1. il trasloco. E’ venuto a farci
visita anche il sindaco Ales-
sandro Scandolara che ve-
dendo la nostra classe quasi
del tutto vuota, ci ha fatto i
complimenti. Per me e i miei
amici è stata una grande
soddisfazione sentirci dire
dal Sindaco che eravamo sta-
ti bravi. L’ultimo giorno, du-
rante l’intervallo, siamo usci-
ti a giocare in corridoio come
sempre, ma quel giorno il
corridoio era completamente
vuoto, non c’era neanche più
il cestino! Affacciandosi alla
porta dell’aula d’informatica
non si vedevano i computer e
nemmeno i banchi. Non ve-
dere più niente in corridoio e
nella sala computer mi ha
Anno 16 - Numero Unico Maggio 2014
Addio vecchia scuola
Scuola nuova: eccoci1
P. 1
L’inaugurazione vista con
gli occhi dei bambini
P. 3
L’acquario di Genova tra
fantasia… e scienza
P.4
Esperienze di scuola P. 5
Rassegna teatrale: Oltrei-
banchi
Coro extrascolastico
Notizie in breve
P. 7
Impariamo a conoscere i
miti
Pasqua
Facce di fantasia
P 8
Sbriciolando
all’interno
BRICIOLEBRICIOLEBRICIOLEBRICIOLE
Scuola Primaria Statale “G. Amati” - Malagnino (CR)
ADDIO “vecchia scuola”
Periodico a cura della
classe Quinta di
Malagnino (Cr)
Ins. responsabile:
Da Col Francesca
Il giorno 20 Dicembre è sta-
to l’ultimo giorno di scuola
prima delle vacanze di Na-
tale e anche l’ultimo in que-
sta scuola, perché dopo le
vacanze andremo in quella
nuova. Gli ultimi giorni so-
no stati molto belli perché
con l’aiuto della maestra ab-
biamo inscatolato tutti i li-
bri della biblioteca, quelli di
testo e tutti i quaderni. In
quei giorni sono venuti an-
che alcuni genitori, tra cui
mio papà, per spostare ar-
madi e altri arredi pesanti,
nella scuola nuova. Per me
quei giorni sono stati molto
belli ed emozionanti e mi ha
fatto molto piacere vedere
mio papà che aiutava a fare
BuoneBuoneBuoneBuone
VacanzeVacanzeVacanzeVacanze
a tuttia tuttia tuttia tutti
fatto provare una sensa-
zioni strana ma anche
piacevole perché sapevo
che nella scuola nuova, ci
sarebbero stati, un’aula di
informatica e un corridoio
molto più spaziosi. Non
vedo l’ora di andare nella
scuola nuova, ma guar-
dando questa mi ricorderò
sempre che qui ho impa-
rato a leggere e a scrivere,
a cantare, a studiare, ma
anche a cantare con i miei
(Continua a pagina 2)
SCUOLA NUOVA: eccoci!
Finalmente è arrivato l’8
Gennaio, cioè il primo gior-
no di scuola, dopo le vacan-
ze natalizie. Non ritornava-
mo nella scuola a cui erava-
mo abituati bensì nella
scuola “NUOVA”.
Quel giorno ero molto emo-
zionata: non vedevo l’ora di
vederla al suo interno! A-
prii le due porte che porta-
vano all’interno e … il mio
fiato rimase sospeso per lo
stupore. Era bellissima!
Appena entrati vidi a sini-
stra una piccola scrivania
riservata alle bidelle. Vici-
no a questa c’era un corri-
doio colorato che portava
alla Scuola dell’Infanzia.
A destra, invece, superata
una vetrata, c’era la loro
mensa che aveva seggioli-
ne colorate e tavoli bian-
chi e bassi. La cosa che
vidi meglio, appena entra-
ta, era una scala marron-
cina con dei corrimano
azzurri. Salii la scala e
arrivai in un lungo corri-
doio pieno di colori, qui
c’erano tante porte colora-
te e molto ampie. Ogni
porta corrispondeva a
un’aula. Guidata dal mio
istinto entrai in una clas-
se e per mia fortuna era la
Quinta. Appena entrai
notai subito che la classe era
molto più grande di quella
vecchia e anche più ricca di
particolari all’avanguardia
come: i pannelli fono-
assorbenti, l’impianto di ri-
scaldamento a pavimento …
L’aula me l’ero immaginata
colorata invece era bianca
con qualche particolare az-
zurro. Sul lato destro della
classe c’era un grosso arma-
dio grigio. Sul lato sinistro
c’erano tre finestre con le
tende che si azionavano elet-
tricamente. Questa classe mi
piaceva molto perché era
spaziosa e possedeva oggetti
elettronici. Davanti alla la-
vagna vidi la cattedra che
era in legno. Davanti ad essa
(Continua a pagina 2)
2. ogni classe ha un colore diverso, ad
esempio la mia è azzurra, le finestre
sono molto grandi e fanno entrare mol-
ta luce perché sono esposte a sud. La
mensa è molto colorata ed enorme!
Deve ospitare più di cento bambini:
immaginate che rumore! Lo spazio dei
giochi si trova in fondo al corridoio ed
è abbastanza grande da ospitare: Ter-
za, Quarta e Quinta insieme. Quando
questa giornata scolastica è finita sia-
mo usciti e io ho notato che l’ingresso è
molto grande: c’è una pensilina molto
lunga sostenuta da colonne colorate
che permette di arrivare fino al pulmi-
no rimanendo sempre al coperto. Dal
pulmino si può vedere quanto è lunga
e grande la scuola, che all’esterno, sul
lato ovest, ha una parete di piastrelle
coloratissime. A me è piaciuta molto
la scuola nuova perché, a parte la
grandezza, è molto più allegra di
quella precedente!! Questa scuola è
bellissima, davvero bellissima!
