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Rivista dell’Associazione
“Cultura&’Progresso”
Legge 8/2/1948 - n. 47,
art. 2 - “Stampati”.

Stampato in Santa Maria di
Licodia, presso la Tipografia
PoliArt

Aprile 2013
                                        “I licodiesi”
                                Laboratorio di partecipazione civica




                                                     Ri-Scatto
                                                      Licodiese
  All’interno le migliori foto, da ritagliare e
        conservare, del concorso fotografico!

 Cronaca di un dissesto                 La città fantasma              Riscattando Licodia
 annunciato                             di Marianna Nicolosi, Pag. 5   di Giusi Furnari
 di David Mascali, Pag. 4                                              e Marika Crispi, Pag. 8


 Orti Urbani                            Recensioni: Il Gattopardo      Le meraviglie dell’Utopia
 di Agnese Rapisarda, Pag. 10           di Nicoletta Miano, Pag. 12    di Giuseppe Trovato, Pag. 17
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					Giornale OI LYKOI                                                                            La Redazione
                                                                                                  David Mascali (Direzione),
Se gli animali potessero parlare...                                                               Giusi Furnari (Coordinamen-
                                                                                                  to), Stella Catania, Martina
Riceviamo e pubblichiamo una dolcissima fiaba sugli animali, che ci                               Conti Bellocchi, Marika Crispi,
spinge a riflettere sul rispetto che dobbiamo al Creato ed alle sue Creature,                     Daniela De Maio, Flavia Fur-
come ha recentemente sottolineato anche Papa Francesco I, esortando al                            nari, Chiara Giuffrida, Maria
“rispetto per l’ambiente e per gli animali”.                                                      Concetta La Rosa, Alfio Maz-
                                                                                                  zaglia (redattore e aiuto grafi-
                       Una domanda che                                                            ca), Nicoletta Miano, Marianna
                       mi passa spesso per                                                        Nicolosi, Agnese Rapisarda,
                       la mente è “se gli ani-                                                    Francesco Samperi, Giuseppe
                       mali potessero parla-                                                      Trovato.
                       re, cosa direbbero di
                       noi?”. Sicuramente
                       si lamenterebbero…
                       Gli animali, infat-
                       ti, agli esseri umani                                              LEPRE: Menomale!! Io invece l’altro gior-
                       sembrano giocatto-                                                 no mentre bevevo nel fiume, ho incontra-
                       li, e spesso vengono                                               to due cacciatori anche loro con un fucile,
di Salvo Crispi            maltrattati e ab-                                              siccome c’era un cucciolo di coniglio, per
                           bandonati, e alcu-                                             non farlo finire alla brace, mi sono messa a
ne volte anche uccisi.                                                                    correre con tutta la mia velocità. L’ho affer-
Io non sto parlando di tutti gli esseri uma-                                              rato per il collo - col rischio di finirci io alla
ni: infatti ci sono persone che per non far morire gli animali,        brace! - però loro e il loro stramaledetti fucili non mi hanno
detto in modo ironico, sarebbero capaci di costruirsi uno zoo          preso!!!

a casa.                                                                TIGRE:Gli animali sono i più forti!!

Quando immagino una conversazione tra animali la immagi-               LEPRE: si hai ragione, oggi ho capito che non tutti gli animali
no così. Pensiamo ad un incontro tra una tigre ed una lepre,           sono cattivi, non mi devo fermare all’apparenza.
direbbero più o meno queste cose.                                      TIGRE: io ho capito invece che ci sono molti uomini cattivi.
TIGRE: Ciao lepre, stamattina mentre passeggiavo tra i bo-             LEPRE: e allora cosa possiamo fare?

schi ho incontrato un cacciatore con un fucile potentissimo.           TIGRE: dovremo insegnare loro ad essere leali e sinceri.

Io, preoccupata per i miei cuccioli, ho cominciato a ringhiare         LEPRE ce la metteremo tutta!

e il cacciatore, spaventato, è scappato via. Io e i miei cuccioli ci   TIGRE: si sono d’accordo, adesso devo andare dai miei cuc-
siamo messi a ridere come matti!!
                                     cioli prima che un altro cacciatore si avvicini.
LEPRE:Ahh ! Ma tu allora sei una tigre buona!!
                        LEPRE: ok amica, buona fortuna!

TIGRE:Siiiii!!!Non devi avere paura di niente. 





             Progettazione e realizzazione
                 di cucine in pietra lavica

Via Po, 5 - S. Maria di Licodia (CT) Sicilia (Italy). Tel. +39 095 629392 E-mail: info@athenaceramiche.com
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Nasce “Cultura&’Progresso”
Il 17 Gennaio nasceva nel nostro paese la nuova associazione
culturale che d’ora in poi raggrupperà, in seno ad uno sta-
tuto democratico e condiviso, le istanze dei giovanissimi di
Oi Lykoi. L’impegno continua, con maggiore convinzione ed
entusiasmo!!

È costituita in SANTA MARIA DI LICODIA la libera Associa-
zione Culturale denminata “Cultura è Progresso”; essa trova
origine da un’sperienza civile e culturale comune vissuta da un
gruppo di uomini e donne liberi, derivata dal libero contributo
offerto al Laboratorio di Partecipazione Civica Oi Lykoi, proget-
to che, se pur senza alcun supporto statutario che li unisse, li ha
accompagnati per un anno intorno alla consapevolezza che le
istanze di cambiamento, molto profonde e sentite da ciascuno,           Il Simbolo dell’Associazione è costituito da un ingranag-
debbano provenire dalla partecipazione democratica dal basso,          gio spinto da un gruppo di uomini e donne; all’interno
sviluppandosi attraverso la rivendicazione del ruolo cruciale          dell’ingranaggio metallico, è raffigurato il mappamondo.
che giovani e giovanissimi, e più in generale quanti siano mossi
da idee di progresso e legalità, sentono di poter svolgere in seno     Il gruppo di uomini e donne, stilizzato, poggia sull’ar-
alla società ed alla comunità di appartenenza. Forti della con-        cheggiato di un acquedotto greco-romano, tratto da un
vinzione che una consapevolezza democratica matura si origini          quadro di Houel raffigurante l’aquedotto licodiese che
dalla diffusione della cultura, fonte di sviluppo sostenibile e di     nell’antichità approvvigionava Catania.
progresso sociale, la nascente associazione si fonda sulla pro-        L’acquedotto, che evoca le radici civili e culturali della co-
mozione della partecipazione civica attiva, nel solco tracciato        munità, è altresì il simbolo del progresso sociale, scien-
dai valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana.       tifico e tecnologico, e possiede l’ulteriore significato di
L’Associazione Culturale “Cultura è Progresso” (di seguito citata      “ponte”, poiché costruito su archeggiati: ponte tra culture,
per semplificazione come “l’Associazione” ) è dunque costituita        per costruire il mondo di domani. Il logo è circondato
ai sensi del Titolo I Cap. III, art. 36 e seguenti del Codice Civile   dalla scritta: “Cultura è Progresso”, che ha i colori del tri-
e della Legge n. 383/2000 e la sua attività è disciplinata dal pre-    colore italiano. L’accento della “è” è una foglia di rovere.
sente statuto.
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                         Cronaca di un dissesto comunale annunciato
                                              delle aliquote di pertinenza comunale       ormai abitualmente le anticipazioni
                          E così, dopo        al loro massimo livello (con ulteriore      di cassa fino ai limiti massimi impo-
                          averne parla-       aggravio sulle tasche dei contribuenti,     sti dalla legge. Senza curarsi che poi
                          to per mesi,        già svuotate di recente dal notevole in-    quelle anticipazioni fossero effettiva-
                          ed essere stato     cremento della pressione fiscale locale     mente coperte da congrue entrate. A
                          uno dei temi        e nazionale). L’ulteriore conseguen-        tutto questo, si sommavano numerosi
                          caldi       della   za, infine, come previsto dal Decreto       debiti fuori bilancio.”
                          campagna elet-      Monti n.174/2012, riguarderà la com-        Ma l’elenco degli sperperi e la cifra
                          torale     2012,    plessiva rimodulazione della dotazio-       dell’allegra gestione dell’ente non si
di David Mascali la questione                 ne organica dell’Ente. In altri termini,    ferma a quanto tratteggiato da Longo.
                        dell’indebitamen-     a breve potrebbe scattare la messa in       Ancor più fosco è il quadro relativo
to comunale è giunta al suo più dram-         mobilità di una parte dei dipendenti.       alle consulenze, per le quali, solo nel
matico epilogo. Il consiglio comunale         E’ interessante riportare una sintetica     periodo 2008-2011, il Comune ha spe-
del 1 Marzo 2013, infatti, ha deliberato      cronaca di quanto avvenuto in aula, la      so oltre 200.000 €. Ironia della sorte,
all’unanimità lo stato di dissesto eco-       sera del Consiglio. Una volta ascolta-      una di queste veniva assegnata a tale
nomico per Santa Maria di Licodia,            te le relazioni dei tecnici del comune      Dott.sa Messina, proprio per la gestio-
sancendo così il fallimento di un per-        e del collegio dei revisori, il dibattito   ne del bilancio, staccando una parcel-
corso politico-amministrativo più che         si è spostato sui banchi dei consiglieri.   la di ben 24.000 €. Evidentemente la
ventennale che ha accumulato un de-           Il consigliere Fazio, capogruppo d’op-      consulenza non ha prodotto i risulta-
bito superiore a 10,5 milioni di euro (8      posizione, ha inizialmente sollevato        ti sperati, visto il baratro nel quale è
milioni i debiti dell’ente più 2,5 milioni    dubbi e perplessità sull’effettiva ne-      precipitato il bilancio comunale. Ma è
di credito rivendicato dall’ATO). Una         cessità di adottare lo status di comune     proprio questo il punto: chi erogava le
cifra del genere corrisponde ad un de-        dissestato, chiedendo lumi sul ruolo        consulenze? Chi controllava poi sull’o-
bito di oltre 1600€ per abitante, inclusi     dei revisori dei conti, della Corte dei     perato dei “esperti” nominati? Le rela-
neonati ed ultranovantenni. Quali le          Conti e dei responsabili di settore negli   zioni di questi ultimi venivano poste
ragioni che ci hanno condotto fin qui?        anni in cui il debito veniva accumula-      al vaglio della Giunta e del Consiglio?
Potranno mai essere individuati i re-         to. Al suo intervento, è seguito quel-      La questione, quindi, esce da schemi
sponsabili? Cosa ci aspetta nel futuro        lo del Consigliere Francesco Furnari,       e confini prettamente contabili per di-
prossimo? Tutte queste domande ri-            capogruppo di maggioranza. Questi           venire squisitamente politica. E politi-
suonano tra i vicoli, i bar e le case dei     ha sottolineato come da una relazione       co è anche il fattaccio relativo all’ormai
licodiesi, giustamente preoccupati di         della Corte dei Conti relativa al 2009,     famigerato decreto ingiuntivo risalen-
conoscere quali saranno i destini della       siano emersi diversi ammonimenti            te addirittura agli anni ’80. E’ la storia
propria comunità.                             all’indirizzo degli amministratori lo-      di una parcella, mai pagata, presentata
Secondo la recente normativa, lo stato        cali fin dal 2009, quando si andava-        da uno studio di ingegneri che lavora-
di dissesto non implica l’immediato           no delineando con sempre maggiore           rono alla stesura del piano regolatore.
decadimento delle cariche elettive del        chiarezza le passività licodiesi. Nel       I costi del compenso sono via via lie-
Comune, ma scorpora dal bilancio              2009 la Corte dei Conti eccepiva sulla      vitati per l’inadempienza del comune,
attuale la gestione del bilancio affetto      formulazione del bilancio preventivo.       che ancora ad inizio 2012 non impu-
dall’enorme deficit - che passerà sot-        Nel 2010 i magistrati contabili evi-        gnava il decreto ingiuntivo lasciando
to la gestione dei Commissari inviati         denziavano il mancato contenimento          così che la cifra pendente salisse ulte-
dalla Corte dei Conti (temporalmente          delle spese, la pressoché inesistente       riormente a 1,4 milioni di euro.
parlando, la Corte dei Conti interver-        azione di recupero dell’evasione fisca-     Insomma, da un lato il Comune si
rà per il bilancio chiuso al 31 Dicem-        le, il frequente ricorso ad anticipi di     abbandonava a spese allegre (per
bre del 2012). Il collegio dei commis-        tesoreria, per un ammontare di oltre 2      non dire folli), dall’altro non si con-
sari, oltre a valutare le strategie più       milioni di euro.                            trollavano i conti e non si teneva in
opportune per risanare i conti, potrà         Ulteriori dettagli sono stati illustrati    considerazione il tasso crescente di
eventualmente richiedere l’intervento         dal Dr. Longo. “Il Comune – ha so-          evasione (per la TARSU, ad esempio,
della magistratura ordinaria, al fine         stenuto Longo - non ha mai risposto,        è ormai salito al 68%, tra i più alti in
di appurare l’eventuale dolo di quanti        nel biennio 2010-2011, ai nostri sol-       assoluto nella provincia); e neppure si
si sono avvicendati alla guida politica       leciti relativi allo stato del pagamento    provvedeva alla riscossione degli altri
del Comune nel corso degli anni.              della tassa sui rifiuti (TARSU) e del-      crediti che l’ente vantava a vario titolo
Il risanamento del debito potrebbe            le altre tasse comunali, e non ha mai       (concessioni edilizie mai riscosse, ad
passare attraverso due vie: la stipula di     fornito una relazione sullo stato dei       esempio) per un ammontare comples-
un mutuo da un lato, e l’alienazione di       crediti vantati. Il Collegio ha più vol-    sivo di oltre 6 milioni di euro.
alcuni beni immobili dall’altro (ovve-        te stigmatizzato il ricorso sistematico     La scelta dell’attuale amministrazione
ro la vendita di parte del patrimonio         all’anticipo di tesoreria”. “Basti pensa-   di consegnare i libri contabili al col-
immobiliare del Comune). L’altra di-          re che solo nel 2011 le anticipazioni di    legio dei commissari, ha sottolineato
retta conseguenza – che peraltro sarà         cassa segnavano un negativo per oltre       il Presidente del Consiglio Gabriele
quella ad avere maggiore incidenza            770.000 €. Come ravvisava la stes-          Gurgone, “segna per Licodia l’inizio di
sulla collettività – riguarda l’elevazione    sa Corte dei Conti, l’Ente impiegava        una nuova fase”. Lo stesso presidente

