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Un componente a basso costo
autocostruibile e il suo uso
nella costruzione delle
abitazioni temporanee
Lo scopo primo di questa ricerca è lavorare alla progettazione ed alla costruzione di un
componente edilizio autocostruibile, che preveda possibilmente l’uso di materiali locali, che
risulti facilmente integrabile nella costruzione con gli altri componenti. In un secondo
momento si procederà alla progettazione dell’abitazione temporanea –chiarendo la tipologia
di questa- per concludere con la progettazione di un insediamento che sia in grado di ospitare
1000 persone circa.
1IL COMPONENTE EDILIZIO ............................................................................................1
1.1SOLAIO COLLABORANTE LAMIERA ONDULATA-CEMENTO ARMATO.....................................................1
1.1.1Descrizione del prototipo del componente edilizio.................................................... 3
1.1.2Procedura costruttiva................................................................................................. 4
2LA TIPOLOGIA TEMPORANEA....................................................................................... 6
2.1ABITAZIONI TRANSITORIE PER I PROFUGHI DELLA GUERRA JUGOSLAVA..............................................6
2.2LA STRUTTURA DELLE UNITÀ ABITATIVE......................................................................................6
2.3L’INTEGRAZIONE DEL COMPONENTE EDILIZIO ...............................................................................8
2.4IL PROGETTO DELL’ABITAZIONE (VEDI ALLEGATI N° 3-4).............................................................. 9
3L’INSEDIAMENTO ..............................................................................................................9
3.1REPUBBLICA SERBA-MONTENEGRINA, K O L A S I N............................................................... 9
3.2LE CARATTERISTICHE DELL’INSEDIAMENTO (VEDI ALLEGATI N° 1-2)...............................................9
1 – IL COMPONENETE EDILIZIO
1.1 Solaio collaborante lamiera ondulata-cemento armato
La funzione dei solai è la realizzazione di piani orizzontali appoggiati su una struttura
di sostegno, capaci di sopportare carichi verticali anche notevoli. I solai in lamiera
grecata/ondulata possono essere distinti nei seguenti tipi:
1) solai non collaboranti
2) solai collaboranti
Nel primo caso, la lamiera grecata svolge semplicemente la funzione di cassaforma ed
il suo compito è limitato al sostegno del peso del getto di calcestruzzo e della relativa
armatura metallica, sino a quando questo non abbia fatto presa e diventi così l'unico elemento
portante i carichi. Nel secondo caso invece, il solaio metallico in lamiera viene completato
con un getto di calcestruzzo che ne riempie le grecature fino a realizzare un sistema misto in
grado di svolgere una funzione statica.
Nell’ambito di questa esercitazione l’idea progettuale farà riferimento alla seconda
tipologia, i solaio in lamiera grecata/ondulata collaborante col calcestruzzo. Detta scelta tiene
conto delle seguenti considerazioni:
 Sfruttare l’occasione per incominciare a studiare un componente edilizio che possa essere
oggetto di un futuro processo di industrializzazione
 Puntare alla risoluzione di uno dei problemi maggiori nella costruzione di case
temporanee, il solaio e le coperture
Il solaio collaborante, è costituito da una lamiera ondulata sulla quale viene gettata una
soletta in calcestruzzo. La lamiera è resa collaborante con il calcestruzzo mediante impronte
capaci di ancorare il getto impedendo sia lo scorrimento orizzontale che il distacco verticale.
In fase di getto fino a quando il calcestruzzo non avrà raggiunto un adeguato livello di
maturazione (1° FASE), il peso proprio del calcestruzzo, del personale e dei mezzi utilizzati
vengono sostenuti dalla sola lamiera.
Una volta avvenuta la maturazione del calcestruzzo (2° FASE), la lamiera ed il
calcestruzzo formano una sezione omogeneizzata con tutte le caratteristiche dei solai in
cemento armato tradizionali, dove la lamiera , dopo aver assolto la funzione di cassaforma,
assume per i momenti positivi, quella di armatura metallica. Per assorbire i momenti negativi,
nelle sezioni di continuità si devono prevedere opportuni spezzoni.
