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LAUREE ABILITANTI:
  LA NOSTRA SFIDA
    PER IL FUTURO




           Per info e approfondimenti:
           Comitato Organizzatore
           Julian Colabello - Tel. 393.3861952
           Carlo Mazzei - Tel. 320.9189862
           Lorenza Falcone - Tel. 339.3799823
           Davide Sardo – Tel. 329.0065233

           Comunicazione - Media Relations:
           Stefano Bellu - Tel. 320.0130071
           Con la collaborazione di
           Sara De Marco - sara.demarco@uniroma1.it
Dopo quasi due anni di battaglie le richieste di “Studenti Democratici” cominciano ad essere
ascoltate. La possibilità di svolgere il praticantato abilitativo già durante gli studi universitari è stata
ipotizzata dal Rettore Frati nelle sue recenti dichiarazioni. Compito di “Studenti Democratici” è far
si che quella che ieri era una nostra battaglia ed oggi è un’ipotesi, domani divenga realtà. Per questo
abbiamo invitato il Magnifico Rettore Prof. Frati, il Preside di Giurisprudenza Prof. Caravale, il
Segretario Generale dell’ANF Avv. Perifano a discuterne con la nostra candidata al CNSU Elisa
Ljiljanic. La nostra è una richiesta di impegno concreto da parte delle istituzioni affinché il progetto
venga attuato, rendendone pubbliche le caratteristiche e i tempi di attuazione.

Ad ogni modo continueremo questa battaglia, ieri come oggi, nel CNSU come in tutti gli organi di
rappresentanza studentesca, perché siamo convinti che una vera formazione pubblica e di qualità
debba iniziare all'interno delle Università, auspicando un sistema che formi professionisti di livello
europeo.




Prof. Luigi Frati - Magnifico Rettore dell’Università de “La Sapienza”

Prof. Mario Caravale - Preside della Facoltà di Giurisprudenza de “La Sapienza”

Avv. Ester Perifano - Segretario Generale ANF(Associazione Nazionale Forense)

Elisa Ljiljanic – Candidata al CNSU
Via La Spezia, 79
                                                   00182 Roma
                                                   Tel. 320.9189862




           Comunicato stampa
Contatti: Julian Colabello                   RILASCIO IMMEDIATO DEL
Telefono: 393.3861952                        COMUNICATO
Contatti: Carlo Mazzei                       02 Maggio 2010
Telefono: 320.9189862
Contatti: Stefano Bellu
Telefono: 320.0130071
Contatti: Sara De Marco
Telefono: 328.2765560 - 329.8007130
sara.demarco@uniroma1.it



        LAUREE ABILITANTI:
   LA NOSTRA SFIDA PER IL FUTURO
ROMA, 02 MAGGIO 2010: “Dobbiamo immaginare un’Università più
vicina al mondo del lavoro”, dichiara Elisa Ljiljanic, candidata al CNSU
nelle liste dell’UDU per gli Studenti Democratici. “Dopo quasi due anni di
battaglie le richieste degli Studenti Democratici cominciano ad essere
ascoltate. La possibilità di svolgere il praticantato già durante gli studi
universitari è stata ipotizzata dal Rettore de “La Sapienza” Frati nelle sue
recenti affermazioni. Compito di Studenti Democratici è far si che quella che
ieri era una nostra battaglia ed oggi è un’ipotesi, domani divenga realtà. Per
questo – conclude la candidata - abbiamo invitato il Rettore, il Preside Prof.
Caravale e il Segretario Generale dell’ANF Avv. Perifano a discuterne
pubblicamente con noi martedì 4 Maggio alle 10, presso la Facoltà di
Giurisprudenza de “La Sapienza”.
Lauree Abilitanti: la nostra sfida per il futuro
Una nuova generazione in Italia esiste. Sarà per questo che essa è da considerarsi demagogica e provocatoria.
E’, nelle corde dell’analisi dei maggiorenti di questo paese, caratterizzata dall’incapacità di elaborare
proposte e da una spiccata critica ad ogni proposta di riforma del sistema. Essa è inerme o nel migliore dei
casi negativa. Saranno spunti, ma la discussione inerente alla Riforma Forense sembra suggerire molte delle
deformazioni che oggi attraversano la nostra nazione e che impediscono un reale dialogo intergenerazionale.
La critica sull’attuale progetto di riforma forense è ormai nota, a tal punto dall’aver influenzato anche la
discussione parlamentare. Come sono note le reazioni dei fautori della riforma, governo in testa, che hanno
candidamente ammesso che “non hanno nessuna intenzione di emendare il testo”.
La critica alla riforma partì ormai più di un anno fa dalle università e dai tribunali, dagli studenti e praticanti,
in modo addirittura trasversale in alcuni casi. Nessuno pretende che questo, come non accade, sia
riconosciuto e valorizzato. Sta alle nuove generazioni imporsi, e il percorso è lungo e difficoltoso, anche se
non privo di successi.
Quello su cui è utile ragionare è invece il livello di proposta. Quando, ormai più di un anno fa, vi fu il primo
confronto pubblico tra le istituzioni universitarie e dell’avvocatura e i giovani professionisti, studenti e
praticanti, l’argomento su cui più difficilmente i fautori della riforma forense argomentarono furono i tempi
di accesso alla professione. Già allora molti studenti e praticanti invitarono le Istituzioni a prendere in esame
la possibilità di effettuare almeno un anno di pratica durante il percorso universitario, prevedendo un corso di
studi professionalizzante, caratterizzato da uno studio maggiormente applicativo del diritto. Quella proposta
fu accolta e ulteriormente discussa ed elaborata dagli studenti e giovani Democratici, attraverso la rete e gli
incontri, prendendo la forma di un disegno di legge.
Cominciò quindi a divenire noto che una sperimentazione simile era già in atto nelle Facoltà di Economia in
relazione al percorso di abilitazione alla professione di Commercialista. Si è quindi cominciato a parlare di
“Lauree Abilitanti”, ovvero lauree che consentono di svolgere una parte del tirocinio professionale già
durante l’università. L’ultimo atto è stato quello del Rettore dell’Università de “La Sapienza”, Luigi Frati,
poco tempo fa durante un Consiglio di Facoltà a Giurisprudenza, in cui ha annunciato che alla Sapienza il
progetto delle Lauree Abilitanti era in cantiere anche per ciò che riguardava l’Avvocatura.
Anche qui, l’iniziativa della “base” si è a suo modo diffusa verso i vertici, anche senza che questo fosse
esplicito. Chi parla, dai politici agli esponenti delle istituzioni, di una mancanza di proposta dalle nuove
generazioni, chi lamenta un mancato contatto con le realtà generazionali, dovrebbe forse chiedersi se si pone
in ascolto di esse per depredarle o per valorizzarle. Alternativa forte, ma che sembra confermata dall’attuale
realtà in cui praticanti e giovani professionisti sono sub-precari e parasubordinati, tenuti a rimborso spese e
vaghe promesse. Dalla prospettiva di giovane praticante, mi verrebbe da dire, “Loro vogliono che ci
chiudiamo? E noi apriamo!”. Apriamo nuovamente alla discussione, al confronto, elaboriamo la protesta,
affermiamola come proposta. Da qui nasce l’incontro organizzato dagli studenti democratici per martedì
prossimo, 4 Maggio, ore 10 alla Sapienza – aula Calasso, Giurisprudenza, sulle lauree abilitanti. Sono stati
invitati il Rettore de “La Sapienza” Luigi Frati, il Preside della facoltà Mario Caravale, il Segretario
Generale dell’ANF, Ester Perifano e la studentessa candidata al CNSU per la lista “UDU” Elisa Lijlijanic.
L’obbiettivo è quello di rendere pubblici da parte delle istituzioni universitarie, come ancora non è accaduto,
i tempi di attuazione e le caratteristiche del progetto. Ciò al fine di confrontarli con le proposte dei giovani
praticanti e studenti. La volontà è quella di portare sul piano attuativo quella che non è una semplice ipotesi
ma una reale possibilità e speranza di migliorare il sistema.
Quella che poi dovrebbe essere una riforma. L’invito è esteso a tutti gli interessati.

Julian Gareth Colabello – 02-05-2010 - Mondoprofessionisti
Il varo di questa riforma è considerato di buon auspicio per l’altra riforma, quella dell’ordinamento
forense, che entrata nel vivo sta subendo gravissimi attacchi. “Ad un certo punto, la parola
liberalizzazione è stata applicata anche alle professioni e si è cominciato a parlare della necessità di
eliminare i supposti ostacoli al loro libero svolgimento. Ricordo che l’Autorità Antitrust ha
cominciato a parlare dell’esame di stato come un ostacolo da rimuovere, ma senza evidentemente
riflettere sulla circostanza che esso ha un chiaro ancoraggio costituzionale nell’articolo 33. Secondo
l’Antitrust, non avremmo diritto di autoregolarci e di esercitare il controllo deontologico interno”.
Eppure l’avvocatura svolge un servizio, partecipa al funzionamento della giurisdizione. La riforma
della professione, ora in aula al senato, “non è corporativa. Punta a imporre sacrifici ai legali, come
l’obbligo di assicurazioni obbligatoria, l’obbligo di formazione continua; punta a garantire una
maggiore qualità della prestazione tramite regole di accesso più stringenti, tariffe minime vincolanti
che svolgono anche una funzione di evitare sperequazioni tra clienti potenti e comuni cittadini, un
controllo deontologico più stringente”.
La riunione di ieri con il ministro della giustizia Alfano lascia intravedere speranze visto che i
principi nei quali la riforma delle professioni sarà inquadrata coincidono con quelli della riforma
forense. “Il nostro compito istituzionale è anche quello di difendere il progetto perché si sta facendo
delle parole modernità e concorrenza un uso ideologico”. Alpa ha chiuso il suo intervento con due
inviti all’avvocatura: impegnarsi anche per difendere l’università e rimanere fedeli all’etica
dell’avvocato, pur nella crisi economica e negli attacchi subiti, per superare le difficoltà del
momento.

 
PROFESSIONI                                                                                 Venerdì 1 Ottobre 2010            29

Informatica del Cndcec agli iscritti all’albo unico dei contabili sugli adempimenti tributari

Vendite giudiziali, regole chiare
C’è il vademecum per il professionista delegato dal giudice
       DI ANDREA    BONGI                                                                                                   il documento del Cndcec ritiene        mento del Cndcec evidenzia come
                                         Delegati alle vendite: principali obblighi fiscali


A
                                                                                                                            che il momento dal quale tale          il professionista delegato sembre-
         dempimenti tributari del                                                                                           termine inizia a decorrere deb-        rebbe essere il soggetto obbligato
         professionista delegato                    IMPOSTA             • Fatturazione in nome e conto dell’esecutato;      ba essere correlato alla effettiva     al pagamento anche delle imposte
         alle vendite giudiziali in           SUL VALORE AGGIUNTO       • Versamento del tributo;                           conoscenza da parte del delegato       ipotecarie e catastali.
         chiaro. Grazie al docu-                                                                                            dell’esistenza giuridica del decre-
mento approvato dal Consiglio                                                                                               to. Conoscenza effettiva che nella       Altri tributi indiretti. Il do-
nazionale dei dottori commer-                       TRIBUTO             • Registrazione del decreto di trasferimento;       prassi operativa di molti tribunali    cumento in commento esamina
cialisti e degli esperti contabili                DI REGISTRO           • Versamento dell’imposta;                          si sostanzia in comunicazioni in-      brevemente anche le problemati-
la disciplina trova gli adeguati                                                                                            formali dalla cancelleria al dele-     che che si possono presentare al
chiarimenti                                                                                                                 gato tramite fax, posta elettronica    delegato alla vendita in tema di
                                               IMPOSTE IPOTECARIA       • Provvede alle trascrizioni e volture catastali;
                                                   E CATASTALE          • Versamento dei tributi
                                                                                                                            o simili. Così come avviene per        agevolazione prima casa e conse-
   Imposta sul valore aggiunto.                                                                                             l’Iva il delegato provvederà al ver-   guente credito d’imposta nonché
Se il soggetto esecutato soddi-                                                                                             samento dell’imposta di registro       per quanto attiene all’Ici dovuta
sfa i requisiti soggettivi previ-                                                                                           dovuta sulla base del decreto di       sull’immobile oggetto di esecuzio-
sti nell’articolo 1 del dpr 633/72     delegato, sulla base delle caratte-     bitore esecutato, e al successivo            trasferimento calcolata prenden-       ne. Per quanto riguarda il tributo
allora le operazioni di vendita        ristiche oggettive dell’immobile        versamento dell’importo dell’Iva             do quale base imponibile il prezzo     comunale sugli immobili, il docu-
coattiva rientreranno nella di-        posto in vendita sarà così chia-        riscossa indipendentemente dalla             di aggiudicazione.                     mento evidenzia come lo stesso,
sciplina dell’Iva. Le maggiori         mato ad applicare l’imposta sul         reperibilità o meno del soggetto                                                    essendo ancorato al possesso
problematiche in questo ambito         valore aggiunto secondo l’aliquota      esecutato.                                      Imposte ipotecarie e cata-          di un diritto reale di godimento
possono derivare al professionista     propria del bene considerando al-                                                    stali. La base imponibile per la       sull’immobile, faccia carico al de-
delegato nelle ipotesi, peraltro le    tresì le nuove ipotesi di esenzione        Tributo di registro. Essendo              determinazione delle imposte ipo-      bitore esecutato fino alla data di
più frequenti in assoluto, nelle       introdotte dal dl 223/2006 nonché       la vendita coattiva di immobili              tecarie e catastali è commisurata      emissione del decreto di trasfe-
quali oggetto dell’esecuzione co-      l’applicazione del cosiddetto re-       un atto soggetto a registrazione             anche in questo caso al prezzo di      rimento. Il documento, elabora-
attiva siano dei beni immobili. Il     verse charge nelle situazioni pre-      in termine fisso, il professionista           aggiudicazione. Nell’ipotesi in cui    to dall’apposita commissione di
documento in esame ripercorre,         viste dalla decreto ministeriale        delegato dovrà procedere a tale              l’atto fosse esente dal tributo di     studio presieduta dalla dottoressa
brevemente e per linee essenzia-       25/5/2007 e dalla legge 244/2007.       adempimento presso l’ufficio del-             registro o fosse soggetto in misura    Nicoletta Mazzagardi, costituisce
li, lo stato dell’arte in materia di   Attenendosi a quanto previsto in        le entrate nella cui circoscrizione          fissa anche la base imponibile del-     dunque un utile vademecum ope-
cessioni di beni immobili soggette     alcuni documenti di prassi ema-         ha sede il tribunale che procede             le ipocatastali deve essere deter-     rativo per i professionisti delegati
ad imposta sul valore aggiunto a       nati dall’agenzia delle entrate, il     all’esecuzione. Tale registrazione           minata con le stesse modalità.         alle operazioni di vendita in sosti-
seconda che si tratti di immobili      delegato alla vendita dovrà pro-        deve essere effettuata nei venti                Sulla base della disposizione       tuzione del giudice delle esecuzio-
ad uso abitativo, immobili stru-       cedere alla fatturazione dell’ope-      giorni successivi alla formazione            contenuta nell’articolo 591-bis,       ni ex articolo 591-bis del c.p.c.
mentali e terreni. Il professionista   razione in nome e conto del de-         dell’atto. Nel silenzio normativo            comma 2, n. 11) del c.p.c. il docu-               © Riproduzione riservata



Il Tar Lazio ordina al Miur di disciplinare la pratica durante la laurea magistrale, come previsto dal dm 143/09

           Commercialisti, il tirocinio all’università
                         DI   IGNAZIO MARINO                                       PARLA LUIGI CARUNCHIO, LEADER DELL’UNGDCEC



I
      l Tar del Lazio dà una mano agli aspiranti dottori commercia-
      listi. Con apposita sentenza (n. 30999 depositata il 17 agosto
      2010), infatti, il tribunale amministrativo ha intimato al mi-
                                                                                           L’Italia non è un paese per giovani
      nistero dell’università di adottare, entro trenta giorni, il rego-          Si è aperto ieri a Catania il convegno dell’Unione            di garanti della trasparenza e dell’affidabilità dei
lamento con le agevolazioni per i tirocinanti previsto dall’articolo              nazionale dei giovani dottori commercialisti ed               negozi giuridici.
6, comma 2, del decreto n. 143/2009. La disposizione normativa                    esperti contabili dal titolo «Tra economia e legalità:           D. Fra un po’, a Napoli, vi sarà il congresso
menzionata stabilisce che: «Due anni di tirocinio possono essere                  un equilibrio possibile». ItaliaOggi ha intervista il         nazionale del vostro Ordine. Presenterete una
svolti contestualmente al biennio di studi finalizzato al consegui-               presidente dell’Ungdcec, Luigi Carunchio.                     vostra mozione «giovane»?
mento del diploma di laurea specialistica o magistrale qualora sia-                                                                                R. A Napoli l’intera categoria si confronterà. Il
no soddisfatte le condizioni fissate dalla convenzione quadro siglata                Domanda. Presidente, quali sono a suo avviso               Consiglio nazionale ha ben impostato il lavoro, pro-
dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti                i problemi più urgenti dei giovani dottori com-               ponendo all’attenzione della platea cinque progetti
contabili e dal ministero dell’istruzione, università e ricerca, di cui           mercialisti nel nostro paese?                                 per un paese migliore. Noi, come sindacato che rap-
all’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo n. 139 del 2005».                  Risposta. L’Italia semplicemente non è in grado            presenta i giovani dottori commercialisti e quindi
In attesa dell’adozione della predetta convenzione le condizioni                  di comprendere la strategicità dell’investire sui gio-        il futuro della categoria, condividiamo questa im-
minime per lo svolgimento del tirocinio contestualmente alla                      vani e, quotidianamente, di fatto impedisce loro di           postazione e facciamo nostre le mozioni proposte
frequenza del biennio di studi finalizzato al conseguimento                            potersi spendere per il paese stesso, che è quin-        dal vertice della categoria in un momento in cui
del diploma di laurea specialistica o magistrale dovevano                               di inevitabilmente destinato al declino. Perso-         non solo il paese ma anche la professione di dottore
essere definite in via provvisoria con decreto di natura non                             nalmente, ho un po di imbarazzo a sedere in            commercialista ha bisogno di unità e coesione.
regolamentare del ministro dell’istruzione, dell’università                                consessi istituzionali e far presente che qui           D. Parliamo dell’annoso problema del limite
e della ricerca. Provvedimento che però non è mai arrivato                                  da noi nel mondo delle professioni si è con-        agli incarichi nei collegi sindacali.
e che ha portato cinque praticanti bolognesi in possesso di                                 siderati giovani fino a 43 anni, quando in             R. I controlli di legalità che i collegi sindacali
laurea triennale a ricorrere alla giustizia amministrativa                                  altre realtà, come ad esempio l’Inghilterra,        svolgono sulla gestione delle imprese sono un mez-
per sentire dichiarare l’illegittimità dell’inerzia del Miur.                             possiamo osservare un primo ministro che              zo fondamentale per garantire il conseguimento
   Dopo la notifica della sentenza, sono quindi già scattati i                                a 49 anni lascia il proprio incarico perché        degli obbiettivi di trasparenza e fiducia e in tal
termini per l’adempimento. In caso di perdurante iner-                                           si ritiene troppo vecchio.                     senso è avvertita l’esigenza di potenziare gli stru-
zia, scrivono i giudici, si potrà procedere, a semplice                                              Proprio per questo stiamo lavo-            menti della funzione di vigilanza attiva svolta da
istanza di parte, alla nomina di un commissario                                                            rando con forza per conqui-          tali organi. Quindi in queste attività professionali
ad acta, che provveda in luogo dell’amministra-                                                              stare il nostro giusto spazio      deve valere il concetto basilare che per fare le cose
zione. La decisione del Tar è stata salutata                                                                  e per portare aria nuova e        fatte bene occorre il tempo necessario per farle! Ov-
con favore dall’Unione giovani dottori com-                                                                   proporre idee in grado di far     vio che non solo è ragionevole, ma assolutamente
mercialisti ed esperti contabili impegna-                                                                     ripartire l’intero sistema.       opportuno introdurre una limitazione nel numero
ta ieri e oggi a Catania in un convegno                                                                         D. Di che cosa ha bisogno       degli incarichi, tenendo in considerazione anche la
nazionale sulla legalità e sulla que-                                                                        oggi il nostro paese?              qualità degli stessi.
stione giovanile (si legga altro arti-                                                                          R. Innanzitutto di profes-      Su questo tema abbiamo da tempo, con la nostra
colo in pagina).                                                                                            sionisti dinamici che sappia-       apposita commissione nazionale, elaborato concre-
                                                                                                           no coniugare l’apertura alle         te proposte sia al governo sia al nostro consiglio
        La sentenza sul sito                                                                             esigenze di una società multi-         nazionale ed abbiamo tenuto un congresso speci-
                                                                                                      culturale e di una economia tran-         ficatamente dedicato all’argomento. Di più non so
        www.italiaoggi.it/docu-                                                                      snazionale con una deontologia ri-         al momento che cosa potremmo fare.
        menti                                                                                             gorosa che valorizzi il loro ruolo                                          Carlo Lo Re
                                                Luigi Carunchio, presidente dell’Ungdcec
Professioni
                                    Riforma professioni

