Le slide vogliono dare un sussidio al docente per la formazione dei lavoratori sul tema del rischio rumore. Le slide sono scaricabili, in formato ppt modificabile, sul sito www.aimsafe.it
Gestire i comportamenti dei lavoratori per migliorare la sicurezza sul lavoroNicola Bottura
Presentazione in occasione dell\'apertura dell\'Anno Accademico 2007/2008 del corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione presso l\'Università di Parma (1 ottobre 2007)
aspetti pratici per valutare i rischi e gestire il relativo documentoCorrado Cigaina
un'analisi sul modo di operare per valutare correttamente tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e per redigere, impelmentare e mantenere attivo nel tempo il documento di valutazione di cui agli art. 28 e29 D.Lgs 81/08. aggiornata ad ottobre 2015.
SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. BertoneAmbiente
30 gennaio 2013 - Corso di formazione e aggiornamento di eAmbiente: SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Intervento di Alessandro Berton - Inn Med S.r.l
Gestire i comportamenti dei lavoratori per migliorare la sicurezza sul lavoroNicola Bottura
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SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO MACCHINE. Ing. BertoneAmbiente
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infortuni ed uso delle attrezzature di lavoroCorrado Cigaina
corso di formazione-aggiornamento per RLS ; concetti generali circa l'uso delle attrezzature di lavoro e le indagini conseguenti gli infortuni sul lavoro
Corso art71 - Corso ponteggi mobili su ruote (TRABATTELLI) - ANTEPRIMA -SISTEMA SRL
Modello di corso su slide in formato Power Point con documenti di gestione del corso e test di verifica dell'apprendimento.
Il corso è realizzato in conformità al Decreto Legislativo 81/08 art. 37 e 71 comma 7 relativo alla formazione ed addestramento per attrezzature per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori.
Le slides proposte sono ricche di immagini, foto ed elementi grafici al fine di rendere più piacevole ed interessante l’intervento formativo sia per il soggetto formatore che per i partecipanti.
- SLIDES (in formato Power Point) modificabili, stampabili ed integrabili dal docente;
- DOCUMENTI DI GESTIONE:
- dispensa stampabile per i partecipanti contenente le slides del corso con il relativo spazio note;
- programma del corso;
- registro presenze;
- test di verifica dell’apprendimento con correttore;
- modello di attestato per i partecipanti.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL) o Rappresentante dei Lavoratori per Sicurezza territoriali (RLST), sono di fatto la novità della legislazione in materia di salute e sicurezza, contenuta nella direttiva comunitaria,trasposta prima nel titolo I del D.Lgs.626/94 e successivamente al titolo I d.lgs. 81 del 2008 (T.U.) e sue modifiche con il D.lgs. 106 del 2009 , con due obbiettivi risaltanti:
• La consultazione e la partecipazione attiva dei lavoratori nella gestione della sicurezza per raggiungere i massimi livelli di lavoro sicuro possibile;
• contribuire nelle diverse azioni sino alle scelte di prevenzione e divenire soggetti di sistema aziendale.
Con le ultime modifiche introdotte viene rafforzato il ruolo partecipativo e responsabile dell’Rls nelle aziende,confermando l’attenzione che il legislatore ad esso rivolge.
Se ti piace il mio lavoro, lascia un commento, clicca "seguimi", "mi piace" e "favourite".
Se vuoi avere anche tutti gli altri corsi di formazione sicurezza ai sensi del Dgs 181/08, scrivimi a dianatedoldi@gmail.com. Sono formatrice freelance e posso svolgere interventi formativi presso aziende di ogni tipo su tematiche inerenti alla sicurezza sul lavoro.
Se usi parte dei materiali che ti permetto di scaricare gratuitamente sei etico e professionale se mi citi. La conoscenza condivisa è un valore da riconoscere. vedi qui: http://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/
GRAZIE E BUON LAVORO!
