Gli isoprostani (IsoP) sono molecole importanti poiché forniscono una misura accurata dello stress ossidativo.
È stato verificato che i livelli di IsoPs sono aumentati in diverse malattie umane. Pertanto, sono stati ampiamente utilizzati nella ricerca per esplorare il ruolo dello stress ossidativo nella patogenesi della malattia e la loro misurazione può avere un impatto positivo sulla medicina clinica.
INSTITUT KURZ è specializzato nella misurazione degli isoprostani.
Visita il nostro sito web: https://www.institut-kurz.com/it
Terapie antiossidanti, alimentazione, stile di vita e benessere riproduttivogiovanniberetta
Migliorare la nostra vita, mangiare in modo più salutare, ridurre o eliminare alcool e fumo.
Rispettare i ritmi della natura.
Sforzarsi di vivere in un modo più sano.
Impegnarsi a rispettare l’ambiente.
Sono attività a basso costo e dai grandi risultati ma…………………ci vuole impegno di tutti e corretta informazione!
Gli isoprostani (IsoP) sono molecole importanti poiché forniscono una misura accurata dello stress ossidativo.
È stato verificato che i livelli di IsoPs sono aumentati in diverse malattie umane. Pertanto, sono stati ampiamente utilizzati nella ricerca per esplorare il ruolo dello stress ossidativo nella patogenesi della malattia e la loro misurazione può avere un impatto positivo sulla medicina clinica.
INSTITUT KURZ è specializzato nella misurazione degli isoprostani.
Visita il nostro sito web: https://www.institut-kurz.com/it
Terapie antiossidanti, alimentazione, stile di vita e benessere riproduttivogiovanniberetta
Migliorare la nostra vita, mangiare in modo più salutare, ridurre o eliminare alcool e fumo.
Rispettare i ritmi della natura.
Sforzarsi di vivere in un modo più sano.
Impegnarsi a rispettare l’ambiente.
Sono attività a basso costo e dai grandi risultati ma…………………ci vuole impegno di tutti e corretta informazione!
Come concludere l'allenamento per migliorare il recupero
di Alice Massini
Home training: debellare la pandemia dell'inattività fisica ai tempi del COVID-19
di Antonio Sorrenti
Rapporto tra sonno, esercizio fisico e prestazione
di Michele Calabrese
Focus sui vaccini COVID 19: facciamo chiarezza
di Domenico Cesi
Fitness e neuroscienze: il miglioramento della performance cognitiva attraverso l'attività fisica
di Pierluigi De Pascalis
Il latte: un alimento funzionale
di Antea Ferro
.
Scopri la rivista qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/scienza-e-movimento-n-26-rivista-nonsolofitness
Aprile/Giugno 2019
Editoriale
Antonio Urso
I meccanismi che regolano l’ipertrofia muscolare
Carlo Menghini, Luca Riva, Mauro Rocca
Elogiare il limite per costruire la vittoria
Antonio Urso
Effetti di sistemi di allenamento contro resistenza diversi sulla forza e l’ipertrofia muscolare in donne anziane che avevano seguito un allenamento contro resistenza
Alex S. Ribeiro, Andreo F. Aguiar, Brad J. Schoenfeld, Joao P. Nunes, Edilaine F. Cavalcante, Eduardo L. Cadore, Edilson S. Cyrino
La pratica dell’esercizio e dello sport nelle donne
Rhodri S. Lloyd, Avery D. Faigenbaum
Effetti del dell'allenamento nella pallavolo femminile
Marco Mencarelli
La preparazione fisica nella pallavolo femminile
Roberto Benis con la collaborazione di Massimiliano Mazzilli e Stefano Zambelli
Gli small-sided games nel calcio femminile: analisi della letteratura scientifica
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano
DOMS. Indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata. Significato ed inquadramento (prima parte)
Michele Castellano Vitaterna
Applicazioni dell’elettroencefalografia in ambito sportivo (prima parte)
T. Thompson, T. Steffert , T. Ros , J. Leach , J. Gruzelier - a cura di Marco Ivaldi
Dolore neuropatico plantare, opportunità terapeutiche e karate
Vincenzo D’Onofrio, Gennaro Gatto, Anna Paternostro
Riflessioni
Pasquale Bellotti
Cosa bolle in pentola
Guido Martinelli
GiocosaMente. Dalla performance alla motricità: la performance capovolta
Claudia Crova e Roberta De Pero
Le interviste di S&C
Oscar Bertone e Laura Bilotta
Urso / Cosa lascia in eredità questa pandemia allo sport?
