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1
ISTITUTO COMPRENSIVO “G.SOLARI” ALBINO
L’OSSERVAZIONE
DELL’ALUNNO
A SCUOLA
2
L’OSSERVAZIONE
Sommario
1) In diversi contesti si può osservare con finalità diverse. Differenza fra guardare vedere ed
osservare.
2) Analogie e differenze tre l’osservazione utilizzata in ambiti diversi e l’osservazione riferita all’ambito
educativo.
3) Valore del metodo osservativo in riferimento specifico ai bambini in età pre-scolare/differenze fra
l’osservazione sistematica e l’osservazione occasionale.
4) L’osservazione e il riferimento a un corpus teorico/ differenti approcci metodologici/ necessità di un
riferimento concettuale ?
5) Dove sta l’osservatore?
6) Cosa si può osservare nella situazione educativa. Un ricercatore inglese ha rivelato che il parere delle
insegnanti di scuola materna sui bambini risultavano più predittivi dei test d’intelligenza: cosa può
significare ciò?
7) Quando osservare all’interno della situazione educativa e quotidiana e come registrare i dati
1. IN DIVERSI CONTESTI SI PUO’ OSSERVARE E CON FINALITA’ DIVERSE.
DIFFERENZE TRA GUARDARE , VEDERE ED OSSERVARE.
Nell’uso quotidiano l’osservazione che esercitiamo sulle cose, sulle persone, sull’ambiente, viene
sostanzialmente tradotto nei termini GUARDARE e PERCEPIRE, ad esempio : “ho guardato un oggetto, l’ho
visto, l’ho osservato , non ho nulla da aggiungere a tale proposito. “
Questo punto di vista così semplicistico ed ingenuo dell’osservazione viene già superato dalla psicologia delle
Gestalt che ci chiarisce come in realtà :
- non si guarda se non con dei presupposti
- non è vero che si guarda punto e basta
- l’attività percettiva non è paragonabile ad una registrazione di tipo fotografico o filmico , non è
oggettiva o neutrale.
- C’è qualcosa che viene prima del guardare e che lo orienta, e che possono essere dei vincoli BIOLOGICI
e CULTURALI.
Le nostre osservazioni hanno un carattere soggettivo proprio per via i questi limiti di tipo:
BIOLOGICO: gli organi sensoriali attraverso i quali abbiamo esperienza del mondo dal punto di vista
percettivo sono sistemi che agiscono anche come filtri della realtà rendendocene un’immagine parziale, ad
esempio : la nostra memoria a breve termine può assorbire un certo numero di informazioni, per cui se
queste vanno oltre quelle che hanno la possibilità di essere processate , vengono semplicemente “
cancellate” in entrata.
CULTURALE : abbiamo delle aspettative che ci accompagnano sempre e che filtrano le nostre osservazioni
rendendoci parziali , la nostra cultura che non rientra in atteggiamenti e comportamenti stereotipati.
Questa parzialità dell’osservazione non è certo indicata nella scuola dove deve prevalere un modo di
osservare serio e attendibile, con dati obbiettivi verificabili.
La tecnica dell’osservazione non è così semplice, ad osservare bisogna imparare e presento a questo
proposito le citazioni di Piaget e Renè Zazzo :
PIAGET : “il metodo (clinico) si impara solo attraverso una lunga pratica, e anche nella psicologia infantile
come in quella patologica occorre almeno un anno di pratica quotidiana per liberarsi delle inevitabili
incertezze dei principianti, è così difficile non suggestionarlo ed evitare la sistematizzazione dovuta ad idee
preconcette, sia l’incoerenza dovuta all’essenza di qualsiasi ipotesi direttiva! Un bravo sperimentatore deve
riunire in sé due qualità incompatibili: saper osservare, cioè lasciar parlare il bambino, non perdere nulla,
non falsificare nulla e nello stesso tempo saper- cercare qualcosa di molto preciso, avere in ogni momento
un ‘ipotesi di lavoro, una teoria giusta o falsa da controllare” .
RENE’ ZAZZO : in seguito, paragonavo le mie osservazioni ai comportamenti registrati sulla pellicola,
scoprivo così a volte deluso, a volte stupito, la povertà e gli errori del mio guardare.
Imparavo ad osservare e imparavo altresì che l’osservatore è fallace, ha dei limiti ben precisi quando non è
guidata da precedenti conoscenze e aiutata da tecniche rigorose.
3
2. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA L’OSSERVAZIONE UTILIZZATA IN AMBITI DIVERSI E
L’OSSERVAZIONE RIFERITA ALL’AMBITO EDUCATIVO.
La differenza sostanziale fra le osservazioni a carattere fisico, biologico e medico da quelle a carattere
educativo- scolastico sta soprattutto nel diverso rapporto esistente tra osservatore e osservato.
Mentre nei primi casi la relazione tra i due è esclusa, nell’osservazione che si attua a scuola c’è un rapporto
di circolarità.
