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Fotografia e nuovi media
2013
Louis-Jacques Mandé Daguerre, Boulevard du Temple, 1838
Con la scoperta della tecnica della
dagherrotipia nasce la fotografia.
L’opera assume una valenza nuova,
passando per la prima volta
dall’UNICUM al SERIALE.
1839: NASCE LA SOCIETA’ DELLE IMMAGINI
National Geographic,
copertina del febbraio 1982
Newsweek e Time, copertine su O. J. Simpson
Brian Walski, A British soldier directing Iraqi civilians, Basra,
2004
+ =+
Harold E. Edgerton, Come facciamo il succo di mela al Mit, 1964
Cielo stellato
Anonimo, Lenin parla all’Armata Rossa, 1920
Ag. Ctk, Cerimonia alla cattedrale di San Vito, Praga, 1968
Istituto Luce, Mussolini impugna la Spada dell’Islam, 1942
Arthur Rothstein, Steer Skull, 1936
Robert Capa, Miliziano caduto, 1936
L’accesso alla rete si conferma
ampiamente diffuso su tutto il territorio
nazionale e a tutti i livelli socio-
demografici.
Nel 2012 l’online raggiunge il 79,6%
della popolazione italiana tra gli 11 e i
74 anni, con 38,4 milioni di individui
che dichiarano di accedere a internet da
qualsiasi luogo e strumento. 16,8
milioni di italiani possono accedere a
internet da cellulare e 2,7 milioni da
tablet.
Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013
LA PENETRAZIONE DI INTERNET IN ITALIA
Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013
COMPUTER DA CASA
74.2%
37.785.000 individui
COMPUTER DA LAVORO
22.6%
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34.8%
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TABLET
5.6%
2.699.000 individui
GLI ITALIANI E L’ACCESSO A INTERNET
Entrando nel dettaglio delle
attività effettuate da cellulare da
chi dichiara di accedere a internet
via mobile, “navigare su internet”
è l’attività più citata (il 60,4% dei
casi), seguita da “inviare/ricevere
e-mail” (il 36% dei casi),
“accedere ai social network”
(33,9%), “consultare motori di
ricerca”. (33,3%).
Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013
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Sono 4,8 milioni coloro che hanno
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social network (45%), le mappe,
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Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013
LE APPLICAZIONI PIU’ SCARICATE
Oltre 130 milioni di
utenti, oltre 16
miliardi di immagini
caricate
1,15 miliardi di utenti,
240 miliardi di immagini
caricate
In questo scenario caratterizzato da
un’esplosione della condivisione sui social
network e dall’avvicinamento del grande
pubblico alla fotografia, si inserisce
l'acquisizione di Instagram da parte di
Facebook nel 2012 per un miliardo di dollari.
Instagram fa molto bene quello che
Facebook non è stato capace di fare al
meglio, ovvero condividere immagini dai
dispositivi mobili.
Facebook infatti è nato per la condivisione via
desktop, mentre Instagram è nato da un'app
per iPhone e risponde benissimo alla
tendenza di riversare le fotografie sul web
direttamente dal dispositivo di partenza.
Instagram unisce aspetto artistico e
comunicazione, in quanto permette da un lato
di seguire le foto degli amici e dall' altro,
grazie all' utilizzo di filtri per migliorare i propri
scatti, fornisce una dimensione creativa.
ACQUISIZIONE DI INSTAGRAM DA PARTE DI FACEBOOK
La dichiarazione di Annie Leibovitz:
“iPhone is the snapshot camera
of today” ben sintetizza come il
successo della fotografia in quanto
linguaggio espressivo presso il
grande pubblico abbia comportato
un riposizionamento nelle modalità
di produzione delle immagini e nella
loro diffusione.
http://youtu.be/xcb4JOW3DXQ
UNA NUOVA CONCEZIONE DELLA FOTOGRAFIA
Da un lato, i social network hanno aperto
per la fotografia una nuova fase della sua
funzione sociale, che è sempre stata
intrinseca al mezzo:
quella dell’espressione del “qui e ora”.
Le immagini vengono riversate nella
nuvola direttamente dal dispositivo che le
ha prodotte, spesso senza passare
neppure da un PC, e vivono il loro
momento di gloria nei pochi minuti
successivi all’atto della condivisione.
Allo stesso tempo, l’avvento del digitale e
delle app dedicate alla produzione di
immagini ha causato un progressivo
smarcamento dalla tecnica fotografica.
EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE E
ALLONTANAMENTO DALLA TECNICA
GLI AUTOSCATTI CON PAPA FRANCESCO: UN
FENOMENO DEL WEB
A fine agosto 2013, una foto di Papa
Francesco circondato da ragazzi ha
cominciato a circolare nel web.
L'inquadratura in primo piano non è
perfetta, tipica dell’autoscatto con lo
smartphone.
Poche ore dopo il meeting la foto è
rimbalzata su Facebook e altri social
network, con oltre mille condivisioni.
Il ministro Flavio
Zanonato ha
recentemente postato
su Twitter un’immagine
della riunione che si è
tenuta tra il premier
Enrico Letta, il ministro
dell’interno Angelino
Alfano, e i ministri
Filippo Patroni Griffi e
Dario Franceschini.
LE RIUNIONI DI GOVERNO SU TWITTER
Il riposizionamento della fotografia inizia ad attirare anche l’attenzione dei grandi
attori del mercato:
il 1 giugno 2013 la Magnum Photos ha ufficializzato la nomina di Michael
Christopher Brown ad entrare a far parte dell’agenzia.
Brown lavora quasi esclusivamente con l’Phone e con le sue app, in particolare
Hipstamatic, realizzando reportage vero e proprio, anche su temi forti come la
guerra.
Nominando “l’uomo dell’iPhone”, la Magnum potrebbe aver sdoganato
definitivamente la controversa tecnologia nel campo del fotogiornalismo.
MAGNUM PHOTOS ABBRACCIA L’IPHONE
Un altro esempio è il
progressivo avvento di
Instagram presso Getty
Images:
ne è la prova un’intera serie di
ritratti di giocatori di baseball
realizzati solo con l’iPhone nei
bagni dello spogliatoio della
squadra, semplicemente con
una luce a led per illuminare, in
vendita sul sito dell’agenzia.
Nell’autunno del 2012, in
occasione della Mercedes-
Benz Fashion Week di New
York, alcuni degli scatti
attualmente acquistabili presso
Getty sono stati realizzati con
Instagram.
INSTAGRAM E GETTY IMAGES
LA FOTOGRAFIA NELLA COMUNICAZIONE
PUBBLICITARIA
Anche il mondo del marketing e della
comunicazione sta cominciando a
utilizzare in modo nuovo le immagini
provenienti dal web, strizzando l'occhio a
una produzione fotografica realizzata non
solo da professionisti.
Un esempio è questo negozio di Napoli
che espone la foto divenuta famosa con il
nome “Gli amanti di Vancouver” e
scattata durante un momento di scontri
nella città canadese.
“A series of unfortunate events” è
un lavoro che Michael Wolf ha
realizzato selezionando scene
colte per caso da Google Street
View. Si è aggiudicato la
menzione d'onore nella categoria
Contemporary Issues al World
Press Photo 2011.
Fotografare un'immagine è
fotogiornalismo? Per raccontare
visivamente la realtà non si può
negare che il mondo di oggi, dopo
la rivoluzione digitale e il
potenziamento dei sistemi di
storage, sia costituito anche
d'immagini. La loro ricerca,
selezione, catalogazione
diventeranno parte integrante del
lavoro del professionista visivo.
GOOGLE STREET VIEW AL WORLD PRESS PHOTO
Nel 2004 l’ICP di New York ha allestito una mostra
intotolata Inconvenient Evidence, nella quale erano
esposte le fotografie delle torture ai prigionieri di
Abu Ghraib scattate in Iraq.
La peculiarità di queste foto sta nel fatto che sono
stati scatti digitali amatoriali trasmessi attraverso
Internet a rendere il pubblico consapevole delle
scioccanti violazioni dei diritti umani in corso in
Iraq.
Questo ha segnato un cambiamento nella
rappresentazione della guerra attraverso le
tecnologie di image-making. Abbiamo visto lo
svolgersi degli eventi non attraverso gli occhi di un
osservatore obiettivo, ma attraverso gli scatti
realizzati da coloro che erano direttamente coinvolti
nei fatti.
Questo diventa uno spunto di riflessione
sull’affermazione di Susan Sontag: “La fotografia
siamo noi”.
