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© PI-ME, Pavia 2011
ISSN 1592-7830

M. Corradi1, D. Poli2, R. Tillo1, M. Goldoni1,2, O. Acampa2, P. Mozzoni1,2, F. Sabbadini1, S. Pinelli1,
P. Carbognani3, E. Internullo3, A. Casalini4, G. Gervasi1, A. Filetti1, A. Mutti1

Diagnosi molecolare precoce del tumore polmonare:
un metodo per escludere la malattia
1
2
3
4

Laboratorio di Tossicologia Industriale, Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzione, Università di Parma, Via Gramsci
14, 43126 Parma
Centro di ricerca INAIL presso l’Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma
Unità di chirurgia Toracica, Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma
Unità di Endoscopia polmonare e toracica, Azienda Ospedaliera di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma

RIASSUNTO. L’obbiettivo di questo studio è l’individuazione
di nuovi indicatori per la diagnosi del tumore al polmone.
Sono stati reclutati 61 pazienti con tumore non a piccole
cellule (NSCLC) e 42 controlli. Nei NSCLC erano
significativamente più alti: H2O2 nel condensato dell’aria
esalata, pentano, esano, C9-nonenale, trans-2-eptanale
e trans-2-nonenale nell’aria esalata, mentre il C5-pentanale
era significativamente più basso. Utilizzando modelli
di statistica multivariata, è stata calcolata una sensibilità
del 73.8%, una specificità del 76.2%. Questo studio dimostra
che applicando tale test seguito da test con più alto potere
diagnostico (PET) solo sui positivi, è possibile diminuire
il numero di falsi positivi.

ABSTRACT. EARLY MOLECULAR DIAGNOSIS OF LUNG CANCER:
A METHOD TO RULE OUT THE DISEASE. Aim of this study was the
determination of new markers for the diagnosis of lung cancer.
61 patients with non-small cell lung cancer (NSCLC) and 42
controls were enrolled. In the NSCLC patients the following
markers were increased: H2O2 in exhaled breath condensate,
pentane, hexane, nonenal, trans-2-heptanal, trans-2-nonenal
in exhaled breath, while pentanal was decreased. Using
multivariate statistical models, a sensitivity of 73.8% and
a specificity of 76.8% were calculated. This study shows
that with this non-invasive test followed by a most powerful
test on positives (e.g. PET) it is possible to decrease the number
of false positives.
Key words: exhaled air, lung cancer, non invasive biomarkers.

Introduzione
Il tumore polmonare è la principale causa di morte per
cancro al mondo. La prognosi è ancora infausta a causa
dell’assenza di validi approcci alla diagnosi precoce, alla
presenza di metastasi al momento della diagnosi, alla frequenza di recidive dopo la resezione chirurgica e alla
scarsa risposta alla chemioterapia. La diagnosi precoce attraverso screening di massa non è semplice. La citologia
dell’espettorato e radiografie annuali non hanno mostrato
benefici nella riduzione della mortalità per cancro polmonare (1). L’utilizzo della TC spirale a bassa risoluzione
nello screening di soggetti ad alto rischio appare promettente (2) anche se queste tecniche radiologiche presentano
una bassa specificità e secondo studi più recenti non sembrano ridurre il rischio di tumore polmonare avanzato e di
mortalità (3).
La fase pre-clinica di tumore polmonare può durare diversi anni. La lunghezza di questo intervallo è una finestra
di opportunità per la diagnosi molecolare precoce. Matrici
biologiche facilmente ottenibili come escreato (4), condensato dell’aria espirata (5), aria esalata (6) e sangue (7)
contengono alterazioni molecolari associate col tumore
polmonare.
Tra i test non invasivi, l’analisi dei composti organici
volatili (VOCs) nell’aria esalata sembra essere davvero
promettente: dati pubblicati hanno mostrato che l’esalato
contiene un pattern di VOCs che permette di distinguere
tra pazienti con e senza tumore polmonare. Inoltre, l’aria
esalata può essere facilmente condensata permettendo la
misura di indicatori non volatili. L’espettorato indotto dall’inalazione di una soluzione salina ipertonica è una tecnica moderatamente invasiva usata per ottenere cellule e
materiale solubile dalle vie aeree polmonari. Gli indicatori
molecolari emergenti rilevati nell’escreato, principalmente legati alla riparazione del DNA e allo stress ossidativo, sembrano promettenti, insieme alla TC spirale nello
screening del tumore polmonare.
L’identificazione di nuovi indicatori è probabilmente il
problema più importante per la messa a punto di approcci
diagnostici non invasivi che potrebbero notevolmente migliorare la sensibilità e la specificità delle procedure radiologiche di screening.
G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl
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93

Lo scopo di questo studio è stato una validazione di un
nuovo approccio molecolare nella valutazione del rischio
neoplastico polmonare, che potrebbe permettere una più
agevole identificazione di soggetti ad alto rischio, per poter meglio pianificare strategie di prevenzione.

