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Da alcuni anni esistono in commercio prodotti che si
sostituiscono al registro cartaceo del docente (il tomo
in cui il docente annotava tutto ciò che riguardava la
propria didattica: dalla programmazione di inizio
d’anno alla relazione finale, passando per i voti, le as-
senze nelle proprie ore di lezione, gli esiti dei colloqui
con i genitori, ecc.) e prodotti che si sostituiscono al
registro di classe (il tomo, di solito presente sulla cat-
tedra, compilato da tutti i docenti che si alternavano
in classe nell’arco della giornata scolastica e su cui
segnavano gli assenti, le verifiche in programma e i
compiti assegnati, le circolari, le note disciplinari,
ecc.). I registri digitali integrano spesso in un unico
prodotto la doppia funzione, mettendo in comunica-
zione i dati del registro di classe con i dati di quello
personale.
Da quando l’introduzione dei registri elettronici è sta-
ta oggetto di un preciso - ma ancora incompleto - in-
tervento legislativo1, molte voci si sono levate in pro-
testa verso quella che sembra un’operazione di inno-
vazione su basi poco solide: le scuole non hanno fon-
di sufficienti per pagare l’acquisto del registro digita-
le, né infrastrutture tecnologiche adeguate per sup-
portarne l’adozione2, né docenti preparati alla com-
pilazione e alla comprensione/risoluzione di quei
problemi legati al suo uso. Inoltre, sembra difficile
dissipare i dubbi relativi alla tutela della privacy, al-
la sicurezza dei dati, alla durata degli stessi e alla lo-
ro reperibilità e rintracciabilità nel tempo, alla man-
canza di formati standard che consentano la comu-
nicazione tra registri diversi. E questa lista potrebbe
proseguire.3
In questa sede ci occuperemo di un tema un po’ di
nicchia, uno dei tanti che a parer nostro è stato trat-
tato con grave leggerezza: si tratta del problema del-
la sicurezza e della gestione degli elenchi delle perso-
ne presenti negli edifici scolastici.
È una leggerezza condivisa tra almeno tre gruppi di
attori e che ha - sempre a parer nostro - un vizio di
fondo: il fatto di testimoniare in modo inequivocabile
quanto, nel tentativo di introdurre innovazione nelle
scuole tramite il registro elettronico, si siano trascura-
ti i dettagli.
Attualmente, tramite la compilazione del registro elet-
tronico, i docenti certificano:
- la propria presenza4 nell’edificio scolastico - asso-
ciata ad una classe precisa. L’accesso al registro è
possibile solo dalla rete della scuola (tramite il ri-
conoscimento dell’IP), a ga-
ranzia della presenza effetti-
va del docente sul luogo di
lavoro;
- l’assenza/la presenza degli
alunni di una classe al mo-
mento dell’appello.
Nella carrellata iniziale di fun-
zioni assolte dal registro di
classe cartaceo, ne abbiamo
taciuta una: in caso di evacua-
zione dell’edificio scolastico
quel registro deve essere preso
Delfino M., Durante M. (2013). Ci siamo o non ci siamo? Il registro elettronico e i piani di evacuazione. TD Tecnologie Didattiche, 21 (3), pp. 185-187
Manuela Delfino | Scuola secondaria di Primo grado “don Milani” |
Genova (IT) | manuela.delfino@istruzione.it
Massimo Durante | RSPP Istituto Onnicomprensivo annesso al Convitto Colombo
Genova (IT) | mdurante@sdggenova.it
* Manuela Delfino | Scuola secondaria di primo grado “don Milani” |
Giardini Tito Rosina 1, Genova | manuela.delfino@istruzione.it
CI SIAMO O
NON CI SIAMO?
IL REGISTRO
ELETTRONICO E I PIANI
DI EVACUAZIONE
Who’s there? Electronic school rosters
and emergency evacuation plans
Se una scuola ha scelto di adottare il registro
elettronico di classe, cosa accade in caso di
evacuazione? Si riesce sempre ad accedere
all’elenco delle persone presenti nelle aule senza
dover ricorrere anche alla compilazione di un foglio
cartaceo?
If a school opts for electronic attendance rosters,
what happens in case of emergency evacuation?
Can you establish exactly who’s on school
premises without falling back on paper-based
lists?
185
APARERMIOMYOPINION
1 Cfr. Legge 135 del 7/08/ 2012, di conversione con
modifiche del D.L. 95 del 6/07/2012, art. 7, commi 27-
32. Il registro elettronico avrebbe dovuto essere
adottato a partire dall’a.s. 2012/13. Non essendo
ancora stato presentato dal MIUR un piano per la
dematerializzazione, molte scuole stanno ancora
temporeggiando prima di passare dal cartaceo al
digitale. Cfr. Barone, 2013.