L’ICP E LE TORTURE DI ABU GHRAIB
DOPO LA FOTOGRAFIA
Nel suo libro “Dopo la fotografia”, Fred
Richtin, docente di fotografia alla NYU e
pioniere della diffusione della fotografia nella
Rete, analizza il rapporto tra immagine e
Internet.
Richtin parte da una premessa: nell’era del
digitale, la fotografia non è più credibile.
Troppo facile da manipolare, troppo diffusa e
incontrollabile da verificare o da rintracciare
alla fonte.
Il discorso è ancora più valido nell’era del
citizen journalism, in cui le immagini o i filmati
di qualsiasi evento arrivano ai media
tempestivamente tramite comuni cittadini
armati di cellulare.
L’unica cosa che può fare l’utente di oggi è
fidarsi del prestigio e dell’autorevolezza
della testata che diffonde quelle immagini.
DOPO LA FOTOGRAFIA
Affinchè questo accada, è necessario che la
fotografia diventi ipertestuale:
Che si trasformi cioè in una fonte di notizie, di
link, di altre foto, di filmati, di commenti degli
utenti o anche degli stessi soggetti dell’
immagine.
In questo modo, una foto può essere
confutata, discussa, accreditata,
contestualizzata.
Secondo Ritchin, l’era digitale offre dunque al
fotogiornalismo una grande possibilità di
riscatto.
UN ESEMPIO: SPENCER PLATT
Il fotografo americano di Getty Images
Spencer Platt ha vinto il World Press
Photo del 2006 con una fotografia
scattata durante il conflitto tra
Hezbollah e Israele.
La didascalia originale che
accompagnava lo scatto era: ”Ricchi
libanesi guidano per le strade di Beirut
per guardare un quartiere devastato.
Beirut, 15 agosto 2006”.
Inutile dire che l’immagine fu
fortemente criticata: è stata infatti
utilizzata da molti media internazionali,
che sottolineavano quanto l’aspetto
“glamour” dei soggetti della fotografia
stridesse con la devastazione che li
circondava.
Questa tesi fu poi contestata dagli
stessi soggetti della foto, che
dichiararono di stare visitando il loro
stesso quartiere.
Servono OCCHI NUOVI per leggere la fotografia digitale, perché il digitale cambia
destinazione.
Non si può e non si deve utilizzare solo il parametro della QUALITA’.
È necessario fare uno sforzo legato al contesto, come accadde per il lavoro di
Francesca Woodmann che aprì gli occhi della critica sul tema dell’intimità, fino ad
allora poco esplorato.
Che sia analogica o digitale, la sola esistenza della fotografia ci rende più tranquilli
perché ci dà la certezza del RACCONTO.
Dalla mostra alla gallery sui social network, tutte le attività legate alla fotografia
sono attività di CONDIVISIONE.
JOHN SZARKOWSKI, dal 1962 al 1991 direttore Fotografia del MOMA di New
York, nel suo libro L’occhio del fotografo disse: “La fotografia è nata tutta intera,
come un organismo. La sua storia consiste nel percorso attraverso cui ne facciamo
la progressiva scoperta”.
CONCLUSIONI
Il business delle immagini
le prospettive di un mercato in trasformazione
Indice
1. il mercato della fotografia
2. entertainment & media
3. trend globali e tecnologici
Il mercato della fotografia
licensing delle immagini
Giro d’affari nel mondo : $ 2.88 miliardi
# fornitori immagini nel mondo: 1.960
397 piccole imprese
generano $ 1,03 miliardi
470 imprese individuali
generano $ 17 millioni
1.077 micro imprese
generano $ 272 millioni
12 medie imprese
generano $ 156 millioni
4 Grandi imprese
(Getty, Corbis, Fotolia,
Shutterstockphoto)
generano $ 1,4 miliardi
http://www.youtube.com/watch?v=-gl-
kaGumng&feature=player_detailpage
A therapy
By
Roman Polanski
‘Renault Captur. Capture life’
Un’esortazione emotiva che invita a cogliere l’attimo, a vivere
intensamente ogni momento,a gustarsi tutte le sfumature di un istante.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.621879384
508888.1073741828.117284871635011&type=3
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LE 4 COSE IN CROCE CHE HO IMPARATO SUL DESIGN (Francesco Marino)
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Casa Jasmina (Alessandro Squatrito e Lorenzo Romagnoli, Arduino)
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Fotografia e nuovi media Denis Curti

  • 1. Fotografia e nuovi media 2013
  • 2. Louis-Jacques Mandé Daguerre, Boulevard du Temple, 1838
  • 3. Con la scoperta della tecnica della dagherrotipia nasce la fotografia. L’opera assume una valenza nuova, passando per la prima volta dall’UNICUM al SERIALE. 1839: NASCE LA SOCIETA’ DELLE IMMAGINI
  • 5. Newsweek e Time, copertine su O. J. Simpson
  • 6. Brian Walski, A British soldier directing Iraqi civilians, Basra, 2004 + =+