Materiali e metodi
Reclutamento dei pazienti e dei controlli
In questa prima fase dello studio, Sono stati reclutati 61
pazienti con NSCLC e 42 controlli presso le seguenti Unità
Operative dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma:
1) Unità Operativa di Pneumologia ed Endoscopia Toracica;
2) Unità Operativa di Chirurgia Toracica; 3) Unità Operativa
di Scienze Radiologiche. I dati anamnestici sono stati raccolti e inseriti in un database, per ogni singolo paziente sono
stati registrati età, sesso, abitudine tabagica (ex=non fumavano da almeno un anno), patologie associate, stadio della
malattia. I casi/controlli sono stati selezionati tra i pazienti
che si sottoponevano a TC o broncoscopia per approfondimenti diagnostici di sospette neoplasie polmonari, oppure ad
indagini radiologiche. Venivano classificati come casi i pazienti con diagnosi finale di tumore polmonare non a piccole
cellule (NSCLC), controlli tutti i pazienti con diagnosi di patologie polmonari non neoplastiche. Le caratteristiche dei
pazienti sono riassunte in Tabella I.
La valutazione di diagnosi e stadio era basata sulle linee guida dell’International Union Against Cancer TNM
staging system (8), ossia tramite approfondimenti diagnostici che hanno permesso di valutare l’estensione della
neoplasia e l’eventuale invasione a distanza e comprendevano l’esecuzione di TC toraco-addominale ed ecografia
addominale e, se indicato, anche TC cerebrale e scintigrafia ossea, laddove si era sospettato un coinvolgimento dell’encefalo o del sistema scheletrico. Inoltre, si è giunti alla
definizione dell’istotipo del tumore attraverso l’esame
istologico. I soggetti reclutati sono stati adeguatamente
informati sulla finalità dello studio e hanno firmato un
consenso informato. Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico dell’Università di Parma e condotto in
conformità con la Dichiarazione di Helsinki.
Tabella I. Caratteristiche dei soggetti arruolati nello studio
Controlli (N=42)

NSCLC (N=61)

Sesso

12 F/30 M

18 F/43 M

Età

62.9 (SD: 9.2)

68.6 (SD: 8.4)

Fumo

12 no/18 ex/12
fumatori

8 no/24 ex/29
fumatori

Pacchi/Anno

29.1 (16.8-46.3)

43.0 (30.2-58.2)

Diagnosi

19 Noduli
23 Altro

37 ADK
18 SCC
6 Altro

Stadio

19 IA
14 IB
5 IIA-B
10 III-IV
5 ND

Condensato dell’aria esalata
Raccolta del condensato dell’aria esalata (CAE)
La raccolta del CAE è stata effettuata mediante un
condensatore portatile (TURBO DECCS, MEDIVAC,
Parma, Italia) alla temperatura di -5°C, chiedendo ai soggetti di respirare a volume corrente per circa 15 minuti attraverso un boccaglio monouso connesso al sistema di
condensazione. I campioni sono stati conservati a -80°C
fino all’esecuzione dell’analisi. I campioni di aria esalata
sono stati raccolti da ciascun soggetto mediante un’espirazione lenta a capacità vitale, utilizzando il Bio-VOC
(Markers International Ltd, Rhondda Cynon, UK). Tale
sistema di raccolta è costituito da uno speciale contenitore in Teflon fornito di una valvola ad una sola via sia in
entrata che in uscita, che permette di trattenere gli ultimi
150 ml dell’esalato. Dopo aver aggiunto 1 μl di 10-5 M di
soluzione di standard interno (IS) in ogni contenitore, i
Bio-VOC sono stati conservati a 4° C ed analizzati entro
2 ore (9, 10).
Biomarcatori nel CAE e nell’aria esalata
Il perossido d’idrogeno nel condensato è stato misurato utilizzando un kit commerciale (Amplex Red kit, Molecular Probes, Eugene, Usa) con un limite di rilevabilità
(LOD) di 0.02 µM (11). I 13 VOCs già precedentemente
utilizzati (9) e le Aldeidi (10) sono stati misurati mediante
SPME accoppiata a GC-MS.
DNA circolante
Il sangue periferico dei soggetti è stato prelevato in
provette contenenti EDTA ed entro 2 ore dal prelievo è
stato centrifugato a 3000 rpm per 20 minuti. Il plasma è
stato quindi prelevato ed ulteriormente centrifugato a
14000 rpm per 5 minuti per eliminare ogni eventuale contaminazione cellulare. Sono stati estratti 600 μl di tale plasma con kit commerciale Pure Link Genomic DNA Mini
kit (Invitrogen, UK) e congelati a -20°C. La quantificazione del DNA plasmatico è stata svolta con tecnica di
Real Time PCR (12).