2 Servono, per lo meno, un computer/tablet per classe, la
cablatura dell’edificio scolastico, connessioni veloci e
stabili, e la conseguente costante manutenzione di
tutto questo da parte di personale specializzato.
3 Tra gli articoli scritti su questo tema, vale la pena citare
Guastavigna 2012, 2013.
4 Cfr. Sentenza n. 11025 del 12/05/2006 della
Cassazione civile.
M. Delfino, M. Durante186
e portato con sé dal docente, perché effettui, al mo-
mento del primo appello fuori dall’edificio scolastico,
il controllo delle persone evacuate.
Cosa accade con il registro di classe digitale quando
si deve evacuare l’istituto scolastico? Dove si trova
l’elenco degli alunni e delle persone presenti nell’edi-
ficio? Cosa si può prendere e portare con sé in caso
di evacuazione? Come si fa a prendere con sé qual-
cosa che non ha fisicità?
Domande banali, cui docenti, dirigenti scolastici e
sviluppatori dei vari registri elettronici non riescono
sempre a dare risposte puntuali. Queste esitazioni si
risolvono di solito in poche possibili soluzioni:
- la soluzione di chi crede che nella tecnologia ci sia
sempre e a priori una soluzione, anche nei casi in
cui nessuno l’abbia prevista. In breve: “beh, basta
prendere il tablet e lì ci sono segnati i presenti”. Ma
i dati sono veramente nel tablet?;
- la soluzione di chi pensa che alla fin fine non si
possa ancora fare a meno della carta. La massima
potrebbe essere: “beh, basta avere [o la variante
rassegnata: “ci toccherà avere”] anche l’elenco
cartaceo degli alunni. In fin dei conti basta mette-
re una crocetta”. Ma perché, allora, adottare co-
stosi registri digitali iper-accessoriati, se non ri-
spondono alle necessità nelle situazioni di evacua-
zione?
- la soluzione un po’ fatalista di chi si affida a qual-
che santo e confida che nel gruppo di evacuati ci
sia pur sempre qualcuno che è lucidamente infor-
mato su presenti e assenti. In sintesi: “beh, quan-
do si sarà fuori, si chiederà agli alunni o al docen-
te di turno di ricostruire l’elenco dei presenti e da
lì si capirà se qualcuno è rimasto bloccato nell’edi-
ficio”. Ma pensiamo davvero che in caso di reale
evacuazione, questa sia una via praticabile?
Accettando la sintesi estrema e la sua conseguente
superficialità, vediamo ora quali sono le implicazioni
e i limiti delle tre soluzioni prospettate. Cercheremo
di formulare una minima proposta non pensata per le
sole prove di evacuazione5, rivolta a chi ha scelto di
adottare il registro digitale e vorrebbe sostituirlo in
tutto e per tutto a quello cartaceo, senza costringere
i docenti a incorrere in perdite di tempo dovute alla
duplicazione degli adempi-
menti burocratici.
Per forza di cose e per la serie-
tà che dovrebbe contraddistin-
guere i piani di sicurezza, va
scartata l’ultima ipotesi: per
quanto studenti e docente ri-
cordino perfettamente che Ti-
zio è assente e che Caio è usci-
to cinque minuti prima del se-
gnale di evacuazione, cosa ac-
cade se nell’aula erano presen-
ti alunni provenienti da altre
classi6? Cosa nel caso in cui il
docente sia un supplente in servizio da pochi giorni e
ignora i nomi e i volti dei propri studenti? Al di là del-
l’ovvio, che gli alunni - per lo più minorenni - non pos-
sano assumersi in alcun modo la responsabilità di ri-
costruire l’elenco di assenti e presenti, non si può
chiedere o dare per scontato che lo riescano a fare i
docenti.
Il dato su presenti e assenti deve essere inequivoca-
bile e integrato con informazioni certe sull’ora del-
l’uscita anticipata o dell’ingresso in ritardo.
La soluzione di chi è scettico e - pur avendo adottato
- non fa il salto completo verso il digitale è certamen-
te praticabile. Come docenti possiamo compilare il
registro digitale e - contestualmente - quello su carta.
