Upi - Unione delle Province d'Italia -
“Delega al Governo per l’istituzione delle città metropolitane, la razionalizzazione delle province, il riordino dell’amministrazione periferica dello Stato e degli enti strumentali”
Roma, 7 febbraio 2012
DGR n. 1227 del 21 luglio 2014 avente ad oggetto :
“MODIFICHE, INTEGRAZIONI E MODALITÀ APPLICATIVE, AI SENSI DELLA L.R. 2/2014, DELLA DGR 220/2014 CONCERNENTE PERCORSI RELATIVI ALL'ACCUDIMENTO IN AMBITO DOMICILIARE DI PAZIENTI CON BISOGNI ASSISTENZIALI COMPLESSI”
Legge regione sicilia 4 2013 art 20 comma 5 art. 20 opere interne lr4.2003Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Upi - Unione delle Province d'Italia -
“Delega al Governo per l’istituzione delle città metropolitane, la razionalizzazione delle province, il riordino dell’amministrazione periferica dello Stato e degli enti strumentali”
Roma, 7 febbraio 2012
DGR n. 1227 del 21 luglio 2014 avente ad oggetto :
“MODIFICHE, INTEGRAZIONI E MODALITÀ APPLICATIVE, AI SENSI DELLA L.R. 2/2014, DELLA DGR 220/2014 CONCERNENTE PERCORSI RELATIVI ALL'ACCUDIMENTO IN AMBITO DOMICILIARE DI PAZIENTI CON BISOGNI ASSISTENZIALI COMPLESSI”
Legge regione sicilia 4 2013 art 20 comma 5 art. 20 opere interne lr4.2003Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
L’Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle strade Urbane: il ruolo dei Comuni.Agenda digitale Umbria
Gianpiero Zaffi Borgetti, IFEL Fondazione ANCI
Banche Dati Geografiche della Toponomastica, Numerazione Civica e Fabbricati - Esperienze regionali e comunali a confronto. Workshop #ADUMBRIA2018 #1 Assisi - Palazzo Monte Frumentario 26 ottobre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
LEGGE REGIONALE 31 dicembre 2012, n. 52
Nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ed attuative dell’articolo 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dellostato (Legge finanziaria 2010)”.
ANNCSU: l’Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle Strade Urbane – una infr...Agenda digitale Umbria
Francesco Di Pede
Banche Dati Geografiche della Toponomastica, Numerazione Civica e Fabbricati - Esperienze regionali e comunali a confronto. Workshop #ADUMBRIA2018 #1 Assisi - Palazzo Monte Frumentario 26 ottobre 2018
http://www.regione.umbria.it/agenda-digitale/adumbria2018
Dall'Archivio degli stradari e dei numeri civici all'Archivio nazionale dei n...Agenda digitale Umbria
Paolo Benetton - Agenzia delle Entrate
Toponomastica, la numerazione civica e fabbricati costituiscono una parte rilevante del patrimonio informativo pubblico.
Comune di Palau Delibera consiliare nr 16 del 28 05-2010Riparti Palau
APPROVAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE ANNO 2010, DELLA
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA, DEL BILANCIO PLURIENNALE 2010/2012 E DEL
PIANO TRIENNALE DELLE OO.PP.
L’Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle strade Urbane: il ruolo dei Comuni.Agenda digitale Umbria
Gianpiero Zaffi Borgetti, IFEL Fondazione ANCI
Banche Dati Geografiche della Toponomastica, Numerazione Civica e Fabbricati - Esperienze regionali e comunali a confronto. Workshop #ADUMBRIA2018 #1 Assisi - Palazzo Monte Frumentario 26 ottobre 2018
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LEGGE REGIONALE 31 dicembre 2012, n. 52
Nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ed attuative dell’articolo 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dellostato (Legge finanziaria 2010)”.
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Francesco Di Pede
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Dall'Archivio degli stradari e dei numeri civici all'Archivio nazionale dei n...Agenda digitale Umbria
Paolo Benetton - Agenzia delle Entrate
Toponomastica, la numerazione civica e fabbricati costituiscono una parte rilevante del patrimonio informativo pubblico.
Comune di Palau Delibera consiliare nr 16 del 28 05-2010Riparti Palau
APPROVAZIONE DEL BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE ANNO 2010, DELLA
RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA, DEL BILANCIO PLURIENNALE 2010/2012 E DEL
PIANO TRIENNALE DELLE OO.PP.