Analisi statistica
A causa di deviazioni significative dalla normalità (test
di Kolmogorov-Smirnov), tutte le variabili diagnostiche
considerate sono presentate con la mediana (range interquartile), con conseguente applicazione di test esclusivamente non parametrici. Nel caso di confronti tra due
gruppi, è stato utilizzato il test di Mann-Whitney. Per
quanto riguarda le correlazioni, è stato utilizzato il test di
Spearman. Tutti i tests sono stati effettuati con PASW 18
(SPSS, USA) o con PRISM 4.0 (Graphpad, USA) ed è
stata scelta una soglia di significatività di 0.05.
Per valutare il potere diagnostico delle singole variabili, sono state costruite curve ROC considerando i seguenti parametri:
– Potere diagnostico: è stata calcolata l’area sotto la
curva (AUC) con l’intervallo di confidenza al 95%. Il
94

G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl
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potere diagnostico è stato considerato significativo
quando l’estremo inferiore di tale intervallo era >0.5.
– Il valore di cut-off con i conseguenti calcoli di sensibilità e specificità era il punto di flesso della curva ROC
(somma di sensibilità e specificità massima).
Nel caso di analisi multivariata, le probabilità di appartenenza ad un gruppo calcolate mediante regressione
logistica sono state utilizzate per costruire le curve ROC.

mentre si aveva un aumento della specificità (83.9%) al
punto di flesso della curva ROC (dati non mostrati).
H2O2-CAE correlava debolmente con P/Y (r=0.38.
p<0.05), così come C9, trans-2-eptanale e trans-2-nonenale (r compresi tra 0.3 e 0.36) solo nel gruppo di controllo. Nel gruppo di malati, trans-2-eptanale e trans-2-nonenale erano leggermente più alte nei soggetti con ADK
rispetto a SCC (p<0.05), mentre l’effetto dello stadio non
era mai significativo (I-II vs. III-IV).

Risultati
Discussione
Alcuni biomarcatori risultavano aumentati nel gruppo
di pazienti con NSCLC: H2O2 -CAE (p<0.01), pentano
Questo studio, collocabile all’interno di un Progetto
(p<0.05), esano (p<0.05), nonenale-C9 (p<0.01), trans-2Regionale nato per la diagnosi non-invasiva del tumore
eptanale (p<0.05) and trans-2-nonenale (p<0.01). Al conpolmonare, racchiude circa i 2/3 dei pazienti finora reclutrario, pentanale-C5 risultava diminuito (p<0.05) (Tatati, e per questa regione i risultati vanno considerati anbella II). Per gli altri VOCs e il DNA circolante le diffecora preliminari. Tuttavia, il principale vantaggio rispetto
renze tra i due gruppi risultavano significative (dati non
a tanti altri studi presenti in letteratura è che i bias presenti
mostrati). H2O2-CAE risultava il biomarcatore con magnel reclutamento dei soggetti di controllo sono assai rigiore potere diagnostico se considerato singolarmente.
dotti, in quanto i soggetti di controllo sono stati reclutati
Nella curva ROC, AUC=0.66 (95%CI: 0.55-0.76) con
direttamente nei reparti dove venivano effettuate le analisi
una sensibilità di 65.6% ed una specificità di 64.3% al punto di flesso (0.22
µm, dati non mostrati). Dopo aver verificato l’indipendenza reciproca dei
biomarcatori considerati per evitare
multi-collinearità, si è quindi proceduto all’analisi multivariata considerando un pattern di sostanze.
Le variabili significative, insieme a
quelle non significative ma con p<0.2
(2-metilpentano, etilbenzene, butanaleC4, octanale-C8), sono state incluse
nel modello della regressione logistica
utilizzata poi per costruire la curva
ROC, riportata in Figura 1.
Al punto di flesso, la sensibilità era
73.8% and la specificità 76.2%; AUC
era 0.799 (0.713-0.884), indicando un
buon potere diagnostico.
Infine, N=31 soggetti per gruppo
venivano accoppiati per sesso, età ed
abitudini tabagiche, ed in questo caso Figura 1. Curva ROC costruita con le probabilità di appartenenza al gruppo
si manteneva la sensibilità (71%), ottenuta con la regressione logistica. In nero è riportato il punto di flesso
Tabella II. Andamento dei biomarcatori risultati significativamente diversi tra i due gruppi. I dati sono riportati
come mediana (intervallo interquartile)
Controlli

NSCLC

Sig. (p)

H2O2-CAE (µM)

0.17 (0.11-0.42)

0.33 (0.15-1.10)

0.008

Pentano (pM)

233.7 (128.2-770.1)

471.9 (239.1-1320.5)

0.011

Esano (pM)

25.4 (8.2-50.0)

40.3 (22.7-69.2)

0.011

C5 (pM)

36.9 (20.9-59.6)

24.6 (14.8-45.0)

0.015

C9 (pM)

26.4 (20.4-40.8)

36.3 (30.4-52.8)

0.007

Trans-2-eptanale (pM)

1.7 (1.0-6.7)

6.6 (1.0-10.1)

0.039

Trans-2-nonenale (pM)

2.6 (1.7-4.9)

4.6 (2.5-9.9)