Sulla scorta dei principi costruttivi, qui sopra descritti, si è studiato il componente
edilizio apportandovi opportune modifiche per adattarlo alle realtà dei PVS. La modifica
sostanziale riguarda l’uso della lamiera ondulata al posto di quella grecata. Di fatti, la seconda
in realtà è il prodotto di una tecnologia avanzata e molto costosa ed economicamente non a
portata nei PVS, a differenza della lamiera ondulata già comunemente usata (anche per le
coperture). La scommessa è proporre l’utilizzo di questa lamiera ondulata per la produzione di
un componente edilizio di qualità.
1.1.1 Descrizione del prototipo del componente edilizio
a - Rete elettrosaldata  8x8
b - Lamiera ondulata 190x90
c - Cassaforma per getto
La rete elettrosaldata (a) ha lo scopo di omogeneizzare e
distribuire uniformemente tutti gli sforzi lungo la totalità
della superficie della soletta. Una migliore presa tra lamiera
ondulata e getto di cemento la si può ottenere con una bulinatura artigianale
lungo la lamiera ondulata stessa. Nel caso in cui la luce da coprire fosse eccessiva, o la
portanza del solaio divenisse rilevante, si può ipotizzare la possibilità di rinforzare il getto
con delle barre poste in senso longitudinale rispetto alla lamiera (come in figura sotto). Queste
aumenterebbero notevolmente la resistenza a flessione della soletta.
Fig.1 solaio collaborante tipo
1.1.2 Procedura costruttiva
Si vuole, di seguito, descrivere la procedura costruttiva che porta alla realizzazione del
prototipo del componente edilizio, successivamente (nel momento in cui si descriverà
l’abitazione oggetto dell’esercitazione) verranno descritte le procedure per mettere in opera la
totalità di un solaio collaborante lamiera ondulata/cemento.
I. Preparazione cassaforma per getto (c)
II. Bulinatura della lamiera ondulata
III. Posizionare la lamiera ondulata (b) all’interno della cassaforma
IV. Predisporre la rete elettrosaldata (a)
V. Preparare la malta cementizia
VI. Eseguire una primo getto sino al limite superiore della lamiera ondulata
VII. Posizionare la rete elettrosaldata sul getto appena fatto
VIII. Eseguire un secondo -ed ultimo- getto sino a lambire i bordi della cassaforma
IX. Stendere ad arte il getto
X. Aspettare il tempo necessario alla maturazione del getto
XI. Togliere la cassaforma
Questo risulterà essere un pannello di solaio interamente prefabbricato1
che non
necessita di getti integrativi e puntellazioni provvisorie in opera, garantisce qualità del
risultato sia dal punto di vista statico che architettonico. L'industrializzazione del processo
produttivo e la grande rapidità di montaggio lo potrebbero rendere estremamente competitivo
anche dal punto di vista economico.
1
Si ritiene utile far notare che il componenete edilizio oggetto di ricerca può essere sia prefabbricato e
successivamente messo in opera, sia predisposto direttamente in cantiere in per tutta l’interezza del solaio,
posizionando prima le lamiere ondulate -facendole sovrapporle sufficientemente le une sulle altre- inserendo le
armature di progetto, e successivamente facendo in un unico getto la totalità del solaio.
materiali
50 kg di
cemento
150 kg di
sabbia
assi di legno
h=10cm
L=5m
lamiera
ondulata
190x90
rete
elettrosaldata
8x8
chiodi
Attrezzature Sega a mano martello bulino pala secchio metro
2 La tipologia temporanea
2.1 Abitazioni transitorie per i profughi della guerra Jugoslava
La tipologia edilizia a cui si farà riferimento, per testare l’utilizzo di questo
componente edilizio, è quella della case a schiera. Si è scelta questa tipologia edilizia per i
seguenti motivi:
 Il risparmio di suolo pubblico -quindi opere di urbanizzazione primarie- che questo
garantisce
 La presenza di parti strutturali comuni -fondazioni e muri di confine- a garanzia di
un’ulteriore risparmio
 La ripetitività nella costruzione delle strutture e degli impianti delle abitazione garantisce
una possibilità di auto-apprendimento/formazione
 E’ una tipologia costruttiva che si presta alla creazione di cooperative a carattere
famigliare, in grado di cestire autonomamente il processo costruttivo delle abitazioni
 La flessibilità e l’evolubilità delle proposte progettuali legate a questa tipologia edilizia
2.2 La struttura delle unità abitative
Il lotto sul quale insiste l’abitazione è di forma allungata 5x15. I lotti affiancati gli uni
agli altri nel numero di 5 formano una unità abitativa, preposta ad ospitare 5 famiglie di 5-6
componenti ciascuna. Si vuole definire questo “cluster” perché lo si ritiene migliore per la
necessaria formazione delle piccole cooperative famigliari che si dovranno impegnare alla
costruzione delle case. Si potrebbe prevedere che i componenti di 5 famiglie si associano per
la realizzazione delle strutture portanti comuni e degli impianti. La costruzione delle
partizioni interne e le finiture sono di responsabilità delle singole famiglie.
