Nato a Napoli il 21 dicembre 1988, sono un visual designer modernista.
Mi occupo di: Art direction / graphic design / motion graphic / web design / video editing / brand identities / advertising
Lezione invitata del prof.M.Maiocchi al corso di "Strumenti e applicazioni del Web" - Università di Milano Bicocca - 14 maggio 2012
Sul corso vedi anche www.corsow.wordpress.com
Spiegarvi cosa facciamo potrebbe essere molto semplice se vi dicessimo che facciamo pubblicità, ma sicuramente non basterebbe a “illuminarvi” su ciò che avviene qui a Laboratorio Com, il luogo in cui da un semplice incontro con i nostri clienti nascono grandi idee. “Laboratorio” perché siamo lontani dalla staticità di alcuni ambienti di lavoro: siamo creativi e non impiegati, abbiamo voluto che nella nostra agenzia ci fosse un continuo fermento di idee, un grande contenitore di menti, apporti, influenze al servizio della comunicazione, un territorio vasto e affascinante in cui non si smette mai di imparare.
Innovazione e cambiamento vanno di pari passo con la capacità di comunicare, noi abbiamo fatto nostro questo “teorema” a cui non dimentichiamo di aggiungere la creatività che è componente fondamentale per ogni professionalità presente nel nostro team. Questi sono gli ingredienti che ci permettono di padroneggiare ogni media esistente, veicoli che fanno da vetrina alle nostre campagne pubblicitarie, all’organizzazione e promozione di eventi. La vostra visibilità è la nostra soddisfazione, che sia una piattaforma web, una nuova veste grafica per il vostro brand o la migliore soluzione strategica per affrontare i social network Laboratorio Com è l’agenzia di comunicazione che stavate cercando.
La comunicazione visiva:
- un'immagine aziendale al passo con i tempi
- il logo efficace: come si costruisce e quando si usa
- naming, slogan, headline e payoff: scegliere le parole giuste per comunicare
Laura Zavalloni - Art director
Eleonora Polacco - Copywriter
Lezione invitata del prof.M.Maiocchi al corso di "Strumenti e applicazioni del Web" - Università di Milano Bicocca - 14 maggio 2012
Sul corso vedi anche www.corsow.wordpress.com
Spiegarvi cosa facciamo potrebbe essere molto semplice se vi dicessimo che facciamo pubblicità, ma sicuramente non basterebbe a “illuminarvi” su ciò che avviene qui a Laboratorio Com, il luogo in cui da un semplice incontro con i nostri clienti nascono grandi idee. “Laboratorio” perché siamo lontani dalla staticità di alcuni ambienti di lavoro: siamo creativi e non impiegati, abbiamo voluto che nella nostra agenzia ci fosse un continuo fermento di idee, un grande contenitore di menti, apporti, influenze al servizio della comunicazione, un territorio vasto e affascinante in cui non si smette mai di imparare.
Innovazione e cambiamento vanno di pari passo con la capacità di comunicare, noi abbiamo fatto nostro questo “teorema” a cui non dimentichiamo di aggiungere la creatività che è componente fondamentale per ogni professionalità presente nel nostro team. Questi sono gli ingredienti che ci permettono di padroneggiare ogni media esistente, veicoli che fanno da vetrina alle nostre campagne pubblicitarie, all’organizzazione e promozione di eventi. La vostra visibilità è la nostra soddisfazione, che sia una piattaforma web, una nuova veste grafica per il vostro brand o la migliore soluzione strategica per affrontare i social network Laboratorio Com è l’agenzia di comunicazione che stavate cercando.
La comunicazione visiva:
- un'immagine aziendale al passo con i tempi
- il logo efficace: come si costruisce e quando si usa
- naming, slogan, headline e payoff: scegliere le parole giuste per comunicare
Laura Zavalloni - Art director
Eleonora Polacco - Copywriter
Crespi d'Adda UNESCO - Progetto Festival dell'utopiaSilvia Faccio
Progetto proposto ai tavoli di lavoro tematici 2015
#CrespiFORUM
http://www.crespiforum.crespidaddaunesco.org
In una fase economica come quella attuale, caratterizzata da forte crisi e aziende che delocalizzano abdicando con disinvoltura alla loro responsabilità sociale di impresa, è difficile pensare che sia replicabile il modello Crespi - quello, per intenderci, noto a tutti per essere esempio di una cultura illuminata del lavoro, in cui legittimo profitto e qualità della vita nel lavoro convivono felicemente.
