarono il  ladro, rimase  in prigione tre anni.      Marcos (Siviglia)
  • 29. LE AVVENTURE DI MICHELINO E CARLO LEVI  Nell’ estate del 2014 Carlo Levi e Michelino erano su una mongolfiera. Carlo Levi era robusto, alto, aveva una faccia rotonda, ed era scrittore e pittore. Michelino era magro e basso, ed era un piccolo contadino che lavorava duramente nei campi con i suoi genitori. Mentre erano sulla mongolfiera un vortice di vento li travolse e di colpo si trovarono in un museo dove c’ erano tanti quadri che Carlo Levi conosceva e capì che erano i suoi. Ma a un certo punto da Lucania 61 uscì un cavallo, che andò nelle altre stanze del museo, così da un altro quadro uscirono i due amici che ripresero il cavallo e lo rimisero nel quadro. Poi da un altro quadro uscì una gallina poi due poi tre, e poi da un altro quadro uscì Giulia la santaarcangiolese che con il suo velo acchiappò le galline e con una strana risata ritornò nel quadro. Carlo poi fece entrare Michelino nel quadro e Michelino lo ringraziò e con uno schiocco di dita scomparve.   Daniele (Altamura)
  • 30.  Carlo Levi rimase stupito, e andò a guardare gli altri quadri e dopo un po ', andò a chiamare Michelino:  .-Vieni qui !!  Ma non voleva andare perché stava molto bene in quel momento.  Carlo Levi andò in un bar a mangiare il gelato e stava pensando come tirar fuori Michelino. Quando si rese conto che Michelino era un personaggio nei suoi dipinti. Così si rese conto che era tutto frutto della sua fantasia.   Manuel (Siviglia)
  • 31. Una notte al museo  Una notte dell’estate del 2014 nel museo di Matera al palazzo Lanfranchi, Carlo Levi che era bambino uscì dal quadro e uscirono tanti suoi amici tra cui Rocco Scotellaro che era il suo amico preferito e giocava sempre con lui. Una volta Rocco invitò Carlo a giocare a casa sua insieme al bambino di Aliano.  La casa di Carlo era senza un gioco, allora Rocco regalò a Carlo tre giochi molto belli. Una notte i due scapparono di casa è andarono in una grotta dove c’ erano tanti giochi, il mattino dopo cominciarono a giocare e si posero una domanda: - Dobbiamo nascondere i giochi?  Il pomeriggio i giochi li misero in una cassa forte, infine i due restarono sempre amici e giocarono ogni giorno e ogni ora.  Sandro (Altamura)
  • 32.  Dopo cinque giorni, quando arrivarrono Carlo Levi e Rocco la cassaforte era aperta e vuota e Carlo​​ Levi, disse:  .-Ehi! Rocco guarda ci sono tracce! Egli disse indicandole.  .- Arrivano molto lontane? Di chi sono? Di chi sono queste tracce e chi è stato in grado di aprire la cassaforte? - disse Rocco con una faccia spaventata.  .- Ehi! Guardate c'è un bastone appuntito! Avranno aperto la cassaforte con quel bastone? Seguiamo le tracce! - disse Carlo Levi.  Seguirono le tracce e si trovarono nella prima scala del palazzo Lanfranchi. E Carlo Levi chiese:  .-Perché siamo a casa mia?  .-Non lo so? Forse qualcuno ha rubato da qui? – disse Rocco.  Entrarono e videro Scotellaro e Michelino che giocavano con i giochi di Rocco  .- Ehi! Cosa fate con i miei giochi? - disse Rocco.  .- Vi posso spiegare tutto: è che Carlo Levi mi lasciò e se ne andò con te. – disse Scotellaro .  Carlo Levi ha detto:  .- Non fa niente quando dopo tutto siamo tutti amici, giusto?  Tutti dissero:  .- E’ vero!  E tutto finì bene.   Lucia (Siviglia)
  • 33. Occhio all’agnellino  Una notte dell’ estate del 2014, a Matera vicino ai Sassi, dove si trova anche oggi il museo di Palazzo Lanfranchi, il museo era chiuso, ad un certo punto si accesero le luci, nel museo non c’era nessuno ma si sentiva un rumore di campanelle e qualcuno che camminava. Era un gregge, Michelino era il pastore che portava il gregge al chiostro. Si sentiva un rumore anzi, delle voci che erano le voci dei Due Amici, del Prete che faceva la confessione a Giulia, del dottor Milillo che curava il bambino di Aliano, di Rocco Scottellaro che parlava con la mamma di Carlo Levi che scriveva poesie. Michelino e il pastore tornarono nella sala Levi dove stavano tutti. Michelino e il pastore