Le informazioni che seguono sono state ideate per aiutarti a riflettere sul tuo modo di considerare la salute e il benessere fisico.
La salute non è quindi la sola assenza o mancanza di qualcosa (la malattia) ma al contrario presenza di benessere, serenità, energia, capacità e competenze. L’OMS definisce la salute “uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale” ciò comporterebbe che una persona è in salute quando le sue dimensioni biologiche, psicologiche e relazionali si trovano in una situazione ottimale e non presentano limitazioni o danni di alcun genere.
La gestione della Malattia di Huntington al Policlinico Gemelli: percorsi clinico assistenziali facilitati per i pazienti e i caregivers; il ruolo di Enroll nella pratica clinica
Le informazioni che seguono sono state ideate per aiutarti a riflettere sul tuo modo di considerare la salute e il benessere fisico.
La salute non è quindi la sola assenza o mancanza di qualcosa (la malattia) ma al contrario presenza di benessere, serenità, energia, capacità e competenze. L’OMS definisce la salute “uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale” ciò comporterebbe che una persona è in salute quando le sue dimensioni biologiche, psicologiche e relazionali si trovano in una situazione ottimale e non presentano limitazioni o danni di alcun genere.
La gestione della Malattia di Huntington al Policlinico Gemelli: percorsi clinico assistenziali facilitati per i pazienti e i caregivers; il ruolo di Enroll nella pratica clinica
La condizione di infertilità si accompagna a numerose difficoltà psicologiche che coinvolgono, su diversi piani esistenziali, sia l’individuo che la coppia, dando luogo a vissuti di frustrazione, stress, senso di inadeguatezza e perdita.
Le crescenti conoscenze intorno alle implicazioni psicologiche dell'infertilità indicano come la componente medica e quella psicologica non possano essere separate, sia per ciò che riguarda la diagnosi che il trattamento. In tal senso molti clinici e ricercatori sollecitano ad un approccio olistico all'infertilità, in cui la consulenza psicologica rappresenti parte integrante dei programmi diagnostico-terapeutici.
Intervento del Dr. Emanuel Mian, PhD- psicologo ed esperto di Disturbi del Comportamento Alimentare a InnovactionYoung mentre era presidente dell'IRIDSA- Istituto di Ricerca Inernazionale sul Disagio e la Salute nell'Adolescenza- (2008)
Linee guida per la costruzione di percorsi clinici ed assistenziali per i dis...Raffaele Barone
I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
Un viaggio nel rischio burnout cui è soggetto ogni caregiver familiare. Può l'autoempatia ( CNV Model - Marshall Rosenberg) essere una leva di miglioramento del benessere personale?
l’Olismologia offre nuove risposte in quanto è la Disciplina della Sintesi.
Un approccio clinico innovativo per valutare e curare sempre ogni Paziente nella sua globalità psico-fisica con un atto medico unitario e simultaneo.
L’Olismologia non è - e non sarà - un’altra specializzazione, ma una nuova forma mentis medica
Relazione "Sessualità e Disabilità" presentata dalla Dr.ssa Antonella Ciccarelli al Convegno Timidezza d'amore e ansia sessuale, Ancona 20 Novembre 2010.
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica ApplicataLorenzo Capello
Slides della Conferenza interattiva tenutasi presso il Palalanzo di Alta Valle Intelvi (CO) il 23 luglio 2020 dal titolo
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica Applicata
Il ruolo del criticismo percepito nelle strategie di regolazione emotiva e co...Elena Lo Sterzo
Relazione presentata al "VI Forum sulla Formazione in
Psicoterapia" tenutosi ad Assisi dal 16 al 18 Ottobre 2015. Abstract: Il criticismo viene definito come un ricorso pervasivo e ripetitivo al rimprovero. Molte
ricerche hanno dimostrato che il livello di criticismo familiare percepito dal paziente (CP)
predice peggiori esiti di malattia nella schizofrenia, nei disturbi d’ansia e dell’umore e nel
disturbo da uso di sostanze. Secondo il modello di M. Linehan, nel disturbo borderline di personalità
(DBP) la disregolazione emotiva(DE) è causata dalla combinazione di una vulnerabilità
emotiva biologica e un ambiente invalidante. In accordo con tale modello, il presente
studio ha l’obiettivo di verificare se: 1) nei pazienti con DBP il CP predice la disregolazione
emotiva e i comportamenti problematici peculiari del DBP, come la tendenza a mettere in
atto azioni aggressive e auto lesive; 2) la difficoltà di regolazione emotiva è un fattore di
mediazione tra il CP e i comportamenti problematici. Sono stati somministrati a 57 soggetti
adulti con diagnosi di DBP e 35 con altri disturbi di personalità, questionari per la valutazione
del Criticismo Percepito, della tendenza all’aggressività, dell’autolesionismo, e della
disregolazione emotiva. I risultati mostrano che il contenuto del CP predice la tendenza
all’aggressività e all’autolesionismo nei pazienti con DBP ma non nei controlli. La disregolazione
emotiva è un mediatore parziale tra il contenuto del CP e i comportamenti auto-lesivi
e tra il contenuto del CP e i comportamenti aggressivi. Il CP può essere uno dei fattori predisponenti
all’emergere dei comportamenti aggressivi e autolesivi nei pazienti DBP. La difficoltà
di regolazione emotiva tipica del DBP spiega tale relazione in maniera parziale.
