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CHE NE PENSI?
La didattica a
distanza dal punto di
vista dei genitori
Luglio 2020
Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "R. Massa"
Giulia Pastori
Andrea Mangiatordi
Valentina Pagani
Alessandro Pepe
Durante i mesi di lockdown e di chiusura
degli edifici scolastici, la scuola è
proseguita attraverso la Didattica A
Distanza (DAD), una didattica organizzata in
emergenza per garantire il proseguimento
di relazioni educative e attività didattiche
improvvisamente interrotte per un lungo
periodo di tempo.
Evento unico nel nostro secolo per
caratteristiche e durata, milioni di bambini
e di ragazzi, dall’oggi al domani, hanno
smesso di recarsi a scuola e hanno iniziato
a ricevere comunicazioni telematiche dagli 
insegnanti, a seguire lezioni registrate e
videolezioni in sincrono, a ricevere
messaggi whatsapp, compiti e attività da
svolgere tra le mura domestiche,
avvalendosi dei supporti tecnologici a
disposizione e dell’affiancamento, per i più
fortunati, di uno o due genitori rimasti a
casa dal luogo di lavoro.
Molto è stato detto e commentato in un
dibattito pubblico e soprattutto politico
che con molto ritardo ha avviato una
riflessione sulla scuola…
Come ricercatori pedagogisti e psicologi del Dipartimento di Scienze Umane
R.Massa dell’Università di Milano-Bicocca, da tempo impegnati nella ricerca e
nella formazione in educazione, abbiamo sentito il dovere, anche sollecitati da
richieste giunte dalla società civile, di contribuire ad approfondire la
comprensione di questi mesi di scuola “in casa”, dal punto di vista di uno dei
principali gruppi di stakeholder della scuola: i genitori.
L’indagine nazionale Che ne pensi? La DAD dal punto di vista dei genitori ha
raggiunto circa 7000 genitori di bambini e ragazzi di scuola primaria e secondaria,
per un totale di circa 10.000 bambini e ragazzi, tramite un questionario online
diffuso sui canali social.
Come è stata percepita e vissuta questa esperienza da parte dei genitori?
In questo report su  alcuni primi risultati, mettiamo a
disposizione alcuni dei principali risultati dell’indagine.
Dopo una fotografia del campione, vi raccontiamo la
prospettiva dei genitori sulla DAD, rispetto a:
i tempi, gli spazi, e le metodologie
didattiche
la partecipazione alle attività
didattiche e le relazioni a distanza
le emozioni prevalenti provate e i
comportamenti osservati nei figli
i punti di forza e di debolezza delle
modalità didattiche in remoto
priorità, desideri e timori sulla
ripresa della scuola dopo l’estate.
Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Chi ha risposto al
questionario?
Livello di istruzione delle
madri che hanno partecipato
all'indagine
Elementare (0.84%) Media (5.27%)
Superiore (41.06%) Laurea (38.39%)
Post-laurea (14.44%)
Al questionario hanno risposto in
grandissima maggioranza donne, di
nazionalità italiana con un'età media di
42 anni, con una composizione familiare
che vede la presenza di un partner.
Molte  di loro hanno studiato fino alla
diploma di scuola superiore (41%), al
diploma di laurea (38%) e, in una buona
percentuale (14.5%), hanno un titolo
post-laurea.
Per l'80% sono donne lavoratrici che
durante il lockdown hanno continuato a
lavorare (67%) molte in modalità
smartworking (57%).
Possiamo dire di aver intercettato un
campione di donne in maggioranza in
condizioni di relativo benessere, per lo
più concentrate in regioni del Nord-Ovest
(70%) e meno in regioni del Centro
(20%) e del Sud (10%)
PARTECIPANTI
Età media 42 anni
94% MADRI
98% di NAZIONALITÀ 
ITALIANA
89% ha un partner
6905
I dati sono stati  raccolti attraverso un metodo di rilevazione CAWI (Computer Assisted
Web Interview), nel periodo 19.05.2020-02.06.2020, con campionamento non
probabilistico. Strumento di analisi: SPSS 26.0.
70%
NORD
20%
10%
NORD
SUD
Occupazione
Dipendente (62.22%) Autonomo (18.2%)
Disoccupato (15.67%) Pensionato (0.19%)
Cassaintegrazione (3.72%)
Lavoro durante il lockdown
Sì, più di prima (22.94%) Sì, come prima (22.17%)
Sì, meno di prima (22.17%)
No, ho dovuto sospendere (20.2%)
No, ho perso il lavoro durante il lockdown (2.51%)
No, non lavoravo già prima del lockdown (10.01%)
57%
SMART
WORKING
in media 28 ore a settimana
9802 BAMBINI e
PRE/ADOLESCENTI
1.4 figli in media
età media 9.8 anni
5% con disabilità
14% con DSA
Figli | Distribuzione per
ordine di scuola
6761
1949
1092
Primaria Secondaria I g
Secondaria II g
Tipologia di scuola
Pubblica (94.1%) Privata pari cata (5.06%)
Privata non pari cata (0.3%)
Straniera (0.24%) A metodo (0.3%)
Le madri del campione hanno un numero di figli corrispondente alla media nazionale (1.4) e nei
9802 figli sono rappresentati tutti gli ordini di scuola dalla primaria alla secondaria di II grado (lo
studio non era rivolto ai genitori di bambini in età prescolare), ma una larga maggioranza vede
protagonista la scuola primaria con quasi 7000 bambini.
Nel gruppo dei minori, ci sono anche bambini e preadolescenti con Bisogni Educativi Speciali e
Disturbi Specifici dell'Apprendimento.
Quasi tutti i minori del campione frequentano scuole pubbliche.
Fasce d'età
Figli| Distribuzione per età
1169
2855
2369
1546
993
530
303
37
5-6
7-8
9-10
11-12
13-14
15-16
17-18
19-21
DAD: Tempi, supporti e
metodologia didattica
Ore di DAD a settimana
4.1 %
47 %
27.7 %
21.2 %
0.2 %
6.5 %
20.6 %
72.8 %
0.2 %
5.1 %
11.1 %
83.6 %
primaria secondaria I g secondaria II g
0 h 1-5 h 6-10 h 10+ h
0
25
50
75
100
Primaria
7.5ore
Secondaria I g
14.6 ore
Secondaria II g
17.9
Ore medie di DAD a settimana
ore
Le ore di Didattica a Distanza proposte a bambini e ragazzi sono, visibilmente e forse
prevedibilmente, differenti per ordine di scuola: mediamente i bambini  della scuola primaria
hanno avuto meno ore dei loro colleghi alla scuola secondaria di I e di II grado, dove abbiamo
il numero più alto di ore settimanali (circa 18 ore).
Guardando in modo più analitico i dati raccolti, è interessante osservare che:
circa metà (47%) dei genitori dei bambini di scuola primaria dichiara che i figli hanno
avuto da 1 a 5 ore di attività didattica alla settimana e il 4.1% dichiara che i figli non hanno
ricevuto l'offerta di nessuna ora di attività didattica;
nella scuola superiore non vi sono quasi studenti a cui non sia stata offerta nessuna ora di
attività didattica, ma il 27% degli studenti nella secondaria di I grado e il 16% nella
secondaria di II grado ha fatto 10 o meno ore di didattica alla settimana.
%dirisposte
Distribuzione per ore giornaliere
1.1%
10.6%
25.3%
26.5%
19.3%
9.1%
5%
3%
5.4%
21.8%
25%
18%
14.5%
7.2%
4.2% 3.8%
18.9%
29.3%
21%
11.9%
9.9%
3.6% 3.5%
1.7%
primaria secondaria I secondaria II
0h 1h 2h 3h 4h 5h 6h >6h
0
10
20
30
Ore dedicate a supportare i figli nella DAD al giorno
49%FARE FATICA A
CONCILIARE LAVORO
e SUPPORTO dei figli
NELLA DaD
dei partecipanti dichiara di
Un dato rilevante per comprendere l'impatto che
la DAD ha avuto nella vita familiare, è il numero
di ore che le madri hanno comunicato di aver
dedicato a supportare l'attività scolastica dei figli su
tutti gli ordini, anche alla scuola secondaria di II
grado. 3/4h al giorno sono paragonabili a un
lavoro part-time, effettivamente difficilmente
conciliabili con il lavoro.
