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UNI/Pdr: 132:2022
Linee guida per il monitoraggio e la verifica dei flussi
di rifiuti urbani ai fini della rendicontazione
per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio
Luca Mariotto
Direttore Settore ambiente UTILITALIA
IL TAVOLO TECNICO
• Luca Mariotto – Project Leader (Utilitalia)
• Riccardo Viselli (Utilitalia)
• Giuliana Da Villa (Gruppo Veritas)
• Silvia Stival (A2A Ambiente)
• Gianluca Principato (Hera)
• Amanda Fuso Nerini (UNI/CT 018 “Imballaggi”)
• Andrea Lanz (Ispra)
• Lorenzo Maggi (UNI/CT 004/GL 05 “Suolo e Rifiuti”)
• Elisabetta Perrotta (UNI/CT 004/GL 05 “Suolo e Rifiuti”)
• Stefano Sassone (Confindustria-Cisambiente)
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La prassi 132:2022 si propone di definire i criteri per il monitoraggio della gestione dei flussi dei
rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento agli impianti/soggetti terzi che operano nella filiera
del trattamento, con la produzione di materie prime seconde/prodotti o attraverso operazioni di
riciclaggio, di recupero energetico o di smaltimento finale, come strumento per presidiare le filiere e
verificarne la conformità per quanto di competenza. La prassi permette in tal modo di verificare la
conformità della gestione mediante il monitoraggio di parametri in grado di attestare la trasparenza
dell'operato e l’applicazione delle migliori pratiche nell'ottica del miglioramento continuo. Sono
quindi linee di indirizzo per individuare e rendicontare la destinazione dei rifiuti urbani, sia raccolti in
modo differenziato sia quelli residui: per tutti i flussi vengono fornite le procedure per il computo,
sempre ai fini della rendicontazione, delle quantità conferite a impianti/soggetti terzi che operano
nella filiera del riciclaggio, del recupero (anche energetico) e dello smaltimento.
L’utilizzo delle metodiche qui descritte è pertanto uno strumento utile per presidiare l’intera filiera di
gestione dei rifiuti urbani e per attestarne la conformità agli strumenti di pianificazione con i relativi
obiettivi.
PRINCIPI
La prassi di riferimento ha l’obiettivo di individuare le procedure che, nel monitorare i flussi di rifiuti
urbani, possono essere utilizzate anche per rendicontare la destinazione dei rifiuti ai fini del calcolo
delle percentuali di riciclaggio secondo le metodiche definite a livello comunitario e nazionale. Per
ciascun flusso di rifiuto sono indicate le modalità di calcolo delle quantità inviate agli
impianti/soggetti terzi che operano nella filiera del trattamento con la produzione di materie prime
seconde/prodotti o rifiuti attraverso operazioni di riciclaggio, di recupero energetico o di
smaltimento finale. La tracciatura parte dalla raccolta fino all’impianto di destinazione finale dove
possibile o in alternativa, al punto di cessione del rifiuto a terzi, intesi sia come impianti che come
soggetti operanti nelle filiere del riciclaggio, del recupero di energia e di smaltimento
Occorre precisare che, ai fini della determinazione dei quantitativi di rifiuti riciclati, si applicano i
criteri individuati dalla decisione 2019/1004/UE che stabilisce, per i vari flussi di rifiuti, il cosiddetto
punto di calcolo. Quest’ultimo è da intendersi come il punto di immissione dei materiali di rifiuti
urbani nell'operazione di riciclaggio con la quale i rifiuti sono ritrattati per ottenere prodotti,
materiali o sostanze che non sono rifiuti, o il punto in cui i materiali di rifiuto cessano di essere rifiuti
in seguito a un'operazione preparatoria prima di essere ritrattati.
AREA DI RIFERIMENTO
L’area di riferimento (bacino) è l’intero territorio servito dal soggetto che mette in atto la
presente prassi di riferimento: può essere suddivisa ulteriormente in aree di raccolta che
possono o meno coincidere con i comuni affidatari.