.
Eppure, nonostante la crisi (anzi forse proprio grazie alla crisi), alcuni elementi positivi che fanno di Crespi un modello replicabile ci sono.
Qui ne cito tre:
1. E’ proprio in tempi di crisi che si fa sempre più forte l’esigenza di progettare nuovi modelli di economia che mettano al centro l’uomo e la qualità della sua vita.
2. Un degno erede del modello di filantropia aziendale come quello di Crespi esiste già oggi: è il borgo di Solomeo, recuperato e valorizzato dall’imprenditore Cuccinelli.
3. Sempre più spesso di sente parlare di umanesimo dell’era digitale, ciò a significare che i semi della filantropia e dell’umanesimo attecchiscono e germogliano meglio proprio in contesti innovativi e tecnologici.
.
A quest’ultimo proposito, il contesto bergamasco sembra avere le carte in regola, in quanto vi operano diversi attori di rilievo che offrono tecnologia e innovazione. Penso ad esempio al Kilometro Rosso, all’evento BergamoScienza, al corso di ingegneria tessile di Dalmine, per citarne solo alcuni.
.
Fatta questa premessa, la mia proposta è dunque fare di Crespi per qualche giorno all'anno la sede del Festival dell’Utopia.
Questo Festival NON vuole essere affatto un’occasione per vagheggiare di mondi impossibili o fare filosofia, ma vuole essere un CONCRETO cantiere di idee, una rassegna di realistiche BEST PRACTICE, cioè buone pratiche già sperimentate, che attendono di essere replicate e moltiplicate.
.
In particolare, propongo Crespi come sede di laboratori e convegni per l’ideazione o presentazione di progetti focalizzati alla conciliazione di due valori che non possono più procedere disgiunti: il benessere dei lavoratori e il profitto aziendale.
It all starts with a story: brand e strategie narrative per comunicare l'offe...Gabriele Qualizza
Tra discorso di marca e web, lo storytelling, ossia l'arte di raccontare storie, incontra un sorprendente successo in molteplici ambiti della vita sociale: dalla politica al marketing, dalla pubblicità alla formazione, dalla progettazione dei parchi a tema ai videogiochi.
Nel settore alberghiero le storie di marca s'intrecciano, a cavallo tra online e offline. Per creare brand engagement e connessioni emozionali.
Giovanni Collinetti - Social fantastici e come raccontarsi – com’è cambiato i...Stefano Saladino
L’utilizzo dei social ha cambiato il modo di raccontare la propria azienda. Esploreremo insieme come è cambiata la comunicazione nelle micro e piccole imprese e nelle istituzioni e cercheremo di capire come l’Italia si sta approcciando ai social network.
Presentazione utilizzata da Giancarlo Sciascia nella lezione del 20 settembre 2014 del corso di aggiornamento in Social Media Strategies, organizzato dal Communication Strategies Lab.
Pubblicato il bando della III edizione del master Digital Heritage! Vai su www.mdh.uniroma1.it, intanto scopri finalità e obiettivi del master, e cosa hanno offerto le prime due edizioni!
Crespi d'Adda UNESCO - Progetto Festival dell'utopiaSilvia Faccio
Progetto proposto ai tavoli di lavoro tematici 2015
#CrespiFORUM
http://www.crespiforum.crespidaddaunesco.org
In una fase economica come quella attuale, caratterizzata da forte crisi e aziende che delocalizzano abdicando con disinvoltura alla loro responsabilità sociale di impresa, è difficile pensare che sia replicabile il modello Crespi - quello, per intenderci, noto a tutti per essere esempio di una cultura illuminata del lavoro, in cui legittimo profitto e qualità della vita nel lavoro convivono felicemente.