Benedetta P.Pacelli, Italia Oggi 20/5/2010 pag. 19
La riforma si sdoppia

Si apre un nuovo capitolo per la riforma delle professioni. Che dice addio al sistema duale
e alle sezioni B dei laureati triennali. Il testo base di partenza della riforma, depositato
martedì scorso nelle commissioni riunite giustizia e attività produttive, riparte, infatti,
proprio da questi due passaggi: riformare le professioni regolamentate da una lato, e le
associazioni dall'altro, e poi sancire il definitivo azzeramento delle sezioni dei laureati
triennali, quelle create con il dpr 328/01, che non hanno mai goduto di grande appeal. In
sostanza il nodo del sistema duale, causa nel passato del fallimento di molti tentativi di
riforma, sembra essere sciolto. Le intenzioni del parlamento, secondo quanto ha
annunciato il relatore al provvedimento Mariagrazia Siliquini (Pdl) sono quelle di separare
il lavoro delle commissioni, portando in discussione il testo sulle professioni ordinistiche in
commissione giustizia, e proseguendo con la riforma delle non regolamentate in
commissione attività produttive, riconoscendo loro il diritto di avere una legge che li
inquadri ma su principi diversi. Un percorso che, secondo la Siliquini, non dovrebbe
trovare ostacoli neppure nel governo e che anzi è in linea con le intenzioni del ministro
della giustizia Angelino Alfano. E proprio sull'incontro avuto con il guardasigilli lo scorso 15
aprile si è soffermato anche Siciliotti: «Ora il compito delle professioni ordinistiche è quello
di individuare con chiarezza e coraggio i temi prioritari di discussione attorno ai quali
costruire una vera riforma, non qualcosa che possa sembrare una controriforma». Le
priorità? L'introduzione di un modello societario ad hoc per i professionisti e una maggiore
trasparenza nei procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti che sbagliano.




                                          Consiglio Nazionale Forense
        - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 -
Riforma forense   Pagina 6
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                                    Avvocati
                           Riforma professione forense

Pietro Ichino (Pd), Italia Oggi (Avvocati Oggi) 26/4/2010 pag. 1
Ecco l'Ordine che vorrei per gli avvocati (estratto intervento in aula del 15/4)

Veniamo al problema di cancellare l'immagine del professionista rapace, del rapporto
professionale come trappola economica pericolosa per il cittadino. Oggi il cittadino che si
rivolge all'avvocato entra in un sistema di rapporti economico-professionali che per lui è
pericoloso. In caso di contrasto di interessi o di controversia su quanto sia dovuto
all'avvocato come compenso per la sua opera, a giudicare di quel conflitto sono, attraverso
l'Ordine, gli avvocati stessi, cioè una delle parti in causa. Questo è il dato attuale e questo
è il dato da correggere, e non da confermare come fa il ddl al nostro esame. Occorre dar
vita a un Ordine degli avvocati che sia posto non a tutela e promozione degli interessi
economici della categoria, ma dell'affidamento della collettività sulla qualità e correttezza
della prestazione forense. Questa è la sua funzione: quella che occorre mettere al primo
posto nell'articolo 1, e non al quarto posto, lettera d), dove attualmente è collocata. Se
questa è la funzione dell'ordine, ed è giusto che sia così, allora l'organo che decide
sull'eventuale conflitto tra l'avvocato e il suo cliente non può essere composto solo da
avvocati ma quantomeno pariteticamente da avvocati, magistrati e rappresentanti delle
associazioni degli utenti, dei consumatori. Questo è il minimo che come avvocati
dobbiamo chiedere all'ordinamento, e oggi al Parlamento. Perché qui sto parlando da
avvocato, prima che da senatore. Dobbiamo chiedere ed esigere questo per recuperare
prestigio, per spogliarci di quella brutta maschera di professionisti preoccupati di tutelare il
proprio interesse prima che l'interesse economico del cliente.
Il Sole 24 Ore 16/4/2010 pag. 8
Colpo di freno al Ddl avvocati

Primo contraccolpo del progetto di riforma delle professioni sul disegno di legge ad hoc
per l'avvocatura. Il testo aveva iniziato ieri il suo iter di discussione autonomo al Senato,
dopo il termine di presentazione degli emendamenti fissato per lo scorso mercoledì sera.
Ma le opposizioni hanno fatto quadrato chiedendo di sospendere l'esame in attesa di
conoscere le reali intenzioni dell'Esecutivo sul progetto di riordino complessivo del
comparto professionale. Con tutta probabilità martedì, il ministro della Giustizia, Angelino
Alfano, riferirà in Aula al Senato. A questo punto, la presidenza del Senato, accogliendo le
istanze di Pd e Udc, ha rinviato la scadenza della presentazione degli emendamenti sulla
riforma forense a dopo la comunicazione del Guardasigilli della prossima settimana. «Nei
nostri emendamenti– ha spiegato Anna Finocchiaro (Pd) –insisteremo moltissimo sulla
questione dei giovani professionisti. In particolare, sulle barriere che questo testo mette
anche alla pratica forense e all'equo compenso dei praticanti. Bisogna che i tirocinanti
siano pagati quando stanno in uno studio professionale a imparare il mestiere». I
professionisti non sono imprese, sottolinea Gianpiero D'Alia (Udc), «ma non ci convince
una riforma distaccata da quella europea, nè ci piaccionoi limiti per i giovani che accedono
all'avvocatura». Critiche con le opposizioni le Camere penali. «Inaccettabile lo stop chiesto
dal Pd. Forse la Finocchiaro –affermano in una nota –è rimasta l'unica a non accorgersi
della valanga di accessi indiscriminati di giovani, e meno giovani, alla professione forense
che ha devastato la qualità dell'avvocatura». Mentre per l'Ugai (Unione giovani avvocati)
sono tardive le parole della Finocchiaro perchè «il Pd sinora non ha fatto nulla per fermare
norme incostituzionali e illiberali», sull'accesso, la continuità professionale e le restrizioni
sui cassazionisti, «che rischiano di espellere migliaia di giovani dalla professione ».
G.Ventura, Italia Oggi 16/3/2010 pag. 30
Riforma, l'avvocatura rilancia
Avvocatura stretta d'assedio da politica e Antitrust. Da un lato, infatti, la categoria è sugli
scudi per i tempi lunghi del parlamento e le modifiche al testo della riforma forense
prospettate dal presidente del senato, Renato Schifani. Dall'altro, il presidente
dell'Antitrust, Antonio Catricalà, è tornato all'attacco definendo la riforma, al Forum di
Cernobbio della Confcommercio, «...talmente restrittiva che non permetterebbe a quasi
nessuno che non sia parente di avvocati di accedere a questo lavoro». Per questo, il
presidente del consiglio nazionale forense, Guido Alpa, ha usato parole dure nei confronti
della politica alla tavola rotonda conclusiva del V congresso di aggiornamento
giuridicoforense,
che in tre giornate ha visto la partecipazione di 2700 avvocati che si sono
aggiornati in ogni branca del diritto. E il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla, ha
duramente replicato a Catricalà. La riforma forense. «I tempi lunghi del parlamento e
le modifiche al testo della riforma forense così come approvato unitariamente
dall'avvocatura mettono a rischio l'efficacia dell'intervento riformatore per
qualificare professionalmente e deontologicamente l'avvocatura», si legge nella
nota diramata dal Cnf, «E i legali incominciano a chiedersi se la politica non
risponda a logiche diverse da quella della mediazione tra contrapposti interessi, che
dovrebbe essere un suo preciso compito». «Come mai non c'è stata alcuna levata di
scudi delle Autorità di garanzia contro le riforme delle altre professioni, come quella
notarile e dei commercialisti?», afferma Alpa. «Come mai Bankitalia correla
l'inefficienza della giustizia con il numero degli avvocati e la Banca mondiale degli
investimenti fa lo stesso?». Il timore che serpeggia tra i legali, insomma, è che il
parlamento non porti in porto la riforma della professione, che il 18 sarà in aula al senato
ma sulla quale «gli auspici, nonostante le promesse, non sembrano essere dei più
favorevoli». Alessandro Bonzo, consigliere che si è occupato della redazione del
testo di riforma, ha evidenziato come alcune delle modifiche apportate dalla
commissione giustizia del Senato abbiamo indebolito l'impianto e annacquato il
vigore. «Se la riforma non si farà, il pericolo è che si consolidi la situazione di crisi in cui
versa attualmente la categoria forense, stretta tra crisi economica e decreto Bersani, che è
tutt'ora in vigore», ha sottolineato invece il presidente dell'Oua Maurizio De Tilla. Il quale
tra l'altro ha risposto alle critiche di Catricalà. «Ci risiamo è la stessa litania di sempre,
come si può parlare di casta e di nepotismo, quando abbiamo in Italia già ora oltre 230
mila avvocati, in Francia sono solo 45 mila, e sapendo, oltretutto, che il numero è
destinato a crescere in modo esponenziale». Giuseppe Sileci, presidente dell'Aiga, ha
posto una questione relativa alla strategia da adottare nel silenzio della politica: «Andiamo
a trattare direttamente con quei poteri che ci vogliono deboli».
Gli studi di settore: Al congresso di aggiornamento forense sono stati poi resi noti i dati
dell'Agenzia delle entrate e della Sose. Dai quali emerge che nel 2007 e nel 2008, l'83%
degli avvocati sono risultati congrui agli studi di settore. Così come il 50% dei
professionisti che ha dichiarato redditi inferiori al nove mila euro. «È dunque un segno
obiettivo che la categoria professionale contribuisce correttamente rispetto ai redditi
prodotti. Eppure, il rapporto tra professionisti e fisco è un rapporto tendenzialmente
iniquo», ha sottolineato Claudio Berliri, che segue per conto del Cnf la predisposizione
degli studi dei settore. 
30        Sabato 21 Novembre 2009
                                                             C O N F E R E N Z A O UA
                                                                                    Alla conferenza dell’Organismo unitario
 DI   BENEDETTA P. PACELLI
      EGABRIELE VENTURA                                                     Riforma forense
S
        ulla riforma forense il
        cantiere resta aperto. E
        in particolare sul tema
        dell’accesso con paletti,
che rappresenta uno dei punti
irrinunciabili dell’avvocatura.
                                                                            Schifani e Alfano
A mettere tutto in discussione                                              n
                                                                            niugare la meritocrazia con la            nella loro caratterizzazione            prova di saggezza consegnan-
è il presidente del Senato, Re-                                             d
                                                                            disponibilità della classe fo-            principale, che è il rapporto           do al Governo e al Parlamen-
nato Schifani, che si appresta              Maurizio de Tilla               rense ad arricchirsi di nuove             fiduciario avvocato-cliente. «È         to una proposta unitaria che
a esaminare il testo di riordi-     in discussione al Senato, in-           risorse umane che costituisco-            la forza dei cognomi», ha af-           si articola su principi ben
no dell’avvocatura approvato        cidono in misura in qualche             no sempre un patrimonio del-              fermato, «che rendono grandi            precisi: ristabilire l’indero-
dalla Commissione giustizia         modo limitativa su quanti,              le professioni e dello scibile».          i nostri studi. Rispetto ai 27          gabilità dei minimi tariffari,
mercoledì scorso e approdato        in giovane età, si accingono            Ma a infiammare le speranze               paesi dell’Unione europea la            ripristinare il divieto di patto
in Aula. Lo ha detto ieri alla      a intraprendere questa pro-             dell’avvocatura ci ha pensato             cultura giuridica italiana ha           quota-lite, prevedere l’esclusi-
VI conferenza dell’avvocatura       fessione così delicata e di             il ministro della giustizia, An-          infatti assoluta prevalenza
targata Oua, che si chiuderà        altissima valenza morale».              gelino Alfano, che alla platea            nell’ambito del diritto euro-
oggi a Roma. Schifani, nel me-      «Occorre che i giovani meri-            di 1.500 avvocati ha ribadito             peo. Gran parte di questi pa-
rito, è stato chiaro: «Occorre      tevoli», ha sottolineato, «ven-         che la riforma forense sarà               esi sono aggredibili dai nostri            Occorre riflettere
riflettere se alcune modifiche,     gano adeguatamente tutelati             approvata da Senato e Came-               studi importanti e anche da              se alcune modifiche
contenute nel disegno di legge      con disposizioni che agevolino          ra così com’è. «Diventerà ri-             quelli in fase di crescita, se-
                                    il loro percorso formativo, per         forma del Parlamento la rifor-            guendo il percorso delle im-              sono limitative per
                                    consentire loro di crescere e di        ma proposta dagli avvocati»,              prese italiane che esportano             il futuro dei giovani
                                    raggiungere gli stessi risulta-         ha ribadito. E ha apprezzato              all’estero. Dobbiamo dar vita
                                    ti e obiettivi che avvocati, che        la riforma soprattutto perché             a una vera competizione lega-
                                    svolgono da tempo la profes-            lancia una grande sfida per               le in Europa».
                                    sione, hanno già conseguito.            gli studi legali italiani, «che                                                   vità della consulenza legale e
                                    Con questo spirito, sono con-           devono fermare l’aggressio-               L’accesso                               non ammettere le società di
                                    vinto che sul ddl già esitato           ne delle firm internazionali».                                                    capitale e con soci di solo ca-
                                     dalla commissione giustizia            «Perché gli studi stranieri                 Sul tema dell’accesso alla            pitale». «Si chiede, inoltre»,
                                      in Senato, l’aula di Palazzo          che vengono in Italia voglio-             professione il presidente               ha sottolineato il presidente
                                      Madama saprà esaminare                no affermare il loro primato              dell’Oua, Maurizio de Tilla,            dell’Oua, «che si l’introduca il
                                     con attenzione alcuni delica-          lasciando all’avvocatura ita-             non ammette vie di mezzo.               numero chiuso all’università
                                    ti passaggi che toccano alcuni          liana le liti di serie B», ha             «Oggi in Italia ci sono oltre           e l’accesso programmato alle
                                    aspetti relativi alla loro pro-         detto senza mezze misure. Per             230 mila avvocati», ha detto,           scuole di formazione forense,
                                    gressione in carriera». «Biso-          il Guardasigilli, al contrario,           «in attesa da settanta anni di          ma anche che si definiscano
                                    gna guardare con attenzione             sono i grandi studi italiani              una nuova legge professiona-            con rigore i criteri della for-
                                    ai giovani», ha ribadito ancora         a dover affermarsi in Euro-               le moderna e competitiva. Fi-           mazione continua e dell’ag-
                                    la seconda carica dello stato.          pa. Mentre le boutique legali             nalmente l’avvocatura, spesso           giornamento permanente. È
                                    «La loro selezione dovrà co-            non possono essere sostituite             divisa al suo interno, ha dato          necessaria la previsione di

                                      SULLE PROFESSIONI...

