Relazione presentata dal Comitato No Biodigestore Saliceti
all’attenzione della Commissione IV Ambiente e Territorio della Regione Liguria il giorno 17 luglio e che illustra i MOTIVI DEL NO al progetto di biodigestore a Saliceti.
Indagine sullo stato dell'inquinamento della falda a valle della discarica di...Pier Angelo Gianni
La discarica di Gerenzano è chiusa dal 1990 ma continua ad inquinare la falda freatica a valle. In questa presentazione si fa il punto sull'inquinamento.
“L’uomo che si oppone per partito preso perde la propria credibilità
L’uomo che non si oppone per ignoranza perde i propri diritti.”
10 (provati) motivi per opporsi al nuovo inceneritore di Rufina
1. Rischio idraulico
La zona dell’inceneritore rientra in classe di pericolosità massima in quanto è una golena potenzialmente esondabile in caso di piena del fiume Sieve (già colpita da fenomeni di esondazione nel passato).
Dal punto di vista della sicurezza idraulica il sito risulta assolutamente inadeguato
2. Rischio sanitario
La ricerca scientifica sulle emissioni degli inceneritori è arrivata a dimostrare che le emissioni di polveri finissime (micro e nanopolveri) provocano l'insorgenza di cancro al polmone, di malattie cardiache e di altre patologie mortali.
I filtri di cui sarà dotato l’inceneritore possono captare solo le polveri più grossolane, ma non possono trattenere le polveri più fini (PM <2>impianto lungo la strada statale 67.
Adesso che conosci le ragioni di chi si oppone puoi decidere di
perdere lo stesso i tuoi diritti
Oppure
far sentire la tua voce
f.i.p. http://assovaldisieve.blogspot.com/ - assovaldisieve@gmail.com
speculazioni nel settore dei fanghi di depurazione in Italia, trasformati al 95% in gessi di defecazione, invece che entrare in un'economia circolare verde
UN NUOVO VOLTO PER IL FIUME: gli interventi previsti per salvaguardare habitatEtifor srl
Francesco Zanovello - Etra
Simone Jacopino - UniPD
Giulia Amato - Etifor | valuing nature
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
Indagine sullo stato dell'inquinamento della falda a valle della discarica di...Pier Angelo Gianni
La discarica di Gerenzano è chiusa dal 1990 ma continua ad inquinare la falda freatica a valle. In questa presentazione si fa il punto sull'inquinamento.
“L’uomo che si oppone per partito preso perde la propria credibilità
L’uomo che non si oppone per ignoranza perde i propri diritti.”
10 (provati) motivi per opporsi al nuovo inceneritore di Rufina
1. Rischio idraulico
La zona dell’inceneritore rientra in classe di pericolosità massima in quanto è una golena potenzialmente esondabile in caso di piena del fiume Sieve (già colpita da fenomeni di esondazione nel passato).
Dal punto di vista della sicurezza idraulica il sito risulta assolutamente inadeguato
2. Rischio sanitario
La ricerca scientifica sulle emissioni degli inceneritori è arrivata a dimostrare che le emissioni di polveri finissime (micro e nanopolveri) provocano l'insorgenza di cancro al polmone, di malattie cardiache e di altre patologie mortali.
I filtri di cui sarà dotato l’inceneritore possono captare solo le polveri più grossolane, ma non possono trattenere le polveri più fini (PM <2>impianto lungo la strada statale 67.