Media ore giornaliere 
Secondaria II g
2.0ore
Secondaria I g
2.8 ore
Primaria
3.2 ore
Tipologia di supporto utilizzato
5
2.4
2.9
5.6
2.9 3
5.6
3.6
2.7
primaria
secondaria I g
secondaria II g
PC smartphone tablet
0
2
4
6
DAD: Tempi, supporti e
metodologia didattica
La scuola superiore risulta aver proposto in misura maggiore
lezioni in sincrono, spazi e documenti condivisi on line,
laddove nella scuola primaria è stato prevalente  l'uso di
lezioni registrate e di comunicazioni asincrone tramite
social quali Whatsapp - due esperienze significativamente
differenti. E si conferma la presenza, seppure ridotta, di
bambini e ragazzi che non hanno ricevuto nessuna proposta
didattica.
Modalità DAD più diffuse
4.2
3.2
4.4 4.3
3.6
2.1
3.8
1.2
5.8
2.35
3.8
5.1
3.3
2.1
5.1
1.1
5.9
2.2
4.3
4.9
2.8
1.9
5.2
1.15
primaria secondaria I secondaria II
Video-lezioni
in diretta
Lezioni
registrate
Consegne e
comunicazioni
via mail,
whatsapp o
altro
Consegne
sul registro
elettronico
Utilizzo di
materiale
disponibile
sul web (Rai,
Youtube, siti
vari...)
Utilizzo di
libri di testo
digitali
Documenti e
spazi
condivisi (es.
Classroom)
Nulla
2.5
5
Molti bambini e ragazzi hanno potuto
utilizzare il computer per seguire le
lezioni e svolgere le attività richieste (il
60% ha dichiarato di usare sempre un
PC), ma Tablet e addirittura Smartphone
sono stati tuttavia utilizzati con una
buona frequenza in tutti gli ordini di
scuola, offrendo condizioni più limitate
di interazione e di lavoro. In particolare il
13.6% degli studenti del campione ha
usato come supporto sempre o quasi
sempre lo Smartphone.
Device utilizzati con
maggiore frequenza
60%22.9%
13.6%
3.5%
PC (60%) Tablet (22.9%)
Smartphone (13.6%) Misto (3.5%)Valori medi espressi in un intervallo tra
1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
DAD: Partecipazione e
relazioni
In grande maggioranza le madri del campione hanno dichiarato che i propri figli hanno
seguito la totalità delle lezioni e attività proposte dagli insegnanti, tuttavia hanno indicato un
numero inferiore di compagni di classe altrettanto assidui.
Questo secondo dato, per quanto non pienamente affidabile (trattandosi dell'opinione dei
genitori sulla partecipazione di altri bambini o ragazzi), è in sintonia con altre rilevazioni svolte
coinvolgendo gli insegnanti (si veda ad esempio lo studio nazionale della Società Italiana di
Ricerca Didattica: https://www.sird.it/wp-content/uploads/2020/07/Una-prima-panoramica-
dei-dati.pdf) che sembrano indicare che un numero consistente di bambini e di
pre/adolescenti che avevano un'offerta didattica a distanza non ha seguito l'attività
didattica, a cui si aggiungono gli studenti che non hanno avuto offerta didattica.
78%
Secondaria I grado
49.9% 63.6%
Nei grafici che seguono possiamo identificare le principali ragioni
per le quali, secondo le madri dello studio, la DAD non è stata
seguita:  seppure in ordine di priorità diversa a seconda del grado
di scuola,  difficoltà a seguire senza l'aiuto di un adulto,
demotivazione e forme di disagio emotivo nel comunicare
costantemente a distanza rappresentano le principali ragioni
indicate, al di sopra di fattori materiali e sociali (quali la
confusione in casa, la carenza di spazi, di tecnologie o di
connessione) rispetto a cui il questionario chiedeva di
esprimersi.
La dimensione emotiva e le competenze autonome dei figli
definiscono in gran parte il quadro dell'abbandono delle lezioni
nei mesi di DAD in questo campione, così come le difficoltà
incontrate nello svolgimento costante  di attività e compiti al di
fuori delle lezioni. Rispetto a questi, accanto ai motivi  citati, è
stata segnalata come prioritaria la confusione delle consegne o
l'eccessiva rigidità delle tempistiche di consegna richieste.
Compagni del figlio che hanno partecipato
alla maggior parte delle ore di DAD proposte
Primaria
63.8%
Secondaria II grado
Studenti che hanno partecipato
a tutte le ore di DaD proposte
Primaria
83.9%
Secondaria I grado Secondaria II grado
88.3%
Scarsa
motivazione
Disagio
Emotivo
1 2 3
E chi non ha partecipato? | Secondaria
Difficoltà a
seguire senza il
supporto di un
adulto
Tre principali ragioni
Tre principali ragioni
1 2 3
E chi non ha partecipato? | Primaria
Difficoltà a
seguire senza il
supporto di un
adulto
Disagio
Emotivo
(ad es., difficoltà nel
sostenere la
comunicazione a
distanza senza
l'incontro in presenza)
Scarsa
motivazione
Studenti che hanno svolto tutti  i compiti
assegnati dagli insegnanti
Primaria
76%
Secondaria I grado Secondaria II grado
71.8% 70.9%
Tempistiche di
consegna di
elaborati e
compiti troppo
confuse o rigide.
Scarsa
motivazione
1 2 3
E chi non ha svolto i compiti o ne ha
svolti soltanto alcuni? | Primaria 
Difficoltà a
seguire senza il
supporto di un
adulto
Tre principali ragioni
Tempistiche di
consegna di
elaborati e
compiti troppo
confuse o rigide.
Disinteresse
1 2 3
E chi non ha svolto i compiti o ne ha svolti soltanto
alcuni? | Secondaria
Scarsa
motivazione
Tre principali ragioni
5.3
5.9
4.25
5.4
primaria secondaria
Durante il lockdown mio glio ha
sentito la mancanza dei suoi
insegnanti
Durante il lockdown mio glio ha
sentito la mancanza dei
compagni
2
4
6
Le relazioni e le comunicazioni al
di fuori del tempo della DAD sono
state mantenute soprattutto con i
compagni di classe, in particolare
pre/adolescenti della
scuola superiore hanno forse
beneficiato della
maggiore autonomia e serenità nel
comunicare a distanza con gli amici
della classe. 
La comunicazione con insegnanti e
professori sembra essersi invece
concentrata maggiormente negli
appuntamenti per la didattica,
parimenti nella scuola primaria e
secondaria. 
2.5
4.3
2.5
5
primaria secondaria
Durante il lockdown mio glio è
rimasto in contatto con gli
insegnanti al di fuori delle
lezioni
Durante il lockdown mio glio è
rimasto in contatto con i
compagni al di fuori delle
lezioni
2
4
6
Il mantenimento della comunicazione
al di fuori delle lezioni ...
...e la nostalgia dei compagni e
degli insegnanti
La comunicazione a distanza non ha
colmato il desiderio di socialità e di
contatto, generando sentimenti di
mancanza intensi nei confronti dei
compagni di classe, ma anche nei confronti
degli insegnanti (più spiccatamente tra i
bambini della scuola primaria). 
Questo sentimento di mancanza e di
nostalgia così accentuato nei figli agli occhi 
dei loro genitori, ci introduce alla sezione
successiva dedicata alle emozioni e ai
comportamenti.