0.005
G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl
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diagnostiche (TAC, broncoscopia), in seguito alla presenza di sintomi polmonari o in presenza di noduli polmonari da seguire in follow-up ma con diagnosi negativa
per il tumore polmonare. Questo ha permesso di avere un
campione di controllo ben bilanciato per quanto riguarda
sesso ed età rispetto ai pazienti con NSCLC, e con variazioni accettabili per quanto riguarda le abitudini tabagiche. H2O2-CAE è indicato in molti studi come indicatore
sensibile di infiammazione e stress ossidativo (13). Nel
CAE, abbiamo osservato dei livelli significativamente più
alti di H2O2 nei soggetti malati rispetto al gruppo di controllo. C’è inoltre da osservare che, costruendo con H2O2
una curva ROC, nonostante AUC sia significativamente
maggiore di 0.5, indicando quindi un significativo potere
diagnostico, al valore di cut-off (0.22 µM) sensibilità
(63.5%) e specificità (67.3%) non consigliano l’utilizzo di
H2O2-CAE come singolo test di diagnosi, questi risultati
erano peggiori per i VOCs risultati significativamente diversi tra i due gruppi. Questo rendeva quindi necessario
l’utilizzo di un test multivariato tenendo contemporaneamente conto di un pattern di sostanze.
Le aldeidi volatili (da C3 a C9 + le forme trans-2 esanale, eptenale e nonenale) costituiscono un valido pattern
che potrebbe essere utilizzato per valutare lo stress ossidativo, in quanto sono specie chimiche altamente reattive
che derivano dalla perossidazione lipidica. Anche pentano
ed esano sono comunemente considerati biomarcatori di
stress ossidativo (9, 10). Nel nostro studio, abbiamo visto
una diminuzione significativa di C5 ed un aumento significativo di C9, trans-2-nonenale e, alla soglia di significatività, di trans-2-eptenale. I risultati sono diversi da quelli
precedentemente pubblicati da noi, dove risultavano più
alti i livelli di tutte le aldeidi C3-C9, per il semplice fatto
che in tal caso era stato preso come gruppo di controllo un
gruppo di soggetti sani non fumatori per una comparazione preliminare (10). Se da un lato il fumo aveva un’influenza modesta su alcuni dei parametri solo considerando
il gruppo di controllo, merita ulteriori approfondimenti
l’effetto dell’istotipo sui livelli di trans-2eptanale e trans2-nonenale.
Considerando il discreto potere diagnostico del pattern
di sostanze sia per dati indipendenti che accoppiati, abbiamo provato a fare una simulazione di tipo diagnostico.
Se applicassimo tale test in prima battuta e quindi la PET
solo sui positivi al nostro test in un campione di 500 noduli
con prevalenza del tumore del 5% (25 malati e 475 sani),
con i primi valori di sensibilità e specificità (dati indipendenti) si otterrebbero 9 falsi negativi (individueremmo cioè

95

16/25=64% dei tumori) e 12 falsi positivi (12/475=2.5%),
mentre con la sola PET avremmo 50 falsi positivi. Applicando le sensibilità e specificità ottenute in seguito all’appaiamento, avremmo 9 falsi negativi e 8 falsi positivi. È
evidente in entrambi i casi l’aumento della specificità nell’esclusione della malattia dei due test applicati in serie.

Bibliografia
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13) Chan HP, Tran V, Lewis C, Thomas PS. Elevated levels of oxidative
stress markers in exhaled breath condensate. J Thorac Oncol 2009;
4: 172-178.

Richiesta estratti: Prof. Massimo Corradi, Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzione, Università di
Parma, Via Gramsci 14, 43126, Parma, Italy, E-mail: massimo.corradi@unipr.it, tel: +390521033098

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63 diagnosi molecolare precoce del tumore polmonare