Attività rischio incidenti rilevanti - Seveso 3Mauro Malizia
Directive 2012/18/EU of the European parliament and of the Council of 4 July 2012 on the control of major-accident hazards involving dangerous substances, amending and subsequently repealing Council Directive 96/82/EC (so-called Seveso III Directive)
un'analisi generale del modo di operare per valutare secondo le più recenti normative il rischio rumore negli ambienti di lavoro. Presentazione utilizzata per aggiornare i Responsabili del SPP aziendale . aggiornato al febbraio 2016
La valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro: quali sono i rischi da valutare, il processo da seguire per la loro identificazione, valutazione e le azioni da intraprendere per il trattamento dei rischi. Le diverse classi di rischio: i rischi per la salute, per la sicurezza e i rischi trasversali.
Valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nei cantieri ediliCorrado Cigaina
aspetti tecnico-legislativi finalizzati a fornire indicazioni di massima per procedere alla corretta valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nelle attività lavorative fisse e variabili
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Corso art71 - Corso ponteggi mobili su ruote (TRABATTELLI) - ANTEPRIMA -SISTEMA SRL
Modello di corso su slide in formato Power Point con documenti di gestione del corso e test di verifica dell'apprendimento.
Il corso è realizzato in conformità al Decreto Legislativo 81/08 art. 37 e 71 comma 7 relativo alla formazione ed addestramento per attrezzature per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori.
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Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RSL) o Rappresentante dei Lavoratori per Sicurezza territoriali (RLST), sono di fatto la novità della legislazione in materia di salute e sicurezza, contenuta nella direttiva comunitaria,trasposta prima nel titolo I del D.Lgs.626/94 e successivamente al titolo I d.lgs. 81 del 2008 (T.U.) e sue modifiche con il D.lgs. 106 del 2009 , con due obbiettivi risaltanti:
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aspetti tecnico-legislativi finalizzati a fornire indicazioni di massima per procedere alla corretta valutazione dell'esposizione a rumore e vibrazioni nelle attività lavorative fisse e variabili
Presentazione a supporto dell'intervento di Sergio Luzzi, Esperto UNI/CT 002/GL 38 al webinar "PROCEDURE PER LA MISURAZIONE
E L’ANALISI DEL RUMORE INTRUSIVO: LA UNI/TS 11844:2022"
del 22 febbraio 2022
R. Villano - Sicurezza domestica (p.te 4): Apparecchi di cottura - Bombole di...Raimondo Villano
Lo scopo di questo lavoro, di fatto consistente in una nuova edizione riveduta ed ampliata del mio “Manuale sanitario per la Terza Età” pubblicato nel 2000, è di offrire un agile strumento di consultazione che migliori sia l’individuazione e la fruizione di talune strutture esistenti e l’informazione sui principali percorsi burocratici che l’effettuazione di scelte e di comportamenti nonché il rafforzamento di cognizioni ed autoformazione nell’importante e delicato settore sanitario.
Abs.: R. Villano “Manuale sanitario”. È in prestigiose Istituzioni e in molti Istituti Italiani di Cultura e svariate Biblioteche specialistiche, civiche e nazionali in Italia e all’estero. (Longobardi Editore, pp. 208, Napoli, aprile 2005; 2^ Ediz., pp. 232, Napoli, giugno 2005).
https://www.sgslweb.it/rischi-specifici/
#Rumore, #Vibrazioni, #MMC, Metodo e CheckList #OCRA, #MAPO, #MoVaRisCh, #biologico ...
Valutare i rischi all’interno di un’azienda vuol dire prendere in considerazione tutti gli aspetti definiti dalla normativa e soprattutto le misure da attuare obbligatoriamente per ridurre tali fattori di rischio.
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2. Definizioni
Pericolo: caratteristica di un ambiente, di
un'attrezzatura o di un'attività di provocare
danni da rumore;
Danno: conseguenza dell'esposizione a
rumore. Direttamente proporzionale al livello di
esposizione;
Frequenza: possibilità che il lavoratore sia
esposto a livelli di rumore tali da poter
cagionare un danno per la sua salute.
3. Definizioni
Rischio: la probabilità che il rumore a cui è
esposto il lavoratore possa effettivamente
cagionare un danno alla salute del lavoratore.
E' dato dal prodotto:
R = P x D
ovvero il rischio di danni da rumore dipende sia
dal livello di rumore emesso, sia dalla
probabilità con cui il lavoratore è esposto alle
sorgenti di rumore.
4. Definizioni
Rumore: nell'accezione comune, suono che provoca una
sensazione sgradevole, fastidiosa, intollerabile.
