Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
Slide per "I seminari del venerdì" - (20.10.2017 - ROMA)
Titolo: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
L’evoluzione e i motivi di successo del Gruppo assicurativo Poste VitaFondazione CUOA
L'intervento di Luigi Capasso, Responsabile commerciale Poste Vita e Poste Assicura, al workshop 'Evoluzione del sistema distributivo assicurativo: scenari di mercato e interventi legislativi'
Il mercato assicurativo è caratterizzato da una crescente mobilità dei Clienti dovuta a diversi fattori concomitanti. Da una recente indagine TNS (Maggio 2013) risulta che il 9% degli assicurati ha cambiato la sua Compagnia principale negli ultimi 12 mesi. TNS indaga le motivazioni ed i driver di Attrattività e Retention, per supportare i Clienti nelle definizioni di nuovi piani di Loyalty.
Produttività, salari e contrattazione decentrataMassimo Resce
INAPP - Istituto nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche
Slide per "I seminari del venerdì" - (20.10.2017 - ROMA)
Titolo: Produttività, salari e contrattazione decentrata - Dinamiche in area euro e posizionamento dell'Italia
L’evoluzione e i motivi di successo del Gruppo assicurativo Poste VitaFondazione CUOA
L'intervento di Luigi Capasso, Responsabile commerciale Poste Vita e Poste Assicura, al workshop 'Evoluzione del sistema distributivo assicurativo: scenari di mercato e interventi legislativi'
Il mercato assicurativo è caratterizzato da una crescente mobilità dei Clienti dovuta a diversi fattori concomitanti. Da una recente indagine TNS (Maggio 2013) risulta che il 9% degli assicurati ha cambiato la sua Compagnia principale negli ultimi 12 mesi. TNS indaga le motivazioni ed i driver di Attrattività e Retention, per supportare i Clienti nelle definizioni di nuovi piani di Loyalty.
L'anteprima del numero di Ottobre.
Tra i contenuti l'intervista al vice Direttore Generale di Groupama, l'acquisizione di MyDrive Solutions da parte di Generali, gli ultimi sviluppo sul Fondo Pensione Agenti. Parliamo inoltre di Employee Benefits e Protection Gap. Non perdete lo speciale Formazione assicurativa, con le ultime novità in materia.
Finanziarizzazione dei rischi catastrofali: analisi dei sistemi criticiLuigi Pastorelli
Le statistiche mostrano come i disastri naturali legati agli eventi atmosferici siano aumentati a dismisura dal 1975 ad oggi (con un picco attorno al 2002) e in poco più di 40 anni hanno causato perdite per il mercato assicurativo ammontanti a 2.400 miliardi di dollari. In relazione a ciò, il settore assicurativo ramo danni deve cam-biare il proprio modello di business utilizzando oltre alle nuove tecnologie e ai Big Data, anche e soprattutto l’analisi numerica delle correlazioni.
Minibond: un'intervista di Andrea Silvello sul nuovo numero di Uomo&ManagerMiniBondItaly.it
COSA SONO I MINIBOND? COSA POSSONO
APPORTARE AD UN’AZIENDA?
IL FONDATORE DEL SITO WEB
MINIBONDITALY.IT, SPECIALIZZATO SULL’ARGOMENTO,
CI RACCONTA COME QUESTA
REALTÀ STIA (LENTAMENTE)
PRENDENDO PIEDE.
Il SOMMARIO di questo numero:
- EDITORIALE Non solo una questione di Lead
- ATTUALITA' Studio, ingegno e tanta gavetta
Verso la sostenibilità di Rca e catastrofali
Campioni nelle risorse umane
- MERCATO E COMPAGNIE Banche e assicurazioni, una partneship per sicurezza e rendimento
Il soccorso della banca-assicurazione
Trasparenza ed education: nessun passo indietro
- DISTRIBUZIONE Alla base di una vera collaborazione
Accordo Gaat - UAA: uno strumento per crescere
Itas e Rsa, la diversità diventa ricchezza
- SCENARIO Previdenza, serve occupazione
Le frodi dei colletti bianchi
- OSSERVATORIO RC Auto: Le montagne russe dei listini
- MARKETING E PRODOTTI Dopo Natale la festa continua
- TECNOLOGIA & SERVIZI Auto ibrida, ritorno al futuro
- IL COMMENTO Siamo già nell'era post-solvency II?
