Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...GaetanoCuomo
Il lavoro di ricerca basato su un’analisi
del fenomeno migratorio e i temi ad esso
associati, con lo scopo di indagare
interazioni tra differenti culture e la
comunicazione tra esse.
Per svolgere quest’analisi sono stati
costituiti sei gruppi appartenenti a tre aree
tematiche:
Ambito scientifico → research report,
scientific press, international newsletter
Ambito istituzionale → website, report,
press
Ambito della gente comune → social
media di natura testuale e multimediale
Qui trovi le slide di presentazione del gruppo che ha analizzato i dati di Twitter.
Oltre ad analizzare e raccogliere la mia parte di dati, ho curato la veste grafica delle slide.
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco INSMLI
Di Lia Sezzi e Nora Sigman. Pubblicato in "Storia e problemi contemporanei", n. 34, sett.2003, rivista dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona
Slide Laboratorio Rappresentazioni sociali e comunicazione con laboratorio d...GaetanoCuomo
Il lavoro di ricerca basato su un’analisi
del fenomeno migratorio e i temi ad esso
associati, con lo scopo di indagare
interazioni tra differenti culture e la
comunicazione tra esse.
Per svolgere quest’analisi sono stati
costituiti sei gruppi appartenenti a tre aree
tematiche:
Ambito scientifico → research report,
scientific press, international newsletter
Ambito istituzionale → website, report,
press
Ambito della gente comune → social
media di natura testuale e multimediale
Qui trovi le slide di presentazione del gruppo che ha analizzato i dati di Twitter.
Oltre ad analizzare e raccogliere la mia parte di dati, ho curato la veste grafica delle slide.
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco INSMLI
Di Lia Sezzi e Nora Sigman. Pubblicato in "Storia e problemi contemporanei", n. 34, sett.2003, rivista dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche - Ancona
Questa presentazione ha accompagnato la lezione introduttiva del progetto didattico "Oltre il mare", che ho proposto nell'anno scolastico 2015/2016 per affrontare lo studio del colonialismo italiano.
História da Família Rossi, imigração da Itália para o Brasil em 1923. Família originária da província de Orgiano, cidade de Vicenza, região do Veneto, norte italiano.
Sintesi XXIII Rapporto Immigrazione 2013 Caritas e MigrantesCaritas_Italiana
Sintesi dei dati 2013 del XXIII Rapporto sull'Immigrazione in Italia realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, e presentato a Roma il 30 gennaio 2014
3. Tra il 1861 e il 1985 sono state registrate più di 29 milioni di partenze dall'Italia. Nell'arco di poco più di un secolo un numero quasi equivalente all'ammontare della popolazione al momento dell'Unità d'Italia (25 milioni nel primo censimento italiano) si trasferì in quasi tutti gli Stati del mondo occidentale e in parte del Nord Africa.
4. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane. Tra il 1876 e il 1900 l'esodo interessò prevalentemente le regioni settentrionali con tre regioni che fornirono da sole il 47 per cento dell'intero contingente migratorio: il Veneto (17,9%), il Friuli-Venezia Giulia (16,1%) ed il Piemonte (12,5%). Nei due decenni successivi il primato migratorio passò alle regioni meridionali. Con quasi tre milioni di persone emigrate soltanto da Calabria, Campania e Sicilia, e quasi nove milioni da tutta Italia.
5.
6.
7.
8. Resta comunque una collettività di quasi 4 milioni di Italiani residenti all'estero, anche se ridotta di molto dai 9.200.000 dei primi anni venti (quando era circa un quinto dell'intera popolazione italiana).
9. Panorama indaga: cervelli in fuga E l’Italia continua a “perdere le teste”. Quasi definitivamente: già, perché i cervelli in fuga, non ne vogliono sapere di tornare a casa: più di metà dei laureati italiani che vivono e lavorano con successo all’estero non considerano come probabilità concreta quella di tornare nel Belpaese. Con il trascorrere del tempo, infatti, l’ipotesi di un rientro diventa sempre meno probabile. Anzi, a 5 anni dalla laurea sono 52 su 100 i laureati occupati all’estero che considerano questa possibilità “molto improbabile”. È, questo, uno dei dati contenuti nel rapporto “Italiani nel mondo 2008″ (qui il documento .doc) curato dalla Fondazione Migrantes, secondo il quale si conferma il fenomeno della “fuga dei cervelli”, dovuta al fatto che “l’Italia, a seguito di carenze ben note, non è in grado di esercitare una forte attrattiva per il loro ritorno, né di utilizzare a un livello più elevato i laureati italiani e gli immigrati presenti sul suo territorio”.Si tratta insomma di una “emigrazione d’élite”, la fuga all’estero cioè di migliaia di laureati, che riescono a trovare oltre confine un lavoro qualificato e ben retribuito. Queste persone - ha spiegato Delfina Licata, che ha coordinato il lavoro dei 60 autori che hanno contribuito alla stesura del rapporto - partono nella maggior parte dei casi con l’idea di rimpatriare presto, ma finiscono per stabilirsi nel paese d’arrivo.