Suono: perturbazione meccanica che si propaga in un
mezzo elastico (gas, liquido, solido) e che è in grado di
eccitare il senso dell'udito. Un corpo che vibra crea delle
compressioni e delle rarefazioni nel mezzo elastico che si
propagano dalla sorgente fino al/i ricevitore/i
5. Definizioni
Pressione sonora istantanea: differenza indotta dalla
perturbazione sonora tra la pressione totale istantanea e il
valore di pressione statica all'equilibrio.
1: silenzio;
2: suono udibile;
3: pressione atmosferica;
4: pressione sonora.
6. Definizioni
Frequenza: numero di
oscillazioni complete nell'unità di
tempo (Hz = 1/sec) Udibile
quando il suono ha una
frequenza compresa tra 20 Hz e
20 kHz;
Periodo: durata di un ciclo
completo di oscillazione (sec.);
Lunghezza d'onda: distanza
percorsa dall'onda in un periodo;
Ampiezza: valore massimo
dell'oscillazione di pressione.
7. Definizioni
Decibel: unità di misura
dell'entità della pressione sonora
in scala logaritmica:
Fonte: Inail Linee guida rumore 2015
8. Definizioni
Curve ponderate: filtri per la modifica del livello sonoro in
base al peso di ogni banda di frequenza.
Curva A: adatta a definire i danni all'orecchio in quanto riduce i livelli
misurati a basse frequenze e alza le alte frequenze.
Curva C: adatta a definire i livelli di danno a seguito di esposizione a
impulsi di rumore
9. Definizioni
Domanda 1: è esposto al rumore solo chi utilizza
direttamente un’attrezzatura rumorosa?
Domanda 2: è meglio ridurre il livello di rumore emesso
dalle attrezzature o ridurre il tempo di esposizione?
10. Normativa
D.Lgs. 277/91: ha introdotto in Italia il concetto di
“valutazione dei rischi” applicandolo a rumore, piombo e
amianto. Prevedeva l'esecuzione di misure e il calcolo del
livello di esposizione giornaliera o settimanale;
D.Lgs. 195/06: ha modificato il D.Lgs. 626/94
introducendo all'interno la valutazione del rischio rumore.
Introdotto il livello limite di esposizione (87 dB(A)) e
inserito il valore di picco da considerare per definire il
livello di rischio.
11. Normativa
D.Lgs. 81/2008: ha sostanzialmente confermato quanto
previsto nel D.Lgs. 626/94 riguardo il rumore. Inserita la
possibilità di assegnare ad un lavoratore che ha
un'esposizione molto variabile, il valore massimo
accettabile, adottando tutte le misure necessarie.
12. Normativa
Obblighi del datore di lavoro:
valutazione dei rischi da ripetersi ogni quattro anni e
ogni volta vi siano mutazioni che possono modificare il
livello di esposizione;
individuazione delle misure di prevenzione e
protezione, dalla fonte;
non superare i valori limite;
valutazione dei rischi per lavoratori particolarmente
sensibili;
informazione e formazione.
13. Normativa
Obblighi del lavoratore:
Segnalare qualsiasi deficienza o condizione di rischio;
Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro e i
dispositivi di protezione individuale;
Non manomettere le attrezzature e i DPI;
Prendersi cura dei DPI messi a loro disposizione;
Segnalare al superiore qualsiasi difetto o inconveniente
rilevato nei DPI messi a loro disposizione.
14. Normativa
Valore limite: livello di esposizione giornaliera e di picco
che non possono essere superati:
Lex,d = 87 dB(A);
Lpicco = 140 dB(C).
Valore di azione superiore: livello di esposizione
superato il quale vanno adottate tutte le misure di cautela
necessarie:
Lex,d = 85 dB(A);
Lpicco = 137 dB(C).
15. Normativa
Valore di azione inferiore: livello di esposizione superato
il quale vanno adottate misure di cautela di base:
Lex,d = 80 dB(A);
Lpicco = 135 dB(C).
16. Normativa
Linee guida ISPESL per la valutazione del rischio rumore;
Indicazioni operative del Coordinamento Stato Regioni per
la valutazione dei rischi fisici ed. 2013;
Norma UNI 9432:2011 e UNI EN ISO 9612:2011.