  • 7. Harold E. Edgerton, Come facciamo il succo di mela al Mit, 1964
  • 9. Anonimo, Lenin parla all’Armata Rossa, 1920
  • 10. Ag. Ctk, Cerimonia alla cattedrale di San Vito, Praga, 1968
  • 11. Istituto Luce, Mussolini impugna la Spada dell’Islam, 1942
  • 12. Arthur Rothstein, Steer Skull, 1936
  • 13. Robert Capa, Miliziano caduto, 1936
  • 14. L’accesso alla rete si conferma ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale e a tutti i livelli socio- demografici. Nel 2012 l’online raggiunge il 79,6% della popolazione italiana tra gli 11 e i 74 anni, con 38,4 milioni di individui che dichiarano di accedere a internet da qualsiasi luogo e strumento. 16,8 milioni di italiani possono accedere a internet da cellulare e 2,7 milioni da tablet. Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013 LA PENETRAZIONE DI INTERNET IN ITALIA
  • 15. Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013 COMPUTER DA CASA 74.2% 37.785.000 individui COMPUTER DA LAVORO 22.6% 10.878.000 individui COMPUTER DA LUOGO STUDIO 7.7% 3.727.000 individui CELLULARE SMARTPHONE 34.8% 16.790.000 individui TABLET 5.6% 2.699.000 individui GLI ITALIANI E L’ACCESSO A INTERNET
  • 16. Entrando nel dettaglio delle attività effettuate da cellulare da chi dichiara di accedere a internet via mobile, “navigare su internet” è l’attività più citata (il 60,4% dei casi), seguita da “inviare/ricevere e-mail” (il 36% dei casi), “accedere ai social network” (33,9%), “consultare motori di ricerca”. (33,3%). Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013 LE PRINCIPALI ATTIVITA’ DEL MOBILE INTERNET
  • 17. Sono 4,8 milioni coloro che hanno dichiarato di aver scaricato almeno una volta un’applicazione e tra quelle più utilizzate negli ultimi 30 giorni risultano i giochi (57,3%), le applicazioni sul meteo (48,1%), quelle che permettono di accedere e chattare sui social network (45%), le mappe, itinerari, informazioni sul traffico (41,2%) e le applicazioni per foto e immagini (39,2%). Fonte: Audiweb, Ricerca di Base sulla diffusione dell’online in Italia, gennaio 2013 LE APPLICAZIONI PIU’ SCARICATE
  • 18. Oltre 130 milioni di utenti, oltre 16 miliardi di immagini caricate 1,15 miliardi di utenti, 240 miliardi di immagini caricate In questo scenario caratterizzato da un’esplosione della condivisione sui social network e dall’avvicinamento del grande pubblico alla fotografia, si inserisce l'acquisizione di Instagram da parte di Facebook nel 2012 per un miliardo di dollari. Instagram fa molto bene quello che Facebook non è stato capace di fare al meglio, ovvero condividere immagini dai dispositivi mobili. Facebook infatti è nato per la condivisione via desktop, mentre Instagram è nato da un'app per iPhone e risponde benissimo alla tendenza di riversare le fotografie sul web direttamente dal dispositivo di partenza. Instagram unisce aspetto artistico e comunicazione, in quanto permette da un lato di seguire le foto degli amici e dall' altro, grazie all' utilizzo di filtri per migliorare i propri scatti, fornisce una dimensione creativa. ACQUISIZIONE DI INSTAGRAM DA PARTE DI FACEBOOK
  • 19. La dichiarazione di Annie Leibovitz: “iPhone is the snapshot camera of today” ben sintetizza come il successo della fotografia in quanto linguaggio espressivo presso il grande pubblico abbia comportato un riposizionamento nelle modalità di produzione delle immagini e nella loro diffusione. http://youtu.be/xcb4JOW3DXQ UNA NUOVA CONCEZIONE DELLA FOTOGRAFIA
  • 20. Da un lato, i social network hanno aperto per la fotografia una nuova fase della sua funzione sociale, che è sempre stata intrinseca al mezzo: quella dell’espressione del “qui e ora”. Le immagini vengono riversate nella nuvola direttamente dal dispositivo che le ha prodotte, spesso senza passare neppure da un PC, e vivono il loro momento di gloria nei pochi minuti successivi all’atto della condivisione. Allo stesso tempo, l’avvento del digitale e delle app dedicate alla produzione di immagini ha causato un progressivo smarcamento dalla tecnica fotografica. EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE SOCIALE E ALLONTANAMENTO DALLA TECNICA
  • 21. GLI AUTOSCATTI CON PAPA FRANCESCO: UN FENOMENO DEL WEB A fine agosto 2013, una foto di Papa Francesco circondato da ragazzi ha cominciato a circolare nel web. L'inquadratura in primo piano non è perfetta, tipica dell’autoscatto con lo smartphone. Poche ore dopo il meeting la foto è rimbalzata su Facebook e altri social network, con oltre mille condivisioni.
