La crisi che stiamo vivendo ha una portata storica. Rimarrà impressa a lungo nella memoria collettiva; probabilmente i nostri figli e nipoti ne parleranno come la crisi del sistema finanziario mondiale. Per questo è importante capire bene come è nata e come si è diffusa. In questa presentazione analizziamo passo per passo le cause scatenanti e i meccanismi di diffusione della crisi, esaminando anche cos’hanno fatto i governi per arginarla.
3. Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo
quella degli anni ‘30
La crisi finanziaria si sta trasformando in una crisi
economica la cui gravità è ancora incerta
La nostra generazione non ha mai visto niente di simile
Cerchiamo di capire meglio cosa è successo…
4. Sommario
1. Come è iniziata la crisi
3. Da crisi locale a crisi sistemica
5. L’aggravarsi della crisi
7. Cosa hanno fatto i governi e banche
centrali per risolverla
6. I mutui subprime
Sentiamo spesso dire che la crisi è iniziata a causa dei
mutui subprime
Ma cos’è un mutuo subprime?
Si tratta di un mutuo che la banca concede a persone con un
reddito basso e/o instabile.
Il mutuo subprime è una operazione rischiosa per la banca, in
quanto non è sicuro che le persone riusciranno a pagare il debito.
7. I mutui subprime
Fonte: Inside Mortgage Finance Pubblications, Dic 2006
A partire dal 2000, molte banche americane concedono
tantissimi mutui, tra cui anche molti mutui subprime
8. I mutui subprime
Ma perché le banche concedevano mutui a
persone che avrebbero avuto difficoltà a
ripagarli?
Il processo è stato facilitato da una serie di
motivi, in particolare:
1) L’andamento del mercato immobiliare
2) Il meccanismo finanziario della
cartolarizzazione
Andiamo a vedere come…
9. 1) La bolla immobiliare
A partire dal 2000 fino a metà del 2006, il prezzo delle
abitazioni è cresciuto moltissimo, creando una
cosiddetta “bolla immobiliare”.
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10. 1) La bolla immobiliare
Il continuo aumento dei prezzi delle case favoriva anche
le istituzioni che concedevano i mutui, rendendo l’attività
conveniente e poco rischiosa.
Vediamo perché…
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11. 1) La bolla immobiliare
Infatti, prevedendo un continuo aumento dei prezzi delle
case, chi concedeva un mutuo non si chiedeva se il
mutuatario “subprime” potesse veramente
ripagare le rate…
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12. 1) La bolla immobiliare
Anzi, in caso di mancato pagamento, la banca poteva
prendersi la casa e rivenderla ad un prezzo più alto
dell’ammontare del mutuo concesso.
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Pignoramento
e rivendita
della casa
Concessione
del mutuo
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13. La bolla immobiliare e i tassi d’interesse
La bolla immobiliare è stata favorita dai tassi
d’interesse molto bassi raggiunti dal 2001 al 2004
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8 Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve
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I tassi bassi erano parte della politica di stimolo economico
della Banca centrale americana (FED) in risposta alla crisi della
bolla internet del 2000 e all’attacco dell’11 Settembre 2001.
14. La bolla immobiliare e i tassi d’interesse
9
8 Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve
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Ma il tasso di interesse viene anche chiamato
“costo del denaro”.
Quindi se i tassi sono bassi anche il denaro “costa
poco” e le persone hanno sia più possibilità sia più
incentivo a prendere soldi in prestito
15. La bolla immobiliare e i tassi d’interesse
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8 Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve
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Quindi molte persone richiedono e ottengono dei mutui
per comprare casa
Ed è anche per questo che i prezzi delle case sono
aumentati causando la “bolla immobiliare”
16. 2) La cartolarizzazione
Come abbiamo detto prima, un altro elemento chiave
per capire perché le banche sono riuscite a concedere
tanti mutui subprime è la cartolarizzazione
L’abbiamo sentita nominare spesso…ma cos’è?