La condizione di infertilità si accompagna a numerose difficoltà psicologiche che coinvolgono, su diversi piani esistenziali, sia l’individuo che la coppia, dando luogo a vissuti di frustrazione, stress, senso di inadeguatezza e perdita.
Le crescenti conoscenze intorno alle implicazioni psicologiche dell'infertilità indicano come la componente medica e quella psicologica non possano essere separate, sia per ciò che riguarda la diagnosi che il trattamento. In tal senso molti clinici e ricercatori sollecitano ad un approccio olistico all'infertilità, in cui la consulenza psicologica rappresenti parte integrante dei programmi diagnostico-terapeutici.
Intervento del Dr. Emanuel Mian, PhD- psicologo ed esperto di Disturbi del Comportamento Alimentare a InnovactionYoung mentre era presidente dell'IRIDSA- Istituto di Ricerca Inernazionale sul Disagio e la Salute nell'Adolescenza- (2008)
Linee guida per la costruzione di percorsi clinici ed assistenziali per i dis...Raffaele Barone
I Disturbi del comportamento Alimentare ((Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione DSM 5 2014) “sono caratterizzati da persistente disturbo dell'alimentazione oppure da comportamenti inerenti l'alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromette significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (DSM5).
Tali disturbi includono quadri clinici, di interesse psichiatrico ed internistico, adeguatamente codificati.
Un viaggio nel rischio burnout cui è soggetto ogni caregiver familiare. Può l'autoempatia ( CNV Model - Marshall Rosenberg) essere una leva di miglioramento del benessere personale?
l’Olismologia offre nuove risposte in quanto è la Disciplina della Sintesi.
Un approccio clinico innovativo per valutare e curare sempre ogni Paziente nella sua globalità psico-fisica con un atto medico unitario e simultaneo.
L’Olismologia non è - e non sarà - un’altra specializzazione, ma una nuova forma mentis medica
Relazione "Sessualità e Disabilità" presentata dalla Dr.ssa Antonella Ciccarelli al Convegno Timidezza d'amore e ansia sessuale, Ancona 20 Novembre 2010.
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica ApplicataLorenzo Capello
Slides della Conferenza interattiva tenutasi presso il Palalanzo di Alta Valle Intelvi (CO) il 23 luglio 2020 dal titolo
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica Applicata
Il ruolo del criticismo percepito nelle strategie di regolazione emotiva e co...Elena Lo Sterzo
Relazione presentata al "VI Forum sulla Formazione in
Psicoterapia" tenutosi ad Assisi dal 16 al 18 Ottobre 2015. Abstract: Il criticismo viene definito come un ricorso pervasivo e ripetitivo al rimprovero. Molte
ricerche hanno dimostrato che il livello di criticismo familiare percepito dal paziente (CP)
predice peggiori esiti di malattia nella schizofrenia, nei disturbi d’ansia e dell’umore e nel
disturbo da uso di sostanze. Secondo il modello di M. Linehan, nel disturbo borderline di personalità
(DBP) la disregolazione emotiva(DE) è causata dalla combinazione di una vulnerabilità
emotiva biologica e un ambiente invalidante. In accordo con tale modello, il presente
studio ha l’obiettivo di verificare se: 1) nei pazienti con DBP il CP predice la disregolazione
emotiva e i comportamenti problematici peculiari del DBP, come la tendenza a mettere in
atto azioni aggressive e auto lesive; 2) la difficoltà di regolazione emotiva è un fattore di
mediazione tra il CP e i comportamenti problematici. Sono stati somministrati a 57 soggetti
adulti con diagnosi di DBP e 35 con altri disturbi di personalità, questionari per la valutazione
del Criticismo Percepito, della tendenza all’aggressività, dell’autolesionismo, e della
disregolazione emotiva. I risultati mostrano che il contenuto del CP predice la tendenza
all’aggressività e all’autolesionismo nei pazienti con DBP ma non nei controlli. La disregolazione
emotiva è un mediatore parziale tra il contenuto del CP e i comportamenti auto-lesivi
e tra il contenuto del CP e i comportamenti aggressivi. Il CP può essere uno dei fattori predisponenti
all’emergere dei comportamenti aggressivi e autolesivi nei pazienti DBP. La difficoltà
di regolazione emotiva tipica del DBP spiega tale relazione in maniera parziale.
