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“Cinque per tre fa quin… ?” “… dici” “Bravo!”
La metodologia delle trascrizioni
pluricommentate come strumento
per lo studio dei comportamenti linguistici dei
docenti di matematica
e la promozione di sensibilità e competenze in
tale ambito
Giancarlo Navarra
GREM, Università di Modena e Reggio Emilia
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014
Early Algebra e Progetto ArAl
Il progetto ArAl, Percorsi nell’aritmetica per
favorire il pensiero prealgebrico (responsabile
scientifica Nicolina A. Malara, Università di
Modena e Reggio Emilia) è indirizzato al
rinnovamento dell’insegnamento dell’area
aritmetico algebrica con alunni di 6-14 anni,
nella convinzione che i principali ostacoli
cognitivi in questo ambito nascano in modi
spesso insospettabili in contesti aritmetici e
pongano in seguito ostacoli epistemologici
anche insormontabili all’evoluzione del pensiero
algebrico.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 2
pensiero aritmetico
successivamente intreccio
pensiero aritmetico
pensiero algebrico pensiero algebrico
Didattica
tradizionale
Prospettiva
early algebra
Approccio all’algebra come linguaggio
Faenza (RA) - 5 settembre 2013, 3
pensiero aritmetico
successivamente intreccio
pensiero aritmetico
pensiero algebrico pensiero algebrico
Didattica
tradizionale
Prospettiva
early algebra
Approccio all’algebra come linguaggio
Faenza (RA) - 5 settembre 2013, 4
Metafora del balbettio
algebrico: come
nell’apprendimento della
lingua madre, anche in quello
del linguaggio dell’algebra il
bambino dovrebbe poter
iniziare sviluppando i significati
e le regole che li supportano,
appropriandosene poco alla
volta, all’interno di un contratto
didattico tollerante verso
momenti iniziali sintatticamente
‘promiscui’.
Università
Specializzazioni
Corsi di
formazione
Conoscenza
per la Pratica
Conoscenza nella Pratica
Conoscenza
della
Pratica
Comunità di
Indagine
La formazione dei docenti: le comunità di indagine
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 5
La teoria
L’insegnante
La pratica
Il ricercatore
modifica
modificamodifica
modifica
La formazione dei docenti
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 6
La teoria
L’insegnante
La pratica
Il ricercatore
modifica
modificamodifica
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Metodologia delle Trascrizioni Pluricommentate
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 7
‘Diario’
IR, I
I
E-t
RU
La Metodologia delle Trascrizioni Pluricommentate
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 8
Commenti, 5000
(dal 2009 quasi 500 anche di esperti linguisti)
Atteggiamenti più diffusi nei docenti
Quattro aspetti centrati su questioni linguistiche:
1: linguaggio naturale e linguaggio matematico
2: linguaggio nella classe
Diari, quasi 300 (2005-2014)
Famiglie di atteggiamenti (produttivi o meno)
riconducibili a diversi aspetti
Primo aspetto
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 9
Nella costruzione collettiva delle conoscenze
produrre e interpretare parafrasi sono strategie
basilari per il passaggio dall’oralità allo scritto e
per la traduzione dal linguaggio naturale a
quello algebrico e viceversa; sul piano
matematico, favoriscono l’approccio alla
generalizzazione.
L’insegnante guida la classe verso
l’individuazione della ‘legge’ che permette di
esprimere il numero nel mattone in alto in una
piramide a tre piani in funzione dei numeri alla
base senza eseguire i calcoli intermedi.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 10
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
11 9
20
L’insegnante guida la classe verso
l’individuazione della ‘legge’ che permette di
esprimere il numero nel mattone in alto in una
piramide a tre piani in funzione dei numeri alla
base senza eseguire i calcoli intermedi.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 11
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
65 47 82
L’insegnante guida la classe verso
l’individuazione della ‘legge’ che permette di
esprimere il numero nel mattone in alto in una
piramide a tre piani in funzione dei numeri alla
base senza eseguire i calcoli intermedi.
Il completamento ‘aritmetico’ non permette di
individuare la legge generativa in quanto
conduce ad un risultato (20) per così dire
inespressivo del processo che lo determina.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 12
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 13
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
Sono le rappresentazioni non canoniche del
numero che permettono di definire Cos’è il
numero nel mattone in alto.
7+4 4+5
7+4+4+5
Prodotti
Processi
Prospettiva
aritmetica
Prospettiva
algebrica
7+4×2+5
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 14
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
• “Per trovare il numero in alto si fa il primo
numero a sinistra, poi si moltiplica per 2 il numero
in mezzo e poi si aggiunge il numero a destra”
• “Ho aggiunto al primo numero il doppio di
quello che sta dentro il mattone nel centro e poi
ho sommato l’ultimo”
• “Il numero in alto è una somma”
• ...