Classe Quinta
PAGINA 2 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO UNICO
amici. Ho anche imparato a suonare
il flauto e ho scoperto che la materia
che preferisco è la matematica; ma
mi appassiona molto anche la lettu-
ra. La vecchia scuola rimarrà sem-
pre nei miei pensieri anche se ades-
so non vedo l’ora di iniziare la mia
avventura nella scuola nuova.
L’ultimo giorno di scuola prima delle
vacanze di Natale è stato un giorno
felice ma anche triste. Felice perché
stavano per iniziare le vacanze na-
talizie, triste perché avremmo la-
sciato definitivamente questa scuo-
la. Negli scorsi anni il Sindaco di
Malagnino aveva deciso di costruire
una scuola più bella, più sicura e più
spaziosa e noi siamo contenti di riu-
scire a provare l’esperienza di entra-
re nella scuola nuova: avevamo te-
muto di non farcela! Noi bambini di
Quinta ci passeremo pochi mesi, ma
a noi interessa soprattutto vederla.
L’ultimo giorno di lezione, nella
scuola vecchia, sono arrivata in clas-
se e dopo aver appeso per l’ultima
volta il mio giubbino
all’attaccapanni, ho visto i miei ami-
ci che fotografavano a destra e a si-
(Continua da pagina 1) nistra, contendendosi i punti da fo-
tografare. Tutti volevano portar via
un ricordo della scuola: il corridoio,
la classe, la palestra, la mensa …
Fortunatamente io avevo portato la
macchina fotografica il giorno prima
e avevo fatto bene, perché l’ultimo
giorno di scuola la classe era prati-
camente vuota. L’armadio, che si
trova in fondo alla classe, era vuoto;
i muri, che prima erano abbelliti con
i nostri disegni in quel momento e-
rano spogli, la lavagna che di solito
era decorata con tanti poster era tri-
stemente nera. Mi mancherà fare
lezione in questa classe e mangiare
in questa mensa … insomma mi
mancherà questa scuola !!!
Era un giorno freddo e nuvoloso, ma
dato che non voglio che l’inizio di
questo testo lo faccia sembrare un
racconto triste, dirò delle bugie.
Era un giorno caldo, il sole splende-
va nel cielo limpido e gli uccellini
cantavano felici. Appena arrivata in
classe ho visto i miei amici che sta-
vano giocando sereni, io e le mie a-
miche giocavamo tutte insieme con
piccoli giochi portati da casa perché
durante la settimana avevamo im-
pacchettato tutti i libri e i giochi,
per il trasloco nella scuola nuova e
non c’era più niente per giocare a par-
te le carte che venivano usate sempre.
A pranzo c’era la pizza di cui vado
matta, e cosa che non sapevamo: come
dolce: un PANDORO squisito! Nelle
ultime ore tutta la classe era agitatis-
sima e aspettava con ansia l’ultimo
suono della campanella alle 16:00. Alla
fine salutai la scuola e la mia classe
urlando:- Ciao bella classe! Anche se
frequento questa scuola solo da tre an-
ni mi sembra di essere qui fin dall’ asi-
lo. Mi dispiace un po’ abbandonarla
ma so che la scuola nuova mi tirerà su
il morale al ritorno dalle vacanze. Se-
condo me, il momento più magico dell’
ultimo giorno di scuola è stato quando
alla mensa abbiamo mangiato il pan-
doro perché, visto che era ricoperto di
zucchero a velo, ci siamo sporcati tutti
la faccia di bianco e abbiamo riso felici.
Mi mancherai scuola vecchia! Arrivia-
mo scuola nuova!
Classe Quinta
c’erano tanti banchi verdi. Mentre
guardavo la classe arrivò la maestra
che ci fece mettere in fila per farci
visitare la scuola. Durante questo
giro, due aule mi colpirono molto
perché nella scuola vecchia non
c’erano: l’aula di Educazione
all’Immagine e l’aula di Musica.
L’aula di Immagine era spaziosa,
mentre dall’aula d Musica si vedeva
(Continua da pagina 1)
un bel panorama. Un'altra cosa che
mi colpì molto fu la mensa perché
aveva tante sedie colorate ed era e-
norme. Questa scuola mi piace molto
perché è spaziosa, colorata e ha tante
aule. Ora però tutte queste novità
bisogna usarle al meglio!!!
L’8 Gennaio siamo entrati nella scuo-
la nuova. E’ sicuramente molto gran-
de, l’atrio è spazioso ed è il luogo do-
ve ci siamo trovati tutti insieme pri-
ma di entrare nelle aule. Dopo esse-
re saliti dalle scale ci siamo trovati
in un lunghissimo corridoio, ne ab-
biamo percorso un pezzo e ci siamo
fermati davanti a quella che sarebbe
stata la nostra classe. Dopo un po’
abbiamo fatto il giro di tutta la
scuola, abbiamo visitato: le aule, i
laboratori, la mensa e i bagni. La
cosa che mi ha colpito di più è stato il
corridoio: è coloratissimo, spazioso e
molto illuminato. Le classi invece
sono bianche con il soffitto colorato,
3. PAGINA 3 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO
Che emozione! Abbiamo organizzato
l’inaugurazione per la scuola nuova. Si
è svolta il 29/03/2014, a Malagnino.
Malagnino si trova in provincia di Cre-
mona e la scuola è in via Monteverdi 9.