I am Shahadat Hossain. This presentation is all about arena simulation presentation.. Hopefully it will help you to better understand about Arena simulation presentation.
If any question please feel free to mail me. :)
#shahadat3031@gmail.com
Enjoy... :)
La riforma dei livelli di governo nella Regione Sicilian:temi di intervento, ...cittametro
Slide dell'avv. Daniela Bolognino presentate in occasione dei due seminari “Città metropolitane, liberi Consorzi di Comuni. La riforma siciliana: autonomie locali a confronto” (Palermo 18/07/2014, Catania 25/07/2014) organizzati nell'ambito del progetto " Verso la costituzione delle aree metropolitane e la riorganizzazione delle Province"
Intervento di Gaetano Palombelli dell'UPI nel corso del ciclo di webinar "Piani di riassetto per le Province:presentazione della struttura e delle linee guida" organizzato da FormezPA nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle città metropolitane e riorganizzazione delle Province"
Linee guida Veneto per la determinazione delle tariffe di conferimento agli i...ente di bacino padova 2
Analisi tecnico economica delle componenti che determinano le tariffe di trattamento e smaltimento rifiuti in Veneto. Considerazioni tariffarie in relazione al DECRETO-LEGGE 24 gennaio 2012, n. 1.
Incontro Comitato Tecnico Scientifico Federambiente
Il riassetto delle funzioni degli enti di area vastacittametro
Slide presentate da Daniela Bolognino nella seconda giornata del laboratorio "Città Metropolitana di Torino e nuove province del Piemonte - Visione, missione, piani di riassetto organizzativo e implicazioni finanziarie" svoltosi a Torino il 10 e 11 giugno 2015.
Il riassetto delle funzioni degli enti di area vasta: Principi e ipotesi di m...cittametro
Slide presentate da Daniela Bolognino nell'ambito del webinar "La redazione dei Piani di riassetto delle Province e delle Città Metropolitane" realizzato il 22 settembre 2015 dal Progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province" del Formez PA
Il riassetto delle funzioni degli enti di area vasta: Principi e ipotesi di m...
Attuazione fvg
1. ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI RIORDINO TERRITORIALE
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
TESTI NORMATIVI:
LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 9 GENNAIO 2006: LINEE GUIDA PER IL RIORDINO DEL SISTEMA REGIONE- AUTONOMIE LOCALI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
LEGGE REGIONALE N. 14, 11/11/2011: ISTITUZIONE UNIONI MONTANE
PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665, 11/04/ 2013
TUEL CON NORMATIVA REGIONALE, 30 GIUGNO 2011
ALLEGATO RIORDINO FRIULI N. 1288 DEL 4 LUGLIO 2014
2. ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI RIORDINO TERRITORIALE
GLI AMBITI TERRITORIALI ALL’INTERNO DEI QUALI ATTUARE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
ALLEGATO ALLA GENERALITA’ N. 1288 DEL 4 LUGLIO 2014
DDLR- Riordino del Sistema delle Autonomie Locali nel Friuli Venezia Giulia. Individuazione degli Ambiti territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni da parte delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative
TITOLO II - CAPO I
ART. 3
Gli ambiti territoriali ottimali (ATO) costituiscono l’area territoriale adeguata per l’esercizio in forma associata di funzioni comunali, sovracomunali e di area vasta e la gestione coordinata di servizi
ATTUARE LA
3. a)contiguità territoriale
b)omogeneità, complementarietà e integrazione delle caratteristiche geografiche, demografiche, di mobilità, ambientali, economiche, socio-culturali e infrastrutturali
c)integrazione istituzionale
d)dimensione idonea ad assicurare l’esercizio delle funzioni e l’organizzazione dei servizi a livelli adeguati di economicità ed efficacia
CRITERI PER L’IDENTIFICAZIONE DEGLI ATO
GLI AMBITI TERRITORIALI ALL’INTERNO DEI QUALI ATTUARE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
4. GLI AMBITI TERRITORIALI ALL’INTERNO DEI QUALI ATTUARE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
CAPO II, Art. 4
I sub ambiti
In applicazione dei criteri di cui all’art. 3, il territorio della Regione Friuli Venezia Giulia è ripartito negli ambiti territoriali ottimali individuati nell’Allegato A del seguente documento
VEDI
ALLEGATO ALLA GENERALITA’ N. 1288 DEL 4 LUGLIO 2014 DDLR- Riordino del Sistema delle Autonomie Locali nel Friuli Venezia Giulia. Individuazione degli Ambiti territoriali ottimali per l’esercizio delle funzioni da parte delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative.