L’abitazione è caratterizzata da due muri longitudinali portanti lunghi -appunto- 15 m
in muratura di mattoni dello spessore di 30 cm . Questi muri portanti saranno alzati per tutta
l’altezza utile (2,70) esclusivamente nella parte di lotto che si vuole/si può edificare. (fig. 2)
Lungo tutta la superficie coperta che ogni famiglia ritiene utile/possibile costruire si
posa il solaio. Questo è composto di travi portanti di legno lamellare “povero” messe
perpendicolarmente ai muri portanti (fig.3), alloggiati in selle di metallo preventivamente
inserite a cavallo dei muri . Successivamente si passa alla posa del solaio collaborante lamiera
cemento. Questo può essere posato o completamente in opera, oppure facendo uso degli stessi
solai collaboranti preventivamente prefabbricati. Chiaramente in una situazione nella quale il
tipo di investimento delle famiglie è minimo si privilegerà la prima.
Fig.2 struttura delle murature portanti
Fig.3 struttura solaio in travi lamellari
Completato il piano terra si passa alla realizzazione degli impianti per auto-
apprendimento. I componenti della cooperativa costruiranno gli impianti nelle prime 2-3
unità abitative con la collaborazione di uno o più professionisti, che di fatto faranno una vera
e propria formazione, in modo di acquistare quella autonomia necessaria per realizzare
autonomamente gli impianti nelle restati unità abitative.
A questo punto, completando le case con le coperture, ogni famiglia avrà la propria
abitazione che avrà la possibilità di ampliare ed evolvere a seconda delle esigenze e delle
proprie disponibilità economiche.
2.3 L’integrazione del componente edilizio
Come detto nel paragrafo 1.1.2 il componente da noi realizzato in laboratorio si presta
alla produzione in serie industriale, ma l’idea originaria di progetto prevedeva la costruzione
in opera di un intero solaio. Di seguito saranno brevemente descritte le fasi di messa in opera
del solaio collaborante inserendolo nel progetto dell’abitazione sopra descritto.
Dopo aver costruito la struttura portante in muratura e posato le travi in legno
lamellare povero si procede alla realizzazione del solaio. Si devono preventivamente
“bulinare” le lamiere ondulate che andranno utilizzate. Fatto questo si adagiano sulle travi in
legno fino a coprire tutta la superficie del solaio. Si fa notare che, ovviamente, gli interassi
delle travi dovranno adattarsi alla misura longitudinale della lamiera ondulata. Le lamiere così
posate dovranno sovrapporsi lungo il lato più lungo per almeno 1/5 della loro larghezza.
A questo punto si mette in opera l’armatura perimetrale per il getto del cordolo in
cemento armato. Si stende la rete elettrosaldata, collegandola con l’armatura del cordolo. Si
esegue il getto. Per migliorare la presa della struttura al getto è consigliabile inserire dei chiodi
all’interno delle travi di legno, con un interasse di 50cm, da collegare con dei fili metallici alla
stessa rete eletrosaldata. In questo modo il getto oltre che essere collaborante con la lamiera è
fortemente collaborante anche con le travi in legno lamellare povero.