                                                                                                                 segue a pag. 18
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 La città Fantasma
 Il piacere della “chiacchiera” e l’angoscia del “nulla”




                            Santa Maria di Licodia, la sua storia    città fantasma, e per città fantasma non deve intendersi un
                            millenaria, il suo passato che riaf-     agglomerato urbano disabitato e abbandonato, ma un centro
                            fiora dai pochi restanti monumenti       abitato sì, ma da fantasmi… Chi abita Santa Maria di Licodia è
                            (non ancora devastati) e dalle ce-       spesse volte, e in certi casi sempre, come una presenza evane-
                            lebrazione di grandi figure, di miti     scente accompagnata dal tipico rumore di catene, sintomo di
                            che hanno reso lustro alla nostra        un atavico legame ad uno stato d’inerzia, appunto di un “non
                            cittadina, miti che sarebbero ancor      fare nulla”. Tutti ancorati all’ inspiegabile convinzione di non
                            più venerabili se fossero nati da noi,   poter cambiare il “nulla” in tutto ciò che è progettualità condi-
                            nel nostro paese; intanto son sem-       visa e “fare”. Tanti spiriti vaganti per le strade del nostro paese
                            pre “stranieri” ad aver dato lustro      che, tuttalpiù, terrorizzano i più giovani acchiappando loro
di Marianna Nicolosi alla cittadina, nostro, da fuori, da
                                paesi vicini al
                                                venuti
                                                       ma comun-
                                                                     la caviglia, “incatenando” anche loro. E che il giovane corra
                                                                     velocemente e non si lasci acciuffare da questi spiriti di morte!
                                que non dal nostro. Pare che tali    Nell’immaginario comune, inoltre, il fantasma vaga da solo
personaggi abbiano “fatto qualcosa” lì dove nessuno faceva           per i corridoi di un castello da lui infestato, e a Santa Maria di
nulla; o meglio, gli “indigeni” facevano qualcosa che conti-         Licodia avviene proprio così: seppur l’occhio dell’osservatore
nuano spesso a fare: un fare semplice che non richiede sforzo        veda decine di fantasmi, lo stesso potrà anche osservare come
alcuno se non quello di utilizzare la fantasia e sublimare in        questi vaghino ciascuno per la propria strada. Come non si è
vili resoconti, le vicende di quei cittadini che, per loro torto o   mai sentito parlare di comunità di fantasmi, altrettanto non
meno, si son macchiati di colpe ripugnanti alla coscienza so-        esiste una comunità a Santa Maria di Licodia, anche se di que-
ciale. Tanta parte dei cittadini Licodiesi è specializzata in tale   sta si sente parlare spesso. Ebbene è semplice constatare come
attività, la sopraffina “arte del cortile”, che ogni altra sembra    non esista una comunità civica a Licodia: cioè una comunità i
loro vana, e i risultati raggiunti con tale arte son tali da es-     cui membri partecipino attivamente alla vita pubblica, si con-
ser riusciti a creare un “nulla“ che però può vantarsi di essere     siderano eguali tra loro e manifestino reciproco rispetto e fi-
anch’esso protagonista dei migliori dibattiti tra Licodiesi. E       ducia anche quando le loro idee e i loro interessi differiscono.
già! Questo certo signor “nulla” angoscia assai i licodiesi.         Eppure c’è tanta voglia di comunità, di una dimensione nella
Si dice che a Licodia non ci sia “nulla” e non si fa altro che       quale realizzarsi pienamente; desiderio di un luogo in cui si
“nulla”. Qualche sparuta iniziativa di tanto in tanto intrapresa     compi il reciproco riconoscimento identitario. Cosa ci resta
sempre dai soliti e sempre sulla stessa scia delle altre, deprime    da fare? Piangerci addosso per quello che non c’è? No, di cer-
ancor più il paesano tipo, che perde l’interesse a partecipa-        to! Allora bandiamo la chiacchiera e diamoci da fare perché vi
re, a essere egli stesso promotore di cambiamento e novità.          possa essere una città popolata da gente viva, dove ogni singo-
Il disinteresse è oltremodo moltiplicato da determinate cer-         la particolarità trovi la sua massima espressione nella solida-
chie, sedicenti apportatrici di crescita sociale e culturale, che,   rietà della collettività, affinché, memori di un grande passato,
amaramente rivelano un voler prevalere per acquistare “i pri-        possiamo oggi esserne tutti degni eredi e non semplici cantori
mi posti nelle sinagoghe”, come direbbe un Gesù quanto mai           di glorie che furono!
severo. Questi e altri fattori fanno della nostra cittadina una
A vanedda, di Edoardo Seminara - 1° Classificato Giuria Tecnica
Chiesa Madre e P.zza Umberto |, di Marco Seminara - 2° classificato giuria popolare
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                                                   Riscattando Licodia
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                                                           l’anniversario di Oi Lykoi

                                               Il 2 Marzo il gior-   ra una volta di Edoardo Seminara. In parallelo con le foto in
                                               nale Oi Lykoi         gara, sono state esposte le foto che ritraggono Licodia dagli
                                               ha festeggiato il     anni Venti in poi, suscitando non poche emozioni ai visita-
                                               primo anno di         tori, soprattutto ai più giovani che non hanno mai vissuto lo
                                               attività, con l’i-    splendore di Licodia in quegli anni. La stampa di queste foto è
                                               naugurazione          stata resa possibile grazie al supporto economico offertoci da
                                               della prima mo-       “World Hair” di Giuseppe Cangemi, uno dei principali sup-
                                               stra fotografica      porter dell’iniziativa!
                                               denominata “Ri-       I ringraziamenti non vanno solo ad un unico sostenitore,
                                               Scatto Licodiese”     naturalmente, ma a tutti coloro che hanno reso possibile
                                               tenutasi presso il    realizzare l’evento. In particolare, all’amministrazione per la
 di Marika Crispi e Giusi Furnari Palazzo Comuna-                    concessione degli spazi comunali, ed ai fotografi licodiesi per
le. Per troppo tempo i problemi economico-finanziari hanno           il grande aiuto nell’allestimento della mostra. Il grazie più
messo in luce solo la parte negativa del nostro comune, met-         grande, tuttavia, va ai nostri cari lettori ed a quanti hanno vo-
tendo in secondo piano la sua storia e le sue origini. Da qui        luto onorarci con la loro presenza durante i due giorni della
nasce il progetto Ri-Scatto Licodiese, per rivalorizzare i mo-       mostra (oltre 300 i visitatori dell’esposizione!).
numenti e le tradizioni locali. E’ stato raggiunto un traguardo      Non ci resta che dire...BUON COMPLEANNO OI LYKOI E
importante grazie alla buona volontà, alla collaborazione in-        MILLE DI QUESTI GIORNI..EHM...NUMERI!
terna tra i membri di Oi Lykoi, ma soprattutto gra-
zie all’amore che ci lega al nostro paese. La risposta
da parte dei cittadini è stata molto positiva: ben 18
i partecipanti con 49 foto in gara, dove gli aspiranti
fotografi, licodiesi e non, hanno messo in mostra
tutta la loro bravura, riuscendo a farci apprezzare
il paese che tanto critichiamo cogliendo i momenti
più significativi della vita di paese, o gli scorci più
suggestivi. Il concorso è stato strutturato secondo
due modalità di voto: una giuria popolare ed una
tecnica. La giuria popolare, composta dai mem-
bri iscritti al gruppo Giornale Oi Lykoi sul social
network Facebook, ha decretato come foto vinci-
trice “U Lavatoio” di Edoardo Seminara. La giuria
tecnica - composta dai fotografi licodiesi Marco
Lo Castro, Santo Cerra, Ornella Biondi e Lorenzo
Zammataro, e dai rappresentanti delle istituzioni
religiosa e politica, l’assessore alla cultura Vitalia-
na Greco e il parroco Don Santino Salamone - ha
decretato come foto vincitrice “A Vanedda”, anco-
San Giuseppe , di Edoardo Seminara - 2° classificato giuria tecnica
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Orti Urbani
Una iniziativa low-cost per rilanciare la tutela del terri-
torio ed incentivare l’agricoltura locale