Sul marciapiede, davanti alla scuola,
c’erano molte persone ed erano presenti
anche le autorità. Noi bambini siamo
saliti con emozione sul palco, io ero agi-
tatissima, il cuore mi batteva forte for-
te! Prima hanno parlato tutte le autori-
tà. Io ho ascoltato una parte di quello
che diceva il Dirigente Suppini e ovvia-
mente ho ascoltato il parroco don Gian
Domenico, che ha benedetto la scuola.
Ascoltando il Dirigente ho scoperto che
l’anno prossimo ci saranno due classi
prime, non me lo aspettavo! Oltre al
dott. Suppini ha parlato: la dottoressa
Bianchessi che è la dirigente dell’UST
(Ufficio Scolastico Territoriale),
l’architetto Castelli, la rappresentante
della regione Lombardia, il Sindaco e la
maestra Anna Beghi. Dopodiché, noi
alunni, abbiamo cominciato a cantare le
nostre canzoni. Prima che arrivasse
questo giorno abbiamo fatto tantissime
prove per cantare bene, ma non ci riu-
scivamo quasi mai, però quella mattina,
la maestra Simona Maffini, che dirige il
coro della scuola, ci ha detto: - Siete
stati bravissimi!- Siamo stati bravi an-
che a suonare l’Inno d’Italia che è la
canzone nella quale avevamo più diffi-
coltà. Dopo il taglio del nastro, ci siamo
avviati verso la sala mensa dove era
stato preparato il rinfresco per gli stu-
denti, gli insegnanti e le autorità. Poi,
noi abbiamo fatto visitare la scuola ai
nostri genitori. All’inizio pensavo che
non saremmo riusciti a cantare tutte le
canzoni perfettamente, invece ci siamo
riusciti: è stata una soddisfazione.
Sabato 29 Marzo 2014. Oggi è stata una
giornata speciale perché c’è stata
l’inaugurazione della scuola. Quando
siamo arrivati ho notato subito la con-
fusione che c’era: i bambini di Prima si
rincorrevano e certe volte si spingevano
tra loro. Invece la Terza, la Quarta e la
Quinta erano vicine all’ingresso. Noi
eravamo emozionati; le maestre anda-
vano su e giù dalle scale. La scuola era
addobbata con: palloncini e bandierine
di tutti i colori. A volte qualche pallon-
cino scoppiava; i volontari della Prote-
zione Civile con la loro divisa gialla fo-
sforescente controllavano che tutto fos-
se a posto. Finalmente dopo tanta con-
fusine alle 10:30 iniziò la festa. Noi
eravamo sul palco con la Quarta e
la Terza e avevamo molto caldo
perché eravamo al sole. Poi sono
intervenute le autorità con i loro
discorsi. Dopo tanta attesa iniziaro-
no i nostri canti, noi eravamo diret-
ti dalla maestra Simona: eravamo
intonati e il pubblico a ogni canzone
che finiva, applaudiva divertito.
Dopo la nostra esibizione il Sindaco
salì sul palco per il taglio del na-
stro. Diletta e Tommaso tenevano
l’estremità del nastro e Amelie por-
tò le forbici al Sindaco che, con un
taglio deciso, inaugurò la scuola e
tutti applaudirono felici. Ho pensa-
to che i bambini che la potranno
frequentare nei prossimi anni, sa-
ranno molto fortunati.
Sabato 29 Marzo si è tenuta
l’inaugurazione della scuola nuova
di Malagnino (CR), in via Monte-
verdi. Quando sono arrivato ho rag-
giunto i miei amici nell’atrio della
scuola dove ci siamo preparati. Suc-
cessivamente siamo saliti sul palco
e la maestra Francesca ha iniziato
il suo discorso. In seguito il Sindaco
e tutte le altre autorità hanno elen-
cato le caratteristiche, i vantaggi e
le comodità che la nuova scuola of-
fre. Sono stati ringraziati tutti colo-
ro che in qualche modo, hanno con-
tribuito alla sua realizzazione. Noi
bambini abbiamo cantato dei brani
imparati per l’occasione. In partico-
lare noi bambini di quarta e quinta
abbiamo suonato “l’Inno alla Gioia”
e “l’Inno di Mameli”. Do-
podiché il Sindaco ha ef-
fettuato il “ taglio del na-
stro”, poi è entrato nella
scuola seguito dai bambi-
ni e dagli adulti che
l’hanno potuta visitare
per la prima volta. Nella
sala mensa era stato orga-
nizzato un rinfresco per
tutti i bambini e le autori-
tà. Mi è piaciuto molto il discorso
dell’architetto Castelli quando ha
detto che la scuola, vista dal parco-
giochi, sembra un enorme pacco re-
galo. Invece mi ha emozionato molto
il discorso della maestra Francesca
perché ha precisato che anche noi
bambini di quinta, dopo averlo spe-
rato tanto, abbiamo avuto la soddi-
sfazione di entrare nella nuova scuo-
la.
Il giorno Sabato 29 Marzo 2014 alle
ore 10.30, a Malagnino, si è svolta la
cerimonia di inaugurazione della
scuola nuova. Erano predenti molte
autorità come: il Sindaco, il Dirigen-
te Scolastico, La Dottoressa Bian-
chessi, una Rappresentante della
regione Lombardia e il Parroco di
Malagnino. Tutti hanno evidenziato
l’importanza della realizzazione del
progetto e io sono felice di poter usu-
fruire di questa moderna struttura.