  • 22. Il ministro Flavio Zanonato ha recentemente postato su Twitter un’immagine della riunione che si è tenuta tra il premier Enrico Letta, il ministro dell’interno Angelino Alfano, e i ministri Filippo Patroni Griffi e Dario Franceschini. LE RIUNIONI DI GOVERNO SU TWITTER
  • 23. Il riposizionamento della fotografia inizia ad attirare anche l’attenzione dei grandi attori del mercato: il 1 giugno 2013 la Magnum Photos ha ufficializzato la nomina di Michael Christopher Brown ad entrare a far parte dell’agenzia. Brown lavora quasi esclusivamente con l’Phone e con le sue app, in particolare Hipstamatic, realizzando reportage vero e proprio, anche su temi forti come la guerra. Nominando “l’uomo dell’iPhone”, la Magnum potrebbe aver sdoganato definitivamente la controversa tecnologia nel campo del fotogiornalismo. MAGNUM PHOTOS ABBRACCIA L’IPHONE
  • 24. Un altro esempio è il progressivo avvento di Instagram presso Getty Images: ne è la prova un’intera serie di ritratti di giocatori di baseball realizzati solo con l’iPhone nei bagni dello spogliatoio della squadra, semplicemente con una luce a led per illuminare, in vendita sul sito dell’agenzia. Nell’autunno del 2012, in occasione della Mercedes- Benz Fashion Week di New York, alcuni degli scatti attualmente acquistabili presso Getty sono stati realizzati con Instagram. INSTAGRAM E GETTY IMAGES
  • 25. LA FOTOGRAFIA NELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Anche il mondo del marketing e della comunicazione sta cominciando a utilizzare in modo nuovo le immagini provenienti dal web, strizzando l'occhio a una produzione fotografica realizzata non solo da professionisti. Un esempio è questo negozio di Napoli che espone la foto divenuta famosa con il nome “Gli amanti di Vancouver” e scattata durante un momento di scontri nella città canadese.
  • 26. “A series of unfortunate events” è un lavoro che Michael Wolf ha realizzato selezionando scene colte per caso da Google Street View. Si è aggiudicato la menzione d'onore nella categoria Contemporary Issues al World Press Photo 2011. Fotografare un'immagine è fotogiornalismo? Per raccontare visivamente la realtà non si può negare che il mondo di oggi, dopo la rivoluzione digitale e il potenziamento dei sistemi di storage, sia costituito anche d'immagini. La loro ricerca, selezione, catalogazione diventeranno parte integrante del lavoro del professionista visivo. GOOGLE STREET VIEW AL WORLD PRESS PHOTO
  • 27. Nel 2004 l’ICP di New York ha allestito una mostra intotolata Inconvenient Evidence, nella quale erano esposte le fotografie delle torture ai prigionieri di Abu Ghraib scattate in Iraq. La peculiarità di queste foto sta nel fatto che sono stati scatti digitali amatoriali trasmessi attraverso Internet a rendere il pubblico consapevole delle scioccanti violazioni dei diritti umani in corso in Iraq. Questo ha segnato un cambiamento nella rappresentazione della guerra attraverso le tecnologie di image-making. Abbiamo visto lo svolgersi degli eventi non attraverso gli occhi di un osservatore obiettivo, ma attraverso gli scatti realizzati da coloro che erano direttamente coinvolti nei fatti. Questo diventa uno spunto di riflessione sull’affermazione di Susan Sontag: “La fotografia siamo noi”. L’ICP E LE TORTURE DI ABU GHRAIB
  • 28. DOPO LA FOTOGRAFIA Nel suo libro “Dopo la fotografia”, Fred Richtin, docente di fotografia alla NYU e pioniere della diffusione della fotografia nella Rete, analizza il rapporto tra immagine e Internet. Richtin parte da una premessa: nell’era del digitale, la fotografia non è più credibile. Troppo facile da manipolare, troppo diffusa e incontrollabile da verificare o da rintracciare alla fonte. Il discorso è ancora più valido nell’era del citizen journalism, in cui le immagini o i filmati di qualsiasi evento arrivano ai media tempestivamente tramite comuni cittadini armati di cellulare. L’unica cosa che può fare l’utente di oggi è fidarsi del prestigio e dell’autorevolezza della testata che diffonde quelle immagini.
