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Comportamento dei Mercati
Finanziari
dall’EMH all’AMH
Istituzioni di Finanza Comportamentale
matteo.marcantognini@gmail.com
Mercati Finanziari InEfficienti e IrRazionali
IPOTESI DEL
MERCATO
EFFICIENTE
FINANZA
COMPORTAMENTALE
ANOMALIE DEL
MERCATO
matteo.marcantognini@gmail.com
Un mercato si considera
efficiente se le
informazioni si
diffondono rapidamente
tra gli investitori e,
quindi, si trasferiscono
velocemente e
correttamente sui prezzi
Non sempre infatti la
diffusione delle info
avviene in modo
omogeneo tra gli
operatori e questo causa
un certo ritardo
nell’adeguamento dei
prezzi e fenomeni di
sotto- e sopra- reazione
La velocità con cui i
prezzi si aggiustano è
funzione inversa del
ritardo con cui le info
passano dagli investitori
qualificati a quelli non
professionisti
Mentre la finanza
accademica
convenzionale enfatizza
teorie come la Modern
Portfolio Theory (MPT) e
l'Efficient Market
Hypothesis (EMH), la
finanza
comportamentale
documenta le
osservazioni empiriche
delle anomalie di
mercato indagando sui
fattori cognitivi e le
questioni emotive che
influenzano il processo
decisionale di individui,
gruppi e organizzazioni
Fattori psicologici come
eccesso di fiducia e
dissonanza cognitiva
danno luogo alla teoria
del rimpianto e alla
teoria dei prospetti
Event Studies and The Efficient Market Hipothesis
Fama, Fisher, Jensen e Roll (EMH by FFJR 1969)
matteo.marcantognini@gmail.com
L’Esuberanza Irrazionale
Citazione https://muse.jhu.edu/book/64471/
matteo.marcantognini@gmail.com
L'economista vincitore del Premio Nobel
Robert Shiller, che ha messo in guardia sia
dalla bolla tecnologica che da quella
immobiliare, avverte che i segnali di
esuberanza irrazionale tra gli investitori sono
solo aumentati dalla crisi finanziaria del 2008-
2009. Con gli alti prezzi delle azioni e delle
obbligazioni e l'aumento del costo delle
abitazioni, il boom post-subprime potrebbe
rivelarsi un altro esempio dell'influente
argomento di Shiller secondo cui la volatilità
guidata dalla psicologia è una caratteristica
intrinseca di tutti i mercati degli asset. In altre
parole, esuberanza irrazionale è più attuale
che mai.
Inefficient Markets
An Introduction to Behavioral Finance
Andrei Shleifer, Oxford University Press, 2000
matteo.marcantognini@gmail.com
Più esuberanza irrazionale? Uno sguardo
ai prezzi delle azioni
https://www.stlouisfed.org/on-the-economy/2021/january/irrational-
exuberance-look-stock-prices
Dopo un enorme calo durante
la crisi finanziaria del 2007-
09, i prezzi delle azioni sono
aumentati vertiginosamente,
in particolare dal loro nadir
indotto dal COVID-19 nel
marzo 2020. La figura
seguente mostra che i prezzi
per il Dow Jones Industrial
Average e l'S&P 500 sono
approssimativamente
raddoppiati nel negli ultimi
sette anni ed è triplicato in 10
anni, e queste misure
sottovalutano il rendimento
totale perché ignorano i
dividendi.
matteo.marcantognini@gmail.com
Reconciling the EMH with Behavioral Anomalies
Andrew W. Lo 2007
matteo.marcantognini@gmail.com
Percorso dello S&P500 1997-2023
matteo.marcantognini@gmail.com
The Efficient Market Hipotesis
Andrew W. Lo 2007
• The origins of the EMH can be traced back to the work of two individuals in the 1960s: Eugene F. Fama and Paul A.
Samuelson
• Remarkably, they independently developed the same basic notion of market efficiency from two rather different
research agendas
• These differences would propel the them along two distinct trajectories leading to several other breakthroughs and
milestones, all originating from their point of intersection, the EMH
• Like so many ideas of modern economics, the EMH was first given form by Paul Samuelson (1965), whose contribution is
neatly summarized by the title of his article: ‘Proof that Properly Anticipated Prices Fluctuate Randomly’
• In an informationally efficient market, price changes must be unforecastable if they are properly anticipated, that is, if
they fully incorporate the information and expectations of all market participants
• In contrast to Samuelson’s path to the EMH, Fama’s (1963; 1965a; 1965b, 1970) seminal papers were based on his
interest in measuring the statistical properties of stock prices, and in resolving the debate between technical analysis
(the use of geometric patterns in price and volume charts to forecast future price movements of a security) and
fundamental analysis (the use of accounting and economic data to determine a security’s fair value)
• The EMH’s concept of informational efficiency has a Zen-like, counter-intuitive flavour to it: the more efficient the
market, the more random the sequence of price changes generated by such a market, and the most efficient market of
all is one in which price changes are completely random and unpredictable
• A decade after Samuelson’s (1965) and Fama’s (1965a; 1965b; 1970) landmark papers, many others extended their
framework to allow for risk-averse investors, yielding a ‘neoclassical’ version of the EMH where price changes, properly
weighted by aggregate marginal utilities, must be unforecastable (see, for example, LeRoy, 1973; M. Rubinstein, 1976;
and Lucas, 1978)
• In markets where, according to Lucas (1978), all investors have ‘rational expectations’, prices do fully reflect all
available information and marginal-utilityweighted prices follow martingales
The Random Walk Hipotesis
Andrew W. Lo 2007
• The importance of the EMH stems primarily from its sharp empirical implications many of which have
been tested over the years
• Much of the EMH literature before LeRoy (1973) and Lucas (1978) revolved around the random walk
hypothesis (RWH) and the martingale model, two statistical descriptions of unforecastable price changes
that were initially taken to be implications of the EMH
• One of the first tests of the RWH was developed by Cowles and Jones (1937), who compared the
frequency of sequences and reversals in historical stock returnsCootner (1962; 1964), Fama (1963;
1965a), Fama and Blume (1966), and Osborne (1959) perform related tests of the RWH and, with the
exception of Cowles and Jones (who subsequently acknowledged an error in their analysis – Cowles,
1960), all of these articles indicate support for the RWH using historical stock price data
• French and Roll (1986) document a related phenomenon: stock return variances over weekends and
exchange holidays are considerably lower than return variances over the same number of days when
markets are open
• This difference suggests that the very act of trading creates volatility, which may well be a symptom of
Black’s (1986) noise traders
• For holding periods much longer than one week, Fama and French (1988) and Poterba and Summers
(1988) find negative serial correlation in US stock returns indexes using data from 1926 to 1986
• Finally, Lo (1991) considers another aspect of stock market prices long thought to have been a departure
from the RWH: long-term memory matteo.marcantognini@gmail.com
Random Walks
De Fusco et al
matteo.marcantognini@gmail.com
Passeggiata
Aleatoria
Brealey, Myers e Allen
Il concetto di mercati di capitale
efficienti è un esempio di
ritrovamento casuale dallo
statistico inglese Maurice
Kendall nel 1953 che rispetto ai
prezzi delle azioni e delle
commodities aveva l’attesa che
questi seguissero un ciclo
Invece, la rotta seguita dai prezzi
sembrava essere erratica ovvero
errante o mutante
Infatti, le serie temporali dei
prezzi hanno una correlazione fra
i prezzi di due giornate
successive intorno a zero
Ciò significa che i cambiamenti
successivi nei prezzi sono
indipendenti e non esistono
schemi ripetitivi nel
cambiamento dei prezzi
Le variazioni dei prezzi sono
indipendenti fra di loro
Il comportamento dell’investitore tende ad
eliminare i modelli ciclici, secondo l’EMH
Ross, Westerfield e Jaffe
matteo.marcantognini@gmail.com
Mercati di Capitale Efficienti
Ross, Westerfield e Jaffe
CARATTERISTICHE
• Un mercato di capitale efficiente è quello in
cui i prezzi delle azioni riflettono
interamente l’informazione disponibile
• Le azioni delle aziende che aggiungono
valore investendo in progetti che hanno
elevata probabilità di produrre utili e flussi di
cassa nel futuro prossimo hanno crescente
probabilità di aumentare il loro prezzo
immediatamente
• Ogni nuova informazione su una azienda si
riflette istantaneamente sul prezzo delle sue
azioni
• Quindi, gli investitori solo possono attendersi
un tasso normale di rendimento e le aziende
possono solo sperare di ricevere un valore
giusto per le azioni che vendono nel mercato
• In un mercato efficiente, le opportunità di
investimento e le opportunità di
finanziamento sono disponibili solo al fair
value, con rendimenti attesi giusti per gli
investitori e costi di capitale giusti per le
aziende matteo.marcantognini@gmail.com
PRESUPPOSTI
• Razionalità  si presuppone che tutti gli
investitori sono razionali e quando
vengono a conoscenza di nuova
informazione, accomodano le loro stime
sui prezzi delle azioni in un modo
razionale
• Deviazioni indipendenti rispetto alla
realtà  talvolta gli investitori si
lasciano trascinare dall’ottimismo e
talvolta rimangono intrappolati nel
pessimismo  irrazionalità
compensatorie
• Arbitraggio  in un mercato perfetto,
efficiente e competitivo, le opportunità
di arbitraggio sono scarse, ma se si
presentano sono effimere  comunque
se l’arbitraggio degli investitori
professionali domina la speculazione
degli investitori al dettaglio, i mercati
saranno tuttavia efficienti
Reazione del prezzo di un’azione a una nuova informazione
nei mercati efficienti e nei mercati inefficienti
Ross, Westerfield e Jaffe
• The solid line represents the path taken by
the stock in an efficient market
• In this case the price adjusts immediately to
the new information so that further changes
take place in the price of the stock
• The dotted line depicts a delayed reaction
• Here it takes the market 30 days to fully
absorb the information
• Finally, the broken line illustrates an
overreaction and subsequent correction
back to the true price
• The broken line and the dotted line show the
paths that the stock price might take in an
inefficient market
• If the price of the stock takes several days
to adjust, trading profits would be available
to investors who bought at the date of the
announcement and sold once the price
settled back to the equilibrium
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Forma Debole
dell’EMH
Ross, Westerfield e Jaffe
• Un mercato di capitale è efficiente nella
forma debole se incorpora totalmente
l’info dei dati storici nel prezzo corrente
• Infatti, la forma debole corrisponde al
fenomeno della passeggiata aleatoria o
random walk la cui espressione
matematica è:
• Pt = Pt-1 + Rendimento atteso + Errore
aleatorio
• L’errore stocastico si deve alla nuova
informazione
• Gli scambi continui dei titoli creano un
andamento casuale dei prezzi e questa
forma di efficienza si associa agli
investitori non qualificati
matteo.marcantognini@gmail.com
Forma Semi-forte
e Forma Forte
Ross, Westerfield e Jaffe
• Un mercato è efficiente nella forma semi-
forte se i prezzi incorporano tutta l’info
pubblicamente disponibile e desumibile dai
media come gli annunci degli utili, oltre a
tutti i dati storici
• L’efficienza nella forma semi-forte si associa
agli investitori qualificati
• Un mercato è efficiente nella forma forte se i
prezzi riflettono tutta l’info pubblica e
privilegiata o riservata
• Di conseguenza, tutto ciò che è pertinente al
valore delle azioni e che è conosciuto da
almeno un solo investitore (Insider Trading) è
infatti totalmente contenuto nel prezzo delle
azioni
• Infatti, questa forma di efficienza implica
che chi ha l’info confidenziale e preziosa,
ossia l’insider trader sì ha il vantaggio di
guadagnare un extraprofitto, ragion per cui
questo tipo di pratica è vigilata e punita
dagli organi di vigilanza
Le Evidenze dell’EMH
Ross, Westerfield e Jaffe
Forma Forte
Info
Privilegiata
Forma Semi-
forte Info
Pubblica
Forma Debole
Dati Storici
matteo.marcantognini@gmail.com
• Per la forma debole, gli studi di
correlazione seriale ovvero la
correlazione delle serie temporali
dei prezzi e/o rendimenti, con
coefficienti di correlazione intorno
a zero
• Per la forma semi-forte, lo studio
degli eventi e i noti abnormal
returns, rendimenti anomali che si
devono all’info pubblicata durante
il periodo dell’avvenimento di un
evento  RAnomalo = RReale –
RmercatoS&P500
• Per la forma forte, non esistono
prove ma solo la capacità delle
autorità di vigilanza per evitare o
castigare i guadagni illeciti degli
insider che potrebbero fare grandi
profitti su info riservata
matteo.marcantognini@gmail.com
Overreaction and Underreaction
Andrew W. Lo 2007
• A common explanation for departures from the EMH is that investors do not always
react in proper proportion to new information
• For example, in some cases investors may overreact to performance, selling stocks
that have experienced recent losses or buying stocks that have enjoyed recent
gains
• Such overreaction tends to push prices beyond their ‘fair’ or ‘rational’ market value,
only to have rational investors take the other side of the trades and bring prices
back in line eventually
• An implication of this phenomenon is price reversals: what goes up must come
down, and vice versa
• Another implication is that contrarian investment strategies – strategies in which
‘losers’ are purchased and ‘winners’ are sold – will earn superior returns
• For example, using monthly returns of New York Stock Exchange (NYSE) stocks
from 1926 to 1982, DeBondt and Thaler (1985) document the fact that the winners
and losers in one 36-month period tend to reverse their performance over the next
36-month period
• However, the more recent article by Bernard and Thomas (1990) argues that
investors sometimes underreact to information about future earnings contained in
current earnings
matteo.marcantognini@gmail.com
Anomalies
Andrew W. Lo 2007
• Perhaps the most common challenge to the EMH is the anomaly, a
regular pattern in an asset’s returns which is reliable, widely known,
and inexplicable
• The fact that the pattern is regular and reliable implies a degree of
predictability, and the fact that the regularity is widely known implies
that many investors can take can advantage of it
• What are we to make of these anomalies?