  • 1. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl, 92-95 http://gimle.fsm.it © PI-ME, Pavia 2011 ISSN 1592-7830 M. Corradi1, D. Poli2, R. Tillo1, M. Goldoni1,2, O. Acampa2, P. Mozzoni1,2, F. Sabbadini1, S. Pinelli1, P. Carbognani3, E. Internullo3, A. Casalini4, G. Gervasi1, A. Filetti1, A. Mutti1 Diagnosi molecolare precoce del tumore polmonare: un metodo per escludere la malattia 1 2 3 4 Laboratorio di Tossicologia Industriale, Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzione, Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma Centro di ricerca INAIL presso l’Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma Unità di chirurgia Toracica, Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma Unità di Endoscopia polmonare e toracica, Azienda Ospedaliera di Parma, Via Gramsci 14, 43126 Parma RIASSUNTO. L’obbiettivo di questo studio è l’individuazione di nuovi indicatori per la diagnosi del tumore al polmone. Sono stati reclutati 61 pazienti con tumore non a piccole cellule (NSCLC) e 42 controlli. Nei NSCLC erano significativamente più alti: H2O2 nel condensato dell’aria esalata, pentano, esano, C9-nonenale, trans-2-eptanale e trans-2-nonenale nell’aria esalata, mentre il C5-pentanale era significativamente più basso. Utilizzando modelli di statistica multivariata, è stata calcolata una sensibilità del 73.8%, una specificità del 76.2%. Questo studio dimostra che applicando tale test seguito da test con più alto potere diagnostico (PET) solo sui positivi, è possibile diminuire il numero di falsi positivi. ABSTRACT. EARLY MOLECULAR DIAGNOSIS OF LUNG CANCER: A METHOD TO RULE OUT THE DISEASE. Aim of this study was the determination of new markers for the diagnosis of lung cancer. 61 patients with non-small cell lung cancer (NSCLC) and 42 controls were enrolled. In the NSCLC patients the following markers were increased: H2O2 in exhaled breath condensate, pentane, hexane, nonenal, trans-2-heptanal, trans-2-nonenal in exhaled breath, while pentanal was decreased. Using multivariate statistical models, a sensitivity of 73.8% and a specificity of 76.8% were calculated. This study shows that with this non-invasive test followed by a most powerful test on positives (e.g. PET) it is possible to decrease the number of false positives. Key words: exhaled air, lung cancer, non invasive biomarkers. Introduzione Il tumore polmonare è la principale causa di morte per cancro al mondo. La prognosi è ancora infausta a causa dell’assenza di validi approcci alla diagnosi precoce, alla presenza di metastasi al momento della diagnosi, alla frequenza di recidive dopo la resezione chirurgica e alla scarsa risposta alla chemioterapia. La diagnosi precoce attraverso screening di massa non è semplice. La citologia dell’espettorato e radiografie annuali non hanno mostrato benefici nella riduzione della mortalità per cancro polmonare (1). L’utilizzo della TC spirale a bassa risoluzione nello screening di soggetti ad alto rischio appare promettente (2) anche se queste tecniche radiologiche presentano una bassa specificità e secondo studi più recenti non sembrano ridurre il rischio di tumore polmonare avanzato e di mortalità (3). La fase pre-clinica di tumore polmonare può durare diversi anni. La lunghezza di questo intervallo è una finestra di opportunità per la diagnosi molecolare precoce. Matrici biologiche facilmente ottenibili come escreato (4), condensato dell’aria espirata (5), aria esalata (6) e sangue (7) contengono alterazioni molecolari associate col tumore polmonare. Tra i test non invasivi, l’analisi dei composti organici volatili (VOCs) nell’aria esalata sembra essere davvero promettente: dati pubblicati hanno mostrato che l’esalato contiene un pattern di VOCs che permette di distinguere tra pazienti con e senza tumore polmonare. Inoltre, l’aria esalata può essere facilmente condensata permettendo la misura di indicatori non volatili. L’espettorato indotto dall’inalazione di una soluzione salina ipertonica è una tecnica moderatamente invasiva usata per ottenere cellule e materiale solubile dalle vie aeree polmonari. Gli indicatori molecolari emergenti rilevati nell’escreato, principalmente legati alla riparazione del DNA e allo stress ossidativo, sembrano promettenti, insieme alla TC spirale nello screening del tumore polmonare. L’identificazione di nuovi indicatori è probabilmente il problema più importante per la messa a punto di approcci diagnostici non invasivi che potrebbero notevolmente migliorare la sensibilità e la specificità delle procedure radiologiche di screening.
