La psicomotricità è una disciplina che aiuta a rendere più armonici il corpo, le emozioni e gli aspetti cognitivi attraverso il movimento e il gioco.
E' rivolta, come pratica educativa, ai bambini timidi, insicuri o con difficoltà di concentrazione.
Invece viene utilizzata come terapia per i bambini con disabilità, con sindromi o ritardi dello sviluppo.
“Il candidato pianifichi un percorso didattico finalizzato all’utilizzo del corpo per rappresentare situazioni fantastiche.
Il candidato progetti l’unità di apprendimento per una sezione di bambini di cinque anni.”
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La Psicomotricità relazionale per il benessere dei bambini al nidoRachele96
La Psicomotricità è la scienza che studia l’attività motoria del corpo dal punto di vista psichico, è quindi un’attività che si propone di dare al bambino un luogo di libera espressione dei propri impulsi e dei propri vissuti, utilizzando il corpo come strumento. Il gioco libero è il canale espressivo più naturale ed istintivo per ogni bambino.
La psicomotricità relazionale è ormai ritenuta un’efficace metodologia educativa che lavora sulla dimensione affettivo-emozionale delle relazioni bambino-bambino e bambino-adulto.
Si tratta di una disciplina relativamente giovane nata dall’incontro di diverse discipline, allo scopo di unificare il dualismo cartesiano “Mente” “Corpo”, per arrivare a considerare la persona globalmente. Essa parte dal presupposto che il movimento del bambino contiene già in sé, per sua natura, tutte le informazioni relative a quella che sarà la sua attività psichica, i suoi processi emozionali e motivazionali, quelli funzionali nonché i processi cognitivi. Non si può parlare di prima infanzia senza partire dal suo “sviluppo psicomotorio”: il bambino, infatti, matura a partire dall’esperienza corporea. Se la costrizione della personalità del bambino passa attraverso la rappresentazione che questi ha del suo corpo, allora, è necessario agire sul corpo per ottenere cambiamenti significativi anche a livello mentale.
I gruppi di parola per figli di genitori separatiNicola Piccinini
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2. Indice
1. Cos’è la psicomotricità
2. I destinatari
3. Il psicomotricista
4. La sala
5. Il materiale
6. La seduta
7. Gli esercizi
3. 1.Cos’è la psicomotricità
La psicomotricità
Rende più armonici il
corpo, le emozioni e gli
aspetti cognitivi, tramite
il gioco e il movimento.
Si sviluppa in Francia
agli inizi del ‘900.
L’esperienza corporea è
fondamentale per lo
sviluppo del bambino.
4. La pratica psicomotoria può …
… assumere due orientamenti:
L’educazione psicomotoria
favorisce la manifestazione
dell’espressività psicomotoria infantile.
La terapia psicomotoria
è utile quando si verificano blocchi o
rallentamenti del processo di maturazione
psico–corporea.
5. 2. I destinatari
Bambini di età compresa tra 0 e 8/9 anni.
Bambini timidi, insicuri o con difficoltà di
concentrazione.
Bambini con disabilità, ritardi nello
sviluppo e con sindromi.
Questi possono incontrare degli
ostacoli nell’apprendimento se
non sviluppano adeguatamente
le pratiche psicomotorie.
6. 3. Il psicomotricista
Rassicura i bambini.
Comunica con loro.
Ascolta i loro bisogni.
Si mette sul loro stesso piano.
Instaura un rapporto di empatia.
Non deve accoglierli giù a gattoni
posizione aggressiva.
INOLTRE …
7. Ascolta i genitori all’inizio della terapia per avere un’idea
delle interazioni e dell’ambiente in cui il bambino vive.
La qualifica non basta per essere un buon psicomotricista.
Sceglie il materiale da utilizzare.
8. 4. La sala
Deve essere un ambiente:
caldo;
piacevole;
accogliente;
preferibilmente con il pavimento
in sughero o in legno;
dedicato all’espressione creativa.
9. La sala delle attività deve essere attrezzata:
con cuscini;
con materassi;
con materiali per travestimento;
per disegnare;
per fare costruzioni;
per fare manipolazioni.
10. 5.Il materiale
Stimola diverse aree.
Varia a seconda dell’età e del gruppo dei
bambini.
Si suddivide in:
-materiale per l’espressività motoria
attrezzi fisici, materiale morbido e rigido.
-materiale per l’espressività grafica e per le
costruzioni
fogli di diverse dimensioni, pennarelli,
pastelli, costruzioni e mattonelle in legno.
11. 6. La seduta
Dura un’ora.
Ha una cadenza settimanale.
E’ divisa in tre fasi:
1) RILASSAMENTO
2)DINAMICITA’
3)SIMBOLAZIONE
Sottofondo musicale
Distribuzione del materiale
Collocazione corporea
Cambia musica
Il linguaggio è prettamente non verbale
Il gruppo si amalgama
Viene rappresentata una delle sedute
12. 7. Gli esercizi
Favoriscono il processo di socializzazione.
Vengono svolti non solo a scuola ma anche a
casa.
Permettono di acquisire:
-lo schema corporeo;
-la padronanza del meccanismo del gioco;
-la padronanza del meccanismo del corpo;
-la padronanza dello spazio gestuale.