Presentazione di appoggio al paper presentato al congegno "Il sociologo, le sirene e gli avatar", presso l'università Milano Bicocca nel 2011.
Oggetto di studio del convegno è stata la ricerca qualitativa, colta nelle sue varie e più attuali sfaccettature: il consolidamento delle pratiche di ricerca ad orientamento qualitativo; la ricomposizione tra “quali” e “quanti”.
Paper pubblicato nel 2012.
http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=20230
Oltre (?) l'informazione e la formazione. L'info-learn costituisce una nuova area d'azione situata tra i territori già affermati, ma sinora distinti, del knowledge management, dell'e-learning e delle comunità di pratica. Come impiegare quindi le nuove piattaforme info-learn per sostenere e valorizzare l'impresa? E' quello che tenteremo di mostrare..
Estrazione della conoscenza dalla documentazione tecnica e di progettoAMALITA MODENA
L’esperienza maturata nei progetti spesso viene dispersa o non adeguatamente condivisa e valorizzata.
La conoscenza di progetto rappresenta invece un asset fondamentale non solo per il Project Management ma anche per il governo dell’innovazione e per l’organizzazione nel suo complesso
Volocom mette a disposizione strumenti organizzativi e infrastrutture tecnologiche per l’estrazione e la messa a fattor comune di tali conoscenze
Il rapporto tra tecnologie, apprendimento e innovazione organizzativa è stato per molti anni un ambito di ricerca sviluppato soprattutto dagli studi organizzativi. Da anni a queste ricerche si affiancano indagini interessanti promosse anche da aree scientifiche apparentemente lontane per tradizione e interessi, evento questo che ha generato un ampliamento degli oggetti di indagine e l’adozione di prospettive di ricerca più interdisciplinari e multisettoriali. Per esempio, all’interno del dibattito pedagogico, la rinnovata capacità di produrre dati empiricamente fondati ha generato nuovi oggetti di indagine e una più attenta tematizzazione del rapporto tra lo sviluppo personale, le pratiche lavorative e l’apprendimento organizzativo.
All’interno di questo scenario le tecnologie vengono descritte sempre più come boundary object, come oggetti culturalmente situati che danno la possibilità alle persone di produrre una conoscenza nuova e non determinabile a priori. Da prospettive teoriche in cui la tecnologia veniva interpretata anche come un ostacolo all’apprendimento, si è passati ad approcci che ne enfatizzano la funzione performativa e generativa.
L’esperienza di ricerca-formazione presentata si inserisce dentro questo backgroud teorico e nasce da un’esperienza di indagine finanziata su fondi PAR-FAS dalla Regione Toscana. Nella presentazione del lavoro saranno illustrati i risultati intermedi su due aspetti particolari: le condizioni organizzative che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo di nuove competenze attraverso i social media nei luoghi di lavoro; l’impatto potenziale che queste possono avere nel sostenere l’apprendimento riflessivo e l’innovazione organizzativa. L’obiettivo della presentazione e quello di rendere ragione delle modalità con cui una tecnologia può diventare un trampolino di lancio per l’apprendimento, uno springboard organizzativo.
Oltre (?) l'informazione e la formazione. L'info-learn costituisce una nuova area d'azione situata tra i territori già affermati, ma sinora distinti, del knowledge management, dell'e-learning e delle comunità di pratica. Come impiegare quindi le nuove piattaforme info-learn per sostenere e valorizzare l'impresa? E' quello che tenteremo di mostrare..
Estrazione della conoscenza dalla documentazione tecnica e di progettoAMALITA MODENA
L’esperienza maturata nei progetti spesso viene dispersa o non adeguatamente condivisa e valorizzata.
La conoscenza di progetto rappresenta invece un asset fondamentale non solo per il Project Management ma anche per il governo dell’innovazione e per l’organizzazione nel suo complesso
Volocom mette a disposizione strumenti organizzativi e infrastrutture tecnologiche per l’estrazione e la messa a fattor comune di tali conoscenze
Il rapporto tra tecnologie, apprendimento e innovazione organizzativa è stato per molti anni un ambito di ricerca sviluppato soprattutto dagli studi organizzativi. Da anni a queste ricerche si affiancano indagini interessanti promosse anche da aree scientifiche apparentemente lontane per tradizione e interessi, evento questo che ha generato un ampliamento degli oggetti di indagine e l’adozione di prospettive di ricerca più interdisciplinari e multisettoriali. Per esempio, all’interno del dibattito pedagogico, la rinnovata capacità di produrre dati empiricamente fondati ha generato nuovi oggetti di indagine e una più attenta tematizzazione del rapporto tra lo sviluppo personale, le pratiche lavorative e l’apprendimento organizzativo.