Il momento, secondo me, più impor-
tante è stato il taglio del nastro tri-
colore. Io sono stato fortunato per-
ché ho avuto l’onore insieme alla
mia amica Diletta di tenere il nastro
mentre il Sindaco lo tagliava. Ero
molto emozionato perché mi sentivo
osservato e perché sapevo che era il
momento più atteso da tutti. Tutti i
presenti all’evento hanno fatto un
grande applauso per concludere que-
sto momento commovente. Ovvia-
mente durante la mattinata ci sono
stati altri momenti di festa come
quando abbiamo cantato e noi di
Quinta suonato, con il flauto, l’Inno
alla gioia. La nuova scuola è
l’orgoglio di Malagnino e io con i
miei compagni, le maestre e i genito-
ri abbiamo contribuito al trasloco
nel nuovo edificio scolastico. Quando
la guarderò potrò dire: - Io c’ero
quando è stata inaugurata e porterò
sempre con me questo ricordo.
Classe Quinta
L’INAUGURAZIONE vista con gli occhi dei bambini
4. PAGINA 4 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO UNICO
contati ed erano ventidue, erano di
statura piuttosto piccola in confronto
a quelli che vedo di solito. Quasi tutti
avevano una scatolina molto strana
che fa una lucina che mi dà sempre
tanto fastidio. Quando la vedo mi
viene voglia di uscire, di prenderne
una e di spegnerla a forza di calci!
Tra loro c’era una ragazzina che mi
osservava molto incuriosita. Dopo un
po’ ho visto che si è messa a guarda-
re un altro pinguino, era uno del
gruppo dei Tonterelli che faceva lo
sciocchino e quindi (cosa che mi a-
spettavo) si mise a ridere. Vidi che al
collo portava un cartellino con una
foto e una scritta:” Diletta…” -Mm,
bel nome! Qui la mia vita è perfetta,
a parte quando vedo la luce fastidio-
sa dei flash. Mi danno da mangiare,
mi curano e puliscono… una favola!
Proprio quando stavo per tuffarmi in
acqua ho sentito il mio richiamo pre-
ferito : “Forza pinguini, venite, c’è la
pappa!” Mi spiace, adesso devo anda-
re a mangiare, cosa che mi piace mol-
to!
Allora ciao da Pinguine, la mia fami-
glia e i miei amici! A presto!!
Ciao io sono Pallino, sono un laman-
tino, sono grigio con il muso schiac-
ciato, sono un mammifero, peso dai
600 ai 1000 chili, ho una pancia sem-
pre piena di insalata. Pensate che ne
mangio circa 30 chili al giorno, infat-
ti mi chiamo anche “Vacca di mare”.
Io abito in una vasca dell’acquario di
L’ACQUARIO DI GENEOVATRA FANTASIA...
Si sa che all’ “Acquario” ci sono tan-
ti pesci e non… e che il proverbio
dice: “muto come un pesce”, ma
sarà proprio
vero?
Ciao! Io sono un pinguinetto robu-
sto, mi chiamo Pinguine. Sono usci-
to dall’uovo in questo acquario ma i
miei genitori vivevano nell’ Antarti-
de. Nel 1999 i miei genitori sono
stati portati qui nell’acquario ma io
sono nato nel “2000” infatti ho
quattordici anni. Purtroppo i miei
amici come Rik il gigante, Ross il
pinguino dal becco rosso e Piul il
pacifico stanno facendo la muta,
quindi non credo siano in vena di
interviste. Durante il giorno mi
piace osservare quegli strani esseri
che vengono ad ogni ora, a guardar-
ci. Oltre ai miei amici e ai miei ge-
nitori ci sono altri pinguini che co-
nosco benissimo come mia sorella
Lary che ha quindici anni, mio fra-
tello Maru che ne ha dieci e l’altra
mia sorella, la più piccola, di soli
tre anni, di nome Joey. Dove vivo,
c’è anche chi forma dei gruppetti da
quattro o cinque pinguini, dopo es-
sersi costituito si fanno chiamare
con dei nomi molto strani. Per e-
sempio c’è il gruppo dei Tonterelli il
cui nome si addice molto perché
sono tonti e non si accorgono mai di
niente. Un giorno sono andato a
vedere se c’erano gli esseri strani…
e sì, ce n’erano e anche tanti! Li ho
Genova insieme ai miei amici Lara e
Marco, prima, però, vivevo nelle acque
fredde vicino ai Poli. Tutti i giorni vedo
delle persone che mi osservano con
delle facce strane: non so che cosa vo-
gliano dire. Spesso hanno in mano del-
le scatoline con sopra un cerchio che
viene in fuori; certe sono piatte, certe
sono cicciotte o colorate. A volte hanno
delle luci insopportabili che mi danno
un fastidio tremendo, però io non me li
mangerei perché preferisco la mia in-
salata verde. Io sono un autentico ve-
getariano quindi non mangio altri pe-
sci. In genere sono buono ma se mi
date fastidio mi arrabbio e do delle
forti mazzate con la coda. Un giorno ho
visto delle persone basse, erano in
gruppo. Ce n’era uno che assomigliava
ad uno squalo, aveva dei fili dritti sul-
la testa che sembravano una pinna, e
ce n’era un altro un po’ cicciotto che
assomigliava proprio a me. Quando
sono andati via, mi è dispiaciuto per-
ché non mi davano fastidio, anzi, erano
simpatici perché non facevano quelle
luci accecanti con le scatoline.
Ciao sono Marina e sono una stella
marina, mi hanno dato questo nome
quando sono arrivata nella vasca in cui
vivo: prima vivevo nel Mar Mediterra-
neo. Adesso nella mia vasca insieme a
me ci sono anche tanti piccoli pesci che
sono diventati miei amici. Mangio due
volte al giorno e il cibo che mi piace di
più sono le alghe.