                         È noto che il no-     nale, magari abbandonati e soggetti a          Dunque, perché non portare a compi-
                         stro Paese pos-       degrado ambientale (proliferazione di          mento questo progetto anche nel nostro
                         siede una auten-      discariche, sterpaglie pericolose in esta-     paese?
Diversi sono i cittadini della no-
                         tica tradizione       te per gli incendi, ecc.), con superfici       stra piccola comunità, soprattutto an-
                         contadina:       la   dell’ordine di 50-100-200 m2, in gestio-       ziani e pensionati, che potrebbero ade-
                         terra, per molti      ne gratuita o a canone simbolico a per-        rire all’iniziativa, nella consapevolezza
                         secoli, ha rappre-    sone che ne facciano richiesta, ad esem-       di poter realizzare qualcosa di veramen-
                         sentato l’unica       pio anziani, pensionati, disoccupati. Le       te utile e fruttuoso dal punto di vista
                            risorsa eco-       finalità di tale iniziativa sono molteplici:   sia operativo che sociale. 
Il contributo
                            nomica delle       offrire un piccolo incentivo economico         della fascia meno giovane della popola-
di Agnese Rapisarda nostre fami-               alle fasce più deboli della società locale,    zione sarebbe cruciale, venendosi così
                            glie. L’agricol-   rinvigorire psicologicamente pensionati        a realizzare una parte di quel patto tra
tura ancora oggi costituisce una notevo-       e disoccupati, recuperare vaste aree di        generazioni che costituirà sempre di più
le fetta dell’economia locale, dato che il     territorio soggette a degrado ambienta-        la cifra del riscatto socio-economico del
Sud non è munito di grandi industrie da        le, suscitare, specialmente tra i più gio-     nostro paese. Chi meglio degli anziani,
cui far dipendere il nostro fabbisogno         vani, una maggiore sensibilità ambien-         oggi, sa riconoscere il valore della terra,
economico.                                     tale nonché un più profondo rispetto           snobbata e abbandonata di fronte al rit-
Tuttavia, la febbre dell’industria, della      per il lavoro e le antiche pratiche agrico-    mo indiavolato dell’era moderna?
tecnologia e dell’edilizia, man mano, si       le. Tale tipologia di verde, infatti, se in-   Un progetto di questo genere dovrebbe
sta espandendo sottraendo terra all’a-         serita all’interno di una zona degradata,      inoltre puntare fortemente sulla fruizio-
gricoltura. Nell’industrializzato Nord da      potrebbe stimolare ad accrescere il sen-       ne degli orti da parte delle scolaresche
tempo si attuano ormai diverse iniziati-       so di responsabilità del cittadino verso       locali, e nello stesso tempo far nascere la
ve per richiamare alla coltivazione della      l’ambiente e quindi ottenere una azione        collaborazione tra professionisti, azien-
terra, per rimettersi in contatto con essa     di maggiore vigilanza nei confronti dei        de, e ceti diversi della collettività Lico-
e con la natura.                               vandalismi come ad esempio l’abbando-          diese. 

Uno dei progetti che ha riscosso mag-          no di rifiuti di ogni genere.                  Chissà, una tale iniziativa potrebbe es-
giore successo riguarda i cosiddetti           Sotto il profilo sociale, la coltivazione      sere da buono auspicio per la ripresa
“Orti Urbani”, iniziativa già assai svi-       delle piante a fini di diletto ha indotto      economica e sociale della nostra collet-
luppata in molti Paesi europei e che co-       di recente ad adottare il termine “Socio-      tività, proprio perché il territorio rap-
mincia a prendere piede pure in Italia.        orticultura” per comprendere tutte le          presenta un elemento chiave di benesse-
Ma cosa sono gli “Orti Urbani”? 
Essi          attività legate alla coltivazione di specie    re individuale e sociale, la sua gestione e
consistono in polmoni verdi destinati          ortoflorofrutticole in grado di dare ri-       la sua pianificazione comportano diritti
alla coltivazione orticola da inquadra-        scontro, accanto alle esigenze di natura       e responsabilità sia per ciascun indivi-
re all’interno dei parchi urbani oppure        alimentare, ecologica ed ambientale, an-       duo ed anche per l’Amministrazione lo-
in apposite aree destinate allo scopo. Si      che a quelle di carattere non materiale,       cale che direttamente opera sul proprio
tratta, in buona sostanza, di assegnare        ma attinenti alla vita culturale e sociale     territorio.
dei piccoli spazi di pertinenza comu-          dell’uomo.
                                    L’Associazione Cultura&’Progresso, che,
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da poco costituitasi, edita questo gior-
nale, ha offerto massimo sostegno al Dr.
Gino Rapisarda, già ideatore del progetto
di cui esiste una stesura preliminare.
La nostra Associazione sta dunque prov-
vedendo ad inquadrare l’iniziativa in un
quadro più ampio di progetti finalizzati
al recupero del decoro cittadino, ed alla
sensibilizzazione della cittadinanza sulla
questione ambientale: dalla gestione dei
rifiuti al mantenimento in buono stato
del verde e delle aiuole comunali.
Nel lungo colloquio intercorso col Dr.
Rapisarda, questi ci ha illustrato una
delle possibili aree che si presterebbe-
ro alla collocazione degli orti urbani. Si
tratterebbe di diverse parcelle di terreno
agrario incolte, ex agrumeto, situate nelle
vicinanze del centro abitato, da riadattare
per l’esercizio di una orticoltura sociale e
terapeutica. (C.da Cicero).




   Leggende, storie, tradizioni: LA PASQUA
   di Stella Catania e Maria Concetta La Rosa
                                            Abbiamo appena vissuto la festa più dolce dell’anno, ossia la Pasqua, e ci ap-
                                            prestiamo a vivere anche il momento in cui la natura si risveglia dando l’addio
                                            al lungo inverno che ci ha costretti a rimanere in casa. Adesso siamo pronti al
                                            risveglio dei nostri sensi, che vengono allettati dai dolci profumi che inizia-
                                            no a spandersi nell’ aria e dai colori della natura in festa.
                                            Questa volta vi parleremo dunque di come si festeggia la Pasqua nella nostra
                                            amata terra, incluse le ricette più tradizionali che allietano i giorni di festa.
                                             A questa ricorrenza, che viene definita come rito di rinascita, anche della
                                             natura e dei suoi ritmi, si associano dolci che contengono tipicamente l’uovo,
                                             elemento centrale della simbologia primaverile che con l’avvento del Cristia-
   nesimo ha assunto in sé il significato simbolico della Resurrezione e della speranza: l’uovo campeggia infatti in molte
   preparazioni pasquali, non solo siciliane. In Italia “l’uovo di Pasqua” è il tipico dono che i più grandi fanno ai più
   piccoli, e questi ultimi ne gioiscono, soprattutto per la sorpresa contenuta al loro interno.
   Ma ogni tradizione è festeggiata in vari modi nei diversi stati: ad esempio in Inghilterra vige l’usanza di far rotolare
   lungo una strada in pendenza, o su di un pendio erboso, delle uova colorate finché non si siano rotti tutti i gusci. 
E
   i ragazzi si divertono a contendersi uova e torte. Tornando alla nostra Sicilia, c’è la tradizione secolare del “ciciulio”
   chiamato in vari modi nelle diverse province dell’isola . I”pupi” o “ciciulii” si possono infatti chiamare anche: canna-
   reddi, aceddi cu l’ova, cuddura, cudduredda,panareddi. Questi dolciumi venivano confezionati un tempo secondo la
   condizione economica delle famiglie. Nelle più abbienti, si preparava u pupu cu l’ovu, o “u ciciuliu cu l’ovu”. Questa
   pietanza ormai non può mancare sulle nostre tavole pasquali: sicuramente le nostre nonne l’avranno preparata come
   dono pasquale insieme al consueto uovo di Pasqua! Gli ingredienti base erano farina, un uovo col guscio, che veniva
   posizionato al centro du pupu che poteva assumere varie forme: un agnello, un uccello, una colomba. I pupi, nella
   versione più o meno ricca, erano rifiniti in modo sorprendente con piume, carte dai colori decisi, spade fatte con
   carta stagnola, bocche, nasi, occhi marcatamente variopinti con colori vegetali.
   Nel contesto delle tradizioni dolciarie Siciliane, specialmente inerenti la parte occidentale dell’isola, troneggia inoltre
   la tipica cassata, anche questa più o meno ricca di frutta candita, accompagnata dal nastro verde di marzapane, op-
   pure in versione povera, fatta di pasta di pane colorata di verde. Una regola ferrea voleva che la cassata venisse pre-
   parata soltanto per Pasqua, perché la ricotta di pecora adoperata doveva essere prodotta in questo periodo dell’anno,
   non solo per la migliore consistenza, ma per il sapore dell’erba brucata al pascolo che la rendeva più gustosa.
   Ci auguriamo che la vostra Pasqua sia trascorsa all’insegna della serenità e della lieta condivisione con le persone
   più care. Qualche curiosità in più su quanto ha adornato le nostre tavole nei giorni di festa può essere un modo per
   riscoprire l’importanza di certe tradizioni che abbiamo il dovere di custodire e tramandare.
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 Il Gattopardo
                                                                             che non vuole essere svegliato da ciò che è “novità”, preferendo
                                                                             piuttosto rituffarsi in un passato che ormai è morto.
                                                                             Nella parte finale del romanzo ci sono due salti temporali: il pri-
                                                                             mo nel 1883 anno della morte del Principe, morte vista dal pro-
                                                                             tagonista come liberazione da una vita senza senso e per questo
                                                                             tanto invocata e desiderata; il secondo invece, sposta il tempo

