I Grandi Dati – Big Data – e la misurazione dell’uomo per il business.
Problemi di comprensione di nuove tecnologie e metodologie al servizio della grande industria per un marketing sempre più analitico.
Social business adoption in 5 easy steps - Mark Osborn / Alan Hamilton - Soci...LetsConnect
In this session, we will explore five easy but essential steps to driving the success of your social business project. Starting with the vision we progress through the planning and adoption steps which will help align your business outcomes with the project. Expect an interactive session and lively Q&A
Presentation authored by Alan Hamilton and presented by Mark Osborn at Social Connections VI.
Soccnx III - A social revolution... "Can I control that?"LetsConnect
Speakers: Femke Goedhart
Company regulation versus personal individuality, how do you get your employees to be responsible partners in a Social Business and how do you weigh freedom versus restriction? The whole Social Business idea is based on the idea of each individual having an intrinsic value to the organization that isn't necessarily linked to its role within the organization alone. This begs the question of how to tap this resource without losing control and how to implement and regulate the changes that are going to be needed. How much of this can you regulate (top-down) and how much do you allow to evolve (bottom-up)? Do you set up predefined structures and communities (pushing) or allow users to instigate the community building, opening up the floor to free input and self-empowerment? This session will highlight the difficulties and choices a company will face while making the transition into a Social Business and offer ideas and guidelines on how to do so.
We should really tell the customer to turn internal e-mail off but we can’t really do that!This was one of the main points when discussing a successful implementation of IBM Connections. Giving it some thought we realized that WE can shut down internal e-mail. We can set an example. We can prove it’s possible.On Jan 1st, 2013 we banned internal e-mail. This is what happened.
Giornalista da più di 10 anni, esperta di diritti umani e la loro intersezione con la tecnologia, la giornalista Donata Columbro è stata intervistata dalla Direttrice della Ricerca e Advocacy di Cyber Rights Organization, Silvia Semenzin.
Alla scoperta di neuromarketing e neurobrandingKEA s.r.l.
Neuromarketing è un neologismo creato nel 2002 dallo studioso olandese Ale Smidts per definire l’applicazione al marketing di conoscenze e pratiche proprie delle neuroscienze con l’obiettivo di creare artefatti comunicazionali persuasivi, perché decodificabili facilmente e velocemente dagli interlocutori tipici e in grado di toccarne le corde istintuali e affettive.
Invito alla lettura di Mariano Diotto, Neurobranding. Il neuromarketing nell’advertising e nelle strategie di brand per i marketer, Hoepli, Milano, 2020
Gli importanti cambiamenti avvenuti negli ultimi anni sia nel mondo che nel mercato hanno ribaltato le regole del gioco ed è cresciuta l'esigenza per lo sviluppo di una nuova forma di intelligenza che aiuti a leggere più chiaramente ciò che sta avvenendo ed a gestirlo.
L'Intelligenza Sistemica è la risposta a questa nuova esigenza, che si farà sempre più pressante nei prossimi anni. Questa, insieme alle relative, specifiche competenze che occorre imparare a padroneggiare, potrà consentire anche al piccolo imprenditore di ritagliarsi il suo spazio in questa nuova realtà.
La comunicazione (politica): una professione tra sartoria e data analysisProforma
Avere dei dati scientifici che aiutano nella analisi e nella elaborazione di strategie è fondamentale e, nonostante possa sembrare scontato che si proceda in questo modo, non sempre lo è.
Contemporaneamente, per chi fa il nostro mestiere esiste una quota di artigianato, di lavoro fatto a mano, di intuito, a volte di azzardo che, condiviso con il committente, comporta il rischio dell'errore.