- Le nostre RUBRICHE
Calati juncu chi passa la china
Il 2020 è stato un anno vissuto in sospensione, nella consapevolezza che non fosse possibile espletare tutte le attività abituali e che dunque dovessimo in qualche modo ibernarci, nell’attesa paziente che la tempesta passasse. L’idea è che dopo la ‘piena’ avremmo ritrovato la nostra realtà, i nostri equilibri di sempre, per riprendere dove avevamo lasciato. Nella cultura contadina, da cui nasce il proverbio, è così che vanno le vicende naturali e umane. Il mondo è un susseguirsi circolare di eventi, che si ripetono sempre uguali e se stessi.
Nel business no. La vita moderna, definita dall’industria e dalla sua cultura, ha un andamento lineare, non circolare. Le cose non si ripetono mai uguali, perché le forze del cambiamento sono costantemente attive. Quando si sospendono le attività, l’unica certezza è che alla ripresa lo scenario sarà diverso, tanto o poco, dipende dalla lunghezza della sospensione. È così che è andata nel 2020.
Tante trasformazioni, i cui semi erano già vivi prima, hanno continuato a crescere, incuranti dell’interruzione imposta della pandemia. Anzi, alcuni proprio aiutati dalle misure di emergenza adottate.
Nel campo della mobilità, bici e monopattini hanno occupato la scena, ponendo forse più interrogativi e problemi che soluzioni. Ma nessuno può ritenere che siano stati fenomeni transitori né che siano stati generati dalla prudenza a usare mezzi di trasporto collettivi. La voglia di una mobilità individuale di breve e brevissima tratta era già nei bisogni dei cittadini, nel ritmo veloce e frenetico della vita scandita e governata da un’app.
La sofferenza dei transfer time quotidiani occupava da tempo gli incubi dei lavoratori, che hanno subito adottato la possibilità di lavorare a distanza come una soluzione strutturale.
Questi due grandi fenomeni non passeranno con la ‘china’. sono destinati a restare e caratterizzare la domanda di mobilità e, soprattutto, di mezzi di mobilità nei prossimi anni.
Pure nell’industria c’erano semi importanti e pure questi hanno continuato. A cominciare dalla reazione al lock-down, che ha innescato quel riposizionamento dei costruttori nel grande mercato dell’informatica, scoppiato subito come crisi dei microchip. Proseguendo con le trasformazioni verso i motori ibridi e elettrici, anch’essi avviati da anni e forzati dagli interventi di sostegno alla domanda, resi necessari per la ripresa post-Covid ma proiettati ben oltre.
Di tutto queto si trova traccia nelle statistiche del 2020, ma in modo sporadico e incompleto. Semi e germogli sono per natura discreti e amano manifestarsi appieno nella fioritura. Però c’erano e crescevano.
Bonds of companies with a high sustainability rating has best performances than bonds of companies with a low ESG rating. Francesco Castelli's interviene on Plus.
Una pubblicazione dedicata alle tematiche dei nostri convegni e una guida per orientarsi tra offerte, servizi e soluzioni a supporto della relazione con i canali distributivi, le reti agenziali e la clientela. In distribuzione già il primo numero, scaricabile anche dal sito www.insurancereview.it e dalla App "Insurance Review" (gratuita, nell'Edicola del vostro smartphone e tablet)
L'anteprima del numero di Ottobre.
Tra i contenuti l'intervista al vice Direttore Generale di Groupama, l'acquisizione di MyDrive Solutions da parte di Generali, gli ultimi sviluppo sul Fondo Pensione Agenti. Parliamo inoltre di Employee Benefits e Protection Gap. Non perdete lo speciale Formazione assicurativa, con le ultime novità in materia.
Finanziarizzazione dei rischi catastrofali: analisi dei sistemi criticiLuigi Pastorelli
Le statistiche mostrano come i disastri naturali legati agli eventi atmosferici siano aumentati a dismisura dal 1975 ad oggi (con un picco attorno al 2002) e in poco più di 40 anni hanno causato perdite per il mercato assicurativo ammontanti a 2.400 miliardi di dollari. In relazione a ciò, il settore assicurativo ramo danni deve cam-biare il proprio modello di business utilizzando oltre alle nuove tecnologie e ai Big Data, anche e soprattutto l’analisi numerica delle correlazioni.
Minibond: un'intervista di Andrea Silvello sul nuovo numero di Uomo&ManagerMiniBondItaly.it
COSA SONO I MINIBOND? COSA POSSONO
APPORTARE AD UN’AZIENDA?