E possiamo scrivere a partire da quale ora Sempronio
è ospite della classe. Ma se la doppia compilazione -
digitale e cartacea - è l’unica strada praticabile per
sapere chi è presente, qual è il senso di adottare un
registro elettronico? E se avessimo buone ragioni per
essere scettici, non sarebbe meglio, allora, ricorrere a
una doppia compilazione anche per quanto riguarda
i voti, i contenuti trattati, ecc.?
Se il ricorso alla carta è sintomo di resistenza e scet-
ticismo verso l’elettronico, della difficoltà a rinunciare
alle abitudini maturate negli anni e a operare la con-
versione da un sistema all’altro, allora forse è bene
compiere quello sforzo, che è soprattutto culturale,
verso il digitale e indagarne fino in fondo limiti e po-
tenzialità.
Ma se la resistenza è dovuta alle risposte parziali e
sfuggenti di chi sviluppa e vende i registri digitali, al-
lora si tratta di prendere coscienza del fatto che più
che di innovazione tecnologica dovremmo parlare di
improvvisazione, superficialità ed ingenuità tecnolo-
gica.
E la soluzione di chi ha fiducia nella tecnologia? An-
che quella è ancora insoddisfacente in merito alla si-
curezza. La maggior parte dei registri elettronici (la to-
talità?) risponde al problema delle assenze e presen-
ze interne a una classe, ma non propone soluzioni per
la gestione di altre persone presenti nell’aula: non de-
gli esterni alla classe (per es., operatori socio-educa-
tivi, visitatori autorizzati), ma - fatto ancor più grave -
non degli alunni presenti in aula e provenienti da al-
tre classi. Esistono, in generale, alcune soluzioni: per
esempio, campi in cui è possibile inserire delle note
relativamente alle voci più disparate in merito alle ore
in cui è presente un docente. Certo, basterebbe un
accordo collegiale e i docenti potrebbero inserire ne-
gli stessi spazi tutte le informazioni sui presenti in au-
la. Ma si tratta di un palliativo poco soddisfacente.
In caso di evacuazione, di reale evacuazione, è neces-
sario: (1) avere un chiaro elenco dei presenti nell’edi-
ficio scolastico al momento del suo abbandono; (2)
riuscire ad accedere facilmente ai dati, anche da fuo-
ri l’edificio scolastico.
Anche in questo caso i problemi non sono banali. In-
nanzitutto perché non è pensabile dover scartabellare
APARERMIO
5 Per legge, ogni scuola con oltre 100 allievi deve
effettuare almeno due volte all’anno la prova di
evacuazione e per far ciò occorre poter conoscere nel
modo più preciso possibile chi sono i presenti nei locali
della scuola o comunque utilizzati dalla scuola
(comprese palestre etc.). Cfr. DM 26/08/1992 “Norme
di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” e DM
10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e
per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”.
6 Lo “smistamento” per l’assenza del docente è un fatto
assai frequente nelle scuole, da quando i docenti
svolgono 18 ore di didattica in aula e non sono più a
disposizione per la sostituzione dei colleghi assenti.
7 Si pensi, per es., ai tecnici delle ditte di manutenzione
che accedono alla scuola per incarichi del comune,
della provincia e della scuola stessa.
TD Tecnologie Didattiche, 21 (3) 187
il database del registro alla ricerca dei campi note in
cui sono stati - auspicabilmente - segnati i presenti.
Inoltre, c’è un problema di accesso al registro stesso.
Se per collegarsi al registro di classe elettronico si de-
ve, di solito, accedere alla rete della scuola (ricono-
sciuta con preciso IP), non sempre è possibile farlo in
caso di evacuazione. Bisognerebbe creare un’ecce-
zione e dar modo di consultare le liste di assenti/pre-
senti (e dell’eventuale orario di uscita/ingresso) senza
il vincolo dell’IP e con qualunque oggetto digitale (an-
che - eventualmente - con i cellulari dei docenti che
si collegano con la tecnologia 3G).
Ad oggi, sembra che la maggior parte degli sviluppa-
tori dei registri digitali in commercio non sembri esse-
re molto interessata al problema.
Persino molti dirigenti scolastici e docenti sembrano
- se non così disinteressati - almeno altrettanto rasse-
gnati. Molti dei Piani di emergenza ed evacuazione
degli edifici scolastici in cui si è adottato il registro
elettronico si accontentano di formulazioni vaghe, in
cui si attribuisce al docente la responsabilità di pren-
dere e portare con sé l’elenco dei presenti nell’aula al
momento dell’evacuazione, evitando accuratamente
di affrontare il problema di cosa avere con sé: il ta-
blet? Il computer portatile? E la connessione? E per
quelli che sulla cattedra hanno un computer fisso?