                                                                       Ai presidenti degli ordini piace la legge

                                                                                                                                                              L
                                                                                                                                                                       a legge di principi in
                                                                                  Una storia infinita                                                                   materia di professio-
                                                                                                                                                                       ni accoglie il consen-
                                        1997 - L’Antitrust rileva un sistema professionale troppo rigido su accesso, barriere territoriali e tariffe
                                                                                                                                                                       so degli ordini pro-
                                        minime.
                                                                                                                                                              f
                                                                                                                                                              fessionali. L’apertura fatta
                                        1999 - Piero Fassino, guardasigilli, prova a riformare il sistema. L’intento naufraga.                                d
                                                                                                                                                              dal ministro della giustizia
                                                                                                                                                              A
                                                                                                                                                              Angelino Alfano, durante la
                                        2003 - A fare la riforma ci prova il sottosegretario alla giustizia Michele Vietti. C’è un testo condiviso, ma un     c
                                                                                                                                                              conferenza annuale dei com-
                                        fronte trasversale dice no.                                                                                           m
                                                                                                                                                              mercialisti e degli esperti
                                                                                                                                                              c
                                                                                                                                                              contabili, di procedere ver-
                                        2005 - Scende in campo Roberto Castelli, guardasigilli. Troppo tardi, finisce la legislatura.
                                                                                                                                                              s
                                                                                                                                                              so la strada di una riforma
                                        2005 - L’Antitrust avverte che il sistema è ancora ingessato. E chiede una riforma urgente.                           d
                                                                                                                                                              di principi che affidi, poi, a
                                                                                                                                                              s
                                                                                                                                                              singoli ordinamenti il compi-
                                        2005 - La Commissione europea avvia tre procedure di infrazione nei confronti dell’Italia su avvocati, architetti,    t
                                                                                                                                                              to di stabilire le specificità
                                        ingegneri.                                                                                                            d
                                                                                                                                                              di ogni singola professione,
                                                                                                                                                              p
                                                                                                                                                              piace agli ordini professio-
                                        2006 – Il Parlamento approvata prima legge sulle liberalizzazioni. Via i minimi tariffari e i divieti su pubblicità
                                        e società. Gli ordini devono adeguare i propri codici deontologici entro il primo gennaio 2007. Si chiudono così
                                                                                                                                                              n
                                                                                                                                                              nali. Che nella giornata di
                                        le procedure di infrazione.                                                                                           i
                                                                                                                                                              ieri, in occasione della VI
                                                                                                                                                              c
                                                                                                                                                              conferenza dell’Organismo
                                        2006 - Il consiglio dei ministri approva un disegno di legge delega.                                                  u
                                                                                                                                                              unitario dell’avvocatura, lo
                                                                                                                                                              h
                                                                                                                                                              hanno ribadito senza troppi
                                        2007 - Il ddl del ministro della giustizia, Clemente Mastella, passa all’esame della Camera.                          g
                                                                                                                                                              giri di parole evidenziando
                                        2007 - A gennaio parte la nuova indagine conoscitiva dell’Antitrust per verificare l’aggiornamento dei codici
                                                                                                                                                              l
                                                                                                                                                              l’opportunità di una legge
                                        deontologici delle categorie.                                                                                         c
                                                                                                                                                              costituita appunto su due
                                                                                                                                                              l
                                                                                                                                                              livelli. Un approccio, quin-
                                        2007 - A marzo il garante Antonio Catricalà riferisce alla Camera sull’indagine: la situazione è sconfortante, gli    d
                                                                                                                                                              di, completamente diverso
                                        ordini affossano l’apertura alla concorrenza. Parte una nuova richiesta di adegueamento.                              d
                                                                                                                                                              da quello annunciato dallo
                                                                                                                                                              s
                                                                                                                                                              stesso guardasigilli oltre un
                                        2007 - A novembre la situazione non è cambiata. L’Autorithy dà un aggiornamento: le professioni resistono al          a
                                                                                                                                                              anno fa quando, all’indomani
                                        cambiamento. Intanto la riforma resta impantanata alla Camera.                                                        d
                                                                                                                                                              del suo insediamento, aveva
                                        2008 - Conclusa ad aprile l’indagine conoscitiva. Il garante denuncia pochi cambiamenti rispetto al passato e         d
                                                                                                                                                              dichiarato di voler procedere
                                        prepara l’ennesimo appello a riformare il sistema per la nuova compagine governativa che si sta per formare.          a
                                                                                                                                                              ad una riforma per aree di
                                                                                                                                                              c
                                                                                                                                                              competenza.
                                        2008 – Ad agosto ministro della giustizia Angelino Alfano apre le porte alla riforma delle professioni a comparti.    S
                                                                                                                                                              Si riapre quindi con l’uffi-
                                        E chiede a dottori commercialisti, avvocati e notai di proporre dei testi condivisi.                                  c
                                                                                                                                                              cialità del governo, l’infinito
                                                                                                                                                              c
                                                                                                                                                              cantiere, in movimento da
                                        2009 – A ottobre parte l’indagine conoscitiva alla camera per arrivare ad un testo di principi per tutte le
                                                                                                                                                              o
                                                                                                                                                              oltre 15 anni, della riforma
                                        professioni. Nel frattempo molte categorie (avvocatura in testa) hanno presentato singoli progetti di riforma
                                                                                                                                                              d
                                                                                                                                                              delle professioni, complici
                                        2009 – A Novembre il guardasigilli Alfano cambia idea. E avalla l’idea di una riforma di principi.                    n
                                                                                                                                                              non solo le audizioni in com-
           Renato Schifani
C O N F E R E N Z A O UA                                                                 Saba
                                                                                                                                                Sabato 21 Novembre 2009          31

dell’avvocatura critiche al testo (e non solo)

in evoluzione,                                                                                                                                      c
                                                                                                                                                    che costituiscono l’articolazione
                                                                                                                                                    c
                                                                                                                                                    culturale, politica e territoriale




su fronti opposti
                                                                                                                                                    d
                                                                                                                                                    dell’avvocatura nel Paese e che
                                                                                                                                                    r
                                                                                                                                                    riconoscono il ruolo istituziona-
                                                                                                                                                    l
                                                                                                                                                    le del Cnf».


                                                                                                                                                    L
                                                                                                                                                    La riforma della previdenza
                                                                                                                                                    f
                                                                                                                                                    forense
titoli di specializzazione come        re di regolamentare la propria     svolgere compiti anche socia-                                                La Cassa di previdenza e
elemento di ulteriore qualifi-         professione», ha spiegato Alpa     li, come nella conciliazione».                                            a
                                                                                                                                                    assistenza forense, guidata da
cazione e sicurezza del servizio       riferendosi alla previsione del    I giovani avvocati dell’Aiga,                   Guido Alpa                M
                                                                                                                                                    Marco Ubertini, ha poi comuni-
dell’avvocato. Per l’iscrizione        testo che assegna al ministro      invece, contestano la mancata         pari dignità ad avvocati e magi-    cato ieri, nel corso della confe-
all’albo, inoltre, si deve fissare il   della giustizia il potere di ap-   previsione dell’equo compenso         strati. Battaglia che al momen-     renza dell’Oua, che è pervenuta
limite massimo di 50 anni d’età        provare i regolamenti attuativi    per i praticanti. «Nel testo che      to sta combattendo solo l’Oua. Il   la comunicazione ufficiale dal
e si deve possedere il certifica-                                          abbiamo consegnato alla poli-         Cnf, da una parte, resta sulla      parte del ministero del lavoro
to di abilitazione valido entro i                                         tica la norma era presente»,          sua posizione storica, e cioè che   (prot. 24/IX/0021733) circa l’in-
cinque anni. Serve, inoltre, che                                          afferma il presidente Giuseppe        l’avvocatura è già riconosciuta     tervenuta approvazione della
ci sia continuità ed effettivi-          In Italia 230 mila               Sileci, «ma è stata rimossa dal       come soggetto costituzionale.       riforma previdenziale forense.
tà nell’esercizio dell’attività e        avvocati in attesa               parlamento. Sul numero chiu-          Mentre l’Unione delle camere        L’approvazione prevede una ri-
l’applicazione dei criteri stabi-                                         so all’università, invece, siamo      penali ha attaccato duramente       modulazione dello scalone per
liti dalla Cassa forense. Auspi-           da 70 anni di                  convinti che questo paese ne          l’Organismo unitario dell’av-       l’aumento a 70 anni dell’età
chiamo che questo progetto di             una nuova legge                 abbia bisogno». Resta critica         vocatura e il suo presidente de     pensionabile, con entrata a regi-
legge sia approvato velocemen-             professionale                  la posizione dell’Associazione        Tilla. «La costituzionalizzazio-    me nel 2021 e un limite tempo-
te, senza essere stravolto da chi                                         nazionale forense. «Il ddl deve       ne dell’avvocatura è il cavallo     rale di sei anni all’aumento dal
vorrebbe trasformare una libe-                                            essere migliorato», dice il segre-    di Troia per non fare le riforme.                 2 al 4% dell’aliquo-
ra professione, prima garanzia                                            tario nazionale, Ester Perifano,      L’Oua non rappresenta che se                          ta per il calcolo
per i cittadini, in una categoria      della riforma. «Vorremmo ora       «L’esame a tappe forzate ha pro-      stessa», si legge nella nota di-                        del contributo
professionale ostaggio di questo       leggere la riforma in Gazzetta     vocato più di una incongruenza,       ramata dal presidente e dal                              integrativo,
o quel gruppo economico». Alla         Ufficiale», ha aggiunto il presi-   in particolare sul procedimento       vicepresidente Ucpi, Oreste                               con veri-
conferenza dell’Oua è interve-         dente del Cnf, «è una riforma      disciplinare e l’accesso per i gio-   Dominioni e Renato Borzo-                                 fica dopo
nuto anche il presidente del           che non arreca privilegi agli      vani».                                ne. «La vera rappresentan-                                il secondo
Consiglio nazionale forense,           avvocati, come erroneamente                                              za dell’avvocatura, come                                   bilancio
Guido Alpa, che ha posto l’ac-         viene riferito. Non è una rifor-   L’avvocatura come soggetto            ha dimostrato il metodo                                    tecnico.
cento sulla necessità di indi-         ma corporativa ma comporterà       costituzionale                        di lavoro che ha portato
pendenza e autonomia dell’av-          piuttosto alcuni sacrifici: un                                           alle proposte dell’avvoca-
vocatura. Anche dall’esecutivo.        accesso più difficile, l’aggior-     Se all’interno dell’avvocatu-       tura sulla nuova legge pro-
«Se l’ordinamento dell’avvoca-         namento per tutta la durata        ra c’è unità di intenti sulla ri-     fessionale appena approvata
tura si regge sul sistema or-          della carriera, l’assicurazione    forma forense, non altrettanto        dalla Commissione Giustizia
dinistico e sul Cnf, mi chiedo         obbligatoria a copertura degli     può dirsi per quanto riguarda         del Senato», prosegue la nota,
perché allora non riconoscere          eventuali errori professionali;    la richiesta di modifica della        «è quella plurale delle associa-
alla stessa avvocatura il pote-        gli Ordini saranno chiamati a      Costituzionale per riconoscere        zioni forensi e degli ordini




 di principi
 missioni cultura in materia, ma               mercialisti e degli esperti contabili,       non affidare alla delega il
 soprattutto il via libera in commis-          «è rappresentata proprio da questa           compito di distribuire le
 sione giustizia del senato della ri-          sinergia tra una riforma parlamen-           competenze. Ma attenzio-
forma dell’ordinamento forense. Ma             tare che fissa i principi uniformi per       ne, precisa la Calderone,
si riparte in un altro modo. Con una           le professioni intellettuali e quello        «se ci dovesse essere una
legge snella, composta da circa una            che poi si farà in relazione alle fun-       riorganizzazione di com-
dozzina di articoli e da puri principi         zioni e alle competenze delle singole        petenze o di albi, questo
che definirà in modo chiaro cosa si            professioni, ovviamente per comparti         non dovrà comportare
intende per professione intellettua-           omogenei». È importante soprattut-           una rivisitazione di
le, mettendo nero su bianco i confini:         to, precisa ancora il consigliere dei        competenze profes-
dal sistema di accesso a quello della          dottori commercialisti ed esperti            sionali di altri ordini
formazione, dalle disposizioni sul             contabili, «l’appoggio di Alfano per         esistenti, sottrarre in-
tirocinio a quelle sulle tariffe, dalle        un’ iniziativa che ridisegna in modo         somma competenze ad
agevolazioni fiscali alle responsabi-          riformatore i principi fondanti delle        una categoria che per
lità civile. Principi inderogabili a cui       professioni intellettuali. E che, fa-        legge già ce l’ha». Ad
seguiranno singoli decreti legislativi         cendo saldi questi, non potranno es-         accogliere favorevol-
di delega che stabiliranno poi le spe-         sere confuse con altri soggetti». Il che     mente la strada di una
cificità di ogni singola professione.          vuol dire, in sostanza, da una parte         legge di principi è anche
Una prospettiva di riforma che, per            mettere in chiaro che le professioni         Paolo Piccoli, presidente
le categorie professionali, infatti,           intellettuali sono collegate ad una          del Consiglio nazionale del
ben si accorda con l’iniziativa par-           formazione ben definita e all’esame          notariato: «siamo favorevo-
lamentare in commissione giustizia             di stato, dall’altro dire addio al vec-      li», dice Piccoli, «ad una legge
della Camera dove sono in corso le             chio sistema duale che aveva fino ad         che definisca i principi di una
audizioni per aree professionali di            ora caratterizzato qualsiasi approc-         riforma per le professioni rego-
competenza.                                    cio riformatore. E la linea tracciata        lamentate. Anche alla luce del dibat-
Ma una prospettiva che soprattutto             da Alfano è anche quella che il Comi-        tito svolto in questi anni e tenendo
mette d’accordo tutti. Perché, come            tato unitario delle professioni (Cup)        conto dei chiarimenti dell’Unione
dice Mariagrazia Siliquini, relatore           aveva auspicato proprio nell’audizio-        europea a proposito di percorsi for-
in commissione giustizia della came-           ne in commissione giustizia alla Ca-         mativi e selettivi che garantiscono le
ra sulla riforma delle professioni, «il        mera di pochi giorni fa. «Abbiamo ri-        professioni ordinistiche, l’ipotesi del-
concetto di fondo di una legge così            badito», spiega il presidente del Cup        la riforma complessiva che riguardi
concepita è vincete: questa legge              Marina Calderone, «l’opportunità di          tutto il sistema ha dimostrato di non
mette al riparo le professioni da nuo-         una riforma di principi che indichi le       poter procedere. Piccoli ricorda come
ve bufere ideologiche che potrebbero           linee di convergenza di tutte le pro-        il notariato, da parte sua, abbia già
esserci anche nel futuro. E il tutto           fessioni declinando poi, attraverso          anticipato moltissimi temi della ri-
tenendo conto anche delle direttive            decreti legislativi di delega sentiti i      forma. In ogni caso, chiude, «abbiamo
europee». Una quadratura del cer-              pareri dei consigli nazionali, le spe-       comunque dato la nostra disponibi-
chio che per Andrea Bonechi con-               cificità di ogni singola professione.        lità a lavorare sulle altre questioni
sigliere dell’ordine dei dottori com-          «Abbiamo chiesto, precisa ancora, «di        da risolvere».
                                                                                                                                                            Angelino Alfano
Gd, Raciti: "Bloccare ddl sulla riforma dell'Avvocatura" 10/03/2010

“La forzatura dell’Ordine degli Avvocati, che chiede la discussione della riforma per il 18 Marzo, è
inaccettabile”, dichiara il Segretario Nazionale dei Giovani Democratici Fausto Raciti. “Mi appello
al Segretario Bersani, affinché il gruppo PD al Senato si impegni a bloccare un disegno di legge che
vessa i giovani praticanti e professionisti, e che non si pone minimamente il problema di rendere
l’avvocatura italiana più concorrenziale e in linea con gli standard europei e globali”. “ Siamo
sempre stati convinti che una riforma non solo dell’Avvocatura ma di tutte le professioni sia utile e
necessaria – spiega Raciti -, ma i nostri inviti al dialogo sono rimasti senza risposta. Di fatto il testo
di legge che il Senato si appresta a discutere è identico a quello per cui scendemmo in piazza a
Novembre.”. Raciti chiude ricordando e ammonendo “Il giorno della manifestazione ricevemmo
attestati di solidarietà da parte di molti esponenti del PD. Ora è il momento di dimostrare con i fatti
la vicinanza alla nostra battaglia. Il PD voti in maniera contraria al disegno di legge e spinga
affinché si riapra il tavolo di discussione sulla riforma.”



Gd, Raciti: “Aderiamo alla manifestazione di protesta del 28 Novembre contro la riforma
dell’accesso alla professione forense” 19/11/2009

“L'atteggiamento del Governo e di parte dell'opposizione sulla Riforma dell'Avvocatura è
inaccettabile. Non si può spingere per la rapida approvazione di un testo che non è stato in alcun
modo né presentato né discusso con chi subirà le conseguenze più pesanti della Riforma, ovvero gli
studenti universitari e i giovani praticanti ed avvocati. Come organizzazione giovanile ci sentiamo
in dovere di reagire per tutelare i loro interessi, per questo aderiamo con convinzione alla
manifestazione del 28 Novembre a Piazza Navona. Vogliamo dare un forte segnale sia al governo
che al nostro Partito, le nuove generazioni non devono essere abbandonate.” Così Fausto Raciti,
Segretario Nazionale dei GD che rilancia “ Saremo in tanti, da tutta Italia. Contestualmente
presenteremo un ddl di iniziativa popolare che raccolga le proposte che abbiamo elaborato in questi
mesi, dalla disciplina contrattuale del praticantato alla necessità di integrare la formazione
professionale con quella universitaria. La priorità è accorciare i tempi di accesso e garantire a tutti
le pari opportunità, in linea con i modelli adottati in tutto il resto di Europa. Su questi punti –
assicura - non resteremo in silenzio.”
La riforma per l'accesso alla professione non piace
ai giovani praticanti avvocati

di Massimiliano Nespola – Articolo 21.info

Gli avvocati italiani sono quasi 160.000. Ventimila in più di quelli tedeschi, 25.000 più che in
Spagna. L’unico dato particolarmente rilevante a livello comparativo è quello della Francia, dove
sono intorno ai 30.000. In realtà analizzando la situazione europea è più anomalo il dato francese di
quello italiano. Però questo non vuol dire che il problema non esista, sia per l’accesso che per
l´esercizio della professione. Il fatto è che l’intero sistema è rimasto invariato, salvo piccoli
accorgimenti, dal 1933. Un sistema che negli ultimi decenni ha prodotto un overload di formazione
ed accesso alla professione. Un difetto sistemico così marcato richiede di concepire ex novo sia le
logiche di accesso che di esercizio della professione. Ne abbiamo parlato con Julian Colabello,
praticante avvocato, esponente dei Giovani democratici.

Numero chiuso per l’accesso alla professione forense. Scuole private durante la pratica,
obbligatorie e a pagamento. Nuove modalità per l’esame di Stato: lo si può sostenere al
massimo 3 volte e fino a 50 anni, senza l’aiuto dei codici commentati. La riforma in
discussione cosa vuol cambiare?
La riforma che si sta portando avanti – come ammesso sia da Guido Alpa che da Giuseppe Sileci,
Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati – si ferma solo al livello post laurea. Non
c’è invece nessun intervento rispetto alla formazione universitaria. Una serie di interessi forti
impedisce di intervenire su questo aspetto. Una riforma vera avrebbe bisogno di un coraggio che
oggi non c’è, per cambiare veramente le cose. Per usare una metafora, la crisi dell’attuale
avvocatura richiederebbe un intervento che tracci un nuovo corso del fiume. L’attuale riforma
invece non fa che costruire una diga ancora più alta. Così facendo si danneggiano tanti ragazzi
meritevoli in modo indiscriminato e su base economica e classista. Al di là dei test di ingresso, che
ho sempre ritenuto uno strumento opinabile, come è possibile che non si tengano in nessun conto i
tempi di accesso alla professione? Tornando al dato comparativo, in Francia si diventa avvocati a 24
anni, addirittura in Inghilterra a 23, mentre oggi in Italia si vuole proporre che dopo essersi laureati
a 24, 25, o anche 26 anni, i ragazzi dovrebbero fare altri due anni di praticantato pagandosi le scuole
forensi e senza alcuna possibilità di percepire un reddito. È praticamente una falcidia che forse
otterrà gli effetti sperati a breve termine ma che alla lunga produrrà un blocco della mobilità sociale
all´interno della professione. Questo non potrà che abbassare il livello qualitativo dei giovani
avvocati.