• On the one hand, their persistence in the face of public scrutiny
seems to be a clear violation of the EMH
• After all, most of these anomalies can be exploited by relatively
simple trading strategies, and, while the resulting profits may not be
riskless, they seem unusually profitable relative to their risks
• On the other hand, EMH supporters might argue that such persistence
is in fact evidence in favour of EMH or, more to the point, that these
anomalies cannot be exploited to any significant degree because of
factors such as risk or transactions costs
La Anomalie del Mercato Azionario
Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998
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Observed
Market
Anomalies
Daniel,
Hirshleifer
e
Subrahmanyan,
1998
Behavioral Critiques
Andrew W. Lo 2007
matteo.marcantognini@gmail.com
• The most enduring critiques of the EMH revolve around the preferences and
behaviour of market participants
• The standard approach to modelling preferences is to assert that investors
optimize additive time-separable expected utility functions from certain
parametric families – for example, constant relative risk aversion
• However, psychologists and experimental economists have documented a
number of departures from this paradigm, in the form of specific behavioural
biases that are ubiquitous to human decision-making under uncertainty,
several of which lead to undesirable outcomes for an individual’s economic
welfare – for example, overconfidence (Fischoff and Slovic, 1980; Barber and
Odean, 2001; Gervais and Odean, 2001), overreaction (DeBondt and Thaler,
1985), loss aversion (Kahneman and Tversky, 1979; Shefrin and Statman,
1985; Odean, 1998), herding (Huberman and Regev, 2001), psychological
accounting (Tversky and Kahneman, 1981), miscalibration of probabilities
(Lichtenstein, Fischoff and Phillips, 1982), hyperbolic discounting (Laibson,
1997), and regret (Bell, 1982). These critics of the EMH argue that investors
are often – if not always – irrational, exhibiting predictable and financially
ruinous behaviour
La teoria classica e la teoria
comportamentale degli agenti economici
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Teoria Classica
Teoria
Comportamentale
Persone
Preferenze e Scelte non
Assiomatiche
Sub Ottimizzazione Utilità
Agenti Razionali
Preferenze e Scelte
Assiomatiche
Massimizzazione Utilità
I recenti progressi della psicologia evolutiva e delle neuroscienze
cognitive potrebbero essere in grado di conciliare Teoria Classica e
Teoria Comportamentale
La Teoria Classica dell’Utilità della Ricchezza
Markowitz, 1952
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Funzione di utilità della ricchezza u(w), dove Il valore
presente dell’agente economico è all'origine
 l'analisi dell'utilità della ricchezza va dalla
disutilità da perdite di ricchezza all’utilità da
guadagni di ricchezza
 la funzione di utilità (valore) è crescente ma ha dei
tratti in cui la pendenza aumenta seguiti da
intervalli in cui la pendenza diminuisce,
determinando un percorso alternatamente concavo
e convesso
 Comunque, nel III quadrante non si osservano
disutilità cospicue dovute a perdite di ricchezza
come quelle che si possono osservare nella
funzione di utilità della ricchezza di Kanehman e
Tversky, dove inoltre si osserva concavità nel I
quadrante e convessità nel III quadrante
La teoria classica delle preferenze per il
rischio
Microeconomia Pindyck e Rubinfeld
• Un agente economico sceglie fra opzioni rischiose cercando di
massimizzare la sua utilità e ricchezza
• L’utilità attesa è la somma delle utilità corrispondenti a tutti i
risultati possibili ponderati dalle probabilità di accadimento di
ogni risultato
• Le preferenze di un agente economico soddisfano i seguenti
assiomi:
• Assioma 1  Completezza  per due combinazioni qualunque, A e B,
l’agente è «sempre» in grado di dire quale delle due preferisce
• Assioma 2  Transitività  Se una combinazione A è preferibile a una
combinazione B e B è preferibile alla combinazione C allora A deve essere
preferibile a C  Questo assioma garantisce la coerenza delle preferenze
dell’agente economico
• Assioma 3: Non sazietà (o ‘più è meglio’)
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La teoria classica delle preferenze per il
rischio
Microeconomia Pindyck e Rubinfeld
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Sfide all’Efficienza dei Mercati
Ross, Westerfield e Jaffe
Fondamenti dell’EMH
Confronto Comportamentale
all’EMH
• Razionalità: Nuova Info Pubblica  Nuove
Stime dei Prezzi delle Azioni 
Aggiustamento dei Prezzi sul Mercato
• Deviazioni Indipendenti riguardo alla
Razionalità: presupposto delle irrazionalità
compensatorie  spesso (ma non sempre)
gli investitori ottimisti si compensano con
investitori pessimisti  comunque
l’irrazionalità è casuale o aleatoria
• Arbitraggio: le posizioni degli investitori non
qualificati irrazionali si compensano fra di
loro / gli investitori razionali valutano le loro
posizioni su valori sostituti, mantenendo
quelle su titoli sottovalutati e vendendo
quelle su titoli sopravalutati
• Razionalità: molti investitori non raggiungo
il dovuto grado di diversificazione, altri
fanno molto «noise trading» sperperando in
commissioni e pagando imposte sulle
capital gain, alcuni investono pensando alla
minimizzazione delle imposte, altri fanno
l’opposto  seppure non regna,
l’irrazionalità pervade sui mercati
• Deviazioni Indipendenti riguardo alla
Razionalità: Non Aleatorie  Dettate dalle
Euristiche della Rappresentatività
(=valutazioni errate basate su dati
insufficienti), e del Conservatorismo che
comporta l’Underreaction
• Arbitraggio: LIMITATO A POCHI  Notevoli e
Considerevoli Limiti all’Arbitraggio
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Impossibility of efficient markets
Andrew W. Lo 2007
• Grossman and Stiglitz (1980) go even farther – they argue that
perfectly informationally efficient markets are an impossibility for, if
markets are perfectly efficient, there is no profit to gathering
information, in which case there would be little reason to trade and
markets would eventually collapse
• Alternatively, the degree of market inefficiency determines the effort
investors are willing to expend to gather and trade on information,
hence a nondegenerate market equilibrium will arise only when there
are sufficient profit opportunities, that is, inefficiencies, to
compensate investors for the costs of trading and information
gathering
• The profits earned by these attentive investors may be viewed as
‘economic rents’ that accrue to those willing to engage in such
activities
• Who are the providers of these rents?