Valori medi espressi in un intervallo tra
1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
Valori medi espressi in un intervallo tra
1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
DAD: Emozioni e comportamenti
di adulti e bambini
Comportamenti e sentimenti
osservati nei figli
Le osservazioni che le madri del campione propongono sugli stati emotivi dei figli e sul loro
comportamento osservabile nel corso dei mesi di lockdown sono prevalentemente
negativi, segnalando l'aumento di scarsa concentrazione, di noia, di stati di
frustrazione, di dipendenza e bisogno di aiuto, a cui si somma un aumento di sentimenti
malinconici, di solitudine e di rabbia.
I numerosi elementi su cui potevano esprimersi riguardavano anche aspetti positivi,
nell'ipotesi che l'aumento del tempo passato in famiglia, senza numerosi impegni potesse
avere effetti positivi. Non possiamo esprimerci su tutto il periodo: forse alcune emozioni
positive erano presenti all'inizio del periodo di lockdown, ma non sul lungo periodo, nel
protrarsi della condizione di isolamento quando la rilevazione è stata svolta (fine maggio-
inizio giugno). L'analisi metterà in luce l'eventuale presenza di alcuni profili
comportamentali differenti in cui entrano in gioco caratteristiche personali e ambientali.
Valori medi espressi in un intervallo tra  1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
4.794.794.79
4.794.794.79
4.444.444.44
4.434.434.43
4.314.314.31
4.044.044.04
4.034.034.03
3.943.943.94
3.923.923.92
3.703.703.70
3.463.463.46
3.153.153.15
3.133.133.13
3.753.753.75
3.393.393.39
3.233.233.23
3.203.203.20
3.013.013.01
2.942.942.94
2.912.912.91
2.042.042.04
Scarsa concentrazione
Noia
Cambi d’umore
Frustrazione
Dipendenza e bisogno di aiuto
Malinconia
Senso di solitudine
Segnali di inquietudine
Rabbia
Aumento della comunicazione
Tristezza
Scatti d’ira
Tranquillità (umore, comportamento)
Acquisizione di nuove competenze
Serenità complessiva
Regressione nelle competenze
Iperattività
Gioia
Aumento di autonomia
Motivazione 
Aumento di concentrazione
1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
4.764.764.76
4.34.34.3
4.24.24.2
3.743.743.74
3.363.363.36
2.522.522.52
2.382.382.38
2.242.242.24
1.711.711.71
frustrazione
solitudine
rabbia
ansia
inadeguatezza
soddisfazione
indifferenza
serenità
senso di libertà
1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5
Emozioni prevalenti 
tra i genitori
La dimensione emotiva si colora di tinte per lo più cupe anche quando le madri devono
esprimersi sulle proprie emozioni prevalenti, dove dominano sentimenti di frustrazione, di
solitudine e di rabbia, nella giostra quotidiana di vita con i figli, fatta di richieste nuove da
parte di questi e della scuola, di spazi e tempi di convivenza continua, e di acrobazie per
conciliare il supporto ai figli nell'impegno scolastico, il loro intrattenimento nel tempo libero
(specialmente nella scuola primaria), la propria attività lavorativa, la vita domestica
complessiva...
Valori medi espressi in un intervallo tra 1
(per nulla) e 7(Moltissimo)
Relazioni a distanza con i
compagni
Relazioni a distanza con gli
insegnanti
Quantità di compiti da svolgere
Scarsa varietà nella proposta
didattica
Difficile bilanciamento del
tempo dedicato alle lezioni, ai
compiti e allo svago
VS
Utilizzo di tecnologie digitali
per lo studio e la didattica
Possibilità di conoscere
maggiormente le attività
didattiche dei propri figli
Acquisizione di nuove
competenze digitali da
parte dei bambini
DAD:
Un bilancio
PRO CONTRO
4.73
2.71 2.83
Valutazione della scuola pre-lockdown
Valutazione della DaD dal proprio punto di vista
Valutazione della DaD dal punto di vista dei gli
2.5
5
La valutazione complessiva sulla DAD rispecchia i toni ombrosi fin qui messi in evidenza: la percezione
della qualità dell'offerta didattica, dal periodo precedente a quello di chiusura delle scuole, vede un calo
verticale e predominano aggettivi sfavorevoli, che vedono nella DAD un'esperienza spiacevole,
demotivante, inutile, inefficace, in ultima analisi brutta, perché... non è bello parlarsi solo a distanza, la
didattica diviene più monotona che in presenza, aumentano i compiti e le richieste di studio autonomo
rivolte a bambini e ragazzi, e la struttura della giornata si sfalda, rendendo arduo il mantenimento
e bilanciamento dei tempi dedicati a ogni cosa.   
Tuttavia vi sono dei risvolti positivi messi in luce dallo studio: l'aumento dell'uso delle tecnologie nella
didattica è uno di questi, seguito dall'aver avuto occasione di conoscere meglio le attività didattiche dei
figli e di aver visto i proprio figli acquisire nuove competenze digitali. 
Come valuta la DAD?
DAD e riapertura della scuola:
Guardando al futuro...
Se la DAD continuasse...le risposte sono allarmanti!
NON CONCILIABILE
CON IL LAVORO
NON SOSTENIBILE UN
REGIME DIDATTICO MISTO
LASCIARE IL LAVORO
65.5%dei partecipanti
ritiene la DAD
La fatica nel conciliare DAD e lavoro è
ben espressa dall'alta percentuale di
madri che ha dichiarato la DAD non
conciliabile con il lavoro, cui
corrisponde anche la percentuale di
coloro che ritengono che neppure un
regime misto sia sostenibile.
Questo risultato riguarda le madri di
tutti gli ordini di scuola. 
Le potenziali conseguenze sul lavoro
delle donne si riflettono sul numero
significativo di queste che ha
considerato la possibilità di lasciare il
lavoro nel caso la DAD continuasse.
65.2%dei partecipanti ritiene
per metà in presenza a scuola
e per metà a casa con la DAD
30.3%dei partecipanti
non esclude la
possibilità di
spazi utilizzabili
1
2
Priorità per la riapertura delle scuole
all'aperto
Aumento delle attività
didattiche
Aumento degli
per la didattica
nelle scuole
protocollo d'igiene
Definizione di un
nelle scuole e formazione
degli studenti a questo
3
presidio medico
Aumento del
Aumento degli
insegnanti
Diminuzione
del numero di 
6
7
8
nelle scuole e sul territorio
alunni per classe
tecnologie
all'uso delle
Ristrutturazione
delle scuole per aumentare 
le condizioni di igiene
4
5Formazione
degli insegnanti spazi chiusi esterni
Aumento delle attività
didattiche in
attrezzature
tecnologiche
delle scuole 9
10
Aumento delle
alle scuole
6.3
6.1
6
5.9
5.5
5.3
5.2
5.1
4.1
4
Le priorità percepite dal campione per la riapertura della scuola vedono ai primissimi posti la necessità di un
ampliamento degli spazi utilizzabili negli edifici scolastici, la definizione di un chiaro protocollo di igiene a cui
devono essere formati gli studenti e gli insegnanti, e in generale una ristrutturazione degli edifici scolastici
perché siano più adeguati. 
Non poco è il rilievo assegnato all'aumento dell'uso di spazi all'aperto, mentre all'ultimo posto risulta
l'aumento dell'uso di spazi chiusi esterni alle scuole come musei, oratori, biblioteche... Sebbene la
scuola diffusa appaia nel dibattito sulla riapertura della scuola un tema ampiamente sostenuto, non molti 
genitori si sono espressi a suo favore... forse  ritengono che non vi siano molti spazi idonei? O che non vi sia il
personale necessario? Oppure temono l'aumento degli spostamenti e delle distanze rispetto alla vicinanza
territoriale che la scuola, specie primaria e secondaria di I grado, generalmente garantisce? Oppure vi è una
preoccupazione sull'aumento degli spazi da sanificare?