Dott.ssa Silvia Romano “Le parole che non ti ho detto!” Roma 9 giugno 2018Aich Roma Onlus
“Segreti e bugie nel rapporto medico-paziente: il ricorso alle medicine "alternative" da parte di pazienti con Malattia di Huntington e persone a rischio”
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Il viaggio avventuroso di una provetta dal paziente al laboratorio - Dott. M...Aich Roma Onlus
ROMA 12 DICEMBRE 2015
DAL SILENZIAMENTO GENICO ALLE SPERIMENTAZIONI FARMACOLOGICHE: IL FRONTE DELLA RICERCA SULLA MALATTIA DI HUNTIGTON, IN ITALIA E ALL’ESTERO
Disturbi del sonno nella Malattia di Huntington - Dr.ssa Anna Rita BentivoglioAich Roma Onlus
ROMA 12 DICEMBRE 2015
DAL SILENZIAMENTO GENICO ALLE SPERIMENTAZIONI FARMACOLOGICHE: IL FRONTE DELLA RICERCA SULLA MALATTIA DI HUNTIGTON, IN ITALIA E ALL’ESTERO
Eta’ di insorgenza e geni modificatori - Prof.ssa Marina FrontaliAich Roma Onlus
ROMA 12 DICEMBRE 2015
DAL SILENZIAMENTO GENICO ALLE SPERIMENTAZIONI FARMACOLOGICHE: IL FRONTE DELLA RICERCA SULLA MALATTIA DI HUNTIGTON, IN ITALIA E ALL’ESTERO
Euro Huntington Disease Network: dagli studi osservazionali alla terapia geni...Aich Roma Onlus
ROMA DICEMBRE 2015
DAL SILENZIAMENTO GENICO ALLE SPERIMENTAZIONI FARMACOLOGICHE: IL FRONTE DELLA RICERCA SULLA MALATTIA DI HUNTIGTON, IN ITALIA E ALL’ESTERO
ROMA 12 DICEMBRE 2015
DAL SILENZIAMENTO GENICO ALLE SPERIMENTAZIONI FARMACOLOGICHE: IL FRONTE DELLA RICERCA SULLA MALATTIA DI HUNTIGTON, IN ITALIA E ALL’ESTERO
3. Il “peso” sul caregiver
Necessità “fisiche” inerenti l’assistenza per la
perdita di funzioni
Ricadute “emotive” (cambiamenti di ruolo,
cambiamenti nelle relazioni, sentimenti
contrastanti, ecc.)
Problematiche emotivo-psicologiche inerenti il tema
specifico del rischio genetico
4. L’”impatto” sul caregiver
Scarsa competenza e formazione del personale dei
servizi socio-sanitari
Sensazione di “sovraccarico” di ruoli
Progressione della sintomatologia del malato
Ereditarietà
Modificazione della relazione col malato
5. “Accogliere”
Strategia che prenda in considerazione ed
integri le tre “prospettive”
Orientata al “peso” sia fisico sia emotivo del
sistema famiglia
Coordinata (team multidisciplinare
qualificato)e personalizzata su quel sistema
famiglia
9. Il caso di Laura
47 anni, sposata, madre
di due figlie minorenni
Diagnosi di Malattia di
Huntington da 4 anni
Il segreto: nessun
familiare le ha mai
comunicato la presenza
della malattia in
famiglia!
Accoglienza/Intervento
Terapia farmacologica
Terapia riabilitativa
Valutazione psichiatrica
per depressione
Sostegno psicologico
10. Il caso di Giovanni
76 anni, sposato, padre
di un uomo di 30 anni
Il segreto: da 30 anni sa
che la sorella è malata!
Richiesta di test genetico
per l’eventuale
comunicazione del
rischio al figlio che sta
per sposarsi
Accoglienza / Intervento
Supporto psicologico
Counselling e test
genetici
11. Il caso di Valeria
20 anni, nubile
Madre con diagnosi di
Malattia di Huntington
da 7 anni
Il segreto: nessun
familiare le ha mai
comunicato la malattia
della madre; sa solo che
era malata la nonna!
Accoglienza / Intervento
Valutazione neurologica
Sostegno psicologico e
consiglio di psicoterapia
per una sintomatologia
ansiosa con attacchi di
panico
12. Anna Rita Bentivoglio
Carla Piano
Martina Petracca
Rita Lo Monaco
Pietro Chiurazzi
Michele Raja
Andrea De Angelis
Marcella Solito
Diego Ricciardi
Editor's Notes
La malattia è percepita differentemente da malati e sanitari: