In relazione all'irrigazione a goccia della vite, nelle zone della collina interna il problema principale è l'approvvigionamento dell'acqua. L'ingegnere idraulico Sara Foglino affronta questo argomento.
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaMarco Garoffolo
In passato, l’importante ruolo svolto dalla coltivazione dei cereali minori (orzo, segale, grano saraceno, frumento ecc.) in zone di montagna - nel rifornimento di farine per il sostentamento delle popolazioni alpine - ha garantito per molti anni la gestione del
territorio. Le colture minori sono specie “antiche”, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’alimentazione umana, oltre a occupare una posizione strategica
nell’origine delle attuali forme coltivate. Purtroppo, dopo gli anni Cinquanta, la coltivazione dei cereali minori nelle zone di montagna è progressivamente calata, lasciando
spazio a colture più remunerative o, peggio ancora, all’abbandono. Tale evoluzione ha portato un cambiamento del paesaggio: là dove i campi sono pianeggianti sono
stati mantenuti a seminativo o a prato stabile; ma dove le caratteristiche pedologiche e strutturali (terreni poco fertili e con molto scheletro, pendenza elevata, difficoltà di accesso,
appezzamenti poco meccanizzabili) il terreno una volta seminato a segale o frumento ha lasciato il posto al rimboschimento delle superfici. Questo ha comportato un abbassamento della diversificazione visiva del paesaggio, con un impoverimento della
biodiversità vegetale e animale. I cereali minori possono essere definiti come piante rustiche, tolleranti a stress ambientali,
capaci di dare una produzione economicamente valida anche in condizioni di modesta fertilità del terreno. Hanno spesso pregevoli caratteristiche qualitative e nutrizionali, che ne fanno ingredienti principali in preparazioni dietetiche e salutistiche, in gradevoli
preparazioni culinarie attorno alle quali si muovono tradizioni popolari e usanze.
http://www.saporidivallecamonica.it/uploads/docs/512b37a2aade4.pdf
Interventi per la protezione della costa e bonifiche ambientali litorale di Rimini Nord - anni 2006-10 - Presentazione per Assemblea Pubblica Circoscrizione 5 -16/11/09
Valorizzazione cereali minori di montagna in provincia di bresciaMarco Garoffolo
In passato, l’importante ruolo svolto dalla coltivazione dei cereali minori (orzo, segale, grano saraceno, frumento ecc.) in zone di montagna - nel rifornimento di farine per il sostentamento delle popolazioni alpine - ha garantito per molti anni la gestione del
territorio. Le colture minori sono specie “antiche”, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’alimentazione umana, oltre a occupare una posizione strategica
nell’origine delle attuali forme coltivate. Purtroppo, dopo gli anni Cinquanta, la coltivazione dei cereali minori nelle zone di montagna è progressivamente calata, lasciando
spazio a colture più remunerative o, peggio ancora, all’abbandono. Tale evoluzione ha portato un cambiamento del paesaggio: là dove i campi sono pianeggianti sono
stati mantenuti a seminativo o a prato stabile; ma dove le caratteristiche pedologiche e strutturali (terreni poco fertili e con molto scheletro, pendenza elevata, difficoltà di accesso,
appezzamenti poco meccanizzabili) il terreno una volta seminato a segale o frumento ha lasciato il posto al rimboschimento delle superfici. Questo ha comportato un abbassamento della diversificazione visiva del paesaggio, con un impoverimento della
biodiversità vegetale e animale. I cereali minori possono essere definiti come piante rustiche, tolleranti a stress ambientali,
capaci di dare una produzione economicamente valida anche in condizioni di modesta fertilità del terreno. Hanno spesso pregevoli caratteristiche qualitative e nutrizionali, che ne fanno ingredienti principali in preparazioni dietetiche e salutistiche, in gradevoli
preparazioni culinarie attorno alle quali si muovono tradizioni popolari e usanze.