Abbiamo un gruppo di individui ( educatrici) che osserva un gruppo di bambini ( e non degli oggetti), è c’è
tra loro una reazione, uno scambio, un’interazione, ci si guarda a vicenda con l’intento principale di dare un
significato a ciò che si sta osservando.
L’educatrice osserva per capire meglio i bambini coi loro bisogni, per sondare la loro personalità,
per cogliere meglio il perchè di certi comportamenti strani o fantasiosi, e per intervenire di conseguenza.
L’osservazione a scuola è un insostituibile approccio operativo nella prassi psico.pedagocica ci aiuta a
individuare bisogni e capacità dei bambini permettendoci di stabilire obbiettivi educativi e didattici coerenti e
rispettosi della realtà dei bambini.
I dati emersi dall’osservazione sistematica costituiscono anche il punto di riferimento per una verifica sulla
bontà o meno degli interventi programmati.
L’osservazione non si limita però a determinati mesi dell’anno ma è da farsi sistematicamente offrendo al
bambino una vasta gamma di esperienze, coi compagni, con gli adulti con l’ambiente in modo da sollecitare
tutte le sue capacità di risposta.
3) VALORE DEL METODO OSSERVATIVO IN RIFERIMENTO SPECIFICO A BAMBINI IN ETA’
PRE SCOLARE/DIFFERENZE TRA OSSERVAZIONE OCCASIONALE E SISTEMATICA
La metodologia dell’osservazione viene giustamente collocata tra i metodi non sperimentali, si differenzia
dagli approcci di tipo classico in cui il “ricercatore” manipola la situazione che intende studiare in modo tale
da avere sotto controllo una serie di variabili, affinché queste ultime non influenzino quella o quelle che
sono rilevanti ai fini della ricerca.
I metodi osservativi proprio perché non sono soggetti alle leggi del processo sperimentale, assumono
particolare importanza negli studi, nelle ricerche, nelle valutazioni e nelle verifiche che svolgendosi al di fuori
di situazioni controllate o di laboratorio, si pongono come obbiettivo primario la realtà quotidiana in
evoluzione spontanea e non influenzata.
La significatività dell’approccio operativo la possiamo sintetizzare nel seguente principio di validità, in quanto
pur non aderendo del tutto alle condizioni di base per l’inferenza del rapporto causa- effetto “i metodi di
ricerca sul terreno consentono di solito una più immediata generalizzazione alle situazioni di vita quotidiana”.
Sappiamo che il bambino in età pre-scolare non padroneggia il linguaggio, che specie se il gruppo non
“avverte” l’estraneo. Acquista perciò importanza il contesto per capire meglio i singloi comportamenti.
MOMENTI E SETTORI DI IMPIEGO DELLO STRUMENTO OSSERVATIVO:
1) Grandi aree dei bisogni psico-pedagogici dai 3 ai 6 anni :
- movimento e manipolazione
- bisogni cognitivi
- autoaffermazione e indipendenza
- gratificazione e sicurezza
- vissuto sociale
- sessualità
2) repertorio generale
3) abilità di autosufficienza
4) rapporti con gli altri pari e adulti
5) comportamenti aggressivi
6) sviluppo intellettivo
7) percezione e produzione
8) stimolo risposta in fase normale e in situazioni nuove
9) memoria
10) ricerca e verifica della motivazione del rinforzo idoneo, ecc…
L’OSSERVAZIONE OCCASIONALE :si compie quotidianamente in maniera
NON INTENZIONALE e permette di organizzare dei dati che i nostri sensi percepiscono, è SOGGETTIVA e
ASISTEMATICA. I dati sono raccolti in modo discontinuo e spontaneistico:
diverse “ scoperte” avvengono per caso ; l’osservazione può permettere di rilevare un problema.
4
L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA O SCIENTIFICA: che diventa in qualche modo obbiettiva, parte da
delle idee, ipotesi , teorie , aspettative che più o meno coscientemente guidano l’osservatore.
Il modo di osservare diventa selettivo, l’educatrice riduce il proprio campo visivo su ciò che vuole focalizzare
lasciando da parte tutto il resto.
L’osservazione scientifica è INTENZIONALE , quando fa uso di strumenti, metodi e tempi ben stabiliti, serve
ad indagare un’ipotesi formulativi, è programmata sistematicamente, è registrata , è soggetta a controlli e
prove di validità.
Con l’osservazione sistematica si passa dall’ educatore “ attore” all’educatore “osservatore”,il che consente il
distacco necessario per analizzare e riflettere sul proprio operare anziché esserne direttamente coinvolto.
La posizione dell’osservatore e il materiale raccolto vanno condivisi con il gruppo degli educatori per
permettere una maggiore obbiettività e oggettività nelle interpretazioni .
L’inter-soggettività dei risultati, si raggiunge comunque attraverso faticose discussioni; si no ad arrivare
all’acquisizione di un linguaggio comune.
Con ciò si raggiunge un secondo livello di distacco dell’educatore rispetto all’agire educativo, l’inter
soggettività rende inoltre possibile la comunicazione dei dati ad altri fruitori e la laor utilizzazione ai fini della
programmazione individuale e collettiva.