Barsotti, Chiera, Lanaro, Fioranelli / L’impatto di stress, immunità e segnali dai sistemi endocrino e nervoso sulla fascia
Cerino, Piccotti, Renga / Sport e anoressia mentale: le potenzialitá del volteggio equestre
Albanese, Marin, Antonino, Patanè / Allenare la forza. Proposte per invecchiare in salute
Bellotti / Otto minuti
Basilio / Un gioco al giorno toglie la noia di torno: il gioco in alcuni punti ed un punto esclamativo!La morale delle morali, ovvero, che cosa ci insegna il gioco
Martinelli / Il Parlamento lancia la palla della riforma dello sport in fuorigioco
.
Scopri la rivista qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n36
Alterazioni strutturali e funzionali che caratterizzano il normale processo di invecchiamento nell’uomo.
Sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per le prestazioni sportive.
ABSTRACT
Dopo i sessant’anni nell’organismo umano avvengono cambiamenti molto importanti ma con l’allenamento fisico compreso l’allenamento della forza, una persona può elevare il proprio stato funzionale e fisiologico ben al di sopra del livello previsto dalla curva dell’invecchiamento.
Risultati di ricerche recenti indicano che i muscoli rispondono rapidamente all’allenamento con sovraccarichi e che la plasticità dei muscoli si conserva fino ad una età avanzata.
L’allenamento della forza potrebbe essere una delle modalità più importanti di sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per le prestazioni sportive nonché per migliorare la vita delle persone anziane (Häkkinen 2003 - Muscle hypertrophy, hormonal adaptations and strength development during strength training in strength-trained and untrained men).
In questo lavoro cercheremo di analizzare le alterazioni strutturali e funzionali che caratterizzano il normale processo di invecchiamento nell’uomo.
Cercheremo di comprendere quali strade percorrere per lo sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per migliorare la prestazioni sportive.
Strength & Conditioning, n°33
ANNO EDIZIONE: 2020
GENERE: Rivista
PAGINE: 96
.
Lo sport va di pari passo con la ricerca?
Antonio Urso
Perché “Dio non ha mai creato dei rettilinei”
Andrew Charniga
Effetti dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie
Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici
Strategie di autoregolazione dell’esercizio con sovraccarichi
Marco Duca, Gianpietro Alberti
I sovraccarichi nel sistema della cultura fisica: opportunità e limiti
Vito Leonardi
Il potenziamento muscolare con il carico rappresentato dal corpo
Alfio Cazzetta
Confronto di forza e potenza relativa in atleti dei due sessi
Giuseppe Grillone, Sandro Bartolomei
Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65 durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano, Rosa Anna Rosa, Dario Colella
La stimolazione sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica in condizione di microgravità: studio longitudinale
Luca Lolletti, Luciano Gemello, Massimiliano Gollin
Blood Flow Restriction: utile nel recupero da un infortunio? (seconda parte)
Michele Castellano Vitaterna
Giocosamente - A passo d’uomo
Silvestro Rinaldi
Le donne e lo sport
Katia Arrighi
Il lavoro sportivo dilettantistico: quale futuro?
Guido Martinelli
.