avevano lasciato a Carlo Levi l’agnello. Carlo Levi lo posò a terra e lo lasciò lì da solo, l’agnello scappò e nessuno se ne accorse. Carlo Levi disse al pastore che l’agnello era in fondo alla sala, il pastore andò in fondo alla sala ma non trovò l’agnello, allora gli disse :  - Va con Michelino a cercare il mio agnellino -  Carlo e Michelino si misero in cammino, pensarono che fosse al chiostro, andarono e videro l’agnellino sull’albero, non sapevano come tirarlo giù, provarono a scuotere l’albero, ma niente, con la scala che era appoggiata al muretto, salì Carlo ma l’agnello non voleva scendere, aveva paura. Michelino provò a fare un salto, ma non riuscì, poi gli venne un idea: prese l’erba che aveva strappato dal terreno del chiostro, fece vedere l’erba all’agnello, l’agnello scese mangiò l’erba e scappò, Carlo e Michelino andarono a cercarlo da tutte le parti, nella biglietteria .... insomma ovunque....   Giulia (Altamura)
  • 34.  Bene dopotutto ...  L'agnello vide che nella biglietteria non c’era alcun segno, così che l’agnello prima esaminò tutte le parti del Palazzo Lafranchi e si mise nella biglietteria e ...  Trovò una porta, premette il pulsante, si aprì ed entrò. E ra un modo più veloce per arrivare a Grassano.  Michelino Carlo cercarono di seguire le sue tracce però al botteghino c’era già la guardia così che uscirono in piena notte e andarono alla città di Grassano.  -Michelino È tempo di riposare.  - Però Carlo dobbiamo trovare l'agnellino.  - E' troppo tardi domani lo cercheremo.  I due caddero a terra come l'agnello e riposarono.  La mattina seguente...  -In marcia Carlo andiamo a cercare l'agnello.  I due si misero in cammino.  - Ehi, guarda è l’agnello! – Disse Carlo Levi.  L'animale uscì correnso e loro lo inseguirono dentro le povere case di legno e pietra, buie e piccole.  I due si separarono, e cercarono di prenderlo ... no ci riuscirono.  L'agnello si diresse verso una grotta, Michelino e Carlo e si nascosero dietro una roccia.  - Ehi!Carlo, guarda questo!  L'agnello cominciò a brillare, mentre i suoi bellissimi occhi guardavano la sua famiglia famiglia.  Era la vecchia leggenda: Gli occhi dell'angelo.  Tutti la povertà scomparve a Grassano ed era felice accanto al campo.   Lidia (Siviglia)
  • 35. I QUADRI SCOMPARSI  In un caldo giorno d'estate, nel Museo di Palazzo Lanfranchi si sentiva un gran fracasso, specialmente nella sala Carlo Levi.  Carlo Levi che quel giorno era andato a visitare il museo, quando sentì tutto quel rumore, incuriosito andò a vedere.  Appena aprì la porta della sala, Carlo Levi vide Michelino, i due ragazzi Lucani, Giulia e il dottor Milillo, che erano usciti dai loro quadri.  Carlo Levi sbalordito disse a tutti:  - Ma come avete fatto a uscire dai quadri?  Rispose solo Michelino che disse :  - Non lo sappiamo ad un certo punto ci siamo ritrovati nel museo.  Carlo Levi disse :  - Però dove sono adesso i vostri quadri?  Nessuno di loro lo sapeva. Allora Carlo Levi che era diventato rosso dalla rabbia disse:  - Dobbiamo trovare i quadri!  Si divisero così sarebbe stato più facile trovarli. Solo Carlo Levi e Michelino rimasero insieme.  Tutti cercarono i quadri ma nessuno li trovò, fino a quando si sentì un grido di gioia dalla sala dove si trovava “Lucania 61”.  Ma chi era che gridava si chiesero tutti, erano Carlo Levi e Michelino che gridavano, perché avevano trovato i quadri.  C'era ancora un mistero da risolvere, chi li aveva portati li?   Giorgia (Altamura)
  • 36. Allora Carlo Levi e Michelino pensarono che avrebbe potuto essere stato il ladro. In quel momento Carlo Levi ebbe un'idea. C’era un ladro di quadri in città e Michelino, disse:   - Chiameremo la polizia.  Ma ............... Il ladro era di un'altra città chiamata Grassano. Andarono nella sua città e andavano di casa in casa per trovare il ladro, ma non voleva dire  - Io sono il ladro!  Dovevano pensarci loro poi chiamarono lo sceriffo della città, ma aveva una macchia un sospetta. Era vestito di nero e con un passamontagna, aveva vernice sulle mani avrebbe potuto essere il ladro, disse Carlo Levi. Poi si rese conto che i quadri erano in cattivo stato e sorpresa aveva un quadro nella sua stanza.  Chiamarono la polizia arrestarono il ladro e vissero felici e contenti.   Julia (Siviglia)