Possono essere anche valutate separatamente le diverse tipologie di servizi di raccolta
presenti nel territorio ed eventuali differenti modalità di trattamento (per tener conto delle
singole specificità).
FLUSSI DI RIFIUTI URBANI (1/2)
I rifiuti urbani vengono tra loro suddivisi nei seguenti gruppi a seconda del loro
potenziale primo impianto di destino:
 RD frazione umida e frazione verde: codici 20 01 08, 20 03 02, 20 02 01;
 RD frazioni secche:
• rifiuti di imballaggio e frazioni merceologiche similari (carta; plastiche; vetro;
imballaggi metallici; …): codici 15 01 01, 15 01 02, 15 01 03, 15 01 04, 15 01 05, 15 01
06, 15 01 07, 20 01 01, 20 01 02;
• RAEE: codici 20 01 21*, 20 01 23*, 20 01 35*, 20 01 36;
• pile e accumulatori portatili: codici 20 01 33*, 20 01 34;
• farmaci: codici 20 01 31*, 20 01 32;
• tessili - abiti usati: codici 20 01 10, 20 01 11;
• legno: codici 20 01 37*, 20 01 38;
FLUSSI DI RIFIUTI URBANI (2/2)
• rifiuti metallici: codice 20 01 40;
• altri flussi da RD (quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: oli vegetali e minerali,
pneumatici, rifiuti pericolosi., ecc);
 rifiuti ingombranti: codice 20 03 07;
 rifiuto da spazzamento stradale: codice 20 03 03;
 RUR a impianti intermedi TMB e TM;
 RUR a impianti di incenerimento con recupero di energia;
 RUR a impianti di smaltimento senza trattamento preliminare.
DESTINI CHE RICEVONO ANCHE RS O RU DA ALTRI BACINI (1/2)
Nei casi in cui l’impianto tratti oltre ai rifiuti urbani anche una quota di rifiuti speciali, i
quantitativi in uscita verranno attribuiti alla quota di rifiuti urbani per percentuale
determinata aritmeticamente con la seguente formula:
Dove:
RU = quantità di rifiuti urbani in ingresso all’impianto
RT = quantità di rifiuti totali in ingresso all’impianto
Nel caso in cui gli impianti trattino rifiuti provenienti da una pluralità di bacini i flussi in
uscita sono suddivisi per i diversi bacini in ragione proporzionale ai relativi quantitativi di
rifiuti conferiti al netto dell’eventuale perdita di processo.
DESTINI CHE RICEVONO ANCHE RS O RU DA ALTRI BACINI (2/2)
L’eventuale perdita di processo, è attribuita in maniera proporzionale ai diversi flussi di
rifiuti conferiti.
Nel caso in cui l’impianto effettui lavorazioni su flussi provenienti da più bacini, la frazione
estranea totale prodotta viene imputata proporzionalmente agli stessi in funzione dei
quantitativi conferiti, a meno di disporre di evidenze relative alla qualità merceologica dei
vari flussi in entrata.
Nel caso in cui gli impianti di trattamento siano di soggetti terzi e i dati quantitativi relativi ai
bilanci di materiali in entrata e in uscita dagli stessi non siano resi disponibili, la tracciabilità
di tali flussi si interrompe.
RECUPERO DEI RIFIUTI ORGANICI (1/2)
Il flusso relativo alla RD dei rifiuti organici può essere conferito ai seguenti impianti:
 impianti di compostaggio;
 impianti di digestione anaerobica;
 impianti integrati anaerobici-aerobici.
Il sovvallo liquido, generato durante le fasi di trasporto e/o stoccaggio, non rientra nella
frazione estranea in quanto considerato parte del processo e quindi compreso nelle
quantità recuperate al pari della perdita per evaporazione.