METOLOGIA DELL’OSSERVAZIONE DIRETTA E INDIRETTA
Per poter programmare in modo funzionale l’attività educativa e dialettica, è necessario che i docenti
dispongano del maggior numero di dati possibili relativi ai singoli alunni e al gruppo classe, sia rispetto alle
prestazioni cognitive che ai comportamenti.
Le fonti possibili dei dati necessari si possono distinguere in due filoni
a) ricavabili indirettamente
b) ottenibili direttamente
a) nel primo caso i dati si ricavano da:
-documenti: quali schede di valutazione anni precedenti, relazioni periodiche ( diagnosi funzionali per
alunni p.h.)
b) - colloqui : - con docenti di anni precedenti o che già li conoscono
- con in genitori
- con i membri di equipes
-questionari da far compilare ai docenti e ai genitori.
I colloqui e i questionari possono essere :
- liberi (senza schemi, a ruota libera con il rischio di perdere di vista la finalità )
- semi-strutturati ( predefiniti, ma non rigidamente )
- strutturati ( predefiniti, più facilmente valutabili)
B) nel secondo caso si tratta dell’OSSERVAZIONE DIRETTA -> SISTEMATICA
Si può osservare – un alunno
- il gruppo classe
ALCUNE DOMANDE
1) quando ricorrere all’ o.s?
2) come si registrano le osservazioni?
3) Quanto tempo dedicare O.S. per essere sicuri di conoscere il comportamento dell’alunno?
4) Come si verifica l’attendibilità dell’operazione raccolta delle informazioni?
L’OSSERVAZIONE
Etimologicamente : significa esaminare con cura guardare con attenzione
Attinente al comportamento dell’insegnante.
( dal latino = observare : servare, custodire)
CAPACITA’ DI LETTURA DEI FENOMENI
a cui, da un punto di vista professionale, l’insegnate rivolge attenzione ( = capacità diagnostica)
Inserita in un preciso programma di intervento e di modificazione, per produrre CAMBIAMENTO
5
OSSERVAZIONE
OCCASIONALE ( NATURALE)
- organi di senso
non intenzionale, sono raccolte informazioni
su ciò che accade e avviene intorno a noi
( auto – televisione) alunni ( vista-udito)
ASSENZA DI ARTIFICIALI STRATEGIE
DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI
CONDIZIONI :
-SOGGETTIVITà
-ASISTEMATICITà
-SCARSAMENTE ATTENDIBILE
-IMPRECISA ( MEMORIA)
SISTEMATICA
- ATTIVITA’ DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI
- INTENZIONALMENTE ATTIVATA
- OCCUPA UN PRECISO POSTO NEL PROGETTO DI
RICERCA, DI INTERVENTO
-SONO PRESENTI PRECISI SCHEMI DI
RIFERIMANTO
-CLASSIFICAZIONE E CATEGORIZZAZIONE
DEI FENOMENI OSSERVATI CRITICHE/
RIDUTTIVISMO
MA
SE L’OSSERV.SISTEMATICA. E’ INSERITA
IN UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO
Se consente il controllo e la verifica del ruolo
dell’operatore.
E’ ALTAMENTE QUALIFICATA E
QUALIFICANTE.
L’OSSERVAZIONE DEGLI ALUNNI
L’osservazione dell’alunno è riferita - a prestazioni di apprendimento
- a comportamenti
l’osservazione dei comportamenti serve a
RILEVARE - la presenza di comportamenti
- la frequenza dei comoportamenti
- le situazioni in cui si rivelano i comportamenti
INDIVIDUARE – modalità di intervento atte a rafforzare un comportamento
- situazioni che possono dare rinforzo o disincentivazione di un comopramento
- modalità di relazione fra alunno- gruppo- insegnante
GLI STRUMENTI per l’osservazione di un alunno
a) scheda di osservazione diretta comportamento a tempo
b) osservazioni occasionali, libere per l’osservazione della classe
LE CONDIZIONI PER L’OSSERVAZIONE
- scelta precisa dei comportamenti da osservare
- scelta delle categorie in cui classificare i comportamenti da osservare
- scelta delle attività durante le quali osservare il comportamento
- scelta dei tempi
- costruzione dello strumento adeguato
4. L’OSSERVAZIONE E IL RIFERIMENTO AD UN CORPUS TEORICO.
DIFFERENTI APPROCCI METODOLOGICI. NECESSITA’ DI UN RIFERIMENTO CONCETTUALE.
Vi sono diverse teorie, di versi approcci osservativi, i principali sono:
1) metodo etologico
2) metodo comportamentistico
3) metodo interattivocognitivista
4) metodo critico-clinico ( piagettiano, cognitivista)
5) metodo psicanalitico
6) metodo interattivo sistemico.
6
In base a questi approcci l’osservazione su un determinato argomento assume delle connotazioni specifiche.
Considereremo ora gli approcci : -psicoanalitico
-cognitivo
-etologico
c’è tra questi un metodo osservativo migliore?
