Una previsione del fabbisogno del futuro rispetto alla necessita' di una risposta forte contro i disastri. Due sono i messaggi: (1) dato i rischi che si materializzeranno, avremo bisogno di una protezione civile che e' un ordine di magnitudo piu' forte di quella attuale; (2) dovremo combattere contro la "realta' fabbricata" di false informazioni.
Verso una cultura di prevenzione e mitigazione, ma nello stesso tempo verso la preservazione delle culture umane daglil effetti depredanti dei disastri.
Verso una cultura di prevenzione e mitigazione, ma nello stesso tempo verso la preservazione delle culture umane daglil effetti depredanti dei disastri.
L'impatto del cambiamento climatico, prospettive per il 2012Stefano Palumbo
Nel 2007 la S3.Studium ha realizzato un'indagine previsionale sull'impatto economico, sociale e politico del cambiamento climatico in Italia, nell'orizzonte del 2012.
Nel documento sono riportate le principali indicazioni emerse.
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
La prevenzione e la manutenzione sistematica del territorio e del costruito possono diventare processi ordinari. Tuttavia oltre ad “orientare” popolazione, tecnici e Pubbliche Amministrazioni, è necessario che ci sia una Legge di Riferimento Nazionale per i Disastri Naturali. È certo vero che nel nostro Paese non mancano leggi per il Governo del Territorio, per la tutela ambientale e del suolo a cui corrispondono strumenti specifici (programmi, piani, etc) redatti e monitorati, di volta in volta, da diversi Enti Pubblici (Stato, Regioni, Provincie e Comuni). Partendo dal caso aquilano, dove molti errori sono stati fatti, si intende predisporre un’Agenda Strategica come canovaccio per la legge che, a fronte dei problemi riscontrati nella cattiva gestione delle fase emergenziale, contenga obiettivi strategici atti a creare un modello, facilmente replicabile, che permetta di assicurare una buona organizzazione nella prima fase emergenziale e che, contestualmente , permetta di prevenire i danni al patrimonio edilizio e garantisca uno sviluppo sostenibile e di qualità per il tutto il territorio nazionale.
L'intervento di Stefano Caserini al convegno "Pianeta rovente" organizzato dalla Fima al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, 1 maggio 2014
Diagnosis of the relative failure of disaster risk reduction in the modern world and proposal for a cure - at least regarding disaster response, if not also prevention.
Will major emergencies in the future be anything like those of the past? To what extent can we derive lessons from past disasters that will help us deal with future ones? This presentation explores these questions.
About the intersection of different kinds of disaster and vulnerability. Complexity of modern disasters and the means of tackling them. Cascading and concurrent major incidents and disasters.
A framework for understanding, analysing and managing cascading disasters, with notes on complexity, compound risks, interacting risks and interconnected risks.
L'impatto del cambiamento climatico, prospettive per il 2012Stefano Palumbo
Nel 2007 la S3.Studium ha realizzato un'indagine previsionale sull'impatto economico, sociale e politico del cambiamento climatico in Italia, nell'orizzonte del 2012.
Nel documento sono riportate le principali indicazioni emerse.
Use of advanced Technologies to support Planning in
hazardous Areas: an Introduction / Vulnerability vs urban and regional Resilience.
Lesson 2: How Spatial Planning can contribute to Prevention Policies. L'uso delle innovazioni tecnologiche per supportare la pianificazione nelle regioni con elevati rischi di catastrofi naturali: un'introduzione / La vulnerabilità in rapporto alla resilienza urbana e territoriale.
Lezione 2: Come la pianificazione territoriale e urbana possono rafforzare le politiche di prevenzione.
La prevenzione e la manutenzione sistematica del territorio e del costruito possono diventare processi ordinari. Tuttavia oltre ad “orientare” popolazione, tecnici e Pubbliche Amministrazioni, è necessario che ci sia una Legge di Riferimento Nazionale per i Disastri Naturali. È certo vero che nel nostro Paese non mancano leggi per il Governo del Territorio, per la tutela ambientale e del suolo a cui corrispondono strumenti specifici (programmi, piani, etc) redatti e monitorati, di volta in volta, da diversi Enti Pubblici (Stato, Regioni, Provincie e Comuni). Partendo dal caso aquilano, dove molti errori sono stati fatti, si intende predisporre un’Agenda Strategica come canovaccio per la legge che, a fronte dei problemi riscontrati nella cattiva gestione delle fase emergenziale, contenga obiettivi strategici atti a creare un modello, facilmente replicabile, che permetta di assicurare una buona organizzazione nella prima fase emergenziale e che, contestualmente , permetta di prevenire i danni al patrimonio edilizio e garantisca uno sviluppo sostenibile e di qualità per il tutto il territorio nazionale.
L'intervento di Stefano Caserini al convegno "Pianeta rovente" organizzato dalla Fima al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, 1 maggio 2014
Diagnosis of the relative failure of disaster risk reduction in the modern world and proposal for a cure - at least regarding disaster response, if not also prevention.
Will major emergencies in the future be anything like those of the past? To what extent can we derive lessons from past disasters that will help us deal with future ones? This presentation explores these questions.
About the intersection of different kinds of disaster and vulnerability. Complexity of modern disasters and the means of tackling them. Cascading and concurrent major incidents and disasters.