http://www.saporidivallecamonica.it/uploads/docs/512b37a2aade4.pdf
Interventi per la protezione della costa e bonifiche ambientali litorale di Rimini Nord - anni 2006-10 - Presentazione per Assemblea Pubblica Circoscrizione 5 -16/11/09
hydrica - Alp-Water-Scarce - Strategie di gestione dell’acqua contro la Scars...Claudio Vecellio
Sono state evidenziale le criticità della gestione dell’acqua
- Conflitti fra utilizzatori
- Regime idrologico differente rispetto al passato
Sono stati creati degli strumenti per la PA
- Censimento derivazioni
- Analisi deflussi
- Sistema di allerta precoce (EWS)
Futura pianificazione del territorio?
Studio del bilancio idrologico del sistema sorgentizio del fiume Tara (Hydrol...Paolo Lavermicocca
Tecniche di misura della portata di sorgenti puntuali e diffuse; studio del bilancio idrologico di sistemi sorgentizi complessi; implementazione di modelli idrologici afflussi/deflussi.
Progetto GA-VINO: Ottimizzazione della gestione irrigua del Vermentino e del ...Sardegna Ricerche
La presentazione è stata realizzata da Massimiliano Giuseppe Mameli, Ana Oliveira e Daniela Satta durante l’evento intermedio del progetto cluster GA-VINO, che si è svolto a Sassari il 28 novembre 2019.
GA-VINO è un progetto cluster top-down che si propone di coniugare le possibilità offerte dalle tecnologie di sensoristica, comunicazione, elaborazione e utilizzo dati con avanzati e innovativi modelli di analisi e rilevazione di parametri utili per migliorare la gestione dei processi di produzione nel settore agricolo e, in particolare, in quello vitivinicolo.
ACQUA E CONTROLLO: riflessioni sulla situazione attuale e sui monitoraggi del...Etifor srl
Veneto Acque S.p.A.
Etra S.p.A.
Sinergeo S.p.A.
---
9 giugno 2020 - Evento di lancio della più grande iniziativa mai realizzata per valorizzare il fiume e il suo territorio.
Indagine sullo stato dell'inquinamento della falda a valle della discarica di...Pier Angelo Gianni
La discarica di Gerenzano è chiusa dal 1990 ma continua ad inquinare la falda freatica a valle. In questa presentazione si fa il punto sull'inquinamento.
Il laboratorio degli aromi, by Guido Bezzo, Consorzio dell'AstiMillevigne
Presentazione al convegno "Come migliorare l'aroma del Moscato", Strevi, 4 aprile 2018. L'attività di analisi del Consorzio per il controllo e il miglioramento della qualità e della sostenibilità
APPLICAZIONE DELL’IRRIGAZIONE NELLA VITICOLTURA MODERNA , by Sergio CostaMillevigne
Relazione di Sergio Costa, Scarabelli Irrigazione, al convegno "Clima che cambia, viticoltura che cambia", Cantina Tre Secoli, Ricaldone, 27 Marzo 2018
Irrigazione del vigneto, le norme in Italia e uno sguardo alla Francia, by Mi...Millevigne
Relazione del Prof. Michele Fino, Università di Pollenzo, al convegno "Clima che cambia, viticoltura che cambia", Cantina Tre Secoli, Ricaldone, 27 Marzo 2018
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---
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Come premessa si illustrano le principali funzioni e alcuni dati sul lavoro svolto in Italia dal ICQRF.
Il documento è però principalmente relativo alla nuova disciplina della produzione e del commercio del vino, il cosiddetto "testo unico" approvato dal Parlamento Italiano a Novembre 2016
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Flavescenza dorata e gestione collettiva del territorio. Esperienza della Bor...Millevigne
François-Michel Bernard, Institut Français de la Vigne et du Vin (IFV).
F.M. Bernard è coordinatore del comitato scientifico europeo Winetwork sulla Flavescenza dorata e vive e opera in Borgogna. La sua testimonianza evidenzia come la gestione collettiva condivisa tra i viticoltori abbia potuto tenere a freno e far regredire la diffusione della malattia in una delle più celebri regioni viticole del mondo.