La regola aurea è quella di scegliere la metodica che fornisce al ricercatore/ educatore le informazioni che
desidera, nel modo più accurato ed efficace.
Non esistono metodi osservativi validi in assoluto, ma esistono obbiettivi di ricerca diversi.
PSICANALITICO : si usa quando si ritiene che assumano una funzione fondamentale i meccanismi di tipo
emotivo/affettivo nell’orientare le condotte degli individui.
Il modello teorico orienta le osservazioni, in qualche modo è il presupposto per cui si selezionano gesti o fatti
da altri non significativi.
Con questo metodo, a differenza di quelli osservativi basati sull’uso di griglie, si riescono a cogliere anche”
misteriose attività” ossia tutto ciò che non è conosciuto attraverso il confronto con ciò che è inatteso strano,
misterioso.
Questa capacità di entrare in contatto con le diverse manifestazioni dello sviluppo in età evolutiva
ha enormemente ampliato le nostre conoscenze sullo sviluppo infantile precoce e sulle interazioni
Madre-bambino .
CRITICO/CLINICO: i processi osservativi sono funzionali al modello teorico cognitivista e seleziona un
certo modo di osservare, presupponendo che sia il piano cognitivo a muovere le condotte di ciascuno di noi.
Si una il metodo critico / clinico ( intervista faccia a faccia)
Per individuare ciò che resta costante nel bambino.
ETOLOGICO : significa modello comportamentale che propone di studiare gli individui nel loro ambiente
naturale ( ecosistema) per riuscire a trovare quali sono le regole che definiscono le relazioni fra le persone
e i loro comportamenti , ad esempio : i ritmi del sonno, la veglia.
L’approccio è prevalentemente centrato sull’aspetto relazionale: uno fa una cosa ma sempre in relazione a
un altro che ne fa un’altra.
Dal punto di vista metodologico l’approccio è puramente descrittivo, registra solo ciò che è direttamente
osservabile, e l’osservazione è molto minuziosa.
Bowlby è uno dei primi ad applicare l’etologia allo studio dell’infanzia.
5. DOVE STA L’OSSERVATORE?
Innanzitutto occorre precisare che l’osservatore c’è e influisce in qualche modo sulla situazione, è molto
difficile stabilire i confini netti e precisi fra chi osserva e fra chi è osservato.
L’oggetto dell’osservazione non può essere considerato indipendente da colui che lo osserva perché l’atto di
osservare può modificare o alterare in modo incontrollabile il comportamento dell’osservato per il semplice
fatto che egli sa di essere osservato.
Oltretutto l’osservatore sta al centro della situazione in quanto è colui che stabilisce le regole a cui fare
riferimento.
Se non le definisce, se non si scopre, se non si dichiara, magari perché non è cosciente della loro esistenza,
arriva ad affermare : le cose sono così e non io le interpreto così !
6. CHE COSA SI PUO’OSSERVARE NELLA SITUAZIONE EDUCATIVA?
Abbiamo già visto come l’osservazione deve essere un processo selettivo, non si può osservare tutto.
Occorrono delle precise ipotesi perciò limitate a :
- osservo tutto?
- Osservo le relazioni ?
- Osservo i contenuti?
- Tutti i bambini?
- Un bambino per volta…
Varie ricerche dimostrano che degli insegnanti di ordini diversi di scuola manifestano una forte attenzione ai
contenuti più che alle relazioni alle quali è prestata invece scarsa attenzione .
La scuola dal nido all’università nel momento in cui l’osservazione non viene tematizzata , osserva un’area
ben specifica di noi : il cognitivo.
L’esistenza di questo imbuto prospettico è evidenziata dalle ricerche effettuate negli anni 70 dal famoso
sociologo Bernstein che cita : era tale l’attenzione delle educatrici per l’intelligenza e l’aspetto cognitivo che i
loro giudizi sui bambini risultarono più precisi dei test d’intelligenza” ; la scuola materna funzione come un
test!
7
7. QUANDO OSSERVARE ALL’INTERNO DELLA SITUAZIONE EDUCATIVA QUOTIDIANA E COME
REGISTRARE I DATI :
A scuola innanzitutto occorre:
1. scegliere il momento giusto in relazione all’ipotesi da verificare,
2. la compresenza di un’altra persona almeno,
3. meglio se il grande gruppo è diviso in sotto gruppi.
4. l’osservatore deve essere l’educatore o una persona conosciuta dagli alunni e se è un estraneo deve prima
familiarizzare con loro.
Si possono registrare i dati raccolti utilizzando:
a) carta e penna, direttamente mentre si osserva o subito dopo,
b) una registrazione sonora delle osservazioni dell’educatore o dei dialoghi dei bambini;
c) una registrazione filmata che permette lo studio dei comportamenti anche a distanza di tempo e
una lettura secondo ottiche diverse.
Il metodo migliore dipende dalla prospettiva teorica a cui si fa riferimento: per una lettura di tipo etologico è
meglio utilizzare il video, per una psicanalitica carta e penna registrando i dati dopo un po’ di tempo
dall’osservazione, per una lettura di tipo piagettiano è meglio raccogliere i dati con carta e penna subito.