Con una buona concordanza di pareri, il campione pone la richiesta di un aumento del presidio medico nelle
scuole e sul territorio, insieme alla necessità di un aumento degli insegnanti e della loro formazione, con una
diminuzione degli alunni per classe.
L'aumento delle attrezzature tecnologiche delle scuole si colloca al penultimo posto con una percentuale ben
più bassa, di poco superiore a quella sugli spazi esterni che chiude la classifica.
Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
Guardando al futuro...
Riflessioni emergenti da dati
LA DAD NON È SCUOLA,
ANCHE SE LE TECNOLOGIE
DIGITALI NELLA
DIDATTICA SONO
BENVENUTE
BAMBINI E PRE/ADOLESCENTI
HANNO BISOGNO DELLA
COMUNITÀ SCOLASTICA 'IN
PRESENZA'
La DAD è stata un’esperienza didattica organizzata in
emergenza, ha posto un argine all’interruzione
completa della scuola.
Molti insegnanti, pur non essendo pronti a far fronte a
questo improvviso cambiamento, lo hanno fatto
generosamente (chi più, chi meno, qualcuno - pochi
- per nulla).
Ma i dati raccolti nello studio impongono di
usare grande cautela nel considerare la DAD
un’alternativa di pari valore ed efficacia alla didattica
in presenza in riferimento a tutti gli ordini di scuola.
Questo non esclude l'apprezzamento di un maggior
uso delle tecnologie per la didattica né dell'aumento
di competenze digitali dei figli.
La scuola in presenza – alla cui chiusura si è
sommata la sospensione di tutte le attività
(sportive, musicali, ricreative…) – non è stata
sostituita dalla scuola a distanza.
Bambini e ragazzi hanno sofferto l’isolamento,
hanno sentito la mancanza di compagni e
insegnanti e nostalgia della vita nella comunità
scolastica.
I prevalenti vissuti di disagio, di noia, di perdita di
concentrazione, di demotivazione sono un dato
di cui tenere conto rispetto agli studenti di tutte
le età comprese nello studio, anche per la scuola
secondaria di II grado.
Diamo voce,
in queste conclusioni tratte dai primi dati analizzati fin qui,
ai principali messaggi che le madri coinvolte nello studio
hanno lanciato forte e chiaro.
Guardando al futuro...
Riflessioni emergenti da dati
LA DAD METTE A RISCHIO
IL LAVORO DELLE MADRI
E IL LORO BENESSERE
LA SCUOLA DEVE RIPARTIRE SOLIDA,
ACCOGLIENTE, SICURA, APERTA
L’indagine, rivolta sia a padri che madri o altri adulti
con in carico un minore in età scolare, si è
configurata come uno studio di genere ‘spontaneo’.
Molto più motivate a partecipare all’indagine, le
madri hanno molto probabilmente subito le
conseguenze della chiusura delle scuole in modo
più invasivo dei padri ed emergono in modo
evidente vissuti di grande fatica e frustrazione.
Molte donne – in buon numero con titoli di studio
elevati - non escludono l’ipotesi di abbandonare il
lavoro qualora si presentassero nuovi periodi
prolungati di Didattica A Distanza (non
poche anche in caso di soluzione mista con ore in
presenza a scuola), una scelta che avrebbe
conseguenze economiche e sociali nella vita delle
donne e delle loro famiglie, nonché ripercussioni nel
mondo del lavoro. Una perdita di capitale sociale
ed economico enorme.
L’appello delle madri del campione chiede
assolutamente di mettere la scuola nelle condizioni
di ripartire.
La sua chiusura ha fatto riscoprire con forza che la
scuola è un luogo di crescita e un presidio sociale di
insostituibile valore, la cui assenza ha delle gravissime
 conseguenze individuali, familiari e sociali.
I genitori vedono come un bene che la scuola si apra
al territorio e all'uso di spazi all'aperto per
la riapertura, ma essa deve poter godere di edifici
ampi, ben attrezzati, puliti e sicuri (aggiungiamo noi:
belli!), di condizioni e rapporti numerici che
consentano una qualità più alta di benessere al suo
interno (meno sovraffollamento nelle classi, più
insegnanti laddove necessario) e di maggiori
competenze professionali. 
Inoltre, l’emergenza pandemica chiede di dotare la
scuola di un chiaro protocollo di igiene, ma anche, ci
dicono le madri del campione, di non lasciare Dirigenti
e insegnanti soli sul fronte, piuttosto di (ri)costruire un
sistema di presidio medico diffuso sul territorio.
Guardando al futuro...
Note conclusive.
Nel  dibattito di questi mesi bambini e pre/adolescenti, servizi educativi all'infanzia e scuole
non sono stati messi al centro di una riflessione ampia, sistematica e lungimirante. 
     Sono circolate iniziative frammentate e idee non collocate in una visione organica: ... DAD     
     anche per il rientro a settembre,  poi didattica mista in presenza e a distanza, mascherine al
     banco o solo nei corridoi, plexiglas sui banchi oltre che in spiaggia, rotelle alle sedie, distanze
     'da bocca a bocca'...
Scuola e servizi per l'infanzia sono comunità fatte di relazioni, di scambi quotidiani e di
prossimità. La loro riapertura in sicurezza è una sfida di estrema complessità, non
lo sottovalutiamo, così come non sottovalutiamo che questa epidemia è nuova, non
consente ancora molte certezze e ogni soluzione prospettata appare comunque
insufficiente.
...i bambini e i pre/adolescenti hanno bisogno di andare a scuola a tutela della loro crescita
emotiva, psicologica, sociale, culturale, e a tutela del benessere della società e delle loro
famiglie, in particolare delle donne, specialmente quelle che hanno meno risorse e vivono in
condizioni di svantaggio.
...la prevalenza assegnata a una politica di prevenzione e di regolamentazione con protocolli
igienico-sanitari, che mettono in crisi la sostenibilità della riapertura delle scuole e dei servizi
all'infanzia, sembra anteporre in modo unilaterale la riduzione di rischi e di assunzione di
responsabilità, non tenendo sufficientemente in equilibrio le esigenze globali di
minori, famiglie e società, e non considerando altri rischi altrettanto gravi generati
dalla chiusura di servizi e scuole. 
Siamo certi che molti Dirigenti Scolastici e insegnanti, in rete o no, faranno scelte sagge e per
il meglio dei loro bambini e ragazzi; troveranno soluzioni innovative positive che forse -
speriamo - diverranno parte di una nuova organizzazione della scuola e di una offerta didattica
più dinamica. Ma sono lasciati troppo soli e senza un orizzonte condiviso che sia anche di tipo
educativo, didattico, psicologico, sociale.
Dunque...
Eppure...
Allora ...
I processi di cambiamento, di  innovazione e di promozione del meglio per i bambini e i ragazzi
di tutte le età auspichiamo che diventino il centro di una politica per la scuola, in un progetto
di ampio respiro su di essa e sulla società, che per ora non si vede, sebbene si sia reso
ancora più evidente il ruolo cruciale della scuola non solo nel  promuovere cultura, ma
benessere, inclusione e sostenibilità sociale, configurandosi come un'istituzione di centrale
importanza nel ripensamento del 'patto sociale' dei paesi democratici.
Le sfide poste dalla pandemia hanno mobilitato le grandi risorse presenti nella scuola, ma 
hanno anche messo a nudo, le sue fragilità storiche, ben note da tempo: la numerosità delle
classi; la precarietà cronica di un numero elevato di insegnanti; la fatiscenza di molti edifici (le
cui condizioni di igiene sono discutibili in condizioni di normalità, non di pandemia); la carenza
di ambienti laboratoriali, di attrezzature funzionali e aggiornate, di arredi curati, gradevoli, che
promuovano benessere e valore; la scarsa formazione didattica e pedagogica degli
insegnanti della scuola superiore; la ancora labile rete di sinergia fra scuola ed extra-scuola,...