IL FONDATORE DEL SITO WEB
MINIBONDITALY.IT, SPECIALIZZATO SULL’ARGOMENTO,
CI RACCONTA COME QUESTA
REALTÀ STIA (LENTAMENTE)
PRENDENDO PIEDE.
Il SOMMARIO di questo numero:
- EDITORIALE Non solo una questione di Lead
- ATTUALITA' Studio, ingegno e tanta gavetta
Verso la sostenibilità di Rca e catastrofali
Campioni nelle risorse umane
- MERCATO E COMPAGNIE Banche e assicurazioni, una partneship per sicurezza e rendimento
Il soccorso della banca-assicurazione
Trasparenza ed education: nessun passo indietro
- DISTRIBUZIONE Alla base di una vera collaborazione
Accordo Gaat - UAA: uno strumento per crescere
Itas e Rsa, la diversità diventa ricchezza
- SCENARIO Previdenza, serve occupazione
Le frodi dei colletti bianchi
- OSSERVATORIO RC Auto: Le montagne russe dei listini
- MARKETING E PRODOTTI Dopo Natale la festa continua
- TECNOLOGIA & SERVIZI Auto ibrida, ritorno al futuro
- IL COMMENTO Siamo già nell'era post-solvency II?
- Le nostre RUBRICHE
Calati juncu chi passa la china
Il 2020 è stato un anno vissuto in sospensione, nella consapevolezza che non fosse possibile espletare tutte le attività abituali e che dunque dovessimo in qualche modo ibernarci, nell’attesa paziente che la tempesta passasse. L’idea è che dopo la ‘piena’ avremmo ritrovato la nostra realtà, i nostri equilibri di sempre, per riprendere dove avevamo lasciato. Nella cultura contadina, da cui nasce il proverbio, è così che vanno le vicende naturali e umane. Il mondo è un susseguirsi circolare di eventi, che si ripetono sempre uguali e se stessi.
Nel business no. La vita moderna, definita dall’industria e dalla sua cultura, ha un andamento lineare, non circolare. Le cose non si ripetono mai uguali, perché le forze del cambiamento sono costantemente attive. Quando si sospendono le attività, l’unica certezza è che alla ripresa lo scenario sarà diverso, tanto o poco, dipende dalla lunghezza della sospensione. È così che è andata nel 2020.
Tante trasformazioni, i cui semi erano già vivi prima, hanno continuato a crescere, incuranti dell’interruzione imposta della pandemia. Anzi, alcuni proprio aiutati dalle misure di emergenza adottate.
Nel campo della mobilità, bici e monopattini hanno occupato la scena, ponendo forse più interrogativi e problemi che soluzioni. Ma nessuno può ritenere che siano stati fenomeni transitori né che siano stati generati dalla prudenza a usare mezzi di trasporto collettivi. La voglia di una mobilità individuale di breve e brevissima tratta era già nei bisogni dei cittadini, nel ritmo veloce e frenetico della vita scandita e governata da un’app.
La sofferenza dei transfer time quotidiani occupava da tempo gli incubi dei lavoratori, che hanno subito adottato la possibilità di lavorare a distanza come una soluzione strutturale.
Questi due grandi fenomeni non passeranno con la ‘china’. sono destinati a restare e caratterizzare la domanda di mobilità e, soprattutto, di mezzi di mobilità nei prossimi anni.
Pure nell’industria c’erano semi importanti e pure questi hanno continuato. A cominciare dalla reazione al lock-down, che ha innescato quel riposizionamento dei costruttori nel grande mercato dell’informatica, scoppiato subito come crisi dei microchip. Proseguendo con le trasformazioni verso i motori ibridi e elettrici, anch’essi avviati da anni e forzati dagli interventi di sostegno alla domanda, resi necessari per la ripresa post-Covid ma proiettati ben oltre.
Di tutto queto si trova traccia nelle statistiche del 2020, ma in modo sporadico e incompleto. Semi e germogli sono per natura discreti e amano manifestarsi appieno nella fioritura. Però c’erano e crescevano.
Bonds of companies with a high sustainability rating has best performances than bonds of companies with a low ESG rating. Francesco Castelli's interviene on Plus.
