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- 1. Corriere della Sera Giovedì 1 Novembre 2012
13 BG
«Presente prossimo» organizzato dalle biblioteche
Cultura Festival della Valseriana: arrivano Ammaniti, Pallavicini e Cavalli
Presidente del premio letterario di
Caravaggio, Raul Montanari è anche direttore
del festival dei narratori italiani «Presente
prossimo» organizzato dal sistema
bibliotecario della Valle Seriana che è in pieno
bibliotecari e di tutti coloro che ci lavorano
per mesi; ma grazie anche all'illuminata follia
di amministrazioni e sponsor che continuano
a finanziare un evento culturale nel momento
in cui la crisi impone tagli ad ogni livello.
Garlaschelli, il 10 novembre a Clusone ci sarà
Piersandro Pallavicini e il 17 a Nembro la
poetessa Patrizia Cavalli. Infine il 24 il festival
sbarcherà in pianura. Treviglio ospiterà
Niccolò Ammaniti, uno degli scrittori che
& Società
svolgimento. «Giunto al quinto anno — Come ogni anno il festival porterà attraverso i hanno cambiato la faccia alla narrativa
racconta lo scrittore — è ormai il più comuni della Valle alcuni dei più importanti italiana. Dialogherà nell'auditorium dei
importante festival letterario che non si scrittori italiani in un tessuto di incontri con salesiani con lo stesso Montanari.
appoggi ad una grande città, grazie appassionati e studenti. Dopo gli incontri con P.T.
all'impegno, alla fantasia, alla dedizione dei Andrea Bajani, Massimo Carlotto e Barbara © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il libro Tornato in paese per uccidere il sindaco, il protagonista ripensa la sua vita davanti al panorama lacustre dominato dal Monte Trentapassi
Il segreto di Damiano
e la magia del Sebino
Il lago e Castro nel «noir» di Montanari
Per gentile concessione dell’autore pubblichia- L’opera vicina Franciacorta. Sono venuto qui due o tre volte
mo due stralci de «Il tempo dell’innocenza». Da- a trovare Ivan, ai tempi del ginnasio, e mi era piaciu-
miano è arrivato da Milano a Villavetere, nome to anche più di oggi. Forse perché avevo quindici
sotto il quale si nasconde in realtà Castro, per uc- anni e mi bevevo il mondo a gran sorsi, felice di
cidere il suo ex amico d’adolescenza Ivan, divenu- ogni cosa nuova. Forse invece il paese è cambiato.
to sindaco del paese. Damiano non è un assassi- Rispetto a come lo ricordavo io mi pare più lindo,
no professionista, tutt’altro; ma è stato costretto più a posto; più squallido, insomma. Io ne conserva-
ad accettare l’incarico perché questo gli consenti- «Il tempo vo un quadro molto più pittoresco, simile alla foto
rà di salvare la vita alla propria sorella Marianna, dell’innocenza» in bianco e nero che è appesa sopra il letto. È stata
la persona che lui più ama al mondo. Nel primo di Raul scattata dalla collina che sta alle spalle del paese. Lo
pezzo Damiano è appena arrivato all’alberghetto Montanari si vede dall'alto ma non troppo, nella sua posizione
del paese e guarda il lago. Nel secondo, Damiano (Dalai, 276 strategica e affascinante: con il torrente Borlezza
fa una riflessione su cosa può significare avere pagine, euro che sfocia in una spiaggia sulla de-
davanti per tutta la vita lo spettacolo maestoso 17,50) è stato stra, gli alberi, la strada scu-
del Sebino, dominato dal monte Trentapassi. recensito ra, il porticciolo con l'im-
da Ermanno barcadero, le case dai muri
di RAUL MONTANARI Paccagnini scrostati. E laggiù in fondo,
su «La Lettura» come una linea che chiude
S
ulla guida Michelin, l'albergo Tre Stelle di il panorama, il grande stabi-
stelle ne avrà forse una, ammesso che l'ab- limento siderurgico appicci-
biano citato. È un bar tabacchi con pizzeria cato a Villavetere, il posto do-
annessa e l'unica camera disponibile non è ve tutti, qui, prima o poi han-
altro che un solaio adattato alla bisogna, malamen- no lavorato, per pochi anni o
te, con un'apparenza di stanza d’hotel che si perde per la vita. Oggi, passando
laggiù, in una zona buia dove il soffitto inclinato si con l'auto al mio arrivo, ho vi-
abbassa fino al pavimento di legno e i ragni ripren- sto la fabbrica silenziosa e de-
dono i loro privilegi e domini. Spero almeno che serta; allora invece a ogni ora
non ci siano i topi. In compenso la finestrella dà del giorno e della notte si senti-
sul porto e la vista è va il frastuono di tonnellate di
spettacolare. Sono ferro e si vedeva il bagliore delle
quasi le cinque di po- luci.