2.4 Il progetto dell’abitazione (Vedi allegati n° 3-4)
3 L’insediamento
3.1 Repubblica Serba-Montenegrina, K O L A S I N
Kolasin è una piccola realtà di 10.000 abitanti nel cuore del Montenegro, con una
piccola economia legata alla piccola produzione agricola locale, ad un turismo nascente di
tipo sportivo e ad una serie di attività economiche a carattere famigliare (spesso di carattere
informale). All’interno della comunità di Kolasin si registra la presenza di circa 200 profughi
della recenti guerre Balcaniche, ormai stanziali e destinati a rimanere nella città senza fare più
ritorno nei paesi di origine.
Da questa realtà prendo spunto per la progettazione dell’insediamento di tipo
temporaneo prendendo in considerazione un numero di 1000 profughi circa. Allo scopo di
adattare la natura e la tipologia di questo insediamento alla unità abitativa progettata, si
presuppone che questo insediamento debba divenire definitivo per la maggior parte delle
famiglie.
3.2 Le caratteristiche dell’insediamento (Vedi allegati n° 1-2)
Questo è situato nelle vicinanze del centro di Kolasin tra la strada che porta
alla stazione sciistica e la strada che porta alla stazione
ferroviaria. Sapendo che l’insediamento per la
maggior parte delle famiglie è destinato a divenire
permanente, si è tentato di dare allo stesso la
caratteristica di un normale quartiere cittadino,
inserendolo a pieno nel disegno urbano di Kolasin.
I servizi previsti nell’area di intervento, pertanto, non sono solo di
utilizzo esclusivo dei profughi ma anche dei cittadini delle zone limitrofe. La scuola, il centro
sociale ed il mercato trovano spazio lungo le due arterie importanti che attraversano
l’insediamento.
L’insediamento riproduce una forma urbana a “pettine”, con le vie secondarie
perpendicolari ad una delle strade principali, al termine delle vie secondario trovano spazio le
Fig.4 schema insediamento
strutture per i servizi igienico/sanitari. Come si evince dallo schizzo dell’insediamento (fig.4)
è obiettivo primario favorire la realizzazione di arterie verdi -corrispondenti alle vie
secondarie- prodotto del verde privato delle singole unità abitative (orti urbani, giardini,
aiuole) caratteristica principale del paesaggio della città di Kolasin. Caratteristiche tecnico-
formali dell’insediamento sono descritte nelle tavole di progetto tramite un breve ma efficace
regolamento edilizio “speciale”.

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P_Torri OK_BR
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55_ESPOSITO_RINAUDO
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01 low cost floor

  • 1. Un componente a basso costo autocostruibile e il suo uso nella costruzione delle abitazioni temporanee Lo scopo primo di questa ricerca è lavorare alla progettazione ed alla costruzione di un componente edilizio autocostruibile, che preveda possibilmente l’uso di materiali locali, che risulti facilmente integrabile nella costruzione con gli altri componenti. In un secondo momento si procederà alla progettazione dell’abitazione temporanea –chiarendo la tipologia di questa- per concludere con la progettazione di un insediamento che sia in grado di ospitare 1000 persone circa. 1IL COMPONENTE EDILIZIO ............................................................................................1 1.1SOLAIO COLLABORANTE LAMIERA ONDULATA-CEMENTO ARMATO.....................................................1 1.1.1Descrizione del prototipo del componente edilizio.................................................... 3 1.1.2Procedura costruttiva................................................................................................. 4 2LA TIPOLOGIA TEMPORANEA....................................................................................... 6 2.1ABITAZIONI TRANSITORIE PER I PROFUGHI DELLA GUERRA JUGOSLAVA..............................................6 2.2LA STRUTTURA DELLE UNITÀ ABITATIVE......................................................................................6 2.3L’INTEGRAZIONE DEL COMPONENTE EDILIZIO ...............................................................................8 2.4IL PROGETTO DELL’ABITAZIONE (VEDI ALLEGATI N° 3-4).............................................................. 9 3L’INSEDIAMENTO ..............................................................................................................9 3.1REPUBBLICA SERBA-MONTENEGRINA, K O L A S I N............................................................... 9 3.2LE CARATTERISTICHE DELL’INSEDIAMENTO (VEDI ALLEGATI N° 1-2)...............................................9