Una pubblicazione dedicata alle tematiche dei nostri convegni e una guida per orientarsi tra offerte, servizi e soluzioni a supporto della relazione con i canali distributivi, le reti agenziali e la clientela. In distribuzione già il primo numero, scaricabile anche dal sito www.insurancereview.it e dalla App "Insurance Review" (gratuita, nell'Edicola del vostro smartphone e tablet)
Osservatorio Sinistri SCS Consulting e Insurance Connect - 2° edizione (2015)Chiara Zaccariotto
La compagnia si vede nel momento del sinistro
Per il cliente l’assistenza negli istanti immediatamente successivi a un incidente fa la differenza. Oggi, il processo di liquidazione è in continua evoluzione. È questa la fotografia scattata dalla ricerca di Scs Consulting, realizzata in collaborazione con Insurance Connect, per identificare le strategie, i modelli operativi e gli obiettivi del claims management.
L'Osservatorio "Tendenze e strategie per la gestione dei sinistri auto"
Gallery convegno Insurance Connect "Intermediari nell'era della selezione" 2015Chiara Zaccariotto
Una raccolta dei momenti migliori del convegno dedicato all'intermediazione assicurativa, tenutosi l'8 ottobre a Milano (Palazzo delle Stelline) e organizzato da Insurance Connect.
Quali sono le sfide che gli agenti assicurativi si troveranno ad affrontare nei prossimi anni? Le ha illustrate Scs, aprendo il convegno sugli intermediari di Insurance Connect e presentando l’edizione 2015 dell’Osservatorio sull’intermediazione assicurativa.
Insurance Connect is a publication specialized in the insurance sector. It was founded in October 2011 to provide high quality, and specialized information in line with contemporary multi-medial and multi-channel communication.
Thanks to these values, guaranteed by a team of capable and acknowledged experts, Insurance Connect has now a place of primary importance in the publishing world.
Our main activity consists in the production and circulation of qualified information and updates, presented with multi-medial contents. Part of our core business, too, is organizing conferences and forums
Insurance Connect è la finestra informativa sul settore assicurativo. Tramite strumenti multimediali e multicanali offriamo news, interviste, approfondimenti e osservatori, ricerche e inchieste, sul mondo delle assicurazioni. Un'informazione di qualità, che include anche l'organizzazione di convegni e tavole rotonde.
1. InsuranceReviewN°28–ottobre2015-mensile–PosteItalianes.p.a.
Strategie e innovazione per
il settore assicurativo
#29
novembre 2015
INTERMEDIARI NELL’ERA
DELLA SELEZIONE
1812 48 54PREVIDENZA ATTUALITÀ ESPERIENZE SPECIALE
Perché investire
nella crescita
Europa poco unita
nei risarcimenti
Tutte le
responsabilità
di chi amministra
SOLVENCY II
Inizia un nuovo
viaggio
InsuranceReviewN°29–novembre2015-mensile–PosteItalianes.p.a.–ContieneIP
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3. INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015 1
SPECIALE
SOLVENCY II
03
48
52
50
54
58
62
IL VALORE
ECONOMICO
DEL CITTADINO
TUTTE LE
RESPONSABILITÁ
DI CHI
AMMINISTRA
INCASSI
E PAGAMENTI:
DOVE VUOI,
COME VUOI
AGENTI,
RIPENSATE
VOI STESSI
INIZIA UN NUOVO
VIAGGIO
TUTTI PRONTI
O QUASI
SERVE
UNA VIGILANZA
PIÙ ITALIANA
EDITORIALE
ESPERIENZE
TECNOLOGIA
& SERVIZI
04BREVI
08
10
12
NORMATIVA
COSA CAMBIA
CON IL
CONTRASSEGNO
ELETTRONICO
PERITI
CAUSE
E CONCAUSE
PREVIDENZA
PERCHÉ INVESTIRE
NELLA CRESCITA
RUBRICHE
#29 // novembre 2015
CONVEGNO
24
37
38
39
40
41
42
46
26
28
29
30
34
INTERMEDIARI
NELL’ERA
DELLA SELEZIONE
STRUMENTI
PER
L’INTERMEDIARIO
DI DOMANI
CHI NON CAMBIA,
SOFFRE
UN NUOVO
MODO DI ESSERE
PROFESSIONISTA
IL RISPARMIO
NASCE
DAL DIALOGO
L’IMPORTANZA
DELLA
SPECIALIZZAZIONE
IL CAMBIAMENTO
È UN GIOCO
DI SQUADRA
UN OMAGGIO
ALLA FEDELTÁ
COME
MASSIMIZZARE
L’ORIENTAMENTO
AL CLIENTE
ADEGUARSI
AL CAMBIAMENTO
CON UN SERVIZIO
EVOLUTO
SPECIALIZZAZIONE
E
INTRAPRENDENZA
LA SFIDA
DEI PRINCIPI,
L’APPLICAZIONE
DELLE NORME
COMPAGNIE
E AGENTI: A CHI
SERVE DAVVERO
TRATTARE?