Definizioni
procedurali
Definizione
relazionale
65 47 82
65+47×2+82
Il confronto tra le parafrasi conduce a formulare
collettivamente una legge generale:
Il numero in alto è la somma fra i due numeri
laterali e il doppio del numero centrale
La traduzione in linguaggio algebrico è:
n=a+b×2+c.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 15
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
a b c
65 47 82
65+47×2+82
La produzione e il confronto delle parafrasi
esalta il ruolo degli alunni come produttori di
pensiero matematico originale.
La ‘legge’ espressa attraverso il linguaggio
naturale e tradotta in un linguaggio formalizzato
costituisce un momento di coagulo
nell’evoluzione del balbettio algebrico.
Tradizionalmente invece è l’insegnante a fare da
tramite fra i momenti chiave del pensiero
matematico istituzionale e la loro applicazione, e
gli alunni sono semplici riproduttori di una teoria
alla cui organizzazione sono fondamentalmente
estranei.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 16
Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
Secondo aspetto
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 17
Nel rispettare un contratto didattico basato sul
decentramento l’insegnante propone
domande-guida che, anziché orientare gli
alunni, provocano la dispersione di osservazioni
e conquiste fatte; spesso domande così
formulate mettono a disagio lo stesso
insegnante che non sa come comportarsi di
fronte all’eterogeneità delle risposte.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 18
Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria
CASO 1
CASO 2
Ins: Che cosa ne pensate?
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 19
Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria
CASO 1
CASO 2
Ins: Che cosa ne pensate?
RIC1COM1: Di fronte a situazioni troppo aperte o
poco espressive per gli allievi, domande
generiche come “Cosa ne pensate?” - diffuse e
spontanee (in taluni casi forse opportune) -
destano perplessità dal punto di vista
dell’efficacia perché lasciano spazio alle risposte
più disparate.

XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 20
Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria
CASO 1
CASO 2
Ins: Che cosa ne pensate?
 È vero che il contratto didattico prevede il
decentramento nella costruzione delle
conoscenze, ma l’insegnante è comunque la
figura tutor e dovrebbe prevedere, e cercare di
evitare, le eventuali difficoltà didattiche che
potrebbe incontrare nel guidare le riflessioni degli
alunni verso il suo obiettivo.

XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 21
Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria
CASO 1
CASO 2
Ins: Che cosa ne pensate?
 Sarebbero più produttive domande centrate
sulla situazione, che favoriscano l’intuizione di
qualcosa che si ripete con una certa regolarità,
per esempio: “Osservate le figure che formano i
due disegni e ditemi cosa notate”, oppure “In un
caso sono stata più ordinata; in quale dei due?”
Interventi poco produttivi
• Domande a risposta corale Sì-No
Es: «Avete capito?», «Va bene?», …
• Domande apparentemente dubitative di fatto
asseverative
Es: «Questi calcoli sono davvero necessari?»,
«È proprio questo quello che in realtà ci serve?»
• Domande ‘a completamento’ o ‘a risposta
obbligata’
(v. slide 33)
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 22
Interventi produttivi e poco produttivi
Interventi poco produttivi
• Domande ‘a botta e risposta’
Luca «14 meno 6 è uguale a 7».
Ins «Siamo sicuri?»
Tutti «No!»
Ins «E a quanto è uguale?»
Giulia: «8».
Ins «Possiamo verificare se è vero?»
Tutti «Sì!»
Ins «E come?»
Marco «Contare».
[continua]
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 23
Interventi produttivi e poco produttivi
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 24
Interventi produttivi (di ‘rilancio’)
Stimolano comportamenti metacognitivi
• Richieste interlocutorie
Es: «Prova a dirlo in un’altra maniera», «Fammi
capire meglio»
• Invito a socializzare una spiegazione
Es: «Lo spieghi ai tuoi compagni?»
• Incoraggiare l’esplicitazione di intuizioni
opponendosi a ‘tentativi di fuga’
«Ho capito ma non so come dirlo»
• Invito alla collaborazione
Ins «Buona idea! Mi aiuti a scriverla?»
Interventi produttivi e poco produttivi
Interventi produttivi (di ‘rilancio’)
• Invito a riformulare la propria argomentazione
Es: «Scusa, puoi spiegarti con altre parole?»
• Invito a riformulare l’argomentazione di un
compagno
Es: «Andrea, hai capito cosa vuole dire Jessica?
Prova a ripeterlo»
• Appoggiarsi alla comunicazione non verbale
Di fronte alle prime parole di un alunno
l’insegnante può rimanere in un ‘silenzio
invitante’ e compiere con le mani gesti
eloquenti per significare Vai avanti! Continua!