  • 37. Lucania ‘61 Nell' estate del 2014, nel museo di Matera, nella sala Levi, i quadri iniziarono a tremare, caddero a terra e si ruppero. Carlo Levi quando lo seppe tornò a Matera e ricominciò a dipingere il primo disegno di Michelino. Poi gli venne in mente di rifare anche Lucania 61. Carlo Levi pensò di fare un ritratto di tante persone che lavoravano, non solo papà, ma anche nonni, anche bambini..   Giuseppe Segreto (Altamura)
  • 38.  Ma caddero di nuovo e ritornò a dipingere e così ancora e ancora fino a che si udirono dei passi  PUN, PUN! Si vide un’enorme ombra  -UUf che sollievo !! – Disse Carlo Levi, era solo Michelino.  All'improvviso sentirono di nuovo passi quando Carlo Levi disse ...  - Lo so che sei tu, Michelino,  Ma Michelino rispose ...  - No, io sono qui,  Si vide un’ombra quando si udì una voce  - Non abbiate paura,  Era un vecchio con i capelli bianchi era piccolo e aveva un piccolo naso, occhi verdi, vestiva con camicia nera, pantaloni blu molto scuro e scarpe marroni.  - Seguimi – disse.  Andarono in una sala del un museo in cui non erano mai stati, in quella stanza c'erano un sacco di quadri che erano esposti da molto tempo.  Il vecchio disse  - Non dirlo a nessuno,  - Va bene,  Dissero entrambi. E portarono a termine.  Irene (Siviglia)
  • 39. Una notte al museo  Nell'estate del 2014, nel palazzo Lanfranchi, due amici che si chiamavano Carlo Levi e Michelino, controllavano se entrava qualcuno nel Museo. Il Museo era pieno di quadri, ma durante la notte succedeva qualcosa, i quadri si animavano . Tra i personaggi c'erano i due ragazzi lucani , Giulia e un bambino di Aliano , il prete , il dottor Milillo , la mamma di Carlo Levi e il pastore con l'agnello . Carlo Levi e Michelino all'improvviso scomparvero . Nella notte sentirono un rumore provenire dall'ingresso , erano due ladri che scappavano . Dopo che ispezionarono nel Museo , videro che erano stati rubati dei quadri . I due ladri scapparono nell'auto e Michelino insieme a Carlo Levi riuscirono ad entrare nel cofano dell'auto e via.......Dopo due ore di viaggio, i due ladri uscirono dall'auto con i quadri rubati , accorgendosi che dietro di loro c’erano Michelino e Carlo Levi . I due furono rinchiusi in una gabbia dai ladri , ma riuscirono a scappare , perché su un tavolino c'era la chiave . Michelino che era alto con le sue braccia lunghe , afferrò la chiave e insieme rincorsero la macchina dei ladri . I ladri erano armati , così attirarono l'attenzione della polizia e ......    Gaetano (Altamura)
  • 40.  Iniziò a correre dietro a loro. I ladri trovarono un vicolo e lo attraversarono con la loro auto. Ma Carlo Levi e Michelino avevano fatto bene a mettere un localizzatore sulla vettura. Il poliziotto con loro due salì nella macchina della polizia e lo inseguirono.  Mentre i due rapinatori fuggirono come un fulmine:  .- Veloce che ci raggiungono!  .-Non è possibile l'acceleratore è al massimo.  Mentre la polizia ebbe un problema serio quando iniziò a piovere:  .-Oh no, se n’è andato il segnale. Gli tenderemo una trappola.  E Carlo Levi disse:  - Che trappola?  E la polizia disse:  .- Seguitemi.  Attivò le telecamere della città. Ma videro che i ladri tornarono per entrare nel museo.  Il museo era grande e alto.  Si misero nel chiostro quadrangolare con una galleria ad archi.  Due di loro si misero nel quadro come gli altri personaggi avevano fatto prima.  La polizia prese i ladri in prigione e tutto finì bene.   Fran (Siviglia)