  • 2. 1 – IL COMPONENETE EDILIZIO 1.1 Solaio collaborante lamiera ondulata-cemento armato La funzione dei solai è la realizzazione di piani orizzontali appoggiati su una struttura di sostegno, capaci di sopportare carichi verticali anche notevoli. I solai in lamiera grecata/ondulata possono essere distinti nei seguenti tipi: 1) solai non collaboranti 2) solai collaboranti Nel primo caso, la lamiera grecata svolge semplicemente la funzione di cassaforma ed il suo compito è limitato al sostegno del peso del getto di calcestruzzo e della relativa armatura metallica, sino a quando questo non abbia fatto presa e diventi così l'unico elemento portante i carichi. Nel secondo caso invece, il solaio metallico in lamiera viene completato con un getto di calcestruzzo che ne riempie le grecature fino a realizzare un sistema misto in grado di svolgere una funzione statica. Nell’ambito di questa esercitazione l’idea progettuale farà riferimento alla seconda tipologia, i solaio in lamiera grecata/ondulata collaborante col calcestruzzo. Detta scelta tiene conto delle seguenti considerazioni:  Sfruttare l’occasione per incominciare a studiare un componente edilizio che possa essere oggetto di un futuro processo di industrializzazione  Puntare alla risoluzione di uno dei problemi maggiori nella costruzione di case temporanee, il solaio e le coperture Il solaio collaborante, è costituito da una lamiera ondulata sulla quale viene gettata una soletta in calcestruzzo. La lamiera è resa collaborante con il calcestruzzo mediante impronte capaci di ancorare il getto impedendo sia lo scorrimento orizzontale che il distacco verticale. In fase di getto fino a quando il calcestruzzo non avrà raggiunto un adeguato livello di maturazione (1° FASE), il peso proprio del calcestruzzo, del personale e dei mezzi utilizzati vengono sostenuti dalla sola lamiera. Una volta avvenuta la maturazione del calcestruzzo (2° FASE), la lamiera ed il calcestruzzo formano una sezione omogeneizzata con tutte le caratteristiche dei solai in cemento armato tradizionali, dove la lamiera , dopo aver assolto la funzione di cassaforma, assume per i momenti positivi, quella di armatura metallica. Per assorbire i momenti negativi, nelle sezioni di continuità si devono prevedere opportuni spezzoni.
  • 3. Sulla scorta dei principi costruttivi, qui sopra descritti, si è studiato il componente edilizio apportandovi opportune modifiche per adattarlo alle realtà dei PVS. La modifica sostanziale riguarda l’uso della lamiera ondulata al posto di quella grecata. Di fatti, la seconda in realtà è il prodotto di una tecnologia avanzata e molto costosa ed economicamente non a portata nei PVS, a differenza della lamiera ondulata già comunemente usata (anche per le coperture). La scommessa è proporre l’utilizzo di questa lamiera ondulata per la produzione di un componente edilizio di qualità. 1.1.1 Descrizione del prototipo del componente edilizio a - Rete elettrosaldata  8x8 b - Lamiera ondulata 190x90 c - Cassaforma per getto La rete elettrosaldata (a) ha lo scopo di omogeneizzare e distribuire uniformemente tutti gli sforzi lungo la totalità della superficie della soletta. Una migliore presa tra lamiera ondulata e getto di cemento la si può ottenere con una bulinatura artigianale lungo la lamiera ondulata stessa. Nel caso in cui la luce da coprire fosse eccessiva, o la portanza del solaio divenisse rilevante, si può ipotizzare la possibilità di rinforzare il getto con delle barre poste in senso longitudinale rispetto alla lamiera (come in figura sotto). Queste aumenterebbero notevolmente la resistenza a flessione della soletta. Fig.1 solaio collaborante tipo
  • 4. 1.1.2 Procedura costruttiva Si vuole, di seguito, descrivere la procedura costruttiva che porta alla realizzazione del prototipo del componente edilizio, successivamente (nel momento in cui si descriverà l’abitazione oggetto dell’esercitazione) verranno descritte le procedure per mettere in opera la totalità di un solaio collaborante lamiera ondulata/cemento. I. Preparazione cassaforma per getto (c) II. Bulinatura della lamiera ondulata III. Posizionare la lamiera ondulata (b) all’interno della cassaforma IV. Predisporre la rete elettrosaldata (a) V. Preparare la malta cementizia VI. Eseguire una primo getto sino al limite superiore della lamiera ondulata VII. Posizionare la rete elettrosaldata sul getto appena fatto VIII. Eseguire un secondo -ed ultimo- getto sino a lambire i bordi della cassaforma IX. Stendere ad arte il getto X. Aspettare il tempo necessario alla maturazione del getto XI. Togliere la cassaforma Questo risulterà essere un pannello di solaio interamente prefabbricato1 che non necessita di getti integrativi e puntellazioni provvisorie in opera, garantisce qualità del risultato sia dal punto di vista statico che architettonico. L'industrializzazione del processo produttivo e la grande rapidità di montaggio lo potrebbero rendere estremamente competitivo anche dal punto di vista economico. 1 Si ritiene utile far notare che il componenete edilizio oggetto di ricerca può essere sia prefabbricato e successivamente messo in opera, sia predisposto direttamente in cantiere in per tutta l’interezza del solaio, posizionando prima le lamiere ondulate -facendole sovrapporle sufficientemente le une sulle altre- inserendo le armature di progetto, e successivamente facendo in un unico getto la totalità del solaio.
