L'anteprima del numero di Ottobre.
Tra i contenuti l'intervista al vice Direttore Generale di Groupama, l'acquisizione di MyDrive Solutions da parte di Generali, gli ultimi sviluppo sul Fondo Pensione Agenti. Parliamo inoltre di Employee Benefits e Protection Gap. Non perdete lo speciale Formazione assicurativa, con le ultime novità in materia.
1. Strategie e innovazione per
il settore assicurativo
InsuranceReviewN°28–ottobre2015-mensile–PosteItalianes.p.a.
NUOVE NORME,
VECCHI CONFLITTI
#28
ottobre 2015
3014 50 56L’INTERVISTA DISTRIBUZIONE OSSERVATORIO SPECIALE
Competitività, una
questione di offerta
Yuri Narozniak, vice
direttore generale
di Groupama Assicurazioni
Fpa, fino all’ultimo
minuto
E-COMMERCE
La vendita ai tempi
del cliente smart
FORMAZIONE
I nuovi format
di trasmissione
del sapere
2. Non sempre il rimborso è la soluzione
migliore. In caso di sinistri di piccola entità,
la riparazione diretta semplifica il processo
di gestione del danno: riduce i tempi e
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LOGISTICAREAL ESTATE LOGISTICAREAL ESTATE
3. INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 1
SPECIALE
FORMAZIONE
E-COMMERCE
03
50
46
48
30
54
56
58
60
62
IL PROFITTO
NEL RISPETTO
DELLE REGOLE
LA VENDITA
AI TEMPI
DEL CLIENTE SMART
ASSICURATO
È UTILE
QUANDO
IL BENEFIT
È FLESSIBILE
FPA, FINO
ALL’ULTIMO
MINUTO
OCCHIO AI BIMBI
IN AUTO
I NUOVI FORMAT
DI TRASMISSIONE
DEL SAPERE
A SCUOLA
DI CAMBIAMENTO
CULTURALE
CRESCERE
IN TUTTI I SENSI
AGIRE IN MODO
PERSONALIZZATO
EDITORIALE OSSERVATORIO
ESPERIENZE
DISTRIBUZIONE
MARKETING
& PRODOTTI
04BREVI
10
12
PREVIDENZA
PORTABILITÀ:
OPPORTUNITÀ
O MINACCIA?
PERITI
I CONTENUTI
DELLA
SPECIALIZZAZIONE
RUBRICHE
#28 // ottobre 2015
MERCATO
& COMPAGNIE
36
40
NUOVE NORME,
VECCHI
CONFLITTI
ACRONIMI DELLO
SCONTENTO
L’INTERVISTA
ATTUALITÀ
14
22
26
COMPETITIVITÀ,
UNA QUESTIONE
DI OFFERTA
YURI NAROZNIAK,
VICE DIRETTORE
GENERALE
DI GROUPAMA
ASSICURAZIONI
PROTECTION GAP,
UN’OPPORTUNITÀ
PER CRESCERE
QUANDO
LA GUIDA
È QUESTIONE
DI STILE
4. Non sarebbe meglio
lavorare con uno
specialista?
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5. INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 3
EDITORIALE
Il dovere sociale di un’impresa non può essere solo il profitto.
Una lezione arriva dallo scandalo Volkswagen e dall’alzata di scudi che ha generato per non aver rispettato le
regole.
Quando accadono fatti di questa portata, è impossibile non chiedersi dove siano stati, negli ultimi tempi, gli
organi preposti al controllo dell’azienda, e quali pensieri abbiano popolato le menti di chi ha progettato e attuato
una frode tanto grave e dalle conseguenze distruttive.
E ancora, chi è più vicino al settore assicurativo deve anche essersi interrogato sul ruolo del risk management,
sulla reale capacità di controllo dei rischi delle aziende e in particolare sul senso di quel termine tanto abusato
come governance.
La sintesi di questi interrogativi porta a uno scandalo che purtroppo si concentra per la maggior parte sulle
ripercussioni finanziarie e sull’andamento dei mercati (oltre che sull’immagine di Volkswagen), più che sulle
implicazioni morali.
Basti pensare alla reazione degli Stati Uniti, che per anni hanno di fatto ignorato il protocollo di Kyoto sulle
emissioni dei gas serra: l’ansia dimostrata per l’ambiente e verso i danni alla salute dei cittadini, in sostanza,
oggi suona un po’ falsa.