ALLEGATO A: PAGG. 27- 28
5. GLI AMBITI TERRITORIALI ALL’INTERNO DEI QUALI ATTUARE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
1.Al fine di una migliore organizzazione dell’esercizio associato di funzioni e di servizi, in base alla localizzazione degli stessi sul territorio, lo statuto può prevedere forme di gestione dei servizi e modalità organizzative degli uffici per sub ambiti territoriali, individuati anche in deroga al criterio di contiguità territoriale, ferma restando l’unicità dei servizi e attività, che sono ricompresi nella pianificazione gestionale e finanziaria dell’Unione.
2.Nei territori di ciascuna Unione, classificati montani ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 20 dicembre 2002, n. 33 (Istituzione dei comprensori montani del Friuli Venezia Giulia), ai sub ambiti corrisponde la costituzione di uffici di vallata
CAPO III, Art. 17 I sub ambiti
6. GLI AMBITI TERRITORIALI ALL’INTERNO DEI QUALI ATTUARE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
CAPO III, Art. 17
I sub ambiti
1.L’Unione disciplina con regolamento le modalità di esercizio delle funzioni e dei servizi per sub ambiti, in relazione a:
a.specifiche esigenze correlate alla tipologia del servizio
b.necessità di presidi o sportelli territoriali
c.principi di efficacia, economicità e semplificazione di gestione
2.Fermo restando il principio della gestione unitaria della funzione o del servizio in capo all’Unione, per le funzioni e i servizi aventi articolazione territoriale in sub ambiti è prevista l’istituzione di uffici a cui assegnare risorse umane e strumentali
7. LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 37
Funzioni comunali esercitate dall’Unione
Le Unioni esercitano le seguenti funzioni comunali:
a)organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo
b)organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale
c)catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute in capo allo Stato dalla normativa vigente
d)la pianificazione territoriale di livello sovracomunale
8. LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 37 Funzioni comunali esercitate dall’Unione
e)attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi
f)l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi
g)progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione
h)edilizia scolastica (per la parte non attribuita alla competenza delle province), organizzazione e gestione dei servizi scolastici
9. LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 37
Funzioni comunali esercitate dall’Unione
i)polizia locale e polizia amministrativa locale
j)i servizi in materia statistica
k)attività produttive, ivi compreso lo Sportello unico
10. 1. I Comuni, avvalendosi degli uffici delle rispettive Unioni, esercitano in forma associata le funzioni nelle seguenti materie e attività:
a.energia;
b.opere pubbliche;
c.procedure espropriative;
d.programmazione e gestione dei fabbisogni di beni e servizi in relazione all’attività delle centrali uniche di committenza;
e.riscossione tributi;
f.pianificazione territoriale comunale. 2. Gli organi dei Comuni conservano la competenza decisionale in merito alle funzioni di cui al comma 1
LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 38 Funzioni gestite in forma associata tramite l’Unione
11. 1.I Comuni possono delegare all’Unione di appartenenza, per l’esercizio in forma associata, funzioni e servizi ulteriori rispetto a funzioni comunali conferite all’Unione oppure gestite in forma associata tramite l’Unione.
2.Le attività, gli indirizzi organizzativi, i piani finanziari con i criteri di contribuzione da parte dei Comuni deleganti sono definiti previa intesa con l’Unione
LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 39
Delega di funzioni comunali all’Unione
12. Si applicano le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 110, lettere a), b) e d) della legge DELRIO 56/2014, concernenti le modalità di esercizio in forma associata delle funzioni in materia di:
1.anticorruzione,
2.trasparenza
3.valutazione e controllo di gestione
LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
CAPO III, Art. 40
Funzioni in materia di anticorruzione, trasparenza, valutazione e controllo di gestione
13. LE FUNZIONI DA ASSOCIARE NEGLI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI
LETTERE a, b e d LEGGE 7 APRILE 2014, N. 56
1.le funzioni di responsabile anticorruzione sono svolte da un funzionario nominato dal presidente dell'unione tra i funzionari dell'unione e dei comuni che la compongono
2.le funzioni di responsabile per la trasparenza sono svolte da un funzionario nominato dal presidente dell'unione tra i funzionari dell'unione e dei comuni che la compongono
3.le funzioni di competenza dell'organo di valutazione e di controllo di gestione sono attribuite dal presidente dell'unione, sulla base di apposito regolamento approvato dall'unione stessa
14. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N.