Durata dell’osservazione. Un’ osservazione deve durare dai 10 ai 20 minuti circa, comunque non ci sono
regole fisse .

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Losservazione p

  • 1. 1 ISTITUTO COMPRENSIVO “G.SOLARI” ALBINO L’OSSERVAZIONE DELL’ALUNNO A SCUOLA
  • 2. 2 L’OSSERVAZIONE Sommario 1) In diversi contesti si può osservare con finalità diverse. Differenza fra guardare vedere ed osservare. 2) Analogie e differenze tre l’osservazione utilizzata in ambiti diversi e l’osservazione riferita all’ambito educativo. 3) Valore del metodo osservativo in riferimento specifico ai bambini in età pre-scolare/differenze fra l’osservazione sistematica e l’osservazione occasionale. 4) L’osservazione e il riferimento a un corpus teorico/ differenti approcci metodologici/ necessità di un riferimento concettuale ? 5) Dove sta l’osservatore? 6) Cosa si può osservare nella situazione educativa. Un ricercatore inglese ha rivelato che il parere delle insegnanti di scuola materna sui bambini risultavano più predittivi dei test d’intelligenza: cosa può significare ciò? 7) Quando osservare all’interno della situazione educativa e quotidiana e come registrare i dati 1. IN DIVERSI CONTESTI SI PUO’ OSSERVARE E CON FINALITA’ DIVERSE. DIFFERENZE TRA GUARDARE , VEDERE ED OSSERVARE. Nell’uso quotidiano l’osservazione che esercitiamo sulle cose, sulle persone, sull’ambiente, viene sostanzialmente tradotto nei termini GUARDARE e PERCEPIRE, ad esempio : “ho guardato un oggetto, l’ho visto, l’ho osservato , non ho nulla da aggiungere a tale proposito. “ Questo punto di vista così semplicistico ed ingenuo dell’osservazione viene già superato dalla psicologia delle Gestalt che ci chiarisce come in realtà : - non si guarda se non con dei presupposti - non è vero che si guarda punto e basta - l’attività percettiva non è paragonabile ad una registrazione di tipo fotografico o filmico , non è oggettiva o neutrale. - C’è qualcosa che viene prima del guardare e che lo orienta, e che possono essere dei vincoli BIOLOGICI e CULTURALI. Le nostre osservazioni hanno un carattere soggettivo proprio per via i questi limiti di tipo: BIOLOGICO: gli organi sensoriali attraverso i quali abbiamo esperienza del mondo dal punto di vista percettivo sono sistemi che agiscono anche come filtri della realtà rendendocene un’immagine parziale, ad esempio : la nostra memoria a breve termine può assorbire un certo numero di informazioni, per cui se queste vanno oltre quelle che hanno la possibilità di essere processate , vengono semplicemente “ cancellate” in entrata. CULTURALE : abbiamo delle aspettative che ci accompagnano sempre e che filtrano le nostre osservazioni rendendoci parziali , la nostra cultura che non rientra in atteggiamenti e comportamenti stereotipati. Questa parzialità dell’osservazione non è certo indicata nella scuola dove deve prevalere un modo di osservare serio e attendibile, con dati obbiettivi verificabili. La tecnica dell’osservazione non è così semplice, ad osservare bisogna imparare e presento a questo proposito le citazioni di Piaget e Renè Zazzo : PIAGET : “il metodo (clinico) si impara solo attraverso una lunga pratica, e anche nella psicologia infantile come in quella patologica occorre almeno un anno di pratica quotidiana per liberarsi delle inevitabili incertezze dei principianti, è così difficile non suggestionarlo ed evitare la sistematizzazione dovuta ad idee preconcette, sia l’incoerenza dovuta all’essenza di qualsiasi ipotesi direttiva! Un bravo sperimentatore deve riunire in sé due qualità incompatibili: saper osservare, cioè lasciar parlare il bambino, non perdere nulla, non falsificare nulla e nello stesso tempo saper- cercare qualcosa di molto preciso, avere in ogni momento un ‘ipotesi di lavoro, una teoria giusta o falsa da controllare” . RENE’ ZAZZO : in seguito, paragonavo le mie osservazioni ai comportamenti registrati sulla pellicola, scoprivo così a volte deluso, a volte stupito, la povertà e gli errori del mio guardare. Imparavo ad osservare e imparavo altresì che l’osservatore è fallace, ha dei limiti ben precisi quando non è guidata da precedenti conoscenze e aiutata da tecniche rigorose.