• Black (1986) gave us a provocative answer: ‘noise traders’, individuals
who trade on what they consider to be information but which is, in
fact, merely noise matteo.marcantognini@gmail.com
The adaptive markets hypothesis  AMH
Andrew W. Lo 2007
• The methodological differences between mainstream and behavioural economics suggest that an
alternative to the traditional deductive approach of neoclassical economics may be necessary to
reconcile the EMH with its behavioural critics
• One particularly promising direction is to view financial markets from a biological perspective and,
specifically, within an evolutionary framework in which markets, instruments, institutions and investors
interact and evolve dynamically according to the ‘law’ of economic selection. Under this view, financial
agents compete and adapt, but they do not necessarily do so in an optimal fashion (see Farmer and Lo,
1999; Farmer, 2002; Lo, 2002; 2004; 2005)
• Clearly the time is now ripe for an evolutionary alternative to market efficiency
• Simon (1955) suggested that individuals are hardly capable of the kind of optimization that neoclassical
economics calls for in the standard theory of consumer choice
• Instead, he argued that humans engage in something he called ‘satisficing’, an alternative to optimization
in which individuals make choices that are merely satisfactory, not necessarily optimal
• The proper response to the question of how individuals determine the point at which their optimizing
behaviour is satisfactory is this: such points are determined not analytically but through trial and error
and, of course, natural selection
• Specifically, the adaptive markets hypothesis can be viewed as a new version of theEMH, derived from
evolutionary principles
• Prices reflect as much information as dictated by the combination of environmental conditions and the
number and nature of ‘species’ in the economy or, to use the appropriate biological term, the ecology
matteo.marcantognini@gmail.com
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The adaptive markets hypothesis  AMH
Andrew W. Lo 2007
• Under the AMH, behavioural biases abound
• Therefore, under the AMH, investment strategies undergo cycles
of profitability and loss in response to changing business
conditions, the number of competitors entering and exiting the
industry, and the type and magnitude of profit opportunities
available
• Recent research in the cognitive neurosciences and economics,
now coalescing into the discipline known as ‘neuroeconomics’,
suggests an important link between rationality in decision-
making and emotion (Grossberg and Gutowski, 1987; Damasio,
1994; Elster, 1998; Lo and Repin, 2002; and Loewenstein, 2000),
implying that the two are not antithetical but in fact
complementary
• The new paradigm of the AMH is still under development, and
certainly requires a great deal more research to render it
‘operationally meaningful’
Competing Theories of Financial Anomalies Brav e Heaton, 2002
• Non si può assumere che tutti gli investitori
abbiano un’intera consapevolezza dei fondamentali
dell’economia
• Non si può assumere che tutti gli investitori
elaborino l’informazione in un modo
completamente razionale, per che essi hanno
svariati pregiudizi cognitivi che danno luogo a
interpretazioni diverse della stessa informazione
• Anche se un investitore ha una conoscenza
notevole dei fondamentali macro e
microeconomici, ella/egli può reagire e agire in un
modo irrazionale
• Inoltre, bisogna distinguere fra razionalità e
aspettative razionali come stabilito dallo stesso
Friedman (economista classico) chi inoltre
stabilisce la distinzione fra disponibilità dell’info
ed elaborazione dell’info
• Su questa distinzione, i teorici comportamentali
poggiano appunto le fondamenta dell’economia
comportamentale facendo enfasi sulla non piena
disponibilità delle informazioni e sulla
elaborazione personale della stessa da parte di
ogni agente economico
Inconfutabile Finanza Comportamentale
Thaler, 1999
• Perhaps the most important
contribution of behavioral
finance on the theory side is
the careful investigation of
the role of markets in
aggregating a variety of
behaviors
• On the empirical side, much of
the effort of behavioral
researchers has been in
uncovering new anomalies
that cause us to think hard
about market efficiency
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Confronto di Evidenze Empiriche fra
EMH e Behavioral Finance
Thaler, 1999
Evidenza Normativa (EMH) Evidenza Empirica (Behavioral)
• Margini: Investitore Marginale = Investitore
Professionale
• Volume: I modelli standard dei mercati
prevedono che i partecipanti limitano il
trading al minimo
• Volatilità: I prezzi cambiano quando si
producono le notizie
• Dividendi: Un investitore razionale
preferirebbe le capital gains ai dividendi, e
le aziende preferirebbero ricomperare azioni
a decretare dividendi
• L’Equity Premium Puzzle: lo si spiega con il
maggiore rischio dell’equity
• Prevedibilità: i rendimenti futuri non sono
prevedibili con l’info disponibile e i
rendimenti passati non sono indicativi…
• Investitore Subottimale = Investitore non
qualificato (ma anche il qualificato!)
• Volume: In un mondo dove si presuppone
che tutti i traders sono razionali, se un
trader compera e l’altro vende entrambi si
domandano per ché la controparte lo fa
• Volatilità: i prezzi sono molto volatili anche
in assenza di news
• Dividendi: sia investitori che grandi aziende
hanno un comportamento pro dividendi, e
quando sono decretati i prezzi salgono
• Il differenziale del rendimento fra equity e
bond è maggiore al premio per il rischio
• Prevedibilità: sulla base dei rendimenti
passati e della valutazione Prezzo / Fair
Value… rendimenti attesi
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La Teoria dei Prospetti: Processo
Decisionale a Rischio
Kanehman e Tversky 1979
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Psicologia ed Economia
Rabin, 1998
• L’economia assume che ogni individuo è un agente
rappresentativo con preferenze complete, stabili,
transitive e coerenti, e che quindi massimizza la sua
utilità attesa U dato il suo vincolo di bilancio
• La ricerca psicologica suggerisce che le preferenze di
una persona sono determinate da cambiamenti nei
risultati relativi al suo livello di riferimento o status quo
• La gente quindi soffre molto di più per le perdite di
quanto gioisce per i guadagni, e tende a commettere
errori nel massimizzare l’utilità dinnanzi l’incertezza,
dovuti ai pregiudizi nella scelta delle proprie preferenze
matteo.marcantognini@gmail.com
Le Preferenze nell’Economia Comportamentale
Rabin, 1998
• Livello di Riferimento, Adattamento e Perdite  ogni
individuo sente la differenza fra la sua situazione corrente e
il proprio status quo  se nel presente l’individuo avverte
un peggioramento rispetto allo status quo le sue aspettative
crollano e viene a meno la razionale massimizzazione
dell’utilità dovuta all’aversione alle perdite
• L’individuo adatta la sua funzione di utilità ai cambiamenti
del proprio livello di riferimento ossia al nuovo status quo
• Si ha quindi un quadro dinamico di massimizzazione
dell’utilità attesa dove l’individuo tiene conto degli effetti
delle sue scelte passate per riadattare le sue scelte
correnti e sotto l’incertezza pensa ai risultati delle scelte
correnti sul futuro livello di riferimento e le scelte future
matteo.marcantognini@gmail.com
Le Preferenze nell’Economia Comportamentale
Rabin, 1998
• Preferenze Sociali e Fair Allocations  citando l’analisi
poetica di Adam Smith sul «self-interest» come
motivazione che non solo guida il comportamento dei
mercati ma anche la sostenibilità e la responsabilità
sociale degli agenti economici, Rabin spiega che la
teoria dell’equità si origina appunto nell’interesse
proprio degli individui e non nell’altruismo
• Vi sono troppe evidenze sperimentali che dimostrano
che il welfare e le preferenze sociali non sono descritte
correttamente dall’altruismo e che la ripartizione dei
beni sociali segue un’appropriatezza eretta sul self
interest
• Molte persone in molti contesti non trovano allettante il
criterio della massimizzazione del beneficio sociale
ovvero la ripartizione in cui si destinano i surplus ai più
bisognosi matteo.marcantognini@gmail.com
Le Preferenze nell’Economia Comportamentale
Rabin, 1998
• Reciprocità e Attribuzione  tendiamo ad essere generosi solo
con chi è generoso  «altruismo reciproco» che si distingue dal
semplice altruismo
• Evidenze in supporto dell’altruismo reciproco provengono dagli
studi sulla contribuzione volontaria ai beni pubblici che gettano
una forte correlazione positiva fra il livello di contribuzione
individuale e il livello di contribuzione collettivo
• Il tasso di contribuzione va da 0% per la scelta individualmente
ottima a 40-60% per la scelta socialmente ottima
• Se esiste comunicazione e coordinazione c’è cooperazione e si
risolve il Dilemma del Prigioniero (Game Theory), ogni individuo
informato sulla contribuzione altrui tende a collaborare e quindi
contribuire al bene comune
• Il volontariato è centrale nella propensione alla ritorsione contro
le azioni negative
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Le Euristiche
Tortoriello e Tabacchi, 2017
Rappresentatività Disponibilità Ancoraggio
Errore di valutazione delle
probabilità degli eventi secondo la
loro rappresentatività:
• Errore di Conferma =
confirmation bias
• Giudizio Retrospettivo =
hindsight bias
• Sovrappesare info recente
(momentum) e sottopesare
info passata (mean
reversion)  winner-loser-
effect (contrarian
strategies)
• Eccesso di Sicurezza =
Overconfidence
• Illusione di Controllo
• Autoattribuzione = self
attribution bias
Disposition Effect  tendenza
a vendere gli investimenti
vincenti troppo presto prima di
realizzare tutti i potenziali
guadagni mentre si
trattengono gli investimenti in
perdita più a lungo sperando
che generino un profitto
Errore di valutazione delle
probabilità degli eventi
secondo la loro frequenza
nella memoria e non secondo
la loro effettiva frequenza
Dipende molto anche
dall’attenzione che un titolo ha
sui media che rende agli
investitori attention-based
buyers
L’investitore stabilisce un
punto di riferimento inziale
con l’info disponibile e che può
essere fissato in modo
neutrale ma che può essere
aggiornato con le nuove info:
• Effetto Dotazione = status
quo bias
• Avversione alle perdite =
loss aversion and loss pain
• Diversificazione Ingenua =
naive diversification
• Pregiudizio Domestico =
home bias
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Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
• Il paradigma dell’uomo razionale:
• Prospetti = (x1,p1; …; xn,pn)
• Utilità Attesa = U(x1,p1; …; xn,pn) = p1*u(x1) + … + pn*u(xn)
• Effetto Accumulazione  dato un livello w, il prospetto è accettabile se
U(w+x1,pi; …; xn,pn) > U(w) e ciò che importa è lo stato finale non la
variazione
• Aversione al rischio  la funzione di utilità è concava
• Processo Decisionale in situazioni di rischio
• Teoria dei Prospetti di Kahneman e Tversky che mette a fuoco i
cambiamenti nei livelli di ricchezza al posto del livello della ricchezza
• Guadagni e perdite sono misurati con rispetto a un punto di riferimento e
la pendenza della funzione nella regione convessa delle perdite è 2,5
volte la pendenza della regione concava dei guadagni
• Gli sbiechi cognitivi e le euristiche
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Il Modello della Teoria dei
Prospetti di Kahneman e Tversky
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Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
Cognitive Biases ed Euristiche: regole cognitive basate da dati
disciplinari ma frutto di approssimazioni tramite strumenti empirici
• Effetto Ancoraggio  ancorarsi al punto di riferimento (neutrale) memorizzato in
precedenza  status quo bias
• Avversione alle perdite e al rischio  siccome la funzione di utilità nella regione
delle perdite ha una pendenza maggiore è intuitivo inferire che il valore
psicologico della perdita è maggiore al valore psicologico del guadagno  loss
pain > gain pleasure
• Conservatorismo  aversione all’incertezza che rende preferibile e accettabile
la situazione corrente piuttosto che cercare di dare una svolta
• Contabilità Mentale  deriva dalla teoria dei prospetti  ripartire i guadagni
(i.e., distribuzione dividendi), integrare le perdite, integrare piccole perdite a
grandi guadagni e separare i piccoli guadagni dalle grandi perdite
• Autoattribuzione  self attribution bias  attribuirsi i successi e scaricare sulla
sfortuna o sugli altri gli insuccessi  Overconfidence degli esperti
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Effetto Ancoraggio
Il punto di riferimento è all’origine
della funzione di utilità-valore e
quindi l’investitore è ancorato a
questo punto di neutralità dove non
accusa utilità
L’investitore è sensibile ai
cambiamenti rispetto al reference
point e come spiega Rabin le
preferenze dell’investitore sono
spesso determinate dai risultati
relativi al livello di riferimento e
non meramente dal livello assoluto
dei risultati stessi
I cambiamenti di valore danno
luogo all’utilità percepita
dall’investitore
Se l’investitore guadagna dagli
investimenti ha una utilità
marginale decrescente con il
crescere dei guadagni
Se l’investitore ha perdite ha una
disutilità marginale crescente con
l’aumentare delle perdite con
rispetto al reference point di
neutralità e accusa loss aversion
e loss pain
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Contabilità Mentale, Avversione alle Perdite e
Rendimenti Individuali delle Azioni
Barberis e Huang, 2001
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Contabilità Mentale e Aversione alle Perdite
Barberis e Huang, 2001
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Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
matteo.marcantognini@gmail.com
Per ché i prezzi delle azioni dipendono dalle percezioni degli
investitori?
