La normativa nazionale sulle prestazioni sociosanitarie. La gestione dell'integrazione sociosanitaria . Le regole per farla funzionare. Chi non riuscisse a scaricare il file, in subordine, può scaricarlo quì: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
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L'articolo di Franco Pesaresi e Marina Simoncelli descrive le funzioni, gli strumenti di valutazione, la composizione delle unità di valutazione multidimensionale nelle diverse regioni italiane.
Lezione n. 07 - Diritto degli Enti Locali e TUEL: La disciplina del Comune fr...Simone Chiarelli
Lezione n. 07 - Diritto degli Enti Locali e TUEL: La disciplina del Comune fra organi politici ed organi tecnici (struttura, competenze e responsabilità); le competenze proprie e delegate; analisi dei principali servizi
Le Centrali Operative Territoriali (COT). Come sarannoFranco Pesaresi
l Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede nella “Missione sanità”, all’interno del progetto relativo al potenziamento delle cure domiciliari, l’attivazione di 600 Centrali Operative Territoriali. L'articolo offre una descrizione puntuale del funzionamento di queste strutture, volte a promuovere l’integrazione tra i diversi setting assistenziali e ne delinea le caratteristiche, i requisiti richiesti e le relazioni funzionali con gli altri servizi della rete, alla luce del Decreto Ministero della Salute 23 maggio 2022, n. 77.
Lezione n. 04 - Diritto amministrativo: La gestione del procedimento amminist...Simone Chiarelli
Lezione n. 04 - Diritto amministrativo: La gestione del procedimento amministrativo nella L. 241/1990 (fasi, istituti, particolarità) ed approfondimenti sui procedimenti di competenza regionale.
L'articolo di Franco Pesaresi e Marina Simoncelli descrive le funzioni, gli strumenti di valutazione, la composizione delle unità di valutazione multidimensionale nelle diverse regioni italiane.
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SERVONO GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE (SAD)Franco Pesaresi
Il problema principale oggi è costituito dalla bassissima percentuale di anziani assistiti con il SAD: bisognerebbe pertanto fissare un livello standard che tutti i Comuni o gli ambiti sociali devono raggiungere (degli obiettivi di servizio) . Occorre innanzitutto raggiungere un livello base uguale per tutti per poi crescere gradualmente in una seconda fase.
Ricostruire i contenuti del livello essenziale dell’assistenza domiciliare sociale non è facile perché la prestazione viene
presentata come singola mentre invece i servizi in essa contenuti sono diversi e di diversa natura. Non ci sono spiegazioni
adeguate nella Legge di bilancio 2022 e nel Piano per la non autosufficienza 2022-2024 per cui l’unica soluzione è
interpretare in modo letterale quanto contenuto nelle norme citate.
LEPS: Servizi per la residenza fittizia per i senza dimoraFranco Pesaresi
Per le persone senza dimora, la residenza anagrafica rappresenta un requisito decisivo per le sue possibilità di inclusione, perché ad essa si collega la possibilità di usufruire dei servizi sanitari, socio-assistenziali e abitativi, erogati dagli enti locali.
Una persona senza dimora può eleggere a suo domicilio non necessariamente un luogo fisico, l’importante è che scelga il Comune presso cui stabilisce i suoi interessi In questo caso, la persona viene iscritta in una via fittizia, territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico; una via dove non vive nessuno e che in realtà non esiste, ma che viene istituita per dare la possibilità anche alle persone senza dimora di ottenere la residenza e i diritti ad essa connessi.
A quattro anni dal primo lockdown, e nella quarta giornata nazionale per le vittime del Covid, l'articolo si occupa delle residenze per
anziani ritornando a quel periodo terribile che ha segnato le vite, e le morti, di migliaia di anziani ricoverati. Lo facciamo
con la recensione del libro di Costanzo Ranci “Cronaca di una strage nascosta. La pandemia nelle case di riposo” (Mimesis
Edizioni, 2023).