17. 2) La cartolarizzazione
La cartolarizzazione è uno meccanismo finanziario
attraverso cui le banche riuscivano a rivendere i mutui
subprime trasferendone il rischio nel mercato
finanziario.
Andiamo a vedere come…
18. Il mutuo tradizionale
Mutuatario
Banca
Con un mutuo tradizionale la banca presta dei soldi al
mutuatario per comprare una casa. In cambio, il
mutuatario si impegna a ripagare il prestito in una serie
di rate.
La banca ne trae un profitto, ma deve aspettare vari anni
di rate per ottenere indietro l’intera somma prestata.
19. La cartolarizzazione
Società Veicolo
Mutuari Mutuari
Banca
Altra Banca
Altro Veicolo
Con la cartolarizzazione, la prima fase è identica al mutuo
tradizionale.
Questa volta però la banca rivende il mutuo ad un’altra istituzione
finanziaria, “liberandosi” del rischio.
Attraverso questa istituzione (Società Veicolo), la banca recupera
immediatamente i suoi soldi, incassa un profitto e può
ricominciare ad offrire altri mutui e così via.
20. Riassumiamo…
Le banche americane e altre istituzioni finanziarie
offrivano numerosi mutui “subprime”, cioè
ad alto rischio.
Questo perché:
1) Il forte aumento dei prezzi delle case
permetteva di coprirne i rischi
2) Il processo di cartolarizzazione serviva per
trasferire questo rischio ed ottenere altri soldi
per continuare a concedere mutui.
21. Riassumiamo…
Per avere un’idea della portata di tale fenomeno, basti
pensare che in California un raccoglitore di fragole
messicano con un reddito annuo di 14.000$, che parlava
poco e male l’inglese, ha ottenuto da una finanziaria
legata a Washington Mutual un mutuo da 720.000$ per
comprarsi casa.
Storia tratta dall’Herald Tribune, 27-11-2008
23. La cartolarizzazione
Società Veicolo
Mutuari Banca
Mercati Internazionali
La Società Veicolo emette delle obbligazioni legate ai
mutui: cioè va al mercato finanziario e dice: “prestatemi
dei soldi; in cambio vi garantisco che pagherò degli
interessi usando i rate dei mutui che incasserò”
24. La cartolarizzazione Investitori
Mutuatari
Banca Società Veicolo
I mutuatari ripagano le rate alla banca, ad esempio ad
un tasso pari all’8%. La banca aveva venduto i mutui
alla società veicolo a cui, quindi, trasferisce le rate .
La società veicolo a sua volta ha venduto titoli legati ai
mutui agli investitori, e quindi pagherà loro gli interessi
dovuti, per esempio il 4%.
La società veicolo quindi trae profitto dalla differenza dei
tassi, 8%-4%
25. Le agenzie di rating
A A A
Questo processo è stato facilitato dal fatto che le
agenzie di rating (che devono analizzare questi titoli e
misurarne il rischio) hanno sottovalutato la rischiosità di
questi investimenti e li hanno promossi “molto sicuri”.
26. Quindi, questi titoli, promossi come investimenti sicuri,
hanno raggiunto ogni angolo del sistema finanziario
mondiale attraverso la cartolarizzazione.
28. Scoppia la crisi locale
Il tutto sembrava funzionare perfettamente.
Chi non aveva mai avuto la possibilità di comprare una
casa ora poteva farlo, le banche e gli investitori
facevano enormi profitti e il rischio sembrava
distribuito talmente bene da sembrare quasi annullato.
Ma qualcosa si blocca…
29. Il mutuo si fa troppo caro…
A partire dal 2004, i tassi di interesse americani iniziano
a crescere
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8 Tasso di Interesse USA, Fonte: Federal Reserve
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…e i mutui diventano sempre più costosi e difficili da
ripagare
30. …e la bolla scoppia
Inoltre, nel 2006, la crescita dei prezzi delle case si
ferma e, nel 2007, i prezzi iniziano cadere
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31. …e arrivano le prime perdite
Con i prezzi delle case in ribasso, le banche che
avevano concesso molti “mutui subprime” ora
iniziano a registrare delle perdite sempre più
grandi.
