Here's a presentation of mine, shown in a Doctoral Seminary held at the University of Teramo, April 2011. By the way, after this seminary the University Network for the Holocaust Memorial Day took off.
Vedere l'Altro, Vedere la Shoah, 2015 - V edizionepaolo coen
Quinta edizione della rassegna e premio di fotografia "Vedere l'Altro, Vedere la Shoah", con la supervisione scientifica di Paolo Coen, a cura di Cesira Bellucci, Alessandra Carelli e Roberto Sottile
Lam, Alcune riprese dal patrimonio classico intorno all'anno 1000paolo coen
Il patrimonio classico continuò ad essere conosciuto e reimpiegato nel Medioevo, anche se con valenze diverse rispetto al passato e al successivo reimpiego in età rinascimentale. Due casi intorno all'anno 1000: le committenze del vescovo Berward nella cattedrale di Hildesheim in Germania e di Ruggero II nella Cappella Palatina di Palermo.
Paolo Coen (Università degli Studi di Teramo), Arte e architettura della Shoa...paolo coen
La presentazione è realizzata in vista di una relazione per il Corso di Storia e Didattica della Shoah dell'Università di Napoli II, organizzato da Antonella Argenio e Ottavio di Grazia. Il primo obiettivo è mettere in luce lo stato di sostanziale sfalsamento critico, minimalizzazione e in definitiva delegittimazione nell'affrontare l'arte legata alla Shoah. Il secondo obiettivo è mostrare come questo stato abbia causato e tuttora causi una serie di problemi quando si tratta di intervenire in termini museologici o conservativi su manufatti di questo genere, si tratti di architetture, di allestimenti o di opere d'arte.
Paolo Coen, Arte della Shoah: problemi apertipaolo coen
Presentazione per l'Istituto Perna Alighieri di Avellino. La presentazione serve agli studenti dell'istiuto di Avellino, in particolare per capire alcuni temi legati all'arte della Shoah e agli attuali problemi nel trasmettere la sua memoria
The rising of the modern concept of Indutrial Desing, from the Bauhaus to Ron...paolo coen
The presentation - shown before the public of the University of Calabria - focuses on the modern concept of design. Its starts from some examples of drawing - "disegno" in Italian - as the traditional tool of projecting through the centuries, i.e. in mediaeval and Renaissance workshop. Examples are Cellini and Bernini. It goes on marking the difference with the modern times, from the Industrial Revolution onward. A strong focus is given to the Bauhaus experience and to Marcel Breuer. A moment of reflection and of the greatest importance is aroused by Walter Benjamin's theory, which is somehow criticized, especially for its total lack of faith in the industrial design and modern means of reproduction. A final case study is given by modern artist, architect and designer Ron Arad.
Paolo Coen, Musei della Shoah ieri, oggi e forse anche domanipaolo coen
Paolo Coen's essay on the Holocaust Museums. The essay was published in "Musei Torino 2011. Da crisi a opportunità. Verso la Nuova Galleria Sabauda", conference proceedings ed. by Edith Gabrielli
Vedere l'Altro, Vedere la Shoah, 2015 - V edizionepaolo coen
Quinta edizione della rassegna e premio di fotografia "Vedere l'Altro, Vedere la Shoah", con la supervisione scientifica di Paolo Coen, a cura di Cesira Bellucci, Alessandra Carelli e Roberto Sottile
Lam, Alcune riprese dal patrimonio classico intorno all'anno 1000paolo coen
Il patrimonio classico continuò ad essere conosciuto e reimpiegato nel Medioevo, anche se con valenze diverse rispetto al passato e al successivo reimpiego in età rinascimentale. Due casi intorno all'anno 1000: le committenze del vescovo Berward nella cattedrale di Hildesheim in Germania e di Ruggero II nella Cappella Palatina di Palermo.
Paolo Coen (Università degli Studi di Teramo), Arte e architettura della Shoa...paolo coen
La presentazione è realizzata in vista di una relazione per il Corso di Storia e Didattica della Shoah dell'Università di Napoli II, organizzato da Antonella Argenio e Ottavio di Grazia. Il primo obiettivo è mettere in luce lo stato di sostanziale sfalsamento critico, minimalizzazione e in definitiva delegittimazione nell'affrontare l'arte legata alla Shoah. Il secondo obiettivo è mostrare come questo stato abbia causato e tuttora causi una serie di problemi quando si tratta di intervenire in termini museologici o conservativi su manufatti di questo genere, si tratti di architetture, di allestimenti o di opere d'arte.