Possibile che nessuno abbia sollevato la questione nelle sedi istituzionali?
Una delle poche norme che il Consiglio nazionale forense aveva proposto e che la Commissione
Giustizia del Senato ha bloccato è stata proprio quella sul compenso, previsto in via generica e dopo
un anno, per i praticanti. Il senatore Casson aveva chiesto di mantenerla, ma alla fine l’opposizione
si è astenuta e il testo è passato in Commissione con i voti favorevoli della maggioranza. In questo
senso la nostra battaglia ha anche lo scopo di chiedere a Partito democratico un’opposizione più
netta.

L’attuale proposta di riforma sembra voler cancellare anche le liberalizzazioni introdotte da
Bersani, reintroducendo ad esempio i minimi tariffari. Anche questo è un motivo della vostra
protesta?
Le norme volute da Bersani hanno avuto il pregio di muovere una situazione incancrenita e sono
comunque state deviate, eseguite a metà. Ad ogni modo, l’abbattimento completo dei minimi
tariffari e l’inserimento senza limiti del patto di quota lite – quello tra la parte e l´avvocato sulla
percentuale che verrà pagata al professionista in caso di successo della causa – è avvenuto in un
contesto, quello italiano, dove gli studi legali sono per la maggior parte piccoli o medi, a differenza
che in America o in Inghilterra. Il problema che si è creato riguarda il rapporto tra avvocati e i
grandi soggetti economici: banche e assicurazioni, per esempio. Un avvocato non ha un grande
potere contrattuale nei confronti dei grandi poteri economici, a meno che non abbia lui stesso
grande potere. Eliminati completamente i minimi tariffari, le parcelle degli avvocati sono state
decurtate del 20% da parte di molte banche e assicurazioni. E nessun avvocato si è opposto, perché
avrebbe perso un grosso cliente. L’avvocatura, e a maggior ragione i giovani avvocati, hanno
dovuto quindi subire il peso contrattuale dei clienti più importanti. In questo senso la reintroduzione
dei minimi tariffari potrebbe avere un senso. Ma…

Dica…
…Ma molto meno senso avrebbero se il rapporto non riguardasse grandi imprese o enti pubblici ma
singoli imprenditori e consumatori. Qui il mercato dovrebbe essere aperto alla competizione e
consentire lo sviluppo di una sana concorrenza anche al ribasso, visto che a parità di potere
contrattuale è più difficile che la situazione si sbilanci a favore di una piuttosto che di un’altra parte.
Il problema dell’attuale riforma, a mio avviso, è che reintroduce i minimi tariffari tout court. Una
norma che simboleggia tutto il disperato slancio di una parte dell’avvocatura che vorrebbe
conservare ed ampliare i propri privilegi corporativi.

Perché lo definisce disperato?
Perché molte parti di essa – mio modesto parere – saranno giudicate in contrasto con le normative
europee vigenti e ancor di più con quelle che entreranno a breve in vigore. Penso agli interventi che
riguarderanno in generale il mercato del lavoro.

Allora non c’è pericolo.
Vedi, il problema non è impedire la riforma. È farne una migliore.

Una riforma migliore è possibile?
Non solo, è necessaria. Ma per essere efficace e duratura deve essere coerente e fondata su principi
condivisi. Riprendendo il discorso sui minimi tariffari, se riconosciamo da un lato che il
professionista nei confronti delle grandi imprese può essere considerato un soggetto in un certo
senso debole, allora bisogna a maggior ragione riconoscere che i neolaureati non hanno nessun peso
contrattuale nei confronti degli studi dove svolgono la pratica. In ogni mercato sano ci vogliono
regole che favoriscano i soggetti più deboli. Senza regole vince sempre il più forte.

Voi proponete anche il contratto di praticantato.
Esatto. Il praticantato ha caratteristiche eterogenee, è insieme un lavoro ed un periodo di
formazione. Ciò non toglie che in entrambi i casi dovrebbe essere certificato da contratto. Sia per
una maggior serietà della pratica sia per fornire uno strumento che garantisca le tutele minime al
praticante, sia economiche, che previdenziali, che assicurative.

Non si rischia che molti studi legali smettano di prendere praticanti?
Sempre meglio di quello che accade oggi, dove gli studi licenziano le segretarie e le sostituiscono
con i praticanti a costo zero. Ripeto, io non credo nel numero chiuso, ma qualsiasi lavoro serio è
selettivo. Preferisco perciò pensare ad un sistema in cui vengo preso perché valgo che ad uno in cui
vengo scelto perché posso essere sfruttato. Ad ogni modo, nella bozza di legge che vorremmo
lanciare come iniziativa popolare prevediamo che tutte le spese degli studi a favore dei praticanti
siano fiscalmente detraibili nella loro complessità in quanto considerate contributi alla formazione.
In questo modo l’impatto non sarebbe così drammatico. E poi, parliamoci chiaro, se il problema è
dare 700-800 euro ad un praticante, vuol dire che c’è una volontà di fondo che mira a spremere il
più possibile le nuove generazioni. Inoltre bisognerebbe dare la possibilità ai ragazzi di fare la
pratica sia presso gli uffici giudiziari che presso la PA, oltre che presso gli studi legali. In questo
modo si migliorerebbe sia la formazione che la tutela dei giovani praticanti. L’Ordine degli
Avvocati di Roma ha mosso passi importanti in questo senso.

Insomma, più tutele e tempi di accesso più brevi…
Non solo, anche l’istituzione di borse di studio e finanziamenti per i più meritevoli. In questo il
ruolo delle università dovrebbe essere centrale. Garantire continuità tra gli studi universitari e la
formazione professionale è imprescindibile, sia per garantire i più deboli ma meritevoli che per fare
in modo che il percorso sia più celere e serio. Non si capisce perché non ci siano corsi universitari
ad indirizzo forense che consentano di svolgere una parte della pratica già durante l’università. Ad
economia si sta sperimentando con successo qualcosa del genere per i commercialisti, perché non
cogliere l’occasione per allargare la sperimentazione?

Crede che tutto ciò possa trovare spazio in parlamento come tra gli avvocati?
Penso che il fronte a favore dell’attuale riforma sia molto meno compatto di quanto sembri. Molti
riconoscono le criticità dell’attuale disegno di legge. Noi ci siamo mossi per primi in una nuova
direzione, ora staremo a vedere cosa succederà.
In piazza contro la riforma dell'Avvocatura
di Lorenzo De Cicco

In migliaia avevano aderito su internet, e ieri in piazza Farnese a Roma si sono riversati studenti di
tutta Italia per aderire alla manifestazione nazionale contro la riforma dell'Avvocatura indetta dai
Giovani Democratici, Cgil e Ugai (Unione Giovani Avvocati Italiani). Alla manifestazione hanno
aderito anche i Radicali Italiani, gli studenti Luca Coscioni, e decine di sigle di associazioni
studentesche dei principali atenei del Paese (Roma, Napoli e Milano in testa).

Gli studenti sono scesi in piazza contro il disegno di legge presentato dal senatore Mugnai (Pdl) per
il riordino della professione di avvocato, che il ministro Alfano vorrebbe inserire nella riforma della
Giustizia. Le novità principali della manovra sono l’introduzione, durante il periodo di pratica, di
scuole forensi obbligatorie e a pagamento, un test di preselezione al momento dell’iscrizione
all’albo dei praticanti, il reddito minimo per rimanere iscritti all'albo con la reintroduzione dei
minimi tariffari, il rafforzamento del ruolo degli ordini nei procedimenti disciplinari e nello
svolgimento dell'esame di abilitazione.

Universitari, praticanti e giovani avvocati di Roma, Salerno, Torre Annunziata, Milano, Lecce,
Urbino, hanno preso parte alla protesta nonostante il sindaco di Roma Alemanno avesse chiesto lo
spostamento della manifestazione (inizialmente convocata a Piazza Navona) a due giorni dal suo
svolgimento, nonostante l'autorizzazione della Questura.

“Come organizzazione giovanile – spiega il segretario nazionale dei Giovani del Pd, Fausto Raciti -
ci sentiamo in dovere di reagire. Vogliamo dare un forte segnale sia al governo che al nostro Partito:
le nuove generazioni non devono essere abbandonate”. “Presenteremo un ddl di iniziativa popolare
che raccolga le proposte che abbiamo elaborato in questi mesi: la priorità è accorciare i tempi di
accesso e garantire a tutti le pari opportunità, in linea con i modelli adottati in tutto il resto di
Europa. Su questi punti – assicura - non resteremo in silenzio.” Non solo “no” dunque dalla
manifestazione, ma anche proposte concrete per migliorare l'accesso alla professione: riduzione dei
tempi, formazione forense durante l'università, disciplina contrattuale del praticantato, sostegni
economici a studenti e tutele assicurative per i praticanti.

“I praticanti hanno mostrato il loro libretto della pratica, un libretto verde in cartoncino,
sventolandolo in aria come simbolo del loro stato di precarietà e malessere – racconta Julian
Colabello, praticante avvocato, uno dei promotori della protesta - Gli studenti invece hanno portato
il loro manuale di procedura civile, l’esame notoriamente più difficile del percorso universitario,
che hanno tenuto sopra la testa come metafora del peso e dei sacrifici che gli studenti devono
affrontare ogni giorno, già prima di intraprendere il duro percorso del praticantato”.

Anche il centro-destra è spaccato: “Non ci vengano a dire che siamo i soliti comunisti – alzano la
voce alcuni ragazzi di Libertiamo, il movimento politico vicino al deputato del Pdl Benedetto Della
Vedova, schieratosi contro il ddl Mugnai – Non è una riforma. È un attacco contro lo spirito del
Popolo della Libertà. Siamo sicuri che convenga portare a casa una legge che piace alla
corporazione forense, ma distrugge le premesse ideali e riformiste del berlusconismo classico,
quello che ha allevato una generazione di autonomi e partite Iva?”

Durante la manifestazione arriva anche la solidarietà del Partito Democratico: “Il disegno di legge –
si legge nella nota di Stefano Fassina, segreteria Pd – rappresenta un evidente passo indietro rispetto
alle norme introdotte nel 2006 dall’allora ministro Bersani. Se il testo diventerà legge, ne faranno le
spese i cittadini, le imprese ed i giovani avvocati. La contro-riforma peserà negativamente
sull'equità, sulla mobilità sociale, sulla distribuzione del reddito e sulla competitività dell'Italia. Il
Partito Democratico è per una riforma organica di tutti gli ordini professionali e di tutte le
professioni secondo i principi guida contenuti nelle misure di liberalizzazione realizzate nel 2006
dal Governo Prodi”.

29 novembre 2009 – L’Unità
PROFESSIONISTI - ORDINI E PENSIONI

Riforma degli avvocati , è polemica
No di Confindustria: è contro il mercato
Possibile slittamento dell’esame al 2010
ROMA - Parte al rallentatore la riforma dell’ordinamento forense il cui esame in aula al
Senato potrebbe slittare al 2010 per lasciare spazio al disegno di legge sul processo breve. La legge,
attesa da 236 mila avvocati, ridisegna la professione legale dalla A alla Z: confermati gli esami più
severi per l’accesso, l’albo selettivo e la reintroduzione delle tariffe minime mentre cade, almeno
per ora, la soglia minima di reddito per potersi iscrivere all’ordine.

Il provvedimento è passato in commissione Giustizia con un voto bipartisan. L’Udc, tuttavia,
ha scelto l’astensione perché, ha spiegato Gianpiero D’Alia, «la mancata calendarizzazione in aula
evidenzia l’esigenza della maggioranza di lasciare il campo libero all’approvazione, prima di Nata-
le, del ddl Gasparri sul processo breve». Invece Giuseppe Valentino (Pdl), relatore dei due
provvedimenti, minimizza. «Nell’affidare il mandato al relatore per l’aula c’è comunque l’impegno
ad accelerare i tempi». E anche il presidente della commissione, Filippo Berselli (Pdl) rassicura gli
avvocati pur non potendo offrire una data certa. Il testo di 65 articoli varato ieri ha incassato il
plauso del presidente del Consiglio nazionale forense, professor Guido Alpa, che ha parlato di «una
riforma senza spirito corporativo».

Alpa ha anche tentato di fugare le preoccupazioni della Confindustria che da tempo aveva
bocciato le norme sull’esclusività dell’attività legale: «Alcuni emendamenti approvati al Senato
sono contrari ai principi del libero mercato perché queste norme potrebbero impedire alle asso-
ciazioni d’imprese di assistere sul piano legale i propri associati ». Confindustria, quindi, è tornata a
chiedere una modifica in aula. Critiche, poi, arrivano dall’Associazione nazionale forense («La ri-
forma nasce già vecchia»), dai giovani avvocati dell’Ugai («Approvata una controriforma contro i
cittadini») e dalla senatrice del Pd Silvia Della Monica («Riforma carente e corporativa»). Invece,
per Maurizio De Tilla (Oua) «la commissione ha avuto coraggio »: ora «il prossimo passo è il
numero programmato dalle Università alla professione».

Dino Martirano
19 novembre 2009 – Corriere della Sera
L’Antitrust: “Ordini professionali agiscono
come caste”
Architetti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, ingegneri,
medici e odontoiatri, notai, periti industriali, psicologi, dottori commercialisti ed esperti contabili.
Ordini professionali che, secondo l’Antitrust, agiscono come delle “caste”. Con privilegi
ingiustificati e un’elevata resistenza al cambiamento. L’organismo che vigila sulla concorrenza ha
terminato un’indagine in corso dal 2007 sugli ordini professionali. E per il garante il risultato è
preoccupante: “Dall’indagine conoscitiva su 13 ordini professionali, avviata a gennaio 2007 e
emerge una scarsa propensione delle categorie, sia pur con positive eccezioni, ad accogliere nei
codici deontologici quelle innovazioni necessarie per aumentare la spinta competitiva all’interno dei
singoli comparti”. Anzi, ”la liberalizzazione della pattuizione del compenso del professionista, la
possibilità di fare pubblicità informativa e di costituire società multidisciplinari - si legge nelle
conclusioni - non sono state colte come importanti opportunità di crescita ma come un ostacolo allo
svolgimento della professione”. Gli ordini, secondo l’Antitrust, non possono più tardare
nell’adeguarsi alle normative europee. Così il garante invita ad agire con gli strumenti legislativi
contro l’immobilismo degli ordini. E propone alcune modifiche “necessarie”, come “prevedere
percorsi più agevoli di accesso alle professioni” attraverso corsi universitari e “tirocinii
proporzionati alle effettive esigenze di apprendimento”, non stage infiniti. Sarebbe poi giusto,
secondo l’organismo, che la nozione di “decoro professionale” sia “elemento che incentivi la
concorrenza tra professionisti e rafforzi i doveri di correttezza professionale nei confronti della
clientela e non per guidare i comportamenti economici dei professionisti”.
Secondo l’associazione dei consumatori Aduc, le parole dell’Antitrust “rendono giustizia di una
situazione sotto gli occhi di tutti: i tentativi di riforma degli ordini sono inutili. Quand’anche
qualcosa dovesse apparire, si tratterebbe comunque di fumo negli occhi. Solo la loro abolizione
potrebbe democratizzare offerte e domande”.

Emanuele Rossi

Sabato 21 Marzo 2009 – Panorama Canale Economia
Riforma forense: l’Ordine apre
Articolo Apertura News di Attualità | 16 Marzo 2009 |

Un primo passo verso l’ascolto è stato fatto. L’appello di un serio confronto tra studenti, praticanti,
istituzioni accademiche e forensi – lanciato dagli Studenti Democratici della Facoltà di
Giurisprudenza de la ”Sapienza”, la Rete Degli Studenti (RDS) di Roma3 e gli Studenti in
Movimento di ”Tor Vergata – è stato accolto da Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale
Forense (CNF), e tra i principali redattori della bozza della riforma ora trasfusa nel ddl Mugnai.

Della riforma così se ne parla e se ne è parlato giovedì alla Facoltà di Giurisprudenza della
Sapienza durante un incontro organizzato per discutere i punti più caldi di un testo per l’accesso
alla carriera forense, che secondo i baby avvocati bloccherebbe l’ingresso a molti praticanti. Un
dibattito che ha visto anche un cambiamento di rotta e di apertura da parte di Guido Alpa.

Prima una prolusione sulla necessità di regolamentare la professione e poi una breve spiegazione
sulle proprie intenzioni. Al microfono – il presidente – ha ribadito più volte il suo intento di voler
tutelare e non colpire gli studenti e i praticanti senza un concreto supporto economico alle spalle. Il
pericolo, infatti, secondo gli Studenti Democratici è che possa profilarsi nella riforma una selezione
degli aspiranti su base economica, tramite maggiori spese e incombenze professionali.

Poi si passa a snocciolare una serie di numeri sugli avvocati presenti oggi in Italia e un confronto
con gli altri Paesi Europei. I dati, infatti, fanno un po’ paura specialmente quando sul tavolo sono
comparsi gli ultimi rapporti sulla professione: in Italia sono circa 200 mila gli iscritti all’ordine
forense, in Francia 47 mila.

Ma l’intento di un dietro front da parte degli studenti e futuri praticanti è fallito. L’immagine è
piuttosto quella di un ordine forense diviso, dove alcuni relatori plaudono alle battute dei ragazzi e
si schierano contro una riforma “che deve essere rivista in molte sue parti”.

A fare dietro front, invece, è stato proprio Alpa che, a conclusione del dibattito, ha dichiarato di non
avere alcuna “solidarietà politica” nei confronti del Governo dicendosi “disposto a recepire proposte
di modifica alla riforma” contenuta nel disegno di legge 1198”.

Al presidente del Cnf ha fatto eco Julian Colabello, promotore dell’incontro. “Ribadiamo il nostro
intento di non fermarci – ha dichiarato – costringendo al confronto chi finora pensava di poterne
fare a meno. Nessuno può prescindere dalla tutela delle nuove generazioni e delle pari opportunità”.

                                                          Anna Di Russo – Corriere dell’Università
Apc-Giustizia/Praticantato avvocati, Consiglio forense pronto dialogo
[1]Guido Alpa disposto ad accettare modifiche proposte da studenti

Roma, 12 mar. (Apcom) - Si è concluso con un dietro front del
Consiglio nazionale forense l'incontro sull'accesso alla
professione di avvocato, organizzato oggi all'università La
Sapienza di Roma dai giovani del Partito democratico. Il
presidente del Cnf, Guido Alpa ha dichiarato di non avere alcuna
"solidarietà politica" nei confronti del Governo dicendosi
"disposto a recepire proposte di modifica alla riforma" contenuta
nel disegno di legge 1198, a firma del senatore Franco Mugnai
(Pdl), attualmente in discussione al Senato e pronto a essere
recepito nella riforma Alfano sulla Giustizia.

   Al presidente del Cnf ha fatto eco Julian Colabello,
promotore dell'incontro. "Ribadiamo il nostro intento di non
fermarci - ha dichiarato - costringendo al confronto chi finora
pensava di poterne fare a meno. Nessuno può prescindere dalla
tutela delle nuove generazioni e delle pari opportunità". Secondo
i promotori dell`iniziativa, il convegno di oggi, al quale hanno
partecipato studenti, giuristi ed esperti del settore provenienti
da tutta Italia e anche dall'estero, ha evidenziato numerose
criticità sul testo, alla cui redazione aveva contribuito lo
stesso Cnf.

