Esame di Stato 2024 - Materiale conferenza online 09 aprile 2024
Ticonzero news n. 85
1. Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
Ghisi Grütter, L'ambiente urbano nelle canzoni
dei cantautori italiani
Luigi Campanella, Scenari climatici / In palio per
la Sylicon Valley / Giornata internazionale dei
Musei
Roberto Vacca, Quando l’avvenire non si calco-
la
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
Luigi Agostini, Alienazione
Giuseppe Croce, Reddito di cittadinanza. È la
risposta giusta alla prossima rivoluzione indu-
striale?
Recensioni e critica
Alessandra Bailetti, Happy Prince / Ferrante
Fever / La casa sul mare ,
EbookEbookEbook
Claudio Falasca, Come si legge un’opera d’arte
Racconti
Giuseppe Gesano, Il lavoro
Segnalazioni
S.M. Aglioti e G. Berlucchi, Neurofobia
E.R. Kandel, Arte e neuroscienze
Le Scienze: Calo senza precedenti dei ghiacci
marini in Alaska
Immagini interne:
Pianeti
Notizie aperiodiche degli articoli pubblicati
n. I n. 85 maggio 2018
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa
G. Corchia Cultura&Società
A. M. Curci Il cielo indiviso
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
G. Iannarone Educazione alla legalità
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
E. Ventura Divagazioni
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche attive di Ticonzero
n. Codice ISSN 2420-8442
2. Disegno e immagine di Ghisi Grütter
37. L'ambiente urbano nelle canzoni dei cantautori
italiani
L'ambiente urbano ha svolto un importante ruolo di
basilare importanza nell'universo di tanti autori, in
letteratura così come in musica, con particolare ri-
guardo ai testi delle canzoni.1 La letteratura e la mu-
sica contribuiscono ad assolvere la funzione di spec-
chio del sociale, e a creare mondi diversi mostrando
talvolta anche i territori dell’utopia. Molte sono dun-
que le città protagoniste di canzoni. Le parole posso-
no narrare sia del piccolo borgo accogliente, sia della
grande città repulsiva o ancora del paesaggio natura-
le. È prevalente l’ideologia anti-urbana e la città è
considerata il “luogo”insicuro e violento, dove si
moltiplicano le solitudini e dove c’è assenza di rap-
porti umani. Così Fabrizio De Andréuno degli espo-
nenti della famosa scuola genovese di cantautori2 -
cantava ironicamente in “Delitto di paese” nel 1965:
“Non tutti nella capitale sbocciano i fiori del male,
qualche assassinio senza pretese lo abbiamo anche
noi in paese”. Talvolta il vivere in città è una situa-
zione non desiderata, una scelta subìta per mancanza
di lavoro o per assenza di infrastrutture nei paesi di
origine. Quindi, sono affrontati temi come quelli
dell’immigrazione e dell’occupazione. In Italia verso
la fine degli anni ’60, come conseguenza del boom
economico, si sviluppa una certa sensibilità nei con-
fronti del sociale e delle condizioni abitative delle
fasce non privilegiate. Il neo-realismo - che secondo
Italo Calvino: «…non fu una scuola, ma un insieme
di voci in gran parte periferiche, una molteplice sco-
perta delle diverse Italie, specialmente di quelle fino
allora più sconosciute dalla letteratura» per primo,
porta sullo schermo le borgate (Pier Paolo Pasolini)
[…] [continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella
48. Scenari climatici / In palio per la Sylicon Val-
ley / Giornata internazionale dei Musei
Gli scenari climatici del futuro prossimo elaborati
dal Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Cli-
matici (Cmcc) prospettano ulteriori aumenti termici
su tutto il Paese e riduzioni della piovosità estiva
soprattutto al Nord. Attrezzarci contro la siccità
non è affare da poco: ci vogliono certo infrastruttu-
re idrauliche come invasi, acquedotti e canali che
hanno tempi di realizzazione lunghi e costi elevati,
ma l’esperienza della California, alle prese con sei
anni di forte carenza idrica, ha mostrato che i mu-
scoli delle pompe non sono sufficienti, bisogna la-
vorare anche sulle abitudini delle persone, sulla
giurisprudenza dell’acqua e su nuove scelte agrico-
le resilienti.
