Cenni su opere emblematiche di Leoncavallo (Pagliacci), Mascagni (Cavalleria Rusticana), Puccini (Turandot) inserite nel contesto musicale che li avvicina
Tesi in Storia del Teatro Contemporaneo di Gianna Giachetti
Tesi in Storia del Teatro Contemporaneo di Gianna Giachetti
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Corso di Laurea in Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell’Arte e dello Spettacolo
«… se ho un talento è quello di amare quel piccolo mondo racchiuso tra le spesse mura di questo edificio e soprattutto mi piacciono le persone che lavorano in questo mondo piccolo, fuori di qui c’è il mondo grande e qualche volta capita che il mondo piccolo riesca a rispecchiare il mondo grande tanto da farcelo capire un po’ meglio… in ogni modo riusciamo a dare a tutti coloro che vengono qui la possibilità se non altro per qualche minuto, per qualche secondo, di dimenticare il duro mondo che è là fuori… il nostro teatro è un piccolo spazio fatto di disciplina, coscienza, ordine e amore».
Da Fanny e Alexander di Ingmar Bergman.
Cenni su opere emblematiche di Leoncavallo (Pagliacci), Mascagni (Cavalleria Rusticana), Puccini (Turandot) inserite nel contesto musicale che li avvicina
Tesi in Storia del Teatro Contemporaneo di Gianna Giachetti
Tesi in Storia del Teatro Contemporaneo di Gianna Giachetti
FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
Corso di Laurea in Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell’Arte e dello Spettacolo
«… se ho un talento è quello di amare quel piccolo mondo racchiuso tra le spesse mura di questo edificio e soprattutto mi piacciono le persone che lavorano in questo mondo piccolo, fuori di qui c’è il mondo grande e qualche volta capita che il mondo piccolo riesca a rispecchiare il mondo grande tanto da farcelo capire un po’ meglio… in ogni modo riusciamo a dare a tutti coloro che vengono qui la possibilità se non altro per qualche minuto, per qualche secondo, di dimenticare il duro mondo che è là fuori… il nostro teatro è un piccolo spazio fatto di disciplina, coscienza, ordine e amore».
Da Fanny e Alexander di Ingmar Bergman.
Domenica 16 luglio a Rocca San Casciano (Forlì)
ALLA POETICA CINEMATOGRAFICA DI PUPI AVATI
IL XXVIII PREMIO INTERNAZIONALE
C.A. CAPPELLI
Premio alla carriera anche all’attore Gianni Cavina protagonista di tanti film del regista bolognese -
In programma un Gran Concerto dell’Orchestra Rossini con le musiche che Riz Ortolani ha scritto per Avati -
Grande attesa in tutto il mondo dello spettacolo per l’assegnazione del Premio Internazionale Carlo Alberto Cappelli al regista di Bologna Pupi Avati. La cerimonia della consegna del prestigioso riconoscimento, giunto alla XXVIII edizione, avrà luogo domenica 16 luglio alle ore 21, nella storica Piazza Garibaldi di Rocca San Casciano, città natale del mitico editore e manager teatrale romagnolo il quale, nella sua luminosa carriera ha fatto grandi teatri come il Comunale di Bologna e l’Arena di Verona, portando al pubblico, oltre alla grande musica dell’opera e del balletto, le storiche compagnie di prosa della metà del nostro ‘900.
Dodo Frattagli, presidente dell’Associazione Cappelli che organizza assieme al Comune e alla Pro Loco di Rocca il premio, con questa scelta hanno voluto in particolare rendere omaggio non solo alla dimensione poetica della narrativa cinematografica di Pupi Avati, ma anche alla sua costante dedica alla gente dell’Emilia Romagna, da sempre protagonista dei suoi film.
E protagonista della filmografia di Avati, che avrebbe voluto intraprendere una carriera da jazzista, suonando il clarinetto come Hengel Gualdi, è stata sempre la musica. Una musica originale che per tantissimi film gli ha composto Riz Ortolani, magnifico musicista di Pesaro. E per onorare questo artista, assieme a Pupi Avati, sarà a Rocca San Casciano la famosa Orchestra Rossini di Pesaro con un programma di musiche dai film del regista di Bologna.