Relazione presentata il 21 Ottobre 2016 a Moncalvo nel workshop "Flavescenza Dorata e gestione del territorio: ruolo dell'associazionismo e delle pubbliche amministrazioni" organizzato da Società Italiana di Viticoltura ed Enologia, nell'ambito del progetto europeo WINETWORK.
Chiara Arnaudo, Corpo Forestale dello Stato, Comandante di Asti.
La definizione di bosco e l'inquadramento giuridico della tutela, i vincoli da rispettare, la convivenza tra bosco e vigneto.
Relazione presentata il 21 Ottobre 2016 a Moncalvo nel workshop "Flavescenza Dorata e gestione del territorio: ruolo dell'associazionismo e delle pubbliche amministrazioni" organizzato da Società Italiana di Viticoltura ed Enologia, nell'ambito del progetto europeo WINETWORK.
Le Associazioni Fondiarie, risposta all'abbandono del territorioMillevigne
Andrea Cavallero, Università di Torino
Le Associazioni Fondiarie possono consentire il recupero di terreni non coltivati e contribuire sia al rilancio dell'economia rurale locale che alla difesa fitosanitaria contro la flavescenza dorata nelle zone viticole. Una legge regionale è in fase di approvazione in Piemonte.
Relazione presentata il 21 Ottobre 2016 a Moncalvo nel workshop "Flavescenza Dorata e gestione del territorio: ruolo dell'associazionismo e delle pubbliche amministrazioni" organizzato da Società Italiana di Viticoltura ed Enologia, nell'ambito del progetto europeo WINETWORK.
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Relazione presentata il 21 Ottobre 2016 a Moncalvo nel workshop "Flavescenza Dorata e gestione del territorio: ruolo dell'associazionismo e delle pubbliche amministrazioni" organizzato da Società Italiana di Viticoltura ed Enologia, nell'ambito del progetto europeo WINETWORK.
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Domenico Bosco, Università degli Studi di Torino
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Relazione presentata il 21 Ottobre 2016 a Moncalvo nel workshop "Flavescenza Dorata e gestione del territorio: ruolo dell'associazionismo e delle pubbliche amministrazioni" organizzato da Società Italiana di Viticoltura ed Enologia, nell'ambito del progetto europeo WINETWORK.
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Relazione presentata al convegno "Scienza e pratica vs malattie del legno e Flavescenza dorata", Conegliano Veneto (TV), 9 novembre 2016
2. SOMMARIO
• Tipologie di approvvigionamento di acqua in collina
• Falda idrica sotterranea
• Bacini di raccolta
• Analisi delle condizioni pluviometriche locali
• Stima dei volumi potenzialmente invasabili
• Normativa di settore
• Falda idrica sotterranea
• Bacini di raccolta
• Iter tecnico-amministrativo
• Falda idrica sotterranea
• Bacini di raccolta
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
3. FALDA IDRICA SOTTERRANEA
Si distinguono due differenti tipologie di
approvvigionamento:
- da falda idrica superficiale (freatica);
- da falda idrica profonda.
TIPOLOGIE DI APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA IN COLLINA
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
Approvvigionamento di acqua nelle zone collinari può avvenire da:
• Falda idrica sotterranea
• Bacini di raccolta
La falda idrica superficiale è tipica delle pianure alluvionali ed è associata a depositi di
origine alluvionale recenti.
Nell’ambito collinare la falda idrica superficiale può essere favorevolmente utilizzata lungo
i fondivalle principali caratterizzati da coltri colluviali ed alluvionali di breve trasporto del
reticolo idrografico minore.
In collina la ricerca di acque sotterranee deve essere mirata alla falda idrica profonda ed è
quindi strettamente connessa con le caratteristiche idrogeologiche delle formazioni
presenti.