All’interno di questo scenario le tecnologie vengono descritte sempre più come boundary object, come oggetti culturalmente situati che danno la possibilità alle persone di produrre una conoscenza nuova e non determinabile a priori. Da prospettive teoriche in cui la tecnologia veniva interpretata anche come un ostacolo all’apprendimento, si è passati ad approcci che ne enfatizzano la funzione performativa e generativa.
L’esperienza di ricerca-formazione presentata si inserisce dentro questo backgroud teorico e nasce da un’esperienza di indagine finanziata su fondi PAR-FAS dalla Regione Toscana. Nella presentazione del lavoro saranno illustrati i risultati intermedi su due aspetti particolari: le condizioni organizzative che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo di nuove competenze attraverso i social media nei luoghi di lavoro; l’impatto potenziale che queste possono avere nel sostenere l’apprendimento riflessivo e l’innovazione organizzativa. L’obiettivo della presentazione e quello di rendere ragione delle modalità con cui una tecnologia può diventare un trampolino di lancio per l’apprendimento, uno springboard organizzativo.
Esempio di progetto in Project Management per la progettazione di un sistema software
(WBS; aspetti di valutazione economica, finanziaria e del rischio; pianificazione e programmazione; contesto organizzativo e controllo; etc).
(Giugno, 2008)
Giuliana Bonello - Big data per smart territories: un supporto per conoscere ...Cultura Digitale
La sfida che il mondo di oggi impone alle PA è quella di trovare il modo di raccogliere e sintetizzare velocemente le numerose tracce digitali lasciate da persone, oggetti ed organizzazioni, al fine di comprendere le dinamiche evolutive dei territori governati, per poi dispiegare le azioni politiche che possono essere una leva di cambiamento per la competitività, ma anche per il benessere dei territori. Insomma in un mondo complesso anche i compiti delle istituzioni pubbliche diventano più complessi. La tecnologia offre ormai strumenti utili per tutto ciò. Il CSI ha reso disponibili negli ultimi anni agli enti pubblici consorziati molte di queste tecnologie, insieme a competenze in grado di supportarli in questo cambiamento. Occorre, nonostante i tempi difficili, utilizzare al meglio questi asset e proseguire la strada avviata, accettando la sfida imposta da una società in profonda trasformazione.
TEORIA DELLA COMPLESSITA’ E ANALISI DELLE RETI
Applicazioni e declinazioni in ambito manageriale
Destinatari:
Manager di aziende pubbliche e private
Professionisti in consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativa
Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
Rapallo – Santa Margherita Ligure (GE)
22 – 29 gennaio 2014
Un prestigioso team
per l’apprendimento generativo
TEAM DOCENTI: Il team di docenti ed esperti impegnati nel 1st Complexity Management Winter Lab adotta una metodologia didattica basata sul processo di apprendimento generato dalla prossimità e circolarità della relazione tra tutti i partecipanti. Il metodo di dialogo con i partecipanti, la sponsorship e la co-docenza favoriscono e facilitano l’emergere di nuove idee e di nuove possibilità di comprensione e di comportamento connesse allo studio ed alla pratica della teoria della complessità, dei suoi metodi e dei suoi tools.
Docenti:
Alberto Felice De Toni
Alessandro Cravera
Claudio Bergamini
Dario Simoncini
Giancarlo Oriani
Marinella De Simone
Mauro De Bona
Riccardo Antonini
Rodolfo Baggio
Valerio Eletti
Il Web 2.0 offre nuovi canali di comunicazione e nuove opportunità al ricercatore per lo studio del proprio oggetto d’indagine.
In questo scenario nuovi approcci qualitativi vanno ad arricchire la statistica generando output di ricerca sempre più ricchi e di valore.