17. Normativa
Domanda 1: qual è il valore di rumore al di sotto del quale
il rischio è da considerarsi trascurabile?
Domanda 2: quando si devono indossare le cuffie o i
tappi antirumore?
Domanda 3: quando un otoprotettore può essere
modificato dal lavoratore?
19. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Ipoacusia da rumore: diminuzione fino alla perdita della
capacità uditiva. Due tipologie di cellule cigliate:
IHC: cellule cigliate interne che fungono da ricettori acustici;
OHC: cellule cigliate esterne che aumentano la sensibilità e la
discriminazione.
20. Rischi legati all'esposizione a
rumore
L'esposizione a rumore provoca ipoacusia percettiva
bilaterale. Altre patologie potrebbero essere di origine
non professionale.
Danni permanenti per esposizione continuativa o
impulsiva ad elevati livelli.
Rumori impulsivi molto forti provocano effetti sulla
porzione vestibolare provocando vertigini, nausea,
disturbi dell'equilibrio.
Esposizione a livelli superiori a 70-75 dB(A) provocano
fatica uditiva (innalzamento temporaneo del livello di
udibilità.
21. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Soffrono di ipoacusia il 0,5% dei bambini sotto i 5 anni,
mentre sopra i 75 anni vi soffrono il 40% delle persone.
L'ipoacusia, in alcune situazioni può essere curata:
Cure mediche;
Interventi chirurgici;
Protesi.
Fonte: Inail Linee guida rumore 2015
22. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Sviluppo dell'ipoacusia:
I periodo: dura per i primi 10-20 giorni di esposizione al
rumore; sono presenti acufeni a tonalità acuta e
sensazione di “orecchio pieno”, lieve cefalea, senso di
fatica e di intontimento alla fine del turno di lavoro; alla
fine di questo periodo iniziale i sintomi tendono ad
attenuarsi.
II periodo: dura da mesi ed anni; in questa fase la
sintomatologia soggettiva è completamente muta e il
danno uditivo è rilevabile solo mediante audiometria.
23. Rischi legati all'esposizione a
rumore
III periodo: è la fase in cui il soggetto comincia ad
accorgersi di perdere l’udito
IV periodo: il deficit uditivo diventa grave, compare il
fenomeno del recruitment: un segnale acustico ad un
certo livello di intensità non è udito affatto, ma basta un
incremento di pochi dB perché venga percepito molto
forte, distorto e particolarmente fastidioso, ci sono
acufeni persistenti, fugaci vertigini rotatorie, senso di
incertezza nella deambulazione.
24. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Danni all'apparato cardiovascolare: rumore superiore
a 85 dB(A), determina aumento della frequenza
cardiaca, della pressione arteriosa, delle resistenze
vascolari periferiche (costrizione vascolare), della
concentrazione ematica ed urinaria di noroadrenalina e,
spesso, di adrenalina.
Riduzione dei meccanismi immunologici.
Danni all'apparato endocrino.
Effetti sul sistema nervoso centrale.
25. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Danni indiretti:
Difficoltà nella comunicazione con le altre persone presenti sul
luogo di lavoro con conseguente stress;
Difficoltà nella percezione dei segnali legati all'attività svolta
(avvio macchina, guasti ecc.);
Riduzione della capacità di concentrazione apprendimento, sul
sonno e sul riposo;
Difficoltà nella percezione dei segnali di allarme.
26. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Qualsiasi condizione pregiudizievole
della salute deve essere segnalata
al medico competente.
27. Rischi legati all'esposizione a
rumore
Domanda 1: se il rumore non mi dà fastidio, può
comunque essere dannoso per il mio udito?
Domanda 2: i danni da rumore sono solo a livello di
perdita uditiva?
Domanda 3: se mi accorgo che il mio udito si sta
riducendo, a chi devo dirlo?
28. Misure di prevenzione e protezione
Riduzione del livello di emissione del rumore:
Diverse tecniche di lavorazione;
Sostituzione di attrezzature con altre meno rumorose;
Manutenzione delle attrezzature;
Modifica dei parametri di lavorazione (riduzione del numero di
giri di un motore ecc.).
Riduzione della trasmissione del rumore:
Separazione delle aree di lavoro;
Riduzione del riverbero.