Se le grandi crisi sono anche occasioni di crescita, il periodo che stiamo vivendo può
rappresentare un'opportunità per ripensare e mettere mano alla scuola perché sia
un'istituzione forte e dinamica e possa dispiegare pienamente tutto il suo potenziale
benefico umano, culturale e sociale.
Dipartimento di Scienze Umane
per la Formazione "R. Massa"
Polo Digitale DISUF
Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative
Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Per attribuire correttamente questo report o parte di esso si consiglia di utilizzare la
dicitura seguente, conforme allo standard APA:
Pastori, G., Mangiatordi, A., Pagani, V., & Pepe, A. (2020). Che ne pensi? La didattica a
distanza dal punto di vista dei genitori. Università degli Studi di Milano-Bicocca
(https://bit.ly/report-dad)
      Per leggere una copia della licenza visita il sito web
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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Report dell'indagine "La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori" (Università Bicocca, Luglio 2020)

  • 1. CHE NE PENSI? La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori Luglio 2020 Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "R. Massa" Giulia Pastori Andrea Mangiatordi Valentina Pagani Alessandro Pepe Durante i mesi di lockdown e di chiusura degli edifici scolastici, la scuola è proseguita attraverso la Didattica A Distanza (DAD), una didattica organizzata in emergenza per garantire il proseguimento di relazioni educative e attività didattiche improvvisamente interrotte per un lungo periodo di tempo. Evento unico nel nostro secolo per caratteristiche e durata, milioni di bambini e di ragazzi, dall’oggi al domani, hanno smesso di recarsi a scuola e hanno iniziato a ricevere comunicazioni telematiche dagli  insegnanti, a seguire lezioni registrate e videolezioni in sincrono, a ricevere messaggi whatsapp, compiti e attività da svolgere tra le mura domestiche, avvalendosi dei supporti tecnologici a disposizione e dell’affiancamento, per i più fortunati, di uno o due genitori rimasti a casa dal luogo di lavoro. Molto è stato detto e commentato in un dibattito pubblico e soprattutto politico che con molto ritardo ha avviato una riflessione sulla scuola… Come ricercatori pedagogisti e psicologi del Dipartimento di Scienze Umane R.Massa dell’Università di Milano-Bicocca, da tempo impegnati nella ricerca e nella formazione in educazione, abbiamo sentito il dovere, anche sollecitati da richieste giunte dalla società civile, di contribuire ad approfondire la comprensione di questi mesi di scuola “in casa”, dal punto di vista di uno dei principali gruppi di stakeholder della scuola: i genitori. L’indagine nazionale Che ne pensi? La DAD dal punto di vista dei genitori ha raggiunto circa 7000 genitori di bambini e ragazzi di scuola primaria e secondaria, per un totale di circa 10.000 bambini e ragazzi, tramite un questionario online diffuso sui canali social. Come è stata percepita e vissuta questa esperienza da parte dei genitori? In questo report su  alcuni primi risultati, mettiamo a disposizione alcuni dei principali risultati dell’indagine. Dopo una fotografia del campione, vi raccontiamo la prospettiva dei genitori sulla DAD, rispetto a: i tempi, gli spazi, e le metodologie didattiche la partecipazione alle attività didattiche e le relazioni a distanza le emozioni prevalenti provate e i comportamenti osservati nei figli i punti di forza e di debolezza delle modalità didattiche in remoto priorità, desideri e timori sulla ripresa della scuola dopo l’estate. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
  • 2. Chi ha risposto al questionario? Livello di istruzione delle madri che hanno partecipato all'indagine Elementare (0.84%) Media (5.27%) Superiore (41.06%) Laurea (38.39%) Post-laurea (14.44%) Al questionario hanno risposto in grandissima maggioranza donne, di nazionalità italiana con un'età media di 42 anni, con una composizione familiare che vede la presenza di un partner. Molte  di loro hanno studiato fino alla diploma di scuola superiore (41%), al diploma di laurea (38%) e, in una buona percentuale (14.5%), hanno un titolo post-laurea. Per l'80% sono donne lavoratrici che durante il lockdown hanno continuato a lavorare (67%) molte in modalità smartworking (57%). Possiamo dire di aver intercettato un campione di donne in maggioranza in condizioni di relativo benessere, per lo più concentrate in regioni del Nord-Ovest (70%) e meno in regioni del Centro (20%) e del Sud (10%) PARTECIPANTI Età media 42 anni 94% MADRI 98% di NAZIONALITÀ  ITALIANA 89% ha un partner 6905 I dati sono stati  raccolti attraverso un metodo di rilevazione CAWI (Computer Assisted Web Interview), nel periodo 19.05.2020-02.06.2020, con campionamento non probabilistico. Strumento di analisi: SPSS 26.0. 70% NORD 20% 10% NORD SUD
  • 3. Occupazione Dipendente (62.22%) Autonomo (18.2%) Disoccupato (15.67%) Pensionato (0.19%) Cassaintegrazione (3.72%) Lavoro durante il lockdown Sì, più di prima (22.94%) Sì, come prima (22.17%) Sì, meno di prima (22.17%) No, ho dovuto sospendere (20.2%) No, ho perso il lavoro durante il lockdown (2.51%) No, non lavoravo già prima del lockdown (10.01%) 57% SMART WORKING in media 28 ore a settimana 9802 BAMBINI e PRE/ADOLESCENTI 1.4 figli in media età media 9.8 anni 5% con disabilità 14% con DSA Figli | Distribuzione per ordine di scuola 6761 1949 1092 Primaria Secondaria I g Secondaria II g Tipologia di scuola Pubblica (94.1%) Privata pari cata (5.06%) Privata non pari cata (0.3%) Straniera (0.24%) A metodo (0.3%) Le madri del campione hanno un numero di figli corrispondente alla media nazionale (1.4) e nei 9802 figli sono rappresentati tutti gli ordini di scuola dalla primaria alla secondaria di II grado (lo studio non era rivolto ai genitori di bambini in età prescolare), ma una larga maggioranza vede protagonista la scuola primaria con quasi 7000 bambini. Nel gruppo dei minori, ci sono anche bambini e preadolescenti con Bisogni Educativi Speciali e Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Quasi tutti i minori del campione frequentano scuole pubbliche. Fasce d'età Figli| Distribuzione per età 1169 2855 2369 1546 993 530 303 37 5-6 7-8 9-10 11-12 13-14 15-16 17-18 19-21
  • 4. DAD: Tempi, supporti e metodologia didattica Ore di DAD a settimana 4.1 % 47 % 27.7 % 21.2 % 0.2 % 6.5 % 20.6 % 72.8 % 0.2 % 5.1 % 11.1 % 83.6 % primaria secondaria I g secondaria II g 0 h 1-5 h 6-10 h 10+ h 0 25 50 75 100 Primaria 7.5ore Secondaria I g 14.6 ore Secondaria II g 17.9 Ore medie di DAD a settimana ore Le ore di Didattica a Distanza proposte a bambini e ragazzi sono, visibilmente e forse prevedibilmente, differenti per ordine di scuola: mediamente i bambini  della scuola primaria hanno avuto meno ore dei loro colleghi alla scuola secondaria di I e di II grado, dove abbiamo il numero più alto di ore settimanali (circa 18 ore). Guardando in modo più analitico i dati raccolti, è interessante osservare che: circa metà (47%) dei genitori dei bambini di scuola primaria dichiara che i figli hanno avuto da 1 a 5 ore di attività didattica alla settimana e il 4.1% dichiara che i figli non hanno ricevuto l'offerta di nessuna ora di attività didattica; nella scuola superiore non vi sono quasi studenti a cui non sia stata offerta nessuna ora di attività didattica, ma il 27% degli studenti nella secondaria di I grado e il 16% nella secondaria di II grado ha fatto 10 o meno ore di didattica alla settimana.