Siamo certi di poter escludere a priori che - in caso di
evacuazione - la messa in salvo di un computer fisso
sia tra le priorità dei docenti. Ma non ci sentiamo di
escludere che, in caso di controversia legale, chi ha
abbandonato l’oggetto digitale non subisca conse-
guenze penali per la dimenticanza.
Le soluzioni tecnologiche ci sono, ci devono essere,
richiedono solo che qualcuno abbia voglia di attivar-
si e con una certa urgenza, non avendolo fatto quan-
do era necessario. Innanzitutto, i sistemi digitali po-
trebbero dar modo a qualunque docente di accedere
quotidianamente agli elenchi degli alunni presenti,
consentendo loro di avere un ruolo attivo nell’aiutare
in caso di emergenza. Ma questo non è sempre suffi-
ciente: l’accesso ai registri elettronici non basta, so-
prattutto nei casi in cui il registro risiede nel server
della scuola (potrebbe essere compromesso dalle
stesse cause che spingono all’evacuazione).
In questo momento sarebbe già un passo avanti il po-
ter predisporre sistemi che archivino i dati completi
relativi alla presenza di persone nelle aule dell’edificio
scolastico e che li archivino online, in luoghi esterni
al registro digitale. Si potrebbero sfruttare le potenzia-
lità dei sistemi di archiviazione di tipo cloud, che con-
sentano a chiunque - dotato di un accesso non vinco-
lato a una specifica rete e delle corrette credenziali -
di accedere alle informazioni. Sistemi digitali connes-
si al web possono essere sincronizzati a repository
online (del tipo DropBox, Google Drive, ecc.) o agli in-
dirizzi di posta elettronica predefiniti (sia quelli dei
docenti, sia quelli di persone esterne che possono in-
tervenire in caso di emergenza7). Il nudo elenco di
nomi di presenti e assenti non porrebbe problemi di
privacy e, al contempo, consentirebbe alle persone
autorizzate di avere il quadro completo dei presenti in
un plesso scolastico costantemente aggiornato.
Per quanto la diffusione di strumenti personali con-
nessi al Web sia in costante crescita, le scuole non
possono pretenderne il possesso da parte dei docen-
ti. Sarà quindi necessario che, in ogni plesso delle
istituzioni scolastiche, sia presente almeno un ogget-
to digitale (per es., uno smartphone) sincronizzato
con l’ultima versione del registro elettronico e formal-
mente affidato al referente per la sicurezza. Tutto que-
sto dovrebbe essere integrato e dettagliato nei piani
di emergenza delle scuole e condiviso collegialmente.
E in questa sede, abbiamo evitato di prospettare le
soluzioni che spingono la tecnologia ancora oltre: nel-
la nostra esperienza, quando abbiamo chiesto che il
registro elettronico di classe fosse utilizzabile anche
in caso di evacuazione, ci è stato suggerito di dotare
alunni e personale scolastico di microchip, in modo
da rilevare automaticamente gli ingressi nell’edificio
scolastico e tracciare la presenza, senza costringere i
docenti alla compilazione del registro (come se non
fosse necessario verificare che il microchip di Tizio
non sia finito nelle tasche di Caio…). Insomma, anzi-
ché sviluppare meglio i prodotti già venduti a caro
prezzo, si suggerisce di investire altro denaro.
La tecnologia può essere una soluzione a problemi ef-
fettivi e può far emergere riflessioni interessanti (basti
pensare alle possibili analisi sincroniche e diacroni-
che sui dati dei registri elettronici compilati dai singo-
li docenti, dal consiglio di classe, per le diverse disci-
pline). Ma, accade spesso che chi si occupa di tecno-
logia proponga soluzioni in risposta ad esigenze nate
dal cattivo sviluppo della tecnologia già in commer-
cio. È da un po’ di anni evidente che le scuole siano
una nicchia di mercato sempre più appetibile ed è be-
ne che docenti, dirigenti e responsabili delle politiche
scolastiche diano specifiche chiare e complete sulle
proprie esigenze, e mantengano vigile l’attenzione,
pretendendo, almeno, il buon funzionamento dei pro-
dotti per cui si è pagato.
APARERMIO
Barone M. (2013). Il registro elettronico rischia di
essere illegittimo senza l’intervento del garante
per la privacy. La tecnica della scuola.
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=
48139&action=view
(ultima consultazione 13.11.2013).
Guastavigna M. (2012). Gli aspetti amministrativi
delle tecnologie digitali irrompono sulla scena del-
la scuola. Bricks, 2 (3), pp. 33-40.
http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/
Numeri/2012/3/4_Guastavigna.pdf
(ultima consultazione 13.11.2013).