Paolo Coen, Arte della Shoah: problemi apertipaolo coen
Presentazione per l'Istituto Perna Alighieri di Avellino. La presentazione serve agli studenti dell'istiuto di Avellino, in particolare per capire alcuni temi legati all'arte della Shoah e agli attuali problemi nel trasmettere la sua memoria
The rising of the modern concept of Indutrial Desing, from the Bauhaus to Ron...paolo coen
The presentation - shown before the public of the University of Calabria - focuses on the modern concept of design. Its starts from some examples of drawing - "disegno" in Italian - as the traditional tool of projecting through the centuries, i.e. in mediaeval and Renaissance workshop. Examples are Cellini and Bernini. It goes on marking the difference with the modern times, from the Industrial Revolution onward. A strong focus is given to the Bauhaus experience and to Marcel Breuer. A moment of reflection and of the greatest importance is aroused by Walter Benjamin's theory, which is somehow criticized, especially for its total lack of faith in the industrial design and modern means of reproduction. A final case study is given by modern artist, architect and designer Ron Arad.
Paolo Coen, Musei della Shoah ieri, oggi e forse anche domanipaolo coen
Paolo Coen's essay on the Holocaust Museums. The essay was published in "Musei Torino 2011. Da crisi a opportunità. Verso la Nuova Galleria Sabauda", conference proceedings ed. by Edith Gabrielli
PER NON DIMENTICARE...70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZMaestraCibernella
RACCOLTA DI POESIE E TESTI ELABORATI DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI PER RIFLETTERE SULLA SHOAH IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA E DEL 70°ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITTZ - 2015 GENNAIO - ITALY
Presentazione di Fausto Colombo sull'analisi delle foto di Alan Kurdi.
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
Ricordare per dare una vita di speranza a chi verrà dopo di noiandreaghedina
La memoria dell'olocausto tende a venite troppo velocemente dimenticata. In alcune società occidentali già si rimuove dai programmi scolastici di storia il capitolo dello sterminio, perchè per alcuni non è mai esistito!!!
Sembra impossibile!!!
Il Generale Dwight D. Eisenhower aveva ragione
nell’ordinare che fossero fatti
molti filmati e molte foto.
OLOCAUSTO
Esattamente, come è stato previsto circa 60 anni fa…
E’ una questione di Storia ricordare che,
quando il Supremo Comandante delle Forze alleate
(Stati Uniti, Inghilterra, Francia, etc.),
Generale Dwight D. Eisenhower,
incontrò le vittime dei campi di concentramento,
ha ordinato che fosse fatto il maggior numero di foto possibili,
e fece in modo che i tedeschi delle città vicine
fossero accompagnati fino a quei campi
e persino seppellissero i morti.
PER NON DIMENTICARE...70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZMaestraCibernella
RACCOLTA DI POESIE E TESTI ELABORATI DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA PRIMARIA GIANNI RODARI PER RIFLETTERE SULLA SHOAH IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA E DEL 70°ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITTZ - 2015 GENNAIO - ITALY
Presentazione di Fausto Colombo sull'analisi delle foto di Alan Kurdi.
Migrations-Mediations. ARTS AND COMMUNICATION AS RESOURCES FOR INTERCULTURAL DIALOGUE- Un ricerca dell'Università Cattolica. La presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza
Ricordare per dare una vita di speranza a chi verrà dopo di noiandreaghedina
La memoria dell'olocausto tende a venite troppo velocemente dimenticata. In alcune società occidentali già si rimuove dai programmi scolastici di storia il capitolo dello sterminio, perchè per alcuni non è mai esistito!!!
Sembra impossibile!!!
Il Generale Dwight D. Eisenhower aveva ragione
nell’ordinare che fossero fatti
molti filmati e molte foto.