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 25
Interventi produttivi e poco produttivi
Terzo aspetto
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 26
L’insegnante spesso avvia delle frasi e chiede
agli allievi di completarle, costringendoli ad
entrare in sintassi e in testualità imposte,
limitando così lo sviluppo delle loro competenze
linguistiche.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 27
‘Gioco delle mascherine’ (riconoscere
rappresentazioni diverse di uno stesso numero,
canoniche e non canoniche, ed esprimere la
loro uguaglianza).
10
Ins: Non continuiamo a dire addizione e
risultato. Miriam, il 10 cos’è? Un… ?
Miriam: … numero?
Ins: Un numero… non c’è scritto da nessuna
parte che questo sia un risultato. È un numero.
Va bene? E 6 più 4 che cos’è, la… ?
Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria
1+5+4 6+4 12-2
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 28
Miriam: … forma non canonica di 10…
Ins: … e quindi è sempre un…
Classe: … numero!
Ins: Però questa volta il numero si è voluto…
Nicola L.: … mascherare… perché non voleva
farsi riconoscere subito.
Ins: Quindi abbiamo detto che 10…
Gruppo: … è un numero!
Ins: … è 6 più 4 è la… ?
Nicola L. e Miriam: … forma non canonica di 10!
Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 29
Miriam: … forma non canonica di 10…
Ins: … e quindi è sempre un…
Classe: … numero!
Ins: Però questa volta il numero si è voluto…
Nicola L.: … mascherare… perché non voleva
farsi riconoscere subito.
Ins: Quindi abbiamo detto che 10…
Gruppo: … è un numero!
Ins: … è 6 più 4 è la… ?
Nicola L. e Miriam: … forma non canonica di 10!
Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria
RIC1COM1: In numerose occasioni l’insegnante
svolge un ruolo troppo importante nella
discussione, proponendo frasi aperte che gli
alunni chiudono con una parolina o poco più.
Bisognerebbe che gli alunni organizzassero le
argomentazioni in forme articolate, assumendosi
la responsabilità di definire i concetti attorno ai
quali stanno lavorando (Devoluzione).
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 30
Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria
RIC2COM1: Aggiungo qualche ragione linguistica a
rinforzo. È dimostrata la connessione tra lessico e
sintassi: non si può usare una voce lessicale a
prescindere da una sua collocazione
morfologica e sintattica. Le scelte lessicali sono
legate alla scelta sintattica che si fa mentre si
produce lingua. Chiedere all’allievo di
completare con una voce lessicale segmenti
linguistici prodotti dall’insegnante, quindi di
‘entrare’ nella sua sintassi e nella sua testualità,
quasi per ‘indovinare’ la parola, non è produttivo
per lo sviluppo della competenza linguistica e
delle conoscenze, perché l’allievo non produce
lingua e quindi non struttura i concetti.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 31
Interventi di questo tipo,‘a completamento’ o ‘a
risposta obbligata’, sono poco produttivi.
L’attenzione si allontana dagli aspetti concettuali
e si concentra sulla preoccupazione di capire
cosa voglia l’insegnante.
Guy Brousseau, Effetto Topaze
(Gaetano Berruto)
Terzo aspetto, Episodio C1, Considerazioni generali
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 32
Quarto aspetto
La scelta dell’insegnante di limitarsi al Perché?
senza spingersi a chiedere “Come hai fatto a
capire?” blocca la verbalizzazione
metacognitiva.
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 33
Episodio D11 (Prima secondaria)
Lucia: Il 93° disegno è un albero.
Ins: Come hai capito che è un albero?
Lucia: Ho visto che l’albero si trova nei posti
dispari e siccome il 93 è dispari allora ci
dev’essere un albero.
Quarto aspetto, Due episodi a confronto
Episodio D12 (Quinta primaria)
Marco: Al 93° posto c’è un albero.
Ins: Perché il 93° disegno è un albero?
Marco: Perché il 93 è dispari.
Che elemento c’è al 93° posto?
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 34
Episodio D22 (Prima secondaria)
Lucia: Il 93° disegno è un albero.
Ins: Come hai capito che è un albero?
Lucia: Ho visto che l’albero si trova nei posti
dispari e siccome il 93 è dispari allora ci
dev’essere un albero.
Quarto aspetto, Due episodi a confronto
Episodio D21 (Quinta primaria)
Marco: Al 93° posto c’è un albero.
Ins: Perché il 93° disegno è un albero?
Marco: Perché il 93 è dispari.
Che elemento c’è al 93° posto?Le domande dei due insegnanti sono solo
apparentemente simili.
La domanda contenente il Perché conduce ad
una risposta che enuncia un prodotto: “Ti dico
dove mi ha portato il mio ragionamento”.
La domanda “Come hai fatto a capire” intende
condurre ad una risposta che è l’illustrazione di
un processo: “Adesso ti spiego il mio
ragionamento”.
Nel primo caso il processo rimane opaco, nel
secondo è trasparente, e permette di capire
come Lucia sia giunta a quella conclusione.
