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Le Soluzioni
Prof. L. Coniglione
Una soluzione è una miscela omogenea, del tutto uniforme a
livello macroscopico, di due o più sostanze, e che presenta le
stesse proprietà in ogni parte.
Nelle soluzioni le sostanze
sono completamente e
profondamente mescolate fra
di loro perché scomposte
fino al livello molecolare,
atomico o ionico
Nei miscugli eterogenei le sostanze
componenti rimangono aggregate
in corpi che non hanno raggiunto
un alto grado di suddivisione e
pertanto rimangono individuabili e
distinguibili.
A – Un fascio di
luce attraversa una
soluzione senza
evidenziare alcun
componente
B – I componenti del
miscuglio eterogeneo
(sospensione), anche se
piccoli e invisibili ad occhio
nudo, disperdono il fascio
luminoso rendendolo ben
visibile
Le soluzioni sono costituiti
da due fasi:
Solvente
Componente
della
soluzione che
si trova in
proporzione
maggiore
Soluto
Componente
che si trova in
quantità minore
Le sostanze che
si mescolano
possono trovarsi
in diversi stati di
aggregazione
Soluzioni costituite da uno stesso solvente e soluto possono
avere composizione diversa a seconda della quantità di soluto e
di solvente presenti.
Per caratterizzare una soluzione è pertanto necessario conoscere
la concentrazione (o titolo), cioè la composizione quantitativa di
una soluzione.
Si può esprimere come:
Percentuale in peso
g di soluto in 100 g di
soluzione
Es. soluzione al 60% in
peso di alcool etilico in
acqua significa che in
100 g di soluzione 60 g
sono di alcool e 40 g di
acqua
Percentuale in
volume
cm3 di soluto in 100
cm3 di soluzione
Si usa quando
solvente e soluto
sono entrambi liquidi
o gassosi
Es. soluzione di
alcool etilico al 60%
in volume significa
che in 100 cm3 di
soluzione 60 cm3
sono di alcool e 40
cm3 di acqua
Percentuale massa
su volume
g di soluto in 100 ml
di soluzione
Es. soluzione al 30%
m/V di solfato rameico
in acqua significa che
in 100 ml di soluzione
30 g sono di solfato
rameico
Si può esprimere come:
Molarità (M)
Numero di moli di
soluto in un litro di
soluzione (mol L-1)
Es. soluzione 0,5 M
di NaCl significa che
contiene 0,5 moli di
NaCl in 1 litro di
soluzione
E’ il modo più diffuso
per intendere la
concentrazione.
Quando non si
specifica la modalità
di espressione si
intende la molarità
Molalità (m)
Numero di moli di soluto in un
chilogrammo di solvente (mol kg-1)
Es. soluzione 0,5 m di NaCl significa
che contiene 0,5 moli di NaCl in 1 kg di
solvente
Frazione Molare (xcomponente)
E’ il rapporto fra il numero di moli di quel
componente e il numero totale di moli
presenti (mol kg-1)
Es. soluzione 0,4 frazione molare di alcool
significa che su 10 mol tot 4 mol sono di alcool
e 6 mol di acqua.
X tot = 4 mol alcool + 6 mol H2O= 10 mol
X alcool = n alcool/n tot = 4/10 mol = 0.4 mol
X acqua = n acqua/n tot = 6/10 mol = 0.6 mol
Preparazione di una soluzione a concentrazione nota
Il peso molecolare dell’NaOH è 40, pertanto 1 mole pesa 40 g. Una
soluzione 2M corrisponde a 80g/L
Un elettrolita è una sostanza che si scioglie in acqua producendo
ioni e formando una soluzione che conduce l’elettricità.
Un non-elettrolita è una sostanza che si scioglie in acqua senza
produrre ioni e forma una soluzione che non conduce
l’elettricità.