Ha messo in palio un biglietto aereo per la Silicon
Valley, la .it Cup del Registro .it, una delle più note
competizioni per startup operanti nel settore
dell’Information and communication technology,
giunta ormai alla sesta edizione. Si era aperta uffi-
cialmente il 5 maggio 2017 ed è durata fino al 3
luglio, la cosiddetta call, ossia la fase delle iscrizio-
ni: potevano candidarsi (sul sito
www.itcupregistro.it) sia nuove società giuridica-
mente costituite, sia gruppi di giovani con idee in
fase di sviluppo, purché non avessero già ricevuto
finanziamenti di rilievo da investitori terzi. A orga-
nizzare la competizione […] [continua]
48.1 Scenari climatici
48.2 In palio per la Sylicon Valley
3. Fuori dal coro di Roberto Vacca
24. Quando l’avvenire non si calcola
Fisici e ingegneri sanno calcolare che cosa succede-
rà a sistemi semplici di cui conoscono le condizioni
iniziali. Se non appaiono fattori imprevisti, calcolia-
mo come si comporteranno: macchine, circuiti elet-
trici ed elettronici, edifici, corpi che si trovano in
campi gravitazionali. Facendo ipotesi semplificative
calcoliamo cosa accadrà a grandi sistemi tecnologi-
ci. Invece non abbiamo strumenti per calcolare l'av-
venire di sistemi socio-economici che includono
grandi numeri di persone, interventi politici, merca-
ti, mode, invenzioni, tecnologie, eventi naturali
Pure fare previsioni è necessario a chi prende
decisioni. Il modo più semplice di farle consiste nel
supporre che le tendenze in corso continuino come
in passato. Poi immaginiamo che si apra un venta-
glio: gli sviluppi prossimi potranno essere migliori
oppure un po' peggiori o molto peggiori che in pas-
sato. Raramente un singolo evento sconvolgente
(cataclisma, guerra di sterminio, crisi economica)
ha conseguenze durature. Però non sappiamo calco-
lare che cosa accadrà. Possiamo, invece, immagina-
re la storia futura. Così economisti, politologi, so-
ciologi provano a raccontarla in modi plausibili.
Scrivono sceneggiature di quanto potrà accadere
come farebbero per un film. La parola entrata in
italiano è "scenario" - che in inglese significa ap-
punto "sceneggiatura". Solo gli eventi futuri confer-
mano o smentiscono uno scenario intuìto. A priori
gli esperti possono solo discuterlo fra loro provando
a raggiungere un consenso sulla sua ragionevolezza.
In effetti, poi, anche i modelli matematici ed
econometrici sofisticati raramente prevedono l'av-
venire meglio di quanto viene fatto con scenari. Va-
le la pena, quindi, di ragionare sui modi migliori per
raccontare il futuro a noi stessi. [continua]
Note critiche di Luigi Agostini
32. Alienazione
L’opera di Rahel Jaeggi riveste un valore partico-
lare.
Questo mio intervento vuole essere poco più
che una giusta segnalazione ed un invito alla lettu-
ra. Il concetto di alienazione, dall’essere stato il
concetto centrale-persino sovrabbondante - della
critica sociale di sinistra (ma anche di quella con-
servatrice), sembra essere diventato problematico
e persino inattuale.
Il concetto di alienazione oggi - sostiene la
Jaeggi - non solo è pressoché sparito dalla lettera-
tura filosofica, ma ha perso un qualsiasi ruolo,
connotato e forza nella diagnosi della condizione
sociale del nostro tempo. Tutto ciò avviene para-
dossalmente proprio nel momento in cui le ten-
denze alla “mercificazione” o alla
”commercializzazione” di ambiti di vita, sostenute
dalla potenza pervasiva della rivoluzione informa-
tica, stanno diventando sempre più estesi e pro-
fondi.
Il concetto di alienazione, proposto da Jaeg-
gi, alla fine di un percorso, insieme storico e filo-
sofico, fa di esso, proprio all’interno del nuovo
contesto determinato dalla rivoluzione informati-
ca, uno strumento di analisi formidabile e insieme
un’arma politica di straordinaria efficacia. L’ope-
ra, uscita nel 2005 e ora apparsa nella traduzione
italiana, infatti, non solo ricostruisce la storia di
tale categoria, ma ne ridisegna profilo e fonda-
menti. Jaeggi ripercorre l’affermarsi di tale con-
cetto nelle sue due versioni fondamentali: il filone
Rousseau / Marx ed il filone Kierckegaard / Hei-
degger. Assumere Marx e Heidegger, la teoria
di Marx e l’ontologia esistenziale di Heidegger
come le fonti di due versioni storicamente decisi-
ve del concetto di alienazione e combinare i due
percorsi risulta particolarmente fecondo.
Entrambe le concezioni […] [continua]
4. EPS—EconomiaPolticaSocietà di Autori Vari
123. Reddito di cittadinanza. È la risposta giusta
alla prossima rivoluzione industriale?, di Giuseppe
Croce
Tra le idee oggi al centro del dibattito politico, non
solo in Italia, vi sono varie ipotesi di redistribuzione
del reddito che, talvolta impropriamente, vengono
indicate come reddito di cittadinanza (di quella
avanzata dal M5S si sono occupati in modo appro-
fondito FraGRa in questa rivista).
La proposta di un intervento di questo tipo,
che per comodità indichiamo come reddito di citta-
dinanza, viene spesso evocata, con particolare ur-
genza, come rimedio per fronteggiare gli effetti di
una probabile imminente fase di cambiamento tec-
nologico con conseguente rischio di disoccupazione
di massa. In questa nota si vogliono mettere in evi-
denza alcuni gravi limiti che un’ipotesi di interven-
to di questo tipo assume entro lo scenario indicato.
