Comitato Biodigestore Saliceti, le ragioni del NOClaudia Bertanza
Relazione presentata dal Comitato No Biodigestore Saliceti
all’attenzione della Commissione IV Ambiente e Territorio della Regione Liguria il giorno 17 luglio e che illustra i MOTIVI DEL NO al progetto di biodigestore a Saliceti.
Italia Nostra e Legambiente hanno depositato, nei termini di legge, le proprie osservazioni in merito al progetto di una nuova darsena in sponda sinistra sul Fiume Magra, Comune di Ameglia.
Le osservazioni sono state inviate al Ministero dell‘ Ambiente, presso i cui uffici è aperta la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Il progetto, apparentemente non in contraddizione con le indicazioni del Piano del Parco di Montemarcello - Magra -Vara in realtà presenta problemi di carattere idromorfologico, naturalistico ed archeologici tali da richiedere da parte nostra la sua non approvazione.
Comitato Biodigestore Saliceti, le ragioni del NOClaudia Bertanza
Relazione presentata dal Comitato No Biodigestore Saliceti
all’attenzione della Commissione IV Ambiente e Territorio della Regione Liguria il giorno 17 luglio e che illustra i MOTIVI DEL NO al progetto di biodigestore a Saliceti.
Italia Nostra e Legambiente hanno depositato, nei termini di legge, le proprie osservazioni in merito al progetto di una nuova darsena in sponda sinistra sul Fiume Magra, Comune di Ameglia.
Le osservazioni sono state inviate al Ministero dell‘ Ambiente, presso i cui uffici è aperta la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Il progetto, apparentemente non in contraddizione con le indicazioni del Piano del Parco di Montemarcello - Magra -Vara in realtà presenta problemi di carattere idromorfologico, naturalistico ed archeologici tali da richiedere da parte nostra la sua non approvazione.
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturale e come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante.
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturalee come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante...
(Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti.
Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona)
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
Perdita di varietà ecologica nei laghi: l'eutrofizzazioneSimone Bais
Nell’ultimo secolo, a Rovereto (TN) si è assistito ad un aumento delle temperature medie annue di quasi quattro gradi (dati provenienti dalla stazione meteorologica di Rovereto). Tale fenomeno è responsabile della crisi di ecosistemi delicati come il lago di Cei (comune di Villa Lagarina) analizzato nel seguente elaborato. In particolare, a partire dagli anni ’80, le temperature nei mesi estivi hanno subito un brusco aumento e di conseguenza si è verificata una proliferazione esponenziale di alghe all’interno del lago.
Scopri l’evoluzione del processo di autorizzazione del Lago di Cei a partire dagli anni ’30 fino ad oggi nel seguente articolo!
Brochure con il programma della giornata formativa "Gli aspetti sociali dell'ADHD: buone prassi dall'infanzia all'adolescenza" in programma a ottobre a La Spezia
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturale e come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante.
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturalee come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante...
(Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti.
Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona)
Gli impatti umani sull'ambiente. Una premessa alla valutazione economica dei servizi ecologici.
Finora per le esercitazioni del corso “Progettazione ecologica per la qualità ambientale” ho esposto:
Alcuni aspetti della VAS e del Pgt Vigevano 2010
Alcuni aspetti dei sistemi di misurazione della qualità dell'aria-acqua-suolo.
E ora allarghiamo la visione sugli impatti a scala vasta
Human Impacts on environment: a forward to understand ecoservices economic assessments.
So far for the exercises of the course "Progettazione ecologica per la qualità ambientale" I explained:
Some aspects of the SEA and the Pgt-Piano di governo del territorio of Vigevano Municipality 2010
Some aspects of the measurement systems of air quality-water-soil .. And now we expand the vision on the impacts on a large scale
Perdita di varietà ecologica nei laghi: l'eutrofizzazioneSimone Bais
Nell’ultimo secolo, a Rovereto (TN) si è assistito ad un aumento delle temperature medie annue di quasi quattro gradi (dati provenienti dalla stazione meteorologica di Rovereto). Tale fenomeno è responsabile della crisi di ecosistemi delicati come il lago di Cei (comune di Villa Lagarina) analizzato nel seguente elaborato. In particolare, a partire dagli anni ’80, le temperature nei mesi estivi hanno subito un brusco aumento e di conseguenza si è verificata una proliferazione esponenziale di alghe all’interno del lago.