Il recupero totale è calcolato con la seguente formula:
Dove:
RT = recupero totale
RM = quantitativo a recupero di materia
RE = quantitativo a recupero energetico
RECUPERO DEI RIFIUTI ORGANICI (2/2)
La quantità di materia recuperata (RM) è stimata come sola differenza tra le quantità
conferite e le frazioni estranee di risulta secondo la seguente formula:
Dove:
RM = quantitativo a recupero di materia
QC = quantità conferita
FE = frazioni estranee
FO = rifiuto organico prodotto dal trattamento (compost
non utilizzato ai fini agronomici) e che viene inviato a
recupero energetico o a smaltimento
La quantità di rifiuto a recupero energetico è stimata secondo la seguente formula:
Dove
RE%FE = quota di frazione estranea avviata a impianti di
recupero di energia
RED = quantità di rifiuto verde avviata direttamente a
recupero energetico in impianti a biomasse.
RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE
RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (1/3)
I flussi delle raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggio e delle frazioni merceologiche
similari possono essere suddivisi in due grandi gruppi:
 flussi monomateriale. Questi sono solitamente, ma non esaustivamente:
• carta/cartone monomateriale;
• vetro monomateriale;
• plastica monomateriale;
 flussi multimateriale. Questi sono solitamente, ma non esaustivamente:
• vetro + imballaggi in alluminio e acciaio;
• vetro + plastica + imballaggi in alluminio e acciaio;
• plastica + imballaggi in alluminio e acciaio.
RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE
RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (2/3)
Questi flussi possono essere conferiti a:
 impianti di prima destinazione che non effettuano alcun tipo di lavorazione (impianti di trasferenza);
 impianti di stoccaggio e pressatura;
 impianti di selezione a diversi livelli di trattamento;
 impianti di produzione della materia prima seconda, con eventuale cessazione della qualifica di rifiuto.
IMPIANTI DI PRIMA DESTINAZIONE CHE NON EFFETTUANO LAVORAZIONI (IMPIANTI DI TRASFERENZA)
Se la prima destinazione è rappresentata da un impianto nel quale non viene effettuata nessuna attività, ma
solo stoccaggio o messa in riserva (R13 o R12 inteso solo come accorpamento), questo impianto può non
essere considerato, riferendo il rifiuto come destinato direttamente agli impianti a cui si invia
successivamente.
RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE
RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (3/3)
IMPIANTI DI SELEZIONE INTERMEDI
La composizione di dettaglio della frazione estranea può essere determinata secondo due metodiche
 Se sono svolti monitoraggi qualitativi conformi alla norma UNI 10802, la composizione può essere
attribuita ai singoli flussi in modo puntuale
 In alternativa la frazione estranea totale può essere imputata ai singoli materiali che compongono il flusso
in entrata secondo la seguente formula:
Dove:
FE = frazione estranea
flusso n = flusso in esame
P = quantità in peso
Σflussi = totalità flussi conferiti all’impianto
Nel caso di conferimento a impianti finali di produzione e separazione di MPS si applicano le medesime
formule di calcolo.
RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE
RAEE, PILE E ACCUMULATORI PORTATILI – ALTRE FRAZIONI
I quantitativi di RAEE e i rifiuti di pile/accumulatori in entrata nell’impianto finale di riciclaggio, dopo il trattamento
appropriato e il completamento delle operazioni preliminari previsti dalle specifiche disposizioni normative, si
considerano interamente recuperati.
ALTRE FRAZIONI
Le rimanenti frazioni oggetto di raccolta differenziata (a titolo esemplificativo e non esaustivo: legno, rifiuti ferrosi,
oli vegetali e minerali, pneumatici, rifiuti pericolosi) sono inviati a impianti di trattamento che producono
genericamente almeno 3 flussi:
 flussi avviati a produzione di MPS (riciclaggio);
 flussi avviati a incenerimento (ad esempio scarti a recupero energetico, legno avviato a recupero energetico in
impianti a biomasse, pneumatici trattati in impianti di produzione CSS);
 flussi avviati a discarica (scarti a smaltimento).
I dati relativi ai rifiuti inviati a impianti di recupero di materia e di energia oltre che di smaltimento possono essere
forniti esclusivamente dagli impianti di destino che dispongono dei dati relativi ai flussi. Nel caso in cui tale dato non
sia disponibile la tracciabilità di questo flusso si interrompe necessariamente a tale livello.