  • 3. 3 2. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA L’OSSERVAZIONE UTILIZZATA IN AMBITI DIVERSI E L’OSSERVAZIONE RIFERITA ALL’AMBITO EDUCATIVO. La differenza sostanziale fra le osservazioni a carattere fisico, biologico e medico da quelle a carattere educativo- scolastico sta soprattutto nel diverso rapporto esistente tra osservatore e osservato. Mentre nei primi casi la relazione tra i due è esclusa, nell’osservazione che si attua a scuola c’è un rapporto di circolarità. Abbiamo un gruppo di individui ( educatrici) che osserva un gruppo di bambini ( e non degli oggetti), è c’è tra loro una reazione, uno scambio, un’interazione, ci si guarda a vicenda con l’intento principale di dare un significato a ciò che si sta osservando. L’educatrice osserva per capire meglio i bambini coi loro bisogni, per sondare la loro personalità, per cogliere meglio il perchè di certi comportamenti strani o fantasiosi, e per intervenire di conseguenza. L’osservazione a scuola è un insostituibile approccio operativo nella prassi psico.pedagocica ci aiuta a individuare bisogni e capacità dei bambini permettendoci di stabilire obbiettivi educativi e didattici coerenti e rispettosi della realtà dei bambini. I dati emersi dall’osservazione sistematica costituiscono anche il punto di riferimento per una verifica sulla bontà o meno degli interventi programmati. L’osservazione non si limita però a determinati mesi dell’anno ma è da farsi sistematicamente offrendo al bambino una vasta gamma di esperienze, coi compagni, con gli adulti con l’ambiente in modo da sollecitare tutte le sue capacità di risposta. 3) VALORE DEL METODO OSSERVATIVO IN RIFERIMENTO SPECIFICO A BAMBINI IN ETA’ PRE SCOLARE/DIFFERENZE TRA OSSERVAZIONE OCCASIONALE E SISTEMATICA La metodologia dell’osservazione viene giustamente collocata tra i metodi non sperimentali, si differenzia dagli approcci di tipo classico in cui il “ricercatore” manipola la situazione che intende studiare in modo tale da avere sotto controllo una serie di variabili, affinché queste ultime non influenzino quella o quelle che sono rilevanti ai fini della ricerca. I metodi osservativi proprio perché non sono soggetti alle leggi del processo sperimentale, assumono particolare importanza negli studi, nelle ricerche, nelle valutazioni e nelle verifiche che svolgendosi al di fuori di situazioni controllate o di laboratorio, si pongono come obbiettivo primario la realtà quotidiana in evoluzione spontanea e non influenzata. La significatività dell’approccio operativo la possiamo sintetizzare nel seguente principio di validità, in quanto pur non aderendo del tutto alle condizioni di base per l’inferenza del rapporto causa- effetto “i metodi di ricerca sul terreno consentono di solito una più immediata generalizzazione alle situazioni di vita quotidiana”. Sappiamo che il bambino in età pre-scolare non padroneggia il linguaggio, che specie se il gruppo non “avverte” l’estraneo. Acquista perciò importanza il contesto per capire meglio i singloi comportamenti. MOMENTI E SETTORI DI IMPIEGO DELLO STRUMENTO OSSERVATIVO: 1) Grandi aree dei bisogni psico-pedagogici dai 3 ai 6 anni : - movimento e manipolazione - bisogni cognitivi - autoaffermazione e indipendenza - gratificazione e sicurezza - vissuto sociale - sessualità 2) repertorio generale 3) abilità di autosufficienza 4) rapporti con gli altri pari e adulti 5) comportamenti aggressivi 6) sviluppo intellettivo 7) percezione e produzione 8) stimolo risposta in fase normale e in situazioni nuove 9) memoria 10) ricerca e verifica della motivazione del rinforzo idoneo, ecc… L’OSSERVAZIONE OCCASIONALE :si compie quotidianamente in maniera NON INTENZIONALE e permette di organizzare dei dati che i nostri sensi percepiscono, è SOGGETTIVA e ASISTEMATICA. I dati sono raccolti in modo discontinuo e spontaneistico: diverse “ scoperte” avvengono per caso ; l’osservazione può permettere di rilevare un problema.
  • 4. 4 L’OSSERVAZIONE SISTEMATICA O SCIENTIFICA: che diventa in qualche modo obbiettiva, parte da delle idee, ipotesi , teorie , aspettative che più o meno coscientemente guidano l’osservatore. Il modo di osservare diventa selettivo, l’educatrice riduce il proprio campo visivo su ciò che vuole focalizzare lasciando da parte tutto il resto. L’osservazione scientifica è INTENZIONALE , quando fa uso di strumenti, metodi e tempi ben stabiliti, serve ad indagare un’ipotesi formulativi, è programmata sistematicamente, è registrata , è soggetta a controlli e prove di validità. Con l’osservazione sistematica si passa dall’ educatore “ attore” all’educatore “osservatore”,il che consente il distacco necessario per analizzare e riflettere sul proprio operare anziché esserne direttamente coinvolto. La posizione dell’osservatore e il materiale raccolto vanno condivisi con il gruppo degli educatori per permettere una maggiore obbiettività e oggettività nelle interpretazioni . L’inter-soggettività dei risultati, si raggiunge comunque attraverso faticose discussioni; si no ad arrivare all’acquisizione di un linguaggio comune. Con ciò si raggiunge un secondo livello di distacco dell’educatore rispetto all’agire educativo, l’inter soggettività rende inoltre possibile la comunicazione dei dati ad altri fruitori e la laor utilizzazione ai fini della programmazione individuale e collettiva. METOLOGIA DELL’OSSERVAZIONE DIRETTA E INDIRETTA Per poter programmare in modo funzionale l’attività educativa e dialettica, è necessario che i docenti dispongano del maggior numero di dati possibili relativi ai singoli alunni e al gruppo classe, sia rispetto alle prestazioni cognitive che ai comportamenti. Le fonti possibili dei dati necessari si possono distinguere in due filoni a) ricavabili indirettamente b) ottenibili direttamente a) nel primo caso i dati si ricavano da: -documenti: quali schede di valutazione anni precedenti, relazioni periodiche ( diagnosi funzionali per alunni p.h.) b) - colloqui : - con docenti di anni precedenti o che già li conoscono - con in genitori - con i membri di equipes -questionari da far compilare ai docenti e ai genitori. I colloqui e i questionari possono essere : - liberi (senza schemi, a ruota libera con il rischio di perdere di vista la finalità ) - semi-strutturati ( predefiniti, ma non rigidamente ) - strutturati ( predefiniti, più facilmente valutabili) B) nel secondo caso si tratta dell’OSSERVAZIONE DIRETTA -> SISTEMATICA Si può osservare – un alunno - il gruppo classe ALCUNE DOMANDE 1) quando ricorrere all’ o.s? 2) come si registrano le osservazioni? 3) Quanto tempo dedicare O.S. per essere sicuri di conoscere il comportamento dell’alunno? 4) Come si verifica l’attendibilità dell’operazione raccolta delle informazioni? L’OSSERVAZIONE Etimologicamente : significa esaminare con cura guardare con attenzione Attinente al comportamento dell’insegnante. ( dal latino = observare : servare, custodire) CAPACITA’ DI LETTURA DEI FENOMENI a cui, da un punto di vista professionale, l’insegnate rivolge attenzione ( = capacità diagnostica) Inserita in un preciso programma di intervento e di modificazione, per produrre CAMBIAMENTO
  • 5. 5 OSSERVAZIONE OCCASIONALE ( NATURALE) - organi di senso non intenzionale, sono raccolte informazioni su ciò che accade e avviene intorno a noi ( auto – televisione) alunni ( vista-udito) ASSENZA DI ARTIFICIALI STRATEGIE DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI CONDIZIONI : -SOGGETTIVITà -ASISTEMATICITà -SCARSAMENTE ATTENDIBILE -IMPRECISA ( MEMORIA) SISTEMATICA - ATTIVITA’ DI RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI - INTENZIONALMENTE ATTIVATA - OCCUPA UN PRECISO POSTO NEL PROGETTO DI RICERCA, DI INTERVENTO -SONO PRESENTI PRECISI SCHEMI DI RIFERIMANTO -CLASSIFICAZIONE E CATEGORIZZAZIONE DEI FENOMENI OSSERVATI CRITICHE/ RIDUTTIVISMO MA SE L’OSSERV.SISTEMATICA. E’ INSERITA IN UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO Se consente il controllo e la verifica del ruolo dell’operatore. E’ ALTAMENTE QUALIFICATA E QUALIFICANTE. L’OSSERVAZIONE DEGLI ALUNNI L’osservazione dell’alunno è riferita - a prestazioni di apprendimento - a comportamenti l’osservazione dei comportamenti serve a RILEVARE - la presenza di comportamenti - la frequenza dei comoportamenti - le situazioni in cui si rivelano i comportamenti INDIVIDUARE – modalità di intervento atte a rafforzare un comportamento - situazioni che possono dare rinforzo o disincentivazione di un comopramento - modalità di relazione fra alunno- gruppo- insegnante GLI STRUMENTI per l’osservazione di un alunno a) scheda di osservazione diretta comportamento a tempo b) osservazioni occasionali, libere per l’osservazione della classe LE CONDIZIONI PER L’OSSERVAZIONE - scelta precisa dei comportamenti da osservare - scelta delle categorie in cui classificare i comportamenti da osservare - scelta delle attività durante le quali osservare il comportamento - scelta dei tempi - costruzione dello strumento adeguato 4. L’OSSERVAZIONE E IL RIFERIMENTO AD UN CORPUS TEORICO. DIFFERENTI APPROCCI METODOLOGICI. NECESSITA’ DI UN RIFERIMENTO CONCETTUALE. Vi sono diverse teorie, di versi approcci osservativi, i principali sono: 1) metodo etologico 2) metodo comportamentistico 3) metodo interattivocognitivista 4) metodo critico-clinico ( piagettiano, cognitivista) 5) metodo psicanalitico 6) metodo interattivo sistemico.
  • 6. 6 In base a questi approcci l’osservazione su un determinato argomento assume delle connotazioni specifiche. Considereremo ora gli approcci : -psicoanalitico -cognitivo -etologico c’è tra questi un metodo osservativo migliore? La regola aurea è quella di scegliere la metodica che fornisce al ricercatore/ educatore le informazioni che desidera, nel modo più accurato ed efficace. Non esistono metodi osservativi validi in assoluto, ma esistono obbiettivi di ricerca diversi. PSICANALITICO : si usa quando si ritiene che assumano una funzione fondamentale i meccanismi di tipo emotivo/affettivo nell’orientare le condotte degli individui. Il modello teorico orienta le osservazioni, in qualche modo è il presupposto per cui si selezionano gesti o fatti da altri non significativi. Con questo metodo, a differenza di quelli osservativi basati sull’uso di griglie, si riescono a cogliere anche” misteriose attività” ossia tutto ciò che non è conosciuto attraverso il confronto con ciò che è inatteso strano, misterioso. Questa capacità di entrare in contatto con le diverse manifestazioni dello sviluppo in età evolutiva ha enormemente ampliato le nostre conoscenze sullo sviluppo infantile precoce e sulle interazioni Madre-bambino . CRITICO/CLINICO: i processi osservativi sono funzionali al modello teorico cognitivista e seleziona un certo modo di osservare, presupponendo che sia il piano cognitivo a muovere le condotte di ciascuno di noi. Si una il metodo critico / clinico ( intervista faccia a faccia) Per individuare ciò che resta costante nel bambino. ETOLOGICO : significa modello comportamentale che propone di studiare gli individui nel loro ambiente naturale ( ecosistema) per riuscire a trovare quali sono le regole che definiscono le relazioni fra le persone e i loro comportamenti , ad esempio : i ritmi del sonno, la veglia. L’approccio è prevalentemente centrato sull’aspetto relazionale: uno fa una cosa ma sempre in relazione a un altro che ne fa un’altra. Dal punto di vista metodologico l’approccio è puramente descrittivo, registra solo ciò che è direttamente osservabile, e l’osservazione è molto minuziosa. Bowlby è uno dei primi ad applicare l’etologia allo studio dell’infanzia. 5. DOVE STA L’OSSERVATORE? Innanzitutto occorre precisare che l’osservatore c’è e influisce in qualche modo sulla situazione, è molto difficile stabilire i confini netti e precisi fra chi osserva e fra chi è osservato. L’oggetto dell’osservazione non può essere considerato indipendente da colui che lo osserva perché l’atto di osservare può modificare o alterare in modo incontrollabile il comportamento dell’osservato per il semplice fatto che egli sa di essere osservato. Oltretutto l’osservatore sta al centro della situazione in quanto è colui che stabilisce le regole a cui fare riferimento. Se non le definisce, se non si scopre, se non si dichiara, magari perché non è cosciente della loro esistenza, arriva ad affermare : le cose sono così e non io le interpreto così ! 6. CHE COSA SI PUO’OSSERVARE NELLA SITUAZIONE EDUCATIVA? Abbiamo già visto come l’osservazione deve essere un processo selettivo, non si può osservare tutto. Occorrono delle precise ipotesi perciò limitate a : - osservo tutto? - Osservo le relazioni ? - Osservo i contenuti? - Tutti i bambini? - Un bambino per volta… Varie ricerche dimostrano che degli insegnanti di ordini diversi di scuola manifestano una forte attenzione ai contenuti più che alle relazioni alle quali è prestata invece scarsa attenzione . La scuola dal nido all’università nel momento in cui l’osservazione non viene tematizzata , osserva un’area ben specifica di noi : il cognitivo. L’esistenza di questo imbuto prospettico è evidenziata dalle ricerche effettuate negli anni 70 dal famoso sociologo Bernstein che cita : era tale l’attenzione delle educatrici per l’intelligenza e l’aspetto cognitivo che i loro giudizi sui bambini risultarono più precisi dei test d’intelligenza” ; la scuola materna funzione come un test!
  • 7. 7 7. QUANDO OSSERVARE ALL’INTERNO DELLA SITUAZIONE EDUCATIVA QUOTIDIANA E COME REGISTRARE I DATI : A scuola innanzitutto occorre: 1. scegliere il momento giusto in relazione all’ipotesi da verificare, 2. la compresenza di un’altra persona almeno, 3. meglio se il grande gruppo è diviso in sotto gruppi. 4. l’osservatore deve essere l’educatore o una persona conosciuta dagli alunni e se è un estraneo deve prima familiarizzare con loro. Si possono registrare i dati raccolti utilizzando: a) carta e penna, direttamente mentre si osserva o subito dopo, b) una registrazione sonora delle osservazioni dell’educatore o dei dialoghi dei bambini; c) una registrazione filmata che permette lo studio dei comportamenti anche a distanza di tempo e una lettura secondo ottiche diverse. Il metodo migliore dipende dalla prospettiva teorica a cui si fa riferimento: per una lettura di tipo etologico è meglio utilizzare il video, per una psicanalitica carta e penna registrando i dati dopo un po’ di tempo dall’osservazione, per una lettura di tipo piagettiano è meglio raccogliere i dati con carta e penna subito. Durata dell’osservazione. Un’ osservazione deve durare dai 10 ai 20 minuti circa, comunque non ci sono regole fisse .