LandCity Revolution - ICT e smartness per il futuro delle nostre città e dei ...giovanni biallo
Nella sessione plenaria "tecnologie, dati e soluzioni per la città e il territorio" della Conferenza LandCity Revolution 2016, è stata presentata da Giovanni Borga dello IUAV - Università di Venezia, la relazione "ICT e smartness per il futuro delle nostre città e dei nostri territori".
Progetto di Ergonomia Cognitiva: Decathlon +PlusJessica Forlani
Corso di Ergonomia Cognitiva - prof.ssa Rossana Actis Grosso
Università degli Studi di Milano-Bicocca
L’obiettivo di questo lavoro è un’analisi approfondita di usabilità inerente ad un device presente nei numerosi negozi del noto marchio sportivo Decathlon. Il device studiato è presente tuttora presso i negozi sul territorio italiano e può essere definito come un tablet che aiuta i clienti nella ricerca dei prodotti e durante il loro acquisto. Il nome di questo progetto avviato recentemente da Decathlon ha il nome di “Decathlon +Plus”.
L'ai come piattaforma abilitante le interazioni organizzativefebo leondini
Il paper analizza i cambiamenti organizzativi conseguenti all'introduzione in azienda dell'intelligenza artificiale (AI). La struttura del documento è articolata in 2 parti: nella prima è proposto un nuovo modello organizzativo, basato sulla visione della struttura organizzativa come un mercato multilaterale ad alta produzione di esternalità, nella seconda, invece, sono spiegate le funzionalità di una piattaforma di AI, basata si IBM Watson, che rappresenta l'HUB attraverso cui gestire le esternalità prodotte dall'organizzazione. La piattaforma, esistente e operativa, è il primo esempio di utilizzo di un protocollo di AI italiano dedicato alla gestione delle interazioni organizzative nell'ottica di creare protocolli di service automation.
Esempio di progetto in Project Management per la progettazione di un sistema software
(WBS; aspetti di valutazione economica, finanziaria e del rischio; pianificazione e programmazione; contesto organizzativo e controllo; etc).
(Giugno, 2008)
Giuliana Bonello - Big data per smart territories: un supporto per conoscere ...Cultura Digitale
La sfida che il mondo di oggi impone alle PA è quella di trovare il modo di raccogliere e sintetizzare velocemente le numerose tracce digitali lasciate da persone, oggetti ed organizzazioni, al fine di comprendere le dinamiche evolutive dei territori governati, per poi dispiegare le azioni politiche che possono essere una leva di cambiamento per la competitività, ma anche per il benessere dei territori. Insomma in un mondo complesso anche i compiti delle istituzioni pubbliche diventano più complessi. La tecnologia offre ormai strumenti utili per tutto ciò. Il CSI ha reso disponibili negli ultimi anni agli enti pubblici consorziati molte di queste tecnologie, insieme a competenze in grado di supportarli in questo cambiamento. Occorre, nonostante i tempi difficili, utilizzare al meglio questi asset e proseguire la strada avviata, accettando la sfida imposta da una società in profonda trasformazione.
TEORIA DELLA COMPLESSITA’ E ANALISI DELLE RETI
Applicazioni e declinazioni in ambito manageriale
Destinatari:
Manager di aziende pubbliche e private
Professionisti in consulenza direzionale, finanziaria ed organizzativa
Dottorandi e Laureati II livello con mission aziendale
Rapallo – Santa Margherita Ligure (GE)
22 – 29 gennaio 2014
Un prestigioso team
per l’apprendimento generativo
TEAM DOCENTI: Il team di docenti ed esperti impegnati nel 1st Complexity Management Winter Lab adotta una metodologia didattica basata sul processo di apprendimento generato dalla prossimità e circolarità della relazione tra tutti i partecipanti. Il metodo di dialogo con i partecipanti, la sponsorship e la co-docenza favoriscono e facilitano l’emergere di nuove idee e di nuove possibilità di comprensione e di comportamento connesse allo studio ed alla pratica della teoria della complessità, dei suoi metodi e dei suoi tools.