ANZIANI. RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DEL PNRR, MA LA RIFORMA NON C'E'Franco Pesaresi
Il Decreto Legislativo attuativo n. 29/2024, in grandissima parte, non dà attuazione alla Legge delega rinviando quasi tutte le decisioni più importanti ad una serie impressionante di ulteriori 19 decreti e linee guida. Nei prossimi mesi bisognerà cogliere ogni occasione, compresa quelle dei tanti decreti attuativi previsti, per recuperare i contenuti in linea con le previsioni più innovative della legge 33/2023.
Il servizio di Pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari si attiva in caso di emergenze ed urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24h/24 per 365 giorni l’anno.
RIFORMA NON AUTOSUFFICIENZA: TRADIMENTI E RINVIIFranco Pesaresi
on il Decreto Legislativo attuativo, approvato il 25 gennaio scorso, il Consiglio dei Ministri anziché procedere con l’avvio dell’attuazione della riforma della non autosufficienza prevista dalla Legge Delega 33/2023, si limita a disporre un rinvio quasi generalizzato degli obiettivi fondanti la riforma stessa. Franco Pesaresi mette a fuoco gli elementi centrali del recente Decreto, evidenziandone la distanza dai contenuti della Legge delega approvata meno di un anno fa dal Governo, una riforma che anziani non autosufficienti e caregiver attendono da anni.
LE DIMISSIONI PROTETTE (riordinate nel 2021-22)Franco Pesaresi
Le dimissioni protette sono state individuate come Livello essenziale delle prestazioni sociali (LEPS). L'articolo riordina il quadro normativo delle dimissioni protette.
Bilancio 2024: i fondi per la disabilità sono diminuiti?Franco Pesaresi
Dopo la presentazione della Legge di Bilancio 2024 al Parlamento si è sviluppata una discussione sulla dimensione dei fondi destinati alla disabilità tra chi affermava che i fondi sono diminuiti rispetto all’anno precedente e le dichiarazioni del Governo che invece affermavano che i fondi sono rimasti gli stessi.
Come stanno effettivamente le cose?
Il Decreto del Ministero del Salute n. 77/2022 sull’assistenza sanitaria territoriale ha introdotto un nuovo strumento per
l’assistenza globale dei pazienti territoriali: il Progetto di salute. In questo contributo, l'autore propone un’analisi
dello strumento come definito dal quadro normativo e propone alcune valutazioni rispetto alla sua attuazione nel sistema
organizzativo dei servizi.
Il PNRR missione salute nelle Marche. Edizione 2023Franco Pesaresi
Questo ebook racconta dei primi due anni (2022-2023) di attuazione della parte sanitaria del PNRR nella Regione Marche. Parliamo di quella che tecnicamente si chiama Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il PNRR prevede, come è noto, numerosi investimenti sia nella sanità territoriale che in quella ospedaliera, nulla purtroppo per la prevenzione. Parliamo per intenderci di Case della salute, di ospedali di comunità, di centrali operative territoriali, di grandi attrezzature sanitarie, di digitalizzazione ecc.
In queste pagine si cercherà di mettere in condizione il lettore di valutare come procede nelle Marche l’attuazione del PNRR nel settore sanitario, fornendo documentazione e valutazioni.
Gli alloggi per anziani: la grande confusione normativa (2° parte)Franco Pesaresi
Seconda parte di un articolo che affronta il tema della regolamentazione nazionale degli alloggi per anziani. Negli ultimi due anni sono uscite ben 5 norme che dicono cose diverse ed inadeguate.
Gli alloggi per gli anziani: la grande confusione normativa (1° parte)Franco Pesaresi
Negli ultimi due anni (2021-2023) è scoppiato un improvviso e significativo interesse statale per la realizzazione di alloggi
dedicati agli anziani testimoniato da ben cinque norme diverse che si sono occupate del tema.
Si tratterebbe di una cosa molto positiva se non fosse che le diverse norme vanno a costituire un quadro contraddittorio e
confuso.