RIFIUTI DA SPAZZAMENTO STRADALE
Il rifiuto da spazzamento stradale si divide, dopo il trattamento negli impianti di recupero e
al netto delle perdite di processo, in questi tre flussi:
 materiale inerte e/o metalli computato ai fini del recupero;
 rifiuto avviato a impianti di recupero energetico;
 rifiuto inviato a impianti di smaltimento.
RIFIUTI INGOMBRANTI
La filiera dei rifiuti ingombranti si divide nei seguenti tre flussi:
Dove:
RINGracc = rifiuti ingombranti raccolti
RMing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera del riciclaggio
REing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera del recupero di energia
Sing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera dello smaltimento
Nel dettaglio, i sopra citati tre flussi verranno rendicontati secondo le seguenti formule:
 rifiuti ingombranti avviati a impianti di riciclaggio:
Dove:
RMing = quantità ingombranti riciclati
P = quantità ingombranti input impianti di selezione
FE = frazione estranea
 rifiuti ingombranti avviati a impianti di recupero energetico:
Dove:
REing = quantità ingombranti avviati a impianti di recupero energetico
PRE = quantità ingombranti avviati direttamente a impianti di recupero energetico
FERE = frazione estranea di impianti di selezione ingombranti avviata a impianti di recupero energetico
 rifiuti ingombranti avviati a smaltimento:
Dove:
Sing = quantità ingombranti avviati a impianti di smaltimento
PS = quantità ingombranti avviati direttamente a impianti di smaltimento
FES = frazione estranea di impianti di selezione ingombranti avviata a impianti di smaltimento
RUR A TMB e TM
I RUR inviati a impianti di TMB e TM, producono i seguenti flussi:
 perdite di processo per evaporazione (da calcolare come differenza tra i RUR in ingresso e la somma di tutti i flussi in uscita); PP
 flusso di rifiuti, principalmente metalli, inviati alla filiera del riciclaggio; M
 frazione secca con idoneo potere calorifico inviata a inceneritori o termovalorizzatori dedicati in co-combustione: invio alla filiera del recupero
di energia; FS
 flusso inviato a ulteriori impianti di trattamento per la produzione di CSS da recuperare energeticamente: invio alla filiera del recupero di
energia; URCSS
 “CSS prodotto”: invio alla filiera del recupero di energia; CSS
 flusso biostabilizzato da inviare in discarica: invio alla filiera dello smaltimento; FOS
 flusso biostabilizzato da utilizzare come copertura di discarica (FOS): invio alla filiera dello smaltimento;
 percolato da inviare a impianti di depurazione: invio alla filiera dello smaltimento; SOVL
 altri rifiuti residuali avviati a impianti di recupero o smaltimento (frazione inerte); I
 altri flussi residuali inviati alla messa in riserva a fine anno (da computare nel momento in cui verranno inviati agli impianti di destino finale) MR
RUR A RECUPERO ENERGIA SENZA TRATTAMENTO PRELIMINARE
I RUR di questo flusso sono computati come inviati alla filiera del recupero di energia o
come inviati alla filiera dello smaltimento in ragione dell’autorizzazione dell’impianto di
destino (R1 o D10).
I metalli recuperati dalle ceneri pesanti di incenerimento, ai sensi della lettera c) del comma
4 dell’art. 205-bis del D.lgs. n. 152/2006, sono computati nel calcolo del riciclaggio a
condizione che soddisfino i criteri di qualità stabiliti con la decisione di esecuzione (UE)
2019/1004 della Commissione, del 7 giugno 2019.