  • 2. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl http://gimle.fsm.it 93 Lo scopo di questo studio è stato una validazione di un nuovo approccio molecolare nella valutazione del rischio neoplastico polmonare, che potrebbe permettere una più agevole identificazione di soggetti ad alto rischio, per poter meglio pianificare strategie di prevenzione. Materiali e metodi Reclutamento dei pazienti e dei controlli In questa prima fase dello studio, Sono stati reclutati 61 pazienti con NSCLC e 42 controlli presso le seguenti Unità Operative dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma: 1) Unità Operativa di Pneumologia ed Endoscopia Toracica; 2) Unità Operativa di Chirurgia Toracica; 3) Unità Operativa di Scienze Radiologiche. I dati anamnestici sono stati raccolti e inseriti in un database, per ogni singolo paziente sono stati registrati età, sesso, abitudine tabagica (ex=non fumavano da almeno un anno), patologie associate, stadio della malattia. I casi/controlli sono stati selezionati tra i pazienti che si sottoponevano a TC o broncoscopia per approfondimenti diagnostici di sospette neoplasie polmonari, oppure ad indagini radiologiche. Venivano classificati come casi i pazienti con diagnosi finale di tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC), controlli tutti i pazienti con diagnosi di patologie polmonari non neoplastiche. Le caratteristiche dei pazienti sono riassunte in Tabella I. La valutazione di diagnosi e stadio era basata sulle linee guida dell’International Union Against Cancer TNM staging system (8), ossia tramite approfondimenti diagnostici che hanno permesso di valutare l’estensione della neoplasia e l’eventuale invasione a distanza e comprendevano l’esecuzione di TC toraco-addominale ed ecografia addominale e, se indicato, anche TC cerebrale e scintigrafia ossea, laddove si era sospettato un coinvolgimento dell’encefalo o del sistema scheletrico. Inoltre, si è giunti alla definizione dell’istotipo del tumore attraverso l’esame istologico. I soggetti reclutati sono stati adeguatamente informati sulla finalità dello studio e hanno firmato un consenso informato. Lo studio è stato approvato dal Comitato Etico dell’Università di Parma e condotto in conformità con la Dichiarazione di Helsinki. Tabella I. Caratteristiche dei soggetti arruolati nello studio Controlli (N=42) NSCLC (N=61) Sesso 12 F/30 M 18 F/43 M Età 62.9 (SD: 9.2) 68.6 (SD: 8.4) Fumo 12 no/18 ex/12 fumatori 8 no/24 ex/29 fumatori Pacchi/Anno 29.1 (16.8-46.3) 43.0 (30.2-58.2) Diagnosi 19 Noduli 23 Altro 37 ADK 18 SCC 6 Altro Stadio 19 IA 14 IB 5 IIA-B 10 III-IV 5 ND Condensato dell’aria esalata Raccolta del condensato dell’aria esalata (CAE) La raccolta del CAE è stata effettuata mediante un condensatore portatile (TURBO DECCS, MEDIVAC, Parma, Italia) alla temperatura di -5°C, chiedendo ai soggetti di respirare a volume corrente per circa 15 minuti attraverso un boccaglio monouso connesso al sistema di condensazione. I campioni sono stati conservati a -80°C fino all’esecuzione dell’analisi. I campioni di aria esalata sono stati raccolti da ciascun soggetto mediante un’espirazione lenta a capacità vitale, utilizzando il Bio-VOC (Markers International Ltd, Rhondda Cynon, UK). Tale sistema di raccolta è costituito da uno speciale contenitore in Teflon fornito di una valvola ad una sola via sia in entrata che in uscita, che permette di trattenere gli ultimi 150 ml dell’esalato. Dopo aver aggiunto 1 μl di 10-5 M di soluzione di standard interno (IS) in ogni contenitore, i Bio-VOC sono stati conservati a 4° C ed analizzati entro 2 ore (9, 10). Biomarcatori nel CAE e nell’aria esalata Il perossido d’idrogeno nel condensato è stato misurato utilizzando un kit commerciale (Amplex Red kit, Molecular Probes, Eugene, Usa) con un limite di rilevabilità (LOD) di 0.02 µM (11). I 13 VOCs già precedentemente utilizzati (9) e le Aldeidi (10) sono stati misurati mediante SPME accoppiata a GC-MS. DNA circolante Il sangue periferico dei soggetti è stato prelevato in provette contenenti EDTA ed entro 2 ore dal prelievo è stato centrifugato a 3000 rpm per 20 minuti. Il plasma è stato quindi prelevato ed ulteriormente centrifugato a 14000 rpm per 5 minuti per eliminare ogni eventuale contaminazione cellulare. Sono stati estratti 600 μl di tale plasma con kit commerciale Pure Link Genomic DNA Mini kit (Invitrogen, UK) e congelati a -20°C. La quantificazione del DNA plasmatico è stata svolta con tecnica di Real Time PCR (12). Analisi statistica A causa di deviazioni significative dalla normalità (test di Kolmogorov-Smirnov), tutte le variabili diagnostiche considerate sono presentate con la mediana (range interquartile), con conseguente applicazione di test esclusivamente non parametrici. Nel caso di confronti tra due gruppi, è stato utilizzato il test di Mann-Whitney. Per quanto riguarda le correlazioni, è stato utilizzato il test di Spearman. Tutti i tests sono stati effettuati con PASW 18 (SPSS, USA) o con PRISM 4.0 (Graphpad, USA) ed è stata scelta una soglia di significatività di 0.05. Per valutare il potere diagnostico delle singole variabili, sono state costruite curve ROC considerando i seguenti parametri: – Potere diagnostico: è stata calcolata l’area sotto la curva (AUC) con l’intervallo di confidenza al 95%. Il