Guastavigna M. (2013). Bravo, Sette+. Autoin-
tervista sul registro elettronico. Insegnare.
http://www.insegnareonline.com/istanze/tec-
nologi-scuola/bravo
(ultima consultazione 13.11.2013).
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174 2017 evacuazione e registro elettronico

  • 1. Da alcuni anni esistono in commercio prodotti che si sostituiscono al registro cartaceo del docente (il tomo in cui il docente annotava tutto ciò che riguardava la propria didattica: dalla programmazione di inizio d’anno alla relazione finale, passando per i voti, le as- senze nelle proprie ore di lezione, gli esiti dei colloqui con i genitori, ecc.) e prodotti che si sostituiscono al registro di classe (il tomo, di solito presente sulla cat- tedra, compilato da tutti i docenti che si alternavano in classe nell’arco della giornata scolastica e su cui segnavano gli assenti, le verifiche in programma e i compiti assegnati, le circolari, le note disciplinari, ecc.). I registri digitali integrano spesso in un unico prodotto la doppia funzione, mettendo in comunica- zione i dati del registro di classe con i dati di quello personale. Da quando l’introduzione dei registri elettronici è sta- ta oggetto di un preciso - ma ancora incompleto - in- tervento legislativo1, molte voci si sono levate in pro- testa verso quella che sembra un’operazione di inno- vazione su basi poco solide: le scuole non hanno fon- di sufficienti per pagare l’acquisto del registro digita- le, né infrastrutture tecnologiche adeguate per sup- portarne l’adozione2, né docenti preparati alla com- pilazione e alla comprensione/risoluzione di quei problemi legati al suo uso. Inoltre, sembra difficile dissipare i dubbi relativi alla tutela della privacy, al- la sicurezza dei dati, alla durata degli stessi e alla lo- ro reperibilità e rintracciabilità nel tempo, alla man- canza di formati standard che consentano la comu- nicazione tra registri diversi. E questa lista potrebbe proseguire.3 In questa sede ci occuperemo di un tema un po’ di nicchia, uno dei tanti che a parer nostro è stato trat- tato con grave leggerezza: si tratta del problema del- la sicurezza e della gestione degli elenchi delle perso- ne presenti negli edifici scolastici. È una leggerezza condivisa tra almeno tre gruppi di attori e che ha - sempre a parer nostro - un vizio di fondo: il fatto di testimoniare in modo inequivocabile quanto, nel tentativo di introdurre innovazione nelle scuole tramite il registro elettronico, si siano trascura- ti i dettagli. Attualmente, tramite la compilazione del registro elet- tronico, i docenti certificano: - la propria presenza4 nell’edificio scolastico - asso- ciata ad una classe precisa. L’accesso al registro è possibile solo dalla rete della scuola (tramite il ri- conoscimento dell’IP), a ga- ranzia della presenza effetti- va del docente sul luogo di lavoro; - l’assenza/la presenza degli alunni di una classe al mo- mento dell’appello. Nella carrellata iniziale di fun- zioni assolte dal registro di classe cartaceo, ne abbiamo taciuta una: in caso di evacua- zione dell’edificio scolastico quel registro deve essere preso Delfino M., Durante M. (2013). Ci siamo o non ci siamo? Il registro elettronico e i piani di evacuazione. TD Tecnologie Didattiche, 21 (3), pp. 185-187 Manuela Delfino | Scuola secondaria di Primo grado “don Milani” | Genova (IT) | manuela.delfino@istruzione.it Massimo Durante | RSPP Istituto Onnicomprensivo annesso al Convitto Colombo Genova (IT) | mdurante@sdggenova.it * Manuela Delfino | Scuola secondaria di primo grado “don Milani” | Giardini Tito Rosina 1, Genova | manuela.delfino@istruzione.it CI SIAMO O NON CI SIAMO? IL REGISTRO ELETTRONICO E I PIANI DI EVACUAZIONE Who’s there? Electronic school rosters and emergency evacuation plans Se una scuola ha scelto di adottare il registro elettronico di classe, cosa accade in caso di evacuazione? Si riesce sempre ad accedere all’elenco delle persone presenti nelle aule senza dover ricorrere anche alla compilazione di un foglio cartaceo? If a school opts for electronic attendance rosters, what happens in case of emergency evacuation? Can you establish exactly who’s on school premises without falling back on paper-based lists? 185 APARERMIOMYOPINION 1 Cfr. Legge 135 del 7/08/ 2012, di conversione con modifiche del D.L. 95 del 6/07/2012, art. 7, commi 27- 32. Il registro elettronico avrebbe dovuto essere adottato a partire dall’a.s. 2012/13. Non essendo ancora stato presentato dal MIUR un piano per la dematerializzazione, molte scuole stanno ancora temporeggiando prima di passare dal cartaceo al digitale. Cfr. Barone, 2013. 2 Servono, per lo meno, un computer/tablet per classe, la cablatura dell’edificio scolastico, connessioni veloci e stabili, e la conseguente costante manutenzione di tutto questo da parte di personale specializzato. 3 Tra gli articoli scritti su questo tema, vale la pena citare Guastavigna 2012, 2013. 4 Cfr. Sentenza n. 11025 del 12/05/2006 della Cassazione civile.