Le Marche approvano l'attuazione del Piano nazionale per la non autosufficienzaFranco Pesaresi
Con Delibera regionale 1496 del 2023, la Regione Marche ha approvato definitivamente le “Linee attuative regionali degli interventi per la non autosufficienza”, disponendo l’utilizzo delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza sia per gli anziani che per i disabili. L'autore mette a disposizione un approfondimento sui contenuti di questa recente delibera regionale, proponendo alcune riflessioni su aspetti di particolare rilevanza.
La rivista "Abitare e Anziani" n.3/2023 ha dedicato l'intero numero agli alloggi assistiti. E' presente il mio articolo: "Gli alloggi assistiti: un'alternativa alle strutture residenziali per anziani".
L'ospedale flessibile. Quale organizzazione e quali modelli per il futuroFranco Pesaresi
Conciliare qualità e complessità oggi implica abbandonare la vecchia concezione delle organizzazioni sanitarie come strutture gerarchiche lineari: i sistemi sanitari e gli ospedali sono sempre più entità complesse governate da leggi di interazione e auto-organizzazione, spesso soggette a fenomeni emergenti, come lo è stato la minaccia pandemica. Sarà questa la chiave per riformare l’assistenza compresa quella ospedaliera, facendo convergere la pluralità di attori su un unico obiettivo: aumentare la flessibilità del sistema. Tutto il contrario della logica di “una singola causa genera un singolo effetto”.
PRIME MISURE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. Franco Pesaresi
Le proposte del "Patto per la non autosufficienza" per la legge di bilancio 2024 per avviare un piano di legislatura per l'attuazione della L. 33/2023.
LA SPESA PUBBLICA PER LONG TERM CARE IN ITALIAFranco Pesaresi
Dopo l’approvazione della Legge delega per la riforma del sistema della non autosufficienza (l. 33/2023), e in attesa dei decreti legislativi attuativi, l'articolo propone un’analisi delle spese per la Long Term Care in Italia negli ultimi 10 anni. Una lettura utile per sapere cosa rientra sotto il “cappello” della LTC e quali sono le varie voci di spesa pubblica, tra sanità, indennità di accompagnamento e altri interventi socio-assistenziali. L'articolo propone anche informazioni legate alle macro-funzioni della Long Term Care e un confronto coi numeri degli altri Paesi UE.
Legge 328/2000: la riforma incompiuta dei servizi sociali
1. LEGGE 328/2000 UNA RIFORMA
ANCORA OGGI IN CAMMINO
Franco Pesaresi
Rimini
6 giugno 2008
1
2. L’approvazione della L. 328
Legge 8/11/2000, n. 328
Legge Costituzionale n. 3/2001.
Sono passati 8 anni dalla L.328.
2
3. A livello nazionale:
Fatto
Atto di indirizzo sui rapporti regione-enti locali-
Terzo settore (DPCM 30/3/2001)
Piano nazionale degli interventi e servizi sociali
2001-2003 (DPR 3/5/2001)
Riordino delle IPAB (DLgs 4/5/2001, n. 207)
Requisiti minimi per le strutture residenziali e
semiresidenziali (DM 21/5/2001, n. 308)
3
4. A livello nazionale:
NON FATTO
Reddito minimo di inserimento (o di ultima
istanza)
Riordino delle erogazioni monetarie per gli
invalidi civili
Livelli essenziali delle prestazioni sociali
Definizione dei profili delle professioni sociali
4
5. L’attuazione delle regioni:
riordino e pianificazione
12 Leggi di riordino e recepimento:
Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna,
Friuli V.G., Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia,
Sardegna, Toscana, Trento.
10 Piani sociali regionali:
Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise, Puglia, Toscana, Trento,
+ Lombardia e Valle d’Aosta (Piani sociosanitari)
+ E. Romagna (Piano stralcio).
(Umbria e Marche PSR approvati nel 2000 prima della 328).
5
6. L. 328/2000: gli ambiti sociali
Art. 8: Le regioni determinano gli ambiti territoriali di
norma coincidenti con i distretti sanitari, prevedendo
incentivi a favore dell’esercizio associato delle
funzioni sociali in ambiti territoriali.
Art. 19: i comuni associati negli ambiti territoriali
definiscono il piano sociale di zona.