Docenti:
Alberto Felice De Toni
Alessandro Cravera
Claudio Bergamini
Dario Simoncini
Giancarlo Oriani
Marinella De Simone
Mauro De Bona
Riccardo Antonini
Rodolfo Baggio
Valerio Eletti
Il Web 2.0 offre nuovi canali di comunicazione e nuove opportunità al ricercatore per lo studio del proprio oggetto d’indagine.
In questo scenario nuovi approcci qualitativi vanno ad arricchire la statistica generando output di ricerca sempre più ricchi e di valore.
LandCity Revolution - ICT e smartness per il futuro delle nostre città e dei ...giovanni biallo
Nella sessione plenaria "tecnologie, dati e soluzioni per la città e il territorio" della Conferenza LandCity Revolution 2016, è stata presentata da Giovanni Borga dello IUAV - Università di Venezia, la relazione "ICT e smartness per il futuro delle nostre città e dei nostri territori".
Progetto di Ergonomia Cognitiva: Decathlon +PlusJessica Forlani
Corso di Ergonomia Cognitiva - prof.ssa Rossana Actis Grosso
Università degli Studi di Milano-Bicocca
L’obiettivo di questo lavoro è un’analisi approfondita di usabilità inerente ad un device presente nei numerosi negozi del noto marchio sportivo Decathlon. Il device studiato è presente tuttora presso i negozi sul territorio italiano e può essere definito come un tablet che aiuta i clienti nella ricerca dei prodotti e durante il loro acquisto. Il nome di questo progetto avviato recentemente da Decathlon ha il nome di “Decathlon +Plus”.
L'ai come piattaforma abilitante le interazioni organizzativefebo leondini
Il paper analizza i cambiamenti organizzativi conseguenti all'introduzione in azienda dell'intelligenza artificiale (AI). La struttura del documento è articolata in 2 parti: nella prima è proposto un nuovo modello organizzativo, basato sulla visione della struttura organizzativa come un mercato multilaterale ad alta produzione di esternalità, nella seconda, invece, sono spiegate le funzionalità di una piattaforma di AI, basata si IBM Watson, che rappresenta l'HUB attraverso cui gestire le esternalità prodotte dall'organizzazione. La piattaforma, esistente e operativa, è il primo esempio di utilizzo di un protocollo di AI italiano dedicato alla gestione delle interazioni organizzative nell'ottica di creare protocolli di service automation.
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa sull’implementazione di un sistema informativo
1. Convegno “Il Sociologo e le Sirene:
nuovi paradigmi per la ricerca sociale”
21 gennaio 2011
Università degli Studi di Milano Bicocca
Dalla pratica alla
grounded theory
ricerca qualitativa
sull’implementazione di
un sistema informativo
Dott. Alessandro Zonin
Alessandro Zonin 1 di 16
Milano 21/1/2011
2. Sommario
• I Sistemi Informativi: un quadro di riferimento
Definizione; Le cause della resistenza al cambiamento; I Critical Failure
Factors; Sviluppo ed introduzione
• Il caso di studio: descrizione
Contenuti ed ambiente; fasi di realizzazione
• Approccio alla ricerca
La Grounded Theory; le fasi della ricerca, dai documenti al modello
• La codifica dei documenti
Un’intervista; analisi di cronologia, frequenza, associazione e dipendenza
delle categorie
• Proposte
Modello di adozione di un Sistema Informativo in ambienti organizzativi
complessi
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 2 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
3. I Sistemi Informativi – un quadro di riferimento
Definizione (Wikipedia)
Il sistema informativo è costituito dall'insieme delle informazioni utilizzate,
prodotte e trasformate da un'azienda durante l'esecuzione dei processi
aziendali, dalle modalità in cui esse sono gestite e dalle risorse, sia umane,
sia tecnologiche, coinvolte. Non va confuso con il sistema informatico, che
indica la porzione di sistema informativo che fa uso di tecnologie
informatiche e automazione.
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 3 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
4. I Sistemi Informativi – un quadro di riferimento
Le cause della resistenza al cambiamento (Markus, 1983)
1. Fattori soggettivi riferiti agli individui
e ai gruppi coinvolti
2. Caratteristiche intrinseche dei
sistemi
3. Interazione tra l’artefatto tecnologico
e il contesto organizzativo nel quale
il sistema stesso va ad inserirsi
In generale più vasta è la portata di un
sistema informativo, più è probabile che
si assista a conflitti organizzativi riguardo
a chi lo debba possedere e controllare.