Concessione
del mutuo
Pignoramento
e rivendita
della casa
Indice Case-Schiller: Prezzi delle Case USA
2005 2006 2007 2008
32. Da crisi locale a crisi sistemica
Investitori
Mutuatari
banca Società Veicolo
Ma con i mutuatari che non riescono a ripagare le rate e
con la riduzione dei prezzi delle case, il flusso dei
pagamenti alla base della cartolarizzazione si blocca.
33. L’impatto della crisi
Quindi i titoli fondati sulle rate dei mutui subprime
cominciano a non far guadagnare quanto era atteso e
cominciano a generare perdite.
Prezzo in dollari dei titoli fondati sui mutui
Fonte: FMI rapporto sulla stabilità finanziaria, Ott 08.
Il loro valore di mercato si riduce drasticamente
(nessuno li vuole comprare e tutti li vogliono vendere).
Come si sente spesso dire quei titoli “non hanno più
mercato”
34. L’impatto della crisi
Questi titoli erano stati comprati da banche ed istituzioni
finanziarie in tutto il mondo, che iniziano a registrare
grosse perdite.
La crisi si estende all’intero sistema finanziario
mondiale.
35. L’impatto della crisi
Quindi il nostro coltivatore di fragole messicano
non riesce più a pagare le rate del suo mutuo da
720.000$.
La finanziaria californiana gli pignora la casa che
però ora vale solo 500.000$
Alla fine, attraverso la catena che abbiamo visto,
ci perde pure la società norvegese che aveva
comprato l’obbligazione legata al mutuo.
37. L’effetto dei meccanismi che abbiamo descritto si vede
già dall’estate 2007, quando scoppia la “febbre” sui
mercati finanziari
Differenza tra il tasso d’interesse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato
americani
Questo grafico misura la tensione dei mercati finanziari e
può essere considerato il termometro della crisi.
38. Il termometro della crisi
Differenza tra il tasso d’interesse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani
Vediamo che nell’estate 2007 quando si verificano le prime
perdite sui titoli legati ai mutui subprime la tensione sale.
39. Il termometro della crisi
Differenza tra il tasso d’interesse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani
La temperatura si mantiene alta per un anno.
40. Il termometro della crisi
Differenza tra il tasso d’interesse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani
Nel Settembre 2008 la febbre schizza in alto e scoppia la
crisi nella forma in cui la conosciamo ora
41. Il termometro della crisi
Differenza tra il tasso d’interesse interbancario (LIBOR) e il tasso dei titoli di stato americani
Ma in che modo la febbre che si è protratta per un anno
ha contribuito a far scoppiare i mercati finanziari a
Settembre?
42. Crisi di fiducia
Con le perdite sui titoli legati ai mutui, il mondo della
finanza si è reso conto del fatto che quei titoli “sicuri”
erano in realtà abbastanza rischiosi
Con grande preoccupazione,
tutte le banche del mondo si
sono chieste:
Quanti titoli “tossici” abbiamo
comprato e quante perdite
abbiamo?
Quanti ne hanno comprati le
altre banche e quante perdite
hanno?
43. Crisi di fiducia
? ?
? ?
Tutto questo ha determinato una crisi di fiducia nel
sistema finanziario.
Le banche ormai non si fidavano più l’una dell’altra e
quindi hanno smesso di prestarsi soldi a vicenda.
44. Crisi di liquidità
In questo contesto si scatena una
crisi di liquidità
Cos’è?
Per fare un esempio che può riguardare ognuno di noi, è
proprio come se l’impresa dove lavora Paola (nome di
fantasia) ritardasse nel pagamento del suo stipendio.