Perché lo sdegno, non solo americano, ha motivazioni finanziarie per le quali una società quotata, leader nel
mondo e per di più tedesca, non può mentire al mercato.
La sorpresa per la gravità del fatto, del resto, anche nei media, negli investitori e nel mondo imprenditoriale,
ha suscitato una preoccupazione più grande di quella per le conseguenze alla popolazione e al pianeta. Lo
dimostrano i commenti e le analisi sugli impatti che questa frode avrebbe provocato, e potrà ancora provocare,
sui mercati finanziari anche in Europa.
L’importanza del rispetto delle regole, oltre a essere uno dei primi principi che ci vengono insegnati fin da piccoli,
rappresenta la base (così dovrebbe essere) per poter operare nel libero mercato.
Forse un primo passo, da gigante, per far funzionare meglio la società, così come le imprese e la nostra vita di
tutti i giorni, sarebbe riuscire ad allentare quel legame troppo stretto tra politica e finanza.Tra interessi politici e
illusione di crescita economica.
Lo ha affermato Papa Francesco nel suo recente viaggio proprio negli Stati Uniti.
Senza scomodare però citazioni o proclami religiosi, basterebbe convincersi, e agire di conseguenza, che per il
singolo individuo così come per le aziende, piccole o grandi che siano, il profitto non deve nascere dagli interessi
personali. Ma può e deve essere generato all’interno delle regole del gioco, impegnandosi in una concorrenza
libera dagli inganni e dalle frodi. Un piccolo passo per un grande cambiamento.
IL PROFITTO NEL RISPETTO DELLE REGOLE
Maria Rosa Alaggio
alaggio@insuranceconnect.it
6. 4 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015
ZURICH, SALTA IL MATRIMONIO
CON RSA
Slitta la fusione tra la compagnia elvetica e la sua
concorrente britannica
Quando la trattativa sembrava ormai in dirittura d’arri-
vo Zurich Insurance ha fatto un passo indietro. La com-
pagnia con base a Zurigo ha rinunciato a rilevare la sua
concorrente britannica Rsa. L’assicurazione svizzera, ad
agosto, aveva proposto un’acquisizione per 550 pence
per azione nel quadro di un’operazione interamente in
contanti. La proposta attribuiva alla rivale inglese un
valore di 5,6 miliardi di sterline: il cda della società lon-
dinese aveva raccomandato agli azionisti di accogliere
l’offerta. Zurich doveva decidere se presentare un’offer-
ta concreta o comunicare la rinuncia. È stata scelta la
seconda opzione.A pesare sulla decisione, probabilmen-
te, il fatto che il gruppo è impegnato con la risoluzione
delle problematiche sul ramo danni, sorte di recente, in
seguito alla catastrofe di Tianjin in Cina. Le esplosioni
verificatesi il 12 agosto nella città portuale hanno pro-
vocato perdite ingenti causando al gruppo assicurativo
danni per 275 milioni di dollari. Zurich ha puntualizzato
di non aver trovato nessun elemento critico sui libri con-
tabili di Rsa che possa aver spinto il gruppo a rinunciare
all’acquisizione. Ma che si tratta di un’operazione stra-
tegica per concentrarsi sui suoi obiettivi nelle attività di
assicurazione generale.
RC AUTO, ADDIO AL TAGLIANDO
Dal 18 ottobre non dovrà più essere esposto
sul parabrezza
Giro di vite sull’evasione assicurativa. Nelle prossime
settimane scatterà il controllo sulle targhe dei veico-
li. Dal 18 ottobre, non si dovrà più esporre il tagliando
assicurativo sul parabrezza dell’auto perché il controllo
della copertura sarà effettuato attraverso la verifica della
targa, nel corso dei posti di blocco o sfruttando i dispo-
sitivi di controllo a distanza come i tutor, gli autovelox
e le telecamere posizionate in prossimità dei varchi Ztl,
che abbineranno automaticamente la targa con il regi-
stro delle polizze assicurative Rc auto. Attraverso questa
procedura si potrà verificare rapidamente quali veicoli
sono in regola e quali circolano senza copertura. L’A-
nia ha stilato una guida pratica per gli automobilisti, che
contiene i dettagli del nuovo sistema.