  • 41. Un nuovo amico  Era l'estate del 2014, verso mezzanotte il custode finì di ispezionare le sale e sistemò un altro quadro sulla parete della sala "Levi". Finito il suo lavoro, tornò a casa.  Il dipinto s'intitolava "Il nuotatore", il soggetto dell'opera era un ragazzo che nuota e ha il braccio sinistro alzato perché sta attraversando a bracciate la vasca. Sulla parte opposta c'era un altro quadro, "Michelino, il ragazzo lucano".  La mezzanotte è scattata e il museo, come ogni notte, prende vita.  Michelino si sveglia di soprassalto perché sente qualcuno piangere vicino a sé. Si accorge che è il nuovo arrivato, il nuotatore. Il ragazzo, infatti, non smetteva di riempire con le sue lacrime l'acqua della piscina, allora Michelino andò verso di lui e gli chiese :-Perché sei triste?- e il ragazzo gli rispose con voce fioca e spaventata :- Mi sento confuso e ho un gran mal di testa! Ma dove mi trovo?- Michelino lo tranquillizzò, dicendogli che tutti i quadri nuovi si sentono spaesati come lui e che non c'è bisogno di essere tristi perché il museo è un posto sicuro e meraviglioso. Per farlo ambientare meglio, decise di presentargli il più anziano del posto: Carlo Levi, il loro vero e proprio autore, che nel 1935 dipinse il suo autoritratto. Carlo Levi si presentò e cominciò a raccontare la storia del museo. Insieme poi decisero di chiamare tutti gli altri quadri per fare un giro turistico all'interno dell'edificio; l'unico a non seguirli fu "Il prete" che restò di guardia all'entrata.  Tutti i personaggi dei quadri fecero conoscenza con il nuovo arrivato e finalmente il nuotatore cominciò a sentirsi a casa. Tutti insieme scesero nei sotterranei e cominciarono a divertirsi, qualcuno accese anche lo stereo del custode che ogni tanto accendeva per non sentirsi solo la notte. Così tutti cominciarono a ballare e a scherzare dimenticando di controllare l'orologio, infatti, si fece mattina e loro non se ne erano accorti. Il prete si era addormentato e non vide il custode che era arrivato, perciò non poteva avvisarli. Il custode si accorse che i quadri erano spariti e subito pensò ad un furto. Dopo aver controllato i piani superiori, decise di scendere nei sotterranei per perlustrare la zona. Solo quando sentirono dei passi avvicinarsi, i quadri capirono che era giorno e allarmati non sapevano che fare. (...)  ---COSA FARANNO I QUADRI?---  Emi (Altamura)
  • 42.   E improvvisamente Michelino e il nuotatore cercarono di trovare un’uscita che portasse alla sala Carlo Levi mentre la guardia aprì la manopola lentamentamente e disse al nuotatore  .- Ehhh !! Cè una lago.  Michelino e il nuotatore uscirono. La guardia era molto arrabbiata e gridò:  .-Io so che ci sei !! Cercò ma non lo trovò. I due si trovarono in un tunnel umido e scuro. Il nuotatore e Michelino cercarono di trovare un’uscita però era troppo buio così dovettero lasciarsi guidare dal senso del tatto fino a che Michelino trovò un raggio di luce aprì la porta e si trovarono nel chiostro scesero con una corda, e se ne andarono correndo. Prima che aprissero la porta arrivarono rapidamente e si misero ai loro posti.  Carmen (Siviglia)
  • 43. UNA GIORNATA AL MUSEO  Nell' estate del 2014 dei visitatori si recarono presso il Museo Palazzo Lanfranchi dove erano esposti dei quadri. Tra questi vi erano Rocco Scotellaro, Michelino, Due ragazzi lucani, Giulia, Il bambino di Aliano, Il prete, Il dottor Milillo. Michelino, Giulia e il dottor Milillo decisero di uscire dai loro quadri per incontrare Carlo Levi perché dovevano organizzare una festa. I visitatori si accorsero che alcuni personaggi non erano nei loro quadri e per questo decisero di cercarli. Nel frattempo Carlo Levi e i suoi amici andarono nelle grotte e iniziarono a mangiare e a ballare. Successivamente i visitatori li trovano nelle grotte e si riuniscono al gran banchetto.  Angela (Altamura)
  • 44.  A quel banchetto della grotta ce era nera e scura con ratti e un pipistrello occasionale, era molto tranquilla.  Il dottor Milillo trovato molte pietre in un mucchio, e le scoprì, c'era un piccolo pulsante che appena si vedeva e lo calpestò e disse:  - Ayyy sono salito su una pietra affilata!  Alla fine del banchetto quando si concluse vennero fuori ed erano sulla Giralda e Michelino, ha dichiarato:  - Siamo a Siviglia!  Il dottor Milillo disse:  - Allora la pietra affilata deve essere una sorta di pulsante.  Tornarono alla grotta e cominciarono a guardare fino a  .-¡Ahhhhhh! Il dottor Milillo la calpestò e tornò in Italia.   E il dottor Milillo disse:   Allora così potevano andare a Siviglia e semplicemente con un po’ di dolore.   Ángel Alba (Siviglia)