Classe Quinta
… E SCIENZA
Nella gita a Genova, noi di classe
Quarta abbiamo partecipato ad un
laboratorio che riguardava il mondo
animale degli INVERTEBRATI che
popolano il mare Mediterraneo. La
nostra guida, una ragazza molto
simpatica di nome Silvia, ci ha ac-
compagnato in una stanza dove c’era
una grande vasca rettangolare appog-
giata su un ripiano alto circa mezzo
metro. Dopo averci fatto accomodare
attorno ad un tavolo, ci ha chiesto di
compilare delle schede illustrate sugli
invertebrati e poi ci ha fornito alcune
informazioni generali su questa spe-
cie di animali, ossia che sono senza
colonna vertebrale, che possono avere
o non avere il guscio e che sono più
numerosi dei vertebrati. Poi la guida
ci ha chiesto di spostarci e di sederci
attorno alla vasca: che meraviglia!
Era praticamente un grande acqua-
rio a vasca aperta dove c’erano diver-
se specie di invertebrati. I primi ani-
mali che si notavano erano le stelle
marine, perché erano di un rosso ac-
(Continua a pagina 5)
5. PAGINA 5 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO UNICO
ESPERIENZE DI SCUOLA
ceso. Ve ne erano diverse e di varie
dimensioni. Una in particolare mi
ha colpito perché aveva un tentaco-
lo più corto degli altri. La guida ci
ha spiegato che lo aveva perso in
un momento in cui si era sentita in
pericolo e lo aveva lasciato andare
per mettersi in salvo ma per fortu-
na ora stava ricrescendo …..ci ha
anche detto che le stelle marine
possono avere un numero molto
vario di tentacoli, anche fino a 20!
Con nostra sorpresa e felicità ci ha
poi chiesto di immergere le nostre
mani dentro la vasca e di toccare le
stelle marine con un dito: noi lo
abbiamo fatto e abbiamo sentito
che il loro corpo era ruvido. La gui-
da ci ha fatto inoltre notare altri
animali presenti nell’acquario: le
spugne marine, un cetriolo di ma-
re, alcuni anemoni, due aragoste,
dei ricci, un paguro e qualche gran-
chio. Le stelle marine sono state
quelle più difficili da riconoscere
(Continua da pagina 4) perché erano della stessa forma e colo-
re di alcune rocce che stavano sul fon-
do. Solo osservando con molta atten-
zione ci siamo accorti che le spugne
avevano una parte che si muoveva
come se respirasse. Ad un certo punto
la guida ha prelevato dalla vasca il
paguro Bernardo e ha iniziato a stuz-
zicarlo con un dito e lui glielo pizzica-
va con le chele… alcuni di noi hanno
pensato:- Povero paguro, ad ogni visi-
ta viene stuzzicato dalla guida per
incuriosire i bambini! La guida poi ci
ha chiesto se mangiavamo pesce e se
avessimo mai assaggiato l’oloturia,
anche chiamata cetriolo di mare ( in
realtà avrebbe un altro soprannome,
ma preferisco non scriverlo perché si
riferisce al fatto che questo inverte-
brato si nutre di escrementi). Ci ha
raccomandato, in caso ci capitasse di
assaggiarlo, di assicurarci che venga
pulito bene e ci ha anche detto che è
molto consumato dai Cinesi. Finita
l’osservazione degli invertebrati
nell’acquario, la guida ha preso una
bottiglia che conteneva del liquido rosa
chiaro e ne ha messo qualche goccia su
un piattino che è poi stato collocato
sotto un microscopio elettronico colle-
gato ad un monitor. Sul display sono
così apparse delle forme ovali di colore
rosa che presentavano su un lato un
piccolo puntino nero: era plancton in-
grandito centinaia di volte!. Ci è stato
quindi spiegato che il plancton è un
insieme di piccolissimi organismi ani-
mali e vegetali che fluttuano sospesi
nelle acque marine e dolci e di cui si
nutrono molti pesci. Con questa visione
del plancton è terminato il nostro labo-
ratorio. Abbiamo salutato la nostra
guida e ce ne siamo andati felici e sod-
disfatti dell’esperienza.
Classe Quarta
LA “PROTEZIONE CIVILE” IN CLASSE
La maestra ha avuto proprio una
bella idea ad invitare a scuola due
volontari della Protezione Civile
che hanno fatto una “lezione” in
ogni classe. Michele è il Presiden-
te della Sezione di Malagnino e
Filippo è un altro volontario. Mi-
chele è alto, con i capelli lunghi e
grigi, Filippo è meno alto e ha i
capelli castani tagliati molto corti,
Quando sono entrati, dopo la pre-
sentazione, ho notato particolar-
mente le loro divise che erano di
un giallo fosforescente. Quando
tutti erano seduti al loro posto è
iniziata la “lezione” . All’inizio ci
ha spiegato quali erano i loro
compiti e i loro doveri, poi ci ha
parlato dei terremoti e ci ha rac-
comandato che se dovesse capita-
re un terremoto a scuola, appena
sentiamo la scossa dobbiamo andare
sotto al banco…
Improvvisamente mi venne in mente
quando ero in Terza e mi trovavo pro-
prio qui a scuola…
Era un giorno nuvoloso e faceva fred-
do. Stavamo facendo Religione, ero
seduta vicina a Rebecca quando
all’improvviso sentii il suo banco tre-
mare. Credevo che stesse cancellando e
quindi facesse tremare il banco, ma
anche il mio si muoveva e io non stavo
cancellando…! Provai una sensazione
di spavento ma dopo qualche secondo
anche i miei compagni e la maestra se
ne accorsero. La maestra ci disse che
era una scossa di terremoto e di andare
sotto al banco e di stare lì finché la
scossa non fosse finita … Mentre stavo
ripensando a questo fatto, fui interrot-
ta dal passaggio tra i banchi, di Filip-
po, l’altro volontario della Protezione
Civile, che stava distribuendo un li-
bretto intitolato “NIENTE PAURA!”.