665, 13/94/2013
I destinatari degli incentivi
A.Le Associazioni intercomunali devono essere:
1.costituite da comuni contermini inseriti in contesti omogenei dal punto di vista territoriale e socio-economico e non ricompresi nel territorio di altra associazione
2.finalizzate alla gestione associata di una pluralità di funzioni e servizi
3.costituite per un periodo non inferiore a sei anni e con deliberazioni dei consigli comunali adottate a maggioranza assoluta dei componenti e con le quali viene approvata la convenzione quadro
4.dotate di uffici comuni
15. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013 I destinatari degli incentivi
B.Per le Unioni di Comuni vengono stabiliti i seguenti requisiti:
1.Due Comuni non montani almeno uno dei due Comuni partecipanti deve avere popolazione pari o superiore a 1.500 abitanti
2.Due Comuni interamente montani almeno uno dei due comuni deve avere popolazione pari o superiore a 500 abitanti
3.Tre o più Comuni non montani la popolazione complessiva deve essere superiore a 3.000 abitanti
4.Tre o più Comuni interamente montani la popolazione complessiva deve essere superiore a 1.000 abitanti
16. C.i Comuni risultanti da fusione di due o più comuni
D.le Unioni montane relativamente al solo incentivo ordinario annuale per le funzioni delegate volontariamente dai Comuni, come previsto dall’articolo 14, comma 3 della L.R. 14/2011
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013
I destinatari degli incentivi
17. GLI INCENTIVI PER LO SVOLGIMENTO IN FORMA ASSOCIATA DI FUNZIONI E SERVIZI SONO EROGATI:
a.al Comune individuato nella convenzione quadro dell’Associazione quale capofila per i rapporti finanziari ed istituzionali con la Regione Friuli Venezia Giulia
b.Al Consorzio comunità collinare del Friuli, equiparato ad una associazione intercomunale
c.all’Unione di comuni
d.al Comune risultante dalla fusione
e.all’Unione montana per il solo incentivo ordinario annuale
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013 I destinatari degli incentivi
18. Tipologia di incentivi
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013
Gli Artt. 26, comma 1, lettera b) e 27, commi 3-6, della legge regionale 1/2006 indicano due tipologie di incentivi per l’esercizio in forma associata:
a.Un incentivo straordinario iniziale
b.Incentivi ordinari annuali La loro durata massima è pari a sei anni
19. 1.E’ erogato allo scopo di contribuire alle spese di primo impianto della nuova forma associativa (Unione, Associazione intercomunale)
2.Le risorse del bilancio regionale disponibili annualmente per il finanziamento della gestione in forma associata sono destinate prioritariamente all’assegnazione dell’incentivo straordinario
3.in caso di insufficienza dello stanziamento l’incentivo straordinario è ridotto in misura proporzionale
4.L’incentivo è calcolato in rapporto al numero di Comuni coinvolti ed alla natura giuridica della forma associativa
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVO STRAORDINARIO INIZIALE
20. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVO STRAORDINARIO INIZIALE
1.Nello stesso anno un comune non può beneficiare dell’incentivo straordinario come parte di Unione e come parte di Associazione intercomunale. I comuni appartenenti ad entrambe non sono conteggiati nella quantificazione dell’incentivo straordinario dell’Associazione intercomunale, ma solo in quello spettante per l’Unione
2.In base a quanto stabilito dalla L.R. 14/2011 non spetta alle Unioni Montane
3.Non spetta alle Associazioni Intercomunali o Unioni di Comuni costituite dagli stessi Comuni che hanno gestito l’Unione secondo la normativa antecedente alla L.R. 1/2006
4.Spetta solo una volta e non viene assegnato in caso di successiva modifica della circoscrizione territoriale della forma associativa (estensione dell’Unione o della Associazione).
