La Relazione presentata dai professori Sergio Paci e Francesco Vallacqua al convegno Carefin-Bocconi “Lo sviluppo delle rendite di previdenza complementare: regole, concorrenti, rischio di longevità” tenuto a Milano il 9 marzo 2012
1. Lo sviluppo delle rendite
di previdenza complementare:
regole, concorrenti, rischio di longevità
9 marzo 2012
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2. Verso un nuovo sistema di rendite per la
previdenza complementare: evoluzione
dell’offerta e ipotesi di una nuova
disciplina
Sergio Paci e Francesco Vallacqua
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3. Condizioni per lo sviluppo della previdenza complementare
Lo sviluppo di un sistema di rendite di previdenza
complementare coerente con gli interessi generali
perseguiti dalla previdenza complementare
dovrebbe essere impostato su due solide basi:
a.Forte incentivo alla scelta in rendita e relativo
aumento della domanda di rendite
b.Stimolo significativo all’efficienza del mercato
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4. Lo sviluppo della domanda di rendite
E’ in primo luogo necessario ridisegnare la
disciplina sulle scelte del titolare della posizione
previdenziale per stimolare in modo
significativo la uscita in rendita.
Occorre rivedere le aree in cui è possibile la
scelta alternativa tra la rendita è il capitale al
termine della fase di accumulo. In questo
ambito sarebbe particolarmente importante
ridurre la percentuale massima di scelta in
capitale, attualmente pari al 50%, portandola,
ad esempio al 20/30%.
segue…
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5. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Si è consapevoli che si ridurrebbe la flessibilità nelle scelte
del sistema di previdenza complementare concepita fin
dalla prima disciplina, ma questo profilo negativo va
bilanciato con quello particolarmente rilevante di
sviluppare le rendite senza utilizzare o utilizzando in parte
l’incentivo fiscale.
In caso di discrezionalità fra le due alternative,
l’orientamento a favore della rendita potrebbe avvenire
solo con un rilevante vantaggio fiscale.
Poiché l’intero meccanismo di sviluppo poggia sull’effettiva
nuova domanda di rendite, questo aspetto è di rilevanza
primaria.
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6. Lo sviluppo della domanda di rendite
Si dovrebbe operare su:
sistema delle anticipazioni-riscatti consentendoli solo
per alcuni motivi particolarmente meritevoli di tutela
considerando anche la provenienza di parte delle risorse
dal TFR; eliminando la possibilità di ottenere anticipazioni
discrezionali, attualmente entro il 30%.
modalità con cui calcolare il montante da ripartire fra
capitale e rendita al termine del periodo di accumulo
tenendo conto ai fini delle percentuali da applicare, delle
somme ottenute in precedenza a titolo di anticipazione o
riscatto non restituite. In questo momento infatti il calcolo
considera il montante effettivamente disponibile e
penalizza in modo rilevante la scelta della rendita.
segue…
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7. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Ridefinizione del criterio di calcolo dell’importo
minimo della rendita che fa scattare l’ opzione in
capitale. Mantenendo l’obiettivo di evitare la
richiesta di importi trascurabili e quindi per evitare
una indesiderabile incidenza di oneri gestionali,
sarebbe opportuno parametrare i limiti minimi
tenendo conto delle potenziali offerte di mercato
rese possibili dal mutato clima competitivo e di
offerta e che possono rendere applicabili
piattaforme informatiche che consentano di
contenere i costi unitari anche per importi
relativamente piccoli concentrati in adeguate
periodicità.
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8. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Estensione delle opportunità di ricorrere alle
prestazioni dei fondi pensione a tutti i partecipanti
al sistema di previdenza complementare, inclusi i
fondi chiusi, consapevoli che possono cambiare
le caratteristiche di omogeneità degli iscritti.
Questo profilo è rilevante nell’ottica competitiva di
allargamento dell’offerta a nuovi operatori, tenuto
conto che solo un numero limitato di fondi, specie
nella fase iniziale, potrebbe avere le
caratteristiche per poter entrare nel mercato.
segue…
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9. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Introduzione di un vincolo di destinazione
a favore della tipologia della rendita riferito
all'eventuale flusso di risorse affluite al
sistema di previdenza complementare dal
sistema di previdenza obbligatoria secondo
la nuova disciplina recentemente introdotta
in quanto sostitutiva della rendita del primo
pilastro.
segue…
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10. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Valutazione circa l'opportunità di
consentire all'iscritto che ha maturato il
diritto alle prestazioni di mantenere la
propria posizione nella previdenza
complementare senza limiti di tempo e
considerando l'utilizzo con finalità ereditarie
che potrebbe derivare da questo
comportamento.
segue…
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11. Lo sviluppo della domanda di rendite
continua…
Eventuale utilizzo di incentivi fiscali
rispetto alla opzione in capitale per
rafforzare le scelte nelle aree discrezionali
rimaste. La scelta fiscale potrebbe essere
rimodulata in funzione delle risorse nuove
da allocare al progetto, ovvero della
ridefinizione delle risorse nell’ambito della
previdenza derivanti dall’inasprimento delle
alternative in capitale.