   La mobilitazione è partita dalla Sapienza lo scorso 10
febbraio e presto si è allargata ad altri atenei italiani. Gli
universitari contestano il disegno di legge nella parte in cui
prevede test d`ingresso a scuole forensi a pagamento obbligatorie
nel periodo di pratica, un esame conclusivo della scuola, una
pre-selezione per l`accesso all`esame di Stato e l`eliminazione,
in sede d`esame, dei codici commentati. Al contrario, le
modifiche di accesso alla professione forense sono ritenute
"necessarie" dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano per
"smaltire gli oltre 150mila avvocati italiani e per garantire al
pubblico professionisti più preparati e meglio selezionati".
PROFESSIONI: ATENEI ROMA IN PROTESTA CONTRO RIFORMA ALFANO
“PER MODIFICHE AD ACCESSO PROFESSIONE FORENSE ASCOLTI ANCHE
STUDENTI E ACCADEMICI”

Roma, 12 mar.(Adnkronos) - Sulla riforma dell'accesso alla
professione forense il ministro Alfano ascolti anche studenti,
accademici e professionisti. E' l'appello degli Studenti Democratici
della Facoltà di Giurisprudenza de la ''Sapienza'', la Rete Degli
Studenti (RDS) di Roma3 e gli Studenti in Movimento di ''Tor Vergata''
hanno lanciato un appello affinché la riforma sia rivista tramite un
serio confronto tra studenti, praticanti, istituzioni accademiche e
forensi.

Da questa mattina, infatti, sono già in opera banchetti
informativi in tutti e tre gli atenei per la sottoscrizione
dell'appello ed e' stato confermato l'incontro pubblico nella Facoltà
di Giurisprudenza de ''La Sapienza'' con Guido Alpa, presidente del
Consiglio Nazionale Forense (CNF), organo che si e' occupato di
redigere la bozza della riforma ora trasfusa nel ddl Mugnai. Il
pericolo, secondo gli Studenti Democratici e' che possa profilarsi
nella riforma una selezione degli aspiranti su base economica, tramite
maggiori spese e incombenze professionali e nel corso della pratica,
che nel migliore dei casi porteranno ad un aumento delle tariffe. Per
esempio, la previsione di una scuola forense a pagamento di due anni,
parallela al praticantato, obbligatoria per tutti coloro che vogliano
sostenere l'esame di Stato, con relative prove di accesso e di uscita
da essa e prova di preselezione per l'accesso all'esame di Stato.

Rimarrebbe disatteso, invece, l'avvio di una fondamentale
politica risolutoria volta a ridurre i tempi e a favorire i modi di
inserimento delle nuove leve nel sistema produttivo. Una delle
proposte maggiormente inascoltate e' infatti quella di introdurre
un obbligo di prepensionamento per gli avvocati
ultrasessantacinquenni, tale da liberare la gran parte del contenzioso
processuale in favore dei giovani avvocati e di quelli che lo stanno
per diventare.

