I simpson e la visione drammaturgica di Goffman1. I Simpson e la visione drammaturgica di Goffman
©Cinzia Risaliti
2. Chi sono i
Simpson ?
I Simpson sono cinque personaggi che
fanno parte di un cartone animato nato
dalla matita di Matt Groening nella metà
degli anni’80 per la Fox Broadcasting
Company.
Il primo episodio di questa vera e propria
saga, andò in onda nel 1987 durante uno
show. Il successo fu immediato tant’è che
da semplici “corti”, diventarono un vero e
proprio cartone animato della durata di 25
minuti, trasmesso prima con cadenza
settimanale, poi giornaliera.
La storia di questa famiglia è ambientata a
Springfield, piccola cittadina degli Stati
Uniti, che rappresenta quel tipo di società
classica degli anni ’80 e successivi, in
quanto, è possibile trovarvi qualsiasi tipo di
personaggio e attività tipiche di ogni
comunità vivente.
Resi famosi dal colore della loro pelle,
giallo, hanno fatto la storia della comicità
irriverente americana raggiungendo picchi
di audience già dai primi episodi, ma
soprattutto un successo vasto ed ampio in
tutto il mondo.
©Cinzia Risaliti
3. I protagonisti
Homer Jay Simpson Bartholemew J. Simpson
( maggiormente noto come Bart)
Ha 39 anni Ha 10 anni e frequenta la quarta
Lavora come addetto alla sicurezza nella elementare alla scuola di Springfield est.
centrale nucleare della sua città. E’ il personaggio irriverente dei Simpson,
Nonostante abbia un impiego fisso, è quello che dice maggiormente parolacce e
sempre alla ricerca di nuove strade e che è diventato famoso per le espressioni
nuove carriere, che lo portano spesso a come “ ciucciati il calzino” e “ non farti
licenziarsi. infartare”.
Alcuni suoi impieghi : astronauta per la E’ affiancato dal suo coetaneo Milhouse
Nasa, giostraio, autista di limousine, con il quale combina sempre qualche guaio
spazzaneve, artista pop art, conducente non assumendosi quasi mai la colpa e
della mono rotaia, consulente facendola ricadere quindi sull’amico.
matrimoniale, doppiatore, insegnante. L’anagramma del suo nome, Brat che in
Ha una passione sfrenata per la birra Duff, inglese significa monello, rappresenta il
per il baseball ed il football americano. modo di essere di Bart al 100%. Egli si
Ama le ciambelle glassate e tutto ciò che diverte facendo scherzi telefonici al povero
può fare alzare il diabete. Boe, proprietario di una taverna e
imbrattando i muri della città sotto il nome
di “ el Barto” ©Cinzia Risaliti
4. Maggie Simpson
Ha un anno
Non ha mai detto una parola, tranne in un episodio quando,
alla fine della puntata, dice “papà” ( titolo episodio La prima
parola di Lisa)
Lisa Simpson Nonostante la tenera età, ha un acerrimo nemico, un altro
neonato con il quale si scambia sguardi inferociti.
Ha 8 anni e frequenta la seconda
elementare alla scuola di Springfield Marge Bouvier
est.
Ha un Q.I. superiore ai suoi coetanei,
e fa parte del Mensa(un’associazione
di intellettuali).
E’ la migliore studentessa che la
scuola elementare abbia mai avuto,
organizza le più svariate feste ed è la
“cocca”del direttore Skinner.
Non ha molti amici, ha una passione Ha 34 anni
sfrenata per il sassofono e adora i E’ una casalinga ma ha provato anche qualche lavoro come
pony. per esempio l’insegnante di arte nel carcere della città,
Ha portato il nome di Springfield alle addetta in un settore della centrale nucleare, venditrice di
olimpiadi nazionali di spelling dove si è biscotti, scrittrice di libri.
classificata seconda. E’ stata nominata la mamma ideale dalla Mother's Union.