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 4 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
5. I Sistemi Informativi – un quadro di riferimento
I Critical Failure Factors (Flowers, 1996)
1. Scarsa comprensione da parte del
senior management della tecnologia
e della propria organizzazione
2. Errata valutazione del fattore tempo
3. Errori durante la definizione dei
requisiti iniziali e mancanza di
pianificazione
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 5 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
6. I Sistemi Informativi – un quadro di riferimento
Sviluppo ed introduzione (Ciborra, 2002)
1. Ospitalità
2. Bricolage
3. Improvvisazione
4. Hackeraggio
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 6 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
7. Il caso di studio – descrizione
Contenuti e ambiente
• Realizzazione di funzionalità di gestione e governo dei sistemi IT per un
importante gruppo bancario del nord Italia. Implementazione realizzata
da un fornitore esterno (multinazionale specializzata in soluzioni IT)
utilizzando tecnologie e metodi proprietari
• Ambiente organizzativo cresciuto rapidamente tramite acquisizioni e
fusioni
• Elevata frammentazione delle responsabilità di gestione tra le diverse
sedi del gruppo, dislocate geograficamente
• Presenza di procedure e strumenti di gestione sviluppati, personalizzati
e mantenuti localmente
• Conoscenza pregressa di parte delle soluzioni proposte dal fornitore,
con esperienze di utilizzo e gestione non pienamente soddisfacenti
• Presenza di un competitor di servizi IT
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 7 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
8. Il caso di studio – descrizione
Fasi di realizzazione
2002
Change and Configuration Management (CCM)
Funzionalità di distribuzione elettronica del software, di inventario dei sistemi Progettazione
hardware e software e di controllo remoto per dei posti di lavoro delle sedi e
delle filiali. Da realizzare tramite aggiornamento e sviluppo dell’infrastruttura Riunioni
esistente (hardware aggiuntivo e prodotti già presenti da aggiornare alle nuove Preliminari
versioni) 2003 Ambiente di test
Business System Management (BSM) Inizio CCM
Consolidamento degli strumenti di monitoraggio dell’ambiente distribuito, con
Inizio BSM e SLA
l’implementazione di una console centralizzata in grado di fornire una vista
logica (business view) delle risorse IT raggruppate secondo i servizi a cui esse 2004 Riorganizzazione
sottendono; nonché evidenziare l’impatto (business Impact) generato dal
malfunzionamento delle singole risorse. Da realizzare ex-novo con hardware e Fine CCM
software dedicati
Problemi BSM e SLA
Service Level Management (SLM)
2005 Fine BSM e SLA
Fa leva sulla soluzione precedente per fornire uno strumento per definire,
misurare, comunicare, i livelli operativi di servizio IT, tramite il controllo di
opportuni indicatori tecnologici e creazione di report sul livello di servizio
erogato. Da realizzare ex-novo espandendo l’hardware preesistente ed
installando software aggiuntivo
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 8 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
9. Il caso di studio – approccio alla ricerca
La Grounded Theory
Ricerca nella tradizione positivista
La Grounded Theory si preoccupa
di studiare empiricamente l’agire Teoria Ipotesi Osservazione
sociale dotato di senso, allo scopo
Metodologia di ricerca della Grounded Theory
di ricavarne teoria aderente ai dati,
Osservazione Analisi Teoria
rilevante e che funzioni. (Glaser e
Strauss, 1967)
Nella GT la codifica è l’insieme delle procedure e delle tecniche per
concettualizzare i dati; avviene in fasi progressive e concettualmente
sempre più elevate.
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 9 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
10. Il caso di studio – le fasi della ricerca
Dai documenti al modello
1300 email scritte in 40 mesi
(5 database di posta) 1100 concetti codificati
29 macro-categorie Modello di
intervento
ed azione
Analisi di
cronologia - frequenza
35 minute di riunione
associazione - dipendenza
4 interviste semistrutturate
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sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
11. Il caso di studio – la codifica dei documenti
Un’intervista
Raccontami del progetto di Verona
C'era scarso commitment del cliente. scarso impegno
Da subito?