Adesso che conosci le ragioni di chi si oppone puoi decidere di
perdere lo stesso i tuoi diritti
Oppure
far sentire la tua voce
f.i.p. http://assovaldisieve.blogspot.com/ - assovaldisieve@gmail.com
speculazioni nel settore dei fanghi di depurazione in Italia, trasformati al 95% in gessi di defecazione, invece che entrare in un'economia circolare verde
UN NUOVO VOLTO PER IL FIUME: gli interventi previsti per salvaguardare habitatEtifor srl
Francesco Zanovello - Etra
Simone Jacopino - UniPD
Giulia Amato - Etifor | valuing nature
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9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
Stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse NazionaleLuca Rinaldi
Lo stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale. Allegato all'audizione del ministero dell'Ambiente Gianluca Galletti davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti del 26 gennaio 2016
rifiuti, gestione umido, discussione
wet waste management, discussion
digestione anaerobica dei rifiuti, discussione di pro e contro,
sostenibilità ambientale (aria, suolo, falde acquifere) ed economica
INSIEME PER IL FUTURO DEL FIUME BRENTA - A. LEONARDIEtifor srl
Alessandro Leonardi - ETIFOR | Valuing nature
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
Illustrazione dell'intervento di Nicola Bertini (Forum del centrosinistra San Vincenzo) durante l'incontro pubblico su Rimigliano, San Vincenzo 8 luglio 2011
I primi dati relativi al progetto di tutela del narciso di Lentiai, voluto da Unifarco in collaborazione con l'amministrazione comunale di borgo Valbelluna e il Gruppo natura di Lentiai
Questo è solamente uno dei primi POWERPOINT che pubblicherò quì! Per altri bellissimi Powerpoint vi invito a seguirvi sulla mia pagina Instangram SchoolP.
Stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse NazionaleLuca Rinaldi
Lo stato di avanzamento delle bonifiche nei Siti di Interesse Nazionale. Allegato all'audizione del ministero dell'Ambiente Gianluca Galletti davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti del 26 gennaio 2016
rifiuti, gestione umido, discussione
wet waste management, discussion
digestione anaerobica dei rifiuti, discussione di pro e contro,
sostenibilità ambientale (aria, suolo, falde acquifere) ed economica
INSIEME PER IL FUTURO DEL FIUME BRENTA - A. LEONARDIEtifor srl
Alessandro Leonardi - ETIFOR | Valuing nature
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9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
Illustrazione dell'intervento di Nicola Bertini (Forum del centrosinistra San Vincenzo) durante l'incontro pubblico su Rimigliano, San Vincenzo 8 luglio 2011
I primi dati relativi al progetto di tutela del narciso di Lentiai, voluto da Unifarco in collaborazione con l'amministrazione comunale di borgo Valbelluna e il Gruppo natura di Lentiai
Questo è solamente uno dei primi POWERPOINT che pubblicherò quì! Per altri bellissimi Powerpoint vi invito a seguirvi sulla mia pagina Instangram SchoolP.
Intervento dell'Ing. Massimiliano Baldini al convegno "Depurazione e trattamento fanghi: stato e prospettive in Puglia". Bari, Fiera del Levante, 12 settembre 2016.
OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLA DEPURAZIONE DEGLI SFIORI DELLE
FOGNATURE MISTE TRAMITE SISTEMI DI DEPURAZIONE NATUTALE: LO
STUDIO DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO SUL BACINO DEL
LAMBRO-OLONA-SEVESO E I PROGETTI DI GORLA MAGGIORE, CAPIAGO
INTIMIANO E GORGONZOLA
Relazione della Dr.ssa Mariantonietta Iannarelli, Dirigente responsabile del Servizio Tutela delle Acque della Regione Puglia al Convegno "La gestione dei fanghi rinvenienti dalla depurazione delle acque reflue urbane nell'ATO Puglia"
Similar to Comitato Biodigestore Saliceti, le ragioni del NO (20)
Brochure con il programma della giornata formativa "Gli aspetti sociali dell'ADHD: buone prassi dall'infanzia all'adolescenza" in programma a ottobre a La Spezia
Nella tarda mattinata di lunedì 16 dicembre 2019 il "Comitato No Biodigestore Saliceti", insieme ai comitati "Sarzana che Botta!" e ad "Acqua Bene Comune", ha partecipato alla Terza Audizione in IV Commissione Ambiente della Liguria. All'Audizione erano presenti anche i Comitati Spezzini.