  • 2. M. Delfino, M. Durante186 e portato con sé dal docente, perché effettui, al mo- mento del primo appello fuori dall’edificio scolastico, il controllo delle persone evacuate. Cosa accade con il registro di classe digitale quando si deve evacuare l’istituto scolastico? Dove si trova l’elenco degli alunni e delle persone presenti nell’edi- ficio? Cosa si può prendere e portare con sé in caso di evacuazione? Come si fa a prendere con sé qual- cosa che non ha fisicità? Domande banali, cui docenti, dirigenti scolastici e sviluppatori dei vari registri elettronici non riescono sempre a dare risposte puntuali. Queste esitazioni si risolvono di solito in poche possibili soluzioni: - la soluzione di chi crede che nella tecnologia ci sia sempre e a priori una soluzione, anche nei casi in cui nessuno l’abbia prevista. In breve: “beh, basta prendere il tablet e lì ci sono segnati i presenti”. Ma i dati sono veramente nel tablet?; - la soluzione di chi pensa che alla fin fine non si possa ancora fare a meno della carta. La massima potrebbe essere: “beh, basta avere [o la variante rassegnata: “ci toccherà avere”] anche l’elenco cartaceo degli alunni. In fin dei conti basta mette- re una crocetta”. Ma perché, allora, adottare co- stosi registri digitali iper-accessoriati, se non ri- spondono alle necessità nelle situazioni di evacua- zione? - la soluzione un po’ fatalista di chi si affida a qual- che santo e confida che nel gruppo di evacuati ci sia pur sempre qualcuno che è lucidamente infor- mato su presenti e assenti. In sintesi: “beh, quan- do si sarà fuori, si chiederà agli alunni o al docen- te di turno di ricostruire l’elenco dei presenti e da lì si capirà se qualcuno è rimasto bloccato nell’edi- ficio”. Ma pensiamo davvero che in caso di reale evacuazione, questa sia una via praticabile? Accettando la sintesi estrema e la sua conseguente superficialità, vediamo ora quali sono le implicazioni e i limiti delle tre soluzioni prospettate. Cercheremo di formulare una minima proposta non pensata per le sole prove di evacuazione5, rivolta a chi ha scelto di adottare il registro digitale e vorrebbe sostituirlo in tutto e per tutto a quello cartaceo, senza costringere i docenti a incorrere in perdite di tempo dovute alla duplicazione degli adempi- menti burocratici. Per forza di cose e per la serie- tà che dovrebbe contraddistin- guere i piani di sicurezza, va scartata l’ultima ipotesi: per quanto studenti e docente ri- cordino perfettamente che Ti- zio è assente e che Caio è usci- to cinque minuti prima del se- gnale di evacuazione, cosa ac- cade se nell’aula erano presen- ti alunni provenienti da altre classi6? Cosa nel caso in cui il docente sia un supplente in servizio da pochi giorni e ignora i nomi e i volti dei propri studenti? Al di là del- l’ovvio, che gli alunni - per lo più minorenni - non pos- sano assumersi in alcun modo la responsabilità di ri- costruire l’elenco di assenti e presenti, non si può chiedere o dare per scontato che lo riescano a fare i docenti. Il dato su presenti e assenti deve essere inequivoca- bile e integrato con informazioni certe sull’ora del- l’uscita anticipata o dell’ingresso in ritardo. La soluzione di chi è scettico e - pur avendo adottato - non fa il salto completo verso il digitale è certamen- te praticabile. Come docenti possiamo compilare il registro digitale e - contestualmente - quello su carta. E possiamo scrivere a partire da quale ora Sempronio è ospite della classe. Ma se la doppia compilazione - digitale e cartacea - è l’unica strada praticabile per sapere chi è presente, qual è il senso di adottare un registro elettronico? E se avessimo buone ragioni per essere scettici, non sarebbe meglio, allora, ricorrere a una doppia compilazione anche per quanto riguarda i voti, i contenuti trattati, ecc.? Se il ricorso alla carta è sintomo di resistenza e scet- ticismo verso l’elettronico, della difficoltà a rinunciare alle abitudini maturate negli anni e a operare la con- versione da un sistema all’altro, allora forse è bene compiere quello sforzo, che è soprattutto culturale, verso il digitale e indagarne fino in fondo limiti e po- tenzialità. Ma se la resistenza è dovuta alle risposte parziali