  • 45. Un’avventura al museo  Nell'estate del 2014, entrai nel palazzo Lanfranchi, era un museo. Stavo guardando i quadri quando ad un certo punto sentii ridere, chiesi chi era, ma nessuno rispose, ad un tratto vidi che Lucania '61, un grande quadro, si aprì. Io entrai dentro e vidi i personaggi dei quadri, c'era Rocco Scotellaro, Michelino, I due ragazzi lucani , Giulia la santarcangiolese, Il bambino di Aliano, Carlo Levi, la mamma di Carlo Levi, Il prete, il dottor Milillo e Un pastore con l'agnello sul collo. Michelino e Carlo Levi mi chiesero chi fossi e io gli risposi che ero venuta per vedere i quadri. Michelino mi chiese se ero mai stata lì e io gli risposi di no. A quel punto mi fermai per visitare il suo paese che era bellissimo. Il suo paese aveva tante cose, animali, cose decorative e abitato da tanta gente. La cosa che mi era piaciuta di più era Grassano che si vedeva in alto nel quadro. Incontrai Carlo Levi e gli dissi che i suoi quadri erano bellissimi, soprattutto Lucania 61.  Gli chiesi se poteva dipingere un mio ritratto e lui disse subito di si perché amava dipingere. Era arrivata la notte ad Aliano ed io me ne dovevo andare, tutti erano tristi persino Carlo l  Levi. Io gli promisi che un giorno sarei tornata a trovarli.  Quando uscii da quel bellissimo quadro andai a casa, con la mia famiglia…   Simona (Altamura)
  • 46. Quando la madre tornò a casa Simona chiese: - Ciao Simona dove sei stata tutto il tempo? Simona disse: - EEheee ..... mi prometti che non lo dirai a nessuno. La madre disse, - Si ma dimmelo. Simona spaventata disse: - Beh, ti ho detto che ero nel museo di arte medievale di Matera, poichè in questo museo c'è un quadro, lo vidi quando si aprì e lì dentro c'erano i personaggi e il paesaggio reale. La madre con il volto sorpreso. - La figlia rapidamente lavò i denti e andò a letto con i vestiti, Simona non riusciva a dormire, vide il tempo erano le 03:20 della mattina Simona sentito un rumore proveniente dalla finestra, Simona disse - Ciao, c’è qualcuno là ciao, ciao, ciao ... .. poi ascoltò e vide un'ombra che le sembrava familiare - Simona sono Michelino. Simona disse: - Che ci fai qui a quest'ora.? - Nel murale di Lucania ‘61, non si apre dal centro e personaggi sono stati bloccati sulla parete. Simona sorpresa - Ma tu Michelino non dovevi essere bloccato nel murale? . Michelino disse: - Io dovevo essere chiuso, ma niente che uscìi fuori per fare un giro e tornai un’altra volta nel muro e non si apriva. - Poi Simona mise i sandali e partì per l museo. Quando arrivarono iniziarono a osservare la parete per vedere come si​​ sarebbe chiusa Cercarono ovunque ma non trovarono niente fu quando Simona si piegò e vide un becco che sporgeva dal muro. Simona poi raggiunse il becco che sporgeva e quando Simona lo tirò si aprì il murale poi tutti i personaggi del murale furono felici e ringraziarono Simona e Simona sorpresa - Come faccio ad arrivare fin lassù?  Ana (Siviglia)
  • 47. CARLO LEVI E MICHELINO  Una giornata estiva del 2014 nel museo Palazzo Lanfranchi c’erano Carlo Levi e Michelino. Decisero di entrare a visitare una città di nome Lucania 61, entrarono in quella città e videro bambini che addirittura lavoravano nei campi e si stancavano molto. I bambini indossavano vestiti umili e ad alcuni di loro davano da mangiare altri genitori, appena ritornarono loro due al Palazzo Lanfranchi visitarono i quadri e quelli che li affascinarono di più furono il dottor Milillo perché aveva la faccia buffa e Il bambino di Aliano perché dal quadro il suo viso sembrava molto tenero e dolce. Il museo era molto grande e loro lo visitarono quasi tutto, videro ancora il chiostro che era un posto molto grande, entrarono dentro