La manifestazione, come sempre condotta dal giornalista e musicologo Daniele Rubboli, prevede anche un Premio alla Carriera per il popolare attore Gianni Cavina, bolognese come Avati, il quale è stato geniale protagonista di tanti titoli del regista bolognese con il quale ha pure collaborato ad alcune sceneggiature.
L’orchestra Rossini sarà diretta dal M° Noris Borgogelli giovane artista di Fano, da tempo direttore artistico della stessa orchestra Rossini, e si avvarrà della partecipazione del celebre trombettista e direttore d’orchestra perugino Francesco Marconi. L’ingresso è libero
Power Point illustrato durante la seconda conferenza di approfondimento di storia della canzone partenopea nel corso della II Crociera della Musica Napoletana.
In queste slide verranno illustrati i principali artefici del varietà, del caffè chantant e della macchietta, generi che hanno fatto grande la musica napoletana nel suo periodo aureo
Storia del cinema dalle origini al digitale (86 SLIDES E 60 FILMATI) Scarica...ziobio
Un percorso completo sulla storia del cinema dalle origini al digitale con 86 slides e oltre 60 filmati! Scaricalo gratis: http://giochiecolori.blogspot.it/2017/08/storiadelcinema-dalleorigini-aldigitale.html
CONTIENE:
PRECINEMA: tutti gli apparecchi ottici del precinema descritti uno per uno.
I PRIMI GRANDI REGISTI: biografia e film. Recensione per ogni film proposto.
ANALISI TECNICHE DEL CINEMA: lo schermo, la pellicola, il film sonoro.... corredati da video esplicativi.
IL CINEMA 3D e DIGITALE
Quotidiano Brescia Oggi del 4 agosto 2014. Articolo sulla interpretazione di Luca Zingarelli del "Il sorriso dell'obice", a cura di Dario Malini, Mursia editore
I riferimenti jazzistici in alcune composizioni di Bruno Maderna per la radio e per il cinema. In particolare: il radiodramma "Il mio cuore è nel sud" e il film "Le due verità".
aulodie.wordpress.com
Presentazione dell'opera di Umberto Giordano, tre le più note della giovane scuola italiana. Libretto di Luigi Illica. Prima rappresentazione alla Scala, nel 1896
Domenica 16 luglio a Rocca San Casciano (Forlì)
ALLA POETICA CINEMATOGRAFICA DI PUPI AVATI
IL XXVIII PREMIO INTERNAZIONALE
C.A. CAPPELLI
Premio alla carriera anche all’attore Gianni Cavina protagonista di tanti film del regista bolognese -
In programma un Gran Concerto dell’Orchestra Rossini con le musiche che Riz Ortolani ha scritto per Avati -
Grande attesa in tutto il mondo dello spettacolo per l’assegnazione del Premio Internazionale Carlo Alberto Cappelli al regista di Bologna Pupi Avati. La cerimonia della consegna del prestigioso riconoscimento, giunto alla XXVIII edizione, avrà luogo domenica 16 luglio alle ore 21, nella storica Piazza Garibaldi di Rocca San Casciano, città natale del mitico editore e manager teatrale romagnolo il quale, nella sua luminosa carriera ha fatto grandi teatri come il Comunale di Bologna e l’Arena di Verona, portando al pubblico, oltre alla grande musica dell’opera e del balletto, le storiche compagnie di prosa della metà del nostro ‘900.
Dodo Frattagli, presidente dell’Associazione Cappelli che organizza assieme al Comune e alla Pro Loco di Rocca il premio, con questa scelta hanno voluto in particolare rendere omaggio non solo alla dimensione poetica della narrativa cinematografica di Pupi Avati, ma anche alla sua costante dedica alla gente dell’Emilia Romagna, da sempre protagonista dei suoi film.
