Le aziende vitivinicole sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati sono circa 43.500. Di grande rilievo i dati sull’ export, che si attesta attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
Geddy Van Elburg przedstawia, co zrobić, gdy w firmie nie ma specjalisty ds. analizy internetowej.
Odpowiada m.in. na następujące pytania:
- Jak samodzielnie przygotować stronę, mailing, newsletter, by następnie śledzić jego efektywność?
- Jak prawidłowo odczytywać dane dostarczane przez programy analityczne?
- Na co zwrócić szczególną uwagę przy współpracy z zewnętrznym konsultantem?
report realizzato dagli attori torinesi per potenziare l’ecosistema locale per la creazione d’impresa. Il progetto, coordinato da Torino Strategica, con il supporto della Fondazione Human Plus ha analizzato il sistema locale per la creazione d’impresa, e ha elaborato delle raccomandazioni utili a potenziare l’ecosistema locale per la creazione d’impresa.
Measuring Labor Productivity for Rural Workers (Ellen McCullough, Uni Georgia)ExternalEvents
Expert consultation on methodology for an information system on rural livelihoods and Sustainable Development Goals indicators on smallholder productivity and income
7 - 8 December, FAO headquarters
The Dubai property market is booming and the The upcoming Dubai off plan properties industry offers security and stability for the residents to make solid investment decision.
http://www.dubaioffplanprojects.com/dubai-off-plan-projects.html
The 2014 Complete Guide to Coworking Spaces in New York CityAlleyWatch
AlleyWatch http://alleywatch.com has assembled the most complete guide to coworking spaces in NYC ever.
The Complete Guide to NYC Coworking Spaces is presented by Coworkrs http://cowork.rs, the hottest new coworking space in NYC.
Visit AlleyWatch.com for the full guide.
This presentation by Hal Varian, Professor of Berkeley School of Information, was made during the discussion on "Big Data: Bringing competition policy to the digital era" held during the 126th meeting of the OECD Competition Committee on 29 November 2016. More papers and presentations on the topic can be found out at www.oecd.org/daf/competition/big-data-bringing-competition-policy-to-the-digital-era.htm
OECD, Supporting Investment in Knowledge Capital, Growth and Innovation, 10 O...innovationoecd
On 10 October 2013, the OECD launched a new report called "Supporting Investment in Knowledge Capital, Growth and Innovation" at the 2013 Innovation Summit hosted by the Lisbon Council and NESTA.
Lincontro Europeo Un Piano Senza DettagliHoro Capital
Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Le aziende vitivinicole sono 18.000 su 67.000 totali, mentre gli ettari vitati sono circa 43.500. Di grande rilievo i dati sull’ export, che si attesta attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4,5 miliardi di euro.
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On 10 October 2013, the OECD launched a new report called "Supporting Investment in Knowledge Capital, Growth and Innovation" at the 2013 Innovation Summit hosted by the Lisbon Council and NESTA.
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Esattamente, che cosa è accaduto in Europa? Il mercato ha reagito come se fosse arrivata la seconda delle soluzioni come la fine delle soluzioni. Nessun problema qui! La crisi del debito europeo è risolta! Ma se si guarda attentamente (è quasi sempre pericoloso quando si tratta di Europa) c\'è molto di più nella ripartenza del mercato, rispetto alla semplice euforia e sollievo. Quella che abbiamo visto è un\'involontaria conseguenza molto inquietante che tornerà a perseguitarci, come purtroppo ho scritto nel passato. Il dito punta verso i nostri vecchi amici derivati e i credit default swap. Questa settimana, mi sono ripreso da un influenza piuttosto brutta, sottoponiamo quindi ai raggi gamma e delta le questioni che possono esserci dietro il vero motivo della risposta del mercato, marciando inesorabilmente verso l\'Endgame.
Massimo Caputi Prelios - Passera e Tremonti intorno a un tavolo a lezione da ...michelaplatini
Massimo Caputi ripercorre Keynes per rilancio Sistema Italia mettendo a confronto Fitoussi, Luttwak, Tremonti, Passera e Taddei.
«C'è un futuro in Italia per i nostri nipoti?». Parafrasando il celebre discorso di Keynes del 1930, Prelios Sgr ripropone il tema, ancora una volta di stretta attualità, in un incontro - esclusivamente su invito - che si terrà giovedì prossimo, 20 febbraio, a Roma, nella prestigiosa cornice di Palazzo Pallavicini Rospigliosi.
Nel corso dell'evento, si rifletterà sugli errori commessi in passato e sulle priorità per il rilancio del Sistema Italia, per poter dare un vero futuro alle prossime generazioni chiamate a vivere nel nostro Paese. All'invito di PreliosSgr hanno risposto alcuni esponenti nazionali e internazionali di alto livello, come Jean Paul Fitoussi, Edward Luttwak, Giulio Tremonti, Corrado Passera, Filippo Taddei. Con loro, saranno sul palco, moderati da Nicola Porro, cinque giovani neo-laureati di eccellenza, oltre ad importanti esponenti del mondo dell'imprenditoria, delle istituzioni, accademici, e i principali esponenti delle casse e dei fondi pensioni, uno strumento spesso poco considerato ma attraverso il quale passerà buona parte della futura serenità delle generazioni a venire.