Secondo diversi economisti e osservatori sa-
rebbe ormai prossima una nuova “rivoluzione indu-
striale”, caratterizzata da forti aumenti di produttivi-
tà e ampi effetti diretti di distruzione di occupazio-
ne, con la conseguente minaccia di una nuova onda-
ta di disoccupazione tecnologica che non riguarde-
rebbe più soltanto i lavoratori meno istruiti e quali-
ficati ma, in misura crescente, anche quelli con ele-
vati livelli di istruzione (ad esempio, Brynjolfsson e
McAfee, The Second Machine Age; Frey e Osbor-
ne, The future of employment: How susceptible are
jobs to computerisation?). Oltre alla distruzione di
posti di lavoro le nuove tecnologie potrebbero im-
plicare anche accentuate polarizzazioni nella distri-
buzione di potere e opportunità. Si tratta di uno sce-
nario non facilmente prevedibile né rispetto ai tem-
pi in cui dovrebbe manifestarsi né rispetto alle sue
effettive caratteristiche, […] [continua]
A proposito di film di Alessandra Bailetti
56. Happy Prince / Ferrante Fever / La casa sul
mare
Rupert Everett
Happy Prince
Vision Distribution 2018
Se si tiene conto che solo nel 2017 la regina di In-
ghilterra ha riabilitato Oscar Wilde, morto nel
1900 a 46 anni, e con lui i tanti omosessuali im-
prigionati e vessati nei cento anni precedenti,
quella di Rupert Everett di interpretare e dirigere
un film sugli ultimi anni dell’autore de Il ritratto
di Dorian Gray è stata una scelta ideale generosa.
Eppure, questo film che percorre la spietatezza
degli eventi che portarono alla morte di O.W., la
sua degenerazione estrema causata dal processo
contro di lui e dalla prigione, non riesce a riabili-
tarlo del tutto. Sono convinta che le biografie di
personalità famose e apprezzate per le loro opere
non possano e non debbano mescolarsi con la loro
arte. È vero che spesso è la vita la musa ispiratrice
dell’artista che si riversa nella sua creatività, è
vero che conoscerla aiuta a comprenderne le ope-
re, ma è anche vero che quasi mai la storia perso-
nale è all’altezza di quelle opere; le fragilità, gli
opportunismi, le contraddizioni umane finiscono
spesso con minarne o perfino oscurarne il valore.
Così mi appare l’esistenza di O.W. rappresentata
nel film, malgrado siano evidenti le pesanti re-
sponsabilità omofobiche e […] [continua]
5. EbookEbookEbook
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Racconti di Giuseppe Gesano
Il lavoro
Nessun lavoro è vergogna: poltrire è vergogna
[Esiodo, VIII-VII sec. a.C., “Le opere e i giorni”, trad. E. Romagnoli: v. 311]
La sindrome da fatica cronica si stava diffondendo in modo pauroso. Intorno non vedevi che facce tristi
e smunte; sentivi spesso dei colpi di tosse secca e nervosa; le voci, flebili e strascicate, parlavano a mo-
nosillabi; negli ambienti chiusi si percepiva un odore malsano, come accanto al letto di un moribondo. I
marchingegni e i servizi dovevano girare tutti rallentati, altrimenti gli utilizzatori, in larga misura tardi e
privi di forze, non sarebbero stati in grado di usarli. Prevaleva ovunque un clima depresso, privo d’inte-
resse per il presente e senza speranze per il futuro. Eravamo a un passo dalla disperazione.
Eppure l’assegno continuava a venire versato regolarmente a ogni cittadino che ne avesse il diritto.
Anzi, la provvidenza era ormai diventata pressoché universale dopo che il primo boom di domande era
stato accolto in modo quasi indiscriminato, anche per la difficoltà di verificare la sussistenza dei requisiti
richiesti. I successivi controlli sul rispetto delle regole fissate per il mantenimento del diritto erano stati
poi solo amministrativi, affidati all’autocertificazione dei beneficiari. Tutto ciò aveva invogliato sempre
più cittadini a rinunciare al solo impedimento veramente cruciale: il reddito da un lavoro, che per molti
di loro era stato del resto saltuario, oltre che precario.
La crescente difficoltà a trovare gente disposta a qualsiasi condizione di lavoro aveva indotto molti
imprenditori a trasferire le proprie aziende e le relative ragioni sociali all’estero, mentre gli artigiani e gli
“industrialotti” del Centro-Nord avevano preferito chiudere la loro attività pur di rientrare tra gli aventi
diritto. La disoccupazione era perciò aumentata a dismisura, [..]. [continua]
6. Segnalazioni
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Editor e publisher: PierLuigi Albini
Sottotitolo: Chi ha paura del cervello?
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Le Scienze news
Calo senza precedenti dei ghiacci marini in Alaska