  • 3. 94 G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl http://gimle.fsm.it potere diagnostico è stato considerato significativo quando l’estremo inferiore di tale intervallo era >0.5. – Il valore di cut-off con i conseguenti calcoli di sensibilità e specificità era il punto di flesso della curva ROC (somma di sensibilità e specificità massima). Nel caso di analisi multivariata, le probabilità di appartenenza ad un gruppo calcolate mediante regressione logistica sono state utilizzate per costruire le curve ROC. mentre si aveva un aumento della specificità (83.9%) al punto di flesso della curva ROC (dati non mostrati). H2O2-CAE correlava debolmente con P/Y (r=0.38. p<0.05), così come C9, trans-2-eptanale e trans-2-nonenale (r compresi tra 0.3 e 0.36) solo nel gruppo di controllo. Nel gruppo di malati, trans-2-eptanale e trans-2-nonenale erano leggermente più alte nei soggetti con ADK rispetto a SCC (p<0.05), mentre l’effetto dello stadio non era mai significativo (I-II vs. III-IV). Risultati Discussione Alcuni biomarcatori risultavano aumentati nel gruppo di pazienti con NSCLC: H2O2 -CAE (p<0.01), pentano Questo studio, collocabile all’interno di un Progetto (p<0.05), esano (p<0.05), nonenale-C9 (p<0.01), trans-2Regionale nato per la diagnosi non-invasiva del tumore eptanale (p<0.05) and trans-2-nonenale (p<0.01). Al conpolmonare, racchiude circa i 2/3 dei pazienti finora reclutrario, pentanale-C5 risultava diminuito (p<0.05) (Tatati, e per questa regione i risultati vanno considerati anbella II). Per gli altri VOCs e il DNA circolante le diffecora preliminari. Tuttavia, il principale vantaggio rispetto renze tra i due gruppi risultavano significative (dati non a tanti altri studi presenti in letteratura è che i bias presenti mostrati). H2O2-CAE risultava il biomarcatore con magnel reclutamento dei soggetti di controllo sono assai rigiore potere diagnostico se considerato singolarmente. dotti, in quanto i soggetti di controllo sono stati reclutati Nella curva ROC, AUC=0.66 (95%CI: 0.55-0.76) con direttamente nei reparti dove venivano effettuate le analisi una sensibilità di 65.6% ed una specificità di 64.3% al punto di flesso (0.22 µm, dati non mostrati). Dopo aver verificato l’indipendenza reciproca dei biomarcatori considerati per evitare multi-collinearità, si è quindi proceduto all’analisi multivariata considerando un pattern di sostanze. Le variabili significative, insieme a quelle non significative ma con p<0.2 (2-metilpentano, etilbenzene, butanaleC4, octanale-C8), sono state incluse nel modello della regressione logistica utilizzata poi per costruire la curva ROC, riportata in Figura 1. Al punto di flesso, la sensibilità era 73.8% and la specificità 76.2%; AUC era 0.799 (0.713-0.884), indicando un buon potere diagnostico. Infine, N=31 soggetti per gruppo venivano accoppiati per sesso, età ed abitudini tabagiche, ed in questo caso Figura 1. Curva ROC costruita con le probabilità di appartenenza al gruppo si manteneva la sensibilità (71%), ottenuta con la regressione logistica. In nero è riportato il punto di flesso Tabella II. Andamento dei biomarcatori risultati significativamente diversi tra i due gruppi. I dati sono riportati come mediana (intervallo interquartile) Controlli NSCLC Sig. (p) H2O2-CAE (µM) 0.17 (0.11-0.42) 0.33 (0.15-1.10) 0.008 Pentano (pM) 233.7 (128.2-770.1) 471.9 (239.1-1320.5) 0.011 Esano (pM) 25.4 (8.2-50.0) 40.3 (22.7-69.2) 0.011 C5 (pM) 36.9 (20.9-59.6) 24.6 (14.8-45.0) 0.015 C9 (pM) 26.4 (20.4-40.8) 36.3 (30.4-52.8) 0.007 Trans-2-eptanale (pM) 1.7 (1.0-6.7) 6.6 (1.0-10.1) 0.039 Trans-2-nonenale (pM) 2.6 (1.7-4.9) 4.6 (2.5-9.9) 0.005
  • 4. G Ital Med Lav Erg 2011; 33:3, Suppl http://gimle.fsm.it diagnostiche (TAC, broncoscopia), in seguito alla presenza di sintomi polmonari o in presenza di noduli polmonari da seguire in follow-up ma con diagnosi negativa per il tumore polmonare. Questo ha permesso di avere un campione di controllo ben bilanciato per quanto riguarda sesso ed età rispetto ai pazienti con NSCLC, e con variazioni accettabili per quanto riguarda le abitudini tabagiche. H2O2-CAE è indicato in molti studi come indicatore sensibile di infiammazione e stress ossidativo (13). Nel CAE, abbiamo osservato dei livelli significativamente più alti di H2O2 nei soggetti malati rispetto al gruppo di controllo. C’è inoltre da osservare che, costruendo con H2O2 una curva ROC, nonostante AUC sia significativamente maggiore di 0.5, indicando quindi un significativo potere diagnostico, al valore di cut-off (0.22 µM) sensibilità (63.5%) e specificità (67.3%) non consigliano l’utilizzo di H2O2-CAE come singolo test di