 Il libro che racconta
                                                                             della narrazione al 1910, anno in cui le figlie di Don Fabrizio,
                                                                             rimaste zitelle, assistono alla distruzione delle reliquie che veni-
                                                                             vano custodite da tempo immemore nella cappella del palazzo
 la Sicilia ed i siciliani                                                   Salina, evento che sancisce come la chiusura di un’intera epoca,
                                                                             ed il tramonto definitivo del proprio casato.
                                                                             Il Gattopardo, insomma, rispecchia perfettamente il sentire del
                                                                             suo autore: anche per Tomasi infatti, come per il Principe Sa-
La letteratura italiana è conosciuta in tutto il mondo, e noi sicilia-       lina, la realtà che lo circonda rappresenta un materiale di stu-
ni possiamo vantare di essere nati nella stessa terra in cui anni fa         dio da osservare da lontano, con il telescopio (strumento che
vissero scrittori quali Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia,          Salina usa, nel romanzo, quando vuole scappare dalle grame
solo per citarne alcuni.                                                     incombenze della vita quotidiana). Nel personaggio di Don
                                                                             Fabrizio c’è una quasi assoluta incapacità di calarsi in quella re-
                                                                         altà dell’annessione della Sicilia al Regno d’Italia, testimoniando
                           Giuseppe Tomasi di Lampedusa, negli           un profondo disagio nei confronti di un’epoca di crisi. Questo di-
                           anni che seguirono il secondo conflitto       sagio è personificato dallo stesso Principe, che di fronte all’agonia
                           mondiale, scrisse “il Gattopardo”, un ro-     del suo mondo (quello dell’aristocrazia) sa solo osservare le stelle
                           manzo che può essere definito “storico”       dal suo osservatorio astronomico, o teorizzare il salvataggio della
                           ed “esistenzialista”, ma soprattutto auto-    sua classe secondo la celebre formula ideata da Tancredi: ”bisogna
                           biografico, poiché in esso si riscontrano     cambiare tutto perchè non cambi niente”.
                           numerosi elementi che rimandano alla          L’importanza che il Gattopardo ha assunto per la cultura italiana
                           vita dell’autore.                             esula dall’aspetto squisitamente letterario e sconfina – è proprio
                           La storia narrata da Tomasi nel Gattopar-     il caso di dirlo – in un ambito sociologico: il Gattopardo, infatti,
                           do è ambientata in una Sicilia mitica che     offre diversi spunti di riflessione per comprendere molti dei pro-
                           “si trovava nell’identico stato di intrico    blemi che ancora affliggono la Sicilia, dalla scarsa propensione dei
di Nicoletta Miano aromatico nel quale la avevano trovata                siciliani per il cambiamento, all’eterna preservazione del potere da
                           Fenici, Dori e Ioni...venticinque secoli      parte di una classe dirigente mai aperta veramente al futuro ed a
prima”; la trama si sviluppa in un arco di tempo che va dal 1860 al      nuove prospettive.
1910. Il protagonista è Don Fabrizio Salina, un nobile sicilia-
no che incarna la figura del pater familias, la cui casata
era rappresentata da un gattopardo (da cui il titolo dell’o-
pera). L’autorevolezza di Don Fabrizio è tanto grande da
non risparmiare nemmeno i propri familiari, moglie e
figli, i quali vengono da questi (e, di rimando, dallo stes-
so scrittore) disprezzati per la loro piattezza d’animo;
l’unica eccezione è costituita dall’amato nipote Tancre-
di, dal carattere ribelle ed imprevedibile, che decide di
arruolarsi a sorpresa tra le fila delle truppe garibaldine.
La decisione del giovane e turbolento Tancredi costituirà
materia di profondo dibattito col riluttante zio Fabrizio,
nei confronti del quale Tancredi nutre grande affetto ed
al quale spiega, in alcune memorabili pagine del roman-
zo, la cinica logica del suo gesto.
Nei primi capitoli, la narrazione è ambientata presso il
palazzo Salina; ma dopo la partenza di Tancredi, la fa-
miglia di Don Fabrizio Salina si sposta nella residenza
estiva, presso Donnafugata. Sindaco di questo paese è
Don Calogero Sedara, il quale, pur non essendo nobile
di nascita, era riuscito ad arricchirsi e aveva fatto rapi-
damente carriera in politica. In altre parole, Sedara è il
tipico rappresentante di quella classe – la borghesia - che
avrebbe di lì a poco sostituito il ceto nobiliare, pur non
mutandone (ed anzi, forse, peggiorandone) il rapporto
nei confronti del potere e della sua preservazione a di-
scapito della povera gente.
Tomasi dedica un intero capitolo alla descrizione di un
“ballo” organizzato da Don Calogero, per evidenziare lo
sfarzo eccessivo e quasi pacchiano sfoggiato dai borghe-
si.
All’analisi personale, uno dei capitoli più interessanti è
risultato essere quello dell’arrivo a Donnafugata del mes-
so Chevalley, un piemontese giunto in Sicilia per offrire
a Don Fabrizio la carica di senatore del Regno d’italia.
Chevalley e Don Fabrizio aprono una lunga disquisizio-
ne che ha come oggetto la Sicilia ed i suoi abitanti; Don
Fabrizio descrive i siciliani come un popolo che porta
sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, ma
U lavatoiu , di Edoardo Seminara - 1° classificato giuria popolare
Sotto il Vulcano, di Gino Miano - 3° classificato giuria tecnica
Zu’ Affiu , di Angela Mazzaglia - 3° classificato giuria popolare
17




                            La storia mo-
                            derna è sta-
                            ta fortemente



                                                Le Meraviglie
                            c on d i z i on at a
                            da avvenimenti
                            storici che han-
                            no letteralmen-


                                                dell’Utopia
                            te cambiato la
                            condizione e
                            la     posizione
                            dell’uomo nel
di Giuseppe Trovato mondo. Come
                            esempi tangi-
bili si potrebbero citare la rivoluzione
francese e la dichiarazione d’indipen-
denza americana: nel diciottesimo seco-         Sogni ed aspirazioni
                                                di una generazione nuova
lo diedero vita alle prime Costituzioni
che includevano i diritti fondamentali
dell’uomo: tutti sono uguali, gli uomini,
e non esiste alcuna distinzione di razza,
di sesso e di religione. Tutti devono es-
sere spinti da uno spirito di fratellanza
che implichi la cultura del condividere.
Principi illuministi dunque che, più di
duecento anni fa, avevano individua-
to nella disparità sociale e nella spere-
quazione economica due tra i maggiori
problemi per l’umanità. Ripensando a
quanto avviene nel nostro tempo, è dif-
ficile dar torto agli illuministi: basti con-
siderare quello che sta succedendo oggi
con la graduale eliminazione del ceto
medio: in altri termini, i ricchi diven-
tano sempre più ricchi, i poveri sempre
più poveri. In una società dove consu-
mismo, capitalismo sfrenato e falsa de-
mocrazia imperversano in maniera così
evidente, l’uguaglianza e la giustizia, con
queste premesse, diventano vere e pro-
prie utopie.                                     Illustrazione fantastica della città di Utopia
In Italia, come si evince dalle elezioni
di Febbraio, viviamo una situazione di sognerebbe ripensare a come abbiamo ogni atto totalitario venga bandito, che
assoluta ingovernabilità: a pochissima gestito nei decenni passati le opportu- non si possano calpestare le prerogative
distanza dal primo partito, il PD, con nità che la democrazia ci offriva. Noi costituzionali che sono così fortemen-
molta sorpresa si è collocato il M5S di italiani, purtroppo, abbiamo consegna- te basate sulla solidarietà e la coopera-
Beppe Grillo, poi il PDL. La coalizione to tante, troppe volte il nostro Paese a zione tra gli individui. Se uguaglianza
di centrosinistra ha solo di un soffio so- corrotti e mafiosi, accettando che venis- e libertà appaiono ormai come vere e
pravanzato gli avversari, ottenendo la sero promosse iniziative di legge inco- proprie utopie irraggiungibili, lottiamo
maggioranza assoluta alla Camera ma stituzionali, spesso promulgate solo per affinché diventino davvero parte inte-
non al Senato. Al Parlamento quindi, il tornaconto del potente di turno, uc- grante di una società non più passiva
non essendoci una netta maggioranza cidendo, così, la democrazia. E’ adesso ma attiva e partecipe, una società priva
nei due rami, c’è talmente tanto scompi- che se ne piangono le più drammatiche di pregiudizi e pettegolezzi da bar, una
glio che ancora non si è capito granché conseguenze!                                      società costruita sulla scuola e che valo-
sul futuro dell’Italia e di noi cittadini. Ci Ci lamentiamo della situazione, certo, rizzi i giovani: una società coesa e vitale.
aspetta una crisi ancora più forte o una ma ci siamo chiesti in che modo stiamo Adoperiamoci affinché si concretizzino
lenta e graduale ripresa economica? Un agendo per ottenere gli inalienabili di- le utopie per cui vale ancora la pena di
dilemma al quale non si può risponde- ritti di libertà e uguaglianza per cui si è sperare e lottare, e facciamole diventare
re con certezza e, con tali premesse, il molto lottato in passato? Da giovane, e realtà solide e concrete. E’ l’unica via per
futuro appare tutt’altro che roseo. Ma di per quel che osservo intorno a me, ho costruire un futuro privo di mentalità
certo il futuro non si crea da solo! Si co- paura che si stia facendo poco o niente. retrograde, fascistoidi o populiste, ed
struisce prendendo spunto soprattutto Una rivoluzione, o meglio, una riven- intraprendere un cammino nuovo per
dal passato e dagli errori commessi. Bi- dicazione dei nostri diritti, deve parti- la nostra società.
                                                  re da ogni singolo uomo per far sì che
      MACELLERIA                                                                            BAR MILANO
        Sciuto Salvatore
   via Vittorio Emanuele, 167                                                                 Via Vittorio Emanuele,
       S. Maria di Licodia                                                                      S. Maria di Licodia
18



 segue da pag. 4                                  a prelievo libero ed indiscriminato. Ma          zione della maggioranza che, a voce del
                                                  la nuova legge individua delle sanzioni          Furnari, ha rimpiattato responsabilità
 ha inoltre ribadito che l’amministrazio-         anche per quanti dovessero essere rite-          politiche legate alle precedenti espe-
 ne si impegnerà con ogni mezzo a so-             nuti direttamente responsabili del di-           rienze amministrative di molti degli at-
 stegno dei commissari, specialmente al           sastro contabile, per i quali scatterebbe        tuali componenti dell’opposizione. “La
 fine di individuare i responsabili politici      l’interdizione dai pubblici uffici e l’ine-      vostra è pura demagogia – ha affermato
 dell’ingente disavanzo.                          leggibilità, nonché una sanzione mone-           Furnari – dove eravate mentre l’ente ve-
 Ai cittadini, adesso, non resta che fare i       taria pari a 5-20 mensilità da corrispon-        niva gestito così male? Non sono state
 conti con una situazione ad elevata cri-         dere a titolo di “multa”.                        realizzate infrastrutture, nessun fon-
 ticità.                                          L’opposizione ha seguito l’intera discus-        do regionale è stato utilizzato, dunque
 Di certo a farne le spese saranno i soliti       sione in aula con aria greve. Infine, il         come avete potuto permettere che si ac-
 noti, ovvero i contribuenti onesti, che          consigliere Fazio ha preso la parola per         cumulasse un tale ingente debito?”.
 potrebbero trovarsi a pagare un conto            chiedere alla giunta ed al Sindaco se l’a-       Chiusasi questa fase di schermaglie, si è
 salatissimo per l’incompetenza – o peg-          dozione dello stato di dissesto fosse da         proceduto con la votazione. Il Consiglio
 gio ancora il dolo – di chi si è trovato         questi considerata la vera extrema ratio,        ha approvato all’unanimità: dal primo
 ad amministrare la cosa pubblica come            o se forse non si potessero individuare          Marzo 2013, S. Maria di Licodia è uffi-
 fosse affare privato, e le casse del comu-       vie alternative per uscire dall’impasse.         cialmente un comune in dissesto. Falli-
 ne come fossero quelle di un bancomat            Questo commento ha suscitato l’irrita-           to, insomma, per dirla breve....