Considerazioni conclusive
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 35
Gli episodi pongono in evidenza l’efficacia
formativa, per il docente di matematica, di una
riflessione mirata:
• da un lato, alle relazioni fra il linguaggio
naturale e i linguaggi della matematica, in
modo da favorire la consapevolezza della
pluralità dei registri e dei sistemi di
rappresentazione su cui si fonda lo sviluppo del
discorso matematico (aspetto 1);
•dall’altro, al linguaggio usato con gli alunni e ai
modi in cui egli interagisce linguisticamente con
essi (aspetti 2-3-4).
Considerazioni conclusive
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 36
È quindi importante che il docente acquisisca
la capacità di realizzare percorsi didattici che
guidino gradualmente gli allievi, sin dai primi
anni della scuola primaria, verso
l’apprendimento del linguaggio algebrico
come di un nuovo linguaggio dotato di una
semantica e di una sintassi.
Ha una rilevante valenza formativa la
partecipazione a comunità di indagine che
affrontino questi aspetti secondo prospettive
significative di trasversalità.
Considerazioni conclusive
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 37
Sul piano della formazione universitaria dei futuri
docenti, lo studio degli aspetti linguistici delle
discipline scientifiche necessita di istituzioni e
specialisti che siano in grado di mediarli con gli
insegnanti sia negli aspetti teorici che in quelli
della prassi. Un aspetto delicato in questo
ambito è rappresentato dal fatto che gli
specialisti-formatori dovrebbero procedere a
cavallo fra due epistemologie.
Considerazioni conclusive
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 38
Sarebbe opportuno in questo senso, per
favorire la conoscenza reciproca, ipotizzare
l’avvio di percorsi, con la partecipazione di
docenti e ricercatori di entrambe le discipline,
facenti riferimento, analogamente a quanto
avviene nel progetto MTPAL, a lenti teoriche e a
metodologie condivise - continuamente
aggiornabili - in relazione a ciò che avviene nel
corso dell’evoluzione dei percorsi.
Bibliografia - Sitografia
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 39
AA.VV. Collana Progetto ArAl, Pitagora Editrice, Bologna.
Altieri Biagi M. Luisa, Speranza F. (1981). Oggetto, parola, numero: itinerario didattico per gli
insegnanti del primo ciclo. Nicola Milano.
Cusi A.L., Malara N.A., Navarra G. (2011). Early Algebra: Theoretical Issues and Educational Strategies
for Promoting a Linguistic and Metacognitive Approach to the Teaching and Learning of
Mathematics. In Cai J., Knuth E. (Eds). Early algebraization, A Global Dialogue from Multiple
Perspectives. In: Advances in Mathematics Education. Springer. 483-510 (ISBN 978-3-642-17734-7).
De Mauro T. (1988). Linguaggi scientifici e lingue storiche. In A.R. Guerriero (a cura di), L’educazione
linguistica e i linguaggi delle scienze. La Nuova Italia. Firenze. pp. 9-19.
Deon V., Navarra G. (2013). Come parlano gli insegnanti? Atti del Convegno Nazionale GISCEL 2012.
Reggio Emilia. In stampa.
Graffi G., Scalise S. (2002). Le lingue e il linguaggio. Il Mulino, Bologna.
Malara N.A., Navarra G. (2002). “Brioshi” e altri strumenti di mediazione per un insegnamento
relazionale dell’aritmetica nell’ottica di un avvio all’algebra come linguaggio. In Malara N.A. &
Al. (Eds.), Processi didattici innovativi per la matematica nella scuola dell’obbligo. Pitagora
Editrice Bologna. 211-222.
Navarra G. (2008). La metodologia dei diari pluricommentati nel progetto ArAl e la formazione degli
insegnanti. In D’Amore B. (Ed.), Atti Incontri con la matematica n.22: La didattica della
matematica in aula. C. S. Pietro. Pitagora Editrice Bologna. 136-139.
Navarra G. (2009). Early algebra: un approccio relazionale all’aritmetica per promuovere una
concezione linguistica dell’algebra. In Baratter P. e Dallabrida S. (a cura di), (2009) Lingua e
grammatica, Quaderni GISCEL, Franco Angeli, Milano. 133-153.