E protagonista della filmografia di Avati, che avrebbe voluto intraprendere una carriera da jazzista, suonando il clarinetto come Hengel Gualdi, è stata sempre la musica. Una musica originale che per tantissimi film gli ha composto Riz Ortolani, magnifico musicista di Pesaro. E per onorare questo artista, assieme a Pupi Avati, sarà a Rocca San Casciano la famosa Orchestra Rossini di Pesaro con un programma di musiche dai film del regista di Bologna.
La manifestazione, come sempre condotta dal giornalista e musicologo Daniele Rubboli, prevede anche un Premio alla Carriera per il popolare attore Gianni Cavina, bolognese come Avati, il quale è stato geniale protagonista di tanti titoli del regista bolognese con il quale ha pure collaborato ad alcune sceneggiature.
L’orchestra Rossini sarà diretta dal M° Noris Borgogelli giovane artista di Fano, da tempo direttore artistico della stessa orchestra Rossini, e si avvarrà della partecipazione del celebre trombettista e direttore d’orchestra perugino Francesco Marconi. L’ingresso è libero
Power Point illustrato durante la seconda conferenza di approfondimento di storia della canzone partenopea nel corso della II Crociera della Musica Napoletana.
In queste slide verranno illustrati i principali artefici del varietà, del caffè chantant e della macchietta, generi che hanno fatto grande la musica napoletana nel suo periodo aureo
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CONTIENE:
PRECINEMA: tutti gli apparecchi ottici del precinema descritti uno per uno.
I PRIMI GRANDI REGISTI: biografia e film. Recensione per ogni film proposto.
ANALISI TECNICHE DEL CINEMA: lo schermo, la pellicola, il film sonoro.... corredati da video esplicativi.
IL CINEMA 3D e DIGITALE
Quotidiano Brescia Oggi del 4 agosto 2014. Articolo sulla interpretazione di Luca Zingarelli del "Il sorriso dell'obice", a cura di Dario Malini, Mursia editore
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Presentazione dell'opera di Umberto Giordano, tre le più note della giovane scuola italiana. Libretto di Luigi Illica. Prima rappresentazione alla Scala, nel 1896
Metodologie e strumenti per la didattica digitale integrataMario Maestri
Presentazione rivolta a docenti del primo ciclo di modalità di insegnamento (Flipped Classroom) e di strumenti che possono essere utili per la didattica a distanza e la didattica digitale integrata. 2021
L'università italiana nella sua evoluzione dal 2000 ad oggi, con alcune indicazioni per la scelta post diploma tra i corsi attivati a Milano e dintorni
3. Sem Benelli
• Prato, 10 agosto 1877 – Zoagli, 18 dicembre
1949
• Poeta, scrittore e drammaturgo italiano, autore di
testi per il teatro (una trentina) e di sceneggiature
per il cinema. Fu anche autore di libretti d'opera.
• Bollato dalla critica come D'Annunzio in minore
("ciabatta smessa del dannunzianesimo" -
Giovanni Papini), rivalutato di recente, di grande
successo ai tempi
5. La cena delle beffe
• 1909, tragedia - in versi - ambientata nella
Firenze medicea di Lorenzo il Magnifico,
successo clamoroso (19.000 copie nel 1911)
• La fonte è la terza novella della prima cena di
Anton Francesco Grazzini (1503 – 1584), detto il
Lasca (accademia degli Umidi)
7. Il film
• 1941 Alessandro Blasetti - omonimo film con
Amedeo Nazzari, Clara Calamai , V. Cortese
• È entrato nella storia per il seno nudo di Clara
Calamai, che costò alla protagonista, una delle
maggiori dive dell'epoca, l'anatema delle autorità
ecclesiastiche …
• Trionfo per Amedeo Nazzari, «...e chi non beve
con me, peste lo colga!».
• Tra gli interpreti Osvaldo Valenti e Luisa Ferida,
uccisi a Milano nelle fasi finali della poichè
accusati di collaborazionismo.
8.