Riduzione del tempo di esposizione.
29. Misure di prevenzione e protezione
Dispositivi di protezione individuale
Se superiore al valore inferiore di azione, i DPI-u devono
essere messi a disposizione;
Se superiore al valore superiore di azione, il datore di lavoro
deve esigere che i lavoratori li indossino.
31. Misure di prevenzione e protezione
Individuazione dell'otoprotettore:
marcatura di certificazione;
attenuazione sonora (SNR, HML, OBM)
Confort del portatore
ambiente di lavoro (comunicazioni e segnali, temperatura)
disturbi della salute dell'utilizzatore (irritazioni del canale
uditivo, otalgia, ipoacusia ecc.) determinate dal medico
compatibilità con altri DPI (occhiali e caschi)
32. Misure di prevenzione e protezione
Utilizzo costante dell'otoprotettore:
Esempio: lavoratore esposto tutto il giorno a 105 dB(A),
utilizza un otoprotettore con valore di abbattimento 30 dB(A).
Invece di usarlo tutto il giorno, lo indossa per 7 ore e mezza su
8 di lavoro. Il suo livello di esposizione passa da 75 dB(A) a 93
dB(A).
Curva 1: SNR 10 dB
Curva 2: SNR 20 dB
Curva 3: SNR 30 dB
Fonte INAIL Linee guida rumore 2015
33. Misure di prevenzione e protezione
Caratteristiche dell'otoprotettore:
Marcatura CE;
Modalità di utilizzo e cura (EN 458:1993);
Foglietto di istruzioni del fabbricante.
34. Misure di prevenzione e protezione
Caratteristiche dell'otoprotettore:
Iperprotezione (<65 dB): attenuazione troppo elevata. Ciò
può provocare un senso di isolamento e difficoltà nella
percezione dei suoni.
Protezione insufficiente (>85 dB): attenuazione insufficiente
ad eliminare del tutto il rischio di ipoacusia professionale.
Protezione accettabile (85-65 dB): attenuazione accettabile
per il contenimento del rischio senza incorrere
nell'iperprotezione.
Protezione buona (80-75 dB): attenuazione ottimale per
preservare la salute del lavoratore e il suo comfort acustico.
35. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Cuffie: costituite da conchiglie che coprono le orecchie e
creano un contatto ermetico con la testa per mezzo di
cuscinetti morbidi, solitamente riempiti con liquido o espanso.
Adatti per uso intermittente. Non adatto a locali caldi, umidi e
polverosi. Igiene più facile.
36. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Cuffie montate su elmetto: conchiglie singole collegate a
bracci che sono fissati ad un elmetto industriale di sicurezza. I
bracci sono regolabili in modo che le conchiglie possano
essere posizionate sulle orecchie.
37. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Elmetti acustici: coprono gran parte della testa oltre
all'orecchio esterno. Riducono la trasmissione del suono
attraverso il cranio per conduzione ossea.
38. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Inserti auricolari: protettori dell'udito inseriti nel meato
acustico esterno oppure nella conca del padiglione auricolare
per chiudere a tenuta l'imbocco del meato acustico esterno.
Adatti per ambienti caldi e umidi. Non adatto in ambienti freddi
(l'espansione potrebbe non essere sufficiente). Attenzione
all'igiene.
39. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Inserti auricolari preformati: inserti auricolari la cui forma è
già definita e non devono essere modellati dal lavoratore.
Sono costituiti di ovatta minerale, silicone, gomma o materie
plastiche.
40. Misure di prevenzione e protezione
Tipologie di otoprotettore:
Inserti auricolari su misura: inserti auricolari la cui forma è
già definita in base al lavoratore che dovrà utilizzarli e non
devono essere modellati.
41. Misure di prevenzione e protezione
Cura e manutenzione dell'otoprotettore:
Regolari interventi di manutenzione e pulizia (con acqua
tiepida e sapone senza immergerle in acqua);
Inserti auricolari non possono essere usati da più persone;
Cuffie usate da più persone devono essere igienizzate tra i
diversi utilizzi oppure si deve utilizzare protezione dei
cuscinetti monouso.