TORNA A CORRERE IL MERCATO AUTO
EUROPEO
I dati Acea mostrano un +11,5% nelle vendite registrate
ad agosto: +8,6% nei primi otto mesi del 2015
Torna a crescere il mercato dell’auto dell’Unione Eu-
ropea. Ad agosto, le immatricolazioni hanno registrato
un incremento dell’11,2% rispetto allo stesso mese del
2014. Un dato che conferma la ripresa del settore e con-
solida il trend in rialzo cominciato due anni fa. Tanto
più che agosto, come quello di febbraio, è solitamente
uno dei mesi più deboli sul fronte delle immatricolazio-
ni. Ora invece si registrano 744.799 nuove vetture sulle
strade dell’Unione. Come attestano i dati diffusi dall’A-
cea (l’associazione europea dei costruttori di automobi-
li), la crescita si è registrata su tutti i principali mercati:
rispetto al mese di agosto 2014 in Italia si è registrato un
+10,6%; ancora meglio la performance della Spagna che
segna un +23,3%, ma crescono anche i mercati di Gran
Bretagna (+9,6%) e Germania (+6,2%). Considerando i
primi otto mesi dell’anno, le immatricolazioni sono cre-
sciute dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2014,
superando quota nove milioni. Il centro studi Promotor
stima che il 2015 potrebbe chiudere con 13 milioni 630
Zurigo, sede di Zurich
BREVI
7. L’attuale scenario del mercato assicurativo è caratterizzato da incertezze, da elevata competitività, da continui mutamenti,
spesso anche normativi.Mantenere lo sviluppo del business in un contesto così articolato può avere profonde implicazioni
sulle strategie di costo di una Compagnia. Dotarsi quindi di una struttura operativa flessibile può costituire il fattore
abilitante per acquisire vantaggio competitivo e per raggiungere una strategica differenziazione sul mercato.
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della polizza stessa fino al calcolo della riserva. Un ricco portafoglio di funzionalità, sempre allineate alle normative vigenti,
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PROTEZIONE TOTALE
9. INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 7
In Towers Watson (già in Watson Wyatt) dal 2002, Cesa-
rini ha maturato una lunga esperienza manageriale nel-
la direzione Hr di Eni Corporate dove ha ricoperto negli
anni ruoli executive nelle aree di sviluppo e compensa-
tion; in precedenza ha ricoperto ruoli di amministratore
nelle società controllate del gruppo Eni. Infine, prima di
entrare in Watson Wyatt è stato in Ipse 2000, società
del gruppo Telefonica, in qualità di executive vice pre-
sident per gli affari generali e sicurezza. Ha una forte
focalizzazione sulla consulenza in ambito di executive
compensation. Supporta alcuni comitati di remunerazio-
ne di società quotate, collabora con le direzioni Hr nella
definizione delle politiche di remunerazione e dei siste-
mi di incentivazione di breve e di lungo periodo. Colla-
bora in qualità di docente con la Luiss Business School e
la facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore. Cesarini continuerà inoltre a essere responsabi-
le della divisione talent & rewards, che include le linee
di business di executive compensation, rewards, talent
management & change management, data solutions, or-
ganization surveys & insights e technology solutions.
REALE GROUP, UTILE NETTO
SEMESTRALE A 65,7 MILIONI DI EURO
La raccolta premi del gruppo supera i due miliardi,
mostrando uno sviluppo tanto nel vita quanto nel danni
Reale group chiude il primo semestre 2015 con un utile
netto di 65,7 milioni di euro e una raccolta premi del la-
voro diretto che supera i due miliardi di euro, in crescita
dell’8,2% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno,
grazie allo sviluppo tanto nella gestione vita (+20,5%)
quanto del danni (+2,4%). L’indice di solvibilità del grup-
po si attesta al 241%, mentre il combined ratio danni
raggiunge quota 96,8%. La capogruppo Reale Mutua
raggiunge un utile semestrale di 48,6 milioni di euro,
mostrando un incremento della raccolta premi superio-
re agli 1,2 miliardi (+7,7% rispetto al primo semestre
2014) grazie anche alla crescita del ramo auto (+2,9%).
Passando ai risultati delle controllate, Italiana Assicu-
razioni raggiunge un utile semestrale di 12,5 milioni di
euro, così come per la compagnia spagnola Reale Segu-
ros, che registra ricavi netti pari 16,4 milioni di euro. Se-
condo il direttore generale, Luca Filippone, questi dati
sono la testimonianza del costante sviluppo del gruppo,
nonostante un contesto economico difficile e una contra-
zione della redditività operativa e finanziaria, legata alla
graduale inversione del ciclo auto di mercato e al perdu-
rare di tassi di interesse particolarmente bassi.