Non solo gli investitori non qualificati ma anche gli investitori
qualificati sebbene abbiano tutti gli strumenti di analisi e
valutazione per determinare quali azioni hanno un prezzo al
di sotto o al di sopra del loro fair value, possono contribuire
all’irrazionalità del mercato che si manifesta con l’eccessiva
volatilità dei prezzi o con le bolle dei prezzi, come
conseguenza della percezione (irrazionale) che persuade a
vendere (selloff) o a comprare, che è simile ma diversa alla
consapevolezza (razionale) che potrebbe convincere a non
sovra reazionare o sotto reazionare a seconda degli eventi,
dei movimenti del mercato e del rumore delle news
Psicologia dell’Investitore e Sotto- e
Sovra- Reazione del Mercato dei Titoli
Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Ritrovamenti su Overconfidence e Overreaction
Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998
• Overconfidence e Biased Self-Attibution
• Gli investitori esperti si ritengono più abili e tendono a sottostimare gli errori
delle loro stime
• Inoltre la loro confidenza si rafforza a misura che le loro analisi coincidono con
l’info pubblica
• Se gli investitori qualificati sono overconfidenti, allora:
• I movimenti dei prezzi risultanti da info riservate si rivertono parzialmente nel
lungo termine
• I movimenti dei prezzi in relazione a info pubblica sono correlati positivamente
con posteriori cambiamenti
• Se gli investitori sono overconfidenti, I cambiamenti dei prezzi sono non
condizionalmente e negativamente correlati sia nel corto che nel lungo periodo
• L’Overconfidence incrementa la volatilità intorno a segnalazione privilegiata ma
la può aumentare o diminuire intorno a segnalazione pubblica
• Se una azione è sottovalutata o sopravalutata può aumentare la probabilità che
si verifichi un evento positivo o negativo rispettivamente
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Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
Investitori Non Qualificati Investitori Qualificati
• Influenzati dall’intorno e proclivi al
disposition efffect, mantenendo in
portafoglio gli investimenti perdenti
sperando siano vincenti nel futuro
• Taxation Effect nel timing di realizzazione
guadagni
• Tendono alla rotazione frequente degli
investimenti subendo pesanti costi di
transazione
• Quanto più trading, peggiore rendimenti
• Quanto più semplice fare trading, maggiori
transazioni  maggiori costi
• Quanto maggiore info, maggiore attention-
based buyers e più errori cognitivi
• Trading Online  Info saturation
• Illusione di Consapevolezza
• Illusione di Controllo
• Self-attribution bias e Overconfidence per
cui tendono a sottostimare i loro errori e a
sovrastimare i loro accertamenti
• Optimism e sottostimazione del rischio
• Overreation su info privilegiata e
Underreaction su info pubblica
• Home bias
• Confirmation bias
• Hindsight bias
• Influenzati dall’intorno dei colleghi advisors
e analysts
• Tendono a ribadire l’info disponibile e/o
privilegiata con le loro euristiche ed errori
cognitivi
• Consigliano e investono su azioni e fondi
tematici alla moda
• Sono ancora più attention-based investors
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Disposition Effect
Odean, 1998
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Trading is Harzardaus to Wealth
Barber e Odean, 2000
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Do Investors Trade Too Much Odean, 1998
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Clearly Irrational Financial Market Behavior
Potehman e Serbin, 2003
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Clearly Irrational Financial Market Behavior
Potehman e Serbin, 2003
matteo.marcantognini@gmail.com
Overconfidence Reduces the
Perception o Risk Odean, Hirshleifer et al
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Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
Arbitraggio e Razionalità
Aggiustamenti del Mercato
• La Legge di Un Solo Prezzo? = Asset Identici? ? Prezzi Identici?
• L’arbitraggio è limitato da limitazioni delle operazioni allo scoperto shorting o
shortselling
Domanda e Arbitraggio
• L’arbitraggio è la compera-vendita simultanea dello stesso bene a due prezzi
diversi in due piazze diverse documentata da Modigliani e Miller e da Black e
Scholes nella Teoria degli Investimenti
• L’arbitraggio dovrebbe appiattire la Curva di Domanda delle Azioni
Ipotesi dei Mercati Efficienti
• Solo una Ipotesi non provata e quindi non è teoria per che carente di un modello
di equilibrio dei prezzi e si fonda nel caso delle aioni su arbitraggi di azioni
sostitute e non di azioni identiche
Categorizzazione della Causalità nella Finanza Comportamentale
• Finanza Comportamentale = Incertezza Strutturale
• Il problema delle teorie generali in finanza è che una teoria non può spiegare ciò
che illustra un’altra teoria matteo.marcantognini@gmail.com
Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
I Limiti dell’Arbitraggio
• Il modello teorico dell’arbitraggio è poco riscontrabile nella pratica, non solo per gli
investitori e traders non qualificati ma anche per gli investment manager e per I
trader professionisti
• L’arbitraggio professionale è un business esclusivo riservato a poche istituzioni con
forte potere negoziale, enorme finanziamento e capaci di correre il rischio
complessivo  questi arbitrageurs non sono quelli che propone l’EMH
(indispensabili per mantenere l’efficienza)
• Tale come proposto l’arbitraggio sarebbe libero di rischio mentre infatti il rischio è
molto elevato soprattutto nella vendita allo scoperto dell’asset oggetto di
arbitraggio
• L’arbitraggio si concentra sui mercati obbligazionari e cambiari, e non sui mercati
azionari poiché nei primi è possibile gestire, calcolare e minimizzare il rischio
• L’elasticità prezzo della domanda del titolo dovrebbe essere -∞ , ovvero un titolo a
domanda perfettamente elastica
• Elevati costi di informazione e di transazione
• Volatilità elevate  “Noise Trader”  Investitori Irrazionali
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I Limiti dell’Arbitraggio
Shleifer e Vishny, 1997
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I Limiti dell’Arbitraggio
Shleifer e Vishny, 1997
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Salita e Discesa dei Prezzi degli Internet Stocks
Ofek e Richardson, 2003
matteo.marcantognini@gmail.com
L’Arbitraggio Appiattisce le Curve della Domanda?
Wurgler e Zhuravskaya, 2002
matteo.marcantognini@gmail.com
Finanza Aziendale
Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
matteo.marcantognini@gmail.com
Il management pensa che il
mercato sottostima l’impresa,
quindi, il management non prende
in considerazione i progetti con
VPN (VAN) positivo che richiedano
finanziamento
Il management sovrastima i
progetti interni e, sebbene non
abbia l’intenzione di danneggiare
gli interessi dei soci, decide
intraprenderli anche se hanno
VPN/VAN negativo
1. Errori e Sbiechi Cognitivi nella
predizione dei Flussi di Cassa
2. Pecking Order (=Preferenza
Ordinata) sulla Struttura di Capitale
3. Concorrenza per la Cassa
Aziendale
4. Resistenza all’Acquisizione
dell’Impresa
L’EMH e la Finanza Aziendale
Comportamentale
Brealey, Myers e Allen
Le imprese devono affrontare decisioni di
investimento e decisioni di finanziamento fra di loro
contrastanti
Si decide d’investire nei progetti che aggiungano più
valore all’impresa ma è difficile aggiungere valore
con buone decisioni di finanziamento per tali
progetti
Ciò per che se i mercati di debito e capitale di
rischio sono ritenuti efficienti, si crea competizione
nei suddetti mercati finanziari fra investitori datori di
fondi e fra aziende prenditrici di fondi, eliminando le
opportunità di ottenere guadagni e rendendo più
giusti i prezzi delle emissioni di obbligazioni e azioni
Ma i CFO delle aziende devono conciliare l’EMH con
la Finanza Comportamentale affinché possano
prendere sagge decisioni di finanziamento
Siccome esistono evidenze ragionevoli che i mercati
non sempre sono efficienti, il management può
trarre profitto delle opportunità di finanziamento
generate dalle anomalie di mercato
Finanza Aziendale Comportamentale
Heaton, Corporate Financial Management, 2002
matteo.marcantognini@gmail.com
Istituzioni di Finanza Comportamentale
Cándido Pérez, IESA, 2008
matteo.marcantognini@gmail.com
Psicologia dei Mercati di Valori
• Secondo Kahneman, uno scenario attraente per l’investitore si converte in una
predizione, quando è solo una sua preferenza
• Secondo Wärneryd (Stock-Market Psycology), il paradigma dominante degli
economisti non tiene conto delle differenze intrinseche del genere umano che
tendono ad invalidare le teorie economiche generali che non possono spiegare gli
effetti aggregati della psicologia sui mercati come le bolle e il rumore che sono
ammortizzati dagli investitori passivi  I Prezzi vengono distorti da svariati fattori:
• Cognitivi, Emozionali, Morali, Etici, Sociali che prevalgono sui Fondamentali
• Attese Irrazionali alterano le Attese Razionali
• I Prezzi cambiano anche in Assenza o per Mancanza di Informazione
• Elevate Correlazioni fra i prezzi delle azioni di imprese con diverse attese di crescita
• Secondo Shleifer, dalle osservazioni empiriche sorge un modello dell’investitore
reale: A Model of Investor Sentiment
• Prior Views
• Public Notice
• Repeated
Public Notice
CONSERVATISM
REPRESENTATISM
UNDERREACTION
OVERREACTION
matteo.marcantognini@gmail.com
Il Sentimento dell’Investitore
Baker e Wurgler, 2007
matteo.marcantognini@gmail.com
Il Sentimento dell’Investitore
Baker e Wurgler, 2007
matteo.marcantognini@gmail.com
The x-axis orders stocks according to how
difficult they are to value and arbitrage. Bond-
like stocks, such as regulated utilities, are
toward the left; stocks of companies that are
newer, smaller, more volatile, distressed, or
extreme growth are toward the right. The y-
axis measures prices, with P* denoting
fundamental values, which, of course, can
vary over time. The lines then illustrate the
basic hypotheses about how stock valuations
are affected by swings in sentiment. High
sentiment should be associated with high
stock valuations, particularly for the stocks
that are hardest to value and to arbitrage. Low
sentiment works in the reverse direction. In
the absence of sentiment, stocks are, on
average, assumed to be correctly priced at P*.