  • 5. %dirisposte Distribuzione per ore giornaliere 1.1% 10.6% 25.3% 26.5% 19.3% 9.1% 5% 3% 5.4% 21.8% 25% 18% 14.5% 7.2% 4.2% 3.8% 18.9% 29.3% 21% 11.9% 9.9% 3.6% 3.5% 1.7% primaria secondaria I secondaria II 0h 1h 2h 3h 4h 5h 6h >6h 0 10 20 30 Ore dedicate a supportare i figli nella DAD al giorno 49%FARE FATICA A CONCILIARE LAVORO e SUPPORTO dei figli NELLA DaD dei partecipanti dichiara di Un dato rilevante per comprendere l'impatto che la DAD ha avuto nella vita familiare, è il numero di ore che le madri hanno comunicato di aver dedicato a supportare l'attività scolastica dei figli su tutti gli ordini, anche alla scuola secondaria di II grado. 3/4h al giorno sono paragonabili a un lavoro part-time, effettivamente difficilmente conciliabili con il lavoro. Media ore giornaliere  Secondaria II g 2.0ore Secondaria I g 2.8 ore Primaria 3.2 ore
  • 6. Tipologia di supporto utilizzato 5 2.4 2.9 5.6 2.9 3 5.6 3.6 2.7 primaria secondaria I g secondaria II g PC smartphone tablet 0 2 4 6 DAD: Tempi, supporti e metodologia didattica La scuola superiore risulta aver proposto in misura maggiore lezioni in sincrono, spazi e documenti condivisi on line, laddove nella scuola primaria è stato prevalente  l'uso di lezioni registrate e di comunicazioni asincrone tramite social quali Whatsapp - due esperienze significativamente differenti. E si conferma la presenza, seppure ridotta, di bambini e ragazzi che non hanno ricevuto nessuna proposta didattica. Modalità DAD più diffuse 4.2 3.2 4.4 4.3 3.6 2.1 3.8 1.2 5.8 2.35 3.8 5.1 3.3 2.1 5.1 1.1 5.9 2.2 4.3 4.9 2.8 1.9 5.2 1.15 primaria secondaria I secondaria II Video-lezioni in diretta Lezioni registrate Consegne e comunicazioni via mail, whatsapp o altro Consegne sul registro elettronico Utilizzo di materiale disponibile sul web (Rai, Youtube, siti vari...) Utilizzo di libri di testo digitali Documenti e spazi condivisi (es. Classroom) Nulla 2.5 5 Molti bambini e ragazzi hanno potuto utilizzare il computer per seguire le lezioni e svolgere le attività richieste (il 60% ha dichiarato di usare sempre un PC), ma Tablet e addirittura Smartphone sono stati tuttavia utilizzati con una buona frequenza in tutti gli ordini di scuola, offrendo condizioni più limitate di interazione e di lavoro. In particolare il 13.6% degli studenti del campione ha usato come supporto sempre o quasi sempre lo Smartphone. Device utilizzati con maggiore frequenza 60%22.9% 13.6% 3.5% PC (60%) Tablet (22.9%) Smartphone (13.6%) Misto (3.5%)Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo) Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
  • 7. DAD: Partecipazione e relazioni In grande maggioranza le madri del campione hanno dichiarato che i propri figli hanno seguito la totalità delle lezioni e attività proposte dagli insegnanti, tuttavia hanno indicato un numero inferiore di compagni di classe altrettanto assidui. Questo secondo dato, per quanto non pienamente affidabile (trattandosi dell'opinione dei genitori sulla partecipazione di altri bambini o ragazzi), è in sintonia con altre rilevazioni svolte coinvolgendo gli insegnanti (si veda ad esempio lo studio nazionale della Società Italiana di Ricerca Didattica: https://www.sird.it/wp-content/uploads/2020/07/Una-prima-panoramica- dei-dati.pdf) che sembrano indicare che un numero consistente di bambini e di pre/adolescenti che avevano un'offerta didattica a distanza non ha seguito l'attività didattica, a cui si aggiungono gli studenti che non hanno avuto offerta didattica. 78% Secondaria I grado 49.9% 63.6% Nei grafici che seguono possiamo identificare le principali ragioni per le quali, secondo le madri dello studio, la DAD non è stata seguita:  seppure in ordine di priorità diversa a seconda del grado di scuola,  difficoltà a seguire senza l'aiuto di un adulto, demotivazione e forme di disagio emotivo nel comunicare costantemente a distanza rappresentano le principali ragioni indicate, al di sopra di fattori materiali e sociali (quali la confusione in casa, la carenza di spazi, di tecnologie o di connessione) rispetto a cui il questionario chiedeva di esprimersi. La dimensione emotiva e le competenze autonome dei figli definiscono in gran parte il quadro dell'abbandono delle lezioni nei mesi di DAD in questo campione, così come le difficoltà incontrate nello svolgimento costante  di attività e compiti al di fuori delle lezioni. Rispetto a questi, accanto ai motivi  citati, è stata segnalata come prioritaria la confusione delle consegne o l'eccessiva rigidità delle tempistiche di consegna richieste. Compagni del figlio che hanno partecipato alla maggior parte delle ore di DAD proposte Primaria 63.8% Secondaria II grado Studenti che hanno partecipato a tutte le ore di DaD proposte Primaria 83.9% Secondaria I grado Secondaria II grado 88.3%
  • 8. Scarsa motivazione Disagio Emotivo 1 2 3 E chi non ha partecipato? | Secondaria Difficoltà a seguire senza il supporto di un adulto Tre principali ragioni Tre principali ragioni 1 2 3 E chi non ha partecipato? | Primaria Difficoltà a seguire senza il supporto di un adulto Disagio Emotivo (ad es., difficoltà nel sostenere la comunicazione a distanza senza l'incontro in presenza) Scarsa motivazione
  • 9. Studenti che hanno svolto tutti  i compiti assegnati dagli insegnanti Primaria 76% Secondaria I grado Secondaria II grado 71.8% 70.9% Tempistiche di consegna di elaborati e compiti troppo confuse o rigide. Scarsa motivazione 1 2 3 E chi non ha svolto i compiti o ne ha svolti soltanto alcuni? | Primaria  Difficoltà a seguire senza il supporto di un adulto Tre principali ragioni Tempistiche di consegna di elaborati e compiti troppo confuse o rigide. Disinteresse 1 2 3 E chi non ha svolto i compiti o ne ha svolti soltanto alcuni? | Secondaria Scarsa motivazione Tre principali ragioni
  • 10. 5.3 5.9 4.25 5.4 primaria secondaria Durante il lockdown mio glio ha sentito la mancanza dei suoi insegnanti Durante il lockdown mio glio ha sentito la mancanza dei compagni 2 4 6 Le relazioni e le comunicazioni al di fuori del tempo della DAD sono state mantenute soprattutto con i compagni di classe, in particolare pre/adolescenti della scuola superiore hanno forse beneficiato della maggiore autonomia e serenità nel comunicare a distanza con gli amici della classe.  La comunicazione con insegnanti e professori sembra essersi invece concentrata maggiormente negli appuntamenti per la didattica, parimenti nella scuola primaria e secondaria.  2.5 4.3 2.5 5 primaria secondaria Durante il lockdown mio glio è rimasto in contatto con gli insegnanti al di fuori delle lezioni Durante il lockdown mio glio è rimasto in contatto con i compagni al di fuori delle lezioni 2 4 6 Il mantenimento della comunicazione al di fuori delle lezioni ... ...e la nostalgia dei compagni e degli insegnanti La comunicazione a distanza non ha colmato il desiderio di socialità e di contatto, generando sentimenti di mancanza intensi nei confronti dei compagni di classe, ma anche nei confronti degli insegnanti (più spiccatamente tra i bambini della scuola primaria).  Questo sentimento di mancanza e di nostalgia così accentuato nei figli agli occhi  dei loro genitori, ci introduce alla sezione successiva dedicata alle emozioni e ai comportamenti. Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo) Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