                                                                              I Giovani e la Politica:
                                                                              elezione del baby-Sindaco a
                                                                              S. Maria di Licodia.
                                                                                                       Al rientro dalle vacanze di Natale, pres-
                                                                                                       so l’istituto I. C. Don Bosco, si sono svol-
                                                                                                       te le elezioni del Consiglio Comunale
                                                                                                       dei ragazzi. Quattro i candidati a baby-
                                                                                                       Sindaco: Salvo Furnari, Carmelo Tri-
                                                                                                       schitta, Agnese Furnari e Jacopo Reale. Il
                                                                                                       più votato, con 123 voti, è stato Carmelo
                                                                                                       Trischitta, dodicenne frequentante la II E.
                                                                                                       Insieme a lui eletti i quindici consiglieri e
                                                                              di Noemi Miano             nominati quattro assessori. Questi ulti-
                                                                                                         mi sono stati: Francesco Di Bella, Aldo
                                                                              De Luca, Giorgia Miriti, e Arianna Angilello. Gli eletti consiglieri
                                                                              sono stati: Federica Dell’Elba, Giusy Ranno, Arianna Angilello,
                                                                              Noemi Miano, Alessia Cancemi, Alejandro Tricoli, Mattia Fur-
                                                                              nari, Martina Mazzaglia, Alberto Distefano, Gloria Mastroian-
                                                                              ni, Adele Ventura, Costanza Trischitta, Toni Pinzone, Juan Pablo
Mendel Malocgon, Flavia Mazzaglia. I giovani politici licodiesi hanno prestato giuramento Venerdì 1 Febbraio presso la Sala Consiliare del
Comune di Santa Maria di Licodia. A dare loro l’augurio relativo al corretto esercizio delle funzioni rappresentative sono stati: Gabriele Gur-
gone (Presidente del Consiglio Comunale) e Vitaliana Greco (Assessore all’Istruzione), oltre a Francesco Anile (Consigliere di Maggioranza)
e Fortunata Carcione (Dirigente Scolastico).
Obiettivo del Consiglio Comunale dei Ragazzi è quello di riuscire a risolvere problemi inerenti l’edificio scolastico, quali l’igiene, la manuten-
zione, le migliorie attinenti i laboratori ed i corsi di potenziamento linguistico ed informatico. Il baby-Consiglio si riunirà nei prossimi mesi
alla presenza del Sindaco Mastroianni.
Questo progetto è stato curato dalle insegnanti Melina Patti e Giulia Condorelli.
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Oi lykoi aprile