Teoria dei Prospetti e Prezzi degli Asset
Barberis, Huang e Santos, 2001
matteo.marcantognini@gmail.com
Il Comportamento del Gregge
Investopedia Accademy
• Un istinto di gregge è un comportamento in cui le
persone si uniscono a gruppi e seguono le azioni degli
altri
• La pastorizia si verifica in finanza quando gli investitori
seguono la folla invece della propria analisi
• Ha una storia di rialzi e svendite di mercato ampi e
infondati, spesso basati sulla mancanza di un supporto
fondamentale che li giustifichi
• La bolla delle dotcom della fine degli anni '90 e dei
primi anni 2000 è un ottimo esempio degli effetti
dell'istinto del gregge
• Le persone possono evitare la pastorizia facendo le
proprie ricerche, prendendo le proprie decisioni e
assumendosi dei rischi
matteo.marcantognini@gmail.com
Psicologia e la Crisi
Finanziaria del 2007-2008
Barberis, 2011
matteo.marcantognini@gmail.com
L’Investitore Consapevole T=0
Investitore
Informato
Scelte e
Decisioni
Consapevoli
Rendimenti
Attesi
matteo.marcantognini@gmail.com
Occorrono strategie per aiutare le persone a risolvere gli
errori mentali e insidie emotive raccomandando alcuni
importanti approcci di investimento per coloro che
investono in azioni e fondi comuni di investimento
Aspetti Della Psicologia dell’Investitore nella
Costruzione del Portafoglio
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Pregiudizi di Giudizio:
1) Overconfidence  Sovra-confidenza
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Pregiudizi di Giudizio:
2) Optimism  Ottimismo
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Pregiudizi di Giudizio:
3) Hindsight  Comprensione Retrospettiva
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Pregiudizi di Giudizio: 4) Overreaction to
Chance Events  Sovra-reazione a Eventi Casuali
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 1) Non-Linear Weighting of
Probabilities  Ponderazione Non Proporzionale delle Probabilità
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 2) People Value Changes,
not States  La Gente Valuta i Cambiamenti e non gli Stati
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 3) Value Function 
Funzione di Valore / Utilità
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 3) Value Function 
Funzione di Valore / Utilità
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 4) Purchase Price as a Reference
Point  Prezzo di Acquisto come Punto di Riferimento
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 5) Narrow Framing 
Inquadramento Stretto
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori nelle Preferenze: 6) Repeated Gambles and Risk
Policies  Ripetere Scommesse e Politiche di Rischio
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Errori
nelle
Preferenze:
7)
Short
and
Long
Views

Vista
Corta
e
Lunga
Kahneman
e
Riepe,
1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Vivere con le Conseguenze delle
Decisioni Prese
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Vivere con le Conseguenze delle
Decisioni Prese
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
Rincrescimento e Propensione al Rischio
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
income.
Rimpianto e Propensione al Rischio
Kahneman e Riepe, 1998
matteo.marcantognini@gmail.com
L’Investitore Consapevole T=1
Monitoraggio
dell’Investitore
Performance
Investimenti
Rendicontazione
Rendimenti
matteo.marcantognini@gmail.com
Consulenza ed Educazione Finanziaria efficaci mitigano gli
errori nelle credenze, di scelta e di preferenze instabili  I
clienti formati e informati potranno avvicinarsi ai loro
obiettivi d’investimento se e solo se mitigate tali anomalie
Incrementando la partecipazione al mercato azionario,
migliorando la percezione della relazione
rischio/rendimento, impulsando la diversificazione ed
evitando l’eccessiva movimentazione del portafoglio
Grazie alla Finanza
Comportamentale
La Consulenza
Finanziaria
può arginare
gli errori cognitivi
Guidando
gli investitori
nel processo
decisionale nel loro
Migliore Interesse
Kahneman e Riepe,
1998

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  • 1. Comportamento dei Mercati Finanziari dall’EMH all’AMH Istituzioni di Finanza Comportamentale matteo.marcantognini@gmail.com
  • 2. Mercati Finanziari InEfficienti e IrRazionali IPOTESI DEL MERCATO EFFICIENTE FINANZA COMPORTAMENTALE ANOMALIE DEL MERCATO matteo.marcantognini@gmail.com Un mercato si considera efficiente se le informazioni si diffondono rapidamente tra gli investitori e, quindi, si trasferiscono velocemente e correttamente sui prezzi Non sempre infatti la diffusione delle info avviene in modo omogeneo tra gli operatori e questo causa un certo ritardo nell’adeguamento dei prezzi e fenomeni di sotto- e sopra- reazione La velocità con cui i prezzi si aggiustano è funzione inversa del ritardo con cui le info passano dagli investitori qualificati a quelli non professionisti Mentre la finanza accademica convenzionale enfatizza teorie come la Modern Portfolio Theory (MPT) e l'Efficient Market Hypothesis (EMH), la finanza comportamentale documenta le osservazioni empiriche delle anomalie di mercato indagando sui fattori cognitivi e le questioni emotive che influenzano il processo decisionale di individui, gruppi e organizzazioni Fattori psicologici come eccesso di fiducia e dissonanza cognitiva danno luogo alla teoria del rimpianto e alla teoria dei prospetti
  • 3. Event Studies and The Efficient Market Hipothesis Fama, Fisher, Jensen e Roll (EMH by FFJR 1969) matteo.marcantognini@gmail.com
  • 4. L’Esuberanza Irrazionale Citazione https://muse.jhu.edu/book/64471/ matteo.marcantognini@gmail.com L'economista vincitore del Premio Nobel Robert Shiller, che ha messo in guardia sia dalla bolla tecnologica che da quella immobiliare, avverte che i segnali di esuberanza irrazionale tra gli investitori sono solo aumentati dalla crisi finanziaria del 2008- 2009. Con gli alti prezzi delle azioni e delle obbligazioni e l'aumento del costo delle abitazioni, il boom post-subprime potrebbe rivelarsi un altro esempio dell'influente argomento di Shiller secondo cui la volatilità guidata dalla psicologia è una caratteristica intrinseca di tutti i mercati degli asset. In altre parole, esuberanza irrazionale è più attuale che mai.
  • 5. Inefficient Markets An Introduction to Behavioral Finance Andrei Shleifer, Oxford University Press, 2000 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 6. Più esuberanza irrazionale? Uno sguardo ai prezzi delle azioni https://www.stlouisfed.org/on-the-economy/2021/january/irrational- exuberance-look-stock-prices Dopo un enorme calo durante la crisi finanziaria del 2007- 09, i prezzi delle azioni sono aumentati vertiginosamente, in particolare dal loro nadir indotto dal COVID-19 nel marzo 2020. La figura seguente mostra che i prezzi per il Dow Jones Industrial Average e l'S&P 500 sono approssimativamente raddoppiati nel negli ultimi sette anni ed è triplicato in 10 anni, e queste misure sottovalutano il rendimento totale perché ignorano i dividendi. matteo.marcantognini@gmail.com
  • 7. Reconciling the EMH with Behavioral Anomalies Andrew W. Lo 2007 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 8. Percorso dello S&P500 1997-2023 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 9. The Efficient Market Hipotesis Andrew W. Lo 2007 • The origins of the EMH can be traced back to the work of two individuals in the 1960s: Eugene F. Fama and Paul A. Samuelson • Remarkably, they independently developed the same basic notion of market efficiency from two rather different research agendas • These differences would propel the them along two distinct trajectories leading to several other breakthroughs and milestones, all originating from their point of intersection, the EMH • Like so many ideas of modern economics, the EMH was first given form by Paul Samuelson (1965), whose contribution is neatly summarized by the title of his article: ‘Proof that Properly Anticipated Prices Fluctuate Randomly’ • In an informationally efficient market, price changes must be unforecastable if they are properly anticipated, that is, if they fully incorporate the information and expectations of all market participants • In contrast to Samuelson’s path to the EMH, Fama’s (1963; 1965a; 1965b, 1970) seminal papers were based on his interest in measuring the statistical properties of stock prices, and in resolving the debate between technical analysis (the use of geometric patterns in price and volume charts to forecast future price movements of a security) and fundamental analysis (the use of accounting and economic data to determine a security’s fair value) • The EMH’s concept of informational efficiency has a Zen-like, counter-intuitive flavour to it: the more efficient the market, the more random the sequence of price changes generated by such a market, and the most efficient market of all is one in which price changes are completely random and unpredictable • A decade after Samuelson’s (1965) and Fama’s (1965a; 1965b; 1970) landmark papers, many others extended their framework to allow for risk-averse investors, yielding a ‘neoclassical’ version of the EMH where price changes, properly weighted by aggregate marginal utilities, must be unforecastable (see, for example, LeRoy, 1973; M. Rubinstein, 1976; and Lucas, 1978) • In markets where, according to Lucas (1978), all investors have ‘rational expectations’, prices do fully reflect all available information and marginal-utilityweighted prices follow martingales
  • 10. The Random Walk Hipotesis Andrew W. Lo 2007 • The importance of the EMH stems primarily from its sharp empirical implications many of which have been tested over the years • Much of the EMH literature before LeRoy (1973) and Lucas (1978) revolved around the random walk hypothesis (RWH) and the martingale model, two statistical descriptions of unforecastable price changes that were initially taken to be implications of the EMH • One of the first tests of the RWH was developed by Cowles and Jones (1937), who compared the frequency of sequences and reversals in historical stock returnsCootner (1962; 1964), Fama (1963; 1965a), Fama and Blume (1966), and Osborne (1959) perform related tests of the RWH and, with the exception of Cowles and Jones (who subsequently acknowledged an error in their analysis – Cowles, 1960), all of these articles indicate support for the RWH using historical stock price data • French and Roll (1986) document a related phenomenon: stock return variances over weekends and exchange holidays are considerably lower than return variances over the same number of days when markets are open • This difference suggests that the very act of trading creates volatility, which may well be a symptom of Black’s (1986) noise traders • For holding periods much longer than one week, Fama and French (1988) and Poterba and Summers (1988) find negative serial correlation in US stock returns indexes using data from 1926 to 1986 • Finally, Lo (1991) considers another aspect of stock market prices long thought to have been a departure from the RWH: long-term memory matteo.marcantognini@gmail.com
  • 11. Random Walks De Fusco et al matteo.marcantognini@gmail.com Passeggiata Aleatoria Brealey, Myers e Allen Il concetto di mercati di capitale efficienti è un esempio di ritrovamento casuale dallo statistico inglese Maurice Kendall nel 1953 che rispetto ai prezzi delle azioni e delle commodities aveva l’attesa che questi seguissero un ciclo Invece, la rotta seguita dai prezzi sembrava essere erratica ovvero errante o mutante Infatti, le serie temporali dei prezzi hanno una correlazione fra i prezzi di due giornate successive intorno a zero Ciò significa che i cambiamenti successivi nei prezzi sono indipendenti e non esistono schemi ripetitivi nel cambiamento dei prezzi Le variazioni dei prezzi sono indipendenti fra di loro
  • 12. Il comportamento dell’investitore tende ad eliminare i modelli ciclici, secondo l’EMH Ross, Westerfield e Jaffe matteo.marcantognini@gmail.com