9. La giovane scuola italiana
• Gruppo di operisti italiani operanti tra fine ‘800 –
inizio ‘900 (rapporti con il Verismo)
• I più notevoli
• Alfredo Catalani (1854 – 1893)
• Ruggero Leoncavallo (1857 – 1919)
• Giacomo Puccini (1858 – 1924)
• Pietro Mascagni (1863 – 1945)
• Francesco Cilea (1866 – 1950)
• Umberto Giordano (1867 – 1948)
10. Umberto Giordano
• Foggia 1867 - Milano 1948
• Studiò al conservatorio di Napoli con Paolo Serrao.
• 1892 Mala vita, dopo Marina del 1889 (concorso vinto da
Mascagni)
• 1894 seconda opera, Regina Diaz, meno fortunata,
• 1896 la terza, Andrea Chénier, (Un dì all’azzurro spazio , La
mamma morta) che rese noto il nome dell'autore ed è tuttora
frequentemente rappresentata.
• Seguirono poi: nel 1898 Fedora (Amor ti vieta); nel 1903 Siberia;
nel 1907 Marcella; nel 1910 Mese Mariano; nel 1915 Madame
Sans-Gêne; nel 1924 La cena delle beffe; nel 1929 Il Re.
• 1929 - accademico d'Italia.
• fortissimo senso del teatro, ispirazione melodica generosa e
d'accento incisivo, con uno stile che, specie a partire da Fedora,
cercò di arricchire il proprio linguaggio.
11. La “Cena delle beffe” in musica
• Giordano si era interessato dal soggetto sin dal 1917 , ma un altro
compositore, Tommaso Montefiore, aveva acquisito i diritti (1910), senza
però realizzare la musica. Il musicista pugliese lavorò comunque sul testo e
dopo lunghe trattative l’ed. Sonzogno riuscì a riacquisire i diritti nel 1923.
• Riduzione del testo per il libretto da parte dello stesso Benelli
• Prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano il 20 dicembre 1924
(dir. Arturo Toscanini – reg. Giovacchino Forzano); grande successo
• Giordano dà musica al dramma: attenta definizione dei personaggi e dei loro
stati d'animo;
• ricerca molto accurata dal punto di vista vocale, in particolare per quel che
riguarda il fraseggio e i vari timbri;
• orchestrazioni felici e delicate anche con pagine complesse, contrappunto
ben studiato;
• ritmo versatile caratterizzato da un mix azzeccato tra l'intimismo e i momenti
più raccolti, senza esagerare nel numero degli strumenti da sfruttare;
• predominio del lirismo, superamento delle caratteristiche del filone verista
14. La vicenda
Atto I
Lorenzo de' Medici ha ordinato a Tornaquinci di ospitare
una cena a casa sua per far tornare la pace tra Giannetto
Malespini e i fratelli Chiaramantesi, Neri e Gabriello. Neri
aveva sottratto a Giannetto l'amante, Ginevra, e come
"scherzo", sia lui che suo fratello avevano tormentato
Giannetto mettendolo in un sacco, pungendolo con le loro
spade, e gettandolo nell'Arno. In cerca di vendetta (Ahi,
che tormento) Giannetto convince Neri, che si è ubriacato
alla cena di Tornaquinci, a indossare l'armatura e cercare
una rissa in un quartiere poco rispettabile di Firenze.
Dopo le voci diffuse da servo di Gianetto, Neri viene
ritenuto pazzo e quindi rinchiuso, mentre Giannetto
trascorre la notte con Ginevra, che nel buio crede che lui
sia Neri.
15. Atto II
La mattina seguente, nella casa di Ginevra, la donna
apprende chi è stato realmente il suo amante la notte
precedente (Mi svestii nella penombra). Si mostra felice,
piuttosto che inorridita, rimpiangendo solo di non avere
saputo la verità in quel momento, poiché ciò avrebbe reso
l'incontro ancora più emozionante (Ed io non ne godevo).
Neri irrompe ed è furioso, sia per la reazione di Ginevra
che per la perfidia di Giannetto. Entrano i servi dei Medici
e trascinano nuovamente via Neri.