Osservazioni sul Piano di Emergenza Esterna di PanigagliaClaudia Bertanza
L’associazione Posidonia ha inviato al Prefetto della Spezia le Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna del rigassificatore di Panigaglia, osservazioni sottoscritte anche da Legambiente e Italia Nostra. Trovate il testo allegato.
Vorremmo ancora una volta precisare che non siamo contrari alla presenza di un impianto industriale nel Comune di Porto Venere, non pensiamo si debba vivere di solo turismo o che l’unica possibilità per la baia di Panigaglia sia installarvi l’ennesimo porticciolo. Quello cui siamo contrari è la presenza nella baia e in generale nel golfo di un impianto Seveso di categoria superiore, ad alto rischio di incidente rilevante.
Lo stabilimento della GNL Italia è stato autorizzato circa 50 anni fa, quando non c’erano le normative di oggi e c’era una diversa sensibilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente accompagnata da una distorta idea di futuro. Con l’evolversi della legislazione europea e italiana è diventato sempre più difficile conciliare questo impianto e i suoi annessi (la nave gasiera e il metanodotto che percorre le colline che fanno da cornice al golfo), con le numerosissime attività che insistono in questo spazio ristretto e così densamente abitato.
Questo impianto collide con tutte le numerose altre attività presenti nel golfo, dal porto mercantile a quello militare, dalla stazione crocieristica ai cantieri nautici, dai porticcioli ai battelli di servizio e così via
Le Osservazioni sono state costruite proprio mettendo in evidenza il territorio in cui è inserito lo stabilimento, la popolazione residente e quella fluttuante, trattandosi di zona altamente turistica, e gli studi sull’emergenza climatica che ci danno la certezza di precipitazioni e fulminazioni sempre più violente.
Soprattutto si è messa in evidenza la mancanza di informazione alla popolazione anche se i vari Decreti Legislativi che si sono succeduti fin dall’approvazione della prima direttiva europea cosiddetta Seveso, recepita in Italia nel 1988, hanno sempre messo come punto centrale il coinvolgimento della popolazione. Riguardo a questo impianto tale coinvolgimento non c’è mai stato e si è sempre preferito lasciare i cittadini all’oscuro e inconsapevoli non solo dei rischi che corrono ma anche dei comportamenti di autoprotezione da mettere in atto in caso di incidente.
Proprio per favorire una maggiore e più approfondita informazione alla popolazione è chiesto in premessa che, come consentito dalla legge, il termine per produrre osservazioni venga posticipato.
Dello stesso tenore sono le numerosissime mail che stanno arrivando al Prefetto e speriamo venga accolta la richiesta.
1. 1
ComitatoNoBiodigestore Saliceti
All’attenzione della Commissione IV Ambiente e Territorio della Regione Liguria
I MOTIVI DEL NO
L’assenzadi chiare risposte forniteci dagli entiterritoriali inmeritoagli eventuali impatti sull’ambiente della
bassa Valle del Magra,causati dalle attivitàpreviste dall’impiantodel biodigestore in localitàSalicetiin
Comune di VezzanoLigure; nellaconsapevolezzache analoghi sistemi di trattamentorifiuti hannocausato
danni ambientaliirreversibili,quantomeno intempiaccettabili inaltre aree del nostropaese:chiediamo,
perquale motivoadesempiononè permessa l’istallazione di impiantoabiogasinaree vocate a
produzione di alimentidi altopregio,come il parmigianoreggiano(DOP). Quali collegamenti esistonotra
un biodigestoreabiogase i terreni destinati aquestaproduzione? Perché inqueste zonesi fanno
prescrizioni rigorose e nonvengonoinvece prese inconsiderazione le falde acquifere di Fornolache
rifornisconodi acquapotabile quasil’interaProvinciadi LaSpeziae una parte di Massa Carrara , che sono
poco distanti dall’impiantodi Saliceti?Gli errori fattiinpassatononpossonoessere unagiustificazione per
insisteresuquesti tipi di progetto.