Da piccola era innamorata di Ringo Star (con il quale riesce
ad avere un contatto grazie ad un ritratto che aveva creato
per lui.) ©Cinzia Risaliti
7. In Italia il primo episodio del cartone animato andò in onda il 24 dicembre del 1991, su canale cinque che
trasmise la puntata dal titolo “ un Natale da cani”, dove Homer non riceve la tredicesima, e si ritrova quindi
senza soldi e con l’impossibilità di fare regali alla famiglia per il Natale imminente. Andando a scommettere
con un amico alle corse dei cani, per sperare in qualche centesimo, perde tutto ciò che possedeva, ma trova
l’amore di un cane che porterà poi in casa, chiamandolo “ Il piccolo aiutante di Babbo Natale”.
Tra il 1991 e il 1992 iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti, tra cui gli ambitissimi Emmy Award (gli oscar
della televisione) che nel corso degli anni sono arrivati a quota dieci.
Dal 1994 in poi, tutto il mondo ammirava i Simpson che erano trasmessi dagli Stati Uniti ai paesi arabi
passando per tutta l’Europa.
©Cinzia Risaliti
8. In Italia il primo episodio del cartone animato andò in onda il 24 dicembre del 1991, su canale cinque che
trasmise la puntata dal titolo “ un Natale da cani”, dove Homer non riceve la tredicesima, e si ritrova quindi
senza soldi e con l’impossibilità di fare regali alla famiglia per il Natale imminente. Andando a scommettere
con un amico alle corse dei cani, per sperare in qualche centesimo, perde tutto ciò che possedeva, ma trova
l’amore di un cane che porterà poi in casa, chiamandolo “ Il piccolo aiutante di Babbo Natale”.
Tra il 1991 e il 1992 iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti, tra cui gli ambitissimi Emmy Award (gli oscar
della televisione) che nel corso degli anni sono arrivati a quota dieci.
Dal 1994 in poi, tutto il mondo ammirava i Simpson che erano trasmessi dagli Stati Uniti ai paesi arabi
passando per tutta l’Europa.
©Cinzia Risaliti
9. In Italia il primo episodio del cartone animato andò in onda il 24 dicembre del 1991, su canale cinque che
trasmise la puntata dal titolo “ un Natale da cani”, dove Homer non riceve la tredicesima, e si ritrova quindi
senza soldi e con l’impossibilità di fare regali alla famiglia per il Natale imminente. Andando a scommettere
con un amico alle corse dei cani, per sperare in qualche centesimo, perde tutto ciò che possedeva, ma trova
l’amore di un cane che porterà poi in casa, chiamandolo “ Il piccolo aiutante di Babbo Natale”.
Tra il 1991 e il 1992 iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti, tra cui gli ambitissimi Emmy Award (gli oscar
della televisione) che nel corso degli anni sono arrivati a quota dieci.
Dal 1994 in poi, tutto il mondo ammirava i Simpson che erano trasmessi dagli Stati Uniti ai paesi arabi
passando per tutta l’Europa.
©Cinzia Risaliti
10. In paesi come Giappone e Argentina però venne applicata la
censura sugli episodi dei gialli, per paura delle influenze che
il cartone animato poteva avere sulle masse. Un episodio,
per esempio, che aveva come tema centrale il Giappone e
quindi un viaggio della famiglia in questa terra, non fu
mandato in onda in territorio nipponico perché l’imperatore
veniva deriso da Homer ( e quindi traspariva una gran brutta
figura del sovrano),ma ancora, i Simpson si prendevano
gioco dell’economia del paese e soprattutto dei prodotti
realizzati come la famosa marca “Hello Kitty” .
©Cinzia Risaliti
11. In paesi come Giappone e Argentina però venne applicata la
censura sugli episodi dei gialli, per paura delle influenze che
il cartone animato poteva avere sulle masse. Un episodio,
per esempio, che aveva come tema centrale il Giappone e
quindi un viaggio della famiglia in questa terra, non fu
mandato in onda in territorio nipponico perché l’imperatore
veniva deriso da Homer ( e quindi traspariva una gran brutta
figura del sovrano),ma ancora, i Simpson si prendevano
gioco dell’economia del paese e soprattutto dei prodotti
realizzati come la famosa marca “Hello Kitty” .