Scoprila qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n33-rivista-federazione-pesistica
Scienza e movimento n° 8
ANNO EDIZIONE: 2016
GENERE: Rivista, 56 pagine
Foam roller
di Giuseppe Berardi
Analisi cinematica del passo e valutazione post riabilitativa nelle lesioni del tendine d'Achille
di Cristian Berardi
Alterazioni dell'appoggio plantare e correlazioni posturali: indagine della scuola primaria
di Fabio Marino
BCAA e sport
di Giulio Merlini
La resistenza nella preparazione atletica del danzatore
di Romeo Cuturi, Omar De Bartolomeo, Sara Benedetti, Eva Fasolo
Dal web. L’espressione e la sollecitazione della resistenza nel corso dell'età evolutiva
di Pierluigi De Pascalis
L’avvocato risponde. Modelli societari per l'apertura di una palestra
di Fabio Volontà
Uno studio indipendente che mette a confronto il vaccino antinfluenzale al colostro. Risultato, il colostro è almeno 3 volte superiore del vaccino, nell'offrire protezione. E si parla di semplice colostro... figuriamoci il transfer factor di 4Life, che concentra in una sola capsula, l'equivalente di ben 35 capsule di colostro normale del principio attivo che stimola il sistema immunitario...
Approccio andrologico alla coppia infertile
In un Centro Dyd PNA
Scienze andrologiche integrate®
CHE COS’E’ LA PNA?
PROCREAZIONE NATURALMENTE ASSISTITA®
OTTENERE
GRAVIDANZA , CRESCITA, SVILUPPO DELL’EMBRIONE, E LA NASCITA DEL NUOVO ESSERE
RECUPERANDO E/O OTTIMIZZANDO LE SINGOLE CAPACITA’ PROCREATIVE MASCHILI E FEMMINILI,
ATTRAVERSO UN APPROCCIO OLISTICO SECONDO I DETTAMI DELLA MEDICINA REGOLATORIA FUNZIONALE
m.f
1) The document discusses citrate and mineral metabolism, specifically how it relates to kidney stones and bone disease. It reviews citrate's role in the tricarboxylic acid cycle, intestinal absorption, renal handling and modulation, and effects on urine crystallization and kidney stone formation.
2) Citrate is primarily reabsorbed in the proximal tubule through sodium-dependent dicarboxylate transporters. Calcium and magnesium can decrease citrate transport by reducing free citrate. Urinary citrate levels depend mainly on reabsorption and metabolism in the proximal tubule.
3) Hypocitraturia, or low urinary citrate excretion, is associated with increased risk of kidney
Come concludere l'allenamento per migliorare il recupero
di Alice Massini
Home training: debellare la pandemia dell'inattività fisica ai tempi del COVID-19
di Antonio Sorrenti
Rapporto tra sonno, esercizio fisico e prestazione
di Michele Calabrese
Focus sui vaccini COVID 19: facciamo chiarezza
di Domenico Cesi
Fitness e neuroscienze: il miglioramento della performance cognitiva attraverso l'attività fisica
di Pierluigi De Pascalis
Il latte: un alimento funzionale
di Antea Ferro
.
Scopri la rivista qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/scienza-e-movimento-n-26-rivista-nonsolofitness
Aprile/Giugno 2019
Editoriale
Antonio Urso
I meccanismi che regolano l’ipertrofia muscolare
Carlo Menghini, Luca Riva, Mauro Rocca
Elogiare il limite per costruire la vittoria
Antonio Urso
Effetti di sistemi di allenamento contro resistenza diversi sulla forza e l’ipertrofia muscolare in donne anziane che avevano seguito un allenamento contro resistenza
Alex S. Ribeiro, Andreo F. Aguiar, Brad J. Schoenfeld, Joao P. Nunes, Edilaine F. Cavalcante, Eduardo L. Cadore, Edilson S. Cyrino
La pratica dell’esercizio e dello sport nelle donne
Rhodri S. Lloyd, Avery D. Faigenbaum
Effetti del dell'allenamento nella pallavolo femminile
Marco Mencarelli
La preparazione fisica nella pallavolo femminile
Roberto Benis con la collaborazione di Massimiliano Mazzilli e Stefano Zambelli
Gli small-sided games nel calcio femminile: analisi della letteratura scientifica
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano
DOMS. Indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata. Significato ed inquadramento (prima parte)
Michele Castellano Vitaterna
Applicazioni dell’elettroencefalografia in ambito sportivo (prima parte)
T. Thompson, T. Steffert , T. Ros , J. Leach , J. Gruzelier - a cura di Marco Ivaldi
Dolore neuropatico plantare, opportunità terapeutiche e karate
Vincenzo D’Onofrio, Gennaro Gatto, Anna Paternostro
Riflessioni
Pasquale Bellotti
Cosa bolle in pentola
Guido Martinelli
GiocosaMente. Dalla performance alla motricità: la performance capovolta
Claudia Crova e Roberta De Pero
Le interviste di S&C
Oscar Bertone e Laura Bilotta
Urso / Cosa lascia in eredità questa pandemia allo sport?