4. TIPOLOGIE DI APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA IN COLLINA
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
FALDA IDRICA PROFONDA
Le formazioni geologiche che costituiscono i settori del Monferrato e della Langa sono tipicamente terziarie di origine
marina; gran parte di queste formazioni sono praticamente impermeabili, specialmente le più antiche, e quindi non
sono utilizzabili per l’approvvigionamento a scopi irrigui. Le formazioni più interessanti per la derivazione di acque
sotterranee profonde nel Bacino Terziario del Piemonte sono principalmente le Sabbie d’Asti, i Conglomerati di
Cassano Spinola e le Arenarie di Serravalle.
In considerazione della grande variabilità locale delle condizioni idrogeologiche e quindi della disponibilità di una
falda idrica utilizzabile, risulta opportuno anteporre alla perforazione di un pozzo l’esecuzione di indagini geofisiche
per determinare le caratteristiche idrogeologiche locali e valutare la presunta portata emungibile.
5. TIPOLOGIE DI APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA IN COLLINA
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
BACINI DI RACCOLTA
«Laghetti collinari»: impianti artificiali caratterizzati da
volumi invasati compresi tra poche migliaia e qualche
centinaia di migliaia di m3, realizzati mediante escavazione
del terreno o formazione di un rilevato di sbarramento del
corso d’acqua.
Categoria Sottocategoria
Descrizione
Altezza sbarramento Volume di invaso
A
A1 < 5 m < 10.000 m3
A2 < 10 m < 30.000 m3
B - < 10 m 30.000 ÷ 100.000 m3
C - 10 ÷15 m 100.000 ÷ 1.000.000 m3
I laghetti collinari rientrano negli invasi e piccole dighe di competenza regionale. In
funzione dell’altezza dello sbarramento e del volume di invaso, vengono distinte diverse
categorie (R.R. 12/R):
6. TIPOLOGIE DI APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA IN COLLINA
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
BACINI DI RACCOLTA
Per il progetto di un bacino di raccolta occorre valutare
l’entità dell’acqua di corrivazione che può essere
immagazzinata e, in funzione della disponibilità della
risorsa, ubicare l’opera nella posizione più favorevole
(morfologia del terreno e condizioni di stabilità).
I principali aspetti da considerare sono:
- Condizioni meteo-climatiche locali;
- Caratteristiche e dimensioni del bacino imbrifero
sotteso;
- Morfologia del terreno;
- Stabilità dei versanti a monte e a valle;
- Permeabilità dei terreni della zona di invaso e di
sbarramento;
- Fabbisogno idrico.
7. ANALISI DELLE CONDIZIONI PLUVIOMETRICHE LOCALI
Fonte dati: Banca dati meteorologica,
ARPA Piemonte
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
0
200
400
600
800
1000
1200
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE[mm]
PRECIPITAZIONI MEDIE ANNUE
Stazione di ACQUI TERME 1988-2017
Precipitazione media annua: 710 mm
-400
-300
-200
-100
0
100
200
300
400
500 1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE[mm]
SCOSTAMENTO TRA PRECIPITAZIONE ANNUA E VALORE MEDIO
Stazione di ACQUI TERME 1988-2017
8. ANALISI DELLE CONDIZIONI PLUVIOMETRICHE LOCALI
Fonte dati: Banca dati meteorologica,
ARPA Piemonte
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
Precipitazione media mesi di giugno,
luglio ed agosto: 118 mm
0
50
100
150
200
250
300
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE[mm]