ATTUALITÀ
14
18
RISK MANAGER
EUROPEI A
CONFRONTO
EUROPA
POCO UNITA
NEI RISARCIMENTI
4.
5. INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015 3
EDITORIALE
Quale è il valore materiale che in media una famiglia italiana rischierebbe di perdere se, per varie ragioni, venisse a
mancare la capacità reddituale di uno dei suoi componenti? L’Istat, in un’indagine dello scorso anno riferita al 2008,
indicava in 342mila euro il capitale umano di ciascun cittadino.
La crisi degli ultimi anni ci restituirebbe certamente una cifra meno incoraggiante ma, anche se dal 2008 a oggi tutto
ci sembra diverso, altri dati contribuiscono a rafforzare l’attuale fiducia degli italiani per il futuro.
Sempre l’Istat ci conferma che siamo ai livelli pre-crisi, con un ottimismo dei consumatori che non si vedeva dal
2002, in particolare verso il clima economico generale e nelle attese della situazione economica della famiglia.
L’indagine 2015 del Centro Einaudi, inoltre, sottolinea che la ripresa del clima di fiducia trasformerà il risparmio
nel principale bacino da cui le famiglie attingeranno per fare investimenti rimandati da tempo, come l’acquisto
dell’auto, la ristrutturazione della casa e altro ancora.Anche le polizze assicurative rientrano, secondo lo studio,
nel raggio di interesse degli italiani: il 30,7% sarebbe interessato alle Ltc, il 30,6% alle polizze malattia, il 29,7% a
polizze infortuni e il 24,1 % a polizze vita.
Il filo che unisce il capitale umano da tutelare, la capacità e la volontà di risparmio della popolazione è, ovviamente,
legato a stretto giro al mondo dei rischi, alle probabilità di sinistro, alla ricerca di sicurezza. In quest’ottica le
prospettive di sviluppo per il settore sembrano innegabili.
Anche se il periodo che le assicurazioni dovranno affrontare presenta molte difficoltà, tra cui i cambiamenti
introdotti dall’avvio di Solvency II a gennaio 2016, i fattori di redditività condizionati dalla caduta del prezzo medio
nell’Rc auto e, nel vita, dal perdurante scenario di bassi tassi di interesse, con la relativa transizione a prodotti unit
linked.
Ma la ricetta per la crescita sembra ormai nota a tutti e passa attraverso l’innovazione, la capacità di elevare le
sfide tecnologiche, la digitalizzazione e la revisione dei modelli di business. Un refrain che, a livello trasversale,
dovrebbe essere applicato a tutti i settori dell’economia muovendosi su un requisito centrale: il rilancio della
domanda.
E qui torniamo al valore economico non solo del cittadino ma anche delle aziende. In un Paese sottoassicurato
e sottoposto a minacce di cui lo Stato non può più farsi garante, è oggi fondamentale per le compagnie di
assicurazione e per i canali distributivi, intermediari in primis, individuare il valore economico da tutelare, i rischi
che corre, le soluzioni da offrire.
L’Rc auto continuerà a essere probabilmente ancora per molto tempo la colonna portante del rapporto con i
consumatori (e la principale attività del canale agenziale, che continua a contribuire per gran parte della raccolta
premi del settore). Ma oggi serve guardare a quanti ancora non sono tutelati in caso di infortuni, incendi, catastrofi
naturali, non autosufficienza e previdenza.
L’esempio di Milano, che con la chiusura di Expo 2015 sembra essere rinata ponendosi come modello vincente per
tutto il Paese, ci racconta che tutto è possibile e che siamo di fronte a un mondo che si sta muovendo alla ricerca di
novità, qualità, creatività e sicurezze.
In queste nuove prospettive il settore assicurativo può e deve inserirsi per dimostrare non solo la sua tenuta
anche in epoche di turbolenza, ma soprattutto la sua capacità di contribuire allo sviluppo, agli investimenti e alla
tranquillità di cittadini e mondo imprenditoriale.