Sì, dovuto a mancanza di organizzazione, cultura e skill. Più mancanza skill, e diversa diversa organizzazione del
cultura che skill, mancanza di visione di insieme intendo. organizzazione lavoro
Mi spieghi meglio cosa intendi?
Poco desiderio di innovazione, poca spinta. Sia da parte dei
manager che dei tecnici. Quello che mi ricordo sono problematiche
di skill e di prodotto e disponibilità del cliente limitata nel dare e nel
ricevere informazioni.
Sembrava invece che al cliente non fossero chiari i suoi obiettivi
interni.
Poi c'era molto campanilismo. resistenza all'adozione dei resistenza alle innovazioni
nuovi prodotti radicali
Erano divisi in tante parrocchiette.
Quindi c'era poca collaborazione interna, era logico che inserendo riorganizzazione aziendale in
dei tool trasversali diventava complicato... corso
Invece, per quanto riguarda i problemi dei prodotti?
Siamo rimasti lì per due anni, nel frattempo sono nati un sacco di
fixpack lato BSM, aveva un sacco di problemi mi ricordo. difettosità dei nuovi prodotti il software non è perfetto
Uno dei problemi è stato quello di integrare un'architettura vecchia
e non semplice con tanto software della concorrenza, presenza prodotti della
concorrenza integrare le tecnologie
Mi ricordo che abbiamo fatto cataste di monitoraggi custom. proprietarie e antagoniste
custom tool sviluppati dal
Fuori dal contesto cliente è stata una bella palestra, l'unico aspetto fornitore
positivo era che eravamo vicino a casa.
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 11 di 16
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12. Il caso di studio – la codifica dei documenti
Analisi di cronologia e frequenza delle categorie
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 12 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
13. Il caso di studio – la codifica dei documenti
Analisi di associazione e dipendenza
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14. Proposte – modello di adozione di un Sistema
Informativo in ambienti organizzativi complessi
elementi
SI locale SI ospite
facilitatori
organizzazione team dedicato
gruppi di interesse skill
strumenti personalizzati
preconcetti
interfacce
skill tecnologie ospiti
modifiche tecnologiche standard ospiti
tecnologie proprietarie
tecnologie antagoniste
standard proprietari
ALTERARE AL MINIMO GLI EQUILIBRI ORGANIZZATIVI
Attendersi una elevata resistenza alle innovazioni radicali
Preferire innovazioni incrementali
Preferire soluzioni dipartimentali
INCORAGGIARE LO SVILUPPO SITUATO
Integrare le tecnologie proprietarie e antagoniste
Integrare le personalizzazioni locali
Interfacciare gli standard proprietari
EVITARE LE UTOPIE FUORVIANTI
Il software non è perfetto
Gli ambienti di test non riproducono fedelmente la realtà
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 14 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
15. Bibliografia
Ahituv, Neumann, 1994, Principles of Information Systems for Management, Seev & Riley
Ciborra, 2002 (trad. It. 2008), I labirinti dell’informazione. Sfida alla sapienza dei sistemi,
Sellerio
Glaser, Strauss, 1967, The discovery of Grounded Theory, Aldine de Gruyter
Hart, 1994, Information Wards, Australian Defence Force Academy
Laudon, Laudon, 1994, Management Information Systems, MacMillan
Markus, 1983, Power, Politics and MIS Implementation. Communications of the ACM
Ngwenyama, Lee, 1997, Communication richness in electronic mail, MIS Quarterly
Sauer, 1993, Why Information Systems Fail: A Case Study Approach, Alfred Waller
Van Bon, 2007, Foundations of IT Service Management Based on ITIL V3, Van Haren Pub.
Warne, Hart, 1996, The Impact of Organizational Politics on Information Systems Project
Failure, Hawaii International Conference on System Sciences
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 15 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011
16. Contatti
alezonin70@gmail.com
https://twitter.com/AlessandroZonin
http://www.linkedin.com/in/zonin
Dalla pratica alla grounded theory: ricerca qualitativa Alessandro Zonin 16 di 16
sull’implementazione di un sistema informativo Milano 21/1/2011