Soluzioni acquose ed Elettroliti
NaCl (s)  Na+ (aq) + Cl (aq) Dissociazione
Un elettrolita può essere un composto ionico o molecolare:
HCl (g) + H2O(l)  H3O+ (aq) + Cl (aq) Ionizzazione
Un elettrolita può essere debole o forte
HCl (g) + H2O(l)  H3O+ (aq) + Cl (aq) Elettrolita forte
Un elettrolita forte è presente in soluzione completamente
sotto forma di ioni
Un non-elettrolita è un composto molecolare che non ionizza (H2O)
H2O
NH3 (g) + H2O(l)  NH4
+ (aq) + OH (aq)
Elettrolita debole
Un elettrolita debole è solo
parzialmente ionizzato in soluzione
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Il meccanismo del processo di soluzione,
cioè la separazione delle particelle ed il mescolarsi del soluto
con il solvente, dipende dal tipo di interazione che si
possono stabilire fra soluto e solvente.
Soluzione di un composto ionico in
un solvente polare
Le molecole dell’acqua
si orientano in modo da
presentare l’O verso il
catione e l’H verso
l’anione
Gli ioni vengono circondati dall’acqua e passano in soluzione
CRISTALLO IONICO IONI SOLVATATI
NaCl(s)  Na+(aq) + Cl-(aq)
- +
+ -
-
+
+ - +
+ --
+ - +
+ --
-
-
+
+
-
Ad esempio NaCl in acqua:
IONI
SOLVATATI
NaCl(s)  Na+(aq) + Cl-(aq)
+
-
Tale fenomeno è detto idratazione e
l’energia elettrostatica di interazione
di uno ione con le molecole di acqua è
detta energia di idratazione.
-La solubilità di un solido ionico in
acqua dipende da un bilancio fra
energia reticolare ed energia di
idratazione.
- l’energia reticolare del solido (somma delle energie di attrazione fra anioni e
cationi): più è grande e minore è la tendenza del solido a sciogliersi
- l’energia di attrazione ione-dipolo fra gli ioni e i dipoli elettrici costituiti dalle
molecole di solvente opportunamente orientati: più è grande maggiore è la tendenza
del solido a sciogliersi
Urea
Glucosio
Le molecole dell’acqua si orientano
in modo da formare dei legami
idrogeno o forze di van der Waals
Soluzione in acqua di composti capaci
di formare legami a idrogeno
Soluzione di un composto polare
in un solvente polare
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HCl
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Soluzione di un composto non polare
in un solvente non polare
Es. i grassi si sciolgono nella benzina
Le forze che tengono unite le molecole apolari
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tra soluto e solvente
intervengono le forze
di London
Velocità del processo di soluzione
Diversi fattori influenzano la
velocità del processo di soluzione
Natura del
solvente e del
soluto
Superficie di contatto fra
soluto e solvente
Temperatura
All’aumentare della
temperatura aumenta
l’agitazione termica
delle molecole (velocità
ed energia cinetica) e
aumenta la velocità di
tutti i processi
Maggiore è la superficie di contatto fra
soluto e solvente tanto più alto è il numero
di molecole di soluto che vengono a
contatto con il solvente in un dato
intervallo di tempo e passano in soluzione.
Un soluto si scioglie in un solvente con dei limiti di concentrazione.
La quantità massima di soluto che si può sciogliere in una quantità
specificata di solvente prende il nome di solubilità. I valori di
solubilità vengono determinati sperimentalmente.
Le molecole del soluto vengono
distribuite per tutta la soluzione e si
favorisce l’operazione di soluzione.
Le molecole del soluto
passano più velocemente in
soluzione con il
mescolamento.
Solubilità
In generale solo una quantità finita di un solido si scioglie in un
dato volume di solvente dando luogo ad una soluzione satura, cioè
una soluzione in equilibrio con un eventuale solido in eccesso.
La concentrazione del soluto nella soluzione satura è detta
solubilità. Si esprime in: mol dm-3 o g dm-3
Ad esempio la solubilità di NaCl in acqua è di 36 g per 100 ml di
acqua a 20°C.
Equilibrio
dinamico
La solubilità di una sostanza in un’altra può
essere spiegata sulla base di due fattori:
1. Una naturale tendenza al disordine (fattore entropico).
E’ praticamente l’unico fattore ad agire nel caso dei
gas (ideali) che sono miscibili in tutte le proporzioni.