(Sec/Ct/Adnkronos)
12-MAR-09 15:07
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  • 1. [Cartella Stampa] LAUREE ABILITANTI: LA NOSTRA SFIDA PER IL FUTURO Per info e approfondimenti: Comitato Organizzatore Julian Colabello - Tel. 393.3861952 Carlo Mazzei - Tel. 320.9189862 Lorenza Falcone - Tel. 339.3799823 Davide Sardo – Tel. 329.0065233 Comunicazione - Media Relations: Stefano Bellu - Tel. 320.0130071 Con la collaborazione di Sara De Marco - sara.demarco@uniroma1.it
  • 2. Dopo quasi due anni di battaglie le richieste di “Studenti Democratici” cominciano ad essere ascoltate. La possibilità di svolgere il praticantato abilitativo già durante gli studi universitari è stata ipotizzata dal Rettore Frati nelle sue recenti dichiarazioni. Compito di “Studenti Democratici” è far si che quella che ieri era una nostra battaglia ed oggi è un’ipotesi, domani divenga realtà. Per questo abbiamo invitato il Magnifico Rettore Prof. Frati, il Preside di Giurisprudenza Prof. Caravale, il Segretario Generale dell’ANF Avv. Perifano a discuterne con la nostra candidata al CNSU Elisa Ljiljanic. La nostra è una richiesta di impegno concreto da parte delle istituzioni affinché il progetto venga attuato, rendendone pubbliche le caratteristiche e i tempi di attuazione. Ad ogni modo continueremo questa battaglia, ieri come oggi, nel CNSU come in tutti gli organi di rappresentanza studentesca, perché siamo convinti che una vera formazione pubblica e di qualità debba iniziare all'interno delle Università, auspicando un sistema che formi professionisti di livello europeo. Prof. Luigi Frati - Magnifico Rettore dell’Università de “La Sapienza” Prof. Mario Caravale - Preside della Facoltà di Giurisprudenza de “La Sapienza” Avv. Ester Perifano - Segretario Generale ANF(Associazione Nazionale Forense) Elisa Ljiljanic – Candidata al CNSU
  • 3. Via La Spezia, 79 00182 Roma Tel. 320.9189862 Comunicato stampa Contatti: Julian Colabello RILASCIO IMMEDIATO DEL Telefono: 393.3861952 COMUNICATO Contatti: Carlo Mazzei 02 Maggio 2010 Telefono: 320.9189862 Contatti: Stefano Bellu Telefono: 320.0130071 Contatti: Sara De Marco Telefono: 328.2765560 - 329.8007130 sara.demarco@uniroma1.it LAUREE ABILITANTI: LA NOSTRA SFIDA PER IL FUTURO ROMA, 02 MAGGIO 2010: “Dobbiamo immaginare un’Università più vicina al mondo del lavoro”, dichiara Elisa Ljiljanic, candidata al CNSU nelle liste dell’UDU per gli Studenti Democratici. “Dopo quasi due anni di battaglie le richieste degli Studenti Democratici cominciano ad essere ascoltate. La possibilità di svolgere il praticantato già durante gli studi universitari è stata ipotizzata dal Rettore de “La Sapienza” Frati nelle sue recenti affermazioni. Compito di Studenti Democratici è far si che quella che ieri era una nostra battaglia ed oggi è un’ipotesi, domani divenga realtà. Per questo – conclude la candidata - abbiamo invitato il Rettore, il Preside Prof. Caravale e il Segretario Generale dell’ANF Avv. Perifano a discuterne pubblicamente con noi martedì 4 Maggio alle 10, presso la Facoltà di Giurisprudenza de “La Sapienza”.
  • 4. Lauree Abilitanti: la nostra sfida per il futuro Una nuova generazione in Italia esiste. Sarà per questo che essa è da considerarsi demagogica e provocatoria. E’, nelle corde dell’analisi dei maggiorenti di questo paese, caratterizzata dall’incapacità di elaborare proposte e da una spiccata critica ad ogni proposta di riforma del sistema. Essa è inerme o nel migliore dei casi negativa. Saranno spunti, ma la discussione inerente alla Riforma Forense sembra suggerire molte delle deformazioni che oggi attraversano la nostra nazione e che impediscono un reale dialogo intergenerazionale. La critica sull’attuale progetto di riforma forense è ormai nota, a tal punto dall’aver influenzato anche la discussione parlamentare. Come sono note le reazioni dei fautori della riforma, governo in testa, che hanno candidamente ammesso che “non hanno nessuna intenzione di emendare il testo”. La critica alla riforma partì ormai più di un anno fa dalle università e dai tribunali, dagli studenti e praticanti, in modo addirittura trasversale in alcuni casi. Nessuno pretende che questo, come non accade, sia riconosciuto e valorizzato. Sta alle nuove generazioni imporsi, e il percorso è lungo e difficoltoso, anche se non privo di successi. Quello su cui è utile ragionare è invece il livello di proposta. Quando, ormai più di un anno fa, vi fu il primo confronto pubblico tra le istituzioni universitarie e dell’avvocatura e i giovani professionisti, studenti e praticanti, l’argomento su cui più difficilmente i fautori della riforma forense argomentarono furono i tempi di accesso alla professione. Già allora molti studenti e praticanti invitarono le Istituzioni a prendere in esame la possibilità di effettuare almeno un anno di pratica durante il percorso universitario, prevedendo un corso di studi professionalizzante, caratterizzato da uno studio maggiormente applicativo del diritto. Quella proposta fu accolta e ulteriormente discussa ed elaborata dagli studenti e giovani Democratici, attraverso la rete e gli incontri, prendendo la forma di un disegno di legge. Cominciò quindi a divenire noto che una sperimentazione simile era già in atto nelle Facoltà di Economia in relazione al percorso di abilitazione alla professione di Commercialista. Si è quindi cominciato a parlare di “Lauree Abilitanti”, ovvero lauree che consentono di svolgere una parte del tirocinio professionale già durante l’università. L’ultimo atto è stato quello del Rettore dell’Università de “La Sapienza”, Luigi Frati, poco tempo fa durante un Consiglio di Facoltà a Giurisprudenza, in cui ha annunciato che alla Sapienza il progetto delle Lauree Abilitanti era in cantiere anche per ciò che riguardava l’Avvocatura. Anche qui, l’iniziativa della “base” si è a suo modo diffusa verso i vertici, anche senza che questo fosse esplicito. Chi parla, dai politici agli esponenti delle istituzioni, di una mancanza di proposta dalle nuove generazioni, chi lamenta un mancato contatto con le realtà generazionali, dovrebbe forse chiedersi se si pone in ascolto di esse per depredarle o per valorizzarle. Alternativa forte, ma che sembra confermata dall’attuale realtà in cui praticanti e giovani professionisti sono sub-precari e parasubordinati, tenuti a rimborso spese e vaghe promesse. Dalla prospettiva di giovane praticante, mi verrebbe da dire, “Loro vogliono che ci chiudiamo? E noi apriamo!”. Apriamo nuovamente alla discussione, al confronto, elaboriamo la protesta, affermiamola come proposta. Da qui nasce l’incontro organizzato dagli studenti democratici per martedì prossimo, 4 Maggio, ore 10 alla Sapienza – aula Calasso, Giurisprudenza, sulle lauree abilitanti. Sono stati invitati il Rettore de “La Sapienza” Luigi Frati, il Preside della facoltà Mario Caravale, il Segretario Generale dell’ANF, Ester Perifano e la studentessa candidata al CNSU per la lista “UDU” Elisa Lijlijanic. L’obbiettivo è quello di rendere pubblici da parte delle istituzioni universitarie, come ancora non è accaduto, i tempi di attuazione e le caratteristiche del progetto. Ciò al fine di confrontarli con le proposte dei giovani praticanti e studenti. La volontà è quella di portare sul piano attuativo quella che non è una semplice ipotesi ma una reale possibilità e speranza di migliorare il sistema. Quella che poi dovrebbe essere una riforma. L’invito è esteso a tutti gli interessati. Julian Gareth Colabello – 02-05-2010 - Mondoprofessionisti
  • 5. Il varo di questa riforma è considerato di buon auspicio per l’altra riforma, quella dell’ordinamento forense, che entrata nel vivo sta subendo gravissimi attacchi. “Ad un certo punto, la parola liberalizzazione è stata applicata anche alle professioni e si è cominciato a parlare della necessità di eliminare i supposti ostacoli al loro libero svolgimento. Ricordo che l’Autorità Antitrust ha cominciato a parlare dell’esame di stato come un ostacolo da rimuovere, ma senza evidentemente riflettere sulla circostanza che esso ha un chiaro ancoraggio costituzionale nell’articolo 33. Secondo l’Antitrust, non avremmo diritto di autoregolarci e di esercitare il controllo deontologico interno”. Eppure l’avvocatura svolge un servizio, partecipa al funzionamento della giurisdizione. La riforma della professione, ora in aula al senato, “non è corporativa. Punta a imporre sacrifici ai legali, come l’obbligo di assicurazioni obbligatoria, l’obbligo di formazione continua; punta a garantire una maggiore qualità della prestazione tramite regole di accesso più stringenti, tariffe minime vincolanti che svolgono anche una funzione di evitare sperequazioni tra clienti potenti e comuni cittadini, un controllo deontologico più stringente”. La riunione di ieri con il ministro della giustizia Alfano lascia intravedere speranze visto che i principi nei quali la riforma delle professioni sarà inquadrata coincidono con quelli della riforma forense. “Il nostro compito istituzionale è anche quello di difendere il progetto perché si sta facendo delle parole modernità e concorrenza un uso ideologico”. Alpa ha chiuso il suo intervento con due inviti all’avvocatura: impegnarsi anche per difendere l’università e rimanere fedeli all’etica dell’avvocato, pur nella crisi economica e negli attacchi subiti, per superare le difficoltà del momento.  
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  • 10. PROFESSIONI Venerdì 1 Ottobre 2010 29 Informatica del Cndcec agli iscritti all’albo unico dei contabili sugli adempimenti tributari Vendite giudiziali, regole chiare C’è il vademecum per il professionista delegato dal giudice DI ANDREA BONGI il documento del Cndcec ritiene mento del Cndcec evidenzia come Delegati alle vendite: principali obblighi fiscali A che il momento dal quale tale il professionista delegato sembre- dempimenti tributari del termine inizia a decorrere deb- rebbe essere il soggetto obbligato professionista delegato IMPOSTA • Fatturazione in nome e conto dell’esecutato; ba essere correlato alla effettiva al pagamento anche delle imposte alle vendite giudiziali in SUL VALORE AGGIUNTO • Versamento del tributo; conoscenza da parte del delegato ipotecarie e catastali. chiaro. Grazie al docu- dell’esistenza giuridica del decre- mento approvato dal Consiglio to. Conoscenza effettiva che nella Altri tributi indiretti. Il do- nazionale dei dottori commer- TRIBUTO • Registrazione del decreto di trasferimento; prassi operativa di molti tribunali cumento in commento esamina cialisti e degli esperti contabili DI REGISTRO • Versamento dell’imposta; si sostanzia in comunicazioni in- brevemente anche le problemati- la disciplina trova gli adeguati formali dalla cancelleria al dele- che che si possono presentare al chiarimenti gato tramite fax, posta elettronica delegato alla vendita in tema di IMPOSTE IPOTECARIA • Provvede alle trascrizioni e volture catastali; E CATASTALE • Versamento dei tributi o simili. Così come avviene per agevolazione prima casa e conse- Imposta sul valore aggiunto. l’Iva il delegato provvederà al ver- guente credito d’imposta nonché Se il soggetto esecutato soddi- samento dell’imposta di registro per quanto attiene all’Ici dovuta sfa i requisiti soggettivi previ- dovuta sulla base del decreto di sull’immobile oggetto di esecuzio- sti nell’articolo 1 del dpr 633/72 delegato, sulla base delle caratte- bitore esecutato, e al successivo trasferimento calcolata prenden- ne. Per quanto riguarda il tributo allora le operazioni di vendita ristiche oggettive dell’immobile versamento dell’importo dell’Iva do quale base imponibile il prezzo comunale sugli immobili, il docu- coattiva rientreranno nella di- posto in vendita sarà così chia- riscossa indipendentemente dalla di aggiudicazione. mento evidenzia come lo stesso, sciplina dell’Iva. Le maggiori mato ad applicare l’imposta sul reperibilità o meno del soggetto essendo ancorato al possesso problematiche in questo ambito valore aggiunto secondo l’aliquota esecutato. Imposte ipotecarie e cata- di un diritto reale di godimento possono derivare al professionista propria del bene considerando al- stali. La base imponibile per la sull’immobile, faccia carico al de- delegato nelle ipotesi, peraltro le tresì le nuove ipotesi di esenzione Tributo di registro. Essendo determinazione delle imposte ipo- bitore esecutato fino alla data di più frequenti in assoluto, nelle introdotte dal dl 223/2006 nonché la vendita coattiva di immobili tecarie e catastali è commisurata emissione del decreto di trasfe- quali oggetto dell’esecuzione co- l’applicazione del cosiddetto re- un atto soggetto a registrazione anche in questo caso al prezzo di rimento. Il documento, elabora- attiva siano dei beni immobili. Il verse charge nelle situazioni pre- in termine fisso, il professionista aggiudicazione. Nell’ipotesi in cui to dall’apposita commissione di documento in esame ripercorre, viste dalla decreto ministeriale delegato dovrà procedere a tale l’atto fosse esente dal tributo di studio presieduta dalla dottoressa brevemente e per linee essenzia- 25/5/2007 e dalla legge 244/2007. adempimento presso l’ufficio del- registro o fosse soggetto in misura Nicoletta Mazzagardi, costituisce li, lo stato dell’arte in materia di Attenendosi a quanto previsto in le entrate nella cui circoscrizione fissa anche la base imponibile del- dunque un utile vademecum ope- cessioni di beni immobili soggette alcuni documenti di prassi ema- ha sede il tribunale che procede le ipocatastali deve essere deter- rativo per i professionisti delegati ad imposta sul valore aggiunto a nati dall’agenzia delle entrate, il all’esecuzione. Tale registrazione minata con le stesse modalità. alle operazioni di vendita in sosti- seconda che si tratti di immobili delegato alla vendita dovrà pro- deve essere effettuata nei venti Sulla base della disposizione tuzione del giudice delle esecuzio- ad uso abitativo, immobili stru- cedere alla fatturazione dell’ope- giorni successivi alla formazione contenuta nell’articolo 591-bis, ni ex articolo 591-bis del c.p.c. mentali e terreni. Il professionista razione in nome e conto del de- dell’atto. Nel silenzio normativo comma 2, n. 11) del c.p.c. il docu- © Riproduzione riservata Il Tar Lazio ordina al Miur di disciplinare la pratica durante la laurea magistrale, come previsto dal dm 143/09 Commercialisti, il tirocinio all’università DI IGNAZIO MARINO PARLA LUIGI CARUNCHIO, LEADER DELL’UNGDCEC I l Tar del Lazio dà una mano agli aspiranti dottori commercia- listi. Con apposita sentenza (n. 30999 depositata il 17 agosto 2010), infatti, il tribunale amministrativo ha intimato al mi- L’Italia non è un paese per giovani nistero dell’università di adottare, entro trenta giorni, il rego- Si è aperto ieri a Catania il convegno dell’Unione di garanti della trasparenza e dell’affidabilità dei lamento con le agevolazioni per i tirocinanti previsto dall’articolo nazionale dei giovani dottori commercialisti ed negozi giuridici. 6, comma 2, del decreto n. 143/2009. La disposizione normativa esperti contabili dal titolo «Tra economia e legalità: D. Fra un po’, a Napoli, vi sarà il congresso menzionata stabilisce che: «Due anni di tirocinio possono essere un equilibrio possibile». ItaliaOggi ha intervista il nazionale del vostro Ordine. Presenterete una svolti contestualmente al biennio di studi finalizzato al consegui- presidente dell’Ungdcec, Luigi Carunchio. vostra mozione «giovane»? mento del diploma di laurea specialistica o magistrale qualora sia- R. A Napoli l’intera categoria si confronterà. Il no soddisfatte le condizioni fissate dalla convenzione quadro siglata Domanda. Presidente, quali sono a suo avviso Consiglio nazionale ha ben impostato il lavoro, pro- dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti i problemi più urgenti dei giovani dottori com- ponendo all’attenzione della platea cinque progetti contabili e dal ministero dell’istruzione, università e ricerca, di cui mercialisti nel nostro paese? per un paese migliore. Noi, come sindacato che rap- all’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo n. 139 del 2005». Risposta. L’Italia semplicemente non è in grado presenta i giovani dottori commercialisti e quindi In attesa dell’adozione della predetta convenzione le condizioni di comprendere la strategicità dell’investire sui gio- il futuro della categoria, condividiamo questa im- minime per lo svolgimento del tirocinio contestualmente alla vani e, quotidianamente, di fatto impedisce loro di postazione e facciamo nostre le mozioni proposte frequenza del biennio di studi finalizzato al conseguimento potersi spendere per il paese stesso, che è quin- dal vertice della categoria in un momento in cui del diploma di laurea specialistica o magistrale dovevano di inevitabilmente destinato al declino. Perso- non solo il paese ma anche la professione di dottore essere definite in via provvisoria con decreto di natura non nalmente, ho un po di imbarazzo a sedere in commercialista ha bisogno di unità e coesione. regolamentare del ministro dell’istruzione, dell’università consessi istituzionali e far presente che qui D. Parliamo dell’annoso problema del limite e della ricerca. Provvedimento che però non è mai arrivato da noi nel mondo delle professioni si è con- agli incarichi nei collegi sindacali. e che ha portato cinque praticanti bolognesi in possesso di siderati giovani fino a 43 anni, quando in R. I controlli di legalità che i collegi sindacali laurea triennale a ricorrere alla giustizia amministrativa altre realtà, come ad esempio l’Inghilterra, svolgono sulla gestione delle imprese sono un mez- per sentire dichiarare l’illegittimità dell’inerzia del Miur. possiamo osservare un primo ministro che zo fondamentale per garantire il conseguimento Dopo la notifica della sentenza, sono quindi già scattati i a 49 anni lascia il proprio incarico perché degli obbiettivi di trasparenza e fiducia e in tal termini per l’adempimento. In caso di perdurante iner- si ritiene troppo vecchio. senso è avvertita l’esigenza di potenziare gli stru- zia, scrivono i giudici, si potrà procedere, a semplice Proprio per questo stiamo lavo- menti della funzione di vigilanza attiva svolta da istanza di parte, alla nomina di un commissario rando con forza per conqui- tali organi. Quindi in queste attività professionali ad acta, che provveda in luogo dell’amministra- stare il nostro giusto spazio deve valere il concetto basilare che per fare le cose zione. La decisione del Tar è stata salutata e per portare aria nuova e fatte bene occorre il tempo necessario per farle! Ov- con favore dall’Unione giovani dottori com- proporre idee in grado di far vio che non solo è ragionevole, ma assolutamente mercialisti ed esperti contabili impegna- ripartire l’intero sistema. opportuno introdurre una limitazione nel numero ta ieri e oggi a Catania in un convegno D. Di che cosa ha bisogno degli incarichi, tenendo in considerazione anche la nazionale sulla legalità e sulla que- oggi il nostro paese? qualità degli stessi. stione giovanile (si legga altro arti- R. Innanzitutto di profes- Su questo tema abbiamo da tempo, con la nostra colo in pagina). sionisti dinamici che sappia- apposita commissione nazionale, elaborato concre- no coniugare l’apertura alle te proposte sia al governo sia al nostro consiglio La sentenza sul sito esigenze di una società multi- nazionale ed abbiamo tenuto un congresso speci- culturale e di una economia tran- ficatamente dedicato all’argomento. Di più non so www.italiaoggi.it/docu- snazionale con una deontologia ri- al momento che cosa potremmo fare. menti gorosa che valorizzi il loro ruolo Carlo Lo Re Luigi Carunchio, presidente dell’Ungdcec
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  • 15. Professioni Riforma professioni Benedetta P.Pacelli, Italia Oggi 20/5/2010 pag. 19 La riforma si sdoppia Si apre un nuovo capitolo per la riforma delle professioni. Che dice addio al sistema duale e alle sezioni B dei laureati triennali. Il testo base di partenza della riforma, depositato martedì scorso nelle commissioni riunite giustizia e attività produttive, riparte, infatti, proprio da questi due passaggi: riformare le professioni regolamentate da una lato, e le associazioni dall'altro, e poi sancire il definitivo azzeramento delle sezioni dei laureati triennali, quelle create con il dpr 328/01, che non hanno mai goduto di grande appeal. In sostanza il nodo del sistema duale, causa nel passato del fallimento di molti tentativi di riforma, sembra essere sciolto. Le intenzioni del parlamento, secondo quanto ha annunciato il relatore al provvedimento Mariagrazia Siliquini (Pdl) sono quelle di separare il lavoro delle commissioni, portando in discussione il testo sulle professioni ordinistiche in commissione giustizia, e proseguendo con la riforma delle non regolamentate in commissione attività produttive, riconoscendo loro il diritto di avere una legge che li inquadri ma su principi diversi. Un percorso che, secondo la Siliquini, non dovrebbe trovare ostacoli neppure nel governo e che anzi è in linea con le intenzioni del ministro della giustizia Angelino Alfano. E proprio sull'incontro avuto con il guardasigilli lo scorso 15 aprile si è soffermato anche Siciliotti: «Ora il compito delle professioni ordinistiche è quello di individuare con chiarezza e coraggio i temi prioritari di discussione attorno ai quali costruire una vera riforma, non qualcosa che possa sembrare una controriforma». Le priorità? L'introduzione di un modello societario ad hoc per i professionisti e una maggiore trasparenza nei procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti che sbagliano. Consiglio Nazionale Forense - via del Governo Vecchio, 3 - 00186 Roma - tel. 0039.06.977488 - fax. 0039.06.97748829 -
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  • 19. Riforma forense Pagina 6
  • 20. *** Avvocati Riforma professione forense Pietro Ichino (Pd), Italia Oggi (Avvocati Oggi) 26/4/2010 pag. 1 Ecco l'Ordine che vorrei per gli avvocati (estratto intervento in aula del 15/4) Veniamo al problema di cancellare l'immagine del professionista rapace, del rapporto professionale come trappola economica pericolosa per il cittadino. Oggi il cittadino che si rivolge all'avvocato entra in un sistema di rapporti economico-professionali che per lui è pericoloso. In caso di contrasto di interessi o di controversia su quanto sia dovuto all'avvocato come compenso per la sua opera, a giudicare di quel conflitto sono, attraverso l'Ordine, gli avvocati stessi, cioè una delle parti in causa. Questo è il dato attuale e questo è il dato da correggere, e non da confermare come fa il ddl al nostro esame. Occorre dar vita a un Ordine degli avvocati che sia posto non a tutela e promozione degli interessi economici della categoria, ma dell'affidamento della collettività sulla qualità e correttezza della prestazione forense. Questa è la sua funzione: quella che occorre mettere al primo posto nell'articolo 1, e non al quarto posto, lettera d), dove attualmente è collocata. Se questa è la funzione dell'ordine, ed è giusto che sia così, allora l'organo che decide sull'eventuale conflitto tra l'avvocato e il suo cliente non può essere composto solo da avvocati ma quantomeno pariteticamente da avvocati, magistrati e rappresentanti delle associazioni degli utenti, dei consumatori. Questo è il minimo che come avvocati dobbiamo chiedere all'ordinamento, e oggi al Parlamento. Perché qui sto parlando da avvocato, prima che da senatore. Dobbiamo chiedere ed esigere questo per recuperare prestigio, per spogliarci di quella brutta maschera di professionisti preoccupati di tutelare il proprio interesse prima che l'interesse economico del cliente.