  • 5. materiali 50 kg di cemento 150 kg di sabbia assi di legno h=10cm L=5m lamiera ondulata 190x90 rete elettrosaldata 8x8 chiodi Attrezzature Sega a mano martello bulino pala secchio metro
  • 6. 2 La tipologia temporanea 2.1 Abitazioni transitorie per i profughi della guerra Jugoslava La tipologia edilizia a cui si farà riferimento, per testare l’utilizzo di questo componente edilizio, è quella della case a schiera. Si è scelta questa tipologia edilizia per i seguenti motivi:  Il risparmio di suolo pubblico -quindi opere di urbanizzazione primarie- che questo garantisce  La presenza di parti strutturali comuni -fondazioni e muri di confine- a garanzia di un’ulteriore risparmio  La ripetitività nella costruzione delle strutture e degli impianti delle abitazione garantisce una possibilità di auto-apprendimento/formazione  E’ una tipologia costruttiva che si presta alla creazione di cooperative a carattere famigliare, in grado di cestire autonomamente il processo costruttivo delle abitazioni  La flessibilità e l’evolubilità delle proposte progettuali legate a questa tipologia edilizia 2.2 La struttura delle unità abitative Il lotto sul quale insiste l’abitazione è di forma allungata 5x15. I lotti affiancati gli uni agli altri nel numero di 5 formano una unità abitativa, preposta ad ospitare 5 famiglie di 5-6 componenti ciascuna. Si vuole definire questo “cluster” perché lo si ritiene migliore per la necessaria formazione delle piccole cooperative famigliari che si dovranno impegnare alla costruzione delle case. Si potrebbe prevedere che i componenti di 5 famiglie si associano per la realizzazione delle strutture portanti comuni e degli impianti. La costruzione delle partizioni interne e le finiture sono di responsabilità delle singole famiglie. L’abitazione è caratterizzata da due muri longitudinali portanti lunghi -appunto- 15 m in muratura di mattoni dello spessore di 30 cm . Questi muri portanti saranno alzati per tutta l’altezza utile (2,70) esclusivamente nella parte di lotto che si vuole/si può edificare. (fig. 2)
  • 7. Lungo tutta la superficie coperta che ogni famiglia ritiene utile/possibile costruire si posa il solaio. Questo è composto di travi portanti di legno lamellare “povero” messe perpendicolarmente ai muri portanti (fig.3), alloggiati in selle di metallo preventivamente inserite a cavallo dei muri . Successivamente si passa alla posa del solaio collaborante lamiera cemento. Questo può essere posato o completamente in opera, oppure facendo uso degli stessi solai collaboranti preventivamente prefabbricati. Chiaramente in una situazione nella quale il tipo di investimento delle famiglie è minimo si privilegerà la prima. Fig.2 struttura delle murature portanti Fig.3 struttura solaio in travi lamellari
  • 8. Completato il piano terra si passa alla realizzazione degli impianti per auto- apprendimento. I componenti della cooperativa costruiranno gli impianti nelle prime 2-3 unità abitative con la collaborazione di uno o più professionisti, che di fatto faranno una vera e propria formazione, in modo di acquistare quella autonomia necessaria per realizzare autonomamente gli impianti nelle restati unità abitative. A questo punto, completando le case con le coperture, ogni famiglia avrà la propria abitazione che avrà la possibilità di ampliare ed evolvere a seconda delle esigenze e delle proprie disponibilità economiche. 