PRECIPITAZIONI MEDIE MESI TARDO-PRIMAVERILI / ESTIVI (GIU-LUG-AGO)
Stazione di ACQUI TERME 1988-2017
-150
-100
-50
0
50
100
150
200
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE[mm] SCOSTAMENTO TRA PRECIPITAZIONE MESI TARDO-PRIMAVERILI / ESTIVI
(GIU-LUG-AGO) E VALORE MEDIO
Stazione di ACQUI TERME 1988-2017
9. ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
47 46
52
80
66
38
32
47
70
88
107
48
3
40
72
30
60
7
19
2
16
2
64
38
0
20
40
60
80
100
120
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE
MENSILE[mm]
1988-2017
2017
47 46
52
80
66
38
32
47
70
88
107
48
7
98
58
8
81
20 17
41
51
64
154
45
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE
MENSILE[mm]
1988-2017
2016
47 46
52
80
66
38
32
47
70
88
107
48
63
78
83
34
11
58
2
57
54
87
1
9
0
20
40
60
80
100
120
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE
MENSILE[mm]
1988-2017
2015
Confronto tra
precipitazioni medie
mensili (periodo
1988-2017) e
precipitazioni mensili
degli ultimi anni
10. ANALISI DELLA DISTRIBUZIONE DELLE PRECIPITAZIONI
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
Confronto tra precipitazioni medie
mensili (periodo 1988-2017) e
precipitazioni mensili del 2012
47 46
52
80
66
38
32
47
70
88
107
4849
5
74
130
97
18
2 3
104
78
142
4
0
20
40
60
80
100
120
140
160
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
ALTEZZAdiPRECIPITAZIONE
MENSILE[mm]
1988-2017
2012
• Deficit idrico estivo sempre più frequente
• Alternanza di stagioni con precipitazioni particolarmente intense a periodi siccitosi
• Deficit idrico pluriennale
Opportunità di realizzare bacini di raccolta e stoccaggio della risorsa idrica...
... Quanta acqua può essere immagazzinata?
11. STIMA DEI VOLUMI DI ACQUA POTENZIALMENTE INVASABILI
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
La stima dei volumi di acqua invasabili
derivanti da ruscellamento superficiale è
complessa e deve tenere conto di una
serie di parametri che riguardano sia
l’entità che le modalità di precipitazione,
nonché le condizioni meteo-climatiche
generali (temperatura, ventosità, ...), la
capacità di assorbimento dei terreni
(tessitura, permeabilità, ...), la morfologia
degli stessi e non in ultimo le coltivazioni
in essere e l’effetto delle lavorazioni
agricole praticate.
Tutti questi parametri devono essere
tenuti in opportuna considerazione per
una quantificazione dei volumi disponibili
e per una corretta progettazione
dell’opera.
12. STIMA DEI VOLUMI DI ACQUA POTENZIALMENTE INVASABILI
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
In modo speditivo, considerando una piovosità media (calcolata sul triennio in deficit idrico
2015-2016-2017 al netto del periodo estivo) di circa 430 mm, ed una percentuale di
ruscellamento disponibile alla sezione di chiusura del 5%, i volumi annui potenzialmente
invasabili alle sezioni di chiusura dei bacini in esempio sono stimabili rispettivamente in circa
7.200 m3 e 13.200 m3.
Considerando un fabbisogno idrico annuo del vigneto di circa 500 m3/ha, il rapporto tra i terreni
irrigabili e la superficie scolante risulterebbe di circa 1 : 2,3. Tale rapporto viene ulteriormente
ridotto se si considera il mantenimento di una riserva nel laghetto per evitare il prosciugamento
dell’invaso con conseguente aumento di permeabilità per disseccamento del fondo e dello
sbarramento.