diagnosi, questi risultati erano peggiori per i VOCs risultati significativamente diversi tra i due gruppi. Questo rendeva quindi necessario l’utilizzo di un test multivariato tenendo contemporaneamente conto di un pattern di sostanze. Le aldeidi volatili (da C3 a C9 + le forme trans-2 esanale, eptenale e nonenale) costituiscono un valido pattern che potrebbe essere utilizzato per valutare lo stress ossidativo, in quanto sono specie chimiche altamente reattive che derivano dalla perossidazione lipidica. Anche pentano ed esano sono comunemente considerati biomarcatori di stress ossidativo (9, 10). Nel nostro studio, abbiamo visto una diminuzione significativa di C5 ed un aumento significativo di C9, trans-2-nonenale e, alla soglia di significatività, di trans-2-eptenale. I risultati sono diversi da quelli precedentemente pubblicati da noi, dove risultavano più alti i livelli di tutte le aldeidi C3-C9, per il semplice fatto che in tal caso era stato preso come gruppo di controllo un gruppo di soggetti sani non fumatori per una comparazione preliminare (10). Se da un lato il fumo aveva un’influenza modesta su alcuni dei parametri solo considerando il gruppo di controllo, merita ulteriori approfondimenti l’effetto dell’istotipo sui livelli di trans-2eptanale e trans2-nonenale. Considerando il discreto potere diagnostico del pattern di sostanze sia per dati indipendenti che accoppiati, abbiamo provato a fare una simulazione di tipo diagnostico. Se applicassimo tale test in prima battuta e quindi la PET solo sui positivi al nostro test in un campione di 500 noduli con prevalenza del tumore del 5% (25 malati e 475 sani), con i primi valori di sensibilità e specificità (dati indipendenti) si otterrebbero 9 falsi negativi (individueremmo cioè 95 16/25=64% dei tumori) e 12 falsi positivi (12/475=2.5%), mentre con la sola PET avremmo 50 falsi positivi. Applicando le sensibilità e specificità ottenute in seguito all’appaiamento, avremmo 9 falsi negativi e 8 falsi positivi. È evidente in entrambi i casi l’aumento della specificità nell’esclusione della malattia dei due test applicati in serie. Bibliografia 1) Humphrey LL, Teutsch S, Johnson M, U.S. Preventive Services Task Force. Lung cancer screening with sputum cytologic examination, chest radiography, and computed tomography: an update for the U.S. Preventive Services Task Force. Ann Intern Med 2004; 140: 740-753. 2) International Early Lung Cancer Action Program Investigators, Henschke CI, Yankelevitz DF, Libby DM, Pasmantier MW, Smith JP, Miettinen OS. Survival of patients with stage I lung cancer detected on CT screening. N Engl J Med 2006; 355: 1763-1771. 3) Bach PB, Jett JR, Pastorino U, Tockman MS, Swensen SJ, Begg CB. Computed tomography screening and lung cancer outcomes. JAMA 2007; 297: 953-961. 4) Brightling CE. Clinical applications of induced sputum. Chest 2006; 129: 1344-1348. 5) Carpagnano GE, Foschino-Barbaro MP, Mulà G, et al. 3p microsatellite alterations in exhaled breath condensate from patients with non-small cell lung cancer. Am J Respir Crit Care Med 2005; 172: 738-744. 6) Phillips M, Gleeson K, Hughes JM, et al. Volatile organic compounds in breath as markers of lung cancer: a cross-sectional study. Lancet 1999; 353: 1930-1933. 7) Andriani F, Conte D, Mastrangelo T, et al. Detecting lung cancer in plasma with the use of multiple genetic markers. Int J Cancer 2004; 108: 91-96. 8) Sobin LH, Witterkind C: TNM classification of malignant tumours. International Union against Cancer, 6th edition. New York, WileyLiss ed. 2002. 9) Poli D, Carbognani P, Corradi M, et al. Exhaled volatile organic compounds in patients with non-small cell lung cancer: cross sectional and nested short-term follow-up study. Respir Res 2005; 6: 71. 10) Poli D, Goldoni M, Corradi M, Acampa O, Carbognani P, Internullo E, Casalini A, Mutti A. Determination of aldehydes in exhaled breath of patients with lung cancer by means of on-fiber-derivatisation SPME-GC/MS. J Chromatogr B Analyt Technol Biomed Life Sci 2010; 878: 2643-51. 11) Goldoni M, Caglieri A, Andreoli R, Poli D, Manini P, Vettori MV, Corradi M, Mutti A. Influence of condensation temperature on selected exhaled breath parameters. BMC Pulm Med 2005; 5: 10. 12) Sozzi G, Conte D, Leon M, Ciricione R, Roz L, Ratcliff C, Roz E, Cirenei N, Bellomi M, Pelosi G, Pierotti MA, Pastorino U. Quantification of free circulating DNA as a Diagnostic marker in lung cancer. J Clin Oncol 2003; 21: 3902-3908. 13) Chan HP, Tran V, Lewis C, Thomas PS. Elevated levels of oxidative stress markers in exhaled breath condensate. J Thorac Oncol 2009; 4: 172-178. Richiesta estratti: Prof. Massimo Corradi, Dipartimento di Clinica Medica, Nefrologia e Scienze della Prevenzione, Università di Parma, Via Gramsci 14, 43126, Parma, Italy, E-mail: massimo.corradi@unipr.it, tel: +390521033098