2. Forze intermolecolari di attrazione tra le molecole delle
due sostanze (fattore energetico).
La solubilità di un soluto in un solvente dipende da
un bilancio fra questi due fattori.
Della temperatura
I soluti solidi generalmente sono più solubili in acqua
calda che in acqua fredda.
Ciò però varia da caso a caso: es maggiore per il KNO3
che per il KCl.
I gas presentano una diminuzione di solubilità
all’aumentare della temperatura.
Es. ossigeno 10mg/L a 20°C e circa 20 mg/L a o°C
La Solubilità è in funzione
- energia reticolare (somma delle energie di attrazione fra
anioni e cationi): più è grande e minore è la tendenza del
solido a sciogliersi
- energia di solvatazione o attrazione ione-dipolo fra ioni e
molecole polari di solvente opportunamente orientati: più è
grande maggiore è la tendenza del solido a sciogliersi - +
+ -
-
+
+ - +
+ --
+ - +
+--
-
Della pressione
La pressione ha poco effetto sulla solubilità di
solidi e di liquidi.
E’ invece importante per la
Solubilità dei gas
La solubilità di un gas in un liquido dipende dalla
pressione parziale del gas secondo la legge di
Henry.
La solubilità di un gas è direttamente
proporzionale alla pressione parziale del
gas, P, sopra la soluzione:
s=kHP
La solubilità s è generalmente espressa in grammi
di soluto per litro di soluzione e kH è una costante.
Interpretazione molecolare: maggiore è la pressione parziale
del gas e maggiore è il numero di molecole di gas che urtano la
superficie e passano in soluzione
Proprietà colligative delle soluzioni
Riguardano le modificazioni delle proprietà della soluzione
rispetto al solvente quando in esso è presente il soluto e
precisamente:
La pressione di vapore o tensione di vapore
La temperatura di congelamento
La temperatura di ebollizione
La pressione osmotica
Abbassamento della pressione
di vapore
Se un soluto non volatile viene sciolto in
un solvente, la pressione di vapore della
soluzione è inferiore a quella del solvente
puro perché diminuisce il numero di
molecole di solvente che può abbandonare
la superficie del liquido
Innalzamento ebullioscopico
In conseguenza dell’abbassamento della pressione di vapore a
100°C la soluzione acquosa di un soluto non volatile presenta
una pressione di vapore inferiore a 1 atm.
Per entrare in ebollizione, la soluzione deve essere portata ad
una temperatura superiore a 100°C.
Abbassamento
crioscopico
Una soluzione congela ad una
temperatura inferiore a quella del
solvente puro
Nel solvente puro ad un abbassamento di temperatura, fino al punto
di congelamento, corrisponde un’organizzazione delle particelle
secondo un reticolo cristallino
In una soluzione il soluto interferisce nella formazione
della struttura cristallina del solvente. Le particelle del
solvente instaurano interazioni mediamente più deboli,
pertanto il sistema deve perdere una maggiore
quantità di calore perché tali interazioni divengano
sufficientemente forti da formare il reticolo.
Maggiore è la concentrazione più basso è il punto di congelamento
pressione
temperatura
LIQUIDO
SOLIDO GAS
0°C 100°C
1,00 atm
soluzione
Temperatura di
congelamento della
soluzione
Temperatura di
ebollizione della
soluzione
La pressione osmotica è una proprietà colligativa. Il
fenomeno dell’osmosi è associato all’abbassamento della
tensione di vapore.
Coinvolge membrane semipermeabili, cioè strati sottili e con
fori abbastanza larghi da far passare le molecole di
solvente, ma non di soluto, specie di elevato peso
molecolare.
Pressione osmotica
flusso di solvente (osmosi)
Pressione osmotica: pressione che occorre esercitare sulla soluzione,
A, per bloccare il flusso osmotico
Osmosi: flusso di molecole di solvente dal solvente puro alla
soluzione (in generale dalla soluzione meno concentrata a quella più
concentrata)
soluzione solvente
puroA B
Membrana semipermeabile
P
All'inizio il livello dei liquidi nei due vasi A e B
è lo stesso; dopo un certo tempo il livello di A
si stabilizza ad h = hA, in B ad h = hB.