©Cinzia Risaliti
12. In paesi come Giappone e Argentina però venne applicata la
censura sugli episodi dei gialli, per paura delle influenze che
il cartone animato poteva avere sulle masse. Un episodio,
per esempio, che aveva come tema centrale il Giappone e
quindi un viaggio della famiglia in questa terra, non fu
mandato in onda in territorio nipponico perché l’imperatore
veniva deriso da Homer ( e quindi traspariva una gran brutta
figura del sovrano),ma ancora, i Simpson si prendevano
gioco dell’economia del paese e soprattutto dei prodotti
realizzati come la famosa marca “Hello Kitty” .
©Cinzia Risaliti
13. In paesi come Giappone e Argentina però venne applicata la
censura sugli episodi dei gialli, per paura delle influenze che
il cartone animato poteva avere sulle masse. Un episodio,
per esempio, che aveva come tema centrale il Giappone e
quindi un viaggio della famiglia in questa terra, non fu
mandato in onda in territorio nipponico perché l’imperatore
veniva deriso da Homer ( e quindi traspariva una gran brutta
figura del sovrano),ma ancora, i Simpson si prendevano
gioco dell’economia del paese e soprattutto dei prodotti
realizzati come la famosa marca “Hello Kitty” .
©Cinzia Risaliti
14. In paesi come Giappone e Argentina però venne applicata la
censura sugli episodi dei gialli, per paura delle influenze che
il cartone animato poteva avere sulle masse. Un episodio,
per esempio, che aveva come tema centrale il Giappone e
quindi un viaggio della famiglia in questa terra, non fu
mandato in onda in territorio nipponico perché l’imperatore
veniva deriso da Homer ( e quindi traspariva una gran brutta
figura del sovrano),ma ancora, i Simpson si prendevano
gioco dell’economia del paese e soprattutto dei prodotti
realizzati come la famosa marca “Hello Kitty” .
©Cinzia Risaliti
15. I Simpson divennero talmente trionfali da ospitare nei loro episodi delle vere e proprie “guest star” come
doppiatori, e in Italia per esempio, hanno prestato la loro voce personaggi del calibro di Luciana Littizzetto,
Paolo Bonolis, Valeria Marini, Leo Gullotta, Francesco Totti, Marco Materazzi e molti altri ancora.
Molte star di Hollywood, e non solo, sono anche stati rappresentati in versione cartone animato, prendendo
parte agli episodi e interpretando se stessi, come per esempio:
©Cinzia Risaliti
16. Non è stato semplice rintracciare una sola teoria con cui analizzare i Simpson, perché sono fonte continua di studi di
ogni tipo, dal linguaggio alla comunicazione, dalla psicologia al comportamento.
L’analisi che ho deciso di affrontare, però, riguarda una puntata dei Simpson nella quale è descritta la famiglia come
un gruppo di attori che, una volta a telecamere spente, raccontano i retroscena della fortunata serie, riguardo al
successo mirabile, ma anche ai problemi che l’intera famiglia ha avuto, su tutte, la droga, i disordini finanziari e lo
scioglimento del senso familiare dei cinque gialli.
L’episodio si intitola “ Dietro la risata”, è stato mandato in onda per la prima volta il 21 Maggio del 2000.
L’argomento teorico con cui si può comparare questo episodio
riguarda l’analisi della vita quotidiana come rappresentazione di
Erving Goffman, specie per quanto concerne la ribalta, gli attori
sociali, il palcoscenico e, in tema, il retroscena.
Ciò che voglio ottenere con questa mia piccola analisi è
dimostrare come i Simpson in questo episodio rappresentino in
pieno la teoria di Goffman con la visione drammaturgica della
comunicazione e della vita in generale.
©Cinzia Risaliti
17. Erving Goffman nacque nel 1922 in Canada e morì nel 1982. Sociologo, è stato
identificato come appartenente alla corrente degli interazionisti simbolici. A lui si
devono molti studi sull’interazione, ma non solo, ha pubblicato“Asylums”riguardo
ai centri d’istituzione totale, oltre a “ l’ordine dell’interazione” e “ la vita
quotidiana come rappresentazione”.
In quest’ultima, egli esamina la vita sociale come un insieme di relazioni,
comportamenti, reazioni, che fanno parte del teatro quotidiano dove la messa in
scena è opera di “équipes” che si muovono su di un palcoscenico, dividendosi tra
ribalta (ciò che vediamo) e retroscena (il dietro, ciò che noi non possiamo
vedere).
E’ suddivisa in più capitoli, tutti riguardanti il ruolo dell’attore nella vita
quotidiana, ma ciò che è maggiormente preso in analisi in questo mio studio, è il
capitolo terzo, cioè “comportamento e ambito territoriale” dove l’autore dà la
definizione di ribalta e retroscena, per poi proseguire con “i ruoli incongruenti”,
nel quarto capitolo, in cui si ha una differenza fra gli attori, coloro che vanno in
scena, e tutti quelli che invece collaborano dietro le scene per permettere ai
personaggi di essere sulla ribalta, concludendo con “l’arte di controllare le
espressioni”.
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19. Goffman definisce la ribalta, il luogo dove si
svolge la scena. La rappresentazione di un
qualsiasi personaggio sulla ribalta fa intendere
che la sua attività, all’interno di quel
determinato territorio, segue delle norme che
si possono racchiudere in due grandi
categorie: la cortesia e il decoro.
La prima riguarda il modo in cui l’attore
interagisce e si pone col pubblico senza l’uso
della parola ma tramite i gesti, la seconda
come l’attore si pone al pubblico quando sa
che può essere udito e visto dal pubblico,
benché non sia direttamente impegnato a
parlargli.
©Cinzia Risaliti
20. Goffman definisce la ribalta, il luogo dove si Per quanto riguarda il retroscena, egli lo definisce come il
svolge la scena. La rappresentazione di un luogo dove l’attore può abbandonare la facciata, dove
qualsiasi personaggio sulla ribalta fa intendere l’équipe può gestire la rappresentazione e correggere gli
che la sua attività, all’interno di quel eventuali errori. Aggiunge che il passaggio dalla ribalta al
determinato territorio, segue delle norme che retroscena rimane inaccessibile al pubblico poiché nel
si possono racchiudere in due grandi retroscena i “segni vitali” dello spettacolo sono visibili e
categorie: la cortesia e il decoro. soprattutto perché quando si trovano in questa zona, gli
La prima riguarda il modo in cui l’attore attori rientrano nel “loro personaggio”, abbandonando quindi
interagisce e si pone col pubblico senza l’uso i panni che indossano in scena.
della parola ma tramite i gesti, la seconda
come l’attore si pone al pubblico quando sa
che può essere udito e visto dal pubblico,
benché non sia direttamente impegnato a
parlargli.
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21. Goffman definisce la ribalta, il luogo dove si Per quanto riguarda il retroscena, egli lo definisce come il
svolge la scena. La rappresentazione di un luogo dove l’attore può abbandonare la facciata, dove
qualsiasi personaggio sulla ribalta fa intendere l’équipe può gestire la rappresentazione e correggere gli
che la sua attività, all’interno di quel eventuali errori. Aggiunge che il passaggio dalla ribalta al
determinato territorio, segue delle norme che retroscena rimane inaccessibile al pubblico poiché nel
si possono racchiudere in due grandi retroscena i “segni vitali” dello spettacolo sono visibili e
categorie: la cortesia e il decoro. soprattutto perché quando si trovano in questa zona, gli
La prima riguarda il modo in cui l’attore attori rientrano nel “loro personaggio”, abbandonando quindi
interagisce e si pone col pubblico senza l’uso i panni che indossano in scena.
della parola ma tramite i gesti, la seconda
come l’attore si pone al pubblico quando sa
che può essere udito e visto dal pubblico,
benché non sia direttamente impegnato a
parlargli.
Secondo il sociologo, esistono tre tipi di ruoli cruciali durante lo spettacolo: l’attore, il pubblico e gli estranei. Da
questi nascono dei punti di osservazione che complicano la loro relazione, come gli informatori, che spacciandosi
per un membro dell’equipe possono ottenere notizie altrimenti impossibili, oppure il compare, che agisce come
se fosse d’accordo con gli attori, pur essendo tra il pubblico, o ancora gli spotters, degli agenti in borghese
espliciti o non manifesti o infine l’intermediario, colui che conosce i segreti di entrambe le parti e dà a ognuno
l’impressione che li manterrà.
Aggiunge un’analisi di quei ruoli che non sono presenti direttamente durante la scena, ma che ne sono
comunque parte, come ad esempio gli addetti ai servizi, coloro che sono specializzati nel costruire o riparare lo
spettacolo oppure il confidente che non specula sulle informazioni ricevute, o infine il collega, con cui condivide
la stessa routine, la stessa sorte.
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22. Concludendo, egli affronta la questione dei disturbi della
rappresentazione o incidenti, che minacciano la realtà che gli attori
voglio far apparire provocando disagio, nervosismo e imbarazzo,
ovvero i gesti non intenzionali, le intrusioni non opportune, i passi falsi
chiamati anche “gaffe”. Esistono, inoltre, delle situazioni definite
“scenate” in cui l’individuo agisce in modo tale da rovinare l’equilibrio
dell’equipe. Per esempio, alcune scene nascono quando i membri di
un gruppo non riescono più a sopportare la recitazione non perfetta
né precisa gli altri membri colleghi, lasciandosi sfuggire delle critiche
che diventano poi pubbliche e quindi conosciute da tutti.
Una conseguenza di tali scenate è quella, dice Goffman, di offrire una
visione del retroscena a chi in realtà non ne avrebbe accesso.
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23. L’episodio che ho deciso di prendere in analisi, inizia con
l’inquadratura di ogni personaggio del cartone animato preso in una
sede ognuna differente dall’altra, infatti troviamo Marge in giardino,
Homer nel dietro le quinte degli scenari per gli episodi, Bart su un
gioco presente nel parco della scuola e Lisa in camera sua.
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24. Appare, dopo qualche discorso da parte della famiglia,
l’inquadratura della ribalta, ovvero la cittadina di Springfield
e la casa dei cinque gialli che si trova in evergreen terrace
743 dove hanno, in genere, luogo gli episodi del cartone
animato.
All’interno della ribalta, come già anticipato, ci sono due grandi categorie come il
decoro e la cortesia, e proprio la prima è possibile ritrovarla in un fotogramma di
questo episodio : Boe Szyslak (a sinistra) il proprietario di una taverna in città,
parla di questioni private credendo di non essere ripreso, in questo modo il
pubblico può sentire ciò che egli esclama. Può anche rappresentare un principio di
“gaffe”.
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25. Dopo alcune immagini della vita privata e dell’infanzia dei
piccoli Bart, Lisa e Meggie, la scena è conquistata dal vicino
di casa Ned Flanders (a destra) ,che in questo caso
interpreta uno di quei disturbi che può rovinare l’ambiente e
provocare imbarazzo e vergogna : l’intrusione inopportuna.
Egli critica il modo di occupare il tempo libero dei Simpson,
commentando che essi sono sempre e comunque posizionati
di fronte alla tv, senza mai vivere al di fuori del loro mondo
casalingo, nel mondo esterno
Non è la sola intrusione fatta dai cittadini di Springfield in questo episodio,
infatti se ne contano molto altre che per di più assomigliano a delle
scenate, in quanto, molti personaggi decidono di “vuotare il sacco” come:
L’uomo dei fumetti che dichiara la pessima situazione
economica dei Simpson ed in particolare di Lisa Simpson ;
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26. Il commerciante proprietario del
supermercato che dichiara l’evasione
delle tasse da parte della famiglia
Simpson. Egli può anche rappresentare la
figura dell’informatore che ha accesso a
notizie altrimenti irraggiungibili.
Per quanto riguarda invece gli addetti ai servizi, in questa
scena se ne possono notare due che, una volta sulla ribalta,
durante la registrazione dell’ennesimo episodio, consigliano
ai due attori le adeguate mosse da fare sul set.
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27. Proseguendo nella puntata analizzata, si possono trovare
riferimenti al retroscena goffmaniano, in quanto ogni volta
che la parola è singolarmente data, quello è un retroscena
poiché vengono narrati, descritti ed evidenziati attimi, gaffe,
o episodi che durante la ripresa delle normali puntate noi
non possiamo vedere.
Per esempio, dopo aver mostrato come Homer ha subìto uno
dei suoi più gravi incidenti sulla scena, il narratore esterno ci
mostra come, in realtà, sia stato il retroscena di quei
momenti, esibendo immagini mai andate in onda con il
commento dello stesso Homer, come in un vero e proprio
“dietro le quinte” :
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28. Proseguendo nella puntata analizzata, si possono trovare
riferimenti al retroscena goffmaniano, in quanto ogni volta
che la parola è singolarmente data, quello è un retroscena
poiché vengono narrati, descritti ed evidenziati attimi, gaffe,
o episodi che durante la ripresa delle normali puntate noi
non possiamo vedere.
Per esempio, dopo aver mostrato come Homer ha subìto uno
dei suoi più gravi incidenti sulla scena, il narratore esterno ci
mostra come, in realtà, sia stato il retroscena di quei
momenti, esibendo immagini mai andate in onda con il
commento dello stesso Homer, come in un vero e proprio
“dietro le quinte” :
Homer infatti divenne analgesico dipendente, l’unico modo
per far sì che si esibisse in scene atroci diventate però
famosissime :
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29. Proseguendo nella puntata analizzata, si possono trovare
riferimenti al retroscena goffmaniano, in quanto ogni volta
che la parola è singolarmente data, quello è un retroscena
poiché vengono narrati, descritti ed evidenziati attimi, gaffe,
o episodi che durante la ripresa delle normali puntate noi
non possiamo vedere.
Per esempio, dopo aver mostrato come Homer ha subìto uno
dei suoi più gravi incidenti sulla scena, il narratore esterno ci
mostra come, in realtà, sia stato il retroscena di quei
momenti, esibendo immagini mai andate in onda con il
commento dello stesso Homer, come in un vero e proprio
“dietro le quinte” :
Homer infatti divenne analgesico dipendente, l’unico modo
per far sì che si esibisse in scene atroci diventate però
famosissime :
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30. Scorrendo con le immagini è possibile trovare le cosiddette scenate che rovinano l’equilibrio
dell’equipe mentre è sulla ribalta :
La famiglia Simpson è stata invitata ad
un festival agrario in una cittadina del
sud per tentare di risistemare i loro
problemi finanziari, ma durante
l’esibizione inizia una diatriba che
suscita imbarazzo in Lisa, la quale
prende il microfono annunciando che
“è in corso un piccolo bisticcio di
famiglia, se cortesemente..” ma viene
interrotta poi da Bart, riprendendo ed
aumentando quindi il livello della
litigata
L’unico modo per uscire da questa situazione di vergogna apparente degli organizzatori dell’evento, era quello di
mandare sul palco un altro artista, che intratteneva il pubblico .
©Cinzia Risaliti
31. Arriva anche il momento dell’intermediario, interpretato per
quest’occasione dal dottor Hibbert, il quale conosce un modo per
far riappacificare la famiglia dopo i litigi continuati durante gli
anni, e quindi la definitiva chiusura della collaborazione sul set
lavorativo. Egli infatti ha un amico che può aiutarli, perché sa che
a lui non avrebbero mai detto di no. Li fa quindi partecipare ad
una premiazione fasulla dove tutta la famiglia viene invitata e
dove quindi si riappacificano.
L’episodio si conclude con l’ennesima immagine di retroscena,
dove i Simpson montano le loro puntate e dove tutto torna alla
vita familiare di sempre.
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32. L’analisi di questa puntata dei Simpson mi ha permesso di
applicare i concetti elaborati da Goffman: ribalta, retroscena,
comportamento attori, equipes e altre figure correlate.