Vygotsky Lev (1954). Pensiero e linguaggio. Giunti-Barbéra. Firenze.
www.aralweb.unimore.it
www.progettoaral.wordpress.com
Bibliografia - Sitografia
XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 40
Progetto ArAl: Percorsi nell’aritmetica
per favorire il pensiero pre algebrico
www.aralweb.unimore.it
(sito in forzato sonno per mancanza di finanziamenti
al nucleo di ricerca per il lavoro di un webmaster)
www.progettoaral.wordpress.com
(Sito molto vitale)
Amministratore Giancarlo Navarra
Gruppo in facebook: progetto aral
giancarlonavarra@gmail.com

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  • 1. “Cinque per tre fa quin… ?” “… dici” “Bravo!” La metodologia delle trascrizioni pluricommentate come strumento per lo studio dei comportamenti linguistici dei docenti di matematica e la promozione di sensibilità e competenze in tale ambito Giancarlo Navarra GREM, Università di Modena e Reggio Emilia XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014
  • 2. Early Algebra e Progetto ArAl Il progetto ArAl, Percorsi nell’aritmetica per favorire il pensiero prealgebrico (responsabile scientifica Nicolina A. Malara, Università di Modena e Reggio Emilia) è indirizzato al rinnovamento dell’insegnamento dell’area aritmetico algebrica con alunni di 6-14 anni, nella convinzione che i principali ostacoli cognitivi in questo ambito nascano in modi spesso insospettabili in contesti aritmetici e pongano in seguito ostacoli epistemologici anche insormontabili all’evoluzione del pensiero algebrico. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 2
  • 3. pensiero aritmetico successivamente intreccio pensiero aritmetico pensiero algebrico pensiero algebrico Didattica tradizionale Prospettiva early algebra Approccio all’algebra come linguaggio Faenza (RA) - 5 settembre 2013, 3
  • 4. pensiero aritmetico successivamente intreccio pensiero aritmetico pensiero algebrico pensiero algebrico Didattica tradizionale Prospettiva early algebra Approccio all’algebra come linguaggio Faenza (RA) - 5 settembre 2013, 4 Metafora del balbettio algebrico: come nell’apprendimento della lingua madre, anche in quello del linguaggio dell’algebra il bambino dovrebbe poter iniziare sviluppando i significati e le regole che li supportano, appropriandosene poco alla volta, all’interno di un contratto didattico tollerante verso momenti iniziali sintatticamente ‘promiscui’.
  • 5. Università Specializzazioni Corsi di formazione Conoscenza per la Pratica Conoscenza nella Pratica Conoscenza della Pratica Comunità di Indagine La formazione dei docenti: le comunità di indagine XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 5
  • 6. La teoria L’insegnante La pratica Il ricercatore modifica modificamodifica modifica La formazione dei docenti XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 6
  • 7. La teoria L’insegnante La pratica Il ricercatore modifica modificamodifica modifica Metodologia delle Trascrizioni Pluricommentate XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 7 ‘Diario’ IR, I I E-t RU
  • 8. La Metodologia delle Trascrizioni Pluricommentate XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 8 Commenti, 5000 (dal 2009 quasi 500 anche di esperti linguisti) Atteggiamenti più diffusi nei docenti Quattro aspetti centrati su questioni linguistiche: 1: linguaggio naturale e linguaggio matematico 2: linguaggio nella classe Diari, quasi 300 (2005-2014) Famiglie di atteggiamenti (produttivi o meno) riconducibili a diversi aspetti
  • 9. Primo aspetto XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 9 Nella costruzione collettiva delle conoscenze produrre e interpretare parafrasi sono strategie basilari per il passaggio dall’oralità allo scritto e per la traduzione dal linguaggio naturale a quello algebrico e viceversa; sul piano matematico, favoriscono l’approccio alla generalizzazione.
  • 10. L’insegnante guida la classe verso l’individuazione della ‘legge’ che permette di esprimere il numero nel mattone in alto in una piramide a tre piani in funzione dei numeri alla base senza eseguire i calcoli intermedi. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 10 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria 11 9 20
  • 11. L’insegnante guida la classe verso l’individuazione della ‘legge’ che permette di esprimere il numero nel mattone in alto in una piramide a tre piani in funzione dei numeri alla base senza eseguire i calcoli intermedi. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 11 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria 65 47 82
  • 12. L’insegnante guida la classe verso l’individuazione della ‘legge’ che permette di esprimere il numero nel mattone in alto in una piramide a tre piani in funzione dei numeri alla base senza eseguire i calcoli intermedi. Il completamento ‘aritmetico’ non permette di individuare la legge generativa in quanto conduce ad un risultato (20) per così dire inespressivo del processo che lo determina. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 12 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
  • 13. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 13 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria Sono le rappresentazioni non canoniche del numero che permettono di definire Cos’è il numero nel mattone in alto. 7+4 4+5 7+4+4+5 Prodotti Processi Prospettiva aritmetica Prospettiva algebrica 7+4×2+5
  • 14. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 14 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria • “Per trovare il numero in alto si fa il primo numero a sinistra, poi si moltiplica per 2 il numero in mezzo e poi si aggiunge il numero a destra” • “Ho aggiunto al primo numero il doppio di quello che sta dentro il mattone nel centro e poi ho sommato l’ultimo” • “Il numero in alto è una somma” • ... Definizioni procedurali Definizione relazionale 65 47 82 65+47×2+82
  • 15. Il confronto tra le parafrasi conduce a formulare collettivamente una legge generale: Il numero in alto è la somma fra i due numeri laterali e il doppio del numero centrale La traduzione in linguaggio algebrico è: n=a+b×2+c. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 15 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria a b c 65 47 82 65+47×2+82
  • 16. La produzione e il confronto delle parafrasi esalta il ruolo degli alunni come produttori di pensiero matematico originale. La ‘legge’ espressa attraverso il linguaggio naturale e tradotta in un linguaggio formalizzato costituisce un momento di coagulo nell’evoluzione del balbettio algebrico. Tradizionalmente invece è l’insegnante a fare da tramite fra i momenti chiave del pensiero matematico istituzionale e la loro applicazione, e gli alunni sono semplici riproduttori di una teoria alla cui organizzazione sono fondamentalmente estranei. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 16 Primo aspetto, Episodio A1, Quinta primaria
  • 17. Secondo aspetto XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 17 Nel rispettare un contratto didattico basato sul decentramento l’insegnante propone domande-guida che, anziché orientare gli alunni, provocano la dispersione di osservazioni e conquiste fatte; spesso domande così formulate mettono a disagio lo stesso insegnante che non sa come comportarsi di fronte all’eterogeneità delle risposte.