.
Eppure, nonostante la crisi (anzi forse proprio grazie alla crisi), alcuni elementi positivi che fanno di Crespi un modello replicabile ci sono.
Qui ne cito tre:
1. E’ proprio in tempi di crisi che si fa sempre più forte l’esigenza di progettare nuovi modelli di economia che mettano al centro l’uomo e la qualità della sua vita.
2. Un degno erede del modello di filantropia aziendale come quello di Crespi esiste già oggi: è il borgo di Solomeo, recuperato e valorizzato dall’imprenditore Cuccinelli.
3. Sempre più spesso di sente parlare di umanesimo dell’era digitale, ciò a significare che i semi della filantropia e dell’umanesimo attecchiscono e germogliano meglio proprio in contesti innovativi e tecnologici.
.
A quest’ultimo proposito, il contesto bergamasco sembra avere le carte in regola, in quanto vi operano diversi attori di rilievo che offrono tecnologia e innovazione. Penso ad esempio al Kilometro Rosso, all’evento BergamoScienza, al corso di ingegneria tessile di Dalmine, per citarne solo alcuni.
.
Fatta questa premessa, la mia proposta è dunque fare di Crespi per qualche giorno all'anno la sede del Festival dell’Utopia.
Questo Festival NON vuole essere affatto un’occasione per vagheggiare di mondi impossibili o fare filosofia, ma vuole essere un CONCRETO cantiere di idee, una rassegna di realistiche BEST PRACTICE, cioè buone pratiche già sperimentate, che attendono di essere replicate e moltiplicate.
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In particolare, propongo Crespi come sede di laboratori e convegni per l’ideazione o presentazione di progetti focalizzati alla conciliazione di due valori che non possono più procedere disgiunti: il benessere dei lavoratori e il profitto aziendale.
It all starts with a story: brand e strategie narrative per comunicare l'offe...Gabriele Qualizza
Tra discorso di marca e web, lo storytelling, ossia l'arte di raccontare storie, incontra un sorprendente successo in molteplici ambiti della vita sociale: dalla politica al marketing, dalla pubblicità alla formazione, dalla progettazione dei parchi a tema ai videogiochi.
Nel settore alberghiero le storie di marca s'intrecciano, a cavallo tra online e offline. Per creare brand engagement e connessioni emozionali.
Giovanni Collinetti - Social fantastici e come raccontarsi – com’è cambiato i...Stefano Saladino
L’utilizzo dei social ha cambiato il modo di raccontare la propria azienda. Esploreremo insieme come è cambiata la comunicazione nelle micro e piccole imprese e nelle istituzioni e cercheremo di capire come l’Italia si sta approcciando ai social network.
Presentazione utilizzata da Giancarlo Sciascia nella lezione del 20 settembre 2014 del corso di aggiornamento in Social Media Strategies, organizzato dal Communication Strategies Lab.
Pubblicato il bando della III edizione del master Digital Heritage! Vai su www.mdh.uniroma1.it, intanto scopri finalità e obiettivi del master, e cosa hanno offerto le prime due edizioni!
2. Nato a Napoli il 21dicembre 1988.
Sono un visual designer modernista.
Appassionato di type design e di tipografia
in generale, di wayfinding e amo i film di
fantascienza (in particolare sui viaggi spazio-
temporali).
Football kit design addicted.
—Contatti:
+39 349 6335709
marcopalio88@gmail.com
behance.net/marcopalio
linkedin.com/in/marcopaliotti
—Mi occupo di:
art direction / graphic design / motion graphic
/ web design / video editing / brand identities /
advertising
—Formazione:
2012-2015 - Triennale all’ ISD - Istituto Superiore
di Design con voto 110/110.
—Esperienza:
2015-2016 - Designer Freelancer.
2016-2018 - A lab agency.
Agenzia di comunicazione a Salerno dove mi sono
occupato di graphic design, motion graphic, video
editing, brand identities, advertising e visual social
content per brand locali e nazionali.
2018-oggi - Designer Freelancer.