GENERALI COMPLETA LA CESSIONE
DI BSI PER 900 MILIONI DI EURO
L’istituto di credito finisce nelle mani della brasiliana Btg
Pactual come da accordo del luglio 2014
Generali ha completato la cessione di Bsi a Btg Pactual
per una cifra pari a 900 milioni di euro (un miliardo e
248 milioni di franchi svizzeri). L’operazione è in linea
con i termini dell’accordo sottoscritto il 14 luglio 2014:
un miliardo di franchi sarà corrisposto in contanti men-
tre la parte restante in strumenti azionari di Btg quotati
alla Borsa di San Paolo. La cessione riduce ancora di più
10. 8 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015
TANTE ALTRE NEWS
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Sul portale www.insurancetrade.it è possibi-
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mercato, le compagnie, la distribuzione, la nor-
mativa e tutte le novità legate al settore assicu-
rativo. Le notizie della sezione Brevi sono inol-
tre approfondite online sul sito. Collegati con
smartphone o tablet per accedere alla homepa-
ge, dalla quale puoi navigare liberamente. Nel
mese di settembre i contenuti più visti sul sito
sono stati: l’articolo di presentazione del nostro
convegno Intermediari nell’era della selezione;
la news Europ Assistance lancia la polizza per i
ciclisti; la notizia Fonage, la Covip taglia le pen-
sioni del 40%; l’articolo Bruce Hodges è il nuovo
group head of Information systems di Generali;
e infine la news Rischio informatico, l’assicura-
zione da sola non basta.
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di settore Insurance Daily e la newsletter setti-
manale. Insurancetrade.it non è solo un sito di
informazione, ma una vera e propria communi-
ty, presente sui principali social network, come
Facebook, Twitter e Linkedin.
BREVI
le attività non assicurative di Generali. Il piano strategi-
co di dismissioni, iniziato con l’era Greco, è stato quindi
completato. Generali esce rafforzata sotto il profilo pa-
trimoniale, con una crescita di otto punti percentuali sia
del Solvency I ratio, a 164%, sia del Pro-forma internal
model economic solvency ratio, al 200%.
EIOPA, IL RISCHIO DI MERCATO
NON È SCONGIURATO
In un contesto di tassi d’interesse che continuano a essere
al minimo storico, sarà sempre più difficile trovare asset
appetibili per il business assicurativo
Il rischio di mercato rimane l’insidia principale per l’in-
dustry assicurativa. La posizione di liquidità del settore
è tuttavia migliorata. Questa la premessa di Eiopa nel
proprio Risk dashboard sul secondo trimestre 2015.
I rischi di mercato si sono materializzati nel mese di ago-
sto a seguito dell’alta volatilità delle piazze finanziarie,
che riflettono l’incertezza sulla crescita economica in
Cina e in altre economie emergenti. Tuttavia, l’esposizio-
ne degli assicuratori europei verso la regione Asia-Paci-
fico è complessivamente modesta. L’Unione Europea è
stata colpita meno dalle turbolenze del mercato aziona-
rio, quindi l’ambiente di bassi tassi di interesse rimane il
rischio principale per le imprese del Vecchio Continente.
Nel complesso, le condizioni macroeconomiche sono de-
finite in leggero miglioramento, ma resta forte l’incertez-
za per la stabilità dei mercati finanziari in un ambien-
te comunque ancora fragile a livello globale. In questo
contesto, però, l’indebitamento sovrano è destinato ad
aumentare, anche se l’Unione Europea è caratterizzata
da significative differenze. Durante l’estate, l’indice eu-
ropeo Stoxx 50 (che raggruppa i 50 titoli a più alta capi-
talizzazione) ha perso un po’ del guadagno del trimestre
precedente, e questo ha coinciso con una sottoperfor-
mance dei titoli assicurativi.
Per quanto riguarda i tassi d’interesse a lungo termine,
questi continuano a influenzare negativamente il ren-
dimento degli investimenti per gli assicuratori. Eiopa,
tuttavia, plaude alle mosse attuate dalle compagnie per
far fronte a queste criticità: cioè efficaci politiche di sot-
toscrizione combinate con un taglio dei costi che hanno
generato un effetto positivo sul rendimento del capitale.
Sotto il profilo della redditività, le compagnie dovranno
essere molto attente perché i rendimenti sono vicini al
loro livello più basso mai toccato, e trovare asset ap-
petibili per il business assicurativo diventa sempre più
difficile.