meriggio. Il lago è più
verde che azzurro, ri- ****** Alto lago Raul Montanari. Sopra, iIl campanile di Castro che si staglia sulle acque del lago (Foto Pro loco)
gato di spuma bianca,
P
perché da queste par- er tornare in albergo passo dal porto. Come scenografia delle montagne, le onde che il solito re ha sotto gli occhi, gratis, dalla nascita alla mor-
ti verso mezzogiorno sempre, molti uomini di ogni età sono sedu- vento sta sollevando, le barche a vela che oggi si te. Quanto senso può dare alla vita di uno di que-
sale un vento da sud ti sulle panchine o appoggiati alla ringhiera scorgono in lontananza attraverso una lieve fo- sti paesani, il lago? Quanto diventa parte di lui?
che spira fino a sera. color canna di fucile che corre lungo tutta la schia. Glielo leggo negli occhi questo amore ostinato, du-
Davanti a Villavetere la sponda opposta è solo a del Corriere sponda, e fissano il lago. Parecchi parlano fra loro Una cosa del genere sarebbe inconcepibile a Mila- raturo. Il lago che ha rispecchiato i loro sogni e le
due o tre chilometri, penso, anche se è facile ingan- domenica 21 del disastro nucleare in Giappone e questo mi sor- no. Una delle tante magagne di quella sciagurata loro paure quando erano ragazzi, e poi gli amori,
narsi sulle distanze. Una grande montagna grigia, ottobre. Nel noir prende perché da qui sembra lontanissimo, un se- metropoli è proprio l'assenza di acqua. È raro che le prime sconfitte, la stanchezza, l'allegria.
cosparsa di alberi fino alla cima, entra nel lago pro- (ambientato in gnale remoto di sventura che arriva da un altro pia- una grande città non sia nata a cavallo di un fiume o Si sono affacciati alle loro finestre, si sono sedu-
prio di fronte a me, come la zampa di una bestia parte a Castro, neta. sulla riva di un lago, o del mare. Torino ha il Po, ti su queste panchine o sulle scalette in muratura e
colossale. Anche alla mia destra la roccia si arram- paese natale di Un centenario senza una gamba sostiene che ci Roma il Tevere, Firenze l'Arno, Napoli e Genova i hanno guardato l'acqua mentre pensavano a quel-
pica in verticale dall’acqua creando una galleria na- Montanari) sono di mezzo gli americani, che loro hanno tutto loro golfi, Venezia non ne parliamo. No, a Milano la ragazza, al lavoro che gli era stato promesso, all'
turale con il lato verso il lago aperto, come in certi l’autore l'interesse a fare non si sa bene cosa, e dal modo l'acqua arriva dai canali ed è stata quasi ovunque sot- esame, alla moglie incinta, al papà che non sta be-
paesaggi liguri a cui il Sebino somiglia stranamen- «mantiene in come s’infervora si direbbe che abbia perso l'arto terrata, nascosta. ne. All'Inter, al Grande Fratello, a Berlusconi.
te, qui nella parte alta. equilibrio azione combattendo insieme ai fascisti contro lo sbarco in Non a caso, dopo l'orario di ufficio i coatti dell' Il lago è più grande di te, è più forte di te. Lo puoi
Passano poche auto. La mia l'ho parcheggiata e lavorio Sicilia. happy hour si imbrancano nei locali sui Navigli, maltrattare, offendere, gli puoi scaricare dentro tut-
qua sotto fra gli sguardi perplessi di paesani dagli interiore dei Si voltano anche a guardare le ragazze, questi rendono omaggio a modo loro a questa bellezza ta la tua merda ma alla fine vince lui. Che sollievo
occhi rossi, pesanti, che avevano l'aria di aver già personaggi» vecchi bergamaschi con le mogli a casa, ma la loro recintata e negletta. Niente da spartire con lo spet- dev’essere poterlo pensare.
tracannato la loro dose preserale di bianchino della attività principale è scrutare la distesa d'acqua, la tacolo ipnotico che questa brava gente di Villavete- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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