Se Paola avesse una rata del mutuo in scadenza, ora si
ritroverebbe in crisi di liquidità fino a quando l’impresa
non le pagherà lo stipendio.
45. Crisi di liquidità
Quindi Paola sarebbe in crisi di liquidità perché i soldi li
ha in teoria, ma le mancano temporaneamente.
Se questa situazione continuasse (ad esempio se
l’impresa per cui lavora fallisse) Paola non potrebbe
ripagare più il mutuo e quindi diventerebbe insolvente
(da crisi di liquidità si passa ad una crisi di
insolvenza).
46. Crisi di liquidità
Allo stesso modo, se ad esempio una banca ha bisogno
di pagare dei creditori ma non ha questi soldi
disponibili (perché magari li ha dati in prestito), la
banca si trova in crisi di liquidità.
In condizioni normali, la banca può prendere soldi in
prestito da altre banche (cioè nel mercato
interbancario) o sui mercati finanziari.
Se però le banche e i mercati non si fidano e non
prestano più soldi, la crisi di liquidità può diventare
un problema molto serio.
47. Crisi di liquidità
Banche in crisi di
liquidità
Banche non si
fidano, e non si
prestano più denaro
Banche vendono
titoli per ottenere
liquidità
Per continuare ad operare regolarmente, le banche in
crisi cominciano a vendere le attività vendibili
(proprio come Paola comincerebbe a rivendersi
qualcosa per ripagare il mutuo…)
48. Crisi di liquidità
Ma le banche possono fare anche altro…
Banche in crisi di
liquidità
Banche non si
fidano, e non si
prestano più denaro
Banche riducono i
prestiti alle famiglie
ed alle imprese
Banche vendono i
titoli per ottenere
liquidità
…oltre a vendere quello che possono, cominciano a
ridurre il credito alle famiglie ed alle imprese
49. Crisi di liquidità
Tutto ciò è anche alla base del crollo delle borse
finanziarie…
Banche in crisi di
liquidità
Banche non si
fidano, e non si
prestano più denaro
Banche riducono i
prestiti alle famiglie
Banche vendono i ed alle imprese
titoli per ottenere
PASSIVO
ATTIVO liquidità
Capitale
Proprio
Peggiorano i bilanci
delle banche Crollo delle borse
… che peggiora ulteriormente i bilanci delle banche
(altre perdite) …e così via.
50. Crollano i colossi
Le perdite legate ai mutui subprime e la spirale della crisi
di liquidità hanno, in alcuni casi, portato in ginocchio
alcuni tra i più grossi imperi finanziari.
Lehman Brothers è fallita.
Merrill Lynch è stata inglobata dalla Bank of America.
AIG, Fannie&Freddie sono finite in amministrazione
controllata dello stato.
Bear Stearns è stata acquisita da JP Morgan
Fortís è stata salvata dai governi del BENELUX
Oltre ai grandi nomi sono fallite tante piccole banche ed
istituzioni finanziarie.
52. Gli interventi di governi e banche centrali
Ma in tutto questo casino, cosa hanno fatto i governi per
migliorare la situazione?
L’intervento dei governi si è concentrato soprattutto
nell’evitare che la crisi di liquidità portasse al fallimento
delle banche.
L’obiettivo primario è stato salvaguardare l’esistenza
del sistema finanziario stesso.
53. Gli interventi di governi e banche centrali
Con la crisi di liquidità in atto, i primi interventi a
sostegno dei mercati finanziari sono stati a carico delle
banche centrali con politiche di riduzione dei tassi
d’interesse e/o facilitando l’accesso al credito
Tuttavia quando il livello della crisi si è aggravato nel
Settembre 2008, è stato necessario anche un forte
intervento da parte dei governi.
Si è trattato di un intervento senza precedenti per
l’ammontare dei soldi stanziati e perché la dimensione
globale della crisi ha richiesto un forte coordinamento
tra i governi.