  • 13. Mercati di Capitale Efficienti Ross, Westerfield e Jaffe CARATTERISTICHE • Un mercato di capitale efficiente è quello in cui i prezzi delle azioni riflettono interamente l’informazione disponibile • Le azioni delle aziende che aggiungono valore investendo in progetti che hanno elevata probabilità di produrre utili e flussi di cassa nel futuro prossimo hanno crescente probabilità di aumentare il loro prezzo immediatamente • Ogni nuova informazione su una azienda si riflette istantaneamente sul prezzo delle sue azioni • Quindi, gli investitori solo possono attendersi un tasso normale di rendimento e le aziende possono solo sperare di ricevere un valore giusto per le azioni che vendono nel mercato • In un mercato efficiente, le opportunità di investimento e le opportunità di finanziamento sono disponibili solo al fair value, con rendimenti attesi giusti per gli investitori e costi di capitale giusti per le aziende matteo.marcantognini@gmail.com PRESUPPOSTI • Razionalità  si presuppone che tutti gli investitori sono razionali e quando vengono a conoscenza di nuova informazione, accomodano le loro stime sui prezzi delle azioni in un modo razionale • Deviazioni indipendenti rispetto alla realtà  talvolta gli investitori si lasciano trascinare dall’ottimismo e talvolta rimangono intrappolati nel pessimismo  irrazionalità compensatorie • Arbitraggio  in un mercato perfetto, efficiente e competitivo, le opportunità di arbitraggio sono scarse, ma se si presentano sono effimere  comunque se l’arbitraggio degli investitori professionali domina la speculazione degli investitori al dettaglio, i mercati saranno tuttavia efficienti
  • 14. Reazione del prezzo di un’azione a una nuova informazione nei mercati efficienti e nei mercati inefficienti Ross, Westerfield e Jaffe • The solid line represents the path taken by the stock in an efficient market • In this case the price adjusts immediately to the new information so that further changes take place in the price of the stock • The dotted line depicts a delayed reaction • Here it takes the market 30 days to fully absorb the information • Finally, the broken line illustrates an overreaction and subsequent correction back to the true price • The broken line and the dotted line show the paths that the stock price might take in an inefficient market • If the price of the stock takes several days to adjust, trading profits would be available to investors who bought at the date of the announcement and sold once the price settled back to the equilibrium matteo.marcantognini@gmail.com
  • 15. Forma Debole dell’EMH Ross, Westerfield e Jaffe • Un mercato di capitale è efficiente nella forma debole se incorpora totalmente l’info dei dati storici nel prezzo corrente • Infatti, la forma debole corrisponde al fenomeno della passeggiata aleatoria o random walk la cui espressione matematica è: • Pt = Pt-1 + Rendimento atteso + Errore aleatorio • L’errore stocastico si deve alla nuova informazione • Gli scambi continui dei titoli creano un andamento casuale dei prezzi e questa forma di efficienza si associa agli investitori non qualificati matteo.marcantognini@gmail.com Forma Semi-forte e Forma Forte Ross, Westerfield e Jaffe • Un mercato è efficiente nella forma semi- forte se i prezzi incorporano tutta l’info pubblicamente disponibile e desumibile dai media come gli annunci degli utili, oltre a tutti i dati storici • L’efficienza nella forma semi-forte si associa agli investitori qualificati • Un mercato è efficiente nella forma forte se i prezzi riflettono tutta l’info pubblica e privilegiata o riservata • Di conseguenza, tutto ciò che è pertinente al valore delle azioni e che è conosciuto da almeno un solo investitore (Insider Trading) è infatti totalmente contenuto nel prezzo delle azioni • Infatti, questa forma di efficienza implica che chi ha l’info confidenziale e preziosa, ossia l’insider trader sì ha il vantaggio di guadagnare un extraprofitto, ragion per cui questo tipo di pratica è vigilata e punita dagli organi di vigilanza
  • 16. Le Evidenze dell’EMH Ross, Westerfield e Jaffe Forma Forte Info Privilegiata Forma Semi- forte Info Pubblica Forma Debole Dati Storici matteo.marcantognini@gmail.com • Per la forma debole, gli studi di correlazione seriale ovvero la correlazione delle serie temporali dei prezzi e/o rendimenti, con coefficienti di correlazione intorno a zero • Per la forma semi-forte, lo studio degli eventi e i noti abnormal returns, rendimenti anomali che si devono all’info pubblicata durante il periodo dell’avvenimento di un evento  RAnomalo = RReale – RmercatoS&P500 • Per la forma forte, non esistono prove ma solo la capacità delle autorità di vigilanza per evitare o castigare i guadagni illeciti degli insider che potrebbero fare grandi profitti su info riservata
  • 17. matteo.marcantognini@gmail.com Overreaction and Underreaction Andrew W. Lo 2007 • A common explanation for departures from the EMH is that investors do not always react in proper proportion to new information • For example, in some cases investors may overreact to performance, selling stocks that have experienced recent losses or buying stocks that have enjoyed recent gains • Such overreaction tends to push prices beyond their ‘fair’ or ‘rational’ market value, only to have rational investors take the other side of the trades and bring prices back in line eventually • An implication of this phenomenon is price reversals: what goes up must come down, and vice versa • Another implication is that contrarian investment strategies – strategies in which ‘losers’ are purchased and ‘winners’ are sold – will earn superior returns • For example, using monthly returns of New York Stock Exchange (NYSE) stocks from 1926 to 1982, DeBondt and Thaler (1985) document the fact that the winners and losers in one 36-month period tend to reverse their performance over the next 36-month period • However, the more recent article by Bernard and Thomas (1990) argues that investors sometimes underreact to information about future earnings contained in current earnings
  • 18. matteo.marcantognini@gmail.com Anomalies Andrew W. Lo 2007 • Perhaps the most common challenge to the EMH is the anomaly, a regular pattern in an asset’s returns which is reliable, widely known, and inexplicable • The fact that the pattern is regular and reliable implies a degree of predictability, and the fact that the regularity is widely known implies that many investors can take can advantage of it • What are we to make of these anomalies? • On the one hand, their persistence in the face of public scrutiny seems to be a clear violation of the EMH • After all, most of these anomalies can be exploited by relatively simple trading strategies, and, while the resulting profits may not be riskless, they seem unusually profitable relative to their risks • On the other hand, EMH supporters might argue that such persistence is in fact evidence in favour of EMH or, more to the point, that these anomalies cannot be exploited to any significant degree because of factors such as risk or transactions costs
  • 19. La Anomalie del Mercato Azionario Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 21. Behavioral Critiques Andrew W. Lo 2007 matteo.marcantognini@gmail.com • The most enduring critiques of the EMH revolve around the preferences and behaviour of market participants • The standard approach to modelling preferences is to assert that investors optimize additive time-separable expected utility functions from certain parametric families – for example, constant relative risk aversion • However, psychologists and experimental economists have documented a number of departures from this paradigm, in the form of specific behavioural biases that are ubiquitous to human decision-making under uncertainty, several of which lead to undesirable outcomes for an individual’s economic welfare – for example, overconfidence (Fischoff and Slovic, 1980; Barber and Odean, 2001; Gervais and Odean, 2001), overreaction (DeBondt and Thaler, 1985), loss aversion (Kahneman and Tversky, 1979; Shefrin and Statman, 1985; Odean, 1998), herding (Huberman and Regev, 2001), psychological accounting (Tversky and Kahneman, 1981), miscalibration of probabilities (Lichtenstein, Fischoff and Phillips, 1982), hyperbolic discounting (Laibson, 1997), and regret (Bell, 1982). These critics of the EMH argue that investors are often – if not always – irrational, exhibiting predictable and financially ruinous behaviour
  • 22. La teoria classica e la teoria comportamentale degli agenti economici matteo.marcantognini@gmail.com Teoria Classica Teoria Comportamentale Persone Preferenze e Scelte non Assiomatiche Sub Ottimizzazione Utilità Agenti Razionali Preferenze e Scelte Assiomatiche Massimizzazione Utilità I recenti progressi della psicologia evolutiva e delle neuroscienze cognitive potrebbero essere in grado di conciliare Teoria Classica e Teoria Comportamentale
  • 23. La Teoria Classica dell’Utilità della Ricchezza Markowitz, 1952 matteo.marcantognini@gmail.com Funzione di utilità della ricchezza u(w), dove Il valore presente dell’agente economico è all'origine  l'analisi dell'utilità della ricchezza va dalla disutilità da perdite di ricchezza all’utilità da guadagni di ricchezza  la funzione di utilità (valore) è crescente ma ha dei tratti in cui la pendenza aumenta seguiti da intervalli in cui la pendenza diminuisce, determinando un percorso alternatamente concavo e convesso  Comunque, nel III quadrante non si osservano disutilità cospicue dovute a perdite di ricchezza come quelle che si possono osservare nella funzione di utilità della ricchezza di Kanehman e Tversky, dove inoltre si osserva concavità nel I quadrante e convessità nel III quadrante
  • 24. La teoria classica delle preferenze per il rischio Microeconomia Pindyck e Rubinfeld • Un agente economico sceglie fra opzioni rischiose cercando di massimizzare la sua utilità e ricchezza • L’utilità attesa è la somma delle utilità corrispondenti a tutti i risultati possibili ponderati dalle probabilità di accadimento di ogni risultato • Le preferenze di un agente economico soddisfano i seguenti assiomi: • Assioma 1  Completezza  per due combinazioni qualunque, A e B, l’agente è «sempre» in grado di dire quale delle due preferisce • Assioma 2  Transitività  Se una combinazione A è preferibile a una combinazione B e B è preferibile alla combinazione C allora A deve essere preferibile a C  Questo assioma garantisce la coerenza delle preferenze dell’agente economico • Assioma 3: Non sazietà (o ‘più è meglio’) matteo.marcantognini@gmail.com
  • 25. La teoria classica delle preferenze per il rischio Microeconomia Pindyck e Rubinfeld matteo.marcantognini@gmail.com
  • 26. Sfide all’Efficienza dei Mercati Ross, Westerfield e Jaffe Fondamenti dell’EMH Confronto Comportamentale all’EMH • Razionalità: Nuova Info Pubblica  Nuove Stime dei Prezzi delle Azioni  Aggiustamento dei Prezzi sul Mercato • Deviazioni Indipendenti riguardo alla Razionalità: presupposto delle irrazionalità compensatorie  spesso (ma non sempre) gli investitori ottimisti si compensano con investitori pessimisti  comunque l’irrazionalità è casuale o aleatoria • Arbitraggio: le posizioni degli investitori non qualificati irrazionali si compensano fra di loro / gli investitori razionali valutano le loro posizioni su valori sostituti, mantenendo quelle su titoli sottovalutati e vendendo quelle su titoli sopravalutati • Razionalità: molti investitori non raggiungo il dovuto grado di diversificazione, altri fanno molto «noise trading» sperperando in commissioni e pagando imposte sulle capital gain, alcuni investono pensando alla minimizzazione delle imposte, altri fanno l’opposto  seppure non regna, l’irrazionalità pervade sui mercati • Deviazioni Indipendenti riguardo alla Razionalità: Non Aleatorie  Dettate dalle Euristiche della Rappresentatività (=valutazioni errate basate su dati insufficienti), e del Conservatorismo che comporta l’Underreaction • Arbitraggio: LIMITATO A POCHI  Notevoli e Considerevoli Limiti all’Arbitraggio matteo.marcantognini@gmail.com