  • 18. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 18 Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria CASO 1 CASO 2 Ins: Che cosa ne pensate?
  • 19. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 19 Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria CASO 1 CASO 2 Ins: Che cosa ne pensate? RIC1COM1: Di fronte a situazioni troppo aperte o poco espressive per gli allievi, domande generiche come “Cosa ne pensate?” - diffuse e spontanee (in taluni casi forse opportune) - destano perplessità dal punto di vista dell’efficacia perché lasciano spazio alle risposte più disparate. 
  • 20. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 20 Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria CASO 1 CASO 2 Ins: Che cosa ne pensate?  È vero che il contratto didattico prevede il decentramento nella costruzione delle conoscenze, ma l’insegnante è comunque la figura tutor e dovrebbe prevedere, e cercare di evitare, le eventuali difficoltà didattiche che potrebbe incontrare nel guidare le riflessioni degli alunni verso il suo obiettivo. 
  • 21. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 21 Secondo aspetto, Episodio B1, Prima primaria CASO 1 CASO 2 Ins: Che cosa ne pensate?  Sarebbero più produttive domande centrate sulla situazione, che favoriscano l’intuizione di qualcosa che si ripete con una certa regolarità, per esempio: “Osservate le figure che formano i due disegni e ditemi cosa notate”, oppure “In un caso sono stata più ordinata; in quale dei due?”
  • 22. Interventi poco produttivi • Domande a risposta corale Sì-No Es: «Avete capito?», «Va bene?», … • Domande apparentemente dubitative di fatto asseverative Es: «Questi calcoli sono davvero necessari?», «È proprio questo quello che in realtà ci serve?» • Domande ‘a completamento’ o ‘a risposta obbligata’ (v. slide 33) XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 22 Interventi produttivi e poco produttivi
  • 23. Interventi poco produttivi • Domande ‘a botta e risposta’ Luca «14 meno 6 è uguale a 7». Ins «Siamo sicuri?» Tutti «No!» Ins «E a quanto è uguale?» Giulia: «8». Ins «Possiamo verificare se è vero?» Tutti «Sì!» Ins «E come?» Marco «Contare». [continua] XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 23 Interventi produttivi e poco produttivi
  • 24. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 24 Interventi produttivi (di ‘rilancio’) Stimolano comportamenti metacognitivi • Richieste interlocutorie Es: «Prova a dirlo in un’altra maniera», «Fammi capire meglio» • Invito a socializzare una spiegazione Es: «Lo spieghi ai tuoi compagni?» • Incoraggiare l’esplicitazione di intuizioni opponendosi a ‘tentativi di fuga’ «Ho capito ma non so come dirlo» • Invito alla collaborazione Ins «Buona idea! Mi aiuti a scriverla?» Interventi produttivi e poco produttivi
  • 25. Interventi produttivi (di ‘rilancio’) • Invito a riformulare la propria argomentazione Es: «Scusa, puoi spiegarti con altre parole?» • Invito a riformulare l’argomentazione di un compagno Es: «Andrea, hai capito cosa vuole dire Jessica? Prova a ripeterlo» • Appoggiarsi alla comunicazione non verbale Di fronte alle prime parole di un alunno l’insegnante può rimanere in un ‘silenzio invitante’ e compiere con le mani gesti eloquenti per significare Vai avanti! Continua! XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 25 Interventi produttivi e poco produttivi
  • 26. Terzo aspetto XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 26 L’insegnante spesso avvia delle frasi e chiede agli allievi di completarle, costringendoli ad entrare in sintassi e in testualità imposte, limitando così lo sviluppo delle loro competenze linguistiche.