54. La dimensione dell’intervento dei governi
500mld €
625mld €
360mld €
770mld €
N.B. soldi stanziati e non
necessariamente già spesi 40mld €
55. La dimensione dell’intervento dei governi
Per dare un’idea della portata di tale intervento a livello
nazionale basta confrontare quanto il governo inglese,
americano ed italiano spendono per il salvataggio del
sistema finanziario e quanto in istruzione e sanità.
GRAN BRETAGNA
Piano Spesa Pubblica per
Salvataggio l’Istruzione 104mld€
Finanziario Spesa Pubblica
625mld€ per la Sanità
145mld€
Fonte Dati: OCSE e BBC
56. La dimensione dell’intervento dei governi
USA
Piano Spesa Spesa
Salvataggio Pubblica Pubblica
Finanziario per la Sanità per l’Istruzione
770mld€ 818mld € 674mld €
Fonte Dati: OCSE e BBC
57. La dimensione dell’intervento dei governi
ITALIA
Piano
Salvataggio Spesa Pubblica per la Spesa Pubblica in
Finanziario Sanità 104mld€ Istruzione 67mld€
40mld€
Fonte Dati: OCSE e Il Sole 24 Ore
Il piano di salvataggio dell’Italia è molto limitato rispetto a
quello degli altri paesi perché le perdite nel nostro
sistema finanziario sono state minori.
Infatti, le nostre banche hanno cartolarizzato pochi mutui
subprime e non hanno comprato tanti titoli legati ai mutui.
58. Ma perché concentrare così tanti soldi
e sforzi su questi aspetti?
Il fatto è che un fallimento delle principali banche, e la paralisi dei mercati finanziari
avrebbe degli effetti devastanti su tutta l’economia.
Crollo dei mercati azionari
Fallimento delle banche Cala il valore dei
risparmi delle aziende
I nostri depositi Le piccole imprese hanno Le imprese riducono gli Licenziamenti
diventano a rischio difficoltà ad ottenere prestiti investimenti
Crollo della domanda di beni e servizi
Recessione economica
59. Ma in che modo questi soldi vengono spesi
per aiutare le banche?
1) Una parte di tali fondi servono come garanzia
per i prestiti tra banche e per i depositi dei
cittadini
2) Un’altra parte vengono utilizzati per
ricapitalizzare le banche
60. 1) Il mercato interbancario
Per affrontare il problema della mancanza di liquidità i
governi europei hanno assicurato i prestiti che le banche
si fanno l’una con l’altra (il mercato interbancario)
Inoltre,le Banche Centrali hanno tagliato i tassi di
interesse ed ampliato le possibilità di prestito per gli
istituti finanziari in difficoltà.
Questo significa che se una banca non riesce a
restituire il prestito che le è stato dato da un’altra
banca, tale prestito viene ripagato dallo Stato
61. Oltre a garantire i prestiti interbancari I governi europei
hanno inoltre deciso di garantire i depositi dei cittadini
Questo ha diminuito il rischio che i correntisti si
precipitassero presso le banche richiedendo i soldi
depositati come ad esempio è successo la scorsa
primavera per la banca inglese Northern Rock
In Italia i depositi sono garantiti fino ad un massimo di
103.000 €, tale norma era già presente prima della
riunione dei governi europei
62. 2) La ricapitalizzazione
Cosa significa che lo stato ricapitalizza le
banche?
Significa che lo stato dà dei soldi alle banche. In
cambio le banche emettono nuove azioni che
vanno allo stato. In questo modo lo stato diventa
azionista della banca. Cioè lo Stato diventa
proprietario di una parte, o in alcuni casi tutta,
la banca.