Scopri l’evoluzione del processo di autorizzazione del Lago di Cei a partire dagli anni ’30 fino ad oggi nel seguente articolo!
Brochure con il programma della giornata formativa "Gli aspetti sociali dell'ADHD: buone prassi dall'infanzia all'adolescenza" in programma a ottobre a La Spezia
Nella tarda mattinata di lunedì 16 dicembre 2019 il "Comitato No Biodigestore Saliceti", insieme ai comitati "Sarzana che Botta!" e ad "Acqua Bene Comune", ha partecipato alla Terza Audizione in IV Commissione Ambiente della Liguria. All'Audizione erano presenti anche i Comitati Spezzini.
Osservazioni sul Piano di Emergenza Esterna di PanigagliaClaudia Bertanza
L’associazione Posidonia ha inviato al Prefetto della Spezia le Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna del rigassificatore di Panigaglia, osservazioni sottoscritte anche da Legambiente e Italia Nostra. Trovate il testo allegato.
Vorremmo ancora una volta precisare che non siamo contrari alla presenza di un impianto industriale nel Comune di Porto Venere, non pensiamo si debba vivere di solo turismo o che l’unica possibilità per la baia di Panigaglia sia installarvi l’ennesimo porticciolo. Quello cui siamo contrari è la presenza nella baia e in generale nel golfo di un impianto Seveso di categoria superiore, ad alto rischio di incidente rilevante.
Lo stabilimento della GNL Italia è stato autorizzato circa 50 anni fa, quando non c’erano le normative di oggi e c’era una diversa sensibilità nei confronti dei cittadini e dell’ambiente accompagnata da una distorta idea di futuro. Con l’evolversi della legislazione europea e italiana è diventato sempre più difficile conciliare questo impianto e i suoi annessi (la nave gasiera e il metanodotto che percorre le colline che fanno da cornice al golfo), con le numerosissime attività che insistono in questo spazio ristretto e così densamente abitato.
Questo impianto collide con tutte le numerose altre attività presenti nel golfo, dal porto mercantile a quello militare, dalla stazione crocieristica ai cantieri nautici, dai porticcioli ai battelli di servizio e così via
Le Osservazioni sono state costruite proprio mettendo in evidenza il territorio in cui è inserito lo stabilimento, la popolazione residente e quella fluttuante, trattandosi di zona altamente turistica, e gli studi sull’emergenza climatica che ci danno la certezza di precipitazioni e fulminazioni sempre più violente.
Soprattutto si è messa in evidenza la mancanza di informazione alla popolazione anche se i vari Decreti Legislativi che si sono succeduti fin dall’approvazione della prima direttiva europea cosiddetta Seveso, recepita in Italia nel 1988, hanno sempre messo come punto centrale il coinvolgimento della popolazione. Riguardo a questo impianto tale coinvolgimento non c’è mai stato e si è sempre preferito lasciare i cittadini all’oscuro e inconsapevoli non solo dei rischi che corrono ma anche dei comportamenti di autoprotezione da mettere in atto in caso di incidente.
Proprio per favorire una maggiore e più approfondita informazione alla popolazione è chiesto in premessa che, come consentito dalla legge, il termine per produrre osservazioni venga posticipato.
Dello stesso tenore sono le numerosissime mail che stanno arrivando al Prefetto e speriamo venga accolta la richiesta.
Lettera accompagnamento dono al sindaco atlante degli acquiferi
1. Egr. Dott. Pierluigi Peracchini
Sindaco del Comune della Spezia e
Presidente della Provincia
Egr. Geom. Kristopher Casati
Assessore all’ambiente Comune della Spezia
Oggetto: Dono dell’Atlante degli acquiferi della Liguria.
Autore : Università degli Studi di Genova
Edito da Acam s.p.a.
Le sottoscritte associazioni hanno convenuto di far Loro questo dono perché hanno notato
scarsa conoscenza e scarsa sensibilità di fronte al rischio di possibile inquinamento della falda
acquifera del Magra, che alimenta i pozzi di Fornola. Prendiamo atto dalle cronache del
Consiglio provinciale che il Sindaco del capoluogo è allergico ai confronti sul tema.