Il Grande rinnovamento di Junker. La Commissione Europea, ha effettuato importanti cambiamenti ai vertici (non politici). Catherine Day ha dato le sue dimissioni in una e-mail indirizzata a tutti i funzionari. Junker ha evitato spostamenti nelle Direzioni che stanno affrontando situazioni di emergenza.
Ho scritto qualche tempo fa che la Grecia poteva scegliere tra un Disastro di tipo A: ossia rimanere nell'euro, e un Disastro di tipo B: uscire dall'euro. Sono appena tornato dopo aver trascorso quattro giorni in Grecia, ho incontrato un sacco di persone a tutti i livelli della società ed ora voglio condividere con voi in questa lettera la mia analisi sulle loro scelte e sui risultati che hanno raggiunto. Dirò anche un paio di cose su quali potrebbero essere le implicazioni, dettate da ulteriori sviluppi del tema Grecia sia per il resto dell'Europa che per il mondo sviluppato.
Il caso raggi svela la truffa legale del m5s il foglio
Mediaset, unicredit e la sconfitta del capitalismo italiano il foglio
1.
33
FATTI, COMMENTI, APPUNTAMENTI DEL GIORNO PRESI DAL TACCUINO DI MARIO SECHI
Mediaset, Unicredit e la
sconfitta del capitalismo
italiano
Il tema centrale è la debolezza del sistema industriale italiano e la
visione da spaghetti e mandolino della sua classe politica
di Mario Sechi 14 Dicembre 2016 alle 10:46
" Vincent Bollorè (foto LaPresse)
San Giovanni della Croce, dottore della Chiesa
E’ tornata la realtà. A passo di carica. Mentre la Camera vota la fiducia al governo Gentiloni –
in uno scenario deprimente e rabbioso, antipasto della campagna elettorale – il treno della
contemporaneità sferraglia. E’ l’accelerazione della storia. In Italia un paio di fatti ne
segnalano il passaggio, il nuovo paesaggio, l’inesorabile legge del cambio di marcia. La
lettura mattutina del titolare di List lascia sul taccuino una nota: “Lex Column, apertura
della sezione Companies & Markets, pagine 14 e 18, Unicredit e Mediaset. Zero righe sul
nuovo governo”. Questo è il punto, la crescente irrilevanza del potere politico italiano
rispetto allo scenario contemporaneo, la velocità dei fatti e la lentocrazia del Palazzo. I fatti.
Unicredit ha presentato il suo piano di ristrutturazione dove c’è tutto quello che si mette in
forno in questi casi: tagli al personale (14 mila posti di lavoro in meno), ricapitalizzazione
(13 miliardi), ristrutturazioni e cessioni (Pekao e Pioneer, per ora); Vincent Bolloré ha avviato
una scalata a Mediaset che certifica un cambio di stagione definitivo, frutto di velocità e
capacità di leggere contesto e occasione. Il marchio francese in entrambe le operazioni (a
guidare Unicredit c’è Jean Pierre Mustier) è stampato a fuoco e al di là della polverosa
retorica sul capitalismo patriottico, il tema centrale è la debolezza del sistema industriale
italiano e la visione da spaghetti e mandolino della sua classe politica. Bolloré ha piazzato il
2. colpo operando sul mercato, sfruttando con grande abilità il vuoto di potere a Palazzo Chigi
(Renzi out), con una rapidità che ha colto tutti di sorpresa, tanto da far dire al Financial
Times che è “troppo veloce per Silvio Berlusconi”. Vero. Il piano del bretone però non è solo
accelerato, è un’idea che ha una logica industriale. L’operazione di Unicredit gode dello
stesso scenario da vuoto di potere e perenne sonnecchiamento post-prandiale. Un paese che
gira vorticosamente. A vuoto. Chiuso il referendum del 4 dicembre, spento l’amour fou per il
renzismo, la situazione è così confusa da diventare eccellente per i raiders con un disegno in
testa. Unicredit il 5 dicembre annuncia il negoziato in esclusiva con i francesi di Amundi per
la cessione di Pioneer (e Poste finisce spiaggiata), l’8 dicembre ufficializza la vendita di Bank
Pekao, il 12 dicembre arriva l’annuncio della sottoscrizione di un accordo vincolante con
Amundi per la cessione di Pioneer. Strike. Oste, cos’altro bolle in pentola? Il prossimo passo è
l’aumento di capitale di Unicredit e la mossa attesa, pardon, è quella di Société Générale.