63. Gli effetti della ricapitalizzazione sono:
1) Rafforzare la base di capitale delle
banche, che era stata erosa dall’evolversi
della crisi, allontanando così il rischio di un
fallimento
2) Aumentare la liquidità delle banche
consentendone la normale operatività
64. Tipi di intervento
L’importanza di salvare il sistema finanziario non
implica però che questo avvenga ad ogni condizione
Quali sono, per esempio, le condizioni che i Governi
possono imporre in cambio degli aiuti alle banche con i
soldi dei cittadini?
65. Tipi di intervento
Il Governo può chiedere:
• che le banche paghino i dividendi allo Stato prima
che agli altri azionisti
• di limitare il pagamento del bonus ai manager.
La Gran Bretagna l’ha fatto, gli USA no. (Ad es. JP Morgan negli
Stati Uniti ha ricevuto aiuti statali per 10mld$ e quest’anno
distribuirà 10,5mld$ in bonus)
66. Tipi di intervento
Il Governo può chiedere:
• che le banche paghino i dividendi allo Stato prima
che agli altri azionisti
• di limitare il pagamento del bonus ai manager.
• di sedere nei consigli di amministrazione delle
banche
Potendo quindi influenzarne e controllarne il comportamento
67. Tipi di intervento
Il Governo può chiedere:
• che le banche paghino i dividendi allo Stato prima
che agli altri azionisti
• di limitare il pagamento del bonus ai manager.
• di sedere nei consigli di amministrazione delle
banche
• che le banche usino i soldi che lo Stato dà per dare
prestiti ad imprese e famiglie.
Questo è un punto cruciale per limitare l’impatto che la crisi può
avere sull’economia reale
68. Tipi di intervento
Il Governo può chiedere:
• che le banche paghino i dividendi allo Stato prima
che agli altri azionisti
• di limitare il pagamento del bonus ai manager.
• di sedere nei consigli di amministrazione delle
banche
• che le banche usino i soldi che lo Stato dà per dare
prestiti ad imprese e famiglie.
In Italia non c’è stata ancora nessuna ricapitalizzazione
con soldi dello Stato, ma il governo ha stanziato 40mld€
per ricapitalizzare le banche che si trovino in difficoltà.
69. Tipi di intervento
Il Governo può chiedere:
• che le banche paghino i dividendi allo Stato prima
che agli altri azionisti
• di limitare il pagamento del bonus ai manager.
• di sedere nei consigli di amministrazione delle
banche
• che le banche usino i soldi che lo Stato dà per dare
prestiti ad imprese e famiglie.
Il decreto del governo prevede che, in caso di
intervento, il pagamento degli stipendi dei manager
dovrà sottostare ad un codice etico
71. Contagio dell’economia reale
Purtroppo, la crisi finanziaria è ormai diventata una crisi
economica la cui entità e durata è ancora incerta
Anche in Italia, i dati economici più recenti non sono
incoraggianti.
ore di cassa integrazione ordinaria +253%
disoccupazione +9%
produzione industriale -6.9%
ordinativi -12.2%
Fonti: ISTAT e INPS
72. Conclusione
Come vediamo anche se la crisi finanziaria ha colpito
l’Italia in misura limitata, la crisi economica inizia a farsi
sentire in maniera pesante
Questo è dovuto alla forte integrazione che c’è tra le
economie mondiali.
Quindi se una crisi colpisce fortemente dei paesi che
sono economicamente legati a me, alla fine la crisi
iniziale si ripercuote anche sul mio paese in maniera
indiretta.
73. Conclusione
Per questo è necessario che l’intervento dei vari governi
sia coordinato a livello internazionale ed in
particolare europeo
Inoltre per uscire dalla crisi é ora fondamentale una
politica economica coraggiosa da parte dei governi che
stimoli l’economia attraverso la leva fiscale, cioé
riduzione delle tasse sui cittadini e sulle imprese ed
aumento degli investimenti pubblici.
74. Grazie!
commenti@quattrogatti.info
www.quattrogatti.info
Le fonti dei dati e note bibliografiche sono reperibili sul
nostro sito.