2.3 L’integrazione del componente edilizio Come detto nel paragrafo 1.1.2 il componente da noi realizzato in laboratorio si presta alla produzione in serie industriale, ma l’idea originaria di progetto prevedeva la costruzione in opera di un intero solaio. Di seguito saranno brevemente descritte le fasi di messa in opera del solaio collaborante inserendolo nel progetto dell’abitazione sopra descritto. Dopo aver costruito la struttura portante in muratura e posato le travi in legno lamellare povero si procede alla realizzazione del solaio. Si devono preventivamente “bulinare” le lamiere ondulate che andranno utilizzate. Fatto questo si adagiano sulle travi in legno fino a coprire tutta la superficie del solaio. Si fa notare che, ovviamente, gli interassi delle travi dovranno adattarsi alla misura longitudinale della lamiera ondulata. Le lamiere così posate dovranno sovrapporsi lungo il lato più lungo per almeno 1/5 della loro larghezza. A questo punto si mette in opera l’armatura perimetrale per il getto del cordolo in cemento armato. Si stende la rete elettrosaldata, collegandola con l’armatura del cordolo. Si esegue il getto. Per migliorare la presa della struttura al getto è consigliabile inserire dei chiodi all’interno delle travi di legno, con un interasse di 50cm, da collegare con dei fili metallici alla stessa rete eletrosaldata. In questo modo il getto oltre che essere collaborante con la lamiera è fortemente collaborante anche con le travi in legno lamellare povero.
  • 9. 2.4 Il progetto dell’abitazione (Vedi allegati n° 3-4) 3 L’insediamento 3.1 Repubblica Serba-Montenegrina, K O L A S I N Kolasin è una piccola realtà di 10.000 abitanti nel cuore del Montenegro, con una piccola economia legata alla piccola produzione agricola locale, ad un turismo nascente di tipo sportivo e ad una serie di attività economiche a carattere famigliare (spesso di carattere informale). All’interno della comunità di Kolasin si registra la presenza di circa 200 profughi della recenti guerre Balcaniche, ormai stanziali e destinati a rimanere nella città senza fare più ritorno nei paesi di origine. Da questa realtà prendo spunto per la progettazione dell’insediamento di tipo temporaneo prendendo in considerazione un numero di 1000 profughi circa. Allo scopo di adattare la natura e la tipologia di questo insediamento alla unità abitativa progettata, si presuppone che questo insediamento debba divenire definitivo per la maggior parte delle famiglie. 3.2 Le caratteristiche dell’insediamento (Vedi allegati n° 1-2) Questo è situato nelle vicinanze del centro di Kolasin tra la strada che porta alla stazione sciistica e la strada che porta alla stazione ferroviaria. Sapendo che l’insediamento per la maggior parte delle famiglie è destinato a divenire permanente, si è tentato di dare allo stesso la caratteristica di un normale quartiere cittadino, inserendolo a pieno nel disegno urbano di Kolasin. I servizi previsti nell’area di intervento, pertanto, non sono solo di utilizzo esclusivo dei profughi ma anche dei cittadini delle zone limitrofe. La scuola, il centro sociale ed il mercato trovano spazio lungo le due arterie importanti che attraversano l’insediamento. L’insediamento riproduce una forma urbana a “pettine”, con le vie secondarie perpendicolari ad una delle strade principali, al termine delle vie secondario trovano spazio le Fig.4 schema insediamento
  • 10. strutture per i servizi igienico/sanitari. Come si evince dallo schizzo dell’insediamento (fig.4) è obiettivo primario favorire la realizzazione di arterie verdi -corrispondenti alle vie secondarie- prodotto del verde privato delle singole unità abitative (orti urbani, giardini, aiuole) caratteristica principale del paesaggio della città di Kolasin. Caratteristiche tecnico- formali dell’insediamento sono descritte nelle tavole di progetto tramite un breve ma efficace regolamento edilizio “speciale”.