IL VALORE ECONOMICO DEL CITTADINO
Maria Rosa Alaggio
alaggio@insuranceconnect.it
8. 6 INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015
del mandato di Gabriel Bernardino è soggetta a confer-
ma da parte del Parlamento Europeo: cosa che, comun-
que, è più che una formalità.
RC AUTO, È PARTITA L’ERA SENZA
TAGLIANDO
Ania e Ivass ricordano ai consumatori l’obbligatorietà
di avere con sé il certificato di assicurazione
Finisce un’epoca, se ne apre una nuova. Quella della
dematerializzazione, dell’archivio integrato antifrode e
della lotta senza quartiere all’evasione dell’obbligo di as-
sicurare la propria autovettura. Da domenica 18 ottobre
è finito l’obbligo di esporre il tagliando assicurativo sul
parabrezza dell’auto perché il controllo della copertu-
ra sarà effettuato attraverso la verifica della targa. Per
l’occasione, Ania e Ivass si sono rivolte ai consumatori
per spiegare quali saranno i principali cambiamenti di
questa nuova fase.
L’Ania ha ricordato che la copertura assicurativa potrà
essere verificata anche attraverso i dispositivi di rileva-
zione a distanza (autovelox, tutor, Telepass e telecamere
Ztl) non appena sarà approvata la norma che li omolo-
gherà anche per il controllo della Rc auto; mentre l’Ivass
ha sottolineato che per gli automobilisti resta l’obbligo,
previsto dall’articolo 180 del Codice della strada, di tene-
re a bordo del veicolo il certificato di assicurazione, ossia
il documento che attesta la regolarità della copertura.
PRENDE VITA LA FEDERAZIONE
DEI GAA UNIPOLSAI
La Fau è nata il 28 ottobre a Bologna: ne faranno parte
Aau, Gaan, Gal e GaSai
Lo scorso 28 ottobre a Bologna, è stata costituita la Fau,
la federazione delle rappresentanze degli agenti Uni-
polSai. A sottoscrivere il patto, quattro degli otto gruppi
agenti che fanno riferimento alla compagnia guidata da
Carlo Cimbri: l’associazione agenti UnipolSai (Aau), il
gruppo agenti Navale (Gaan), il gruppo agenti Liguria
(Gal) e il gruppo agenti Sai (GaSai). Entro il 31 dicembre
2017 i gruppi aderenti decideranno se dar vita a una
costituente per un’unica entità o proseguire nell’espe-
rienza federativa, hanno affermato gli intermediari in
una nota congiunta. Fau nasce aperta a ogni soluzione
“che permetta di costituire nel minor tempo possibile
un’unica rappresentanza di tutti gli agenti UnipolSai”.
Ai presidenti Jean-François Mossino (GaSai), Roberto
Pietramala (Gaan), Fabrizio Rossi (Gal) ed Enzo Sivori
(Aau) il compito di sviluppare fondamenti e obiettivi del-
la federazione.
AGENTI AUGUSTA, ENTRO IL 2016
LA FUSIONE CON IL GAA GENERALI
La mozione è stata approvata nel congresso
del 20 ottobre a Bologna
Il congresso del gruppo agenti Augusta, svoltosi mar-
tedì 20 ottobre a Bologna, si è concluso con l’approva-
zione a larghissima maggioranza di una mozione che ha
sancito la volontà di procedere, entro il 2016, con l’in-
tegrazione con il gruppo agenti Generali. La mozione,
presentata dal presidente del gruppo, Federico Serrao,
è stata l’unica in discussione e ha rappresentato il cor-
po centrale dell’assemblea. Il congresso è stato anche
l’occasione per fare il punto sullo stato di integrazione
di Augusta in Generali Italia, al termine di due anni e
mezzo che hanno visto il gruppo agenti estremamente
attivo e partecipativo. L’integrazione del marchio Augu-
sta, e dei suoi agenti, nel progetto Generali Italia è stata
la prima a giungere a compimento, con un roll out ormai
completo di tutte le agenzie.