A=33.5 ha
A=61.5 ha
Alta valle Rio Bicogno Valle di Peceto
13. NORMATIVA DI SETTORE
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
EMUNGIMENTO DA FALDA IDRICA SOTTERRANEA
Normativa comunitaria e nazionale vigente:
- Direttiva 2000/60/CE, Direttiva Quadro sulle Acque
- D.Lgs. 03.04.2006 n. 152 «Norme in materia ambientale»
Normativa regionale vigente:
- R.R. 29.07.2003 n. 10/R e s.m.i. «Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione
di acqua pubblica (L.R. 29.12.2000 n. 61)»
- L.R. 29.12.2000 n. 61 «Disposizioni per la prima attuazione del D.Lgs. 11.05.99 n. 152 in
materia di tutela delle acque»
- L.R. 30.04.96 n. 22 e s.m.i. «Ricerca, uso e tutela delle acque sotterranee»
- D.C.R. n. 117-10731 del 13.03.2007 «Piano di Tutela delle Acque (PTA)»
14. ITER TECNICO-AMMINISTRATIVO
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
EMUNGIMENTO DA FALDA IDRICA SOTTERRANEA
Ai sensi del Titolo II del R.R. 29.07.2003 n. 10/R e s.m.i., l’iter tecnico-amministrativo per il
rilascio della concessione è così schematizzabile:
Redazione della Domanda di concessione e
del Progetto dell’opera di captazione
Rilascio dell’Autorizzazione alla ricerca (trivellazione,
costruzione pozzo e effettuazione prove di emungimento)
Visita locale di istruttoria (o Conferenza dei Servizi)
Fase di valutazione degli elaborati di progetto
e pubblicazione su B.U. e all’albo pretorio
Presentazione della Domanda e del progetto alla
Provincia (Ufficio concessioni di derivazione)
Redazione del Disciplinare di concessione da parte
dell’ufficio provinciale competente
Entro 30 gg da conclusione lavori, consegna di Relazione
finale, dichiarazione di conformità e progetto esecutivo
15. NORMATIVA DI SETTORE
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
BACINI DI RACCOLTA
I laghetti collinari rientrano nelle opere di sbarramento, dighe, traverse di altezza inferiore a
15 m e invaso inferiore a 1.000.000 m3 e sono opere di competenza regionale.
Normativa nazionale vigente:
- DM Infrastrutture e Trasporti 26.06.2014 «Norme tecniche per la progettazione e la
costruzione degli sbarramenti di ritenuta»
- D.Lgs. 03.04.2006 n. 152 «Norme in materia ambientale»
Normativa regionale vigente:
- D.P.G.R. 09/11/2004 n. 12/R e s.m.i. «Regolamento regionale di attuazione della L.R.
06.10.2003 n. 25»
- L.R. 06/10/2003 n. 25 «Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di
accumulo idrico di competenza regionale»
16. ITER TECNICO-AMMINISTRATIVO
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
BACINI DI RACCOLTA
Ai sensi dell’art. 8 del R.R. 09/11/2004 n. 12/R e s.m.i., l’iter tecnico-amministrativo per
l’ottenimento dell’autorizzazione definitiva alla costruzione è così schematizzabile:
Redazione del Progetto Definitivo «avanzato»
da parte di tecnico incaricato
Approvazione del progetto e del Disciplinare di
costruzione
Convocazione di Conferenza di Servizi
Redazione di Relazione istruttoria e
di Schema di disciplinare di costruzione
da parte del Settore regionale di competenza
Fase di consultazione degli elaborati di progetto
e pubblicazione all’albo pretorio
Richiesta di autorizzazione al Settore Regionale di
competenza
17. CONCLUSIONI
CLIMA CHE CAMBIA, VITICOLTURA CHE CAMBIA 27 marzo 2018 – Cantina Tre Secoli, Ricaldone (AL)
Approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina
I pozzi sia in falda superficiale che in falda profonda possono solo localmente in
concomitanza con condizioni idrogeologiche favorevoli costituire una via di
approvvigionamento preferenziale per l’irrigazione in collina.
Esistono tuttavia le condizioni e la possibilità di stoccaggio delle acque meteoriche
mediante la costruzione di laghetti collinari, che possono supportare adeguate modalità
irrigue e alleviare la sofferenza della viticoltura nei periodi siccitosi.
Le due vie di approvvigionamento non si escludono a vicenda, bensì con la loro
integrazione potrebbe essere colmato il gap tra l’invasabile ed il fabbisogno.
La soluzione ottimale va valutata caso per caso in considerazione dell’effettiva disponibilità
di acque sotterranee e della capacità di immagazzinamento che la morfologia del sito e
l’entità del bacino imbrifero consentono.
Grazie per l’attenzione!