Il sistema di certificazione Biogasfattobene® per gli impianti a biogas è stato definito di concerto con il Consorzio Italiano Biogas (CIB). Il disciplinare qualifica le modalità di produzione e utilizzo del biogas da parte delle aziende che ad esso aderiscono.
2. Il presente convegno fa parte delle attività previste dal Progetto
ENAGRI, realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari Forestali, con Decreto n. 84500 del 17
novembre 2014.
Il progetto si articola in azioni e attività di promozione e di sviluppo
di filiere locali agroenergetiche sostenibili ed efficienti, attraverso
sistemi di certificazione di processi e prodotti e attraverso un’intensa
e capillare attività di divulgazione e formazione rivolta a tutti gli
stakeholder del settore.
3. ENAMA (Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola)
Punto d’incontro del settore meccanico agrario costituito nel 1989:
Commercianti (UNACMA);
Costruttori (FederUNACOMA; CONFARTIGIANATO);
Utilizzatori (CIA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CAI);
e come Soci di diritto:
MIPAAF, Regioni, CREA
Ente accreditato ACCREDIA
4. Certificazione BiogasFattoBene
Il sistema di certificazione Biogasfattobene® per gli impianti a biogas è stato
definito di concerto con il Consorzio Italiano Biogas (CIB). Il disciplinare
qualifica le modalità di produzione e utilizzo del biogas da parte delle aziende
che ad esso aderiscono.
L’obiettivo del disciplinare, cui è collegato il marchio BIOGASFATTOBENE®,
è promuovere la cultura della qualità, dell’ambiente e della sicurezza negli
impianti di biogas, dimostrarla e certificarla, accrescendo il favore dell’opinione
pubblica
5. ENAMA è l’Organismo di
Certificazione, convenzionato con
CIB (Consorzio Italiano Biogas)
ed esclusivo per l’Italia, preposto
ad effettuare le verifiche ispettive
presso gli impianti di biogas al fine
di certificare il processo di
produzione e utilizzazione del
biogas in conformità agli obiettivi
fissati dal disciplinare.
6. Enama ha condiviso e sposato l’idea da cui nasce il disciplinare:
- l’integrazione dell’impianto di biogas nell’azienda agricola secondo
un modello di agricoltura che può chiudere il ciclo produttivo,
valorizzare i propri scarti;
- mantenere la fertilità, produrre più colture strutturando le rotazioni
agricole, riducendo nel contempo le emissioni e il fabbisogno di
concime chimico grazie al digestato;
Il rispetto del disciplinare determina l’adozione di un modello
gestionale che fornisce le basi per consentire di produrre in
modo razionale, conforme alle leggi, sicuro, sostenibile e ben
accetto da tutti i portatori di interesse.
7. L’impianto di biogas, infatti, se bene integrato in azienda agricola è lo
strumento che permette la valorizzazione degli scarti vegetali e animali
dell’azienda stessa restituendo il digestato, ottimo biofertilizzante e
vettore del ritorno costante della sostanza organica nel terreno.
Si può passare quindi da un modello di agricoltura intensiva in cui le
produzioni sono destinate direttamente all’industria di trasformazione
verso un modello di agricoltura che può chiudere il ciclo produttivo,
valorizzare i propri scarti, mantenere la fertilità, produrre più colture
anche strutturando le rotazioni agricole e la copertura del terreno e
applicando tecniche innovative.
8. Lo scopo della certificazione è quello di verificare che il
Committente sia in possesso di idonea documentazione
attestante il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare
nell’attuazione del processo produttivo.
Tale scopo viene conseguito attraverso una prima verifica
presso l’impianto, a seguito della quale viene rilasciata la
certificazione, nonché attraverso verifiche periodiche relative al
mantenimento dei requisiti.
Il conseguimento della certificazione è propedeutico al
riconoscimento per il Committente del marchio di qualità
Biogasfattobene® da parte del CIB.
9. Su richiesta esplicita del Committente, la certificazione può essere estesa
alla verifica del possesso dei seguenti requisiti addizionali :
a) requisiti per il riconoscimento del coefficiente moltiplicativo k 1,8 per
la produzione di energia da biomasse di filiera corta;
b) requisiti per il riconoscimento della tariffa sottoprodotti prevista dal
DM 6 luglio 2012 (massimo 30% di biomasse da colture dedicate);
c) requisiti per il riconoscimento del bonus azoto previsto dall’articolo
26 del DM 6 luglio 2012.
10. La certificazione può essere richiesta da qualunque Organizzazione o Soggetto
associato al CIB.
La verifica è basata su interviste al personale, osservazione diretta delle attività
svolte, esame di luoghi, documenti e registrazioni, secondo quanto indicato
nella specifica check list predisposta.
Il Committente s’impegna a fornire agli incaricati ENAMA tutti gli strumenti
necessari per una corretta valutazione, assicurando in particolare che siano
disponibili:
• i documenti relativi al processo per il quale è richiesta la certificazione;
• le informazioni necessarie per l’accesso in condizioni di sicurezza ai siti
produttivi che saranno oggetto di verifica
11. La certificazione è valida per 3 anni dalla data del rilascio, tranne nei
casi in cui dovessero verificarsi variazioni delle norme di riferimento
relative al prodotto/processo esaminato o in caso di modifiche che
rendono l’impianto non più conforme o di altri avvenimenti di natura
tecnica e/o legale.
La validità del certificato è soggetta al mantenimento dei requisiti, da
accertare mediante le verifiche periodiche di sorveglianza. Alla
scadenza triennale del certificato è previsto il rinnovo della
certificazione.
12. L’ottenimento della certificazione assume la valenza, oltre che di strumento per lo
svolgimento delle attività così come previsto, anche di supporto per fornire evidenza a
seconde o terze parti (pubbliche o private) che si opera effettivamente nel modo
stabilito dal disciplinare.
Obiettivo aggiuntivo è la creazione di un modello comunicativo che diffonda corrette
informazioni sulla filiera produttiva del biogas riducendo l’opposizione sociale e che
possa essere garanzia per gli altri enti coinvolti sulla correttezza delle operazioni svolte.