Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Campi di concentramento
1. CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Le autorità della Germania nazista idearono una serie di strutture dedicate alla
detenzione e al confinamento di tutti coloro - ed erano moltissimi - che il regime
considerava nemici razziali, ideologici o politici del popolo tedesco. I campi di
concentramento - anche chiamati campi di sterminio o di deportazione - erano luoghi
in cui le persone venivano incarcerate senza il bisogno di osservare le consuete norme
di arresto e di custodia.
2. CAMPI DI STERMINIO
Alcuni di questi campi di concentramento, o alcune parti,
vennero convertiti in campi di sterminio, dotati delle
strutture necessarie per uccidere sistematicamente i
prigionieri in modo sistematico e massificato.
3. I campi di concentramento erano gestiti e sorvegliati dalle "Unità testa
di morto" e dalla polizia di sicurezza
I campi di concentramento erano gestiti e sorvegliati da alcuni reparti speciali delle SS,
le cosiddette “Unità testa di morto” cui tetro simbolo corrispondeva in pieno alla
spietatezza che li avrebbe resi famosi. La responsabilità degli arresti, dei rilasci, delle
esecuzioni e di altri provvedimenti disciplinari era invece della SIPO, la polizia di
sicurezza che aveva lo scopo di garantire la sicurezza politica e criminale del reich, e
che rispondeva direttamente ad Heinrich Himmler.
HEINRICH HIMMLER
4. LA SIPO
La SIPO era una direzione centralizzata delle tre principali forze di polizia del
Reich:
• la Gestapo, polizia segreta di stato che si occupava di ‘crimini politici’
• Il Servizio di Sicurezza delle SS (SD), che dal 1938 diventa il principale
servizio segreto di stato
• la normale polizia criminale del Reich (Kripo), che si occupava dei crimini
non politici.
LA SIPO
5. Chi erano i prigionieri dei campi di sterminio?
Essenzialmente, per finire in un campo di concentramento era necessario
essere considerati dalle SS o dalla polizia tedesca un pericolo per la società
tedesca. E per essere considerati un pericolo per la società tedesca bastava ad
esempio essere considerati razzialmente inferiori, o appartenenti ad una
‘razza’ per natura ‘ostile alla Germania’. Dall’inizio del regime nazista fino al
1936, il compito di determinare chi fosse un pericolo per la Germania era
esclusivamente delle SS e delle autorità di polizia.
6. I criminali o persone deviate venivano
rinchiuse "preventivamente"
C’erano poi quelle persone che venivano considerate criminali non politici, o in
generale deviate e pericolose per la società tedesca. Nei confronti di queste
persone la polizia criminale (Cripo) poteva rilasciare ordini di ‘arresto
preventivo’.
Gli arresti preventivi generalmente erano soggetti in teoria a dei precisi limiti di
tempo, ma in pratica venivano spesso e volentieri estesi per un tempo
indefinito
7. Lavori forzati nei campi di concentramento
I campi di prigionia non erano soltanto un luogo di detenzione per chi veniva considerato un
pericolo per il Reich, ma svolgevano almeno due altre funzioni di primaria importanza per la
Germania nazista:
• l’IKL (Ispettorato Campi di Concentramento) lavorava a stretto contatto con gli uffici
amministrativi delle SS per la fornitura di forza lavoro ad aziende gestite dalle SS, o a
progetti di costruzione gestiti dalle SS, in particolare la costruzione di nuovi campi di
concentramento o l’ingrandimento di lager già esistenti;
• i prigionieri dei campi di concentramento potevano anche essere ‘prestati’ ad aziende
private, come avveniva ad esempio per la I.G. Farben, un’industria chimica che costruì a
Monowitz, vicinissimo ad Auschwitz, un gigantesco impianto per la produzione di gomma e
di petrolio sintetico dove lavoravano migliaia di detenuti di Auschwitz. Queste aziende, a
cui presto si aggiunsero produttori di armi di proprietà dello stato tedesco, pagavano le SS
per questa forza lavoro decisamente a buon mercato.