Barsotti, Chiera, Lanaro, Fioranelli / L’impatto di stress, immunità e segnali dai sistemi endocrino e nervoso sulla fascia
Cerino, Piccotti, Renga / Sport e anoressia mentale: le potenzialitá del volteggio equestre
Albanese, Marin, Antonino, Patanè / Allenare la forza. Proposte per invecchiare in salute
Bellotti / Otto minuti
Basilio / Un gioco al giorno toglie la noia di torno: il gioco in alcuni punti ed un punto esclamativo!La morale delle morali, ovvero, che cosa ci insegna il gioco
Martinelli / Il Parlamento lancia la palla della riforma dello sport in fuorigioco
.
Scopri la rivista qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n36
Alterazioni strutturali e funzionali che caratterizzano il normale processo di invecchiamento nell’uomo.
Sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per le prestazioni sportive.
ABSTRACT
Dopo i sessant’anni nell’organismo umano avvengono cambiamenti molto importanti ma con l’allenamento fisico compreso l’allenamento della forza, una persona può elevare il proprio stato funzionale e fisiologico ben al di sopra del livello previsto dalla curva dell’invecchiamento.
Risultati di ricerche recenti indicano che i muscoli rispondono rapidamente all’allenamento con sovraccarichi e che la plasticità dei muscoli si conserva fino ad una età avanzata.
L’allenamento della forza potrebbe essere una delle modalità più importanti di sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per le prestazioni sportive nonché per migliorare la vita delle persone anziane (Häkkinen 2003 - Muscle hypertrophy, hormonal adaptations and strength development during strength training in strength-trained and untrained men).
In questo lavoro cercheremo di analizzare le alterazioni strutturali e funzionali che caratterizzano il normale processo di invecchiamento nell’uomo.
Cercheremo di comprendere quali strade percorrere per lo sviluppo della condizione fisica per contrastare l’invecchiamento, consentire una migliore funzionalità per le attività della vita quotidiana e per migliorare la prestazioni sportive.
Strength & Conditioning, n°33
ANNO EDIZIONE: 2020
GENERE: Rivista
PAGINE: 96
.
Lo sport va di pari passo con la ricerca?
Antonio Urso
Perché “Dio non ha mai creato dei rettilinei”
Andrew Charniga
Effetti dell’allenamento alla forza sull’attività delle unità motorie
Andrea Casolo, Alessandro Del Vecchio, Francesco Felici
Strategie di autoregolazione dell’esercizio con sovraccarichi
Marco Duca, Gianpietro Alberti
I sovraccarichi nel sistema della cultura fisica: opportunità e limiti
Vito Leonardi
Il potenziamento muscolare con il carico rappresentato dal corpo
Alfio Cazzetta
Confronto di forza e potenza relativa in atleti dei due sessi
Giuseppe Grillone, Sandro Bartolomei
Strategie di contrasto della sedentarietà negli over 65 durante la diffusione del Covid 19: l’esperienza italiana
Italo Sannicandro, Giacomo Cofano, Rosa Anna Rosa, Dario Colella
La stimolazione sonora come ausilio per l’incremento dell’efficienza fisica in condizione di microgravità: studio longitudinale
Luca Lolletti, Luciano Gemello, Massimiliano Gollin
Blood Flow Restriction: utile nel recupero da un infortunio? (seconda parte)
Michele Castellano Vitaterna
Giocosamente - A passo d’uomo
Silvestro Rinaldi
Le donne e lo sport
Katia Arrighi
Il lavoro sportivo dilettantistico: quale futuro?
Guido Martinelli
.