A framework for understanding, analysing and managing cascading disasters, with notes on complexity, compound risks, interacting risks and interconnected risks.
2. Il mio intervento è basato su due
messaggi:
1.Nel futuro la risposta ai disastri avrà
bisogno di cambiamenti radicali.
2.Quello che faremo sarà condizionata
dalla presenza di realtà multiple.
4. "For every complex problem
there is an answer that is
clear, simple, and wrong."
H.L. Mencken
"Per ogni problema complesso,
esiste una risposta chiara,
semplice e sbagliata."
5. Foresight (perspicacia): che tipo di contingenza
avverrà nel futuro?
• mobilità umana
• cambiamento del clima (incendi, alluvioni, ecc.
e adattamento)
• eventi geofisici eccezionali (terremoto M8+,
eruzione VEI6+, maremoto mediterraneo)
• grande crisi della salute (ad es., pandemia
virale molto letale)
• colasso tecnologico (compresi rischi digitali)
• grande contaminazione (ad es., nucleare)
6. Mentre sarà importante
rafforzare la prevenzione e la mitigazione dei
disastri, avremo bisogno di una protezione civile
(una capacità di rispondere) che dovrà essere un
ordine di magnitudo più forte di quella che abbiamo ora.
7. SALVARE LE
VITE UMANE
• ricerca e salvataggio
• evacuazione in stato di
emergenza
• capacità medica per
infortune di massa
• capacità di terapia
intensiva
• epidemiologia e
prevenzione delle
malattie
LIMITARE
I DANNI
• proteggere le
infrastrutture
• misure per ridurre gli
impatti
• puntellazione delle
strutture danneggiate
LANCIARE
LA RIPRESA
• sbloccare le vie di
comunicazione
• riparare le
infrastrutture
• gestire le macerie
LA PROTEZIONE CIVILE NELLE GRANDI EMERGENZE
12. RISCHIO
rischi a cascata
sistemi fortemente legati
e infrastruttura critica
rischi composti
eventi estremi
multipli
rischi che
interagiscono
motori ambientali
rischi interconnessi
sistemi
interdependenti
naturali, umani e
tecnologici
rischi compositi
tutti quanti?
COMPLESSITÀ
15. Cause dirette:
problemi pratici che
contribuiscono al disastro
Cause a lungo termine
(pressioni dinamiche):
predisposizione al disastro
Cause essenziali:
'root causes' - fattori
motivanti e basilari
Effetti a
cascata
locali
Effetti a
cascata
nazionali
Effetti a
cascata
internazionali
Fattori di
escalation
Contesto
16. I "motori del rischio"
Complessità
Ideology
• estremismo
• separatismo
• isolamento
• esclusione
Conflitto
Cambiamento del clima
Mutamento demografico
• mobilità umana
Cultura
Politica al servizio di economia
DISASTRO
POLITICA ECONOMIA
CONDIZIONI
SOCIALI
IMPATTO
FISICO
VULNERABILITÀ
Conoscenza è ideologia
17. Saggezza: abilità di prendere
decisioni in base a principi,
esperienza e conoscenza
Conoscenza:
capire come funzionano (o
dovrebbero funzionare)
le cose
Informazione:
descrivere le situazioni
fisiche e sociali
Dati: fatti e
statistiche di base
COMMUNICAZIONE
Azione
Interpretazione
Descrizione
La
piramide
DIKW
Fonte originale: T.S.Eliot
20. PERDITA DI
DIRITTI UMANI
GUERRA PER PROXY,
CONFLITTO E
POLARIZZAZIONE
POVERTÀ E
MARGINALIZZAZIONE
'WRECKAGE ECONOMY' E
CRESCITA DEL PRECARIAT
MANCANZA
DI GOVERNANCE
DEI DISASTRI
NICHILISMO
CORRUZIONE E
PERDITA DI
FIDUCIA
ANOMIE
limitazioni della vita e della sicurezza
Anomie (Durkheim) è una
condizione di instabilità
che risulta
dall'abbandono
degli
standard e
dei valori a
causa
della
manzanza
di obiettivi
e ideali.
21. 'Anomie' significa perdita della moralità
di base. I disastri esistono perché
l'imparzialità e il servizio pubblico cedono
il posto allo sfruttamento sfacciato.
“Qu’ils mangent de la brioche!”
***
I disastri sono fenomeni che vengono
dall'uso e dall'abuso del potere: bisogna
aggiungere questo fatto all'equazione.
22. SOSTENIBILITÀ IN GENERE
• consumo delle risorse
• tutela dell'ambiente
• attività economiche
• stili di vita e comunità
• pace e sicurezza
RISCHI
• quotidiani: disoccupazione, povertà, malattie, ecc.
• grande disastro: alluvioni, tempeste, terremoti, ecc.
• rischi emergenti: pandemie, cambiamento del clima
• complessi e multipli: effetti a cascata
SOSTENIBILITÀ DELLA
RIDUZIONE DEL
RISCHIO DI DISASTRI
24. Viviamo in un periodo in cui la
percezione talvolta predomina sulla
realtà oggettiva. Siamo alle prese con,
non una realtà, ma tante realtà diverse.
Questo fatto ci pone una grossa sfida.
david.alexander@ucl.ac.uk
www.slideshare.net/dealexander