  • 27. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 27 ‘Gioco delle mascherine’ (riconoscere rappresentazioni diverse di uno stesso numero, canoniche e non canoniche, ed esprimere la loro uguaglianza). 10 Ins: Non continuiamo a dire addizione e risultato. Miriam, il 10 cos’è? Un… ? Miriam: … numero? Ins: Un numero… non c’è scritto da nessuna parte che questo sia un risultato. È un numero. Va bene? E 6 più 4 che cos’è, la… ? Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria 1+5+4 6+4 12-2
  • 28. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 28 Miriam: … forma non canonica di 10… Ins: … e quindi è sempre un… Classe: … numero! Ins: Però questa volta il numero si è voluto… Nicola L.: … mascherare… perché non voleva farsi riconoscere subito. Ins: Quindi abbiamo detto che 10… Gruppo: … è un numero! Ins: … è 6 più 4 è la… ? Nicola L. e Miriam: … forma non canonica di 10! Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria
  • 29. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 29 Miriam: … forma non canonica di 10… Ins: … e quindi è sempre un… Classe: … numero! Ins: Però questa volta il numero si è voluto… Nicola L.: … mascherare… perché non voleva farsi riconoscere subito. Ins: Quindi abbiamo detto che 10… Gruppo: … è un numero! Ins: … è 6 più 4 è la… ? Nicola L. e Miriam: … forma non canonica di 10! Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria RIC1COM1: In numerose occasioni l’insegnante svolge un ruolo troppo importante nella discussione, proponendo frasi aperte che gli alunni chiudono con una parolina o poco più. Bisognerebbe che gli alunni organizzassero le argomentazioni in forme articolate, assumendosi la responsabilità di definire i concetti attorno ai quali stanno lavorando (Devoluzione).
  • 30. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 30 Terzo aspetto, Episodio C1, Prima primaria RIC2COM1: Aggiungo qualche ragione linguistica a rinforzo. È dimostrata la connessione tra lessico e sintassi: non si può usare una voce lessicale a prescindere da una sua collocazione morfologica e sintattica. Le scelte lessicali sono legate alla scelta sintattica che si fa mentre si produce lingua. Chiedere all’allievo di completare con una voce lessicale segmenti linguistici prodotti dall’insegnante, quindi di ‘entrare’ nella sua sintassi e nella sua testualità, quasi per ‘indovinare’ la parola, non è produttivo per lo sviluppo della competenza linguistica e delle conoscenze, perché l’allievo non produce lingua e quindi non struttura i concetti.
  • 31. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 31 Interventi di questo tipo,‘a completamento’ o ‘a risposta obbligata’, sono poco produttivi. L’attenzione si allontana dagli aspetti concettuali e si concentra sulla preoccupazione di capire cosa voglia l’insegnante. Guy Brousseau, Effetto Topaze (Gaetano Berruto) Terzo aspetto, Episodio C1, Considerazioni generali
  • 32. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 32 Quarto aspetto La scelta dell’insegnante di limitarsi al Perché? senza spingersi a chiedere “Come hai fatto a capire?” blocca la verbalizzazione metacognitiva.
  • 33. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 33 Episodio D11 (Prima secondaria) Lucia: Il 93° disegno è un albero. Ins: Come hai capito che è un albero? Lucia: Ho visto che l’albero si trova nei posti dispari e siccome il 93 è dispari allora ci dev’essere un albero. Quarto aspetto, Due episodi a confronto Episodio D12 (Quinta primaria) Marco: Al 93° posto c’è un albero. Ins: Perché il 93° disegno è un albero? Marco: Perché il 93 è dispari. Che elemento c’è al 93° posto?
  • 34. XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 34 Episodio D22 (Prima secondaria) Lucia: Il 93° disegno è un albero. Ins: Come hai capito che è un albero? Lucia: Ho visto che l’albero si trova nei posti dispari e siccome il 93 è dispari allora ci dev’essere un albero. Quarto aspetto, Due episodi a confronto Episodio D21 (Quinta primaria) Marco: Al 93° posto c’è un albero. Ins: Perché il 93° disegno è un albero? Marco: Perché il 93 è dispari. Che elemento c’è al 93° posto?Le domande dei due insegnanti sono solo apparentemente simili. La domanda contenente il Perché conduce ad una risposta che enuncia un prodotto: “Ti dico dove mi ha portato il mio ragionamento”. La domanda “Come hai fatto a capire” intende condurre ad una risposta che è l’illustrazione di un processo: “Adesso ti spiego il mio ragionamento”. Nel primo caso il processo rimane opaco, nel secondo è trasparente, e permette di capire come Lucia sia giunta a quella conclusione.