Sull’opuscolo vidi molte cose interes-
santi: cosa fare in caso di incendi, come
misurare un terremoto, come preparar-
si lo zainetto d’emergenza … chissà se
mi servirà? Da questa lezione abbiamo
capito l’importanza di fare volontariato
e, alcuni di noi hanno espresso il desi-
derio di voler far parte della Protezione
Civile di Malagnino da grandi,
Classe Quinta
UNO SPETTACOLO SPECIALE: L’AIDA
Ero molto felice di imparare il
canto lirico, ma quando la mae-
stra Augusta ci ha detto che sa-
remmo andati a vedere un’opera
lirica lo sono stata ancora di più!
La maestra ci aveva detto che avrem-
mo dovuto cantare alcuni pezzi di
un’opera che si intitolava “Aida”.
Quest’opera è stata scritta da Giusep-
pe Verdi nel 1869. Durante le prove mi
impegnavo molto per arrivare prepara-
ta a questo evento. Abbiamo imparato
solo le arie più famose ma la mia pre-
ferita era “Gloria all’Egitto” perché
nel momento in cui la cantavamo ci
dovevamo alzare in piedi e marciare.
In altre lezioni abbiamo costruito una
bandiera e una palma di carta e abbia-
(Continua a pagina 6)
6. PAGINA 6 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO
mo cucito un copricapo egizio. A me
è piaciuto molto cucire e imparare le
arie di quest’opera. Dopo tanta fati-
ca, finalmente, è arrivato il giorno
dell’Opera. Quando siamo arrivati
davanti al Teatro Ponchielli io ero
eccitatissima. Siamo entrati e una
signora, dopo averci dato il benvenu-
to ci ha fatto accomodare nei pal-
chetti dai quali si vedeva benissimo
il palcoscenico e l’orchestra. Ecco! E’
cominciata l’opera. Quando sono
entrati in scena i primi personaggi,
cioè Aida schiava etiope e Radames
valoroso soldato egizio, ho notato
che il loro abiti erano simili a quelli
che avevamo disegnato durante le
lezioni in classe. Il personaggio che
mi è piaciuto di più è stata Amneris,
la principessa egiziana: cantava be-
nissimo ed era vestita molto bene.
Invece la parte dello spettacolo che
mi è piaciuta di più è stata quando
ci siamo alzati tutti insieme e abbia-
mo sventolato le bandiere. Vedere
anche tutte le altre scolaresche
sventolare le bandiere e Radames
arrivare con il “Vessillo glorioso” è
stato molto coinvolgente. Insomma
… l’Aida mi è piaciuta tantissimo!!!
*****
Il 30 Aprile siamo andati al Teatro
Ponchielli ed abbiamo partecipato
ad un’opera lirica: l’Aida. Nei giorni
precedenti, con la maestra Augusta,
abbiamo preparato lo stendardo, la
(Continua da pagina 5) palma, il copricapo egizio e abbiamo
imparato le arie più importanti di
quest’opera. Quando è giunto il mo-
mento di andare al Teatro tutti noi
eravamo molto eccitati. All’inizio
dell’opera suonava solo l’orchestra
che era diretta dal direttore. Poi
hanno cominciato a recitare gli atto-
ri, però non parlavano, ma cantava-
no! In alto c’era il display, dove si
potevano leggere le parole delle arie
che avevamo imparato. Alcune le
abbiamo cantate anche noi, insieme
alle altre scolaresche che erano pre-
senti. In altri momenti abbiamo
sventolato lo stendardo e la palma e
per tutta la durata dello spettacolo
abbiamo tenuto in testa il copricapo.
Le parti che mi sono piaciute di più
sono state: l’aria “Celeste Aida” per-
ché è stata cantata con amore e la
preparazione dei costumi che abbia-
mo fatto in classe. All’inizio non vo-
levo partecipare a questa attività
perché pensavo che sarebbe stata
noiosa, ma adesso che l’ho vista mi
sono accorta che l’opera lirica è mol-
to interessante e vorrei ripetere que-
sta esperienza. Una cosa che mi ha
un po’ delusa ed è stata Aida: perché
era leggermente grassottella: me la im-
maginavo più magra, però l’Opera e
stata fantastica!
*****
Un giorno a casa mia è arrivato un
messaggio che diceva che la mia classe
avrebbe partecipato all’ opera lirica
scritta da Giuseppe Verdi: l’Aida. Io
non ero molto contento ma la decisione
era già stata presa. Durante le ore di
“Educazione all’Immagine” la maestra
Augusta ci ha fatto costruire dei simbo-
li egizi e ci ha fatto cucire il copricapo
tipico del popolo egizio. Finite le
“costruzioni” abbiamo fatto tantissime
prove e abbiamo imparato alcune delle
arie più famose di quest’opera. Il giorno
30 Aprile siamo andati al Teatro Pon-
chielli, per partecipare allo spettacolo.
Una guida del teatro ci ha accompagna-
to fino ai nostri posti e dopo una decina
di minuti è iniziato lo spettacolo.