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Sui Social Media le voci diventano fatti troppo in fretta. Ci vuole controllo, sia a livello della fonte che degli utenti: il fact checking dovrà servire a questo. Per garantire un'informazione sempre più attendibile e autorevole. Io e Pier Luca Santoro ne parliamo al VeneziaCamp 2012.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (seconda versione)Dino Amenduni
Questa presentazione è la prima parte di un processo che sarà lungo e in continuo divenire: la definizione del vocabolario dei nuovi media: cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica). La prossima release è il 28 febbraio 2011, per suggerimenti: dino.amenduni@proformaweb.it
Strategia Digitale in 50 minuti Che cos’è, a che cosa serve e perché porta r...Venturini.biz
SMAU 2014: Giuliana Laurita e Roberto Venturini parlano del loro libro "Strategia Digitale" e di cosa sono e perché sono importanti le strategie - con highlight su alcuni punti fondamentali per un corretto sviluppo di una strategia digitale
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (terza versione)Dino Amenduni
Le cinquanta parole chiave per comprendere le dinamiche della Rete. Un'enciclopedia aggiornata costantamente, esattamente come Wikipedia, come i siti Internet in 'perpetual beta', un progetto aperto la cui forma cambia sulla base di ciò che di nuovo accade in Rete e migliorato grazie ai suggerimenti degli utenti.
VUCA world: siamo attrezzati?
VUCA è un acronimo (utilizzato per la prima volta in ambito militare negli anni 90′) e sta per: Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity. L’impatto di ogni singola lettera sulla nostra vita è enorme. Ci stiamo spostando da un mondo di “problemi” a un modo di "enigmi" e "labirinti".
Sensi e perdita di senso dell'homo technologicus, Elio OcchipintiElio Occhipinti
Come cambierà il nostro modo di percepire la realtà quando questa si offrirà soprattutto attraverso uno schermo o un’immagine proiettata sulla nostra retina? Come si modificherà il nostro pensiero se le informazioni saranno mediate oltre che dai nostri sensi anche da una tecnologia specifica non progettata da noi?
nelll'era web-tech sono sempre più utili 4 tipi di intelligenza: l'intelligenza emotiva, l'intelligenza connettiva,l'intelligenza collettiva e l'intelligenza pragmatica
Alfabetizzazione social: quali opportunità per le aziende - MilanoChiara Bottini
Un estratto dal seminario (in)formativo sulle logiche relazionali e di mercato legate all'utilizzo dei social network per orientarsi meglio nella scelta di strategie organizzative e strumenti
Il COVID 19 ha cambiato tutto.
Ma cosa sta cambiando oggi e cosa cambierà domani? Quali sono le tendenze del 2021? In che cosa si dovrebbe investire?
Lo abbiamo chiesto al nostro team.
Semantica dei nuovi media - il wikivocabolario (aggiornato a luglio 2012)Dino Amenduni
Un esperimento lungo, in continuo divenire e quindi potenzialmente infinito: la definizione del vocabolario dei nuovi media
Cinquanta parole chiave che spiegano l’universo di questo pezzo di mondo della comunicazione e ne intrecciano dinamiche e metodi di studio.
(psicologia, sociologia, semiotica, applicazione, comunicazione aziendale, istituzionale, politica)
Venturini SMW 2015 DIGITAL PR (Extended Version)Venturini.biz
La versione estesa della mia presentazione alla Social Media Week 2015.
Cosa sono le PR Digitali? Come si fanno? Cosa è lecito attendersi? Blogger e influencer, come ricompensarli? Come misurare?
Nel mercato globale che ha come imperativo la flessibilità il lavoro va e viene.
Oggi puoi ottenere un posto ma non è mai sicuro al 100%.
La carriera diventerà, quindi, una questione di self management basata sulla capacità di:
-saper vendere le proprie competenze e il proprio knowhow
-inventare nuovi rapporti con i datori di lavoro
Le parole chiave sono: adattamento creativo per crescere. Più la tecnologia e la informatizzazione avanza più i posti di lavoro diminuiscono. Molte soluzioni presenti nel sistema vecchio saranno sostituite o addirittura eliminate. La tecnologia non si ferma. Quando ti sei abituato alla ultima innovazione ne arriva un’altra che scombina il gioco. Allo stesso modo sarà la tua vita professionale. Resistere al cambiamento,ostinarsi a non essere proattivi, nell’era digitale, vuol dire darsi la zappa sui piedi ed essere lasciati indietro.