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12. L’efficienza del mercato: entrata di nuovi offerenti
L’altra importante area di intervento riguarda le azioni finalizzate ad
aumentare l’efficienza del mercato.
Entrata di nuovi offerenti.
La nuova disciplina dell’art.7 bis della legge 252/2005 è in fase di
avanzata elaborazione e sono note le principali proposte di regole per
consentire non solo ai fondi pre esistenti, ma anche ai nuovi fondi a
contributi definiti di offrire direttamente le rendite ai propri iscritti.
Il testo presentato per la consultazione è strutturato per consentire
anche ai fondi la nuova offerta con definite regole riferite alla struttura,
ai criteri di calcolo delle riserve, dei requisiti patrimoniali attraverso
forme compatibili con la loro natura giuridica. E’ possibile che con un
adeguato ricorso all’outsourcing e alla riassicurazione, si possa
delineare un sostenibile modello di offerta a condizioni competitive.
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13. L’efficienza del mercato: innovazione nell’offerta
Innovazione nell’offerta:
Introduzione di prodotti che attenuino il rischio percepito di fatto dal
pensionato di ricevere un flusso di risorse inferiori a quello corrisposto
in fase iniziale, ad esempio, in termini di rendite controassicurate e
che cambino in funzione dello stato di salute, ad esempio, in caso di
LTC o malattie gravi o similari.
Pricing che tenga conto del natural hedge di questi prodotti, come
sta in parte già accadendo e come si è registrato in altri paesi.
Sviluppo di data base e di tecniche di definizione del prezzo che,
utilizzando dati disponibili per la sopravvivenza in relazione allo stato
di salute e a stili di vita, permettano di differenziare il prezzo in
funzione dello specifico rischio trasferito. Ad esempio, fumatori,
alcolisti, persone con vari livelli di malattia, e simili, come avviene nel
Regno Unito.
segue…
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14. L’efficienza del mercato: innovazione nell’offerta
continua…
Ampliamento di gamma per tenere conto delle nuove
esigenze di rendite per importi relativamente contenuti,
che possono essere offerte con piattaforme informatiche
che consentono di operare con costi unitari bassi a fronte
di possibili sviluppi di domanda. Anche questa è una
tendenza in atto nel Regno Unito.
Riflessi positivi nella definizione del prezzo del più
limitato livello di selezione avversa che si genererebbe con
il più incisivo vincolo posto alle scelte dei titolari della
posizione previdenziale e del collegato disegno delle
anticipazioni e dell’importo minimo della rendita.
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15. L’efficienza del mercato: innovazione nell’offerta
continua…
Ampliamento di gamma per tenere conto delle nuove
esigenze di rendite per importi relativamente contenuti,
che possono essere offerte con piattaforme informatiche
che consentono di operare con costi unitari bassi a fronte
di possibili sviluppi di domanda. Anche questa è una
tendenza in atto nel Regno Unito.
Riflessi positivi nella definizione del prezzo del più
limitato livello di selezione avversa che si genererebbe con
il più incisivo vincolo posto alle scelte dei titolari della
posizione previdenziale e del collegato disegno delle
anticipazioni e dell’importo minimo della rendita.
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16. L’efficienza del mercato: approccio al rischio di longevità
Approccio più incisivo alla tematica della gestione
del rischio di longevità:
a.Importanti progressi della ricerca e sviluppo di
competenze su base globale
La ricerca registra importanti sviluppi su base globale e
poiché il rischio è diffuso in molti contesti, si stanno
formando importanti competenze che possono
diffondersi nei vari paesi, incluso il nostro.
Stimolo a utilizzare tutte le forme di hedging e di
innovazione derivanti dalla crescente conoscenza di
questo rischio e dell’andamento dei primi scambi di
posizioni di rischio.
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17. L’efficienza del mercato: approccio al rischio di longevità
Lo sviluppo delle cessioni di portafoglio fra fondi pensione
e compagnie, la crescita di mortality e survivalswaps, la
definizione di standard di riferimento per definire un indice
di sopravvivenza da proporre al mercato promosse da
compagnie dirette, riassicuratori, banche di investimento
sta generando una maggiore conoscenza specifica di
questo rischio e facilita la sua corretta valutazione.