Art. 22: la regione prevede per ogni ambito territoriale
l’erogazione delle seguenti prestazioni: servizio
sociale professionale, segretariato sociale, pronto
intervento sociale, assistenza domiciliare,
semiresidenziale e residenziale.
6
7. Dimensione degli ambiti sociali
Regione Popolazione x Regione Popolazione x
ambito ambito
Campania 113.500 Bolzano 68.900
Emilia Romagna 107.400 Piemonte 66.800
Toscana 106.500 Marche 63.700
Lombardia 96.700 Friuli V. Giulia 63.600
Lazio 96.500 Calabria 57.300
Sicilia 91.200 Basilicata 39.600
Puglia 84.800 Trento 38.700
Liguria 84.700 Abruzzo 37.300
Veneto 84.600 Valle d’Aosta 31.000
Umbria 72.300 Molise 29.200
7
Sardegna 72.000 Media 81.800
8. Distretti sanitari e ambiti sociali
Regione n. distretti n. ambiti Regione n. distretti n. ambiti
Lombardia 98 98 Trento 13 13
Lazio 55 55 Valle 4 4
d’Aosta
Sicilia 55 55 E. 40 39
Romagna
Puglia 48 48 Friuli V.G. 20 19
Liguria 19 19 Molise 13 11
Veneto 56 56 Basilicata 11 15
Umbria 12 12 Toscana 42 34
Sardegna 23 23 Bolzano 20 7
Piemonte 65 65 Abruzzo 73 35
Marche 24 24 Campania 113 51
Calabria 35 35 Totale 839 718
8
9. Principi per il dimensionamento
1. Coincidenza con distretto sanitario;
2. Consenso degli enti locali;
3. Dimensione che favorisca la gestione associata;
4. Dimensione che garantisca la realizzazione dei
LEPS e la gestione della rete sociale.
9
10. I piani sociali di zona
Piani di zona realizzati in 19 regioni:
manca solo la Calabria
E’ la principale e più riuscita realizzazione
della L. 328/2000
Finalmente pianificazione anche nel
sociale, ridimensionate le spinte
municipalistiche.
10
11. L’attuazione delle regioni: riordino e
pianificazione (dopo la 328/2000)
Regioni Leggi di Piani Ambiti Piani Regioni Leggi di Piani Ambiti Piani
riordino regionali territoriali di riordino regionali territoriali di zona
zona
Abruzzo SI SI SI Piemonte SI SI si
Basilicata Si SI SI Puglia SI SI SI SI
Calabria SI SI Sardegna SI SI Si
Campania Si SI SI Sicilia SI SI
E.Romagna SI stralcio SI SI Toscana SI SI SI SI
Friuli SI SI Si Umbria SI SI
Lazio SI SI SI V. d’Aosta SI SI Si
Liguria SI SI SI SI Veneto SI SI
Lombardia Si SI SI SI Bolzano SI SI
Marche SI SI Trento Si SI SI SI
11
Molise SI SI SI ITALIA 12 10 21 20
12. La gestione associata
Le regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania,
Emilia Romagna, Friuli-V.G., Lazio, Liguria, Lombardia,
Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria)
prevedono genericamente una gestione
associata intercomunale – a livello di
ambito - lasciando ai comuni la possibilità
di scegliere quella più adatta secondo il
TUEL (D.Lgs. 267/00).
12
13. La spesa sociale dei comuni per
ente gestore. 2004
La spesa sociale è gestita per il 17,2% (926
milioni di €) da forme associative intercomunali
(Trentino-AA 91%, Liguria 84%, Valle d’Aosta 66%,
Piemonte 33%, Abruzzo 33%, Friuli VG 26%).
La spesa sociale per il 6,6% (era 7,5% nel 2003)
(355 milioni di €) è stata gestita dalle ASL,
delegate dai comuni stessi (Veneto 32%, Toscana,
17%, E. Romagna 8%, Lombardia 8%, Friuli-VG 5%)
I comuni singolarmente hanno gestito il 76,2%
(era 74,8% nel 2003) della spesa (4.096 milioni di
€) (Puglia 100%, Sardegna 100%, Sicilia 99%)
13
14. I comuni
Il Piemonte : 40 consorzi, 9 comunità montane, 5
convenzioni, 3 gestioni comunali singole, 1 delega alla ASL.