C’erano tante belle musiche e gli artisti
erano bravissimi. C’è stato un momento
però che a me è piaciuto più di tutti ed
è stato quando noi abbiamo cantato “
Gloria all’Egitto”. E’ stato bellissimo
perché ci hanno illuminato con i riflet-
tori e io mi sono sentito come se fossi
un protagonista importante dello spet-
tacolo. Al termine dell’opera, mi sono
reso conto che in fin dei conti non era
tanto male. Se un giorno mi chiederan-
no: - Vuoi andare a vedere l’ “Aida”? Io
risponderò: -Sì!
Classe Quinta
IN VISITA ALLA SCUOLA MEDIA “VIDA”
Cremona,17 Gennaio 2014. Per la clas-
se Quinta si pone il dilemma: che Scuo-
la Media frequentare? Niente paura: si
faranno degli stage presso le Medie di
Cremona e così ogni alunno sceglierà la
scuola in cui andare l’anno prossimo.
Le nostre maestre ci hanno accompa-
gnato a visitare la Scuola Media
Vida. Appena arrivati ci siamo
recati nell’aula-Magna dove
un’insegnante ci ha diviso in pic-
coli gruppi, ciascuno guidato da
un tutor. Il mio gruppo era forma-
to da Tommaso, Giorgia e Diletta
e insieme a lei abbiamo visitato
le varie parti della scuola. Ciò
che mi è piaciuto di più è stato il
laboratorio di tecnologia perché
era molto ampio e attrezzato. Successiva-
mente ci hanno accompagnato nella
“Classe Seconda D” dove abbiamo assistito
a una lezione di francese. La professoressa
ci ha accolto gentilmente e ci ha insegnato
a presentarci in francese. Per me la lezione
è stata interessante anche se non ho capito
tutte le parole. In questa scuola è
possibile frequentare anche un Corso
Musicale, infatti quando siamo ritor-
nati nell’aula Magna, alcuni ragazzi
ci hanno spiegato un po’ di curiosità
sulla musica. Hanno suonato piano-
forte, chitarra, violino, vari tipi di
flauto e di trombe e tromboni. Devo
dire che sono stati molto bravi e che
le melodie erano molto gradevoli.
Concluso il concerto, il pulmino ci
aspettava fuori e noi salutando siamo
tornati a Malagnino. Credo che la
scuola che frequenterò sarà proprio
questa. Averla visitata in questo mo-
do mi aiuterà ad orientarmi meglio a
Settembre.
Classe Quinta
7. CORO EXTRASCOLASTICO
RASSEGNATEATRALE “OLTREIBANCHI”
nelle prove, ci siamo esibiti nella Sala
Borsa il 5 Aprile 2014, dove, anche se
non siamo stati scelti per andare a
Milano, abbiamo avuto un gran suc-
cesso. Per avere queste soddisfazioni,
durante le prove, facevamo esercizi
per riscaldare la voce e per controlla-
re la respirazione. Tutti noi, 21 i-
scritti, ci siamo divertiti molto e ab-
biamo imparato a rispettarci e a sta-
re in un gruppo. Quindi l’anno pros-
simo non fatevi scrupoli…
VENITE AL CORO!!!
Classe Quinta
Il corso di “coro extrascolasti-
co” è iniziato Venerdì 22 No-
vembre 2013 ed è terminato
Venerdì 16 Aprile 2014. In
questi mesi ci siamo divertiti
molto a cantare e ad imparare
nuove canzoni. Per la maestra
Simona, la nostra direttrice di
coro, in questi mesi abbiamo
sviluppato un forte spirito di
gruppo e abbiamo migliorato
le nostre capacità canore. Do-
po esserci impegnati molto
Il Teatro Ponchielli organizza
da vent’anni una rassegna tea-
trale dedicata ai ragazzi deno-
minata “OLTRE I BANCHI”.
Le classi della nostra scuola
sono andate a vedere alcuni di
questi spettacoli.
Robinson and ManFriday
Martedì 21 Gennaio siamo andati al Tea-
tro Ponchielli per assistere allo spettacolo
teatrale Robinson and Man Friday libera-
mente tratto dal libro “Robinson Crusoe”
e scritto da Defoe nel 1719. Arrivati a
teatro ci siamo accomodati ai primi posti,
vicino al palcoscenico. Per la prima volta
abbiamo assistito ad uno spettacolo reci-
tato in inglese, per noi è stata un’ espe-
rienza insolita ma interessante anche se
non abbiamo capito proprio tutte le parole.
Gli attori erano molto bravi perché ci hanno
aiutato a capire il significato delle parole
attraverso una mimica molto espressiva e a
tratti divertente. A scuola abbiamo letto
alcuni capitoli del libro, in italiano, per
comprendere meglio la trama del racconto
e, nelle lezioni di Inglese, abbiamo appro-
fondito il significato di molte parole e di
alcune scene viste durante lo spettacolo.
Classe Quinta
“PICCOLO PASSO”
Il 31 gennaio la classe seconda è an-
data a Cremona al Tetro Ponchielli a
vedere lo spettacolo teatrale “Piccolo
Passo”. La storia racconta di una fa-
miglia di ocarine che vive in un albero
e di una piccola ocarina appena nata,
chiamata Piccolo Passo. Quando na-
sce Piccolo Passo è senza piume, non
sa parlare bene, non conosce il mondo
e gli “traballano” le gambe. Un giorno
lui e il suo fratellino più grande, gio-
cando, si allontanano da casa e si per-
dono. Nei loro tentativi di ritrovare la
strada di casa incontrano il gufo che
insegnerà loro la storia della conchi-
glia che sta per essere mangiata dal
pescecane e li aiuterà a non avere
paura del buio. In seguito incontre-
ranno il gatto affamato e anche lui,
nel tentativo di mangiare Piccolo Pas-
so, rimarrà senza denti perché
l’ocarina è piccola, ma molto dura.