  • 11. DAD: Emozioni e comportamenti di adulti e bambini Comportamenti e sentimenti osservati nei figli Le osservazioni che le madri del campione propongono sugli stati emotivi dei figli e sul loro comportamento osservabile nel corso dei mesi di lockdown sono prevalentemente negativi, segnalando l'aumento di scarsa concentrazione, di noia, di stati di frustrazione, di dipendenza e bisogno di aiuto, a cui si somma un aumento di sentimenti malinconici, di solitudine e di rabbia. I numerosi elementi su cui potevano esprimersi riguardavano anche aspetti positivi, nell'ipotesi che l'aumento del tempo passato in famiglia, senza numerosi impegni potesse avere effetti positivi. Non possiamo esprimerci su tutto il periodo: forse alcune emozioni positive erano presenti all'inizio del periodo di lockdown, ma non sul lungo periodo, nel protrarsi della condizione di isolamento quando la rilevazione è stata svolta (fine maggio- inizio giugno). L'analisi metterà in luce l'eventuale presenza di alcuni profili comportamentali differenti in cui entrano in gioco caratteristiche personali e ambientali. Valori medi espressi in un intervallo tra  1 (per nulla) e 7 (Moltissimo) 4.794.794.79 4.794.794.79 4.444.444.44 4.434.434.43 4.314.314.31 4.044.044.04 4.034.034.03 3.943.943.94 3.923.923.92 3.703.703.70 3.463.463.46 3.153.153.15 3.133.133.13 3.753.753.75 3.393.393.39 3.233.233.23 3.203.203.20 3.013.013.01 2.942.942.94 2.912.912.91 2.042.042.04 Scarsa concentrazione Noia Cambi d’umore Frustrazione Dipendenza e bisogno di aiuto Malinconia Senso di solitudine Segnali di inquietudine Rabbia Aumento della comunicazione Tristezza Scatti d’ira Tranquillità (umore, comportamento) Acquisizione di nuove competenze Serenità complessiva Regressione nelle competenze Iperattività Gioia Aumento di autonomia Motivazione  Aumento di concentrazione 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
  • 12. 4.764.764.76 4.34.34.3 4.24.24.2 3.743.743.74 3.363.363.36 2.522.522.52 2.382.382.38 2.242.242.24 1.711.711.71 frustrazione solitudine rabbia ansia inadeguatezza soddisfazione indifferenza serenità senso di libertà 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 Emozioni prevalenti  tra i genitori La dimensione emotiva si colora di tinte per lo più cupe anche quando le madri devono esprimersi sulle proprie emozioni prevalenti, dove dominano sentimenti di frustrazione, di solitudine e di rabbia, nella giostra quotidiana di vita con i figli, fatta di richieste nuove da parte di questi e della scuola, di spazi e tempi di convivenza continua, e di acrobazie per conciliare il supporto ai figli nell'impegno scolastico, il loro intrattenimento nel tempo libero (specialmente nella scuola primaria), la propria attività lavorativa, la vita domestica complessiva... Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7(Moltissimo)
  • 13. Relazioni a distanza con i compagni Relazioni a distanza con gli insegnanti Quantità di compiti da svolgere Scarsa varietà nella proposta didattica Difficile bilanciamento del tempo dedicato alle lezioni, ai compiti e allo svago VS Utilizzo di tecnologie digitali per lo studio e la didattica Possibilità di conoscere maggiormente le attività didattiche dei propri figli Acquisizione di nuove competenze digitali da parte dei bambini DAD: Un bilancio PRO CONTRO 4.73 2.71 2.83 Valutazione della scuola pre-lockdown Valutazione della DaD dal proprio punto di vista Valutazione della DaD dal punto di vista dei gli 2.5 5 La valutazione complessiva sulla DAD rispecchia i toni ombrosi fin qui messi in evidenza: la percezione della qualità dell'offerta didattica, dal periodo precedente a quello di chiusura delle scuole, vede un calo verticale e predominano aggettivi sfavorevoli, che vedono nella DAD un'esperienza spiacevole, demotivante, inutile, inefficace, in ultima analisi brutta, perché... non è bello parlarsi solo a distanza, la didattica diviene più monotona che in presenza, aumentano i compiti e le richieste di studio autonomo rivolte a bambini e ragazzi, e la struttura della giornata si sfalda, rendendo arduo il mantenimento e bilanciamento dei tempi dedicati a ogni cosa.    Tuttavia vi sono dei risvolti positivi messi in luce dallo studio: l'aumento dell'uso delle tecnologie nella didattica è uno di questi, seguito dall'aver avuto occasione di conoscere meglio le attività didattiche dei figli e di aver visto i proprio figli acquisire nuove competenze digitali.  Come valuta la DAD?
  • 14. DAD e riapertura della scuola: Guardando al futuro... Se la DAD continuasse...le risposte sono allarmanti! NON CONCILIABILE CON IL LAVORO NON SOSTENIBILE UN REGIME DIDATTICO MISTO LASCIARE IL LAVORO 65.5%dei partecipanti ritiene la DAD La fatica nel conciliare DAD e lavoro è ben espressa dall'alta percentuale di madri che ha dichiarato la DAD non conciliabile con il lavoro, cui corrisponde anche la percentuale di coloro che ritengono che neppure un regime misto sia sostenibile. Questo risultato riguarda le madri di tutti gli ordini di scuola.  Le potenziali conseguenze sul lavoro delle donne si riflettono sul numero significativo di queste che ha considerato la possibilità di lasciare il lavoro nel caso la DAD continuasse. 65.2%dei partecipanti ritiene per metà in presenza a scuola e per metà a casa con la DAD 30.3%dei partecipanti non esclude la possibilità di
  • 15. spazi utilizzabili 1 2 Priorità per la riapertura delle scuole all'aperto Aumento delle attività didattiche Aumento degli per la didattica nelle scuole protocollo d'igiene Definizione di un nelle scuole e formazione degli studenti a questo 3 presidio medico Aumento del Aumento degli insegnanti Diminuzione del numero di  6 7 8 nelle scuole e sul territorio alunni per classe tecnologie all'uso delle Ristrutturazione delle scuole per aumentare  le condizioni di igiene 4 5Formazione degli insegnanti spazi chiusi esterni Aumento delle attività didattiche in attrezzature tecnologiche delle scuole 9 10 Aumento delle alle scuole 6.3 6.1 6 5.9 5.5 5.3 5.2 5.1 4.1 4 Le priorità percepite dal campione per la riapertura della scuola vedono ai primissimi posti la necessità di un ampliamento degli spazi utilizzabili negli edifici scolastici, la definizione di un chiaro protocollo di igiene a cui devono essere formati gli studenti e gli insegnanti, e in generale una ristrutturazione degli edifici scolastici perché siano più adeguati.  Non poco è il rilievo assegnato all'aumento dell'uso di spazi all'aperto, mentre all'ultimo posto risulta l'aumento dell'uso di spazi chiusi esterni alle scuole come musei, oratori, biblioteche... Sebbene la scuola diffusa appaia nel dibattito sulla riapertura della scuola un tema ampiamente sostenuto, non molti  genitori si sono espressi a suo favore... forse  ritengono che non vi siano molti spazi idonei? O che non vi sia il personale necessario? Oppure temono l'aumento degli spostamenti e delle distanze rispetto alla vicinanza territoriale che la scuola, specie primaria e secondaria di I grado, generalmente garantisce? Oppure vi è una preoccupazione sull'aumento degli spazi da sanificare? Con una buona concordanza di pareri, il campione pone la richiesta di un aumento del presidio medico nelle scuole e sul territorio, insieme alla necessità di un aumento degli insegnanti e della loro formazione, con una diminuzione degli alunni per classe. L'aumento delle attrezzature tecnologiche delle scuole si colloca al penultimo posto con una percentuale ben più bassa, di poco superiore a quella sugli spazi esterni che chiude la classifica. Valori medi espressi in un intervallo tra 1 (per nulla) e 7 (Moltissimo)
  • 16. Guardando al futuro... Riflessioni emergenti da dati LA DAD NON È SCUOLA, ANCHE SE LE TECNOLOGIE DIGITALI NELLA DIDATTICA SONO BENVENUTE BAMBINI E PRE/ADOLESCENTI HANNO BISOGNO DELLA COMUNITÀ SCOLASTICA 'IN PRESENZA' La DAD è stata un’esperienza didattica organizzata in emergenza, ha posto un argine all’interruzione completa della scuola. Molti insegnanti, pur non essendo pronti a far fronte a questo improvviso cambiamento, lo hanno fatto generosamente (chi più, chi meno, qualcuno - pochi - per nulla). Ma i dati raccolti nello studio impongono di usare grande cautela nel considerare la DAD un’alternativa di pari valore ed efficacia alla didattica in presenza in riferimento a tutti gli ordini di scuola. Questo non esclude l'apprezzamento di un maggior uso delle tecnologie per la didattica né dell'aumento di competenze digitali dei figli. La scuola in presenza – alla cui chiusura si è sommata la sospensione di tutte le attività (sportive, musicali, ricreative…) – non è stata sostituita dalla scuola a distanza. Bambini e ragazzi hanno sofferto l’isolamento, hanno sentito la mancanza di compagni e insegnanti e nostalgia della vita nella comunità scolastica. I prevalenti vissuti di disagio, di noia, di perdita di concentrazione, di demotivazione sono un dato di cui tenere conto rispetto agli studenti di tutte le età comprese nello studio, anche per la scuola secondaria di II grado. Diamo voce, in queste conclusioni tratte dai primi dati analizzati fin qui, ai principali messaggi che le madri coinvolte nello studio hanno lanciato forte e chiaro.