16. Atto III
Neri è imprigionato nelle cantine dei Medici, trattato come
un pazzo. Giannetto e un medico si curano del «folle»,
conducendo a vederlo diverse persone che egli ha offeso
in passato. Lisabetta, una delle donne tradite da Neri, è
ancora innamorata di lui e ne sente pietà. Quando gli altri
se ne vanno, gli consiglia di agire veramente da pazzo, in
modo che lei possa chiedere che venga rilasciato ed
ottenerne la custodia. Giannetto ritorna ed è inorridito nel
vedere che ha veramente spinto Neri alla follia. Giannetto
implora il perdono di Neri, ma quest'ultimo continua a
comportarsi come un pazzo e lo ignora (Io sono buono …
sono un pellegrino!). Giannetto decide di continuare con
la sua vendetta dicendo a Neri che quella notte dormirà
ancora una volta con Ginevra.
17. Atto IV
Nella sua casa, Ginevra attende un altro appuntamento
con Giannetto. A sua insaputa, Giannetto ha detto a
Gabriello che Ginevra lo ama e lo attende quella notte
(Canzone di Maggio). Neri, ormai libero, irrompe nella
camera da letto di Ginevra e trafigge a morte sia Ginevra
che l'uomo che egli crede essere Giannetto. Poi incontra
Giannetto che lo aspetta fuori dalla stanza. Neri ora si
rende conto che l'ultima "beffa" di Giannetto lo ha portato
ad uccidere il proprio fratello. Si precipita nella camera da
letto e ne esce questa volta veramente pazzo e invocando
Lisabetta. La vendetta di Giannetto è ora completa, ma
tormentato da quello che ha fatto, egli non riesce a
trovare piacere nella sua vittoria
18. Il sistema dei personaggi
GinevraGinevra
GIANNETTOGIANNETTO NERINERI
GabrielloGabriello
LisabettaLisabetta
Il Tornaquinci
Giannetto (tenore)
Ginevra (soprano)
Neri (baritono)
Gabriello (tenore)
Tornaquinci (basso)
Lisabetta (soprano)
Fiammetta
Laldomine
Il Trinca
Lapo
Cintia
Fazio
Il Calandra
Il dottore
19. Le scelte dell’edizione scaligera 2016
• L’azione è ambientata nel 1924, trasponendo la vicenda a
Little Italy.
• Il regista Mario Martone e la scenografa Margherita Palli
sono partiti dagli archivi fotografici della città di New York
(negli anni ’20 l’enclave italiana era ancora ad Harlem),
proseguendo attraverso un percorso cinematografico che
include Il Padrino, Quei bravi ragazzi, Era mio padre ,
Gangs of New York , ma anche La donna che visse due
volte di Hitchcock .
• Risultato scenografico: un edificio newyorkese di tre piani
ricostruito nei minimi dettagli: i corridoi, la sinistra cantina
sotterranea, al primo piano la stanza di Ginevra… Una
costruzione imponente che permette di cambiare scena a
vista senza mai interrompere il corso dello spettacolo,
assecondando lo svolgimento “cinematografico” della
drammaturgia di Benelli e Giordano.
20.
21. Cast
• Giannetto Malespini Marco Berti (tenore)
• Ginevra Kristin Lewis (soprano)
• Neri Chiaramantesi Nicola Alaimo (baritono)
• Gabriello Chiaramantesi Leonardo Caimi (tenore)
• Il Tornaquinci Luciano Di Pasquale (basso)
• Il Calandra Giovanni Romeo (baritono)
• Fazio Frano Lufi (baritono)
• Il Trinca Francesco Castoro (tenore comico)
• Il Dottore Bruno De Simone (baritono comico)
• Lapo, Un cantore Edoardo Milletti (tenore)
• Lisabetta Jessica Nuccio (soprano)
• Laldomine Chiara Tirotta (mezzosoprano)
• Fiammetta Federica Lombardi (soprano)
• Cintia Chiara Isotton (mezzosoprano)