Il dislivello Dh = hA - hB corrisponde ad una
pressione idrostatica che è eguale alla
pressione osmotica  della soluzione.
La pressione osmotica è proporzionale
alla concentrazione molare del soluto M
Separazione dei componenti di una soluzione
La distillazione e la cristallizzazione sono i due metodi più impiegati
Distillazione
Sfrutta la differente facilità che hanno i
componenti di una soluzione di
passare allo stato di vapore (diverso
grado di volatilità).
La distillazione consiste nel far
avvenire, l’uno di seguito all’altro due
passaggi di stato opposti: ebollizione e
liquefazione.
Il liquido da distillare, messo nel palloncino di vetro, viene portato a
ebollizione.
Il vapore acqueo, costretto a passare per il condensatore, si raffredda e
condensa. Nella soluzione acquosa è il solvente allo stato puro
(distillato) che si raccoglie nel becher, mentre il soluto rimane nel
pallone di vetro.
Distillazione frazionata
Quando occorre distillare una
soluzione di più liquidi e averli tutti
allo stato puro.
Si sfrutta la differente temperatura di
ebollizione.
Es.: Si vuole separare dalla soluzione
il metanolo, l’etanolo e l’acqua
Quando la temperatura del liquido nel pallone raggiunge i 64 °C
comincia l’ebollizione e i vapori sono prevalentemente di metanolo
e di etanolo e acqua. Nella colonna di rettifica l’etanolo e l’acqua
condensano e ritornano nel pallone mentre i vapori di metanolo si
avviano al refrigeratore. Quando tutto il metanolo è distillato la
temperatura della soluzione aumenta fino a quando raggiunti i 78°C
il liquido riprende a bollire. I vapori sono prevalentemente di
etanolo ed è questo che raggiunge il refrigeratore … e così via.
La soluzione calda filtrata (per rimuovere le
eventuali impurezze) viene fatta raffreddare
lentamente. Poiché la solubilità diminuisce
all’abbassarsi della temperatura, il soluto si
separa sotto forma di cristalli.
La filtrazione consente il
recupero dei cristalli
mentre le impurezze non
riescono a cristallizzare e
rimangono in soluzione
Cromatografia
Il solvente (fase
mobile) trasporta i
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Le soluzioni

  • 2. Una soluzione è una miscela omogenea, del tutto uniforme a livello macroscopico, di due o più sostanze, e che presenta le stesse proprietà in ogni parte. Nelle soluzioni le sostanze sono completamente e profondamente mescolate fra di loro perché scomposte fino al livello molecolare, atomico o ionico Nei miscugli eterogenei le sostanze componenti rimangono aggregate in corpi che non hanno raggiunto un alto grado di suddivisione e pertanto rimangono individuabili e distinguibili. A – Un fascio di luce attraversa una soluzione senza evidenziare alcun componente B – I componenti del miscuglio eterogeneo (sospensione), anche se piccoli e invisibili ad occhio nudo, disperdono il fascio luminoso rendendolo ben visibile
  • 3. Le soluzioni sono costituiti da due fasi: Solvente Componente della soluzione che si trova in proporzione maggiore Soluto Componente che si trova in quantità minore Le sostanze che si mescolano possono trovarsi in diversi stati di aggregazione
  • 4. Soluzioni costituite da uno stesso solvente e soluto possono avere composizione diversa a seconda della quantità di soluto e di solvente presenti. Per caratterizzare una soluzione è pertanto necessario conoscere la concentrazione (o titolo), cioè la composizione quantitativa di una soluzione. Si può esprimere come: Percentuale in peso g di soluto in 100 g di soluzione Es. soluzione al 60% in peso di alcool etilico in acqua significa che in 100 g di soluzione 60 g sono di alcool e 40 g di acqua Percentuale in volume cm3 di soluto in 100 cm3 di soluzione Si usa quando solvente e soluto sono entrambi liquidi o gassosi Es. soluzione di alcool etilico al 60% in volume significa che in 100 cm3 di soluzione 60 cm3 sono di alcool e 40 cm3 di acqua Percentuale massa su volume g di soluto in 100 ml di soluzione Es. soluzione al 30% m/V di solfato rameico in acqua significa che in 100 ml di soluzione 30 g sono di solfato rameico