Alla fine i due fratelli torneranno a
casa più grandi e più coraggiosi, suo-
nando e cantando. Sarà proprio la
musica che li aiuterà a ritornare dai
loro genitori.
Classe Seconda
IN BICICLETTA PER MALAGNINO
Il 27 Maggio andremo in bicicletta
con i Vigili che sono già venuti gli
anni scorsi nella nostra classe per
farci delle lezioni sull’Educazione
Stradale. Quest’anno andremo in
giro per Malagnino per apprendere
le regole stradali e per imparare a
muoverci in bicicletta. Sarà molto
interessante perché non abbiamo
mai partecipato ad un giro in bici-
cletta con tutti i nostri compagni,
le maestre e i Vigili!
CANTI DI NATALE
Anche quest’anno a Dicembre tutte
le classi della Scuola Primaria so-
no state accolte presso la chiesa di
San Michele dal Parroco Don
Giandomenico Pandini, per il tra-
dizionale scambio di auguri natali-
zi. Noi alunni abbiamo cantato
alcune canzoni nuove e altre che
avevamo già nel nostro repertorio,
guidati dalla maestra Simona. Alla
fine del concerto ci siamo trovati
insieme alle nostre famiglie, in
oratorio, dove abbiamo fatto me-
renda e giocato. E’ stato un allegro
pomeriggio insieme.
LA NOSTRA ULTIMA GITA
Noi di classe quinta il giorno 30
maggio andremo a Sirmione a visi-
tare le Grotte di Catullo che sono i
ruderi di una ricca villa romana,
poi andremo a San Martino della
Battaglia e lì parteciperemo ad un
laboratorio che ci aiuterà a capire
meglio la tecnica del “mosaico ro-
mano”. Siamo molto contenti di po-
ter partecipare a questa nostra ul-
tima gita insieme.
UN NUOVO GAZEBO
Un grazie caloroso ai volontari dell’AUP
che hanno regalato allo scuola questo
(Continua a pagina 8)
NOTIZIE IN BREVE
PAGINA 7 BRICIOLE ANNO 16 - NUMERO UNICO
8. Siti utili: www.vida.gov.it
Sito dell’Istituto Compren-
sivo Cremona Tre
www.vida.gov.it
www.comune.malagnino
.cr.it
e-mail della scuola:
scuola.amati@gmail.com
splendido gazebo. Ci avete fatto una
sorpresa molto bella perciò vi ringrazia-
mo di cuore. Stavamo facendo lezione
quando abbiamo visto degli uomini con
in mano dei tubi di ferro e un telo di
plastica arancione. Durante il montaggio
non si riusciva a capire bene quale sa-
rebbe stato il risultato finale, poi è stato
messo il telo arancione e.. WOW! CHE
MERAVIGLIA.
VOLONTARI AUP
A nome di tutti i bambini della scuola e
(Continua da pagina 7) delle maestre, ringraziamo i tre volontari:
Renato, Ivano ed Emilio dell’A.U.P.
(Associazione Unitaria Pensionati) che
tutte le mattine e i pomeriggi, dei giorni
scolastici, ci accolgono e ci accompagna-
no all’ingresso della struttura scolastica
con allegria. Siete veramente simpatici,
rendete più allegro l’inizio delle nostre
giornate e aiutate a mantenere ordinato e
sicuro il traffico nei momenti critici
dell’entrata e dell’uscita da scuola.
GRAZIE! ☺☺☺
A cura della Classe Quinta
FACCE DI FANTASIA
Orecchie a farfalla,
guance a fiori,
che faccia buffa mi viene fuori.
Se sulla fron-
te
ci metto una
collina,
risplende il
sole
da sera a
mattina.
Faccia di pioggia,
naso a ombrello,
con le nuvole
un bel cappello.
Classe Prima
PASQUA
Pasqua è gialla come un pulcino,
come il sole del mattino.
È rosa come un confetto,
come il pesco sul rametto.
È verde come un prato
da noi colorato.
È di tanti colori
e sorride ai nostri cuori!
Classe Prima.
forze lo abbandonarono e morì. Il
mito finisce dicendo che intorno a
Narciso spuntarono tanti fiori
bianchi, profumatissimi che prese-
ro il suo nome: sono i narcisi.
Prometeo
I primi uomini sulla terra vivevano
in caverne buie e fredde. Prometeo
voleva aiutare gli uomini, ma
Zeus, che era il capo di tutti gli dei,
non gli diede il permesso di farlo.
Un giorno Prometeo vide che dal
carro del Sole si era staccata una
scintilla. La prese, poi andò sulla
terra e insegnò all’uomo ad accen-
dere il fuoco. Quando Zeus vide
quella luce sulla terra capì che
Prometeo gli aveva disubbidito,
così gli diede una punizione. Lo
tenne incatenato a una roccia per
trent’anni; e ogni giorno un’aquila
gli mangiava il fegato che ogni se-
ra si riformava.
Classe Terza.
IMPARIAMO A
CONOSCERE I MITI
Narciso
Sul monte di Elicono c’era una fonte
limpidissima. Un giorno Narciso andò a
bere alla fonte e vedendo il suo volto se
ne innamorò. Quando tentò di baciare
la sua immagine essa scomparve e sentì
soltanto il freddo dell’acqua. Narciso
rimase stregato dalla sua immagine e
restò lì tanti giorni fino a quando le
ANNO 16 - NUMEROBRICIOLEANNO 16 -