BREVI
Il direttivo del Gaa Augusta con il management di Generali Italia
9. INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015 7
TANTE ALTRE NEWS
SU INSURANCETRADE.IT
Usa il qr code per accedere alla homepage
e iniziare a navigare
Sul portale www.insurancetrade.it è possibile
trovare tante altre news riguardanti il mercato,
le compagnie, la distribuzione, la normativa e
tutte le novità legate al settore assicurativo. Le
notizie della sezione Brevi sono inoltre appro-
fondite on line sul sito. Collegati con smartpho-
ne o tablet per accedere alla homepage, dalla
quale puoi navigare liberamente. Nel mese di
ottobre i contenuti più visti sul sito sono stati:
la news Rc auto: la fine di un’epoca; l’articolo
di resoconto del convegno di Insurance Connect
sull’intermediazione, Intermediari nell’era del-
la selezione; l’articolo Quale welfare possiamo
permetterci?; la news Rc auto, il Tar del Lazio
dà ragione alle compagnie; la news, Citylife,
Generali presenta il logo per la sua torre.
Puoi anche registrarti gratuitamente e scegliere
di ricevere nella email ogni giorno il quotidiano
di settore Insurance Daily e la newsletter setti-
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ty, presente sui principali social network, come
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12. 10 INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015
Nell’adempimento del man-
dato peritale indicato nelle
polizze vi è sempre l’indi-
viduazione della causa del
sinistro. Nella risposta a tale
punto bisogna porre la giusta
attenzione, per quanto non
sempre sia possibile dare una
risposta certa.
A volte esistono difficoltà
oggettive di individuazione
sul luogo di sinistro, ma più
spesso dipende l’approccio
con cui tale causa viene ri-
cercata.
Gli eventi dannosi
traggono origine da
un insieme di fatto-
ri e concomitanze che
concorrono parimenti
all’accadimento del sini-
stro e dei quali, nell’am-
bito delle operazioni
peritali, non sempre si
tiene conto.
Riferendoci al mondo
sportivo, è come limi-
tarsi ad affermare che
la palla entra in porta
perché il portiere non
PERITI
CAUSE e CONCAUSE
di MAURIZIO TRAVAGLINIconsigliere di Aipai
è riuscito a parare, tra-
scurando invece la cir-
costanza che la stessa
palla, per andare in goal,
ha attraversato tutto il
campo da calcio e supe-
rato il resto della squa-
dra.
L’atteggiamento cor-
retto nella ricerca della
causa è quello di segui-
re un approccio di siste-
ma che analizzi evento e
contesto in tutte le sue
componenti.
L’allineamento di falle
latenti
La questione può esse-
re rappresentata grafi-
camente richiamando
lo Swiss cheese model
(vedi figura 1), normal-
mente utilizzato in am-
bito aeronautico con fi-
nalità di prevenzione.
Questo modello descri-
ve un evento dannoso
come la conseguenza
Le operazioni peritali non sempre tengono conto,
nell’individuare le origini di un evento dannoso, di fattori
e concomitanze di diverse origini che contribuiscono
all’accadimento del sinistro. Per evitare valutazioni
sommarie, è indispensabile adottare un sistema
di analisi focalizzato sui fatti e sul contesto in tutte
le sue componenti
“a trajectory of
accident
opportunity”
Figura 1
13. INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015 11
del verificarsi contem-
poraneo di una serie
di circostanze. Queste
consistono in carenze
(falle) del sistema di di-
fesa posto a protezione
e salvaguardia di perso-
ne e/o cose esposte a
un qualche rischio. L’ac-
cident si verifica quan-
do le falle latenti inevita-
bilmente presenti sulle
barriere del sistema di
protezione si attivano,
allineandosi, rendendo
il sistema difensivo inef-
ficace e non in grado
di opporre alcuna resi-
stenza (protezione) al
verificarsi del danno.
Tale modello può essere
adattato a ogni caso in
esame, e in particolare
ai danni di una certa ri-
levanza.
Le barriere poste a dife-
sa sono individuabili nei
vari sistemi di preven-
zione e protezione, uniti
a condotte comporta-
mentali e normative.
Come falle, le realizza-
zioni di sistemi non a re-
gola d’arte, l’omissione
di alcuni adempimenti e
il comportamento irre-
sponsabile delle perso-
ne (fattore umano).
A titolo di esempio, in
caso di eventi alluvio-
nali si potrebbero indi-
viduare come falle una
pianificazione del suolo
inadeguata, una rete
fognaria sottodimen-
sionata, l’aumentata im-
permeabilizzazione del
suolo, la mancata ma-
nutenzione.