21. In caso di scioglimento anticipato dell’Associazione Intercomunale o dell’Unione dei Comuni prima dei sei anni previsti come durata minima, senza mutamento in altra tipologia associativa, l’incentivo iniziale deve essere restituito nella seguente misura:
a.un sesto di quanto ricevuto moltiplicato per il numero di anni di scioglimento anticipato
b.popolazione residente dall’ultima rilevazione statistica ufficiale della Regione Ai fini della restituzione, si intendono realizzati i sei anni di durata minima nel caso di svolgimento di almeno 5 anni e 10 mesi di gestione associata
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVO STRAORDINARIO INIZIALE
22. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVO STRAORDINARIO INIZIALE PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013, PAGG. 29-30: TABELLA A e TABELLA B
VEDI
In caso di scioglimento anticipato prima dei sei anni per creazione di una nuova associazione o Unione (anche montana) tra i Comuni precedenti ed altri nuovi, per i comuni appartenenti alla forma associativa sciolta non sussiste l’obbligo di restituzione dell’incentivo Iniziale Beneficiano di tale incentivo le sole associazioni intercomunali e le unioni costituite che hanno informato la Regione della forma associativa adottata entro il termine previsto per la ricognizione annuale delle forme associative
23. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVO ANNUALE ORDINARIO
Per le Unioni di Comuni e le Associazioni intercomunali ha l’obiettivo di sostenere gli enti locali nelle spese necessarie per l'organizzazione e lo svolgimento delle gestioni associate nella fase di avvio della gestione medesima, a condizione che la forma associativa, nell’arco dei sei anni, trovi una dimensione organizzativa tale, per ciascuna funzione e servizio associato, da sostenersi senza l’incentivo regionale
Per le Unioni montane l’incentivo ordinario annuale è destinato a sostenere la gestione associata delle sole funzioni delegate volontariamente dal Comune, in quanto le funzioni obbligatoriamente gestite risultato già finanziate attraverso trasferimenti ordinari (art. 14, l.r. 14/2011)
L’incentivo viene concesso anche alle Unioni di comuni costituite anteriormente l’entrata in vigore della L.R. 1/2006
24. Le risorse del bilancio regionale disponibili annualmente per il finanziamento della gestione in forma associata di funzioni destinate all’erogazione dell’incentivo ordinario sono residue a quelle annuali di tipo straordinario
In caso di insufficienza dello stanziamento l’incentivo ordinario spettante per ciascuna forma associativa è ridotto in misura proporzionale
L’incentivo è calcolato in base ai seguenti parametri:
tipologia delle funzioni/servizi gestiti in forma associata
grado di integrazione nell’esercizio delle funzioni/servizi gestiti in forma associata
tipologia della forma associativa
numerosità della forma associativa
territorio della forma associativa
popolazione della forma associativa
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI INCENTIVI ANNUALI ORDINARI
25. Beneficiano dell’incentivo ordinario le sole associazioni intercomunali e le unioni costituite ai sensi della legge regionale 1/2006 che hanno informato la Regione della forma associativa adottata entro il termine previsto per la ricognizione annuale delle forme associative.
Possono beneficiare dell’incentivo ordinario le Unioni montane costituite, ai sensi dell’art. 22 della legge regionale 14/2011, entro il termine della ricognizione annuale
GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI
INCENTIVI ANNUALI ORDINARI
26. GLI INCENTIVI REGIONALI PER FAVORIRE LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI FUNZIONI E SERVIZI GESTITI IN FORMA ASSOCIATA PIANO DI VALORIZZAZIONE TERRITORIALE , ALLEGATO A DELIBERA N. 665 , 11/04/2013, PAGG. 32- 37: TABELLA C
VEDI
L’incentivo base è computato sommando i singoli valori, indicati nella tabella C, corrispondenti a ciascuna delle tipologie di funzione o servizio svolto in forma associata, eventualmente incrementati della maggiorazione percentuale prevista al paragrafo 6 (PAG. 35)
27. DETTAGLI SULLE UNIONI DEI COMUNI L.R. N. 1 DEL 9 GENNAIO 2006 CAPO V ART. 23
Le unioni di Comuni sono Enti locali costituiti da Comuni territorialmente contermini, per l'esercizio congiunto di funzioni, competenze e servizi, tra le quali devono essere comprese, all'atto della costituzione, almeno quattro tra le seguenti:
a.finanza e contabilità
b.Tributi
c.commercio e attività produttive
d.Urbanistica
e.servizi tecnici
f.gestione del personale
g.polizia municipale
Le unioni di Comuni sono costituite per un periodo non inferiore a sei anni.