  • 29. DOPO LA FOTOGRAFIA Affinchè questo accada, è necessario che la fotografia diventi ipertestuale: Che si trasformi cioè in una fonte di notizie, di link, di altre foto, di filmati, di commenti degli utenti o anche degli stessi soggetti dell’ immagine. In questo modo, una foto può essere confutata, discussa, accreditata, contestualizzata. Secondo Ritchin, l’era digitale offre dunque al fotogiornalismo una grande possibilità di riscatto.
  • 30. UN ESEMPIO: SPENCER PLATT Il fotografo americano di Getty Images Spencer Platt ha vinto il World Press Photo del 2006 con una fotografia scattata durante il conflitto tra Hezbollah e Israele. La didascalia originale che accompagnava lo scatto era: ”Ricchi libanesi guidano per le strade di Beirut per guardare un quartiere devastato. Beirut, 15 agosto 2006”. Inutile dire che l’immagine fu fortemente criticata: è stata infatti utilizzata da molti media internazionali, che sottolineavano quanto l’aspetto “glamour” dei soggetti della fotografia stridesse con la devastazione che li circondava. Questa tesi fu poi contestata dagli stessi soggetti della foto, che dichiararono di stare visitando il loro stesso quartiere.
  • 31. Servono OCCHI NUOVI per leggere la fotografia digitale, perché il digitale cambia destinazione. Non si può e non si deve utilizzare solo il parametro della QUALITA’. È necessario fare uno sforzo legato al contesto, come accadde per il lavoro di Francesca Woodmann che aprì gli occhi della critica sul tema dell’intimità, fino ad allora poco esplorato. Che sia analogica o digitale, la sola esistenza della fotografia ci rende più tranquilli perché ci dà la certezza del RACCONTO. Dalla mostra alla gallery sui social network, tutte le attività legate alla fotografia sono attività di CONDIVISIONE. JOHN SZARKOWSKI, dal 1962 al 1991 direttore Fotografia del MOMA di New York, nel suo libro L’occhio del fotografo disse: “La fotografia è nata tutta intera, come un organismo. La sua storia consiste nel percorso attraverso cui ne facciamo la progressiva scoperta”. CONCLUSIONI
  • 32. Il business delle immagini le prospettive di un mercato in trasformazione Indice 1. il mercato della fotografia 2. entertainment & media 3. trend globali e tecnologici
  • 33. Il mercato della fotografia licensing delle immagini Giro d’affari nel mondo : $ 2.88 miliardi # fornitori immagini nel mondo: 1.960
  • 34. 397 piccole imprese generano $ 1,03 miliardi 470 imprese individuali generano $ 17 millioni 1.077 micro imprese generano $ 272 millioni 12 medie imprese generano $ 156 millioni 4 Grandi imprese (Getty, Corbis, Fotolia, Shutterstockphoto) generano $ 1,4 miliardi
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  • 46. ‘Renault Captur. Capture life’ Un’esortazione emotiva che invita a cogliere l’attimo, a vivere intensamente ogni momento,a gustarsi tutte le sfumature di un istante. https://www.facebook.com/media/set/?set=a.621879384 508888.1073741828.117284871635011&type=3 http://statigr.am/p/544123274410026021_11398800