Esistono circa 400 episodi delle strisce dei “gialli”,
sicuramente in tutte si potrebbero isolare gli elementi
studiati e scritti da Goffman , in quanto prendono sempre
spunto dalla società e la esaminano in varie sfaccettature .
E’ significativa l’idea del cartone animato , che come parola
rimanda a pensieri infantili, nel quale in realtà puoi trovare il
fondamento teorico di tali elevati studi sociologici.
©Cinzia Risaliti
33. La scelta , azzardata, di studio sui Simpson mi ha portato ad analizzare ancora di più rispetto a
quanto già faccio autonomamente, ma stavolta con un occhio più scientifico, le varie tematiche legate
a questo cartone animato che, volendo, può essere risorsa per la nostra cultura generale.
Certo, per comprendere a pieno il loro significato bisogna essere di mentalità “aperta”, capire quindi
che nonostante rappresentino una società americana del tutto contraria a ciò che ogni europeo si
aspetta e si immagina ( la famiglia ripetutamente offende la propria patria, spesso negli episodi si
vedono bandiere americane maltrattate, e sono frequenti le occasioni per schernire la madre
America), i Simpson sono lo stereotipo di una vera e propria famiglia moderna, purtroppo troppe
volte reale. Ci sono tutti gli elementi per discutere:c’è il padre di famiglia che passa le ore stando sul
divano a guardare la tv, bevendo birra, mangiando noccioline, patatine e ciambelle, saltando il lavoro;
c’è il figlio bullo, che odia la scuola e imbratta tutti i muri di Springfield; c’è la figlia intelligentissima e
“secchiona” che sa tutto lei ma che non ha amici; c’è la madre casalinga che si preoccupa del colore
delle tendine della casa e non dei problemi economici della famiglia, ed infine c’è una bambina che
non parla, non parlerà mai nel corso di 20 anni di episodi.
©Cinzia Risaliti
34. Nel loro mondo-società non manca niente, c’è il venditore del Jet Market, c’è il poliziotto comico, gli attori famosi,
il clown, il giornalista, l’amante della musica anni ’70, il genio, il dottore malfidato e via dicendo.
I Simpson rappresentano, ironicamente, quella parte di popolazione non colta che ama le cose semplici e
perché no, un po’ stupide della vita, che adora guardare la tv e farsi conquistare da quel tubo catodico
dandogli sempre ragione( Homer ripete più volte che tutto ciò che dice la tv è sacro), sono credenti
praticanti, ma non perdono occasione per schernire tutto ciò che riguardi Dio, ironizzano su tutti, in
particolare sugli europei e su noi italiani che veniamo rappresentati, senza nemmeno dirlo, come mafiosi e
amanti della cucina.
Insomma, ed eccomi tornare alla loro valenza di cultura generale, i
Simpson rappresentano quella che potrebbe essere chiamata una vera
e propria critica nei confronti di questa società piena di pregiudizi,di
ipocrisia, di vittime e oppressori, di ricchezza e estrema povertà. Il
loro porsi di fronte alle più svariate situazioni ti porta , se osservi
l’evolversi delle varie puntate con occhio critico e presente, a porti a
tua volta certi interrogativi. Un altro aspetto, diverso ma non meno
importante , è l’affrontare di frequente situazioni “vere” con citazione di
avvenimenti storici, politici , economici effettivamente accaduti , senza
che la trasposizione in cartoni animati tolga loro serietà , ma tutt’altro
dandogli visibilità .
Talvolta , per gli amanti dei Simpson, sono anche l’unica conoscenza di
certi avvenimenti, da qui il tornare a parlare di cultura generale è
naturale.
©Cinzia Risaliti
35. Bibliografia
E.Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, Bologna, Il Mulino, 1969
W. Irwin - M. t. Conard - A. J. Skoble, i Simpson e la filosofia, Milano, Mondadori, 2005
http://www.thesimpson.it
http://www.simpsonlife.com
Immagini prese da : http://download.lardlad.com/
©Cinzia Risaliti
Editor's Notes \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n