42. Misure di prevenzione e protezione
Igiene e pulizia dell'otoprotettore:
Contaminazione può provocare irritazioni o
abrasioni cutanee;
Lavarsi le mani prima di maneggiare
l'otoprotettore;
Dopo l'uso, le cuffie e gli inserti riutilizzabili
devono essere puliti.
43. Misure di prevenzione e protezione
Ispezione e sostituzione dell'otoprotettore:
Prima di ogni utilizzo, e al termine dell'utilizzo,
controllare lo stato (difetti meccanici,
invecchiamento, incidente o cattivo uso)
dell'otoprotettore;
Sostituire i cuscinetti delle cuffie non appena
perdono la forma originale, si induriscono o
diventano fragili, mostrano segni di rottura o di
diminuzione delle prestazioni. Si consiglia la
sostituzione non oltre i sei mesi;
Prima di maneggiare gli otoprotettori pulirsi le mani.
44. Misure di prevenzione e protezione
Immagazzinamento dell'otoprotettore:
Immagazzinati in un ambiente pulito,
asciutto e non contaminato.
Lontano da finestre e non sul parabrezza.
45. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso delle cuffie:
Estrarre le cappe;
Allontanare i capelli dalla zona attorno alle
orecchie;
Indossare le cuffie sulle orecchie in modo
che gli auricolari circondino bene le orecchie
e aderiscano perfettamente alla testa.
46. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso delle cuffie:
Tenendo abbassata la bardatura, regolare
l'altezza delle cappe nella posizione più
comoda.
47. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso delle cuffie:
La bardatura deve restare in posizione
eretta sulla testa.
48. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Con le mani pulite, arrotolare l'intero inserto
auricolare fino a ottenere un cilindro del
diametro più ridotto possibile fino a
restringerlo adeguatamente.
49. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Bloccare in posizione per 30-40 secondi, fino a quando l'inserto
auricolare non si espande completamente nel condotto uditivo.
L'inserto è correttamente indossato se non è visibile guardando
frontalmente chi lo indossa.
50. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Se per qualche motivo, l'operazione non va a buon fine, è
inutile cercare di porvi rimedio, bisogna estrarre il tappi e
ripetere l'operazione.
Per la rimozione, ruotare delicatamente l'inserto.
Una volta arrotolato l'inserto, il tempo prima dell'inserimento
deve essere il più breve possibile.
51. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Verifica visiva: guardando l'operatore frontalmente, l'inserto
deve risultare invisibile.
52. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Verifica acustica: in un ambiente rumoroso, con gli inserti
auricolari indossati, poggiare le mani sulle orecchie, e poi
allontanarle. Gli inserti auricolari devono bloccare il rumore in
modo che, coprendo le orecchie con le mani, non si percepisca
una differenza significativa nella percezione dei suoni.
53. Misure di prevenzione e protezione
Istruzioni per l'uso dei tappi in espanso:
Verifica di forma: dopo aver tenuto l'inserto nell'orecchio per
circa un minuto, estrarlo e verificarne la forma. Se ha la forma
come nelle prime due figure a sinistra va bene, altrimenti
l'inserto non era stato infilato correttamente.
54. Misure di prevenzione e protezione
Separazione delle aree e segnaletica:
Le aree dove sono presenti livelli di rumore superiori a 85
dB(A), devono essere separati materialmente dalle altre aree e
sugli accessi deve essere apposta specifica segnaletica;
La stessa segnaletica deve essere posta sulle macchine che
emettono più di 85 dB(A).
55. Misure di prevenzione e protezione
Domanda 1: la riduzione delle cuffie è maggiore
rispetto a quella dei tappi. E’ vero?
Domanda 2: prima di maneggiare cuffie e tappi, cosa
devo fare?
Domanda 3: al termine del lavoro, dove sistemo le
cuffie e i tappi?
56. Valutazione del rischio
Valutazione senza misurazioni:
Solo per attività dove i lavoratori non sono esposti a sorgenti di
rumore superiori a 80 dB(A);
Elenco di attività presenti in bibliografica (es. Allegato I Linee
guida ISPESL).
57. Valutazione del rischio
Utilizzo di banche dati:
Banca dati vibrazioni ISPESL;
Comitato paritetico territoriale;
Adatto per misure “predittive”. Appena possibile passare alla
misurazione.