  • 5. Si può esprimere come: Molarità (M) Numero di moli di soluto in un litro di soluzione (mol L-1) Es. soluzione 0,5 M di NaCl significa che contiene 0,5 moli di NaCl in 1 litro di soluzione E’ il modo più diffuso per intendere la concentrazione. Quando non si specifica la modalità di espressione si intende la molarità Molalità (m) Numero di moli di soluto in un chilogrammo di solvente (mol kg-1) Es. soluzione 0,5 m di NaCl significa che contiene 0,5 moli di NaCl in 1 kg di solvente Frazione Molare (xcomponente) E’ il rapporto fra il numero di moli di quel componente e il numero totale di moli presenti (mol kg-1) Es. soluzione 0,4 frazione molare di alcool significa che su 10 mol tot 4 mol sono di alcool e 6 mol di acqua. X tot = 4 mol alcool + 6 mol H2O= 10 mol X alcool = n alcool/n tot = 4/10 mol = 0.4 mol X acqua = n acqua/n tot = 6/10 mol = 0.6 mol
  • 6. Preparazione di una soluzione a concentrazione nota Il peso molecolare dell’NaOH è 40, pertanto 1 mole pesa 40 g. Una soluzione 2M corrisponde a 80g/L
  • 7. Un elettrolita è una sostanza che si scioglie in acqua producendo ioni e formando una soluzione che conduce l’elettricità. Un non-elettrolita è una sostanza che si scioglie in acqua senza produrre ioni e forma una soluzione che non conduce l’elettricità. Soluzioni acquose ed Elettroliti NaCl (s)  Na+ (aq) + Cl (aq) Dissociazione Un elettrolita può essere un composto ionico o molecolare: HCl (g) + H2O(l)  H3O+ (aq) + Cl (aq) Ionizzazione Un elettrolita può essere debole o forte HCl (g) + H2O(l)  H3O+ (aq) + Cl (aq) Elettrolita forte Un elettrolita forte è presente in soluzione completamente sotto forma di ioni Un non-elettrolita è un composto molecolare che non ionizza (H2O) H2O
  • 8. NH3 (g) + H2O(l)  NH4 + (aq) + OH (aq) Elettrolita debole Un elettrolita debole è solo parzialmente ionizzato in soluzione 
  • 9. Il meccanismo del processo di soluzione, cioè la separazione delle particelle ed il mescolarsi del soluto con il solvente, dipende dal tipo di interazione che si possono stabilire fra soluto e solvente. Soluzione di un composto ionico in un solvente polare Le molecole dell’acqua si orientano in modo da presentare l’O verso il catione e l’H verso l’anione Gli ioni vengono circondati dall’acqua e passano in soluzione
  • 10. CRISTALLO IONICO IONI SOLVATATI NaCl(s)  Na+(aq) + Cl-(aq) - + + - - + + - + + -- + - + + -- - - + + - Ad esempio NaCl in acqua:
  • 11. IONI SOLVATATI NaCl(s)  Na+(aq) + Cl-(aq) + - Tale fenomeno è detto idratazione e l’energia elettrostatica di interazione di uno ione con le molecole di acqua è detta energia di idratazione. -La solubilità di un solido ionico in acqua dipende da un bilancio fra energia reticolare ed energia di idratazione. - l’energia reticolare del solido (somma delle energie di attrazione fra anioni e cationi): più è grande e minore è la tendenza del solido a sciogliersi - l’energia di attrazione ione-dipolo fra gli ioni e i dipoli elettrici costituiti dalle molecole di solvente opportunamente orientati: più è grande maggiore è la tendenza del solido a sciogliersi
  • 12. Urea Glucosio Le molecole dell’acqua si orientano in modo da formare dei legami idrogeno o forze di van der Waals Soluzione in acqua di composti capaci di formare legami a idrogeno
  • 13. Soluzione di un composto polare in un solvente polare Cl- H+ HCl H2O
  • 14. Soluzione di un composto non polare in un solvente non polare Es. i grassi si sciolgono nella benzina Le forze che tengono unite le molecole apolari sono fondamentalmente le Forze di London Anche nelle soluzioni tra soluto e solvente intervengono le forze di London
  • 15. Velocità del processo di soluzione Diversi fattori influenzano la velocità del processo di soluzione Natura del solvente e del soluto Superficie di contatto fra soluto e solvente Temperatura All’aumentare della temperatura aumenta l’agitazione termica delle molecole (velocità ed energia cinetica) e aumenta la velocità di tutti i processi Maggiore è la superficie di contatto fra soluto e solvente tanto più alto è il numero di molecole di soluto che vengono a contatto con il solvente in un dato intervallo di tempo e passano in soluzione. Un soluto si scioglie in un solvente con dei limiti di concentrazione. La quantità massima di soluto che si può sciogliere in una quantità specificata di solvente prende il nome di solubilità. I valori di solubilità vengono determinati sperimentalmente. Le molecole del soluto vengono distribuite per tutta la soluzione e si favorisce l’operazione di soluzione. Le molecole del soluto passano più velocemente in soluzione con il mescolamento.