il chiostro e si sporcarono le scarpe che portavano ai piedi e gridarono forte perché sotto c’era il terreno ma non se ne erano accorti. Successivamente Michelino andò a curiosare nella sala “Carlo Levi” e vide altri quadri. loro due commentarono insieme i quadri e gli parlarono, Rocco Scotellaro era un amico di Carlo Levi, I due ragazzi lucani erano simpatici , Il prete recitava le sue messe molto bene e infine parlarono con Giulia la santarcangiolese. Il suo viso era molto triste e malinconico ed era una fattucchiera. Quando uscirono dal Palazzo Lanfranchi salutarono tutti i quadri che ormai erano i loro amici.   Claudio (Altamura)
  • 48. Ma un dipinto stava salutando il quadro dei due amici che uscirono dal quadro. I due amici dissero a Carlo Levi e Michelino  -Ciao !!  E Carlo e Michelino risposero-  .-Ahhh come siete usciti fuori dal quadro ??  E i due amici risposero   - Abbiamo passato molto tempo a cercare di uscire dai quadri, ma non potevamo e quando avete detto ciao siamo usciti, è stata come una parola magica.  Carlo Levi, Michelino e i due amici sentirono un rumore   -Pom- Pom e Carlo Levi e disse Michelino   - Cosa è stato?? E i due amici risposero   Non lo so, ma sembrava come qualcosa cadeva. Allora in preda al panico sentirono come se qualcuno stava scendendo le scale, si nascosero e videro una persona che aveva un giubbotto nero e una calza nera sul viso, cercarono di catturare il ladro, ma nessuno lo catturò.  Il giorno dopo programmarono una trappola per catturare il ladro, misero una corda un po' sopra la terra una rete sul soffitto e il ladro inciampò alla corda e la rete cadde e lo presero.  Chiamarono la polizia, la polizia pensò che stava per rubare, quella notte il ladro era venuto perché aveva stato sentito la porta.Tutti si nascosero, allora aveva un abito di un ladro, allora la polizia lo ha portò in carcere.  Carlo Levi, Michelino e due amici erano felici.  FINE.   Antonio (Siviglia)
  • 49. I quadri animati  Nell'estate del 2014 nel Museo d' arte moderna di Matera c'erano due quadri che iniziarono a prendere vita.  Questi quadri si chiamavano "MICHELINO" e "AUTORITRATTO".  Successivamente presero vita altri quadri. Qualche ora dopo iniziarono a far festa. Quando finì la festa andarono tutti ad osservare il plastico dei sassi di Matera e poiché erano piccoli iniziarono a giocare nel plastico e a far finta di viverci e di passeggiare nelle stradine.  Poi andarono nella Sala Levi e a sinistra c'era un enorme finestra dove si poteva ammirare il paesaggio.  Carlo Levi e Michelino dissero :- Andiamo dentro a "LUCANIA 61". I loro amici discussero un po' e decisero che la loro proposta era favolosa. Dopo essere tutti entrati esplorarono e trovarono tutto povero e umile perché erano poveri e le mamme davano da mangiare anche ad altri bimbi. Finita l'esplorazione si divisero in gruppi per vedere le chiese rupresti, nelle chiese c'erano un mucchio di gente ad osservare gli affreschi. In città c'era una grande folla che ascoltava Rocco Scotellaro. Usciti dal Museo e dal quadro entrarono in una libreria deserta dove c'era il cassiere e il libraio. Michelino e Carlo Levi videro due libri che gli interessavano ed erano CRISTO SI è FERMATO A EBOLI e un altro.  Comprarono e ritornarono a casa , verso le otto di mattina si riaprì il Museo e ..........   Nunzio (Altamura)
  • 50.  Quando il Museo di Arte Moderna di Matera fu o inaugurato il museo era: fuori la porta di Matera e le pareti erano d'oro, e dentro le mura erano d'oro e il tetto d'argento.  Carlo Levi e Michelino non tornarono ai suoi quadri e rimasero a dormire in strada tra due cespugli. Carlo Levi chiamò il suo amico e il suo amico disse:  - Ci vediamo uno di questi giorni.  E quando Michelino e Carlo e tornarono al museo, perché i loro amici li chiamavano, le guardie poichè eranorimaste tutta la notte a guardare se veniva qualche ladro.  Il giorno seguente Michelino Carlo Levi e uscirono fuori dal museo e videro il loro amico Nunzio che aveva gli occhi verdi come l'erba e i suoi vestiti erano eleganti in smoking e pantaloni neri come la calda oscurità della notte.  