In un consiglio comunale del novembre 2019 l’assessore Casati si era spinto a dire che il
comune capoluogo non attinge ai pozzi di Fornola. Non è così e una lettura del volume gli
potrà chiarire le idee. I pozzi di Fornola assicurano l’acqua potabile di ottima qualità a
150.000 spezzini. Se così fosse il sindaco, nel suo ruolo di presidente della Provincia,
dovrebbe essere ugualmente sensibile al problema del rischio falde.
Per ammissione della stessa Recos, che ripete un mantra di tutto il mondo industriale e
scientifico, nessuno può garantire il rischio zero.
La Regione, accogliendo il progetto, mette a rischio questa risorsa, per risolvere il problema
della carenza di impianti della Città Metropolitana.
La pianificazione provinciale aveva ben presente il problema. Tanto che il sito di Saliceti non è
stato neppure preso in considerazione nel Piano d’area per la realizzazione di un digestore
anaerobico per i rifiuti organici. In sede di VAS, che ha validato il Piano d’area, l’unico sito
considerato per l’organico era Boscalino per quantità pari a un terzo di quelle previste nel
progetto Saliceti all’esame della Conferenza dei servizi. Per questo motivo riteniamo gravi (se
confermate) le dichiarazioni in Consiglio Provinciale del dirigente del settore Ambiente della
Provincia Marco Casarino, secondo cui il sito di Saliceti era già indicato nel Piano d’area. E’
vero, ma per il TMB, già in funzione. Il dirigente deve ben sapere che Boscalino è anche il sito
indicato per l’impianto di trattamento dell’organico nel contratto di servizio, sottoscritto da
2. Recos dopo la gara europea del 2016, contratto di cui la Provincia (e Casarino in particolare) è
oggi garante. Sarà nostra cura approfondire quanto avvenuto in Consiglio provinciale.
Saliceti è indicato nel Piano territoriale provinciale di coordinamento come sito a criticità
idrogeologica EE (Estremamente Elevata). Classificazione di “vulnerabilità elevata” già nota
nello studio idrogeologico del dottor Vincenzo Buchignani del 2003.
Sarà utile alle Signorie Loro la lettura dell’Atlante degli acquiferi della Liguria del 2009, autori
Brozzo e Marini, commissionato da Acam (pubblica) all’Università di Genova. Uno studio
durato sei anni di carotaggi e rilevamente, non cinque mesi. Sarà già utile la lettura
dell’introduzione affidata all’allora dirigente di Acam Acque, ingegner Fabrizio Fincato.
Afferma: ““Con la conclusione del progetto di redazione del IV Volume degli Atlanti degli
acquiferi della Liguria si aggiunge un fondamentale contributo scientifico alla conoscenza di
uno dei corpi idrici più importanti della Liguria, l’acquifero alluvionale della bassa valle del
Magra che rappresentala fonte di approvvigionamento idropotabile per circa 150.000 abitanti.
Lo studio frutto di una collaborazione fra ACAM ACQUE e UNIVERSITA’ DI GENOVA e di un lungo
lavoro di analisi e di approfondimento iniziato nell’ambito del Progetto Europeo Aquanet. Lo
studio analizza i diversi aspetti che caratterizzano l’acquifero e individua i principali processi
geochimici ed idrogeologici di questo sistema naturale . La conoscenza di questi processi risulta
fondamentale per comprendere a quali rischi potenzialmente esposto e quali sono le misure più
opportune per la sua salvaguardia. In estrema sintesi, lo studio traccia un quadro finale di
valutazione in cui il sistema studiato risulta caratterizzato da una significativa vulnerabilità,
pur a fronte di una elevata qualità, circostanze che ci inducono ad assumere un senso di
responsabilità ancora maggiore nell’orientare in futuro le priorità di intervento per la sua
tutela”.
Crediamo che non sfuggirà al Sindaco e al Presidente della Provincia e all’assessore Casati la
grave responsabilità che si assumono nell’ignorare questi atti pubblici, soprattutto da parte di
chi è anche titolare della salvaguardia della saluta degli spezzini. Buona lettura.
La Spezia, 16.10.2020
Acqua Bene Comune Fabrizia Giannini
No Biodigestore Saliceti Teresa Maio
Sarzana, che botta! Carlo Ruocco
Cittadinanzattiva Rino Tortorelli
Italia Nostra Gianfranco Damiano
Legambiente Stefano Sarti