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12. 10 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015
PREVIDENZA
Prima di essere stralciata a
fine luglio dal ddl Concorrenza,
in vista di un riesame di tutta la
materia, la previsione della li-
bertà di trasferire la posizione
individuale di un iscritto a un
fondo pensione ad altra forma
previdenziale, con continuità
del contributo datoriale, aveva
sollevato molte critiche.
Le critiche erano giuste
perché la portabilità, così
come prevista:
• sarebbe andata a inci-
dere indebitamente su
scelte compiute dalle
Parti sociali, in sede
di contrattazione col-
lettiva, con potenziale
effetto ulteriormente
destabilizzante per i
fondi, e da noi assai
poco investitori stabi-
li di lungo periodo, a
causa di una normati-
va che troppo spesso
li riduce a un banco-
mat;
• avrebbe rappresen-
tato l’ennesimo inter-
vento nel settore di
carattere estempora-
neo, privo cioè di una
visione e di una valu-
tazione di impatto si-
stemico.
Gli argomenti di cui so-
pra sono solidi e condi-
visibili, ma da vecchio
tecnico del settore, vor-
rei provare a condurre
un ragionamento diver-
so, assumendo che la
totale libertà di portabi-
lity, contributo datoriale
compreso, possa ridursi
alla stregua di una tigre
di carta.
Due sono i problemi
chiave della previdenza
complementare in Italia:
• il modesto tasso di
adesione ai fondi ne-
goziali, specialmente
per settori a bassa
sindacalizzazione e
con strutture produt-
tive parcellizzate;
• la dimensione troppo
spesso lilipuzziana dei
fondi.
La prima questione è
ovviabile, a normativa di
legge invariata, dispo-
nendo la veicolazione
della volontà individuale
dei lavoratori ai fondi di
riferimento attraverso il
contratto collettivo, fatta
salva la facoltà di dissen-
so espresso da parte di
ciascun interessato.
Non essendo del tutto
Biancaneve, mi rendo
conto che cosa signifi-
cherebbe la proposta di
cui sopra per la miriade
di piccole aziende che
sono il tessuto connetti-
vo del Paese, in termini di
crescita dell’ammontare
dell’apporto contributivo
PORTABILITÀ:OPPORTUNITÀ o MINACCIA?
di SERGIO CORBELLOpresidente di Assoprevidenza
Il cambiamento di approccio verso le possibilità
di scelta da offrire ai lavoratori e la capacità di rendere
più concorrenziali i fondi, anche attraverso maggiori
possibilità di aggregazione, sono fattori vincenti
per lo sviluppo della previdenza complementare
nel nostro Paese
ai fondi e di emorragia
di quote di Tfr (le azien-
de sotto i 50 addetti ce
l’hanno ancora in pancia
e non presso il Fondo di
tesoreria). Non è un caso
che un’intesa similare è
intervenuta, sinora, solo
nel settore edile, dove le
imprese non detengono
il Tfr. Usciamo, però, una
volta per tutte dall’equi-
voco: se si crede vera-
mente nello strumento
della contrattazione col-
lettiva, nell’esigenza del-
la previdenza comple-
mentare e nella concreta
possibilità che essa, uni-
tamente all’assistenza
sanitaria privata, divenga
strumento retributivo
principe del prossimo fu-
turo, le parti sociali, da-
toriali in primis, debbono
trarne le conseguenze.
Ciò, a maggior ragione,
se la contrattazione col-
lettiva del prossimo futu-
ro sarà connotata da una
crescente prossimità, a
fronte di un ruolo delle
strutture nazionali di de-
terminazione di un qua-
dro generale.
Verso un maggiore
principio di mutualità
Quanto alla dimensione
dei fondi, ove le parti so-
ciali, in questo caso sin-
dacali in primis, sappiano
rinunciare a un esaspe-
rato presenzialismo nei
consigli di amministra-
zione, magari aiutati dal-
la Vigilanza, che cominci
a fissare qualche soglia
dimensionale minima
per le diverse tipologie di
fondi, le aggregazioni di
forme operanti in regime
tecnico di contribuzione
definita sono realizzabili
senza problema alcuno.