Scoprila qui https://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/strength-conditioning-n33-rivista-federazione-pesistica
Scienza e movimento n° 8
ANNO EDIZIONE: 2016
GENERE: Rivista, 56 pagine
Foam roller
di Giuseppe Berardi
Analisi cinematica del passo e valutazione post riabilitativa nelle lesioni del tendine d'Achille
di Cristian Berardi
Alterazioni dell'appoggio plantare e correlazioni posturali: indagine della scuola primaria
di Fabio Marino
BCAA e sport
di Giulio Merlini
La resistenza nella preparazione atletica del danzatore
di Romeo Cuturi, Omar De Bartolomeo, Sara Benedetti, Eva Fasolo
Dal web. L’espressione e la sollecitazione della resistenza nel corso dell'età evolutiva
di Pierluigi De Pascalis
L’avvocato risponde. Modelli societari per l'apertura di una palestra
di Fabio Volontà
Uno studio indipendente che mette a confronto il vaccino antinfluenzale al colostro. Risultato, il colostro è almeno 3 volte superiore del vaccino, nell'offrire protezione. E si parla di semplice colostro... figuriamoci il transfer factor di 4Life, che concentra in una sola capsula, l'equivalente di ben 35 capsule di colostro normale del principio attivo che stimola il sistema immunitario...
Approccio andrologico alla coppia infertile
In un Centro Dyd PNA
Scienze andrologiche integrate®
CHE COS’E’ LA PNA?
PROCREAZIONE NATURALMENTE ASSISTITA®
OTTENERE
GRAVIDANZA , CRESCITA, SVILUPPO DELL’EMBRIONE, E LA NASCITA DEL NUOVO ESSERE
RECUPERANDO E/O OTTIMIZZANDO LE SINGOLE CAPACITA’ PROCREATIVE MASCHILI E FEMMINILI,
ATTRAVERSO UN APPROCCIO OLISTICO SECONDO I DETTAMI DELLA MEDICINA REGOLATORIA FUNZIONALE
m.f
1) The document discusses citrate and mineral metabolism, specifically how it relates to kidney stones and bone disease. It reviews citrate's role in the tricarboxylic acid cycle, intestinal absorption, renal handling and modulation, and effects on urine crystallization and kidney stone formation.
2) Citrate is primarily reabsorbed in the proximal tubule through sodium-dependent dicarboxylate transporters. Calcium and magnesium can decrease citrate transport by reducing free citrate. Urinary citrate levels depend mainly on reabsorption and metabolism in the proximal tubule.
3) Hypocitraturia, or low urinary citrate excretion, is associated with increased risk of kidney
1. DOPING GENETICO: FRODE HI-TECH??
l'inserimento di geni in grado di modificare strutture e performance atletiche e' una realta'ormai
alle porte.
di Mara Besacchi, Medico Veterinario, specializzando
in "Scienza e Medicina degli Animali da Laboratorio",
personal trainer.
Al giorno d'oggi sono tante le critiche e le problematiche ( legali, etiche,sportive e di salute) legate al fenomeno
"doping";cosi, come tante sono le metodiche ricercate e attuate per cercare di eradicare il problema.
Questa ipotesi pero', col passare del tempo, ed il prosieguo delle ricerche medico-scientifiche sta forse diventando pura
utopia. Negli ultimi anni, infatti, si sono sviluppati protocolli terapeutici che, impropriamente utilizzati, potranno
risultare fonte di una forma di doping subdolo, non rilevabile, e di conseguenza, non eradicabile.
Non si può', infatti, lottare contro un nemico che e' allo stesso tempo invisibile e silenzioso.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
In Pennsylvania, da alcuni anni, studiosi e ricercatori sono impegnati in lavori scientifici volti a concepire una terapia in
grado di ridurre le alterazioni funzionali e strutturali correlate con l'invecchiamento; le stesse che, di molto accelerate,
si riscontrano in soggetti affetti da patologie di tipo distrofico.
Durante l'invecchiamento i mammiferi perdono fino ad un terzo della loro massa muscolare ( nel periodo fra i trenta e
gli ottanta anni per l'uomo) e della loro forza ( perdita soprattutto di fibre di tipo IIB ovvero le fibre più' forti o fibre
veloci) per sezione trasversa muscolare.I medesimi danni si sono riscontrati tanto in topi vecchi quanto in topi distrofici.
