4. IL VERO VOLTO DI IKEA:
paradisi fiscali e negazione dei diritti dei lavoratori
Da Piacenza a Pisa,
le politiche del lavoro
della multinazionale svedese
VENERDI’ 30 NOVEMBRE
h21:15 @ Ex Colorificio Liberato
via Montelungo 70/633
Interverrà una delegazione dei lavoratori SI-Cobas dell’Ikea di Piacenza
Nel corso dell’incontro verrà videoproiettata un’intervista al giornalista
Luca Martinelli di Altraeconomia, autore di un’inchiesta su Ikea e i paradisi fiscali
Laboratorio Rebeldìa
www.rebeldia.net PISA
5. Da numerose settimane
è in corso una dura lotta
sindacale dei lavoratori
del consorzio che opera
nei magazzini di Ikea
a Piacenza.
Salari da fame, discriminazioni e carichi di lavoro insostenibili. I lavoratori della cooperativa CGS
impiegati nella sede Ikea di Piacenza stanno lottando con scioperi e picchetti da diverse settimane
per rivendicare dignità sul posto di lavoro e l’applicazione del già misero contratto nazionale.
L’azienda ha risposto con licenziamenti mirati nei confronti dei lavoratori più combattivi e contro i
delegati del SiCobas, il sindacato di base che ha organizzato le lotte. Alle proteste degli operai è
arrivata puntuale la risposta repressiva con cariche della polizia ai cancelli, arresti e denunce.
La lotta ora si sta estendendo a numerosi altri magazzini della logistica.
In contemporanea a Pisa si stende un tappeto rosso per Ikea, l'inaugurazione del cantiere è stata
salutata da tutte le autorità politiche e dal sindaco Marco Filippeschi che con fascia tricolore e pala
in mano ha salutato l'inizio dei lavori spostando una manciata di terra.
I terreni dell'area dei Navicelli su cui sorgerà il nuovo centro commerciale del mobile sono stati
acquistati dalla Sviluppo Navicelli Spa. La multinazionale del mobile svedese ha sborsato poco più
di 200 euro al metro quadro per l'acquisto dei terreni, per una spesa complessiva superiore ai 22
milioni di Euro, praticamente quattro volte il valore corrisposto dalla Sviluppo Navicelli al Comune
di Pisa, proprietaria di parte di queste aree.
La valorizzazione delle superfici avviene dopo l'approvazione di una variante urbanistica,
approvata a tempo di record, che ha permesso ad Ikea di insediare un nuovo punto vendita ma
che nello stesso tempo ha duramente compromesso le possibilità di ripresa e sviluppo dei cantieri
già presenti.
Filippeschi si è premurato di esprimere la sua felicità per l'operazione se questa “ha aiutato
imprenditori locali esposti in imprese importanti”; non dice però quanto questa operazione possa
risultare conveniente per il Comune, per i cittadini e per il territorio della provincia.
Una delle argomentazioni principali a sostegno dell'operazione sono le ricadute occupazionali:
circa 240 collaboratori diretti e 70 impiegati nell'indotto.
Che tipo di lavoro porterà Ikea a Pisa? Quali sono i costi sociali di una operazione come questa?
Quale tipo di sviluppo impone alla città ed alla provincia di Pisa l'arrivo di una multinazionale del
mobile prodotto in serie?
Smascheriamo anche a Pisa il ruolo di Ikea e lo sfruttamento selvaggio dei lavoratori che operano
nei suoi magazzini e diamo solidarietà ai lavoratori che difendono i loro diritti e che per questo
subiscono pratiche vessatorie: dal licenziamento di 19 operai Fiat di Melfi ai lavoratori Ikea di
Piacenza passando per tutte quelle situazioni che oggi purtroppo diventano la norma.
Difendiamo il contratto nazionale e l'articolo 18 per difendere il lavoro, affinché i licenziamenti
selettivi, le cariche della polizia sui lavoratori a Piacenza non diventino una pratica normale.
Versamenti, causale "cassa di resistenza Ikea” a:
Sindacato Intercategoriale Cobas
bollettini postali: ccp 3046206
bonifici: c/c IBAN IT13N0760101600000003046206