Fondi grandi, ben gesti-
ti, con costi ragionevoli
e trasparenti, capaci co-
stantemente di dialogare
con il proprio bacino di
utenza sarebbero in gra-
do di affrontare senza
timore la portabilità, va-
lutandola quale dovreb-
be essere: un corretto
stimolo alla concorrenza,
cioè a far sempre meglio
per i propri iscritti. Per i
quali, colgo l’occasione
per sottolinearlo, sareb-
be alfine ora di recupe-
rare anche qualche pro-
filo di mutualità, troppo
a lungo dimenticato e
certo non vietato dalla
legge.
13. INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015 11
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14. 12 INSURANCE REVIEW, OTTOBRE 2015
Proseguendo nel percorso
battuto dal collega Aurelio
Vaiano, con l’articolo pubbli-
cato sul numero di Insurance
Review di luglio, e ritornando
sull’argomento “professione
perito”, vorrei approfondire
un aspetto da me, e da tutti
quei colleghi che come me
non sono giunti per puro caso
a questa scelta professiona-
le, ritenuto fondamentale: la
specializzazione.
Il nostro lavoro, come
tutte le altre professio-
ni, è costituito da vari
livelli: dal più modesto
a quello di eccellenza.
Ma ciò non significa che
l’uno sia subordinato o
propedeutico all’altro.
Definire il ruolo del pe-
rito genericamente,
equivarrebbe a con-
siderare tutti i medici
come appartenenti allo
stesso rango culturale
e intellettuale, o dota-
ti delle stesse capacità
tecniche e scientifiche,
o ancora come indiffe-
rentemente in grado di
operare a cuore aper-
to, curare una frattura,
un’emicrania, estrarre
un dente.
Nel nostro settore c’è
chi si occupa di sinistri
di frequenza, chi di sini-
stri di medio taglio e chi
di sinistri complessi, fino
a giungere ad alcune
figure professionali uni-
che, in grado di gestire
sinistri molto particolari,
con specificità note a
pochi.
Tutto ciò sembrereb-
be scontato e logico.
Sono indispensabili, per
l’incarico, scelte meri-
tocratiche legate alla
specificità del caso da
affrontare.
Da sempre Aipai, nei
suoi circa 50 anni di
vita, è stata paladina
della formazione dei
propri soci, organizzan-
do periodicamente me-
eting, incontri, convegni
e soprattutto giornate
dedicate all’approfon-
dimento di argomenti
specifici per l’aggior-
namento professionale.
Aipai è cofondatore di
Cineas, che ha un ruo-
lo fondamentale nella
formazione e garanti-
sce a chi si affaccia per
PERITI
I CONTENUTIdella SPECIALIZZAZIONE
di ALFONSO DEL SORBOsegretario Aipai e rappresentanteAipai in Fuedi
la prima volta a questa
finestra professiona-
le di intraprendere un
cammino su basi soli-
de. Egualmente riesce
a fornire a chi già ope-
ra nel settore, talvolta
anche da decenni, una
formazione specialistica
attraverso corsi di ele-
vato standard e speci-
ficità.
Ebbene, nonostante il
campo sia così vasto
e diversificato, a volte
la risposta in termini di
affidamento di un inca-
rico al professionista più
idoneo a svolgerlo non
appare allineata. Il moti-
vo di ciò, a mio avviso,
è legato a quanto ripor-
tato nell’articolo del già
citato collega Vaiano,
per cui la gestione del
sinistro non sempre è
intesa come opportuni-
tà per offrire il miglio-
re servizio possibile al
cliente a dimostrazione
della serietà e solidità
dell’assicuratore.
Quando qualità è
sinonimo di velocità
Non sempre il risultato
della prestazione pro-
fessionale è legato all’a-
nalisi di un quadro tec-
nico completo e di quali
possano essere le misu-
re preventive da adotta-
re per evitare analoghe
occorrenze in futuro,
o all’applicazione della
polizza con coinvolgi-
mento delle parti in-
teressate affinché le
stesse siano realmente
partecipi e abbiano con-
tezza di limitazioni o in-
sufficienze assicurative
e dei criteri liquidativi.
Nulla di tutto questo. La
soluzione di un caso ap-
pare piuttosto connessa
con tempi di consegna,
liquidato medio, pronta
liquidazione, così non
aprendo il campo a una
meritocrazia professio-
nale, ma a chi meglio ri-
Colmare il gap che separa l’Italia dall’Europa anche
nel riconoscimento attribuito alla professione di perito
significa riuscire a distinguerne le competenze
e valorizza le capacità tecniche di chi è in grado
di elevare il servizio offerto dalle compagnie