OLOCAUSTO
Esattamente, come è stato previsto circa 60 anni fa…
E’ una questione di Storia ricordare che,
quando il Supremo Comandante delle Forze alleate
(Stati Uniti, Inghilterra, Francia, etc.),
Generale Dwight D. Eisenhower,
incontrò le vittime dei campi di concentramento,
ha ordinato che fosse fatto il maggior numero di foto possibili,
e fece in modo che i tedeschi delle città vicine
fossero accompagnati fino a quei campi
e persino seppellissero i morti.
Similar to Coen, Holocaust Museums of the World, University of Teramo, April 2011musei della shoah per teramo, 3 (20)
Il Bruto di Michelangelo Buonarroti, di Paolo Coenpaolo coen
Michelangelo Buonarroti realizzò il Bruto sul finire degli anni trenta del Cinquecento. La presentazione, che è servita per tre lezioni all'Università di Teramo, serve a ripercorrere l'ambiente di questa scultura, che in qualche modo riassume il profondo legame di Michelangelo con l'ideale della repubblica.
Elif Cansın Şenol's project work for Visual Arts Management's Course at the University of Teramo, run by prof. Paolo Coen.
This work focuses on analogies/diffences betw. Italians and Turks, seen from the Turkish side.
Alessandro Chiodi, Il concetto di design: le esperienze di Cassina e Kartellpaolo coen
Alessandro Chiodi's project work on the concept of design takes the form of a presentation, focussing mainly on two major Italian companies, Cassina and Kartell.
Alessandro Chiodi's a student of the ATSC's Course on Art History held by prof. Paolo Coen at the University of Teramo.
Annalisa Fazzini's Project Work made for the Course of Visual Arts Management at the University of Teramo, run by prof. Paolo Coen. The project focuses on one of Teramo's museum, dedicated to archaeology.
Coen, Holocaust Museums of the World, University of Teramo, April 2011musei della shoah per teramo, 3
1. Verso una museologia della Shoah
Paolo Coen - Università della Calabria
paolocoen.blogspot.com
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3. . Musei dei campi di sterminio, o santuari della memoria
. Musei di singole comunità o dell’intera civiltà ebraica
. Musei della Shoah, o dell’Olocausto
5. Musei della Shoah
Beit Lohamei Haghetaot (Ghetto Fighter’s House Museum),
autostrada n. 4, tra Hakko e Naharia (1948)
Yad Vashem, Gerusalemme (1953)
United States Holocaust and Memorial Museum, Washington
(1993)
Museum of Tolerance, Los Angeles (1993)
Holocaust Museum, New York (1993)
The Holocaust Museum, Houston (1996)
6. The Holocaust Exhibition, Imperial War Museum,
Londra (2000)
Jüdisches Museum, Berlino (2000)
Museo e Memoriale per gli Ebrei assassinati
d’Europa, Berlino (2005)
Illinois Holocaust Museum and Education Centre,
Skokie, Chicago (2009)
Museum of Tolerance, Gerusalemme (2012?)
Museo della Shoah, Roma (2013?)
7. Lo ricordo, è accaduto ieri, o un’eternità fa. Un piccolo
bambino ebreo scoprì allora il Regno della Notte. Ricordo il suo
smarrimento, ricordo la sua angoscia. Tutto successe così in
fretta. Il ghetto. La deportazione. Il vagone piombato. L’altare
di fuoco su cui dovevano essere sacrificati la storia del nostro
popolo e il futuro del genere umano.
8. 1948 - Galilea nord-occidentale
Beit Lohamei Haghetaot, Ghetto Fighter’s Museum
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12. Ricordo che quel bambino domandò a suo padre:
“Può essere vero tutto questo? Questo è il ventesimo secolo,
non il Medio Evo. Chi potrebbe mai permettere crimini come
questi? Come può il mondo rimanere in silenzio?”.
13. 1953 - Gerusalemme
Yad Vashem
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14.
15.
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18. E adesso quel bambino si volta verso di me. “Dimmi”, domanda, “che
cosa hai fatto con il mio futuro, che cosa hai fatto con la tua vita?”. Gli
rispondo che ho provato. Che ho provato a mantenere viva la memoria,
che ho provato a combattere quelli che vorrebbero dimenticare. Perché
se dimentichiamo siamo colpevoli, siamo complici.
E allora spiego quanto fossimo naif, che il mondo sapeva e rimase in
silenzio. E questo è perché ho giurato di non rimanere in silenzio, mai,
ogni volta e in ogni luogo degli esseri umani soffrono e sono umiliati.