In un incontro che ho tenuto a Lecco ho cercato di raccontare ai giovani colleghi psicologi come il webmarketing sia una competenza necessaria da acquisire per potere lavorare di più e meglio. Non necessariamente avere un proprio blog o sito web, ma semplicemente sfruttare al meglio quelli che sono degli strumenti già di utilizzo quotidiano. maggiori info su http:www.psicologo-milano.it
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Big datas (Grandi Dati), grandi problemi?
1. Big Data, Big problem?
Cosa sono i Grandi Dati e quali problematiche sollevano all’alba
della loro diffusione.
2. www.giovannifracass
o.it
I Big Data (Grandi Dati)
I Big Data (d’ora in poi Grandi Dati, visto che in italiano rende bene) sono
quelle informazioni provenienti da differenti fonti (abitudini
d’acquisto, relazioni sociali, informazioni personali, movimenti…) che
vengono intersecate dal marketing per costruire profili comportamentali
dettagliati.
3. www.giovannifracass
o.it
I Grandi Dati non sono “conoscenza”
Ma la correlazione delle grandi quantità d’informazioni (che è l’essenza
stessa della parola Grandi Dati) non è conoscenza, non sarà mai
esperienza o intuizione.
Un modello matematico che capisce dalle mia abitudini e dai miei acquisti se
sto facendo giardinaggio o se sono un serial killer ancora non c’è… Ci vuole
il profiler di Criminal Minds per mettere insieme le informazioni e convertirle
in un sospetto, entrare in casa sua e sparare. Però potrebbe arrivare.
5. www.giovannifracass
o.it
I Grandi Dati portano al Grande Business
Sensori, tracciamento GPS, modelli matematici e intelligenza artificiale
offrono alle aziende analisi e dati i tempo reale e in scala massiccia, aprendo
le porte ad un nuovo modo di monitorare, targetizzare e misurare impiegati
e clienti.
L'azienda di analisti Gartner prevede che le grandi aziende, adottando i
Grandi Dati, saranno capaci di migliorare le performance sui concorrenti del
20% su qualunque indice finanziario disponibile.
I Grandi Dati portano certamente molti benefici, ma devono essere
accompagnai dalle Grandi Intuizioni.
Ecco sei ragioni che ne spiegano il perché secondo Tim Leberecht.
6. www.giovannifracass
o.it
1. Grandi Dati = Grande Fratello?
Stiamo ampliando l'influenza diretta del business all'interno della sfera
privata, mercificandola e colonizzandola con la scusa dell'automiglioramento.
Per molti di noi il rifiuto di misurare e quantificare quei pochi spazi sacri
della nostra vita che ci sono rimasti è l'ultimo bastione contro la pervasità
del commercio.
7. www.giovannifracass
o.it
2. I Grandi Dati non sono sociali.
Noi esseri umani siamo animali sociali . Le ricerche dimostrano che le
relazioni, specialmente l'amicizia e il matrimonio, sono i fattori chiave per la
nostra felicità e realizzazione.
Mostriamo compassione, sbalzi d'umore, rileviamo segnali non verbali
sottili, tolleriamo o abbracciamo, accettiamo e rifiutiamo, amiamo e
odiamo, sperimentiamo con tutti i nostri sensi, agiamo irrazionalmente e
perdiamo anche il controllo.
Recenti studi sociali sulla genomica suggeriscono che non solo la nostra
produttività, ma anche la capacità evolutiva di connettersi con gli altri è
diminuita con il sovraccarico d'informazioni digitali che riceviamo.