  • 16. Solubilità In generale solo una quantità finita di un solido si scioglie in un dato volume di solvente dando luogo ad una soluzione satura, cioè una soluzione in equilibrio con un eventuale solido in eccesso. La concentrazione del soluto nella soluzione satura è detta solubilità. Si esprime in: mol dm-3 o g dm-3 Ad esempio la solubilità di NaCl in acqua è di 36 g per 100 ml di acqua a 20°C. Equilibrio dinamico
  • 17. La solubilità di una sostanza in un’altra può essere spiegata sulla base di due fattori: 1. Una naturale tendenza al disordine (fattore entropico). E’ praticamente l’unico fattore ad agire nel caso dei gas (ideali) che sono miscibili in tutte le proporzioni. 2. Forze intermolecolari di attrazione tra le molecole delle due sostanze (fattore energetico). La solubilità di un soluto in un solvente dipende da un bilancio fra questi due fattori.
  • 18. Della temperatura I soluti solidi generalmente sono più solubili in acqua calda che in acqua fredda. Ciò però varia da caso a caso: es maggiore per il KNO3 che per il KCl. I gas presentano una diminuzione di solubilità all’aumentare della temperatura. Es. ossigeno 10mg/L a 20°C e circa 20 mg/L a o°C La Solubilità è in funzione - energia reticolare (somma delle energie di attrazione fra anioni e cationi): più è grande e minore è la tendenza del solido a sciogliersi - energia di solvatazione o attrazione ione-dipolo fra ioni e molecole polari di solvente opportunamente orientati: più è grande maggiore è la tendenza del solido a sciogliersi - + + - - + + - + + -- + - + +-- -
  • 19.
  • 20. Della pressione La pressione ha poco effetto sulla solubilità di solidi e di liquidi. E’ invece importante per la Solubilità dei gas La solubilità di un gas in un liquido dipende dalla pressione parziale del gas secondo la legge di Henry. La solubilità di un gas è direttamente proporzionale alla pressione parziale del gas, P, sopra la soluzione: s=kHP La solubilità s è generalmente espressa in grammi di soluto per litro di soluzione e kH è una costante.
  • 21. Interpretazione molecolare: maggiore è la pressione parziale del gas e maggiore è il numero di molecole di gas che urtano la superficie e passano in soluzione
  • 22. Proprietà colligative delle soluzioni Riguardano le modificazioni delle proprietà della soluzione rispetto al solvente quando in esso è presente il soluto e precisamente: La pressione di vapore o tensione di vapore La temperatura di congelamento La temperatura di ebollizione La pressione osmotica Abbassamento della pressione di vapore Se un soluto non volatile viene sciolto in un solvente, la pressione di vapore della soluzione è inferiore a quella del solvente puro perché diminuisce il numero di molecole di solvente che può abbandonare la superficie del liquido
  • 23.