Il tessuto muscolare perso e' sostituito da tessuto fibroso ed adiposo.
Con l'invecchiamento si nota una riduzione nell'attività' dell'asse GH-IGF1 cui consegue un aumento dei processi
catabolici.La normalizzazione dei livelli di GH (associata ad aumento delle IGF1) si e' dimostrata in grado di
aumentare la massa ma tale ipertrofia non si e' dimostrata funzionale non avendo ottenuto alcuna variazione nella forza.
Tlei'muscolo scheletrico la perdita di funzionalità' può' essere dovuta ad aumentata suscettibilità' al danno muscolare
da utilizzo o ad una diminuita abilita' riparatoria ( cioè' un calo nell'attivazione delle cellule satellite -cellule staminali
muscolo specifiche-) o ad una combinazione di entrambe.
E' stato suggerito che anche nel caso di distrofie muscolari l'incapacità' di adeguata riparazione dei danni da
contrazione (dovuti ad aumentata suscettibilità' a quest'ultima) e' la causa prima della perdita di
funzionalità'.Quest'aumentata suscettibilità' e' data, nei pazienti distrofici, dall'assenza della distrofina, proteina che
normalmente ha la funzione di dissipare la forza prodotta dalle contrazioni, attraverso la membrana, all'esterno delle
cellule.(Fig.l).
Si e' cercato quindi un modo per indurre un aumento delle IGF1 a livello della muscolatura scheletrica.Iniertare la
proteina risulta inutile, in quanto viene inattivata entro poche ore.Per di più' una sua elevata concentrazione in circolo
può' provocare grossi danni a livello cardiaco ed aumentare il richio di sviluppare tumori.
Quindi nel tentativo di provocare un aumento di IGF1 a livello di sola muscolatura scheletrica si e' giunti all'idea
dell'utilizzo di un vettore virale che portasse all'interno delle cellule muscolari un gene responsabile di una
sovraespressione di IGF1.
I virus ingannano le cellule di un organismo inducendole a portarli al proprio interno ed una volta nel nucleo ne
utilizzano l'apparato cellulare per replicare i propri geni.( Fig.2).
II vettore prescelto in questo caso e' stato il virus adenoassociato (AAV) poiché' infetta rapidamente la muscolatura
umana senza provocare alcuna malattia conosciuta.
AAV e' stato modificato con l'inserimento di un gene.
L'IGFl sovraespressa può' preservare le caratteristiche funzionali e morfologiche della muscolatura scheletrica.
Ciò' indica che l'espressione di IGF1, nei casi di leggera distrofia ( non di Duchenne) nonostante non sia il difetto
primario, può' aumentare la percentuale di rigenerazione muscolare e perpio' preservare la funzionalita'.Questo perche'
l'IGFl amplifica la proliferazione delle cellule satellite attivate quindi migliora l'ipertrofia muscolare attraverso la
fusione di queste cellule alle fibre preesistenti.
Una volta preparato il virus vettore lo si e' posto in una soluzione, affinchè', immergendovi il tessuto muscolare, questo
lo endocitasse.
Ad oggi ancora si ignora se sia preferibile un'iniezione diretta nel muscolo oppure la via ematica.
2. L'espressione delle IGFl persiste per più' di 9 mesi dal momento dell'iniezione virale.
In giovani topi si e' riscontrato un aumento di massa del 19% ed all'interno delle fibre muscolari un aumento dei nuclei
centrali espressione di rigenerazione ( esame a 6 mesi daU'iniezione).In topi adulti, a 9 mesi dall'iniezione, non si
notano più' i nuclei centrali (presenti nei primi mesi) nonostante sia mantenuta l'espressione delle IGF1.I nuclei
periferici visibili tanto nei topi adulti quanto in quelli giovani indicano invece la fusione delle cellule satellite con fibre
preesistenti.
Nei giovani animali l'aumento dell'area di sezione muscolare trasversale si traduce in un aumento della forza ( forza
isometrica aumentata del 14%) senza alcuna variazione nel numero delle fibre, della loro tipologia ne' di alcun
parametro contrattile.