  • 27. Impossibility of efficient markets Andrew W. Lo 2007 • Grossman and Stiglitz (1980) go even farther – they argue that perfectly informationally efficient markets are an impossibility for, if markets are perfectly efficient, there is no profit to gathering information, in which case there would be little reason to trade and markets would eventually collapse • Alternatively, the degree of market inefficiency determines the effort investors are willing to expend to gather and trade on information, hence a nondegenerate market equilibrium will arise only when there are sufficient profit opportunities, that is, inefficiencies, to compensate investors for the costs of trading and information gathering • The profits earned by these attentive investors may be viewed as ‘economic rents’ that accrue to those willing to engage in such activities • Who are the providers of these rents? • Black (1986) gave us a provocative answer: ‘noise traders’, individuals who trade on what they consider to be information but which is, in fact, merely noise matteo.marcantognini@gmail.com
  • 28. The adaptive markets hypothesis  AMH Andrew W. Lo 2007 • The methodological differences between mainstream and behavioural economics suggest that an alternative to the traditional deductive approach of neoclassical economics may be necessary to reconcile the EMH with its behavioural critics • One particularly promising direction is to view financial markets from a biological perspective and, specifically, within an evolutionary framework in which markets, instruments, institutions and investors interact and evolve dynamically according to the ‘law’ of economic selection. Under this view, financial agents compete and adapt, but they do not necessarily do so in an optimal fashion (see Farmer and Lo, 1999; Farmer, 2002; Lo, 2002; 2004; 2005) • Clearly the time is now ripe for an evolutionary alternative to market efficiency • Simon (1955) suggested that individuals are hardly capable of the kind of optimization that neoclassical economics calls for in the standard theory of consumer choice • Instead, he argued that humans engage in something he called ‘satisficing’, an alternative to optimization in which individuals make choices that are merely satisfactory, not necessarily optimal • The proper response to the question of how individuals determine the point at which their optimizing behaviour is satisfactory is this: such points are determined not analytically but through trial and error and, of course, natural selection • Specifically, the adaptive markets hypothesis can be viewed as a new version of theEMH, derived from evolutionary principles • Prices reflect as much information as dictated by the combination of environmental conditions and the number and nature of ‘species’ in the economy or, to use the appropriate biological term, the ecology matteo.marcantognini@gmail.com
  • 29. matteo.marcantognini@gmail.com The adaptive markets hypothesis  AMH Andrew W. Lo 2007 • Under the AMH, behavioural biases abound • Therefore, under the AMH, investment strategies undergo cycles of profitability and loss in response to changing business conditions, the number of competitors entering and exiting the industry, and the type and magnitude of profit opportunities available • Recent research in the cognitive neurosciences and economics, now coalescing into the discipline known as ‘neuroeconomics’, suggests an important link between rationality in decision- making and emotion (Grossberg and Gutowski, 1987; Damasio, 1994; Elster, 1998; Lo and Repin, 2002; and Loewenstein, 2000), implying that the two are not antithetical but in fact complementary • The new paradigm of the AMH is still under development, and certainly requires a great deal more research to render it ‘operationally meaningful’
  • 30. Competing Theories of Financial Anomalies Brav e Heaton, 2002 • Non si può assumere che tutti gli investitori abbiano un’intera consapevolezza dei fondamentali dell’economia • Non si può assumere che tutti gli investitori elaborino l’informazione in un modo completamente razionale, per che essi hanno svariati pregiudizi cognitivi che danno luogo a interpretazioni diverse della stessa informazione • Anche se un investitore ha una conoscenza notevole dei fondamentali macro e microeconomici, ella/egli può reagire e agire in un modo irrazionale • Inoltre, bisogna distinguere fra razionalità e aspettative razionali come stabilito dallo stesso Friedman (economista classico) chi inoltre stabilisce la distinzione fra disponibilità dell’info ed elaborazione dell’info • Su questa distinzione, i teorici comportamentali poggiano appunto le fondamenta dell’economia comportamentale facendo enfasi sulla non piena disponibilità delle informazioni e sulla elaborazione personale della stessa da parte di ogni agente economico
  • 31. Inconfutabile Finanza Comportamentale Thaler, 1999 • Perhaps the most important contribution of behavioral finance on the theory side is the careful investigation of the role of markets in aggregating a variety of behaviors • On the empirical side, much of the effort of behavioral researchers has been in uncovering new anomalies that cause us to think hard about market efficiency matteo.marcantognini@gmail.com
  • 32. Confronto di Evidenze Empiriche fra EMH e Behavioral Finance Thaler, 1999 Evidenza Normativa (EMH) Evidenza Empirica (Behavioral) • Margini: Investitore Marginale = Investitore Professionale • Volume: I modelli standard dei mercati prevedono che i partecipanti limitano il trading al minimo • Volatilità: I prezzi cambiano quando si producono le notizie • Dividendi: Un investitore razionale preferirebbe le capital gains ai dividendi, e le aziende preferirebbero ricomperare azioni a decretare dividendi • L’Equity Premium Puzzle: lo si spiega con il maggiore rischio dell’equity • Prevedibilità: i rendimenti futuri non sono prevedibili con l’info disponibile e i rendimenti passati non sono indicativi… • Investitore Subottimale = Investitore non qualificato (ma anche il qualificato!) • Volume: In un mondo dove si presuppone che tutti i traders sono razionali, se un trader compera e l’altro vende entrambi si domandano per ché la controparte lo fa • Volatilità: i prezzi sono molto volatili anche in assenza di news • Dividendi: sia investitori che grandi aziende hanno un comportamento pro dividendi, e quando sono decretati i prezzi salgono • Il differenziale del rendimento fra equity e bond è maggiore al premio per il rischio • Prevedibilità: sulla base dei rendimenti passati e della valutazione Prezzo / Fair Value… rendimenti attesi matteo.marcantognini@gmail.com
  • 33. La Teoria dei Prospetti: Processo Decisionale a Rischio Kanehman e Tversky 1979 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 35. Psicologia ed Economia Rabin, 1998 • L’economia assume che ogni individuo è un agente rappresentativo con preferenze complete, stabili, transitive e coerenti, e che quindi massimizza la sua utilità attesa U dato il suo vincolo di bilancio • La ricerca psicologica suggerisce che le preferenze di una persona sono determinate da cambiamenti nei risultati relativi al suo livello di riferimento o status quo • La gente quindi soffre molto di più per le perdite di quanto gioisce per i guadagni, e tende a commettere errori nel massimizzare l’utilità dinnanzi l’incertezza, dovuti ai pregiudizi nella scelta delle proprie preferenze matteo.marcantognini@gmail.com
  • 36. Le Preferenze nell’Economia Comportamentale Rabin, 1998 • Livello di Riferimento, Adattamento e Perdite  ogni individuo sente la differenza fra la sua situazione corrente e il proprio status quo  se nel presente l’individuo avverte un peggioramento rispetto allo status quo le sue aspettative crollano e viene a meno la razionale massimizzazione dell’utilità dovuta all’aversione alle perdite • L’individuo adatta la sua funzione di utilità ai cambiamenti del proprio livello di riferimento ossia al nuovo status quo • Si ha quindi un quadro dinamico di massimizzazione dell’utilità attesa dove l’individuo tiene conto degli effetti delle sue scelte passate per riadattare le sue scelte correnti e sotto l’incertezza pensa ai risultati delle scelte correnti sul futuro livello di riferimento e le scelte future matteo.marcantognini@gmail.com
  • 37. Le Preferenze nell’Economia Comportamentale Rabin, 1998 • Preferenze Sociali e Fair Allocations  citando l’analisi poetica di Adam Smith sul «self-interest» come motivazione che non solo guida il comportamento dei mercati ma anche la sostenibilità e la responsabilità sociale degli agenti economici, Rabin spiega che la teoria dell’equità si origina appunto nell’interesse proprio degli individui e non nell’altruismo • Vi sono troppe evidenze sperimentali che dimostrano che il welfare e le preferenze sociali non sono descritte correttamente dall’altruismo e che la ripartizione dei beni sociali segue un’appropriatezza eretta sul self interest • Molte persone in molti contesti non trovano allettante il criterio della massimizzazione del beneficio sociale ovvero la ripartizione in cui si destinano i surplus ai più bisognosi matteo.marcantognini@gmail.com
  • 38. Le Preferenze nell’Economia Comportamentale Rabin, 1998 • Reciprocità e Attribuzione  tendiamo ad essere generosi solo con chi è generoso  «altruismo reciproco» che si distingue dal semplice altruismo • Evidenze in supporto dell’altruismo reciproco provengono dagli studi sulla contribuzione volontaria ai beni pubblici che gettano una forte correlazione positiva fra il livello di contribuzione individuale e il livello di contribuzione collettivo • Il tasso di contribuzione va da 0% per la scelta individualmente ottima a 40-60% per la scelta socialmente ottima • Se esiste comunicazione e coordinazione c’è cooperazione e si risolve il Dilemma del Prigioniero (Game Theory), ogni individuo informato sulla contribuzione altrui tende a collaborare e quindi contribuire al bene comune • Il volontariato è centrale nella propensione alla ritorsione contro le azioni negative matteo.marcantognini@gmail.com
  • 39. Le Euristiche Tortoriello e Tabacchi, 2017 Rappresentatività Disponibilità Ancoraggio Errore di valutazione delle probabilità degli eventi secondo la loro rappresentatività: • Errore di Conferma = confirmation bias • Giudizio Retrospettivo = hindsight bias • Sovrappesare info recente (momentum) e sottopesare info passata (mean reversion)  winner-loser- effect (contrarian strategies) • Eccesso di Sicurezza = Overconfidence • Illusione di Controllo • Autoattribuzione = self attribution bias Disposition Effect  tendenza a vendere gli investimenti vincenti troppo presto prima di realizzare tutti i potenziali guadagni mentre si trattengono gli investimenti in perdita più a lungo sperando che generino un profitto Errore di valutazione delle probabilità degli eventi secondo la loro frequenza nella memoria e non secondo la loro effettiva frequenza Dipende molto anche dall’attenzione che un titolo ha sui media che rende agli investitori attention-based buyers L’investitore stabilisce un punto di riferimento inziale con l’info disponibile e che può essere fissato in modo neutrale ma che può essere aggiornato con le nuove info: • Effetto Dotazione = status quo bias • Avversione alle perdite = loss aversion and loss pain • Diversificazione Ingenua = naive diversification • Pregiudizio Domestico = home bias matteo.marcantognini@gmail.com
  • 41. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 • Il paradigma dell’uomo razionale: • Prospetti = (x1,p1; …; xn,pn) • Utilità Attesa = U(x1,p1; …; xn,pn) = p1*u(x1) + … + pn*u(xn) • Effetto Accumulazione  dato un livello w, il prospetto è accettabile se U(w+x1,pi; …; xn,pn) > U(w) e ciò che importa è lo stato finale non la variazione • Aversione al rischio  la funzione di utilità è concava • Processo Decisionale in situazioni di rischio • Teoria dei Prospetti di Kahneman e Tversky che mette a fuoco i cambiamenti nei livelli di ricchezza al posto del livello della ricchezza • Guadagni e perdite sono misurati con rispetto a un punto di riferimento e la pendenza della funzione nella regione convessa delle perdite è 2,5 volte la pendenza della regione concava dei guadagni • Gli sbiechi cognitivi e le euristiche matteo.marcantognini@gmail.com
  • 42. Il Modello della Teoria dei Prospetti di Kahneman e Tversky matteo.marcantognini@gmail.com