  • 21. Il Sole 24 Ore 16/4/2010 pag. 8 Colpo di freno al Ddl avvocati Primo contraccolpo del progetto di riforma delle professioni sul disegno di legge ad hoc per l'avvocatura. Il testo aveva iniziato ieri il suo iter di discussione autonomo al Senato, dopo il termine di presentazione degli emendamenti fissato per lo scorso mercoledì sera. Ma le opposizioni hanno fatto quadrato chiedendo di sospendere l'esame in attesa di conoscere le reali intenzioni dell'Esecutivo sul progetto di riordino complessivo del comparto professionale. Con tutta probabilità martedì, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riferirà in Aula al Senato. A questo punto, la presidenza del Senato, accogliendo le istanze di Pd e Udc, ha rinviato la scadenza della presentazione degli emendamenti sulla riforma forense a dopo la comunicazione del Guardasigilli della prossima settimana. «Nei nostri emendamenti– ha spiegato Anna Finocchiaro (Pd) –insisteremo moltissimo sulla questione dei giovani professionisti. In particolare, sulle barriere che questo testo mette anche alla pratica forense e all'equo compenso dei praticanti. Bisogna che i tirocinanti siano pagati quando stanno in uno studio professionale a imparare il mestiere». I professionisti non sono imprese, sottolinea Gianpiero D'Alia (Udc), «ma non ci convince una riforma distaccata da quella europea, nè ci piaccionoi limiti per i giovani che accedono all'avvocatura». Critiche con le opposizioni le Camere penali. «Inaccettabile lo stop chiesto dal Pd. Forse la Finocchiaro –affermano in una nota –è rimasta l'unica a non accorgersi della valanga di accessi indiscriminati di giovani, e meno giovani, alla professione forense che ha devastato la qualità dell'avvocatura». Mentre per l'Ugai (Unione giovani avvocati) sono tardive le parole della Finocchiaro perchè «il Pd sinora non ha fatto nulla per fermare norme incostituzionali e illiberali», sull'accesso, la continuità professionale e le restrizioni sui cassazionisti, «che rischiano di espellere migliaia di giovani dalla professione ».
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  • 24. G.Ventura, Italia Oggi 16/3/2010 pag. 30 Riforma, l'avvocatura rilancia Avvocatura stretta d'assedio da politica e Antitrust. Da un lato, infatti, la categoria è sugli scudi per i tempi lunghi del parlamento e le modifiche al testo della riforma forense prospettate dal presidente del senato, Renato Schifani. Dall'altro, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, è tornato all'attacco definendo la riforma, al Forum di Cernobbio della Confcommercio, «...talmente restrittiva che non permetterebbe a quasi nessuno che non sia parente di avvocati di accedere a questo lavoro». Per questo, il presidente del consiglio nazionale forense, Guido Alpa, ha usato parole dure nei confronti della politica alla tavola rotonda conclusiva del V congresso di aggiornamento giuridicoforense, che in tre giornate ha visto la partecipazione di 2700 avvocati che si sono aggiornati in ogni branca del diritto. E il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla, ha duramente replicato a Catricalà. La riforma forense. «I tempi lunghi del parlamento e le modifiche al testo della riforma forense così come approvato unitariamente dall'avvocatura mettono a rischio l'efficacia dell'intervento riformatore per qualificare professionalmente e deontologicamente l'avvocatura», si legge nella nota diramata dal Cnf, «E i legali incominciano a chiedersi se la politica non risponda a logiche diverse da quella della mediazione tra contrapposti interessi, che dovrebbe essere un suo preciso compito». «Come mai non c'è stata alcuna levata di scudi delle Autorità di garanzia contro le riforme delle altre professioni, come quella notarile e dei commercialisti?», afferma Alpa. «Come mai Bankitalia correla l'inefficienza della giustizia con il numero degli avvocati e la Banca mondiale degli investimenti fa lo stesso?». Il timore che serpeggia tra i legali, insomma, è che il parlamento non porti in porto la riforma della professione, che il 18 sarà in aula al senato ma sulla quale «gli auspici, nonostante le promesse, non sembrano essere dei più favorevoli». Alessandro Bonzo, consigliere che si è occupato della redazione del testo di riforma, ha evidenziato come alcune delle modifiche apportate dalla commissione giustizia del Senato abbiamo indebolito l'impianto e annacquato il vigore. «Se la riforma non si farà, il pericolo è che si consolidi la situazione di crisi in cui versa attualmente la categoria forense, stretta tra crisi economica e decreto Bersani, che è tutt'ora in vigore», ha sottolineato invece il presidente dell'Oua Maurizio De Tilla. Il quale tra l'altro ha risposto alle critiche di Catricalà. «Ci risiamo è la stessa litania di sempre, come si può parlare di casta e di nepotismo, quando abbiamo in Italia già ora oltre 230 mila avvocati, in Francia sono solo 45 mila, e sapendo, oltretutto, che il numero è destinato a crescere in modo esponenziale». Giuseppe Sileci, presidente dell'Aiga, ha posto una questione relativa alla strategia da adottare nel silenzio della politica: «Andiamo a trattare direttamente con quei poteri che ci vogliono deboli». Gli studi di settore: Al congresso di aggiornamento forense sono stati poi resi noti i dati dell'Agenzia delle entrate e della Sose. Dai quali emerge che nel 2007 e nel 2008, l'83% degli avvocati sono risultati congrui agli studi di settore. Così come il 50% dei professionisti che ha dichiarato redditi inferiori al nove mila euro. «È dunque un segno obiettivo che la categoria professionale contribuisce correttamente rispetto ai redditi prodotti. Eppure, il rapporto tra professionisti e fisco è un rapporto tendenzialmente iniquo», ha sottolineato Claudio Berliri, che segue per conto del Cnf la predisposizione degli studi dei settore. 
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  • 26. 30 Sabato 21 Novembre 2009 C O N F E R E N Z A O UA Alla conferenza dell’Organismo unitario DI BENEDETTA P. PACELLI EGABRIELE VENTURA Riforma forense S ulla riforma forense il cantiere resta aperto. E in particolare sul tema dell’accesso con paletti, che rappresenta uno dei punti irrinunciabili dell’avvocatura. Schifani e Alfano A mettere tutto in discussione n niugare la meritocrazia con la nella loro caratterizzazione prova di saggezza consegnan- è il presidente del Senato, Re- d disponibilità della classe fo- principale, che è il rapporto do al Governo e al Parlamen- nato Schifani, che si appresta Maurizio de Tilla rense ad arricchirsi di nuove fiduciario avvocato-cliente. «È to una proposta unitaria che a esaminare il testo di riordi- in discussione al Senato, in- risorse umane che costituisco- la forza dei cognomi», ha af- si articola su principi ben no dell’avvocatura approvato cidono in misura in qualche no sempre un patrimonio del- fermato, «che rendono grandi precisi: ristabilire l’indero- dalla Commissione giustizia modo limitativa su quanti, le professioni e dello scibile». i nostri studi. Rispetto ai 27 gabilità dei minimi tariffari, mercoledì scorso e approdato in giovane età, si accingono Ma a infiammare le speranze paesi dell’Unione europea la ripristinare il divieto di patto in Aula. Lo ha detto ieri alla a intraprendere questa pro- dell’avvocatura ci ha pensato cultura giuridica italiana ha quota-lite, prevedere l’esclusi- VI conferenza dell’avvocatura fessione così delicata e di il ministro della giustizia, An- infatti assoluta prevalenza targata Oua, che si chiuderà altissima valenza morale». gelino Alfano, che alla platea nell’ambito del diritto euro- oggi a Roma. Schifani, nel me- «Occorre che i giovani meri- di 1.500 avvocati ha ribadito peo. Gran parte di questi pa- rito, è stato chiaro: «Occorre tevoli», ha sottolineato, «ven- che la riforma forense sarà esi sono aggredibili dai nostri Occorre riflettere riflettere se alcune modifiche, gano adeguatamente tutelati approvata da Senato e Came- studi importanti e anche da se alcune modifiche contenute nel disegno di legge con disposizioni che agevolino ra così com’è. «Diventerà ri- quelli in fase di crescita, se- il loro percorso formativo, per forma del Parlamento la rifor- guendo il percorso delle im- sono limitative per consentire loro di crescere e di ma proposta dagli avvocati», prese italiane che esportano il futuro dei giovani raggiungere gli stessi risulta- ha ribadito. E ha apprezzato all’estero. Dobbiamo dar vita ti e obiettivi che avvocati, che la riforma soprattutto perché a una vera competizione lega- svolgono da tempo la profes- lancia una grande sfida per le in Europa». sione, hanno già conseguito. gli studi legali italiani, «che vità della consulenza legale e Con questo spirito, sono con- devono fermare l’aggressio- L’accesso non ammettere le società di vinto che sul ddl già esitato ne delle firm internazionali». capitale e con soci di solo ca- dalla commissione giustizia «Perché gli studi stranieri Sul tema dell’accesso alla pitale». «Si chiede, inoltre», in Senato, l’aula di Palazzo che vengono in Italia voglio- professione il presidente ha sottolineato il presidente Madama saprà esaminare no affermare il loro primato dell’Oua, Maurizio de Tilla, dell’Oua, «che si l’introduca il con attenzione alcuni delica- lasciando all’avvocatura ita- non ammette vie di mezzo. numero chiuso all’università ti passaggi che toccano alcuni liana le liti di serie B», ha «Oggi in Italia ci sono oltre e l’accesso programmato alle aspetti relativi alla loro pro- detto senza mezze misure. Per 230 mila avvocati», ha detto, scuole di formazione forense, gressione in carriera». «Biso- il Guardasigilli, al contrario, «in attesa da settanta anni di ma anche che si definiscano gna guardare con attenzione sono i grandi studi italiani una nuova legge professiona- con rigore i criteri della for- ai giovani», ha ribadito ancora a dover affermarsi in Euro- le moderna e competitiva. Fi- mazione continua e dell’ag- la seconda carica dello stato. pa. Mentre le boutique legali nalmente l’avvocatura, spesso giornamento permanente. È «La loro selezione dovrà co- non possono essere sostituite divisa al suo interno, ha dato necessaria la previsione di SULLE PROFESSIONI... Ai presidenti degli ordini piace la legge L a legge di principi in Una storia infinita materia di professio- ni accoglie il consen- 1997 - L’Antitrust rileva un sistema professionale troppo rigido su accesso, barriere territoriali e tariffe so degli ordini pro- minime. f fessionali. L’apertura fatta 1999 - Piero Fassino, guardasigilli, prova a riformare il sistema. L’intento naufraga. d dal ministro della giustizia A Angelino Alfano, durante la 2003 - A fare la riforma ci prova il sottosegretario alla giustizia Michele Vietti. C’è un testo condiviso, ma un c conferenza annuale dei com- fronte trasversale dice no. m mercialisti e degli esperti c contabili, di procedere ver- 2005 - Scende in campo Roberto Castelli, guardasigilli. Troppo tardi, finisce la legislatura. s so la strada di una riforma 2005 - L’Antitrust avverte che il sistema è ancora ingessato. E chiede una riforma urgente. d di principi che affidi, poi, a s singoli ordinamenti il compi- 2005 - La Commissione europea avvia tre procedure di infrazione nei confronti dell’Italia su avvocati, architetti, t to di stabilire le specificità ingegneri. d di ogni singola professione, p piace agli ordini professio- 2006 – Il Parlamento approvata prima legge sulle liberalizzazioni. Via i minimi tariffari e i divieti su pubblicità e società. Gli ordini devono adeguare i propri codici deontologici entro il primo gennaio 2007. Si chiudono così n nali. Che nella giornata di le procedure di infrazione. i ieri, in occasione della VI c conferenza dell’Organismo 2006 - Il consiglio dei ministri approva un disegno di legge delega. u unitario dell’avvocatura, lo h hanno ribadito senza troppi 2007 - Il ddl del ministro della giustizia, Clemente Mastella, passa all’esame della Camera. g giri di parole evidenziando 2007 - A gennaio parte la nuova indagine conoscitiva dell’Antitrust per verificare l’aggiornamento dei codici l l’opportunità di una legge deontologici delle categorie. c costituita appunto su due l livelli. Un approccio, quin- 2007 - A marzo il garante Antonio Catricalà riferisce alla Camera sull’indagine: la situazione è sconfortante, gli d di, completamente diverso ordini affossano l’apertura alla concorrenza. Parte una nuova richiesta di adegueamento. d da quello annunciato dallo s stesso guardasigilli oltre un 2007 - A novembre la situazione non è cambiata. L’Autorithy dà un aggiornamento: le professioni resistono al a anno fa quando, all’indomani cambiamento. Intanto la riforma resta impantanata alla Camera. d del suo insediamento, aveva 2008 - Conclusa ad aprile l’indagine conoscitiva. Il garante denuncia pochi cambiamenti rispetto al passato e d dichiarato di voler procedere prepara l’ennesimo appello a riformare il sistema per la nuova compagine governativa che si sta per formare. a ad una riforma per aree di c competenza. 2008 – Ad agosto ministro della giustizia Angelino Alfano apre le porte alla riforma delle professioni a comparti. S Si riapre quindi con l’uffi- E chiede a dottori commercialisti, avvocati e notai di proporre dei testi condivisi. c cialità del governo, l’infinito c cantiere, in movimento da 2009 – A ottobre parte l’indagine conoscitiva alla camera per arrivare ad un testo di principi per tutte le o oltre 15 anni, della riforma professioni. Nel frattempo molte categorie (avvocatura in testa) hanno presentato singoli progetti di riforma d delle professioni, complici 2009 – A Novembre il guardasigilli Alfano cambia idea. E avalla l’idea di una riforma di principi. n non solo le audizioni in com- Renato Schifani
  • 27. C O N F E R E N Z A O UA Saba Sabato 21 Novembre 2009 31 dell’avvocatura critiche al testo (e non solo) in evoluzione, c che costituiscono l’articolazione c culturale, politica e territoriale su fronti opposti d dell’avvocatura nel Paese e che r riconoscono il ruolo istituziona- l le del Cnf». L La riforma della previdenza f forense titoli di specializzazione come re di regolamentare la propria svolgere compiti anche socia- La Cassa di previdenza e elemento di ulteriore qualifi- professione», ha spiegato Alpa li, come nella conciliazione». a assistenza forense, guidata da cazione e sicurezza del servizio riferendosi alla previsione del I giovani avvocati dell’Aiga, Guido Alpa M Marco Ubertini, ha poi comuni- dell’avvocato. Per l’iscrizione testo che assegna al ministro invece, contestano la mancata pari dignità ad avvocati e magi- cato ieri, nel corso della confe- all’albo, inoltre, si deve fissare il della giustizia il potere di ap- previsione dell’equo compenso strati. Battaglia che al momen- renza dell’Oua, che è pervenuta limite massimo di 50 anni d’età provare i regolamenti attuativi per i praticanti. «Nel testo che to sta combattendo solo l’Oua. Il la comunicazione ufficiale dal e si deve possedere il certifica- abbiamo consegnato alla poli- Cnf, da una parte, resta sulla parte del ministero del lavoro to di abilitazione valido entro i tica la norma era presente», sua posizione storica, e cioè che (prot. 24/IX/0021733) circa l’in- cinque anni. Serve, inoltre, che afferma il presidente Giuseppe l’avvocatura è già riconosciuta tervenuta approvazione della ci sia continuità ed effettivi- In Italia 230 mila Sileci, «ma è stata rimossa dal come soggetto costituzionale. riforma previdenziale forense. tà nell’esercizio dell’attività e avvocati in attesa parlamento. Sul numero chiu- Mentre l’Unione delle camere L’approvazione prevede una ri- l’applicazione dei criteri stabi- so all’università, invece, siamo penali ha attaccato duramente modulazione dello scalone per liti dalla Cassa forense. Auspi- da 70 anni di convinti che questo paese ne l’Organismo unitario dell’av- l’aumento a 70 anni dell’età chiamo che questo progetto di una nuova legge abbia bisogno». Resta critica vocatura e il suo presidente de pensionabile, con entrata a regi- legge sia approvato velocemen- professionale la posizione dell’Associazione Tilla. «La costituzionalizzazio- me nel 2021 e un limite tempo- te, senza essere stravolto da chi nazionale forense. «Il ddl deve ne dell’avvocatura è il cavallo rale di sei anni all’aumento dal vorrebbe trasformare una libe- essere migliorato», dice il segre- di Troia per non fare le riforme. 2 al 4% dell’aliquo- ra professione, prima garanzia tario nazionale, Ester Perifano, L’Oua non rappresenta che se ta per il calcolo per i cittadini, in una categoria della riforma. «Vorremmo ora «L’esame a tappe forzate ha pro- stessa», si legge nella nota di- del contributo professionale ostaggio di questo leggere la riforma in Gazzetta vocato più di una incongruenza, ramata dal presidente e dal integrativo, o quel gruppo economico». Alla Ufficiale», ha aggiunto il presi- in particolare sul procedimento vicepresidente Ucpi, Oreste con veri- conferenza dell’Oua è interve- dente del Cnf, «è una riforma disciplinare e l’accesso per i gio- Dominioni e Renato Borzo- fica dopo nuto anche il presidente del che non arreca privilegi agli vani». ne. «La vera rappresentan- il secondo Consiglio nazionale forense, avvocati, come erroneamente za dell’avvocatura, come bilancio Guido Alpa, che ha posto l’ac- viene riferito. Non è una rifor- L’avvocatura come soggetto ha dimostrato il metodo tecnico. cento sulla necessità di indi- ma corporativa ma comporterà costituzionale di lavoro che ha portato pendenza e autonomia dell’av- piuttosto alcuni sacrifici: un alle proposte dell’avvoca- vocatura. Anche dall’esecutivo. accesso più difficile, l’aggior- Se all’interno dell’avvocatu- tura sulla nuova legge pro- «Se l’ordinamento dell’avvoca- namento per tutta la durata ra c’è unità di intenti sulla ri- fessionale appena approvata tura si regge sul sistema or- della carriera, l’assicurazione forma forense, non altrettanto dalla Commissione Giustizia dinistico e sul Cnf, mi chiedo obbligatoria a copertura degli può dirsi per quanto riguarda del Senato», prosegue la nota, perché allora non riconoscere eventuali errori professionali; la richiesta di modifica della «è quella plurale delle associa- alla stessa avvocatura il pote- gli Ordini saranno chiamati a Costituzionale per riconoscere zioni forensi e degli ordini di principi missioni cultura in materia, ma mercialisti e degli esperti contabili, non affidare alla delega il soprattutto il via libera in commis- «è rappresentata proprio da questa compito di distribuire le sione giustizia del senato della ri- sinergia tra una riforma parlamen- competenze. Ma attenzio- forma dell’ordinamento forense. Ma tare che fissa i principi uniformi per ne, precisa la Calderone, si riparte in un altro modo. Con una le professioni intellettuali e quello «se ci dovesse essere una legge snella, composta da circa una che poi si farà in relazione alle fun- riorganizzazione di com- dozzina di articoli e da puri principi zioni e alle competenze delle singole petenze o di albi, questo che definirà in modo chiaro cosa si professioni, ovviamente per comparti non dovrà comportare intende per professione intellettua- omogenei». È importante soprattut- una rivisitazione di le, mettendo nero su bianco i confini: to, precisa ancora il consigliere dei competenze profes- dal sistema di accesso a quello della dottori commercialisti ed esperti sionali di altri ordini formazione, dalle disposizioni sul contabili, «l’appoggio di Alfano per esistenti, sottrarre in- tirocinio a quelle sulle tariffe, dalle un’ iniziativa che ridisegna in modo somma competenze ad agevolazioni fiscali alle responsabi- riformatore i principi fondanti delle una categoria che per lità civile. Principi inderogabili a cui professioni intellettuali. E che, fa- legge già ce l’ha». Ad seguiranno singoli decreti legislativi cendo saldi questi, non potranno es- accogliere favorevol- di delega che stabiliranno poi le spe- sere confuse con altri soggetti». Il che mente la strada di una cificità di ogni singola professione. vuol dire, in sostanza, da una parte legge di principi è anche Una prospettiva di riforma che, per mettere in chiaro che le professioni Paolo Piccoli, presidente le categorie professionali, infatti, intellettuali sono collegate ad una del Consiglio nazionale del ben si accorda con l’iniziativa par- formazione ben definita e all’esame notariato: «siamo favorevo- lamentare in commissione giustizia di stato, dall’altro dire addio al vec- li», dice Piccoli, «ad una legge della Camera dove sono in corso le chio sistema duale che aveva fino ad che definisca i principi di una audizioni per aree professionali di ora caratterizzato qualsiasi approc- riforma per le professioni rego- competenza. cio riformatore. E la linea tracciata lamentate. Anche alla luce del dibat- Ma una prospettiva che soprattutto da Alfano è anche quella che il Comi- tito svolto in questi anni e tenendo mette d’accordo tutti. Perché, come tato unitario delle professioni (Cup) conto dei chiarimenti dell’Unione dice Mariagrazia Siliquini, relatore aveva auspicato proprio nell’audizio- europea a proposito di percorsi for- in commissione giustizia della came- ne in commissione giustizia alla Ca- mativi e selettivi che garantiscono le ra sulla riforma delle professioni, «il mera di pochi giorni fa. «Abbiamo ri- professioni ordinistiche, l’ipotesi del- concetto di fondo di una legge così badito», spiega il presidente del Cup la riforma complessiva che riguardi concepita è vincete: questa legge Marina Calderone, «l’opportunità di tutto il sistema ha dimostrato di non mette al riparo le professioni da nuo- una riforma di principi che indichi le poter procedere. Piccoli ricorda come ve bufere ideologiche che potrebbero linee di convergenza di tutte le pro- il notariato, da parte sua, abbia già esserci anche nel futuro. E il tutto fessioni declinando poi, attraverso anticipato moltissimi temi della ri- tenendo conto anche delle direttive decreti legislativi di delega sentiti i forma. In ogni caso, chiude, «abbiamo europee». Una quadratura del cer- pareri dei consigli nazionali, le spe- comunque dato la nostra disponibi- chio che per Andrea Bonechi con- cificità di ogni singola professione. lità a lavorare sulle altre questioni sigliere dell’ordine dei dottori com- «Abbiamo chiesto, precisa ancora, «di da risolvere». Angelino Alfano
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  • 31. Gd, Raciti: "Bloccare ddl sulla riforma dell'Avvocatura" 10/03/2010 “La forzatura dell’Ordine degli Avvocati, che chiede la discussione della riforma per il 18 Marzo, è inaccettabile”, dichiara il Segretario Nazionale dei Giovani Democratici Fausto Raciti. “Mi appello al Segretario Bersani, affinché il gruppo PD al Senato si impegni a bloccare un disegno di legge che vessa i giovani praticanti e professionisti, e che non si pone minimamente il problema di rendere l’avvocatura italiana più concorrenziale e in linea con gli standard europei e globali”. “ Siamo sempre stati convinti che una riforma non solo dell’Avvocatura ma di tutte le professioni sia utile e necessaria – spiega Raciti -, ma i nostri inviti al dialogo sono rimasti senza risposta. Di fatto il testo di legge che il Senato si appresta a discutere è identico a quello per cui scendemmo in piazza a Novembre.”. Raciti chiude ricordando e ammonendo “Il giorno della manifestazione ricevemmo attestati di solidarietà da parte di molti esponenti del PD. Ora è il momento di dimostrare con i fatti la vicinanza alla nostra battaglia. Il PD voti in maniera contraria al disegno di legge e spinga affinché si riapra il tavolo di discussione sulla riforma.” Gd, Raciti: “Aderiamo alla manifestazione di protesta del 28 Novembre contro la riforma dell’accesso alla professione forense” 19/11/2009 “L'atteggiamento del Governo e di parte dell'opposizione sulla Riforma dell'Avvocatura è inaccettabile. Non si può spingere per la rapida approvazione di un testo che non è stato in alcun modo né presentato né discusso con chi subirà le conseguenze più pesanti della Riforma, ovvero gli studenti universitari e i giovani praticanti ed avvocati. Come organizzazione giovanile ci sentiamo in dovere di reagire per tutelare i loro interessi, per questo aderiamo con convinzione alla manifestazione del 28 Novembre a Piazza Navona. Vogliamo dare un forte segnale sia al governo che al nostro Partito, le nuove generazioni non devono essere abbandonate.” Così Fausto Raciti, Segretario Nazionale dei GD che rilancia “ Saremo in tanti, da tutta Italia. Contestualmente presenteremo un ddl di iniziativa popolare che raccolga le proposte che abbiamo elaborato in questi mesi, dalla disciplina contrattuale del praticantato alla necessità di integrare la formazione professionale con quella universitaria. La priorità è accorciare i tempi di accesso e garantire a tutti le pari opportunità, in linea con i modelli adottati in tutto il resto di Europa. Su questi punti – assicura - non resteremo in silenzio.”