Nei topi adulti ad un aumento di sezione del 15% e' corrisposto un aumento di forza del 27% a significare che la
riduzione della forza specifica dovuta a senescenza e' stata ,di molto .contrastata.
Nella fase di senescenza la perdita di fibre di tipo IIB risulta anche dalla morte dei motoneuroni che le innervano.Non e'
chiaro se la morte dei motoneuroni e' un evento primario oppure e' secondaria conseguenza dell'incapacità' dei
motoneuroni veloci a competere con i motoneuroni lenti per l'innervazione delle fibre rigeneranti.
Non e' possibile discernere tra un meccanismo indiretto di preservazione dei motoneuroni veloci (IIB) attraverso la
stabilizzazione dei loro bersagli ( fibre veloci IIB) ed un'azione diretta delle IGFl sui motoneuroni che consente la loro
sopravvivenza.
Entrambi i meccanismi potrebbero contribuire alla preservazione della distribuzione del tipo di fibra in un soggetto
anziano osservato.( Fig.3).
Il meccanismo mediante il quale le IGFl vengono limitate alla muscolatura scheletrica non e'pero' chiaro.Puo' essere
che la matrice extracellulare catturi tutte le IGFl secrete o che le IGFl siano incapaci di accedere al sangue se secrete
dal muscolo.
A distanza di 4 settimane dall'iniezione virale si sono creati 3 gruppi di studio:
-gruppo A di controllo osservato per 8 settimane
- gruppo B sottoposto ad allenamento per 8 settimane
- gruppo C mantenuto in disallenamento per 12 settimane dopo le 8 di allenamento.
L'assunzione di cibo e' pure stata controllata affinchè' fosse proporzionale per non creare false differenze fra i gruppi.
Risultati:
il gruppo sottoposto a solo allenamento di resistenza ha riportato un aumento del 23.3% della massa e del
14.4% della forza.
I muscoli sottoposti sia ad iniezione virale che ad allenamento ( gruppo B) hanno evidenziato un ulteriore
incremento del 7.3% e del 12.2%, rispettivamente, rispetto al gruppo A.
La perdita di massa dovuta all'inattività' e' limitata al 4.8% contro un 8.3% riscontrato in soggetti allenati e
poi posti in inattività' senza aver subito la sovraespressione delle IGFl.Questi soggetti presentano, dopo il
periodo di allenamento, un calo significativo delle proteine miofibrillari; molto più' accentuato dei soggeti del
gruppo A.
La capacita' aerobica inoltre non varia tra i muscoli dei soggetti del gruppo A e quelli dei soggetti allenati in
assenza dell'iniezione virale.Ma cambia nei soggetti del gruppo B.
La presenza di nuclei centrali e' indice di rigenerazione di fibre e di attivazione delle cellule satellite.Nel
gruppo allenato ed in quello sedentario, se non sottoposti ad iniezione virale, questo aumento non e'
significativo. Ma nel gruppo B l'aumento e' del 21.5% +- 3.9%. Nel gruppo C il numero dei nuclei centrali
diminuisce ma resta comunque molto maggiore di quanto non sia nei gruppi non iniettati.
Queste osservazioni inducono a pensare che le IGFl possano ridurre la perdita di massa dovuta al disallenamento.
Il proporzionale aumento di massa avuto durante l'allenamento e' proporzionalmente mantenuto durante l'inattività'.
(Fig.4).
Alcune osservazioni dicono che non tutte le fibre concorrono alla produzione di forza ma quelle deputate a ciò'
subiscono un danno il quale non viene adeguatamente riparato.
Questo lo di deduce dal fatto che la massa aumenta del 10% in più' rispetto alla forza.
Si e' anche pensato pero' che parte dell'aumento in massa sia da imputare ad un aumentato contenuto in acqua della
muscolatura allenata, motivo per il quale e' stato sopra detto che questi soggetti presentano, dopo il periodo di
allenamento, un calo relativo nel contenuto proteico muscolare.
3. Altri fattori influenzano il calo nella forza muscolare: l'aumento di fibrosi e di danni al sarcolemma ;questo giustifica la
differenza tra l'incremento di massa e quello di forza.