RUR A SMALTIMENTO SENZA TRATTAMENTO PRELIMINARE
Nei casi in cui il RUR abbia caratteristiche tali da poter essere inviato in discarica senza
trattamento preliminare (ad esempio ingombranti, spazzamento stradale, RUR che non
necessita di pretrattamento), le relative quantità sono computate come inviate alla filiera
dello smaltimento
INDICATORI (1/3)
E’ stato previsto un set di indicatori obbligatori ed un set di indicatori facoltativi
INDICATORI (2/3)
INDICATORI (3/3)

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  • 1. UNI/Pdr: 132:2022 Linee guida per il monitoraggio e la verifica dei flussi di rifiuti urbani ai fini della rendicontazione per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio Luca Mariotto Direttore Settore ambiente UTILITALIA
  • 2. IL TAVOLO TECNICO • Luca Mariotto – Project Leader (Utilitalia) • Riccardo Viselli (Utilitalia) • Giuliana Da Villa (Gruppo Veritas) • Silvia Stival (A2A Ambiente) • Gianluca Principato (Hera) • Amanda Fuso Nerini (UNI/CT 018 “Imballaggi”) • Andrea Lanz (Ispra) • Lorenzo Maggi (UNI/CT 004/GL 05 “Suolo e Rifiuti”) • Elisabetta Perrotta (UNI/CT 004/GL 05 “Suolo e Rifiuti”) • Stefano Sassone (Confindustria-Cisambiente)
  • 3. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La prassi 132:2022 si propone di definire i criteri per il monitoraggio della gestione dei flussi dei rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento agli impianti/soggetti terzi che operano nella filiera del trattamento, con la produzione di materie prime seconde/prodotti o attraverso operazioni di riciclaggio, di recupero energetico o di smaltimento finale, come strumento per presidiare le filiere e verificarne la conformità per quanto di competenza. La prassi permette in tal modo di verificare la conformità della gestione mediante il monitoraggio di parametri in grado di attestare la trasparenza dell'operato e l’applicazione delle migliori pratiche nell'ottica del miglioramento continuo. Sono quindi linee di indirizzo per individuare e rendicontare la destinazione dei rifiuti urbani, sia raccolti in modo differenziato sia quelli residui: per tutti i flussi vengono fornite le procedure per il computo, sempre ai fini della rendicontazione, delle quantità conferite a impianti/soggetti terzi che operano nella filiera del riciclaggio, del recupero (anche energetico) e dello smaltimento. L’utilizzo delle metodiche qui descritte è pertanto uno strumento utile per presidiare l’intera filiera di gestione dei rifiuti urbani e per attestarne la conformità agli strumenti di pianificazione con i relativi obiettivi.
  • 4. PRINCIPI La prassi di riferimento ha l’obiettivo di individuare le procedure che, nel monitorare i flussi di rifiuti urbani, possono essere utilizzate anche per rendicontare la destinazione dei rifiuti ai fini del calcolo delle percentuali di riciclaggio secondo le metodiche definite a livello comunitario e nazionale. Per ciascun flusso di rifiuto sono indicate le modalità di calcolo delle quantità inviate agli impianti/soggetti terzi che operano nella filiera del trattamento con la produzione di materie prime seconde/prodotti o rifiuti attraverso operazioni di riciclaggio, di recupero energetico o di smaltimento finale. La tracciatura parte dalla raccolta fino all’impianto di destinazione finale dove possibile o in alternativa, al punto di cessione del rifiuto a terzi, intesi sia come impianti che come soggetti operanti nelle filiere del riciclaggio, del recupero di energia e di smaltimento Occorre precisare che, ai fini della determinazione dei quantitativi di rifiuti riciclati, si applicano i criteri individuati dalla decisione 2019/1004/UE che stabilisce, per i vari flussi di rifiuti, il cosiddetto punto di calcolo. Quest’ultimo è da intendersi come il punto di immissione dei materiali di rifiuti urbani nell'operazione di riciclaggio con la quale i rifiuti sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze che non sono rifiuti, o il punto in cui i materiali di rifiuto cessano di essere rifiuti in seguito a un'operazione preparatoria prima di essere ritrattati.
  • 5. AREA DI RIFERIMENTO L’area di riferimento (bacino) è l’intero territorio servito dal soggetto che mette in atto la presente prassi di riferimento: può essere suddivisa ulteriormente in aree di raccolta che possono o meno coincidere con i comuni affidatari. Possono essere anche valutate separatamente le diverse tipologie di servizi di raccolta presenti nel territorio ed eventuali differenti modalità di trattamento (per tener conto delle singole specificità).
  • 6. FLUSSI DI RIFIUTI URBANI (1/2) I rifiuti urbani vengono tra loro suddivisi nei seguenti gruppi a seconda del loro potenziale primo impianto di destino:  RD frazione umida e frazione verde: codici 20 01 08, 20 03 02, 20 02 01;  RD frazioni secche: • rifiuti di imballaggio e frazioni merceologiche similari (carta; plastiche; vetro; imballaggi metallici; …): codici 15 01 01, 15 01 02, 15 01 03, 15 01 04, 15 01 05, 15 01 06, 15 01 07, 20 01 01, 20 01 02; • RAEE: codici 20 01 21*, 20 01 23*, 20 01 35*, 20 01 36; • pile e accumulatori portatili: codici 20 01 33*, 20 01 34; • farmaci: codici 20 01 31*, 20 01 32; • tessili - abiti usati: codici 20 01 10, 20 01 11; • legno: codici 20 01 37*, 20 01 38;
  • 7. FLUSSI DI RIFIUTI URBANI (2/2) • rifiuti metallici: codice 20 01 40; • altri flussi da RD (quali a titolo esemplificativo e non esaustivo: oli vegetali e minerali, pneumatici, rifiuti pericolosi., ecc);  rifiuti ingombranti: codice 20 03 07;  rifiuto da spazzamento stradale: codice 20 03 03;  RUR a impianti intermedi TMB e TM;  RUR a impianti di incenerimento con recupero di energia;  RUR a impianti di smaltimento senza trattamento preliminare.
  • 8. DESTINI CHE RICEVONO ANCHE RS O RU DA ALTRI BACINI (1/2) Nei casi in cui l’impianto tratti oltre ai rifiuti urbani anche una quota di rifiuti speciali, i quantitativi in uscita verranno attribuiti alla quota di rifiuti urbani per percentuale determinata aritmeticamente con la seguente formula: Dove: RU = quantità di rifiuti urbani in ingresso all’impianto RT = quantità di rifiuti totali in ingresso all’impianto Nel caso in cui gli impianti trattino rifiuti provenienti da una pluralità di bacini i flussi in uscita sono suddivisi per i diversi bacini in ragione proporzionale ai relativi quantitativi di rifiuti conferiti al netto dell’eventuale perdita di processo.
  • 9. DESTINI CHE RICEVONO ANCHE RS O RU DA ALTRI BACINI (2/2) L’eventuale perdita di processo, è attribuita in maniera proporzionale ai diversi flussi di rifiuti conferiti. Nel caso in cui l’impianto effettui lavorazioni su flussi provenienti da più bacini, la frazione estranea totale prodotta viene imputata proporzionalmente agli stessi in funzione dei quantitativi conferiti, a meno di disporre di evidenze relative alla qualità merceologica dei vari flussi in entrata. Nel caso in cui gli impianti di trattamento siano di soggetti terzi e i dati quantitativi relativi ai bilanci di materiali in entrata e in uscita dagli stessi non siano resi disponibili, la tracciabilità di tali flussi si interrompe.
  • 10. RECUPERO DEI RIFIUTI ORGANICI (1/2) Il flusso relativo alla RD dei rifiuti organici può essere conferito ai seguenti impianti:  impianti di compostaggio;  impianti di digestione anaerobica;  impianti integrati anaerobici-aerobici. Il sovvallo liquido, generato durante le fasi di trasporto e/o stoccaggio, non rientra nella frazione estranea in quanto considerato parte del processo e quindi compreso nelle quantità recuperate al pari della perdita per evaporazione. Il recupero totale è calcolato con la seguente formula: Dove: RT = recupero totale RM = quantitativo a recupero di materia RE = quantitativo a recupero energetico
  • 11. RECUPERO DEI RIFIUTI ORGANICI (2/2) La quantità di materia recuperata (RM) è stimata come sola differenza tra le quantità conferite e le frazioni estranee di risulta secondo la seguente formula: Dove: RM = quantitativo a recupero di materia QC = quantità conferita FE = frazioni estranee FO = rifiuto organico prodotto dal trattamento (compost non utilizzato ai fini agronomici) e che viene inviato a recupero energetico o a smaltimento La quantità di rifiuto a recupero energetico è stimata secondo la seguente formula: Dove RE%FE = quota di frazione estranea avviata a impianti di recupero di energia RED = quantità di rifiuto verde avviata direttamente a recupero energetico in impianti a biomasse.
  • 12. RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (1/3) I flussi delle raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggio e delle frazioni merceologiche similari possono essere suddivisi in due grandi gruppi:  flussi monomateriale. Questi sono solitamente, ma non esaustivamente: • carta/cartone monomateriale; • vetro monomateriale; • plastica monomateriale;  flussi multimateriale. Questi sono solitamente, ma non esaustivamente: • vetro + imballaggi in alluminio e acciaio; • vetro + plastica + imballaggi in alluminio e acciaio; • plastica + imballaggi in alluminio e acciaio.
  • 13. RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (2/3) Questi flussi possono essere conferiti a:  impianti di prima destinazione che non effettuano alcun tipo di lavorazione (impianti di trasferenza);  impianti di stoccaggio e pressatura;  impianti di selezione a diversi livelli di trattamento;  impianti di produzione della materia prima seconda, con eventuale cessazione della qualifica di rifiuto. IMPIANTI DI PRIMA DESTINAZIONE CHE NON EFFETTUANO LAVORAZIONI (IMPIANTI DI TRASFERENZA) Se la prima destinazione è rappresentata da un impianto nel quale non viene effettuata nessuna attività, ma solo stoccaggio o messa in riserva (R13 o R12 inteso solo come accorpamento), questo impianto può non essere considerato, riferendo il rifiuto come destinato direttamente agli impianti a cui si invia successivamente.
  • 14. RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE RIFIUTI DI IMBALLAGGIO E F.M.S. (3/3) IMPIANTI DI SELEZIONE INTERMEDI La composizione di dettaglio della frazione estranea può essere determinata secondo due metodiche  Se sono svolti monitoraggi qualitativi conformi alla norma UNI 10802, la composizione può essere attribuita ai singoli flussi in modo puntuale  In alternativa la frazione estranea totale può essere imputata ai singoli materiali che compongono il flusso in entrata secondo la seguente formula: Dove: FE = frazione estranea flusso n = flusso in esame P = quantità in peso Σflussi = totalità flussi conferiti all’impianto Nel caso di conferimento a impianti finali di produzione e separazione di MPS si applicano le medesime formule di calcolo.
  • 15. RECUPERO DELLE FRAZIONI SECCHE RAEE, PILE E ACCUMULATORI PORTATILI – ALTRE FRAZIONI I quantitativi di RAEE e i rifiuti di pile/accumulatori in entrata nell’impianto finale di riciclaggio, dopo il trattamento appropriato e il completamento delle operazioni preliminari previsti dalle specifiche disposizioni normative, si considerano interamente recuperati. ALTRE FRAZIONI Le rimanenti frazioni oggetto di raccolta differenziata (a titolo esemplificativo e non esaustivo: legno, rifiuti ferrosi, oli vegetali e minerali, pneumatici, rifiuti pericolosi) sono inviati a impianti di trattamento che producono genericamente almeno 3 flussi:  flussi avviati a produzione di MPS (riciclaggio);  flussi avviati a incenerimento (ad esempio scarti a recupero energetico, legno avviato a recupero energetico in impianti a biomasse, pneumatici trattati in impianti di produzione CSS);  flussi avviati a discarica (scarti a smaltimento). I dati relativi ai rifiuti inviati a impianti di recupero di materia e di energia oltre che di smaltimento possono essere forniti esclusivamente dagli impianti di destino che dispongono dei dati relativi ai flussi. Nel caso in cui tale dato non sia disponibile la tracciabilità di questo flusso si interrompe necessariamente a tale livello.