Nunzio e Carlo Levi guardarono con incredibile rabbia e Carlo Levi disse:  - Nunzio vieni qui.  Nunzio rispose:  - Naturalmente.  Carlo Levi, Nunzio Michelino entrarono nel museo e videro alcuni quadri erranti e Nunzio disse:  - Cos'è? Sembrano uomini strani! Andiamo a vedere!  Mentre spiavano sentirono alcuni passi ed erano i due amici abbracciati e due amici abbracciare dissero:  - Eeeeh! Intrusi in sala!  Tutte i quadri di Carlo Levi cominciarono ad attaccarli e uscirono correndo dal museo e andarono alla stazione di polizia per informarli che i dipinti di Carlo Levi aveva vita e quando sentì il poliziotto disse:  - I dipinti animati! I dopinti animati!! Allarme, allarme, lallarme!  Si videro nel corridoio passaggio polizia, militari, ecc ....  e la polizia disse,  - Proteggersi qui, sono molto pericolosi.  Si sentirono degli spari e poi aprrono la porta e dipinti erano tutti morti. Dopo visitarono il museo e non avevano più dipinti di Carlo Levi.   Mario (Siviglia)
  • 51. Alla ricerca dei quadri dispersi  Nell’ estate del 2014, in piena notte, nel museo di Palazzo Lanfranchi ci fu un crollo e tutti i quadri si persero. Il palazzo perse anche gli affreschi delle chiese rupestri. Il mattino seguente la notizia si sparse e cosi il sindaco decise di ricostruire il museo. Il mese dopo il museo era come nuovo, ma senza quadri. Successivamente la gente scoprì che i quadri si trovavano nelle chiese rupestri e immediatamente andarono a cercarli. Trovarono i quadri ma quelli di Michelino e di Carlo Levi erano completamente bianchi. All’improvviso un signore girò la testa e misteriosamente vide un adulto e un bambino, erano infatti Michelino e il grande pittore Carlo levi, perciò il resto dei quadri presero vita. Cosi Carlo Levi dipinse un altro quadro che chiamò “Finalmente libero”, questo quadro rappresentava lui che veniva liberato dall’esilio. Ad un certo punto uno dei quadri che prese vita di nome “Il dottor Milillo” disse:  - Ora che siamo vivi perché non festeggiamo?  Tutti gli risposero di si e quindi festeggiarono felicemente. Carlo Levi e Michelino dissero:  - Ma non è meglio che noi due partiamo per dipingere altri quadri?  La gente rispose di si e cosi partirono, ma successe che invece di partire, magicamente tutti i quadri viventi ritornarono sulle tele e non solo, ritornarono da soli nel museo….   Giuseppe Loviglio (Altamura)
  • 52.  Accadeva qualcosa che non andava, i quadri si muovevano e Carlo Levi è vivo.-Come può essere?  Carlos Levi e Milillo sono morti giusto?. La madre che era venuta con loro rispose  - Se è morto non so come che possa essere successo questo.  - Corri corri mamma devi cercare i dipinti !! Devi essere in un posto per ricercare  li prima della chiusura o le guardie ci catturano.  .-UN GUARDIA! Calmati disse la madre  - Sì,sì io mi traquillizzo e smetto di gridare, altrimenti vedremo le guardie.  .- Corri, corri non stanno cercando.  .- Corri, corri - non me lo ripetere, va bene non me lo ripetere  .-Ho detto che non ripetere!  - Non urlare, vedremo le guardie  - Va bene vi ho visti uscire - disse la guardia  Va bene ci hai catturati, corri corri mamma, non farti prendere dalle guardie. Buttati a terra.  .-Non devo fare quello che dici io sono tua madre, se ora anche sia tuo figlio, siamo in un museo e dobbiamo cercare il quadro.  .-Perdiamo le guardie bene, bene  .-Le perdiamo !!  .- Si SI  Bene andiamo a cercare il dipinto nel museo.  .- Vieni andiamo corri che ho trovato Carlo Levi e io Milillo  .-Non possiamo darti la pittura l’abbiamo persa mua mua mua mua.  Cercheremo in ogni stanza e in tutti i quadri mattino seguente.  .- Vai a casa correndo.  .-Va bene sto andando.  Addio, quando arrivò a casa dipinse tutto quello che avevo fatto in tutto il giorno e lo diede a tutti.  .-Mamma quando andremo di nuovo al museo ?? quando avremo finito il pranzo va bene, va bene va bene va bene  Quando hanno finirono il pranzo andarono al museo  E salutarono e Carlo Levi e Milillo e tornarono a casa felici, e andavano sempre in quel museo e salutando i loro amici.  Adrian Espin (Siviglia)
  • 53. LUCANIA ‘61  Nell’ estate del 2014 , in un museo chiamato Palazzo Lanfranchi, Ci fu un terremoto . Tutti I quadri del museo si muovevano, ma uno di nome Lucania 61 cadde talmente forte che tutti i personaggi del quadro uscirono tra cui un bambino di nome Michelino e un pittore di nome Carlo Levi. Guardandosi intorno, Carlo Levi vide i suoi dipinti, invece Michelino volle uscire perché faceva molto caldo, però non sapeva dove fosse l’uscita. Michelino guardandosi intorno, trovò una finestra aperta e sussurrò per non far sentire a tutti che c’era un’uscita :- Carlo Levi, c’è un’ uscita! Egli a piccoli passetti raggiunse la finestra con Michelino. Iniziò a mettere prima un piede e poi l‘altro , poi Carlo Levi fece la stessa cosa. Michelino che moriva di caldo, trovò un locale però non era un bar, ma una biblioteca, là c’era un condizionatore e Michelino si pose dove arrivava il vento.  Mentre era là si voltò e vide su un dorso di un libro il nome…  Nicola (Altamura)
  • 54.  "Arte senza Frontiere" e Michelino lesse in alto:  .Nel Museo delle Belle Arti vive nascosto un pittore spettacolare chiamato Bartolomé Esteban Murillo.  Carlo Levi fermò Michelino e disse:  .-Andiamo a Siviglia!  Michelino fu sorpreso e chiese:  .-Come raggiungiamo Siviglia?  Carlo Levi ha disse:  .-In aereo.  I due rapidamente cominciarono a correre al più vicino aeroporto, ma dove avrebbero prendere i soldi? Carlo Levi si fermò in un bar e afferò un tovagliolo prima di annunciare:  .-Dipingerò sul tovagliolo e lo venderemo.  Quando la pittura fu finita messo la mise in vendita e in cinque minuti e l’aveva venduto e fatto un altro con una vergine, e disse:  .-Io arriverò a Siviglia.  Presero l'aereo e in tre ore erano arrivati all'aeroporto di Siviglia e dopo tanto tempo a camminare​​ senza meta Carlo Levi chiese:  .- Sai dov’è il Museo delle Belle Arti, Michelino?  .-Non so. Chiediamo al chiosco!  A Michelino piacque molto muoversi intorno alle piante e Carlo Levi fu attirato da una statua in bronzo raffigurante un uomo:  .-¿Sapete Dove si trova il delle Belle Arti?  Michelino chiese all'impiegato che non capiva. Capì subito che doveva parlare spagnolo perchè lo capissero così andò a chiamare Carlo Levi che stava ammirando tre sculture circondate da colonne tortili sopra la porta di un grande
  • 55.  edificio. Fortunatamente Carlo Levi parlava spagnolo e chiese all'impiegato:  .- Sapete dove s si trova il Museo delle Belle Arti? .-Si l so, è proprio lì dietro.- rispose l'impiegato.  Quello he stavano vedendo era il Museo di Belle Arti!  Entrarono e videro un buco e lontano Carlo notò qualcosa che si muoveva:  .-Hai visto , Michelino.  .-No. – disse Michelino.  Videro un refettorio e lì qualcuno stava correndo e lo seguirono. Raggiunsero una stanza con volta e croce.  - E’ Murillo. – disse Carlo Levi - . Sì.  L'uomo rispose con una voce profonda profunda – Disegniamo qualcosa? So tutto di te. Siamo in grado di disegnare un altro quadro per sostituire l'altro ma dammi quel tovagliolo.  Carlo Levi glielo diede e si mise al lavoro. In tre giorni, essi avevano disegnato tre amici lucenti e a fianco parti rappresentative di Lucania 61, alla fine del mese era pronto e i tre se ne andarono. In una macchina venivano due mascherati urlando. Richiamarono l’attenzione dei vigilanti di vederli dipingere un murale pensiero è stato il museo. Sono arrivati all'aeroporto e preso le guardie, anche​​ se come vide che il quadro non era del museo se ne andarono.  Sulla via del ritorno i tre pensavano come denominare il quadro e Michelino disse:  Amici Itañoles.  Vennero in Italia e riuscirono a sostituire Lucania ‘61. Quindi i tre crearono un'impresa di pittura e tutti i musei commissionavano opere.  Il tovagliolo che Carlo diede a Murillo è ora nel Museo di Belle Arti e si chiama la Vergine del tovagliolo.  Adrián Gil Zamorano (Siviglia)