e sfuggenti di chi sviluppa e vende i registri digitali, al- lora si tratta di prendere coscienza del fatto che più che di innovazione tecnologica dovremmo parlare di improvvisazione, superficialità ed ingenuità tecnolo- gica. E la soluzione di chi ha fiducia nella tecnologia? An- che quella è ancora insoddisfacente in merito alla si- curezza. La maggior parte dei registri elettronici (la to- talità?) risponde al problema delle assenze e presen- ze interne a una classe, ma non propone soluzioni per la gestione di altre persone presenti nell’aula: non de- gli esterni alla classe (per es., operatori socio-educa- tivi, visitatori autorizzati), ma - fatto ancor più grave - non degli alunni presenti in aula e provenienti da al- tre classi. Esistono, in generale, alcune soluzioni: per esempio, campi in cui è possibile inserire delle note relativamente alle voci più disparate in merito alle ore in cui è presente un docente. Certo, basterebbe un accordo collegiale e i docenti potrebbero inserire ne- gli stessi spazi tutte le informazioni sui presenti in au- la. Ma si tratta di un palliativo poco soddisfacente. In caso di evacuazione, di reale evacuazione, è neces- sario: (1) avere un chiaro elenco dei presenti nell’edi- ficio scolastico al momento del suo abbandono; (2) riuscire ad accedere facilmente ai dati, anche da fuo- ri l’edificio scolastico. Anche in questo caso i problemi non sono banali. In- nanzitutto perché non è pensabile dover scartabellare APARERMIO 5 Per legge, ogni scuola con oltre 100 allievi deve effettuare almeno due volte all’anno la prova di evacuazione e per far ciò occorre poter conoscere nel modo più preciso possibile chi sono i presenti nei locali della scuola o comunque utilizzati dalla scuola (comprese palestre etc.). Cfr. DM 26/08/1992 “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” e DM 10/03/1998 “Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”. 6 Lo “smistamento” per l’assenza del docente è un fatto assai frequente nelle scuole, da quando i docenti svolgono 18 ore di didattica in aula e non sono più a disposizione per la sostituzione dei colleghi assenti. 7 Si pensi, per es., ai tecnici delle ditte di manutenzione che accedono alla scuola per incarichi del comune, della provincia e della scuola stessa.
  • 3. TD Tecnologie Didattiche, 21 (3) 187 il database del registro alla ricerca dei campi note in cui sono stati - auspicabilmente - segnati i presenti. Inoltre, c’è un problema di accesso al registro stesso. Se per collegarsi al registro di classe elettronico si de- ve, di solito, accedere alla rete della scuola (ricono- sciuta con preciso IP), non sempre è possibile farlo in caso di evacuazione. Bisognerebbe creare un’ecce- zione e dar modo di consultare le liste di assenti/pre- senti (e dell’eventuale orario di uscita/ingresso) senza il vincolo dell’IP e con qualunque oggetto digitale (an- che - eventualmente - con i cellulari dei docenti che si collegano con la tecnologia 3G). Ad oggi, sembra che la maggior parte degli sviluppa- tori dei registri digitali in commercio non sembri esse- re molto interessata al problema. Persino molti dirigenti scolastici e docenti sembrano - se non così disinteressati - almeno altrettanto rasse- gnati. Molti dei Piani di emergenza ed evacuazione degli edifici scolastici in cui si è adottato il registro elettronico si accontentano di formulazioni vaghe, in cui si attribuisce al docente la responsabilità di pren- dere e portare con sé l’elenco dei presenti nell’aula al momento dell’evacuazione, evitando accuratamente di affrontare il problema di cosa avere con sé: il ta- blet? Il computer portatile? E la connessione? E per quelli che sulla cattedra hanno un computer fisso? Siamo certi di poter escludere a priori che - in caso di evacuazione - la messa in salvo di un computer fisso sia tra le priorità dei docenti. Ma non ci sentiamo di escludere che, in caso di controversia legale, chi ha abbandonato l’oggetto digitale non subisca conse- guenze penali per la dimenticanza. Le soluzioni tecnologiche ci sono, ci devono essere, richiedono solo che qualcuno abbia voglia di attivar- si e con una certa urgenza, non avendolo fatto quan- do era necessario. Innanzitutto, i