Da questo punto di vista è importante evidenziare il
possibile utilizzo di conoscenze dei principali attori su
base globale di questo rischio.
b.Decisioni maggiormente supportate da fonti informative
ufficiali più frequenti e specifiche riferite al nostro paese
CAREFIN Divisione Pensions & Insurance 1.17
18. L’efficienza del mercato: approccio al rischio di longevità
c. Ridefinizione del disegno contrattuale.
Sfruttando sempre i risultati della ricerca e lo sviluppo di forme di
trasferimento ai mercati, un approccio utile potrebbe essere
ripartire con varie regole il rischio di longevità fra l’erogatore e il
percettore della rendita .
Si potrebbe prevedere che eventuali variazioni del rischio
sistematico di sopravvivenza, chiaramente definiti e parametrati a
dati pubblici e incontrovertibili, sarebbero ripartiti fra le parti, con
eventuali riflessi in termini di crescita o riduzione della rendita,
entro limiti (superiori e inferiori) pre determinati.
Il vantaggio deriverebbe dal minore rischio assunto dal fornitore,
dalla correlata minore prudenza da usare nei calcoli e quindi dal
maggiore importo della rendita in fase iniziale lasciando che gli
ulteriori sviluppi del rischio possano incidere sull’importo erogato.
CAREFIN Divisione Pensions & Insurance 1.18
19. L’efficienza del mercato: approccio al rischio di longevità
L’evoluzione degli studi e delle competenze potranno
indicare l’ordine di grandezza di questo rischio e si
potrà valutare se potrà essere assorbito dal
meccanismo di rivalutazione o sarà necessario
prevedere anche ipotesi di riduzione della rata.
La ripartizione di questo rischio di lungo periodo è
accettabile in una logica di condivisione di un comune
interesse se avviene nell’ambito di regole trasparenti,
dati obiettivi e corrette regole di vigilanza.
CAREFIN Divisione Pensions & Insurance 1.19
20. L’efficienza del mercato: nuove azioni dei pubblici poteri
Nuove azioni dei pubblici poteri mettere a
disposizione della collettività :
con maggiore frequenza dati utilizzabili per valutare
il rischio di sopravvivenza della popolazione e la sua
granularità,
tavole demografiche per coorti e proiettate,
indagini sistematiche sulla sopravvivenza in funzione
di: stili di vita, fasce di reddito, livello di istruzione,
studi più mirati sulle cause del decesso, ovvero su
ulteriori elementi in grado di influenzare il fenomeno.
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21. L’efficienza del mercato: nuove azioni dei pubblici poteri
Questi dati, raccolti da fonte pubblica e quindi
credibile, potrebbero essere un patrimonio di
informazioni corrette utilizzabili per:
definire le rendite di previdenza complementare,
calcolare correttamente il rischio di longevità a
carico della collettività (primo pilastro) e quindi la sua
sostenibilità nel tempo,
determinare corrette regole di condivisione del
rischio fra Stato e generazioni di lavoratori, tenendo
conto delle modalità con cui si calcolano le nuove
pensioni e del loro ancoraggio alle aspettative di vita.
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22. L’efficienza del mercato: nuove azioni dei pubblici poteri
Opportune regole di vigilanza dovrebbero disciplinare:
l’offerta di tutti gli attori al fine di favorire una sana competizione
e adeguati livelli di tutela delle posizioni dei pensionati,
le forme di ripartizione di rischio sistematico di longevità fra
l’offerente e il percipiente delle rendite,
l’offerta di rendite che consenta un confronto il più possibile
agevole delle varie alternative disponibili sul mercato per favorire
scelte consapevoli richiedendo una coerente comunicazione ai
potenziali clienti imperniata su una nuova ed efficace nota
informativa specifica e utilizzando il sito dell’autorità di controllo
per dare ufficialità al confronto.
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23. Comunicazione ed educazione previdenziale
Sarebbe necessario supportare l’intero processo di
cambiamento con:
una adeguata campagna di comunicazione delle nuove
opportunità. In questo ambito sarebbe opportuno un ruolo
centrale dell’Attività di Vigilanza con un sito che permetta ad
esempio il confronto fra le alternative possibili stimolando quelle
più gradite ai decisori e per le diverse tipologie di stati di salute
e comportamenti, nonché quelle riferite a importi minori.
un coerente sviluppo di specifiche attività di formazione
previdenziale, in particolare sui giovani lavoratori e sui ragazzi.
Le previsioni contenute nell’art.24 del Decreto Legge n.201/2011
in particolare nel comma 29 confermano l’urgenza di tali
iniziative in particolare sono indicati programmi di educazione
finanziaria promosse dal Ministero che si affianchino ad attività
di comunicazione effettuate alle Autorità operanti nel settore
della previdenza.
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