  • 1. Rivista dell’Associazione “Cultura&’Progresso” Legge 8/2/1948 - n. 47, art. 2 - “Stampati”. Stampato in Santa Maria di Licodia, presso la Tipografia PoliArt Aprile 2013 “I licodiesi” Laboratorio di partecipazione civica Ri-Scatto Licodiese All’interno le migliori foto, da ritagliare e conservare, del concorso fotografico! Cronaca di un dissesto La città fantasma Riscattando Licodia annunciato di Marianna Nicolosi, Pag. 5 di Giusi Furnari di David Mascali, Pag. 4 e Marika Crispi, Pag. 8 Orti Urbani Recensioni: Il Gattopardo Le meraviglie dell’Utopia di Agnese Rapisarda, Pag. 10 di Nicoletta Miano, Pag. 12 di Giuseppe Trovato, Pag. 17
  • 2. 2 Scriveteci a: oilykoi.redazione@hotmail.it oppure seguiteci su FACEBOOK al gruppo Giornale OI LYKOI La Redazione David Mascali (Direzione), Se gli animali potessero parlare... Giusi Furnari (Coordinamen- to), Stella Catania, Martina Riceviamo e pubblichiamo una dolcissima fiaba sugli animali, che ci Conti Bellocchi, Marika Crispi, spinge a riflettere sul rispetto che dobbiamo al Creato ed alle sue Creature, Daniela De Maio, Flavia Fur- come ha recentemente sottolineato anche Papa Francesco I, esortando al nari, Chiara Giuffrida, Maria “rispetto per l’ambiente e per gli animali”. Concetta La Rosa, Alfio Maz- zaglia (redattore e aiuto grafi- Una domanda che ca), Nicoletta Miano, Marianna mi passa spesso per Nicolosi, Agnese Rapisarda, la mente è “se gli ani- Francesco Samperi, Giuseppe mali potessero parla- Trovato. re, cosa direbbero di noi?”. Sicuramente si lamenterebbero… Gli animali, infat- ti, agli esseri umani LEPRE: Menomale!! Io invece l’altro gior- sembrano giocatto- no mentre bevevo nel fiume, ho incontra- li, e spesso vengono to due cacciatori anche loro con un fucile, di Salvo Crispi maltrattati e ab- siccome c’era un cucciolo di coniglio, per bandonati, e alcu- non farlo finire alla brace, mi sono messa a ne volte anche uccisi. correre con tutta la mia velocità. L’ho affer- Io non sto parlando di tutti gli esseri uma- rato per il collo - col rischio di finirci io alla ni: infatti ci sono persone che per non far morire gli animali, brace! - però loro e il loro stramaledetti fucili non mi hanno detto in modo ironico, sarebbero capaci di costruirsi uno zoo preso!!!
 a casa. TIGRE:Gli animali sono i più forti!!
 Quando immagino una conversazione tra animali la immagi- LEPRE: si hai ragione, oggi ho capito che non tutti gli animali no così. Pensiamo ad un incontro tra una tigre ed una lepre, sono cattivi, non mi devo fermare all’apparenza. direbbero più o meno queste cose. TIGRE: io ho capito invece che ci sono molti uomini cattivi. TIGRE: Ciao lepre, stamattina mentre passeggiavo tra i bo- LEPRE: e allora cosa possiamo fare?
 schi ho incontrato un cacciatore con un fucile potentissimo. TIGRE: dovremo insegnare loro ad essere leali e sinceri.
 Io, preoccupata per i miei cuccioli, ho cominciato a ringhiare LEPRE ce la metteremo tutta!
 e il cacciatore, spaventato, è scappato via. Io e i miei cuccioli ci TIGRE: si sono d’accordo, adesso devo andare dai miei cuc- siamo messi a ridere come matti!!
 cioli prima che un altro cacciatore si avvicini. LEPRE:Ahh ! Ma tu allora sei una tigre buona!!
 LEPRE: ok amica, buona fortuna!
 TIGRE:Siiiii!!!Non devi avere paura di niente. 
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  • 3. 3 Nasce “Cultura&’Progresso” Il 17 Gennaio nasceva nel nostro paese la nuova associazione culturale che d’ora in poi raggrupperà, in seno ad uno sta- tuto democratico e condiviso, le istanze dei giovanissimi di Oi Lykoi. L’impegno continua, con maggiore convinzione ed entusiasmo!! È costituita in SANTA MARIA DI LICODIA la libera Associa- zione Culturale denminata “Cultura è Progresso”; essa trova origine da un’sperienza civile e culturale comune vissuta da un gruppo di uomini e donne liberi, derivata dal libero contributo offerto al Laboratorio di Partecipazione Civica Oi Lykoi, proget- to che, se pur senza alcun supporto statutario che li unisse, li ha accompagnati per un anno intorno alla consapevolezza che le istanze di cambiamento, molto profonde e sentite da ciascuno, Il Simbolo dell’Associazione è costituito da un ingranag- debbano provenire dalla partecipazione democratica dal basso, gio spinto da un gruppo di uomini e donne; all’interno sviluppandosi attraverso la rivendicazione del ruolo cruciale dell’ingranaggio metallico, è raffigurato il mappamondo. che giovani e giovanissimi, e più in generale quanti siano mossi da idee di progresso e legalità, sentono di poter svolgere in seno Il gruppo di uomini e donne, stilizzato, poggia sull’ar- alla società ed alla comunità di appartenenza. Forti della con- cheggiato di un acquedotto greco-romano, tratto da un vinzione che una consapevolezza democratica matura si origini quadro di Houel raffigurante l’aquedotto licodiese che dalla diffusione della cultura, fonte di sviluppo sostenibile e di nell’antichità approvvigionava Catania. progresso sociale, la nascente associazione si fonda sulla pro- L’acquedotto, che evoca le radici civili e culturali della co- mozione della partecipazione civica attiva, nel solco tracciato munità, è altresì il simbolo del progresso sociale, scien- dai valori sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. tifico e tecnologico, e possiede l’ulteriore significato di L’Associazione Culturale “Cultura è Progresso” (di seguito citata “ponte”, poiché costruito su archeggiati: ponte tra culture, per semplificazione come “l’Associazione” ) è dunque costituita per costruire il mondo di domani. Il logo è circondato ai sensi del Titolo I Cap. III, art. 36 e seguenti del Codice Civile dalla scritta: “Cultura è Progresso”, che ha i colori del tri- e della Legge n. 383/2000 e la sua attività è disciplinata dal pre- colore italiano. L’accento della “è” è una foglia di rovere. sente statuto.
  • 4. 4 Cronaca di un dissesto comunale annunciato delle aliquote di pertinenza comunale ormai abitualmente le anticipazioni E così, dopo al loro massimo livello (con ulteriore di cassa fino ai limiti massimi impo- averne parla- aggravio sulle tasche dei contribuenti, sti dalla legge. Senza curarsi che poi to per mesi, già svuotate di recente dal notevole in- quelle anticipazioni fossero effettiva- ed essere stato cremento della pressione fiscale locale mente coperte da congrue entrate. A uno dei temi e nazionale). L’ulteriore conseguen- tutto questo, si sommavano numerosi caldi della za, infine, come previsto dal Decreto debiti fuori bilancio.” campagna elet- Monti n.174/2012, riguarderà la com- Ma l’elenco degli sperperi e la cifra torale 2012, plessiva rimodulazione della dotazio- dell’allegra gestione dell’ente non si di David Mascali la questione ne organica dell’Ente. In altri termini, ferma a quanto tratteggiato da Longo. dell’indebitamen- a breve potrebbe scattare la messa in Ancor più fosco è il quadro relativo to comunale è giunta al suo più dram- mobilità di una parte dei dipendenti. alle consulenze, per le quali, solo nel matico epilogo. Il consiglio comunale E’ interessante riportare una sintetica periodo 2008-2011, il Comune ha spe- del 1 Marzo 2013, infatti, ha deliberato cronaca di quanto avvenuto in aula, la so oltre 200.000 €. Ironia della sorte, all’unanimità lo stato di dissesto eco- sera del Consiglio. Una volta ascolta- una di queste veniva assegnata a tale nomico per Santa Maria di Licodia, te le relazioni dei tecnici del comune Dott.sa Messina, proprio per la gestio- sancendo così il fallimento di un per- e del collegio dei revisori, il dibattito ne del bilancio, staccando una parcel- corso politico-amministrativo più che si è spostato sui banchi dei consiglieri. la di ben 24.000 €. Evidentemente la ventennale che ha accumulato un de- Il consigliere Fazio, capogruppo d’op- consulenza non ha prodotto i risulta- bito superiore a 10,5 milioni di euro (8 posizione, ha inizialmente sollevato ti sperati, visto il baratro nel quale è milioni i debiti dell’ente più 2,5 milioni dubbi e perplessità sull’effettiva ne- precipitato il bilancio comunale. Ma è di credito rivendicato dall’ATO). Una cessità di adottare lo status di comune proprio questo il punto: chi erogava le cifra del genere corrisponde ad un de- dissestato, chiedendo lumi sul ruolo consulenze? Chi controllava poi sull’o- bito di oltre 1600€ per abitante, inclusi dei revisori dei conti, della Corte dei perato dei “esperti” nominati? Le rela- neonati ed ultranovantenni. Quali le Conti e dei responsabili di settore negli zioni di questi ultimi venivano poste ragioni che ci hanno condotto fin qui? anni in cui il debito veniva accumula- al vaglio della Giunta e del Consiglio? Potranno mai essere individuati i re- to. Al suo intervento, è seguito quel- La questione, quindi, esce da schemi sponsabili? Cosa ci aspetta nel futuro lo del Consigliere Francesco Furnari, e confini prettamente contabili per di- prossimo? Tutte queste domande ri- capogruppo di maggioranza. Questi venire squisitamente politica. E politi- suonano tra i vicoli, i bar e le case dei ha sottolineato come da una relazione co è anche il fattaccio relativo all’ormai licodiesi, giustamente preoccupati di della Corte dei Conti relativa al 2009, famigerato decreto ingiuntivo risalen- conoscere quali saranno i destini della siano emersi diversi ammonimenti te addirittura agli anni ’80. E’ la storia propria comunità. all’indirizzo degli amministratori lo- di una parcella, mai pagata, presentata Secondo la recente normativa, lo stato cali fin dal 2009, quando si andava- da uno studio di ingegneri che lavora- di dissesto non implica l’immediato no delineando con sempre maggiore rono alla stesura del piano regolatore. decadimento delle cariche elettive del chiarezza le passività licodiesi. Nel I costi del compenso sono via via lie- Comune, ma scorpora dal bilancio 2009 la Corte dei Conti eccepiva sulla vitati per l’inadempienza del comune, attuale la gestione del bilancio affetto formulazione del bilancio preventivo. che ancora ad inizio 2012 non impu- dall’enorme deficit - che passerà sot- Nel 2010 i magistrati contabili evi- gnava il decreto ingiuntivo lasciando to la gestione dei Commissari inviati denziavano il mancato contenimento così che la cifra pendente salisse ulte- dalla Corte dei Conti (temporalmente delle spese, la pressoché inesistente riormente a 1,4 milioni di euro. parlando, la Corte dei Conti interver- azione di recupero dell’evasione fisca- Insomma, da un lato il Comune si rà per il bilancio chiuso al 31 Dicem- le, il frequente ricorso ad anticipi di abbandonava a spese allegre (per bre del 2012). Il collegio dei commis- tesoreria, per un ammontare di oltre 2 non dire folli), dall’altro non si con- sari, oltre a valutare le strategie più milioni di euro. trollavano i conti e non si teneva in opportune per risanare i conti, potrà Ulteriori dettagli sono stati illustrati considerazione il tasso crescente di eventualmente richiedere l’intervento dal Dr. Longo. “Il Comune – ha so- evasione (per la TARSU, ad esempio, della magistratura ordinaria, al fine stenuto Longo - non ha mai risposto, è ormai salito al 68%, tra i più alti in di appurare l’eventuale dolo di quanti nel biennio 2010-2011, ai nostri sol- assoluto nella provincia); e neppure si si sono avvicendati alla guida politica leciti relativi allo stato del pagamento provvedeva alla riscossione degli altri del Comune nel corso degli anni. della tassa sui rifiuti (TARSU) e del- crediti che l’ente vantava a vario titolo Il risanamento del debito potrebbe le altre tasse comunali, e non ha mai (concessioni edilizie mai riscosse, ad passare attraverso due vie: la stipula di fornito una relazione sullo stato dei esempio) per un ammontare comples- un mutuo da un lato, e l’alienazione di crediti vantati. Il Collegio ha più vol- sivo di oltre 6 milioni di euro. alcuni beni immobili dall’altro (ovve- te stigmatizzato il ricorso sistematico La scelta dell’attuale amministrazione ro la vendita di parte del patrimonio all’anticipo di tesoreria”. “Basti pensa- di consegnare i libri contabili al col- immobiliare del Comune). L’altra di- re che solo nel 2011 le anticipazioni di legio dei commissari, ha sottolineato retta conseguenza – che peraltro sarà cassa segnavano un negativo per oltre il Presidente del Consiglio Gabriele quella ad avere maggiore incidenza 770.000 €. Come ravvisava la stes- Gurgone, “segna per Licodia l’inizio di sulla collettività – riguarda l’elevazione sa Corte dei Conti, l’Ente impiegava una nuova fase”. Lo stesso presidente segue a pag. 18