sistemi digitali po- trebbero dar modo a qualunque docente di accedere quotidianamente agli elenchi degli alunni presenti, consentendo loro di avere un ruolo attivo nell’aiutare in caso di emergenza. Ma questo non è sempre suffi- ciente: l’accesso ai registri elettronici non basta, so- prattutto nei casi in cui il registro risiede nel server della scuola (potrebbe essere compromesso dalle stesse cause che spingono all’evacuazione). In questo momento sarebbe già un passo avanti il po- ter predisporre sistemi che archivino i dati completi relativi alla presenza di persone nelle aule dell’edificio scolastico e che li archivino online, in luoghi esterni al registro digitale. Si potrebbero sfruttare le potenzia- lità dei sistemi di archiviazione di tipo cloud, che con- sentano a chiunque - dotato di un accesso non vinco- lato a una specifica rete e delle corrette credenziali - di accedere alle informazioni. Sistemi digitali connes- si al web possono essere sincronizzati a repository online (del tipo DropBox, Google Drive, ecc.) o agli in- dirizzi di posta elettronica predefiniti (sia quelli dei docenti, sia quelli di persone esterne che possono in- tervenire in caso di emergenza7). Il nudo elenco di nomi di presenti e assenti non porrebbe problemi di privacy e, al contempo, consentirebbe alle persone autorizzate di avere il quadro completo dei presenti in un plesso scolastico costantemente aggiornato. Per quanto la diffusione di strumenti personali con- nessi al Web sia in costante crescita, le scuole non possono pretenderne il possesso da parte dei docen- ti. Sarà quindi necessario che, in ogni plesso delle istituzioni scolastiche, sia presente almeno un ogget- to digitale (per es., uno smartphone) sincronizzato con l’ultima versione del registro elettronico e formal- mente affidato al referente per la sicurezza. Tutto que- sto dovrebbe essere integrato e dettagliato nei piani di emergenza delle scuole e condiviso collegialmente. E in questa sede, abbiamo evitato di prospettare le soluzioni che spingono la tecnologia ancora oltre: nel- la nostra esperienza, quando abbiamo chiesto che il registro elettronico di classe fosse utilizzabile anche in caso di evacuazione, ci è stato suggerito di dotare alunni e personale scolastico di microchip, in modo da rilevare automaticamente gli ingressi nell’edificio scolastico e tracciare la presenza, senza costringere i docenti alla compilazione del registro (come se non fosse necessario verificare che il microchip di Tizio non sia finito nelle tasche di Caio…). Insomma, anzi- ché sviluppare meglio i prodotti già venduti a caro prezzo, si suggerisce di investire altro denaro. La tecnologia può essere una soluzione a problemi ef- fettivi e può far emergere riflessioni interessanti (basti pensare alle possibili analisi sincroniche e diacroni- che sui dati dei registri elettronici compilati dai singo- li docenti, dal consiglio di classe, per le diverse disci- pline). Ma, accade spesso che chi si occupa di tecno- logia proponga soluzioni in risposta ad esigenze nate dal cattivo sviluppo della tecnologia già in commer- cio. È da un po’ di anni evidente che le scuole siano una nicchia di mercato sempre più appetibile ed è be- ne che docenti, dirigenti e responsabili delle politiche scolastiche diano specifiche chiare e complete sulle proprie esigenze, e mantengano vigile l’attenzione, pretendendo, almeno, il buon funzionamento dei pro- dotti per cui si è pagato. APARERMIO Barone M. (2013). Il registro elettronico rischia di essere illegittimo senza l’intervento del garante per la privacy. La tecnica della scuola. http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id= 48139&action=view (ultima consultazione 13.11.2013). Guastavigna M. (2012). Gli aspetti amministrativi delle tecnologie digitali irrompono sulla scena del- la scuola. Bricks, 2 (3), pp. 33-40. http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/ Numeri/2012/3/4_Guastavigna.pdf (ultima consultazione 13.11.2013). Guastavigna M. (2013). Bravo, Sette+. Autoin- tervista sul registro elettronico. Insegnare. http://www.insegnareonline.com/istanze/tec- nologi-scuola/bravo (ultima consultazione 13.11.2013). BIBLIOGRAFIA