  • 24. Innalzamento ebullioscopico In conseguenza dell’abbassamento della pressione di vapore a 100°C la soluzione acquosa di un soluto non volatile presenta una pressione di vapore inferiore a 1 atm. Per entrare in ebollizione, la soluzione deve essere portata ad una temperatura superiore a 100°C.
  • 25. Abbassamento crioscopico Una soluzione congela ad una temperatura inferiore a quella del solvente puro Nel solvente puro ad un abbassamento di temperatura, fino al punto di congelamento, corrisponde un’organizzazione delle particelle secondo un reticolo cristallino In una soluzione il soluto interferisce nella formazione della struttura cristallina del solvente. Le particelle del solvente instaurano interazioni mediamente più deboli, pertanto il sistema deve perdere una maggiore quantità di calore perché tali interazioni divengano sufficientemente forti da formare il reticolo. Maggiore è la concentrazione più basso è il punto di congelamento
  • 26. pressione temperatura LIQUIDO SOLIDO GAS 0°C 100°C 1,00 atm soluzione Temperatura di congelamento della soluzione Temperatura di ebollizione della soluzione
  • 27. La pressione osmotica è una proprietà colligativa. Il fenomeno dell’osmosi è associato all’abbassamento della tensione di vapore. Coinvolge membrane semipermeabili, cioè strati sottili e con fori abbastanza larghi da far passare le molecole di solvente, ma non di soluto, specie di elevato peso molecolare. Pressione osmotica
  • 28. flusso di solvente (osmosi) Pressione osmotica: pressione che occorre esercitare sulla soluzione, A, per bloccare il flusso osmotico Osmosi: flusso di molecole di solvente dal solvente puro alla soluzione (in generale dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata) soluzione solvente puroA B Membrana semipermeabile P
  • 29. All'inizio il livello dei liquidi nei due vasi A e B è lo stesso; dopo un certo tempo il livello di A si stabilizza ad h = hA, in B ad h = hB. Il dislivello Dh = hA - hB corrisponde ad una pressione idrostatica che è eguale alla pressione osmotica  della soluzione. La pressione osmotica è proporzionale alla concentrazione molare del soluto M
  • 30. Separazione dei componenti di una soluzione La distillazione e la cristallizzazione sono i due metodi più impiegati Distillazione Sfrutta la differente facilità che hanno i componenti di una soluzione di passare allo stato di vapore (diverso grado di volatilità). La distillazione consiste nel far avvenire, l’uno di seguito all’altro due passaggi di stato opposti: ebollizione e liquefazione. Il liquido da distillare, messo nel palloncino di vetro, viene portato a ebollizione. Il vapore acqueo, costretto a passare per il condensatore, si raffredda e condensa. Nella soluzione acquosa è il solvente allo stato puro (distillato) che si raccoglie nel becher, mentre il soluto rimane nel pallone di vetro.
  • 31. Distillazione frazionata Quando occorre distillare una soluzione di più liquidi e averli tutti allo stato puro. Si sfrutta la differente temperatura di ebollizione. Es.: Si vuole separare dalla soluzione il metanolo, l’etanolo e l’acqua Quando la temperatura del liquido nel pallone raggiunge i 64 °C comincia l’ebollizione e i vapori sono prevalentemente di metanolo e di etanolo e acqua. Nella colonna di rettifica l’etanolo e l’acqua condensano e ritornano nel pallone mentre i vapori di metanolo si avviano al refrigeratore. Quando tutto il metanolo è distillato la temperatura della soluzione aumenta fino a quando raggiunti i 78°C il liquido riprende a bollire. I vapori sono prevalentemente di etanolo ed è questo che raggiunge il refrigeratore … e così via.
  • 32. La soluzione calda filtrata (per rimuovere le eventuali impurezze) viene fatta raffreddare lentamente. Poiché la solubilità diminuisce all’abbassarsi della temperatura, il soluto si separa sotto forma di cristalli. La filtrazione consente il recupero dei cristalli mentre le impurezze non riescono a cristallizzare e rimangono in soluzione Cromatografia Il solvente (fase mobile) trasporta i componenti del miscuglio attraverso un supporto (fase fissa). I componenti del miscuglio si spostano con velocità diverse sul supporto