58. Valutazione del rischio
Valutazione con misurazioni:
Misura dell'esposizione mediante fonometro effettuata con
strumenti specifici e da personale qualificato;
Definizione dei tempi di esposizione alle singole sorgenti;
Calcolo del livello di esposizione giornaliera / settimanale al
rumore e definizione del livello di picco.
59. Valutazione del rischio
Ripetizione della valutazione:
In caso di modifiche alla dotazione di attrezzature, ambienti di
lavoro o variazioni nelle attività svolte;
Ogni quattro anni, per verificare le modifiche a causa dell'usura
delle attrezzature.
60. Valutazione del rischio
Risultati della valutazione:
< 80 dB(A) Rischio trascurabile, nessuna misura necessaria;
80-85 dB(A) Rischio basso, informazione, fornitura di DPI e
visita medica a richiesta del lavoratore;
85-87 dB(A) Rischio medio, informazione e formazione,
obbligo uso dei DPI, visita medica obbligatoria, misure di
riduzione da programmare;
>87 dB(A) Rischio elevato, attuare immediatamente misure di
riduzione del livello.
61. Valutazione del rischio
Domanda 1: a quale livello di rumore siete esposti?
Domanda 2: in base ai valori di esposizione, avete
l’obbligo di indossare gli otoprotettori?
Domanda 3: durante quali attività si devono indossare
gli otoprotettori?
63. Soggetti maggiormente sensibili
Lavoratrici in gravidanza:
D.Lgs. 151/2001;
Divieto di esporre le lavoratrici a livelli di rumore giornaliero
superiore a 85 dB(A) per l'intero periodo di gravidanza e
per 7 mesi dopo il parto, anche se dopo il parto, il rumore
non influenza più la salute del bambino;
l'esposizione prolungata del nascituro a rumore può avere
effetto sulle sue capacità uditive. Impossibilità di
proteggere l'udito del bambino; il rumore determina una
riduzione dell'apporto di sangue ed elementi in circolo
anche verso il bambino.
64. Soggetti maggiormente sensibili
Minori:
D.Lgs. 345/1999;
Divieto di adibire i minori ad attività che li
espongano a più di 87 dB(A), e fornire loro i
DPI-u anche se esposti a valori compresi tra 80
e 85 dB(A).
65. Soggetti maggiormente sensibili
Esposizione a sostanze ototossiche:
Monossido di carbonio
Stirene
Toluene
Xilene
Etilbenzene
Tricloroetilene
Disolfuro di carbonio
n-esano
Piombo
67. Soggetti maggiormente sensibili
Esposizione a vibrazioni:
Possono provocare ipoacusia neurosensoriale
permanente per esposizione a vibrazioni
trasmesse al sistema mano braccio.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero, se molto
elevate, possono avere un effetto sinergico
nella patogenesi dell'ipoacusia da rumore.
69. La sorveglianza sanitaria
Visite mediche:
preventiva: partendo dalla cartella sanitaria
precedente;
periodica: la prima non dopo un anno dalla
preventiva, le successive:
1 volta/anno se esposizione superiore a 90 dB(A);
1 volta/2 anni se esposizione compresa tra 85 e
90 dB(A).
a richiesta: anche per i lavoratori con
esposizione compresa tra 80 e 85 dB(A).
70. La sorveglianza sanitaria
Esami:
otoscopia;
audiometria tonale, da cui si determina la
perdita uditiva per ogni banda di frequenza
(250, 500, 1000, 2000, 3000, 4000, 6000, 8000
Hz).
72. La sorveglianza sanitaria
Giudizio:
idoneità;
idoneità con prescrizioni;
non idoneità (temporanea e permanente).
avverso il giudizio è possibile ricorrere entro 30
giorni.
73. La sorveglianza sanitaria
Le malattie professionali:
se dall’analisi risultano deficit uditivi elevati (>25
dB(A)), il medico ha l’obbligo di denunciare la
malattia professionale.
Fonte: Inail Linee guida rumore 2015
74. La sorveglianza sanitaria
Domanda 1: il lavoratore può rifiutarsi di sottoporsi
alla visita medica?
Domanda 2: il lavoratore può richiedere una visita
medica supplementare? In quali casi?
Domanda 3: se il lavoratore non concorda con i
risultati della visita medica, cosa può fare?