  • 5. 5 La città Fantasma Il piacere della “chiacchiera” e l’angoscia del “nulla” Santa Maria di Licodia, la sua storia città fantasma, e per città fantasma non deve intendersi un millenaria, il suo passato che riaf- agglomerato urbano disabitato e abbandonato, ma un centro fiora dai pochi restanti monumenti abitato sì, ma da fantasmi… Chi abita Santa Maria di Licodia è (non ancora devastati) e dalle ce- spesse volte, e in certi casi sempre, come una presenza evane- lebrazione di grandi figure, di miti scente accompagnata dal tipico rumore di catene, sintomo di che hanno reso lustro alla nostra un atavico legame ad uno stato d’inerzia, appunto di un “non cittadina, miti che sarebbero ancor fare nulla”. Tutti ancorati all’ inspiegabile convinzione di non più venerabili se fossero nati da noi, poter cambiare il “nulla” in tutto ciò che è progettualità condi- nel nostro paese; intanto son sem- visa e “fare”. Tanti spiriti vaganti per le strade del nostro paese pre “stranieri” ad aver dato lustro che, tuttalpiù, terrorizzano i più giovani acchiappando loro di Marianna Nicolosi alla cittadina, nostro, da fuori, da paesi vicini al venuti ma comun- la caviglia, “incatenando” anche loro. E che il giovane corra velocemente e non si lasci acciuffare da questi spiriti di morte! que non dal nostro. Pare che tali Nell’immaginario comune, inoltre, il fantasma vaga da solo personaggi abbiano “fatto qualcosa” lì dove nessuno faceva per i corridoi di un castello da lui infestato, e a Santa Maria di nulla; o meglio, gli “indigeni” facevano qualcosa che conti- Licodia avviene proprio così: seppur l’occhio dell’osservatore nuano spesso a fare: un fare semplice che non richiede sforzo veda decine di fantasmi, lo stesso potrà anche osservare come alcuno se non quello di utilizzare la fantasia e sublimare in questi vaghino ciascuno per la propria strada. Come non si è vili resoconti, le vicende di quei cittadini che, per loro torto o mai sentito parlare di comunità di fantasmi, altrettanto non meno, si son macchiati di colpe ripugnanti alla coscienza so- esiste una comunità a Santa Maria di Licodia, anche se di que- ciale. Tanta parte dei cittadini Licodiesi è specializzata in tale sta si sente parlare spesso. Ebbene è semplice constatare come attività, la sopraffina “arte del cortile”, che ogni altra sembra non esista una comunità civica a Licodia: cioè una comunità i loro vana, e i risultati raggiunti con tale arte son tali da es- cui membri partecipino attivamente alla vita pubblica, si con- ser riusciti a creare un “nulla“ che però può vantarsi di essere siderano eguali tra loro e manifestino reciproco rispetto e fi- anch’esso protagonista dei migliori dibattiti tra Licodiesi. E ducia anche quando le loro idee e i loro interessi differiscono. già! Questo certo signor “nulla” angoscia assai i licodiesi. Eppure c’è tanta voglia di comunità, di una dimensione nella Si dice che a Licodia non ci sia “nulla” e non si fa altro che quale realizzarsi pienamente; desiderio di un luogo in cui si “nulla”. Qualche sparuta iniziativa di tanto in tanto intrapresa compi il reciproco riconoscimento identitario. Cosa ci resta sempre dai soliti e sempre sulla stessa scia delle altre, deprime da fare? Piangerci addosso per quello che non c’è? No, di cer- ancor più il paesano tipo, che perde l’interesse a partecipa- to! Allora bandiamo la chiacchiera e diamoci da fare perché vi re, a essere egli stesso promotore di cambiamento e novità. possa essere una città popolata da gente viva, dove ogni singo- Il disinteresse è oltremodo moltiplicato da determinate cer- la particolarità trovi la sua massima espressione nella solida- chie, sedicenti apportatrici di crescita sociale e culturale, che, rietà della collettività, affinché, memori di un grande passato, amaramente rivelano un voler prevalere per acquistare “i pri- possiamo oggi esserne tutti degni eredi e non semplici cantori mi posti nelle sinagoghe”, come direbbe un Gesù quanto mai di glorie che furono! severo. Questi e altri fattori fanno della nostra cittadina una
  • 6. A vanedda, di Edoardo Seminara - 1° Classificato Giuria Tecnica
  • 7. Chiesa Madre e P.zza Umberto |, di Marco Seminara - 2° classificato giuria popolare
  • 8. 8 Riscattando Licodia Una mostra fotografica ha celebrato l’anniversario di Oi Lykoi Il 2 Marzo il gior- ra una volta di Edoardo Seminara. In parallelo con le foto in nale Oi Lykoi gara, sono state esposte le foto che ritraggono Licodia dagli ha festeggiato il anni Venti in poi, suscitando non poche emozioni ai visita- primo anno di tori, soprattutto ai più giovani che non hanno mai vissuto lo attività, con l’i- splendore di Licodia in quegli anni. La stampa di queste foto è naugurazione stata resa possibile grazie al supporto economico offertoci da della prima mo- “World Hair” di Giuseppe Cangemi, uno dei principali sup- stra fotografica porter dell’iniziativa! denominata “Ri- I ringraziamenti non vanno solo ad un unico sostenitore, Scatto Licodiese” naturalmente, ma a tutti coloro che hanno reso possibile tenutasi presso il realizzare l’evento. In particolare, all’amministrazione per la di Marika Crispi e Giusi Furnari Palazzo Comuna- concessione degli spazi comunali, ed ai fotografi licodiesi per le. Per troppo tempo i problemi economico-finanziari hanno il grande aiuto nell’allestimento della mostra. Il grazie più messo in luce solo la parte negativa del nostro comune, met- grande, tuttavia, va ai nostri cari lettori ed a quanti hanno vo- tendo in secondo piano la sua storia e le sue origini. Da qui luto onorarci con la loro presenza durante i due giorni della nasce il progetto Ri-Scatto Licodiese, per rivalorizzare i mo- mostra (oltre 300 i visitatori dell’esposizione!). numenti e le tradizioni locali. E’ stato raggiunto un traguardo Non ci resta che dire...BUON COMPLEANNO OI LYKOI E importante grazie alla buona volontà, alla collaborazione in- MILLE DI QUESTI GIORNI..EHM...NUMERI! terna tra i membri di Oi Lykoi, ma soprattutto gra- zie all’amore che ci lega al nostro paese. La risposta da parte dei cittadini è stata molto positiva: ben 18 i partecipanti con 49 foto in gara, dove gli aspiranti fotografi, licodiesi e non, hanno messo in mostra tutta la loro bravura, riuscendo a farci apprezzare il paese che tanto critichiamo cogliendo i momenti più significativi della vita di paese, o gli scorci più suggestivi. Il concorso è stato strutturato secondo due modalità di voto: una giuria popolare ed una tecnica. La giuria popolare, composta dai mem- bri iscritti al gruppo Giornale Oi Lykoi sul social network Facebook, ha decretato come foto vinci- trice “U Lavatoio” di Edoardo Seminara. La giuria tecnica - composta dai fotografi licodiesi Marco Lo Castro, Santo Cerra, Ornella Biondi e Lorenzo Zammataro, e dai rappresentanti delle istituzioni religiosa e politica, l’assessore alla cultura Vitalia- na Greco e il parroco Don Santino Salamone - ha decretato come foto vincitrice “A Vanedda”, anco-
  • 9. San Giuseppe , di Edoardo Seminara - 2° classificato giuria tecnica
  • 10. 10 Orti Urbani Una iniziativa low-cost per rilanciare la tutela del terri- torio ed incentivare l’agricoltura locale È noto che il no- nale, magari abbandonati e soggetti a Dunque, perché non portare a compi- stro Paese pos- degrado ambientale (proliferazione di mento questo progetto anche nel nostro siede una auten- discariche, sterpaglie pericolose in esta- paese?
Diversi sono i cittadini della no- tica tradizione te per gli incendi, ecc.), con superfici stra piccola comunità, soprattutto an- contadina: la dell’ordine di 50-100-200 m2, in gestio- ziani e pensionati, che potrebbero ade- terra, per molti ne gratuita o a canone simbolico a per- rire all’iniziativa, nella consapevolezza secoli, ha rappre- sone che ne facciano richiesta, ad esem- di poter realizzare qualcosa di veramen- sentato l’unica pio anziani, pensionati, disoccupati. Le te utile e fruttuoso dal punto di vista risorsa eco- finalità di tale iniziativa sono molteplici: sia operativo che sociale. 
Il contributo nomica delle offrire un piccolo incentivo economico della fascia meno giovane della popola- di Agnese Rapisarda nostre fami- alle fasce più deboli della società locale, zione sarebbe cruciale, venendosi così glie. L’agricol- rinvigorire psicologicamente pensionati a realizzare una parte di quel patto tra tura ancora oggi costituisce una notevo- e disoccupati, recuperare vaste aree di generazioni che costituirà sempre di più le fetta dell’economia locale, dato che il territorio soggette a degrado ambienta- la cifra del riscatto socio-economico del Sud non è munito di grandi industrie da le, suscitare, specialmente tra i più gio- nostro paese. Chi meglio degli anziani, cui far dipendere il nostro fabbisogno vani, una maggiore sensibilità ambien- oggi, sa riconoscere il valore della terra, economico. tale nonché un più profondo rispetto snobbata e abbandonata di fronte al rit- Tuttavia, la febbre dell’industria, della per il lavoro e le antiche pratiche agrico- mo indiavolato dell’era moderna? tecnologia e dell’edilizia, man mano, si le. Tale tipologia di verde, infatti, se in- Un progetto di questo genere dovrebbe sta espandendo sottraendo terra all’a- serita all’interno di una zona degradata, inoltre puntare fortemente sulla fruizio- gricoltura. Nell’industrializzato Nord da potrebbe stimolare ad accrescere il sen- ne degli orti da parte delle scolaresche tempo si attuano ormai diverse iniziati- so di responsabilità del cittadino verso locali, e nello stesso tempo far nascere la ve per richiamare alla coltivazione della l’ambiente e quindi ottenere una azione collaborazione tra professionisti, azien- terra, per rimettersi in contatto con essa di maggiore vigilanza nei confronti dei de, e ceti diversi della collettività Lico- e con la natura. vandalismi come ad esempio l’abbando- diese. 
 Uno dei progetti che ha riscosso mag- no di rifiuti di ogni genere. Chissà, una tale iniziativa potrebbe es- giore successo riguarda i cosiddetti Sotto il profilo sociale, la coltivazione sere da buono auspicio per la ripresa “Orti Urbani”, iniziativa già assai svi- delle piante a fini di diletto ha indotto economica e sociale della nostra collet- luppata in molti Paesi europei e che co- di recente ad adottare il termine “Socio- tività, proprio perché il territorio rap- mincia a prendere piede pure in Italia. orticultura” per comprendere tutte le presenta un elemento chiave di benesse- Ma cosa sono gli “Orti Urbani”? 
Essi attività legate alla coltivazione di specie re individuale e sociale, la sua gestione e consistono in polmoni verdi destinati ortoflorofrutticole in grado di dare ri- la sua pianificazione comportano diritti alla coltivazione orticola da inquadra- scontro, accanto alle esigenze di natura e responsabilità sia per ciascun indivi- re all’interno dei parchi urbani oppure alimentare, ecologica ed ambientale, an- duo ed anche per l’Amministrazione lo- in apposite aree destinate allo scopo. Si che a quelle di carattere non materiale, cale che direttamente opera sul proprio tratta, in buona sostanza, di assegnare ma attinenti alla vita culturale e sociale territorio. dei piccoli spazi di pertinenza comu- dell’uomo.
 L’Associazione Cultura&’Progresso, che,
  • 11. 11 da poco costituitasi, edita questo gior- nale, ha offerto massimo sostegno al Dr. Gino Rapisarda, già ideatore del progetto di cui esiste una stesura preliminare. La nostra Associazione sta dunque prov- vedendo ad inquadrare l’iniziativa in un quadro più ampio di progetti finalizzati al recupero del decoro cittadino, ed alla sensibilizzazione della cittadinanza sulla questione ambientale: dalla gestione dei rifiuti al mantenimento in buono stato del verde e delle aiuole comunali. Nel lungo colloquio intercorso col Dr. Rapisarda, questi ci ha illustrato una delle possibili aree che si presterebbe- ro alla collocazione degli orti urbani. Si tratterebbe di diverse parcelle di terreno agrario incolte, ex agrumeto, situate nelle vicinanze del centro abitato, da riadattare per l’esercizio di una orticoltura sociale e terapeutica. (C.da Cicero). Leggende, storie, tradizioni: LA PASQUA di Stella Catania e Maria Concetta La Rosa Abbiamo appena vissuto la festa più dolce dell’anno, ossia la Pasqua, e ci ap- prestiamo a vivere anche il momento in cui la natura si risveglia dando l’addio al lungo inverno che ci ha costretti a rimanere in casa. Adesso siamo pronti al risveglio dei nostri sensi, che vengono allettati dai dolci profumi che inizia- no a spandersi nell’ aria e dai colori della natura in festa. Questa volta vi parleremo dunque di come si festeggia la Pasqua nella nostra amata terra, incluse le ricette più tradizionali che allietano i giorni di festa. A questa ricorrenza, che viene definita come rito di rinascita, anche della natura e dei suoi ritmi, si associano dolci che contengono tipicamente l’uovo, elemento centrale della simbologia primaverile che con l’avvento del Cristia- nesimo ha assunto in sé il significato simbolico della Resurrezione e della speranza: l’uovo campeggia infatti in molte preparazioni pasquali, non solo siciliane. In Italia “l’uovo di Pasqua” è il tipico dono che i più grandi fanno ai più piccoli, e questi ultimi ne gioiscono, soprattutto per la sorpresa contenuta al loro interno. Ma ogni tradizione è festeggiata in vari modi nei diversi stati: ad esempio in Inghilterra vige l’usanza di far rotolare lungo una strada in pendenza, o su di un pendio erboso, delle uova colorate finché non si siano rotti tutti i gusci. 
E i ragazzi si divertono a contendersi uova e torte. Tornando alla nostra Sicilia, c’è la tradizione secolare del “ciciulio” chiamato in vari modi nelle diverse province dell’isola . I”pupi” o “ciciulii” si possono infatti chiamare anche: canna- reddi, aceddi cu l’ova, cuddura, cudduredda,panareddi. Questi dolciumi venivano confezionati un tempo secondo la condizione economica delle famiglie. Nelle più abbienti, si preparava u pupu cu l’ovu, o “u ciciuliu cu l’ovu”. Questa pietanza ormai non può mancare sulle nostre tavole pasquali: sicuramente le nostre nonne l’avranno preparata come dono pasquale insieme al consueto uovo di Pasqua! Gli ingredienti base erano farina, un uovo col guscio, che veniva posizionato al centro du pupu che poteva assumere varie forme: un agnello, un uccello, una colomba. I pupi, nella versione più o meno ricca, erano rifiniti in modo sorprendente con piume, carte dai colori decisi, spade fatte con carta stagnola, bocche, nasi, occhi marcatamente variopinti con colori vegetali. Nel contesto delle tradizioni dolciarie Siciliane, specialmente inerenti la parte occidentale dell’isola, troneggia inoltre la tipica cassata, anche questa più o meno ricca di frutta candita, accompagnata dal nastro verde di marzapane, op- pure in versione povera, fatta di pasta di pane colorata di verde. Una regola ferrea voleva che la cassata venisse pre- parata soltanto per Pasqua, perché la ricotta di pecora adoperata doveva essere prodotta in questo periodo dell’anno, non solo per la migliore consistenza, ma per il sapore dell’erba brucata al pascolo che la rendeva più gustosa. Ci auguriamo che la vostra Pasqua sia trascorsa all’insegna della serenità e della lieta condivisione con le persone più care. Qualche curiosità in più su quanto ha adornato le nostre tavole nei giorni di festa può essere un modo per riscoprire l’importanza di certe tradizioni che abbiamo il dovere di custodire e tramandare.