Mettete nel mazzo di rose parigino il controllo di Generali e Telecom e il quadro apparirà
chiaro: la sconfitta del capitalismo italiano, la resa del suo immaginario, sul piatto del
giradischi parte il refrain, “sul ponte sventola bandiera bianca” (Franco Battiato). Restano sul
campo da gioco solo un paio di campioni nazionali che devono difendersi con le unghie e con
i denti: l’Eni che ha cambiato marcia con Claudio Descalzi fino a diventare leader mondiale
nel settore dell’esplorazione Oil & Gas; l’Enel che con Francesco Starace ha un piano basato
su tre pilastri, efficienza, crescita e semplificazione; Leonardo (ex Finmeccanica) che con
Mauro Moretti ha centralizzato le operazioni e tagliato i costi, ma opera in uno scenario
internazionale che, dopo l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, imporrà un ridisegno
della strategia nel settore della Difesa. Sono aziende quotate, autonome, ma pur sempre a
partecipazione pubblica. Dovrebbero avere alle spalle un paese ben guidato, ordinato, con
una visione del futuro, una politica estera creativa e coraggiosa, i conti a posto. Esattamente
quello che manca all’Italia. Il passaggio da predatore a preda è questione di un attimo. In uno
scenario da guerra dei titani, pieno di rischi e opportunità, i prossimi dieci mesi (siamo
ottimisti, dai) saranno dominati dall’incertezza: un governo depotenziato e transeunte, un
Parlamento balcanizzato, una campagna elettorale permanente. A bordo del Titanic si leva
una voce: dov’è il salvagente?
Che cosa è successo? E’ il disordine mondiale. L’ultimo numero di Foreign
Affairs è dedicato a quello che un tempo si chiamava ordine mondiale.
Come sanno i lettori di List, non c’è più. La serie di saggi proposti dalla
rivista è come sempre molto interessante, Richard N. Haass, propone un
nuovo set di regole (e sarebbe ora) e obblighi internazionali per evitare
che qualcuno troppo grande (e troppo armato) vada a correre da solo nella
prateria. L’idea che Trump sia un taglio netto rispetto al passato è chiara
tutti, la soluzione verso il Nuovo Ordine Mondiale 2.0 però non c’è. The Donald evoca a molti
3. lo scenario degli anni Trenta e in parte questo elemento c’è – la crisi della classe media e
soprattutto una strana, tagliente inquietudine provocata dallo smarrimento del
contemporaneo - ma la storia nei suoi cicli non torna tutta uguale. C’è altro, qualcosa che al
momento non è chiaro. Il direttore di Foreign Affairs, Gideon Rachman giunge a una
conclusione: “Viviamo tempi interessanti”. Fin troppo. Ma il quadretto italiano com’è? Un
paio di flash, seguite il titolare di List.
Sommersi e salvati. Il piano di Unicredit è stato ben accolto dal mercato e per Monte dei
Paschi se piove c’è l’ombrello dello Stato. Forse il salvagente non serve (ma non mollate la
scialuppa). E tenete d’occhio i credit default swap:
Gentiloni. Cerca il voto di fiducia del Senato. Intervento alle 13. Fermate l’entusiasmo.
Renzi. Doveva preparare congresso e primarie tout de suite, ma se leggete MTM (Maria
Teresa Meli) sul Corriere della Sera, sembra che Matteo voglia rallentare. E’ in stato
confusionale.
Berlusconi. Agenda: prima c’è Bolloré, poi la legge elettorale.
Salvini. Ha una soluzione per tutto, un genio in felpa. Unicredit ristruttura? Ci pensa Matteo,
direttamente dalla sua pagina Facebook.
4. Non ci avevate pensato? Che torni la lira! E anche il George Soros che nel 1992 attaccò la
nostra moneta costringendo la Banca d’Italia a vendere 48 miliardi di dollari di riserve per
sostenere il cambio. La lira uscì dal sistema monetario europeo, il governo Amato fu
costretto a una manovra da 93 mila miliardi di lire. Cinque mesi prima ci fu il prelievo
forzoso dai conti correnti. Un mondo ideale. Certo, anche allora era tutta una cospirazione,
ordita a bordo del Britannia.
TrumpBump. Oggi Donald Trump incontra i titani della Silicon Valley. Non hanno votato per
lui, lo detestano, ma tutti quelli che contano ci saranno. Risultato: i FANGs (Facebook, Apple,
Netflix e Google) ieri hanno capitalizzato 26.6 miliardi in più. Ah, l’indice Dow Jones sta per
toccare il record di sempre: 20 mila punti. Si chiama TrumpBump.
Consiglio europeo. Si tiene domani, Politico ha un’anticipazione del draft finale. Cosa c’è di
concreto? Niente. Anzi, l’Italia chiederà più unione bancaria in Europa. E la Germania dirà
no.
14 dicembre. Nel 1856 viene aperto il casinò di Montecarlo.