Nel caso di fenomeno
elettrico, la mancanza
e/o obsolescenza del-
le protezioni, il sotto-
dimensionamento dei
cavi, l’utilizzo di ciabatte
e prese multiple.
Individuare
le responsabilità
L’approccio sopra de-
scritto nasce, come det-
to, a fini preventivi per
la realizzazione di bar-
riere sempre più efficaci
nel contesto (rischio) in
esame.
L’analisi sistemica dell’e-
vento, come sintetizza-
ta dallo Swiss cheese
model, andrebbe effet-
tuata anche in sede di
perizia, ricostruendo a
ritroso la dinamica del
sinistro, per l’individua-
zione di cause e con-
cause. La comprensione
a fondo dell’evento per-
mette oltre alla verifica
dell’esistenza e opera-
tività della garanzia di
polizza, anche l’indivi-
duazione delle respon-
sabilità coinvolte, che
in certi casi potrebbero
mettere in discussione
l’accidentalità dell’even-
to stesso.
14. 12 INSURANCE REVIEW, NOVEMBRE 2015
PREVIDENZA
La moderna teoria di porta-
foglio ci aiuta a capire come
investire, cioè come allocare
le risorse finanziarie tra asset
diversi tra di loro, in modo da
ottenere il rapporto desiderato
tra rischio e rendimento. Tut-
tavia, per un fondo pensione
negoziale è molto importante
riflettere su che cosa mette-
re in portafoglio, proprio per
adempiere completamente
alla propria funzione.
Siamo soliti ritenere che
il compito di chi gestisce
il risparmio sia quello di
assicurare l’integrità del
capitale nel tempo, cioè
difendendolo dal pro-
cesso inflattivo, facen-
dolo poi crescere anche
in termini reali grazie a
buoni frutti, come sono
gli interessi, i dividendi e i
capital gain. In questa ot-
tica, però, il risparmio ap-
pare come qualcosa che
si è già costituito, cioè
come uno stock, che va
difeso e fatto fruttare.
Per un fondo pensione,
invece, il risparmio è es-
senzialmente un flusso,
visto che è il risultato
di un piano di accumu-
lo progressivo che può
interrompersi qualora
l’iscritto resti disoccupa-
to. Questa constatazio-
ne spiega perché i fondi
pensione debbano atte-
nersi a una prospettiva
duplice, anche nella sele-
zione degli investimenti;
perché come missione
principale hanno quel-
la di sostenere il futuro
pensionistico degli iscrit-
ti, ma in subordine de-
vono favorire il presente
dell’economia reale che
dà lavoro agli iscritti,
affinché possano con-
tinuare ad accantonare
risparmio previdenziale.
È questa seconda pro-
spettiva che deve essere
considerata nel decidere
PERCHÉ INVESTIREnella CRESCITA
di MICHELE TRONCONIpresidente di Assofondipensione
Le necessità dell’economia, in cui vivono iscritti e lavoratori,
impongono alla gestione dei fondi pensione di temperare
un approccio troppo prudente. Individuare cosa e come
investire significa oggi sapere osare di più, cogliendo
tutte le opportunità di una fase che chiede sostegno allo
sviluppo
che cosa mettere in por-
tafoglio; perché gli inve-
stimenti non sono mai
neutri, come sembra ac-
quisito anche tra i cultori
della sostenibilità e degli
standard etici; non basta
valutarli in base al rendi-
mento atteso ma biso-
gna considerare anche
l’effetto propulsivo che
la scelta d’investimento
produce da subito sul si-
stema economico.
No alle politiche
neutrali
Per semplificare basta
un esempio. Negli anni
settanta un Fondo pen-
sione britannico investì in
quadri e in oggetti d’arte,
puntando sull’aumen-
to delle loro quotazioni,
cosa che puntualmente
avvenne. Si trattò, però,
del tipo di investimento
che un fondo pensione
dovrebbe evitare. Per-
ché, anche se frutta, non
getta seme; non fa cir-
colare i redditi. Si pensi,
se invece di comprare
dei quadri si fosse finan-
ziata l’edificazione di un
museo dove quei quadri
avrebbero potuto esser
visti da tutti; si pensi al
lavoro che sarebbe stato
necessario per realizzare
l’opera e a come i costi
sostenuti si sarebbero
trasformati in ricavi per
fornitori e salari per i la-
voratori, alimentando i
consumi, con il loro tipi-
co effetto moltiplicativo.
Non solo gli investimen-
ti non sono mai neutri,