Dobbiamo prendere partito. Schierarci. La neutralità aiuta l’oppressore,
mai le vittime. Il silenzio incoraggia chi tortura, mai il torturato. Almeno
in qualche circostanza dobbiamo intervenire. Quando le vite umane
sono a rischio, quando la dignità umana è messa a repentaglio, i confini
e le sensibilità nazionali diventano fattori irrilevanti.
22. Ogni volta che uomini e donne sono perseguitati per via della loro
razza, della loro religione, delle loro scelte politiche, quel posto deve -
ed in ogni momento - diventare il centro dell’universo.
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1993 - Washington
United States Holocaust and Memorial Museum
24.
25.
26.
27.
28. Ovviamente, dal momento che sono un ebreo profondamente
radicato nella memoria e nella tradizione del mio popolo, la mia
prima risposta è ai timori degli Ebrei, alle paure degli Ebrei, alle
crisi degli Ebrei. Il fatto è che io appartengo a una generazione
soggetta ad un trauma, una generazione che è passata attraverso
l’esperienza dell’abbandono e della solitudine della propria gente.
Sarebbe per me fuori natura per me non far diventare mie le
priorità degli Ebrei.
33. Ma altre cose hanno importanza per me. Il razzismo, l’apartheid sono
dal mio punto di vista tanto gravi quanto l’antisemitismo. Dal mio
punto di vista, l’isolamento di Andrei Sackharov è una disgrazia tanto
grave quanto imprigionare Joseph Begun o l’esiliare Ida Nudel. Così
come proibire il dissenso a Solidarnosch e al suo leader Lech Walesa.
38. Esiste così tanta ingiustizia, esiste così tanta sofferenza che hanno
bisogno, che reclamano la nostra attenzione: vittime della fame,
del razzismo e delle persecuzioni politiche, scrittori e poeti,
prigionieri in così tanti paesi. Paesi governati dalla sinistra come
dalla destra.
39. 2000 - Londra
The Holocaust permanent exhibition at the Imperial
War Museum
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40. I diritti umani sono violati in ogni continente. Sempre più
persone sono oppresse.
Come si fa a non essere sensibili, come non prestare orecchio?
41. 2005 - Berlino
Museo e memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa
(Denkmal und Museum für ermordeten Juden Europas)
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42.
43.
44.
45.
46. Questo vale anche per i Palestinesi, alle cui sofferenze sono
sensibile, ma di cui deploro i metodi, quando questi metodi
portano alla violenza. La violenza non è la risposta. Il
terrorismo è la più pericolosa fra queste risposte. I Palestinesi
sono frustrati, questo si può e si deve capire. Qualcosa deve
essere fatto.
47. 2009 - Skokie, Chicago
Illinois Holocaust Museum and Education Centre
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50. I rifugiati e le loro miserie. I bambini e le loro paure. Gli sradicati e i
senza speranza. Qualcosa deve essere fatto per risolvere questa
situazione. Entrambi i popoli, gli Ebrei e i Palestinesi, hanno perso
troppi figli e figlie e hanno perso troppo sangue. Questo deve cessare,
e tutti gli sforzi per farlo cessare debbono essere incoraggiati. Israele
coopererà, di questo sono certo. Perché ho fede in Israele, perché ho
fede nel popolo ebraico.
51. 2012 - Gerusalemme
Museum of Tolerance
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56. Diamo ad Israele una possibilità, diamo la possibilità che l’odio
e il pericolo siano rimossi dal loro orizzonte, e vi sarà pace
dentro e intorno alla Terra Santa.
61. Per cortesia, dovete comprendere la mia totale e profonda
devozione ad Israele. Se poteste ricordare quel che io ricordo,
capireste. Israele è la sola nazione al mondo la cui esistenza è
messa a rischio, ogni giorno. Se Israele perdesse anche solo una
guerra, significherebbe la sua fine, ed anche la nostra. Ma io ho
fede. Fede nel Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, ed anche
nella sua creazione. Senza questa fede l’azione è impossibile. E
l’azione è il solo rimedio all’indifferenza, che è poi il pericolo
più insidioso fra tutti.
Elie Wiesel, Discorso di accettazione del premio Nobel per la pace, 10
dicembre 1986.
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