8. CAMPI DI STERMINIO
I campi di concentramento, che come abbiamo visto si trovavano al di fuori della legge
tedesca, erano stati sin dall’inizio un luogo dove le SS potevano eliminare fisicamente i
prigionieri con relativa tranquillità. Dallo scoppio della guerra (1939), gli omicidi
iniziano a diventare un fatto sempre più sistematico, massificato, ed organizzato
razionalmente. I principali gruppi di persone uccisi nei campi di concentramento erano
all’inizio prigionieri di guerra sovietici che la Gestapo reputava particolarmente
pericolosi, ma anche membri di gruppi di resistenze nazionali, criminali considerati
pericolosi, partigiani, prigionieri politici di paesi occidentali, lavoratori non tedeschi
che avevano relazioni sessuali con donne tedesche, ma anche ufficiali inglesi o
britannici che venivano ricatturati dopo aver tentato la fuga dai campi di prigionia.
9. 1941-1942: i nazisti fornirono i campi di concentramento di camere a gas
Tutti questi gruppi di persone, esattamente come quegli ebrei che,
giudicati non adatti al lavoro, venivano giustiziati appena arrivavano
nei campi, non venivano registrati come prigionieri, e venivano uccisi
entro un giorno dall’arrivo. Con l’aumentare di queste uccisioni su
piccola scala, e con la necessità di uccidere in modo efficiente i
prigionieri che non potevano più lavorare, le SS fornirono numerosi
campi di concentramento di camere a gas tra il 1941 ed il 1942.
10. Il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau veniva
utilizzato per l’esecuzione di massa di prigionieri
Altri centri dedicati all’uccisione di prigionieri vengono istituiti all’interno del sistema
dei campi di concentramento - uno dei più importanti è Auschwitz II, meglio
conosciuto come Auschwitz-Birkenau, dove le operazioni di uccisione di massa iniziano
nella primavera del 1942 in un centro appositamente costruito, dotato di quattro
camere a gas in grado di uccidere fino a 6.000 ebrei in un solo giorno. A partire dal
1941 vengono costruite camere a gas di piccole dimensioni per uccisioni di routine in
campi di sterminio come Auschwitz I, Mauthausen e Sachsenhausen.
Mauthausen
Sachsenhausen
Auschwitz I
11. Gli esperimenti di Josef Mengele
Josef Mengele, anche conosciuto come “l’Angelo della Morte” (1911-1979), era
un medico nazista che lavorò presso Auschwitz tra il 1943 ed il 1945. Mengele
selezionava i prigionieri per le esecuzioni nelle camere a gas, e condusse
inoltre una serie di esperimenti medici su base razziale utilizzando i prigionieri
come ‘cavie’. I suoi esperimenti, condotti su centinaia di migliaia di prigionieri
di Auschwitz, in prevalenza ebrei e zingari (considerati esseri umani di seconda
categoria, su cui è lecito compiere esperimenti scientifici) hanno, tra le altre
cose, lo scopo di incrementare la fertilità della ‘razza germanica’.
JOSEF MENGELE
12. Il pugile che sopravvisse ad Auschwitz
Harry Haft, il cui vero nome era Hertzko Haft (1925-2007), era un ebreo
polacco di una cittadina chiamata Bełchatów. Nel ‘41, in quanto ebreo, viene
deportato ad Auschwitz. Il suo fisico massiccio non passa inosservato, e un
ufficiale delle SS decide di dargli una possibilità, allenandolo come pugile.
Questo perché il personale militare di Auschwitz organizzava scontri a scopo
ricreativo in una miniera di carbone a nord di Auschwitz, Haft è costretto a
combattere in 76 scontri, ed essendo forte, combattivo e determinato a
salvarsi la pelle, li vincerà tutti.
13. 1945: Harry Haft riuscì a fuggire durante una "marcia della
morte"
Nel 1945, con l’avanzata dell’Armata Rossa, Haft riesce
a fuggire mentre viene deportato verso ovest,
uccidendo un soldato tedesco ed indossandone
l’uniforme.