In Veneto: associazionismo molto diffuso. I servizi sociali e
assistenziali vengono spesso delegati alle ASL.
In Friuli: Su 19 ambiti: 15 convenzioni con delega al
comune capofila e 3 deleghe alla ASL.
Lombardia: 6 consorzi, 5 aziende speciali, 2 Fondazioni o
srl, 1 istituzione (su 98 zone).
Emilia Romagna: 4 consorzi e 3 deleghe alla ASL. 13
associazioni intercomunali (80 comuni).
Toscana: attivate sperimentalmente 18 società della salute
(55% della popolazione).
14
15. Le ragioni per la gestione
associata
Garantire i Livelli essenziali nell’ambito.
Garantire una distribuzione uniforme dei servizi
in tutto il territorio.
Garantire una unica gestione al piano di zona.
Sviluppare economie di scala.
Innalzamento qualità organizzativa.
15
16. Autorizzazione e accreditamento
Procedure per autorizzazione: 18
Regioni (mancano solo Bolzano, Sicilia, Umbria).
Procedure per accreditamento: 14 regioni
(mancano Abruzzo, Bolzano, Campania, Lazio, Sicilia, Toscana,
Umbria).
Requisiti per autorizzazione: 13 regioni
(Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Veneto,
Trento, Valle d’Aosta) +4 recepimento DPCM 308/2001 (Abruzzo,
Calabria, Liguria, Piemonte) + atti settoriali
Requisiti per accreditamento: 3 regioni
(Molise, Veneto+ Lombardia (non per tutte le strutture)
16
17. Affidamento dei servizi
17 regioni hanno deliberato.
Di queste, 2 hanno stabilito con legge il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa,
rinviando i dettagli ad un delibera ancora non
approvata. 1 regione ha dato indicazioni con
circolare.
17
18. Riforma IPAB
11 regioni hanno approvato leggi e
regolamenti attuativi
Bolzano, E. Romagna, Friuli V.G., Liguria,
Lombardia, Marche, Molise Puglia, Toscana,
Trento, Valle d’Aosta
18
19. L’attuazione delle regioni: riordino e
pianificazione (dopo la 328)
Regioni Legge Affidament Prestazi Riform Regioni Legge Affidam Prestazi Riforma
autorizza o servizi oni a IPAB autorizz ento oni IPAB
zione sociosa azione servizi sociosa
accredita nitarie accredit nitarie
mento amento
Abruzzo SI si Piemonte SI SI Si*
Basilicata si SI * Puglia SI SI SI
Calabria SI SI SI Sardegna SI SI SI
Campania SI SI Sicilia SI***
E.Romagna SI SI** SI Toscana SI* SI SI SI
Friuli SI SI** SI Umbria ## SI
Lazio SI* SI V. d’Aosta SI si SI
Liguria SI SI SI parz. SI Veneto SI Si SI
Lombardia si# SI Bolzano SI
Marche SI SI si Trento SI* si SI
19
Molise SI SI si ITALIA 18 17 8 11
21. Professioni sociali
3 regioni hanno identificato le figure
(Piemonte, Campania, Umbria?)
Alcune regioni hanno definito il percorso
formativo dell’assistente familiare (E.
Romagna, Campania, Lazio, Liguria,Toscana,
Valle d’Aosta)
21
22. Il bilancio
Bilancio non soddisfacente .
Esperienza positiva dei Piani di zona.
Interventi innovativi: Rui Campania e
Basilicata. Toscana (previsione), Fondo per la
non autosufficienza (diverse regioni).
22
23. Le cause dei ritardi
Mancata spinta nazionale (mancata approvazione
delle norme previste)
Modifica costituzionale del 2001
Risorse economiche largamente
inadeguate
Impreparazione di una parte delle regioni a
far fronte alle nuove competenze
23