  • 32. La riforma per l'accesso alla professione non piace ai giovani praticanti avvocati di Massimiliano Nespola – Articolo 21.info Gli avvocati italiani sono quasi 160.000. Ventimila in più di quelli tedeschi, 25.000 più che in Spagna. L’unico dato particolarmente rilevante a livello comparativo è quello della Francia, dove sono intorno ai 30.000. In realtà analizzando la situazione europea è più anomalo il dato francese di quello italiano. Però questo non vuol dire che il problema non esista, sia per l’accesso che per l´esercizio della professione. Il fatto è che l’intero sistema è rimasto invariato, salvo piccoli accorgimenti, dal 1933. Un sistema che negli ultimi decenni ha prodotto un overload di formazione ed accesso alla professione. Un difetto sistemico così marcato richiede di concepire ex novo sia le logiche di accesso che di esercizio della professione. Ne abbiamo parlato con Julian Colabello, praticante avvocato, esponente dei Giovani democratici. Numero chiuso per l’accesso alla professione forense. Scuole private durante la pratica, obbligatorie e a pagamento. Nuove modalità per l’esame di Stato: lo si può sostenere al massimo 3 volte e fino a 50 anni, senza l’aiuto dei codici commentati. La riforma in discussione cosa vuol cambiare? La riforma che si sta portando avanti – come ammesso sia da Guido Alpa che da Giuseppe Sileci, Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati – si ferma solo al livello post laurea. Non c’è invece nessun intervento rispetto alla formazione universitaria. Una serie di interessi forti impedisce di intervenire su questo aspetto. Una riforma vera avrebbe bisogno di un coraggio che oggi non c’è, per cambiare veramente le cose. Per usare una metafora, la crisi dell’attuale avvocatura richiederebbe un intervento che tracci un nuovo corso del fiume. L’attuale riforma invece non fa che costruire una diga ancora più alta. Così facendo si danneggiano tanti ragazzi meritevoli in modo indiscriminato e su base economica e classista. Al di là dei test di ingresso, che ho sempre ritenuto uno strumento opinabile, come è possibile che non si tengano in nessun conto i tempi di accesso alla professione? Tornando al dato comparativo, in Francia si diventa avvocati a 24 anni, addirittura in Inghilterra a 23, mentre oggi in Italia si vuole proporre che dopo essersi laureati a 24, 25, o anche 26 anni, i ragazzi dovrebbero fare altri due anni di praticantato pagandosi le scuole forensi e senza alcuna possibilità di percepire un reddito. È praticamente una falcidia che forse otterrà gli effetti sperati a breve termine ma che alla lunga produrrà un blocco della mobilità sociale all´interno della professione. Questo non potrà che abbassare il livello qualitativo dei giovani avvocati. Possibile che nessuno abbia sollevato la questione nelle sedi istituzionali? Una delle poche norme che il Consiglio nazionale forense aveva proposto e che la Commissione Giustizia del Senato ha bloccato è stata proprio quella sul compenso, previsto in via generica e dopo un anno, per i praticanti. Il senatore Casson aveva chiesto di mantenerla, ma alla fine l’opposizione si è astenuta e il testo è passato in Commissione con i voti favorevoli della maggioranza. In questo senso la nostra battaglia ha anche lo scopo di chiedere a Partito democratico un’opposizione più netta. L’attuale proposta di riforma sembra voler cancellare anche le liberalizzazioni introdotte da Bersani, reintroducendo ad esempio i minimi tariffari. Anche questo è un motivo della vostra protesta? Le norme volute da Bersani hanno avuto il pregio di muovere una situazione incancrenita e sono
  • 33. comunque state deviate, eseguite a metà. Ad ogni modo, l’abbattimento completo dei minimi tariffari e l’inserimento senza limiti del patto di quota lite – quello tra la parte e l´avvocato sulla percentuale che verrà pagata al professionista in caso di successo della causa – è avvenuto in un contesto, quello italiano, dove gli studi legali sono per la maggior parte piccoli o medi, a differenza che in America o in Inghilterra. Il problema che si è creato riguarda il rapporto tra avvocati e i grandi soggetti economici: banche e assicurazioni, per esempio. Un avvocato non ha un grande potere contrattuale nei confronti dei grandi poteri economici, a meno che non abbia lui stesso grande potere. Eliminati completamente i minimi tariffari, le parcelle degli avvocati sono state decurtate del 20% da parte di molte banche e assicurazioni. E nessun avvocato si è opposto, perché avrebbe perso un grosso cliente. L’avvocatura, e a maggior ragione i giovani avvocati, hanno dovuto quindi subire il peso contrattuale dei clienti più importanti. In questo senso la reintroduzione dei minimi tariffari potrebbe avere un senso. Ma… Dica… …Ma molto meno senso avrebbero se il rapporto non riguardasse grandi imprese o enti pubblici ma singoli imprenditori e consumatori. Qui il mercato dovrebbe essere aperto alla competizione e consentire lo sviluppo di una sana concorrenza anche al ribasso, visto che a parità di potere contrattuale è più difficile che la situazione si sbilanci a favore di una piuttosto che di un’altra parte. Il problema dell’attuale riforma, a mio avviso, è che reintroduce i minimi tariffari tout court. Una norma che simboleggia tutto il disperato slancio di una parte dell’avvocatura che vorrebbe conservare ed ampliare i propri privilegi corporativi. Perché lo definisce disperato? Perché molte parti di essa – mio modesto parere – saranno giudicate in contrasto con le normative europee vigenti e ancor di più con quelle che entreranno a breve in vigore. Penso agli interventi che riguarderanno in generale il mercato del lavoro. Allora non c’è pericolo. Vedi, il problema non è impedire la riforma. È farne una migliore. Una riforma migliore è possibile? Non solo, è necessaria. Ma per essere efficace e duratura deve essere coerente e fondata su principi condivisi. Riprendendo il discorso sui minimi tariffari, se riconosciamo da un lato che il professionista nei confronti delle grandi imprese può essere considerato un soggetto in un certo senso debole, allora bisogna a maggior ragione riconoscere che i neolaureati non hanno nessun peso contrattuale nei confronti degli studi dove svolgono la pratica. In ogni mercato sano ci vogliono regole che favoriscano i soggetti più deboli. Senza regole vince sempre il più forte. Voi proponete anche il contratto di praticantato. Esatto. Il praticantato ha caratteristiche eterogenee, è insieme un lavoro ed un periodo di formazione. Ciò non toglie che in entrambi i casi dovrebbe essere certificato da contratto. Sia per una maggior serietà della pratica sia per fornire uno strumento che garantisca le tutele minime al praticante, sia economiche, che previdenziali, che assicurative. Non si rischia che molti studi legali smettano di prendere praticanti? Sempre meglio di quello che accade oggi, dove gli studi licenziano le segretarie e le sostituiscono con i praticanti a costo zero. Ripeto, io non credo nel numero chiuso, ma qualsiasi lavoro serio è selettivo. Preferisco perciò pensare ad un sistema in cui vengo preso perché valgo che ad uno in cui vengo scelto perché posso essere sfruttato. Ad ogni modo, nella bozza di legge che vorremmo lanciare come iniziativa popolare prevediamo che tutte le spese degli studi a favore dei praticanti siano fiscalmente detraibili nella loro complessità in quanto considerate contributi alla formazione.
  • 34. In questo modo l’impatto non sarebbe così drammatico. E poi, parliamoci chiaro, se il problema è dare 700-800 euro ad un praticante, vuol dire che c’è una volontà di fondo che mira a spremere il più possibile le nuove generazioni. Inoltre bisognerebbe dare la possibilità ai ragazzi di fare la pratica sia presso gli uffici giudiziari che presso la PA, oltre che presso gli studi legali. In questo modo si migliorerebbe sia la formazione che la tutela dei giovani praticanti. L’Ordine degli Avvocati di Roma ha mosso passi importanti in questo senso. Insomma, più tutele e tempi di accesso più brevi… Non solo, anche l’istituzione di borse di studio e finanziamenti per i più meritevoli. In questo il ruolo delle università dovrebbe essere centrale. Garantire continuità tra gli studi universitari e la formazione professionale è imprescindibile, sia per garantire i più deboli ma meritevoli che per fare in modo che il percorso sia più celere e serio. Non si capisce perché non ci siano corsi universitari ad indirizzo forense che consentano di svolgere una parte della pratica già durante l’università. Ad economia si sta sperimentando con successo qualcosa del genere per i commercialisti, perché non cogliere l’occasione per allargare la sperimentazione? Crede che tutto ciò possa trovare spazio in parlamento come tra gli avvocati? Penso che il fronte a favore dell’attuale riforma sia molto meno compatto di quanto sembri. Molti riconoscono le criticità dell’attuale disegno di legge. Noi ci siamo mossi per primi in una nuova direzione, ora staremo a vedere cosa succederà.
  • 35. In piazza contro la riforma dell'Avvocatura di Lorenzo De Cicco In migliaia avevano aderito su internet, e ieri in piazza Farnese a Roma si sono riversati studenti di tutta Italia per aderire alla manifestazione nazionale contro la riforma dell'Avvocatura indetta dai Giovani Democratici, Cgil e Ugai (Unione Giovani Avvocati Italiani). Alla manifestazione hanno aderito anche i Radicali Italiani, gli studenti Luca Coscioni, e decine di sigle di associazioni studentesche dei principali atenei del Paese (Roma, Napoli e Milano in testa). Gli studenti sono scesi in piazza contro il disegno di legge presentato dal senatore Mugnai (Pdl) per il riordino della professione di avvocato, che il ministro Alfano vorrebbe inserire nella riforma della Giustizia. Le novità principali della manovra sono l’introduzione, durante il periodo di pratica, di scuole forensi obbligatorie e a pagamento, un test di preselezione al momento dell’iscrizione all’albo dei praticanti, il reddito minimo per rimanere iscritti all'albo con la reintroduzione dei minimi tariffari, il rafforzamento del ruolo degli ordini nei procedimenti disciplinari e nello svolgimento dell'esame di abilitazione. Universitari, praticanti e giovani avvocati di Roma, Salerno, Torre Annunziata, Milano, Lecce, Urbino, hanno preso parte alla protesta nonostante il sindaco di Roma Alemanno avesse chiesto lo spostamento della manifestazione (inizialmente convocata a Piazza Navona) a due giorni dal suo svolgimento, nonostante l'autorizzazione della Questura. “Come organizzazione giovanile – spiega il segretario nazionale dei Giovani del Pd, Fausto Raciti - ci sentiamo in dovere di reagire. Vogliamo dare un forte segnale sia al governo che al nostro Partito: le nuove generazioni non devono essere abbandonate”. “Presenteremo un ddl di iniziativa popolare che raccolga le proposte che abbiamo elaborato in questi mesi: la priorità è accorciare i tempi di accesso e garantire a tutti le pari opportunità, in linea con i modelli adottati in tutto il resto di Europa. Su questi punti – assicura - non resteremo in silenzio.” Non solo “no” dunque dalla manifestazione, ma anche proposte concrete per migliorare l'accesso alla professione: riduzione dei tempi, formazione forense durante l'università, disciplina contrattuale del praticantato, sostegni economici a studenti e tutele assicurative per i praticanti. “I praticanti hanno mostrato il loro libretto della pratica, un libretto verde in cartoncino, sventolandolo in aria come simbolo del loro stato di precarietà e malessere – racconta Julian Colabello, praticante avvocato, uno dei promotori della protesta - Gli studenti invece hanno portato il loro manuale di procedura civile, l’esame notoriamente più difficile del percorso universitario, che hanno tenuto sopra la testa come metafora del peso e dei sacrifici che gli studenti devono affrontare ogni giorno, già prima di intraprendere il duro percorso del praticantato”. Anche il centro-destra è spaccato: “Non ci vengano a dire che siamo i soliti comunisti – alzano la voce alcuni ragazzi di Libertiamo, il movimento politico vicino al deputato del Pdl Benedetto Della Vedova, schieratosi contro il ddl Mugnai – Non è una riforma. È un attacco contro lo spirito del Popolo della Libertà. Siamo sicuri che convenga portare a casa una legge che piace alla corporazione forense, ma distrugge le premesse ideali e riformiste del berlusconismo classico, quello che ha allevato una generazione di autonomi e partite Iva?” Durante la manifestazione arriva anche la solidarietà del Partito Democratico: “Il disegno di legge – si legge nella nota di Stefano Fassina, segreteria Pd – rappresenta un evidente passo indietro rispetto alle norme introdotte nel 2006 dall’allora ministro Bersani. Se il testo diventerà legge, ne faranno le
  • 36. spese i cittadini, le imprese ed i giovani avvocati. La contro-riforma peserà negativamente sull'equità, sulla mobilità sociale, sulla distribuzione del reddito e sulla competitività dell'Italia. Il Partito Democratico è per una riforma organica di tutti gli ordini professionali e di tutte le professioni secondo i principi guida contenuti nelle misure di liberalizzazione realizzate nel 2006 dal Governo Prodi”. 29 novembre 2009 – L’Unità
  • 37. PROFESSIONISTI - ORDINI E PENSIONI Riforma degli avvocati , è polemica No di Confindustria: è contro il mercato Possibile slittamento dell’esame al 2010 ROMA - Parte al rallentatore la riforma dell’ordinamento forense il cui esame in aula al Senato potrebbe slittare al 2010 per lasciare spazio al disegno di legge sul processo breve. La legge, attesa da 236 mila avvocati, ridisegna la professione legale dalla A alla Z: confermati gli esami più severi per l’accesso, l’albo selettivo e la reintroduzione delle tariffe minime mentre cade, almeno per ora, la soglia minima di reddito per potersi iscrivere all’ordine. Il provvedimento è passato in commissione Giustizia con un voto bipartisan. L’Udc, tuttavia, ha scelto l’astensione perché, ha spiegato Gianpiero D’Alia, «la mancata calendarizzazione in aula evidenzia l’esigenza della maggioranza di lasciare il campo libero all’approvazione, prima di Nata- le, del ddl Gasparri sul processo breve». Invece Giuseppe Valentino (Pdl), relatore dei due provvedimenti, minimizza. «Nell’affidare il mandato al relatore per l’aula c’è comunque l’impegno ad accelerare i tempi». E anche il presidente della commissione, Filippo Berselli (Pdl) rassicura gli avvocati pur non potendo offrire una data certa. Il testo di 65 articoli varato ieri ha incassato il plauso del presidente del Consiglio nazionale forense, professor Guido Alpa, che ha parlato di «una riforma senza spirito corporativo». Alpa ha anche tentato di fugare le preoccupazioni della Confindustria che da tempo aveva bocciato le norme sull’esclusività dell’attività legale: «Alcuni emendamenti approvati al Senato sono contrari ai principi del libero mercato perché queste norme potrebbero impedire alle asso- ciazioni d’imprese di assistere sul piano legale i propri associati ». Confindustria, quindi, è tornata a chiedere una modifica in aula. Critiche, poi, arrivano dall’Associazione nazionale forense («La ri- forma nasce già vecchia»), dai giovani avvocati dell’Ugai («Approvata una controriforma contro i cittadini») e dalla senatrice del Pd Silvia Della Monica («Riforma carente e corporativa»). Invece, per Maurizio De Tilla (Oua) «la commissione ha avuto coraggio »: ora «il prossimo passo è il numero programmato dalle Università alla professione». Dino Martirano 19 novembre 2009 – Corriere della Sera
  • 38. L’Antitrust: “Ordini professionali agiscono come caste” Architetti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, ingegneri, medici e odontoiatri, notai, periti industriali, psicologi, dottori commercialisti ed esperti contabili. Ordini professionali che, secondo l’Antitrust, agiscono come delle “caste”. Con privilegi ingiustificati e un’elevata resistenza al cambiamento. L’organismo che vigila sulla concorrenza ha terminato un’indagine in corso dal 2007 sugli ordini professionali. E per il garante il risultato è preoccupante: “Dall’indagine conoscitiva su 13 ordini professionali, avviata a gennaio 2007 e emerge una scarsa propensione delle categorie, sia pur con positive eccezioni, ad accogliere nei codici deontologici quelle innovazioni necessarie per aumentare la spinta competitiva all’interno dei singoli comparti”. Anzi, ”la liberalizzazione della pattuizione del compenso del professionista, la possibilità di fare pubblicità informativa e di costituire società multidisciplinari - si legge nelle conclusioni - non sono state colte come importanti opportunità di crescita ma come un ostacolo allo svolgimento della professione”. Gli ordini, secondo l’Antitrust, non possono più tardare nell’adeguarsi alle normative europee. Così il garante invita ad agire con gli strumenti legislativi contro l’immobilismo degli ordini. E propone alcune modifiche “necessarie”, come “prevedere percorsi più agevoli di accesso alle professioni” attraverso corsi universitari e “tirocinii proporzionati alle effettive esigenze di apprendimento”, non stage infiniti. Sarebbe poi giusto, secondo l’organismo, che la nozione di “decoro professionale” sia “elemento che incentivi la concorrenza tra professionisti e rafforzi i doveri di correttezza professionale nei confronti della clientela e non per guidare i comportamenti economici dei professionisti”. Secondo l’associazione dei consumatori Aduc, le parole dell’Antitrust “rendono giustizia di una situazione sotto gli occhi di tutti: i tentativi di riforma degli ordini sono inutili. Quand’anche qualcosa dovesse apparire, si tratterebbe comunque di fumo negli occhi. Solo la loro abolizione potrebbe democratizzare offerte e domande”. Emanuele Rossi Sabato 21 Marzo 2009 – Panorama Canale Economia
  • 39. Riforma forense: l’Ordine apre Articolo Apertura News di Attualità | 16 Marzo 2009 | Un primo passo verso l’ascolto è stato fatto. L’appello di un serio confronto tra studenti, praticanti, istituzioni accademiche e forensi – lanciato dagli Studenti Democratici della Facoltà di Giurisprudenza de la ”Sapienza”, la Rete Degli Studenti (RDS) di Roma3 e gli Studenti in Movimento di ”Tor Vergata – è stato accolto da Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), e tra i principali redattori della bozza della riforma ora trasfusa nel ddl Mugnai. Della riforma così se ne parla e se ne è parlato giovedì alla Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza durante un incontro organizzato per discutere i punti più caldi di un testo per l’accesso alla carriera forense, che secondo i baby avvocati bloccherebbe l’ingresso a molti praticanti. Un dibattito che ha visto anche un cambiamento di rotta e di apertura da parte di Guido Alpa. Prima una prolusione sulla necessità di regolamentare la professione e poi una breve spiegazione sulle proprie intenzioni. Al microfono – il presidente – ha ribadito più volte il suo intento di voler tutelare e non colpire gli studenti e i praticanti senza un concreto supporto economico alle spalle. Il pericolo, infatti, secondo gli Studenti Democratici è che possa profilarsi nella riforma una selezione degli aspiranti su base economica, tramite maggiori spese e incombenze professionali. Poi si passa a snocciolare una serie di numeri sugli avvocati presenti oggi in Italia e un confronto con gli altri Paesi Europei. I dati, infatti, fanno un po’ paura specialmente quando sul tavolo sono comparsi gli ultimi rapporti sulla professione: in Italia sono circa 200 mila gli iscritti all’ordine forense, in Francia 47 mila. Ma l’intento di un dietro front da parte degli studenti e futuri praticanti è fallito. L’immagine è piuttosto quella di un ordine forense diviso, dove alcuni relatori plaudono alle battute dei ragazzi e si schierano contro una riforma “che deve essere rivista in molte sue parti”. A fare dietro front, invece, è stato proprio Alpa che, a conclusione del dibattito, ha dichiarato di non avere alcuna “solidarietà politica” nei confronti del Governo dicendosi “disposto a recepire proposte di modifica alla riforma” contenuta nel disegno di legge 1198”. Al presidente del Cnf ha fatto eco Julian Colabello, promotore dell’incontro. “Ribadiamo il nostro intento di non fermarci – ha dichiarato – costringendo al confronto chi finora pensava di poterne fare a meno. Nessuno può prescindere dalla tutela delle nuove generazioni e delle pari opportunità”. Anna Di Russo – Corriere dell’Università
  • 40. Apc-Giustizia/Praticantato avvocati, Consiglio forense pronto dialogo [1]Guido Alpa disposto ad accettare modifiche proposte da studenti Roma, 12 mar. (Apcom) - Si è concluso con un dietro front del Consiglio nazionale forense l'incontro sull'accesso alla professione di avvocato, organizzato oggi all'università La Sapienza di Roma dai giovani del Partito democratico. Il presidente del Cnf, Guido Alpa ha dichiarato di non avere alcuna "solidarietà politica" nei confronti del Governo dicendosi "disposto a recepire proposte di modifica alla riforma" contenuta nel disegno di legge 1198, a firma del senatore Franco Mugnai (Pdl), attualmente in discussione al Senato e pronto a essere recepito nella riforma Alfano sulla Giustizia. Al presidente del Cnf ha fatto eco Julian Colabello, promotore dell'incontro. "Ribadiamo il nostro intento di non fermarci - ha dichiarato - costringendo al confronto chi finora pensava di poterne fare a meno. Nessuno può prescindere dalla tutela delle nuove generazioni e delle pari opportunità". Secondo i promotori dell`iniziativa, il convegno di oggi, al quale hanno partecipato studenti, giuristi ed esperti del settore provenienti da tutta Italia e anche dall'estero, ha evidenziato numerose criticità sul testo, alla cui redazione aveva contribuito lo stesso Cnf. La mobilitazione è partita dalla Sapienza lo scorso 10 febbraio e presto si è allargata ad altri atenei italiani. Gli universitari contestano il disegno di legge nella parte in cui prevede test d`ingresso a scuole forensi a pagamento obbligatorie nel periodo di pratica, un esame conclusivo della scuola, una pre-selezione per l`accesso all`esame di Stato e l`eliminazione, in sede d`esame, dei codici commentati. Al contrario, le modifiche di accesso alla professione forense sono ritenute "necessarie" dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano per "smaltire gli oltre 150mila avvocati italiani e per garantire al pubblico professionisti più preparati e meglio selezionati".
  • 41. PROFESSIONI: ATENEI ROMA IN PROTESTA CONTRO RIFORMA ALFANO “PER MODIFICHE AD ACCESSO PROFESSIONE FORENSE ASCOLTI ANCHE STUDENTI E ACCADEMICI” Roma, 12 mar.(Adnkronos) - Sulla riforma dell'accesso alla professione forense il ministro Alfano ascolti anche studenti, accademici e professionisti. E' l'appello degli Studenti Democratici della Facoltà di Giurisprudenza de la ''Sapienza'', la Rete Degli Studenti (RDS) di Roma3 e gli Studenti in Movimento di ''Tor Vergata'' hanno lanciato un appello affinché la riforma sia rivista tramite un serio confronto tra studenti, praticanti, istituzioni accademiche e forensi. Da questa mattina, infatti, sono già in opera banchetti informativi in tutti e tre gli atenei per la sottoscrizione dell'appello ed e' stato confermato l'incontro pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza de ''La Sapienza'' con Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), organo che si e' occupato di redigere la bozza della riforma ora trasfusa nel ddl Mugnai. Il pericolo, secondo gli Studenti Democratici e' che possa profilarsi nella riforma una selezione degli aspiranti su base economica, tramite maggiori spese e incombenze professionali e nel corso della pratica, che nel migliore dei casi porteranno ad un aumento delle tariffe. Per esempio, la previsione di una scuola forense a pagamento di due anni, parallela al praticantato, obbligatoria per tutti coloro che vogliano sostenere l'esame di Stato, con relative prove di accesso e di uscita da essa e prova di preselezione per l'accesso all'esame di Stato. Rimarrebbe disatteso, invece, l'avvio di una fondamentale politica risolutoria volta a ridurre i tempi e a favorire i modi di inserimento delle nuove leve nel sistema produttivo. Una delle proposte maggiormente inascoltate e' infatti quella di introdurre un obbligo di prepensionamento per gli avvocati ultrasessantacinquenni, tale da liberare la gran parte del contenzioso processuale in favore dei giovani avvocati e di quelli che lo stanno per diventare. (Sec/Ct/Adnkronos) 12-MAR-09 15:07