  • 35. Considerazioni conclusive XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 35 Gli episodi pongono in evidenza l’efficacia formativa, per il docente di matematica, di una riflessione mirata: • da un lato, alle relazioni fra il linguaggio naturale e i linguaggi della matematica, in modo da favorire la consapevolezza della pluralità dei registri e dei sistemi di rappresentazione su cui si fonda lo sviluppo del discorso matematico (aspetto 1); •dall’altro, al linguaggio usato con gli alunni e ai modi in cui egli interagisce linguisticamente con essi (aspetti 2-3-4).
  • 36. Considerazioni conclusive XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 36 È quindi importante che il docente acquisisca la capacità di realizzare percorsi didattici che guidino gradualmente gli allievi, sin dai primi anni della scuola primaria, verso l’apprendimento del linguaggio algebrico come di un nuovo linguaggio dotato di una semantica e di una sintassi. Ha una rilevante valenza formativa la partecipazione a comunità di indagine che affrontino questi aspetti secondo prospettive significative di trasversalità.
  • 37. Considerazioni conclusive XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 37 Sul piano della formazione universitaria dei futuri docenti, lo studio degli aspetti linguistici delle discipline scientifiche necessita di istituzioni e specialisti che siano in grado di mediarli con gli insegnanti sia negli aspetti teorici che in quelli della prassi. Un aspetto delicato in questo ambito è rappresentato dal fatto che gli specialisti-formatori dovrebbero procedere a cavallo fra due epistemologie.
  • 38. Considerazioni conclusive XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 38 Sarebbe opportuno in questo senso, per favorire la conoscenza reciproca, ipotizzare l’avvio di percorsi, con la partecipazione di docenti e ricercatori di entrambe le discipline, facenti riferimento, analogamente a quanto avviene nel progetto MTPAL, a lenti teoriche e a metodologie condivise - continuamente aggiornabili - in relazione a ciò che avviene nel corso dell’evoluzione dei percorsi.
  • 39. Bibliografia - Sitografia XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 39 AA.VV. Collana Progetto ArAl, Pitagora Editrice, Bologna. Altieri Biagi M. Luisa, Speranza F. (1981). Oggetto, parola, numero: itinerario didattico per gli insegnanti del primo ciclo. Nicola Milano. Cusi A.L., Malara N.A., Navarra G. (2011). Early Algebra: Theoretical Issues and Educational Strategies for Promoting a Linguistic and Metacognitive Approach to the Teaching and Learning of Mathematics. In Cai J., Knuth E. (Eds). Early algebraization, A Global Dialogue from Multiple Perspectives. In: Advances in Mathematics Education. Springer. 483-510 (ISBN 978-3-642-17734-7). De Mauro T. (1988). Linguaggi scientifici e lingue storiche. In A.R. Guerriero (a cura di), L’educazione linguistica e i linguaggi delle scienze. La Nuova Italia. Firenze. pp. 9-19. Deon V., Navarra G. (2013). Come parlano gli insegnanti? Atti del Convegno Nazionale GISCEL 2012. Reggio Emilia. In stampa. Graffi G., Scalise S. (2002). Le lingue e il linguaggio. Il Mulino, Bologna. Malara N.A., Navarra G. (2002). “Brioshi” e altri strumenti di mediazione per un insegnamento relazionale dell’aritmetica nell’ottica di un avvio all’algebra come linguaggio. In Malara N.A. & Al. (Eds.), Processi didattici innovativi per la matematica nella scuola dell’obbligo. Pitagora Editrice Bologna. 211-222. Navarra G. (2008). La metodologia dei diari pluricommentati nel progetto ArAl e la formazione degli insegnanti. In D’Amore B. (Ed.), Atti Incontri con la matematica n.22: La didattica della matematica in aula. C. S. Pietro. Pitagora Editrice Bologna. 136-139. Navarra G. (2009). Early algebra: un approccio relazionale all’aritmetica per promuovere una concezione linguistica dell’algebra. In Baratter P. e Dallabrida S. (a cura di), (2009) Lingua e grammatica, Quaderni GISCEL, Franco Angeli, Milano. 133-153. Vygotsky Lev (1954). Pensiero e linguaggio. Giunti-Barbéra. Firenze. www.aralweb.unimore.it www.progettoaral.wordpress.com
  • 40. Bibliografia - Sitografia XVIII Convegno Nazionale GISCEL - 27-29 marzo 2014, 40 Progetto ArAl: Percorsi nell’aritmetica per favorire il pensiero pre algebrico www.aralweb.unimore.it (sito in forzato sonno per mancanza di finanziamenti al nucleo di ricerca per il lavoro di un webmaster) www.progettoaral.wordpress.com (Sito molto vitale) Amministratore Giancarlo Navarra Gruppo in facebook: progetto aral giancarlonavarra@gmail.com