Standoa queste premesse chiediamoquantodi seguito:
. Quali motivazioni sonostate preseinconsiderazionesullemetodologie sul trattamentodeirifiuti?
. Quali le motivazioni che hannopermessolasceltadi unprocessoanaerobicosenzatenere contodelle
particolari condizioni dellaPianadel Magrae quindi sul sitodi Saliceti?
. Quali considerazioni perle problematiche ambientali di questositoinfase di valutazione del progetto?
. Sono state analizzateinfase di progettole conoscenze inmeritoall’inquinamentodell’aria, del suolo,del
sottosuolo,delle acque superficialidelle acque sotterranee nelleparticolaricondizioniterritoriali di assetto
antropico,geomorfologico,idraulico, idrogeologicoe meteoclimaticodellapianadel Magranel settore
dellaconfluenzaconil fiume Vara?
. In meritoallapoliticadelleacque,quali le conoscenzeacquisite sullapotenzialitàdellafaldadi subalveo
del fiume Magrae sul bacinodi utenza?
Nell’”Atlante degli AcquiferidellaLiguria”,commissionatodallaRegione Liguriae patrocinatodaAcam,
l’IngegnerFabrizioFincatodice “[…] si aggiunge unaconoscenzadei corpi idrici piùimportantidellaLiguria
che l’acquiferodellabassaValle delMagrache rappresentalafontedi approvvigionamentoidropotabile
per150.000 abitanti ,che è caratterizzatodaunasignificativavulnerabilità[…]circostanzeche ci inducono
ad assumere unsensodi responsabilitàancoramaggiore nell’orientare le scelte e le priorità’”
Il GeologoPaoloFabiani incaricatodaIrenperla stesura del progettodelbiodigestore,confermache ”l’area
di Saliceti si collocasudepositi alluvionali ghiaiosi […] tali depositi sonocaratterizzati da permeabilità
porosa primaria”.Lo stessogeologoconfermal’elevatavelocitàdel flussoidricoasignificareche inpoco
tempole falde potrebberoesserecontaminate.LODICEIREN…
Esiste anche lapresenzadi unafagliatrascorrente che hageneratounterremotodi magnitudo4il
23.06.2016 il cui epicentroè risultato distante1Kmdal Comune di S.Stefano:dati rilasciati dall’INGV.
E’ prudenziale costruire l’impiantosuquestafagliadove esiste,anche secondolaRegione,lapossibilità di
liquefazione delsuolo?
2. 2
ITER LEGISLATIVO
In data06.08.2018 il consiglioProvinciale deliberalasceltasul sitodi Boscalino; laRegione recepisce tale
delibera.
In virtùdi quale “magia“ esce fuori il nome di Saliceti ?
Inoltre il PianoProvincialedei rifiuti nonrisponde alle esigenzedei tre comuni interessati:VezzanoLigure,
SantoStefanodi Magra e Arcolaperché nonmigliorale performanceambientali e nonserve perspendere
meno,inoltre laperditaperi cittadini è totale.
La DirettivaEuropea98 del 2008 privilegialaprevenzionedei rischi dagestirsiinmanieragerarchica
favorendoil recuperodellamateriache si identificaunicamente conil compostaggioaerobicoperla
produzione di uncompostdi qualità,preferendolosul recuperodi energia.Lagestione anaerobicaè dunque
gerarchicamenteinferioreal compostaggioaerobicosiaperquantoriguardail recuperodellamateriasia
perquantoriguardai rischi emissivi anche se accidentali.
PERCHE’ RIBADIAMO IL NO
a) Perché nessunopuògarantireche nonsi verifichinoincidenti di sversamenti,di esplosioni,immissionedi
agenti patogeni.Lacasisticadi questi incidenti è notevole,tant’è che lavirtuosa Germaniasta
dismettendoquestotipodi impianti.
b) Produzione di batteri sporigeni anaerobici.
c) Il biogasottenutoinquinainquantogasstesso.Lacombustione che faparte del processoanaerobicopuò
dare vitaa spore pericoloseperlavitaumana.Ricordiamol’epidemiadi E.Coli con esiti anche mortali che
interessòlaGermanianel 2011 .
d) Perché i nostri patrimoni inambientedegradatosubirebberosvalutazioni di grande impattoeconomico.