  • 16. RIFIUTI DA SPAZZAMENTO STRADALE Il rifiuto da spazzamento stradale si divide, dopo il trattamento negli impianti di recupero e al netto delle perdite di processo, in questi tre flussi:  materiale inerte e/o metalli computato ai fini del recupero;  rifiuto avviato a impianti di recupero energetico;  rifiuto inviato a impianti di smaltimento.
  • 17. RIFIUTI INGOMBRANTI La filiera dei rifiuti ingombranti si divide nei seguenti tre flussi: Dove: RINGracc = rifiuti ingombranti raccolti RMing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera del riciclaggio REing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera del recupero di energia Sing = rifiuti ingombranti inviati alla filiera dello smaltimento Nel dettaglio, i sopra citati tre flussi verranno rendicontati secondo le seguenti formule:  rifiuti ingombranti avviati a impianti di riciclaggio: Dove: RMing = quantità ingombranti riciclati P = quantità ingombranti input impianti di selezione FE = frazione estranea  rifiuti ingombranti avviati a impianti di recupero energetico: Dove: REing = quantità ingombranti avviati a impianti di recupero energetico PRE = quantità ingombranti avviati direttamente a impianti di recupero energetico FERE = frazione estranea di impianti di selezione ingombranti avviata a impianti di recupero energetico  rifiuti ingombranti avviati a smaltimento: Dove: Sing = quantità ingombranti avviati a impianti di smaltimento PS = quantità ingombranti avviati direttamente a impianti di smaltimento FES = frazione estranea di impianti di selezione ingombranti avviata a impianti di smaltimento
  • 18. RUR A TMB e TM I RUR inviati a impianti di TMB e TM, producono i seguenti flussi:  perdite di processo per evaporazione (da calcolare come differenza tra i RUR in ingresso e la somma di tutti i flussi in uscita); PP  flusso di rifiuti, principalmente metalli, inviati alla filiera del riciclaggio; M  frazione secca con idoneo potere calorifico inviata a inceneritori o termovalorizzatori dedicati in co-combustione: invio alla filiera del recupero di energia; FS  flusso inviato a ulteriori impianti di trattamento per la produzione di CSS da recuperare energeticamente: invio alla filiera del recupero di energia; URCSS  “CSS prodotto”: invio alla filiera del recupero di energia; CSS  flusso biostabilizzato da inviare in discarica: invio alla filiera dello smaltimento; FOS  flusso biostabilizzato da utilizzare come copertura di discarica (FOS): invio alla filiera dello smaltimento;  percolato da inviare a impianti di depurazione: invio alla filiera dello smaltimento; SOVL  altri rifiuti residuali avviati a impianti di recupero o smaltimento (frazione inerte); I  altri flussi residuali inviati alla messa in riserva a fine anno (da computare nel momento in cui verranno inviati agli impianti di destino finale) MR
  • 19. RUR A RECUPERO ENERGIA SENZA TRATTAMENTO PRELIMINARE I RUR di questo flusso sono computati come inviati alla filiera del recupero di energia o come inviati alla filiera dello smaltimento in ragione dell’autorizzazione dell’impianto di destino (R1 o D10). I metalli recuperati dalle ceneri pesanti di incenerimento, ai sensi della lettera c) del comma 4 dell’art. 205-bis del D.lgs. n. 152/2006, sono computati nel calcolo del riciclaggio a condizione che soddisfino i criteri di qualità stabiliti con la decisione di esecuzione (UE) 2019/1004 della Commissione, del 7 giugno 2019. RUR A SMALTIMENTO SENZA TRATTAMENTO PRELIMINARE Nei casi in cui il RUR abbia caratteristiche tali da poter essere inviato in discarica senza trattamento preliminare (ad esempio ingombranti, spazzamento stradale, RUR che non necessita di pretrattamento), le relative quantità sono computate come inviate alla filiera dello smaltimento
  • 20. INDICATORI (1/3) E’ stato previsto un set di indicatori obbligatori ed un set di indicatori facoltativi