  • 17. Guardando al futuro... Riflessioni emergenti da dati LA DAD METTE A RISCHIO IL LAVORO DELLE MADRI E IL LORO BENESSERE LA SCUOLA DEVE RIPARTIRE SOLIDA, ACCOGLIENTE, SICURA, APERTA L’indagine, rivolta sia a padri che madri o altri adulti con in carico un minore in età scolare, si è configurata come uno studio di genere ‘spontaneo’. Molto più motivate a partecipare all’indagine, le madri hanno molto probabilmente subito le conseguenze della chiusura delle scuole in modo più invasivo dei padri ed emergono in modo evidente vissuti di grande fatica e frustrazione. Molte donne – in buon numero con titoli di studio elevati - non escludono l’ipotesi di abbandonare il lavoro qualora si presentassero nuovi periodi prolungati di Didattica A Distanza (non poche anche in caso di soluzione mista con ore in presenza a scuola), una scelta che avrebbe conseguenze economiche e sociali nella vita delle donne e delle loro famiglie, nonché ripercussioni nel mondo del lavoro. Una perdita di capitale sociale ed economico enorme. L’appello delle madri del campione chiede assolutamente di mettere la scuola nelle condizioni di ripartire. La sua chiusura ha fatto riscoprire con forza che la scuola è un luogo di crescita e un presidio sociale di insostituibile valore, la cui assenza ha delle gravissime  conseguenze individuali, familiari e sociali. I genitori vedono come un bene che la scuola si apra al territorio e all'uso di spazi all'aperto per la riapertura, ma essa deve poter godere di edifici ampi, ben attrezzati, puliti e sicuri (aggiungiamo noi: belli!), di condizioni e rapporti numerici che consentano una qualità più alta di benessere al suo interno (meno sovraffollamento nelle classi, più insegnanti laddove necessario) e di maggiori competenze professionali.  Inoltre, l’emergenza pandemica chiede di dotare la scuola di un chiaro protocollo di igiene, ma anche, ci dicono le madri del campione, di non lasciare Dirigenti e insegnanti soli sul fronte, piuttosto di (ri)costruire un sistema di presidio medico diffuso sul territorio.
  • 18. Guardando al futuro... Note conclusive. Nel  dibattito di questi mesi bambini e pre/adolescenti, servizi educativi all'infanzia e scuole non sono stati messi al centro di una riflessione ampia, sistematica e lungimirante.       Sono circolate iniziative frammentate e idee non collocate in una visione organica: ... DAD           anche per il rientro a settembre,  poi didattica mista in presenza e a distanza, mascherine al      banco o solo nei corridoi, plexiglas sui banchi oltre che in spiaggia, rotelle alle sedie, distanze      'da bocca a bocca'... Scuola e servizi per l'infanzia sono comunità fatte di relazioni, di scambi quotidiani e di prossimità. La loro riapertura in sicurezza è una sfida di estrema complessità, non lo sottovalutiamo, così come non sottovalutiamo che questa epidemia è nuova, non consente ancora molte certezze e ogni soluzione prospettata appare comunque insufficiente. ...i bambini e i pre/adolescenti hanno bisogno di andare a scuola a tutela della loro crescita emotiva, psicologica, sociale, culturale, e a tutela del benessere della società e delle loro famiglie, in particolare delle donne, specialmente quelle che hanno meno risorse e vivono in condizioni di svantaggio. ...la prevalenza assegnata a una politica di prevenzione e di regolamentazione con protocolli igienico-sanitari, che mettono in crisi la sostenibilità della riapertura delle scuole e dei servizi all'infanzia, sembra anteporre in modo unilaterale la riduzione di rischi e di assunzione di responsabilità, non tenendo sufficientemente in equilibrio le esigenze globali di minori, famiglie e società, e non considerando altri rischi altrettanto gravi generati dalla chiusura di servizi e scuole.  Siamo certi che molti Dirigenti Scolastici e insegnanti, in rete o no, faranno scelte sagge e per il meglio dei loro bambini e ragazzi; troveranno soluzioni innovative positive che forse - speriamo - diverranno parte di una nuova organizzazione della scuola e di una offerta didattica più dinamica. Ma sono lasciati troppo soli e senza un orizzonte condiviso che sia anche di tipo educativo, didattico, psicologico, sociale. Dunque... Eppure... Allora ... I processi di cambiamento, di  innovazione e di promozione del meglio per i bambini e i ragazzi di tutte le età auspichiamo che diventino il centro di una politica per la scuola, in un progetto di ampio respiro su di essa e sulla società, che per ora non si vede, sebbene si sia reso ancora più evidente il ruolo cruciale della scuola non solo nel  promuovere cultura, ma benessere, inclusione e sostenibilità sociale, configurandosi come un'istituzione di centrale importanza nel ripensamento del 'patto sociale' dei paesi democratici. Le sfide poste dalla pandemia hanno mobilitato le grandi risorse presenti nella scuola, ma  hanno anche messo a nudo, le sue fragilità storiche, ben note da tempo: la numerosità delle classi; la precarietà cronica di un numero elevato di insegnanti; la fatiscenza di molti edifici (le cui condizioni di igiene sono discutibili in condizioni di normalità, non di pandemia); la carenza di ambienti laboratoriali, di attrezzature funzionali e aggiornate, di arredi curati, gradevoli, che promuovano benessere e valore; la scarsa formazione didattica e pedagogica degli insegnanti della scuola superiore; la ancora labile rete di sinergia fra scuola ed extra-scuola,... Se le grandi crisi sono anche occasioni di crescita, il periodo che stiamo vivendo può rappresentare un'opportunità per ripensare e mettere mano alla scuola perché sia un'istituzione forte e dinamica e possa dispiegare pienamente tutto il suo potenziale benefico umano, culturale e sociale.
  • 19. Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione "R. Massa" Polo Digitale DISUF Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. Per attribuire correttamente questo report o parte di esso si consiglia di utilizzare la dicitura seguente, conforme allo standard APA: Pastori, G., Mangiatordi, A., Pagani, V., & Pepe, A. (2020). Che ne pensi? La didattica a distanza dal punto di vista dei genitori. Università degli Studi di Milano-Bicocca (https://bit.ly/report-dad)       Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/