Parliamodi case,terreni,attivitàcommercialiche orbitanonellazona.Verrebberomessi arischiopiù
posti di lavorodi quanti ne produrrebbe l’azienda,quindi il bilanciodell’occupazione risulterebbe
negativo.
e) No perché il nostroterritoriosi è giàfattocaricodi trattare il rifiutoseccoconvogliatoaSaliceti anche da
realtàextraterritorialie che già tratta oltre 90.000 tonnellate. Inoltre il nostroterritoriogià
pesantemente penalizzatodal trafficosugommaproveniente dallearee retroportuali,verrebbe
ulteriormente aggravatodal trasportoal momentoprevistodi oltre 60.000 tonnellate annue di rifiuti
provenienti anche dafuori Provincia.
f) Il prodottodellabiodigestione(ammendante o digestato) è usatoinagricolturae i batteri sporigeni
possonoavere,come già accadutoin Veneto,ripercussioni suglianimalie perestensione sullacatena
alimentare.
g) Perché l’anaerobicononè utile né perlasalute umana né animale,perché impoveriscei terreni perché
non chiude il ciclodei rifiuti,anzi!!!!Ne produce di piùpericolosi attraversoi fanghi di depositoche
3. 3
vannoa lorovoltadepurati,attraversol’usodegliammendanti che troppospesso lacasisticaci dice di
scarsa qualità;ed infine attraversole emissioni odorigene che fannoscaderelaqualitàdellavitadi chi
abitanel raggiodi chilometri dall’impiantostesso.
h) Acam affermache il gassarà bruciatointorcia.Questocontribuirànotevolmente adunsignificativo
aumentodegli inquinanti nell’atmosferanel settoredellaVal di Magra caratterizzatodafrequenti
condizioni di inversione termica.
i) Nellarelazione paesaggistica,nelleindicazioni delleanalisi dei livelli di tutela,è statoinseritoche l’areaè
al limite del ParcoMonte MarcelloMagra?Che è confinataall’internodi unovale circondatoda
autostrada?Con conseguente rischioanche incasodi esplosioneperchi vi transitae vi lavora?
I RISCHI AMBIENTALIE SANITARI,UNA VOLTA VERIFICATISI,SONOIRREVERSIBILINELTEMPO.
CHIEDIAMO
1) Di fermare laproceduraautorizzativae di aprire unanuovaproceduradi VAS.
2) Di incentivareil portaaporta, di aumentare laraccoltanellacittàdi Genovae nel Tigulliodei cui rifiuti ci
facciamocarico a Saliceti.
3) Di ridurre laproduzione dei rifiutiattraversoil compostaggiodomesticoe di prossimità.
4) Di privilegiare gli impianti aerobici peril solocompostaggioperché risultano esseremenopericolosi e
menocostosi perl’interacomunità.
5) Di abbandonare lalogicadelle mediee grandi infrastrutture.
6) Di considerare che facendounbilanciocosti-guadagni intermini economici-ambientali,i rischi esistono
soloperi cittadini e le imprese che orbitanointornoall’impianto,i costi risultanoacaricodella
collettivitàe gli utili aziendali soloedesclusivamenteperladittache gestisce l'impiantodi smaltimento.
7) Di eliminaregli incentivi economici che sono laprincipale motivazione di promozionedi questatipologia
di impianti.
8) L’adozione del “principiodi precauzione”daparte di tutti gli Enti preposti :Regione,Provincia,Comuni,
ASL, Arpal perun attentoe puntuale controllodell’habitat.
Fiduciosi inunaesaustivaconsiderazione e rispostaaquantosopradescritto,conl’occasionesi porgonoi