La presenza di IGFl nel gruppo B elimina ogni disparita' tra massa e forza.Cio' indica che il processo di sintesi proteica
e' aumentato dalle IGFl.(Fig.5).
L'espressione transgenica di IGFl riduce significativamente il danno alle fibre e, virtualmente, elimina la fibrosi, forse
inibendo l'infiltrazione fibrotica.
In soggetti solamente allenati, quando l'allenamento e' stato sufficiente a provocare ipertrofia e danno al muscolo non
ha comunque comportato la fusione tra cellule satellite e fibre pre-esistenti.
La mancanza dei nuclei centrali in questo gruppo suggerisce che le cellule satellite non sono causa di ipertrofia; al
contrario e' un aumento nella sintesi proteica delle fibre muscolari il motivo dell'aumento di massa, attraverso il legame
delle IGFl con i propri recettori sulle membrane delle fibre muscolari.
L'aumento dei nuclei centrali dimostra invece nel gruppo B l'ipotesi che l'esercizio ha attivato le cellule satellite e
perciò' indotto le stesse, tramite IGFl, ad accentuare la loro proliferazione e fusione.
Cellule satellite inattivate non esprimono infatti recettori per IGFl, ma queste cellule possono essere potenzialmente
attivate dal danno e rispondere agli aumentati livelli di IGFl con un'amplificazione della loro proliferazione.
La presenza di nuclei centrali anche nel gruppo C serve quale indicatore degli eventi di fusione occorsi durante
l'allenamento; oppure e' possibile che la riparazione muscolare e la rigenerazione continuino nella fase di sedentarietà'.
Il disallenamento provoca significativa riduzione della resistenza indotta dall'allenamento.L'attenuazione della perdita
di massa in seguito a disallenamento e' attuata dalle IGFl in 2 possibili modi:
aumentata attivazione delle cellule satellite, loro proliferazione e mantenimento della fusione nel periodo di
disallenamento.Questo effetto può' ridursi.
i processi chimici di sintesi proteica indotti dalle IGFl possono contribuire a mantenere i guadagni di massa e
forza derivati dall'allenamento.Non e' pero' chiaro ciò' che accade in un lungo periodo di disallenamento.
Le tecniche fin qui descritte oltre a migliorare la qualità' della vita nei pazienti anziani ( mantenimento della forza e
della mobilita') e dei pazienti distrofici, potrebbero essere di grande interesse per atleti d'elite: per migliorare le
performance, per ottenere aumenti di massa e di forza; per prolungare il beneficio di un periodo di allenamento
durante periodi di forzata inattività' ( es. infortuni).
Le autorità' sportive temono quest'ultima evenienza ( visto che la sperimentazione clinica su soggetti umani
distrofici sono di prossimo avvio).
Non entrerebbe in circolo nessuna molecola estranea, perciò' sarebbe impossibile capire qualcosa dai test ematici e
delle urine.L'unico modo sarebbe ricorrere ad una biopsia ma, oltre alla riluttanza di un atleta a sottoporsi a tale
pratica all'approssimarsi di una competizione, il ritrovamento del virus vettore non sarebbe significativo; essendo
infatti un innoquo naturale virus l'infezione potrebbe essere stata casuale.
La World Anti-Doping Authority ( WADA) ha già' chiesto agli scienziati di collaborare per impedire che la terapia
genica diventi strumento di doping; ma quando queste terapie saranno comuni prassi mediche sarà' impossibile
impedire agli atleti di accedervi.
BIBLIOGRAFIA
Barton-Davis E.R. e altri: "ViraiMediatetiExpression of Insulin-like Growth Factor 1 Blocks the Aging-Related
Loss ofSkeletal Muscle F«ncfto«".Proceedings of the National Academy of Sciences USA.Voi. 95, n° 26,22
dicembre 1998.
Lee Sukho e altri: 1 Virai Expression of Insuline-like Growth Factor Enhances Muscle Hypertrophy in Resistence-
Trained Rats"Journal of Applied Physiology. Voi. 96, n° 3, marzo 2004.
H. Lee Sweeney: 1 Atleti geneticamente modificati". Le Scienze, n° 432, Agosto 2004.
http ://www. wada-ama.org