—Premi
2° premio al concorso “Logo against Alzheimer’s”
organizzato da Competition for designers per la
creazione dell’identità visiva dell’associazione
“Affetti da”, Onlus per la ricerca, la diagnosi
precoce e il supporto alle famiglie dei malati di
Alzheimer.
Marco Paliotti
3. 4 — Chocolaa, cioccolateria artigianale
design generativo
22 — Mates, music festival
brand identity
38 — Affetti da, Associazione Onlus
brand identity
47 — Acqua Santo Stefano
rebranding
52 — TIM
rebranding
71 — Nervestrain, DJ’s
rebranding
89 — Arena, campagna
advertising
92 — Film poster, The Truman Show
advertising
100 — Kami Beach
brand identity
111 — Caffè dell’Arechi
brand identity
131 — Scalo 43, ristorante
rebranding
Indice
5. — Il design generativo è un approccio, o una metodologia di lavoro, che pone al centro
dell’attività progettuali la procedura piuttosto che la struttura. Intendo dire che invece
che progettare strutture, che siano linguistiche, visive, architettoniche o quant’altro, il
design generativo si concentra sulla creazione e regolamentazione dei processi che
genereranno quelle (ed altre, eventualmente) “strutture”. Se le regole, o gli algoritmi,
di composizione vengono costruiti secondo dinamiche “parametriche”, abbiamo la
possibilità di avere risultati variabili, eppure sempre coerenti e/o riconoscibili.
Il processo è più importante del risultato.
“Quando il risultato guida il processo andremo sempre e solo dove siamo già stati. Se,
invece, il processo guida il risultato, potremmo non sapere dove stiamo andando ma
sapremo di essere nella direzione giusta”.
Bruce Mau, Incomplete Manifesto for Growth, 1998
6. — Moodboard
cenni storici riferenti alla civiltà azteca, originaria delle terre del cacao (sud america) e
tra i primi a produrre quello che noi oggi chiamiamo “cioccolato”
23. — Il Mates Festival nasce come uno dei più grandi eventi di intrattenimento del Sud
Italia, legati al mondo della musica sotto la bandiera dell’amicizia.
Il termine stesso “Mates” (in gergo inglese “amici”, “compagni”, “complici”), evoca lo
spirito di collaborazione, solidarietà, interscambio tra i giovani, nonchè il sentimento
comune di amore per la musica e la creatività.
24. L’intervento è stato quello di creare un segno grafico che in estrema sintesi concili il
concetto di aggregazione, unione, multietnicità e passione per la musica.
Concept
38. — Affetti da
Associazione Onlus per la ricerca, la
diagnosi precoce e il supporto alle
famiglie dei malati di Alzheimer.
brand identity
39. Avere memoria non significa semplicemente ricordare un evento vissuto o conosciuto,
ma piuttosto significa tornare al passato, all’emozione di quel preciso momento e
rivivere quell’esperienza nel presente. Questo è possibile perché la memoria ha una
relazione con la nostra parte affettiva: siamo in un ricordo in un momento lontano
nel tempo e se perdiamo quella memoria, allora cancelliamo un pezzo della nostra
persona.
La definizione del logo dell’Associazione “Affetti da” parte dall’immagine di un pensiero
positivo che si oppone ai concetti di malattia, perdita, cancellazione con quelli di
riconoscimento, comunità e dialogo.
40. L’immagine da cui siamo partiti è facilmente riconoscibile nelle linee identificative del
più grande mammifero terrestre che è allo stesso tempo, secondo i ricercatori, quello
con la più alta abilità mnemonica: l’elefante. Il pachiderma, considerato in molte
culture e religioni come un animale fortunato, è un simbolo di longevità, pazienza,
saggezza, quindi è un grande ma buono animale. L’elefante è anche un animale sociale,
perfetto per rappresentare la vera identità dell’associazione, che fa dell’aggregazione
la sua forza: quando un membro della mandria è nei guai, non viene abbandonato da
altri che si aggrappano ad esso accarezzandolo e ispirandolo a risvegliarsi.
La testa e la proboscide dell’elefante sono intuitivamente riconoscibili nel logo
perché sono i tratti iconografici dell’animale. In esso, tuttavia, queste caratteristiche
anatomiche si fondono con quelle della virgoletta, un segno tipografico usato per
includere un discorso diretto, una citazione, una storia ricordata, come simbolo del
dialogo da parte delle famiglie che sono vicino a coloro che sono in difficoltà.
Così il logo, partendo dal riconoscimento di un’immagine rassicurante, identifica
l’associazione con il suo senso di comunità che può essere spiegato attraverso il
dialogo e la storia ricordata.
72. — NerveStrain is music project born in 2013 formed by Michael Antley (1989) and
Gaetano Moro (1983), two DJ/producers from Naples, one the most beautiful cities
in the South of Italy. Their music is mix of house and tech house and they are always
trying to create new sounds, innovative productions and partnerships with top
national and internationals DJ’s.
La richiesta è stata quella di un rebranding che esprimesse a pieno quello che è il
progetto nervestrain sintetizzando il concept e portando il marchio in linea con
i nostri tempi.
73.
74. L’intervento è stato quello di attuare un restyling del marchio riassumendo il concetto
con minimalismo e geometrie, rispettando e non perdendo mai la sua identità.
Rafforzandola invece, portandola ad estendersi su tutti i linguaggi, supporti e canali di
comunicazione.
90. Cliente
Arena (costumi da bagno per sportivi.)
Tipo di campagna:
pagina singola / a colori / periodici, campagna a ombrello (tv,
radio, social network).
Obiettivi della campagna
(obiettivi generici):
affermare il brand con il claim “water instinct”.
Target / dati socio economici:
15/30anni.
sportivi ed appassionati di sport acquatici.
101. Kami è la parola giapponese indicante gli oggetti di venerazione nella fede shintoista.
I Kami sono identificati come vere e proprie divinità, simili agli dei dell’antica Grecia
o dell’antica Roma. In altri casi invece, come il fenomeno della crescita, gli oggetti
naturali, gli spiriti che dimorano negli alberi, o forze della natura.
104. Partendo dal font “Fira sans”, si è scelto di modificare alcune lettere in modo da
ottenere un risultato che tendesse alle geometrie e all’iconografia del mondo orientale.
Per l’appunto, oltre alla sostituzione della lettera a con il simbolo precedentemente
citato, si è attuata una modifica alle lettere “K” ed “I”.
K I
112. — Caffetteria/Bistrot storica del centro di Salerno decide di rinnovare il locale,
spostandosi e riprogettando l’ambiente e la comunicazione a tratti assente e che non
rispecchia la propria identità.
Arechi II era un duca friulano e fù incaricato nel 758 di governare il ducato di Benevento.
Per la città di Salerno fu un momento storico di intenso sviluppo urbanistico ed
architettonico. Ancora oggi si conservano alcuni resti di questa politica edificatoria.
Collegò la città con una torre di avvistamento sul monte Bonadies, dove oggi sorge
il Castello Arechi, costruì la cappella palatina di San Pietro a Corte, ancora oggi
visitabile. Arechi II fu un mecenate e protesse gli uomini di cultura, come Paolo Diacono,
importante storico locale. Il suo merito, oltre ad aver realizzato le basi della struttura
medievale di Salerno è quello di aver fondato uno stato unitario in tutto il sud Italia
che fu erede delle tradizioni greche e latine. Con i secoli, questo piccolo regno si
trasformerà nel prestigioso Regno delle Due Sicilie, unico baluardo ad essere rimasto
unito fino all’unificazione del Regno d’Italia nel XIX secolo.d’Italia.
132. — Nel caso di Scalo 43, Salerno, il locale ha bisogno di un cambio di identità la quale
non descrive più la vera personalità del posto. Infatti, Scalo 43, passa da “risto-pub”
a “cucina mediterranea”, incentrata per lo più sulla cucina di mare che caratterizza la
costiera amalfitana.
In questo caso è stato fatto una sorta di percorso inverso.
Abbiamo sfruttato una parta visual del ristorante molto caratterizzante e da lì abbiamo
iniziato il percorso di rebranding.