  • 12. 12 Il Gattopardo che non vuole essere svegliato da ciò che è “novità”, preferendo piuttosto rituffarsi in un passato che ormai è morto. Nella parte finale del romanzo ci sono due salti temporali: il pri- mo nel 1883 anno della morte del Principe, morte vista dal pro- tagonista come liberazione da una vita senza senso e per questo tanto invocata e desiderata; il secondo invece, sposta il tempo Il libro che racconta della narrazione al 1910, anno in cui le figlie di Don Fabrizio, rimaste zitelle, assistono alla distruzione delle reliquie che veni- vano custodite da tempo immemore nella cappella del palazzo la Sicilia ed i siciliani Salina, evento che sancisce come la chiusura di un’intera epoca, ed il tramonto definitivo del proprio casato. Il Gattopardo, insomma, rispecchia perfettamente il sentire del suo autore: anche per Tomasi infatti, come per il Principe Sa- La letteratura italiana è conosciuta in tutto il mondo, e noi sicilia- lina, la realtà che lo circonda rappresenta un materiale di stu- ni possiamo vantare di essere nati nella stessa terra in cui anni fa dio da osservare da lontano, con il telescopio (strumento che vissero scrittori quali Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia, Salina usa, nel romanzo, quando vuole scappare dalle grame solo per citarne alcuni. incombenze della vita quotidiana). Nel personaggio di Don Fabrizio c’è una quasi assoluta incapacità di calarsi in quella re- altà dell’annessione della Sicilia al Regno d’Italia, testimoniando Giuseppe Tomasi di Lampedusa, negli un profondo disagio nei confronti di un’epoca di crisi. Questo di- anni che seguirono il secondo conflitto sagio è personificato dallo stesso Principe, che di fronte all’agonia mondiale, scrisse “il Gattopardo”, un ro- del suo mondo (quello dell’aristocrazia) sa solo osservare le stelle manzo che può essere definito “storico” dal suo osservatorio astronomico, o teorizzare il salvataggio della ed “esistenzialista”, ma soprattutto auto- sua classe secondo la celebre formula ideata da Tancredi: ”bisogna biografico, poiché in esso si riscontrano cambiare tutto perchè non cambi niente”. numerosi elementi che rimandano alla L’importanza che il Gattopardo ha assunto per la cultura italiana vita dell’autore. esula dall’aspetto squisitamente letterario e sconfina – è proprio La storia narrata da Tomasi nel Gattopar- il caso di dirlo – in un ambito sociologico: il Gattopardo, infatti, do è ambientata in una Sicilia mitica che offre diversi spunti di riflessione per comprendere molti dei pro- “si trovava nell’identico stato di intrico blemi che ancora affliggono la Sicilia, dalla scarsa propensione dei di Nicoletta Miano aromatico nel quale la avevano trovata siciliani per il cambiamento, all’eterna preservazione del potere da Fenici, Dori e Ioni...venticinque secoli parte di una classe dirigente mai aperta veramente al futuro ed a prima”; la trama si sviluppa in un arco di tempo che va dal 1860 al nuove prospettive. 1910. Il protagonista è Don Fabrizio Salina, un nobile sicilia- no che incarna la figura del pater familias, la cui casata era rappresentata da un gattopardo (da cui il titolo dell’o- pera). L’autorevolezza di Don Fabrizio è tanto grande da non risparmiare nemmeno i propri familiari, moglie e figli, i quali vengono da questi (e, di rimando, dallo stes- so scrittore) disprezzati per la loro piattezza d’animo; l’unica eccezione è costituita dall’amato nipote Tancre- di, dal carattere ribelle ed imprevedibile, che decide di arruolarsi a sorpresa tra le fila delle truppe garibaldine. La decisione del giovane e turbolento Tancredi costituirà materia di profondo dibattito col riluttante zio Fabrizio, nei confronti del quale Tancredi nutre grande affetto ed al quale spiega, in alcune memorabili pagine del roman- zo, la cinica logica del suo gesto. Nei primi capitoli, la narrazione è ambientata presso il palazzo Salina; ma dopo la partenza di Tancredi, la fa- miglia di Don Fabrizio Salina si sposta nella residenza estiva, presso Donnafugata. Sindaco di questo paese è Don Calogero Sedara, il quale, pur non essendo nobile di nascita, era riuscito ad arricchirsi e aveva fatto rapi- damente carriera in politica. In altre parole, Sedara è il tipico rappresentante di quella classe – la borghesia - che avrebbe di lì a poco sostituito il ceto nobiliare, pur non mutandone (ed anzi, forse, peggiorandone) il rapporto nei confronti del potere e della sua preservazione a di- scapito della povera gente. Tomasi dedica un intero capitolo alla descrizione di un “ballo” organizzato da Don Calogero, per evidenziare lo sfarzo eccessivo e quasi pacchiano sfoggiato dai borghe- si. All’analisi personale, uno dei capitoli più interessanti è risultato essere quello dell’arrivo a Donnafugata del mes- so Chevalley, un piemontese giunto in Sicilia per offrire a Don Fabrizio la carica di senatore del Regno d’italia. Chevalley e Don Fabrizio aprono una lunga disquisizio- ne che ha come oggetto la Sicilia ed i suoi abitanti; Don Fabrizio descrive i siciliani come un popolo che porta sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, ma
  • 13. U lavatoiu , di Edoardo Seminara - 1° classificato giuria popolare
  • 14. Sotto il Vulcano, di Gino Miano - 3° classificato giuria tecnica
  • 15. Zu’ Affiu , di Angela Mazzaglia - 3° classificato giuria popolare
  • 16.
  • 17. 17 La storia mo- derna è sta- ta fortemente Le Meraviglie c on d i z i on at a da avvenimenti storici che han- no letteralmen- dell’Utopia te cambiato la condizione e la posizione dell’uomo nel di Giuseppe Trovato mondo. Come esempi tangi- bili si potrebbero citare la rivoluzione francese e la dichiarazione d’indipen- denza americana: nel diciottesimo seco- Sogni ed aspirazioni di una generazione nuova lo diedero vita alle prime Costituzioni che includevano i diritti fondamentali dell’uomo: tutti sono uguali, gli uomini, e non esiste alcuna distinzione di razza, di sesso e di religione. Tutti devono es- sere spinti da uno spirito di fratellanza che implichi la cultura del condividere. Principi illuministi dunque che, più di duecento anni fa, avevano individua- to nella disparità sociale e nella spere- quazione economica due tra i maggiori problemi per l’umanità. Ripensando a quanto avviene nel nostro tempo, è dif- ficile dar torto agli illuministi: basti con- siderare quello che sta succedendo oggi con la graduale eliminazione del ceto medio: in altri termini, i ricchi diven- tano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. In una società dove consu- mismo, capitalismo sfrenato e falsa de- mocrazia imperversano in maniera così evidente, l’uguaglianza e la giustizia, con queste premesse, diventano vere e pro- prie utopie. Illustrazione fantastica della città di Utopia In Italia, come si evince dalle elezioni di Febbraio, viviamo una situazione di sognerebbe ripensare a come abbiamo ogni atto totalitario venga bandito, che assoluta ingovernabilità: a pochissima gestito nei decenni passati le opportu- non si possano calpestare le prerogative distanza dal primo partito, il PD, con nità che la democrazia ci offriva. Noi costituzionali che sono così fortemen- molta sorpresa si è collocato il M5S di italiani, purtroppo, abbiamo consegna- te basate sulla solidarietà e la coopera- Beppe Grillo, poi il PDL. La coalizione to tante, troppe volte il nostro Paese a zione tra gli individui. Se uguaglianza di centrosinistra ha solo di un soffio so- corrotti e mafiosi, accettando che venis- e libertà appaiono ormai come vere e pravanzato gli avversari, ottenendo la sero promosse iniziative di legge inco- proprie utopie irraggiungibili, lottiamo maggioranza assoluta alla Camera ma stituzionali, spesso promulgate solo per affinché diventino davvero parte inte- non al Senato. Al Parlamento quindi, il tornaconto del potente di turno, uc- grante di una società non più passiva non essendoci una netta maggioranza cidendo, così, la democrazia. E’ adesso ma attiva e partecipe, una società priva nei due rami, c’è talmente tanto scompi- che se ne piangono le più drammatiche di pregiudizi e pettegolezzi da bar, una glio che ancora non si è capito granché conseguenze! società costruita sulla scuola e che valo- sul futuro dell’Italia e di noi cittadini. Ci Ci lamentiamo della situazione, certo, rizzi i giovani: una società coesa e vitale. aspetta una crisi ancora più forte o una ma ci siamo chiesti in che modo stiamo Adoperiamoci affinché si concretizzino lenta e graduale ripresa economica? Un agendo per ottenere gli inalienabili di- le utopie per cui vale ancora la pena di dilemma al quale non si può risponde- ritti di libertà e uguaglianza per cui si è sperare e lottare, e facciamole diventare re con certezza e, con tali premesse, il molto lottato in passato? Da giovane, e realtà solide e concrete. E’ l’unica via per futuro appare tutt’altro che roseo. Ma di per quel che osservo intorno a me, ho costruire un futuro privo di mentalità certo il futuro non si crea da solo! Si co- paura che si stia facendo poco o niente. retrograde, fascistoidi o populiste, ed struisce prendendo spunto soprattutto Una rivoluzione, o meglio, una riven- intraprendere un cammino nuovo per dal passato e dagli errori commessi. Bi- dicazione dei nostri diritti, deve parti- la nostra società. re da ogni singolo uomo per far sì che MACELLERIA BAR MILANO Sciuto Salvatore via Vittorio Emanuele, 167 Via Vittorio Emanuele, S. Maria di Licodia S. Maria di Licodia
  • 18. 18 segue da pag. 4 a prelievo libero ed indiscriminato. Ma zione della maggioranza che, a voce del la nuova legge individua delle sanzioni Furnari, ha rimpiattato responsabilità ha inoltre ribadito che l’amministrazio- anche per quanti dovessero essere rite- politiche legate alle precedenti espe- ne si impegnerà con ogni mezzo a so- nuti direttamente responsabili del di- rienze amministrative di molti degli at- stegno dei commissari, specialmente al sastro contabile, per i quali scatterebbe tuali componenti dell’opposizione. “La fine di individuare i responsabili politici l’interdizione dai pubblici uffici e l’ine- vostra è pura demagogia – ha affermato dell’ingente disavanzo. leggibilità, nonché una sanzione mone- Furnari – dove eravate mentre l’ente ve- Ai cittadini, adesso, non resta che fare i taria pari a 5-20 mensilità da corrispon- niva gestito così male? Non sono state conti con una situazione ad elevata cri- dere a titolo di “multa”. realizzate infrastrutture, nessun fon- ticità. L’opposizione ha seguito l’intera discus- do regionale è stato utilizzato, dunque Di certo a farne le spese saranno i soliti sione in aula con aria greve. Infine, il come avete potuto permettere che si ac- noti, ovvero i contribuenti onesti, che consigliere Fazio ha preso la parola per cumulasse un tale ingente debito?”. potrebbero trovarsi a pagare un conto chiedere alla giunta ed al Sindaco se l’a- Chiusasi questa fase di schermaglie, si è salatissimo per l’incompetenza – o peg- dozione dello stato di dissesto fosse da proceduto con la votazione. Il Consiglio gio ancora il dolo – di chi si è trovato questi considerata la vera extrema ratio, ha approvato all’unanimità: dal primo ad amministrare la cosa pubblica come o se forse non si potessero individuare Marzo 2013, S. Maria di Licodia è uffi- fosse affare privato, e le casse del comu- vie alternative per uscire dall’impasse. cialmente un comune in dissesto. Falli- ne come fossero quelle di un bancomat Questo commento ha suscitato l’irrita- to, insomma, per dirla breve.... I Giovani e la Politica: elezione del baby-Sindaco a S. Maria di Licodia. Al rientro dalle vacanze di Natale, pres- so l’istituto I. C. Don Bosco, si sono svol- te le elezioni del Consiglio Comunale dei ragazzi. Quattro i candidati a baby- Sindaco: Salvo Furnari, Carmelo Tri- schitta, Agnese Furnari e Jacopo Reale. Il più votato, con 123 voti, è stato Carmelo Trischitta, dodicenne frequentante la II E. Insieme a lui eletti i quindici consiglieri e di Noemi Miano nominati quattro assessori. Questi ulti- mi sono stati: Francesco Di Bella, Aldo De Luca, Giorgia Miriti, e Arianna Angilello. Gli eletti consiglieri sono stati: Federica Dell’Elba, Giusy Ranno, Arianna Angilello, Noemi Miano, Alessia Cancemi, Alejandro Tricoli, Mattia Fur- nari, Martina Mazzaglia, Alberto Distefano, Gloria Mastroian- ni, Adele Ventura, Costanza Trischitta, Toni Pinzone, Juan Pablo Mendel Malocgon, Flavia Mazzaglia. I giovani politici licodiesi hanno prestato giuramento Venerdì 1 Febbraio presso la Sala Consiliare del Comune di Santa Maria di Licodia. A dare loro l’augurio relativo al corretto esercizio delle funzioni rappresentative sono stati: Gabriele Gur- gone (Presidente del Consiglio Comunale) e Vitaliana Greco (Assessore all’Istruzione), oltre a Francesco Anile (Consigliere di Maggioranza) e Fortunata Carcione (Dirigente Scolastico). Obiettivo del Consiglio Comunale dei Ragazzi è quello di riuscire a risolvere problemi inerenti l’edificio scolastico, quali l’igiene, la manuten- zione, le migliorie attinenti i laboratori ed i corsi di potenziamento linguistico ed informatico. Il baby-Consiglio si riunirà nei prossimi mesi alla presenza del Sindaco Mastroianni. Questo progetto è stato curato dalle insegnanti Melina Patti e Giulia Condorelli.