8. www.giovannifracass
o.it
3. I Grandi Dati creano Piccoli mondi
La moralità è una conseguenza dell'empatia. Eppure, nella nostra epoca di
iperconnettività siamo sempre più di fronte alla sfida di riuscire a collegarci
con gli altri le cui opinioni, valori, credenze, fede e cultura sono differenti
dalle nostre.
A noi non piacciono le persone e le cose che sono differenti da noi e
alimentiamo, in questo modo, un circolo vizioso fortemente limitato dal
punto di vista sociale e culturale.
9. www.giovannifracass
o.it
4. I Grandi Dati ci rendono più "intelligenti" ma non
più saggi
La visione è quello che i Grandi Dati non possono fornire.
I Dati potrebbero darci informazioni in fretta, ma per decisioni importanti da
prendere velocemente l'intuizione è molto più adatta.
Saggio, comunque, è lento. Organizzazioni e dirigenti saggi hanno bisogno di
tempo e se lo prendono. Il tempo di una pausa. Per la riflessione. Il tempo
per non fare nulla. Per trovare il segnale in mezzo a tutto questo rumore.
10. www.giovannifracass
o.it
5. I Grandi Dati sono troppo ovvi.
Le sconnessioni culturali all'interno delle organizzazioni, e tra le marche e il
loro pubblico, indicano che abbiamo bisogno di gestire meglio quello che
non possiamo misurare.
I dirigenti ora hanno bisogno di "menti opposte", così come le descrive il
pensatore Roger Martin.
I Dati non analizzano l'ambiguità. I capi d'azienda del 21° secondo non
saranno più valutati in base a quanta incertezza possono eliminare ma da
quanta ne possono tollerare nel loro business.
11. www.giovannifracass
o.it
6. I Grandi Dati non donano (o perdonano)
I Dati potrebbero essere in grado di prevedere nuovi problemi o di trovare
nuovi soluzioni a problemi esistenti, ma solo l'intuizione umana e l'ingegno
possono arrivare a definire nuove idee innovative.
Questo è un dono che solo l'uomo ha - quello che crea un "eccesso di
comprensione", un senso di meraviglia e un significato che va oltre la
reciprocità, oltre la semplice risoluzione di un problema o soddisfare un
bisogno funzionale.
12. www.giovannifracass
o.it
…quindi (secondo Leberecht)
Quindi come possiamo utilizzare i Dati con buon senso senza esserne
ossessionati? Dove sta la via di mezzo?
Come innovatori, analisti di mercato e dirigenti d'azienda dobbiamo
costantemente difendere e spingere per affermare Grandi Intuizioni.
Resistiamo alla fretta dei dati e prendiamo tempo per tornare all'essenziale,
in modo da essere veloci quando davvero è importante, non come
metodologia.
Diamoci una moratoria dai dati ogni volta che è importante riflettere su ciò
che è veramente importante per noi e le nostre organizzazioni.
"Hackeriamo" i Grandi Dati con piccole azioni di attrito
De-stigmatizzare le intuizioni è una pratica che ci può condurre nella gusta
direzione meglio di quanto pensiamo.
13. www.giovannifracass
o.it
L’errore di Leberecht (secondo me)
L’unico vizio di tutto il ragionamento sta a monte: conoscenza e processo
decisionale sono due momenti differenti e i Grandi Dati servono ad
acquisire maggiori informazioni in modo che quando dobbiamo esercitare
intuizione, passione ed applicare una visione per prendere una
decisione, ne sappiamo di più…
Inoltre categorizzare l'esperienza umana per costruire un modello
comportamentale ed agevolare l'investimento pubblicitario non è "male"
perché aiuta anche il destinatario ad avere meno rumore ed ad ottenere
informazioni solo di ciò che si incasella con le sue passioni.
14. www.giovannifracass
o.it
Leggi l’articolo completo su giovannifracasso.it
I Grandi Dati - Big
Data - e la
misurazione
dell'uomo per il
business
http://www.giovannifracasso.it/2013/06/24/i-grandi-dati-big-data/