  • 43. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 Cognitive Biases ed Euristiche: regole cognitive basate da dati disciplinari ma frutto di approssimazioni tramite strumenti empirici • Effetto Ancoraggio  ancorarsi al punto di riferimento (neutrale) memorizzato in precedenza  status quo bias • Avversione alle perdite e al rischio  siccome la funzione di utilità nella regione delle perdite ha una pendenza maggiore è intuitivo inferire che il valore psicologico della perdita è maggiore al valore psicologico del guadagno  loss pain > gain pleasure • Conservatorismo  aversione all’incertezza che rende preferibile e accettabile la situazione corrente piuttosto che cercare di dare una svolta • Contabilità Mentale  deriva dalla teoria dei prospetti  ripartire i guadagni (i.e., distribuzione dividendi), integrare le perdite, integrare piccole perdite a grandi guadagni e separare i piccoli guadagni dalle grandi perdite • Autoattribuzione  self attribution bias  attribuirsi i successi e scaricare sulla sfortuna o sugli altri gli insuccessi  Overconfidence degli esperti matteo.marcantognini@gmail.com
  • 44. Effetto Ancoraggio Il punto di riferimento è all’origine della funzione di utilità-valore e quindi l’investitore è ancorato a questo punto di neutralità dove non accusa utilità L’investitore è sensibile ai cambiamenti rispetto al reference point e come spiega Rabin le preferenze dell’investitore sono spesso determinate dai risultati relativi al livello di riferimento e non meramente dal livello assoluto dei risultati stessi I cambiamenti di valore danno luogo all’utilità percepita dall’investitore Se l’investitore guadagna dagli investimenti ha una utilità marginale decrescente con il crescere dei guadagni Se l’investitore ha perdite ha una disutilità marginale crescente con l’aumentare delle perdite con rispetto al reference point di neutralità e accusa loss aversion e loss pain matteo.marcantognini@gmail.com
  • 45. Contabilità Mentale, Avversione alle Perdite e Rendimenti Individuali delle Azioni Barberis e Huang, 2001 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 46. Contabilità Mentale e Aversione alle Perdite Barberis e Huang, 2001 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 47. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 matteo.marcantognini@gmail.com Per ché i prezzi delle azioni dipendono dalle percezioni degli investitori? Non solo gli investitori non qualificati ma anche gli investitori qualificati sebbene abbiano tutti gli strumenti di analisi e valutazione per determinare quali azioni hanno un prezzo al di sotto o al di sopra del loro fair value, possono contribuire all’irrazionalità del mercato che si manifesta con l’eccessiva volatilità dei prezzi o con le bolle dei prezzi, come conseguenza della percezione (irrazionale) che persuade a vendere (selloff) o a comprare, che è simile ma diversa alla consapevolezza (razionale) che potrebbe convincere a non sovra reazionare o sotto reazionare a seconda degli eventi, dei movimenti del mercato e del rumore delle news
  • 48. Psicologia dell’Investitore e Sotto- e Sovra- Reazione del Mercato dei Titoli Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 49. Ritrovamenti su Overconfidence e Overreaction Daniel, Hirshleifer e Subrahmanyan, 1998 • Overconfidence e Biased Self-Attibution • Gli investitori esperti si ritengono più abili e tendono a sottostimare gli errori delle loro stime • Inoltre la loro confidenza si rafforza a misura che le loro analisi coincidono con l’info pubblica • Se gli investitori qualificati sono overconfidenti, allora: • I movimenti dei prezzi risultanti da info riservate si rivertono parzialmente nel lungo termine • I movimenti dei prezzi in relazione a info pubblica sono correlati positivamente con posteriori cambiamenti • Se gli investitori sono overconfidenti, I cambiamenti dei prezzi sono non condizionalmente e negativamente correlati sia nel corto che nel lungo periodo • L’Overconfidence incrementa la volatilità intorno a segnalazione privilegiata ma la può aumentare o diminuire intorno a segnalazione pubblica • Se una azione è sottovalutata o sopravalutata può aumentare la probabilità che si verifichi un evento positivo o negativo rispettivamente matteo.marcantognini@gmail.com
  • 50. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 Investitori Non Qualificati Investitori Qualificati • Influenzati dall’intorno e proclivi al disposition efffect, mantenendo in portafoglio gli investimenti perdenti sperando siano vincenti nel futuro • Taxation Effect nel timing di realizzazione guadagni • Tendono alla rotazione frequente degli investimenti subendo pesanti costi di transazione • Quanto più trading, peggiore rendimenti • Quanto più semplice fare trading, maggiori transazioni  maggiori costi • Quanto maggiore info, maggiore attention- based buyers e più errori cognitivi • Trading Online  Info saturation • Illusione di Consapevolezza • Illusione di Controllo • Self-attribution bias e Overconfidence per cui tendono a sottostimare i loro errori e a sovrastimare i loro accertamenti • Optimism e sottostimazione del rischio • Overreation su info privilegiata e Underreaction su info pubblica • Home bias • Confirmation bias • Hindsight bias • Influenzati dall’intorno dei colleghi advisors e analysts • Tendono a ribadire l’info disponibile e/o privilegiata con le loro euristiche ed errori cognitivi • Consigliano e investono su azioni e fondi tematici alla moda • Sono ancora più attention-based investors matteo.marcantognini@gmail.com
  • 52. Trading is Harzardaus to Wealth Barber e Odean, 2000 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 53. Do Investors Trade Too Much Odean, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 54. Clearly Irrational Financial Market Behavior Potehman e Serbin, 2003 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 55. Clearly Irrational Financial Market Behavior Potehman e Serbin, 2003 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 56. Overconfidence Reduces the Perception o Risk Odean, Hirshleifer et al matteo.marcantognini@gmail.com
  • 57. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 Arbitraggio e Razionalità Aggiustamenti del Mercato • La Legge di Un Solo Prezzo? = Asset Identici? ? Prezzi Identici? • L’arbitraggio è limitato da limitazioni delle operazioni allo scoperto shorting o shortselling Domanda e Arbitraggio • L’arbitraggio è la compera-vendita simultanea dello stesso bene a due prezzi diversi in due piazze diverse documentata da Modigliani e Miller e da Black e Scholes nella Teoria degli Investimenti • L’arbitraggio dovrebbe appiattire la Curva di Domanda delle Azioni Ipotesi dei Mercati Efficienti • Solo una Ipotesi non provata e quindi non è teoria per che carente di un modello di equilibrio dei prezzi e si fonda nel caso delle aioni su arbitraggi di azioni sostitute e non di azioni identiche Categorizzazione della Causalità nella Finanza Comportamentale • Finanza Comportamentale = Incertezza Strutturale • Il problema delle teorie generali in finanza è che una teoria non può spiegare ciò che illustra un’altra teoria matteo.marcantognini@gmail.com
  • 58. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 I Limiti dell’Arbitraggio • Il modello teorico dell’arbitraggio è poco riscontrabile nella pratica, non solo per gli investitori e traders non qualificati ma anche per gli investment manager e per I trader professionisti • L’arbitraggio professionale è un business esclusivo riservato a poche istituzioni con forte potere negoziale, enorme finanziamento e capaci di correre il rischio complessivo  questi arbitrageurs non sono quelli che propone l’EMH (indispensabili per mantenere l’efficienza) • Tale come proposto l’arbitraggio sarebbe libero di rischio mentre infatti il rischio è molto elevato soprattutto nella vendita allo scoperto dell’asset oggetto di arbitraggio • L’arbitraggio si concentra sui mercati obbligazionari e cambiari, e non sui mercati azionari poiché nei primi è possibile gestire, calcolare e minimizzare il rischio • L’elasticità prezzo della domanda del titolo dovrebbe essere -∞ , ovvero un titolo a domanda perfettamente elastica • Elevati costi di informazione e di transazione • Volatilità elevate  “Noise Trader”  Investitori Irrazionali matteo.marcantognini@gmail.com
  • 59. I Limiti dell’Arbitraggio Shleifer e Vishny, 1997 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 60. I Limiti dell’Arbitraggio Shleifer e Vishny, 1997 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 61. Salita e Discesa dei Prezzi degli Internet Stocks Ofek e Richardson, 2003 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 62. L’Arbitraggio Appiattisce le Curve della Domanda? Wurgler e Zhuravskaya, 2002 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 63. Finanza Aziendale Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 matteo.marcantognini@gmail.com Il management pensa che il mercato sottostima l’impresa, quindi, il management non prende in considerazione i progetti con VPN (VAN) positivo che richiedano finanziamento Il management sovrastima i progetti interni e, sebbene non abbia l’intenzione di danneggiare gli interessi dei soci, decide intraprenderli anche se hanno VPN/VAN negativo 1. Errori e Sbiechi Cognitivi nella predizione dei Flussi di Cassa 2. Pecking Order (=Preferenza Ordinata) sulla Struttura di Capitale 3. Concorrenza per la Cassa Aziendale 4. Resistenza all’Acquisizione dell’Impresa L’EMH e la Finanza Aziendale Comportamentale Brealey, Myers e Allen Le imprese devono affrontare decisioni di investimento e decisioni di finanziamento fra di loro contrastanti Si decide d’investire nei progetti che aggiungano più valore all’impresa ma è difficile aggiungere valore con buone decisioni di finanziamento per tali progetti Ciò per che se i mercati di debito e capitale di rischio sono ritenuti efficienti, si crea competizione nei suddetti mercati finanziari fra investitori datori di fondi e fra aziende prenditrici di fondi, eliminando le opportunità di ottenere guadagni e rendendo più giusti i prezzi delle emissioni di obbligazioni e azioni Ma i CFO delle aziende devono conciliare l’EMH con la Finanza Comportamentale affinché possano prendere sagge decisioni di finanziamento Siccome esistono evidenze ragionevoli che i mercati non sempre sono efficienti, il management può trarre profitto delle opportunità di finanziamento generate dalle anomalie di mercato
  • 64. Finanza Aziendale Comportamentale Heaton, Corporate Financial Management, 2002 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 65. Istituzioni di Finanza Comportamentale Cándido Pérez, IESA, 2008 matteo.marcantognini@gmail.com Psicologia dei Mercati di Valori • Secondo Kahneman, uno scenario attraente per l’investitore si converte in una predizione, quando è solo una sua preferenza • Secondo Wärneryd (Stock-Market Psycology), il paradigma dominante degli economisti non tiene conto delle differenze intrinseche del genere umano che tendono ad invalidare le teorie economiche generali che non possono spiegare gli effetti aggregati della psicologia sui mercati come le bolle e il rumore che sono ammortizzati dagli investitori passivi  I Prezzi vengono distorti da svariati fattori: • Cognitivi, Emozionali, Morali, Etici, Sociali che prevalgono sui Fondamentali • Attese Irrazionali alterano le Attese Razionali • I Prezzi cambiano anche in Assenza o per Mancanza di Informazione • Elevate Correlazioni fra i prezzi delle azioni di imprese con diverse attese di crescita • Secondo Shleifer, dalle osservazioni empiriche sorge un modello dell’investitore reale: A Model of Investor Sentiment • Prior Views • Public Notice • Repeated Public Notice CONSERVATISM REPRESENTATISM UNDERREACTION OVERREACTION
  • 67. Il Sentimento dell’Investitore Baker e Wurgler, 2007 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 68. Il Sentimento dell’Investitore Baker e Wurgler, 2007 matteo.marcantognini@gmail.com The x-axis orders stocks according to how difficult they are to value and arbitrage. Bond- like stocks, such as regulated utilities, are toward the left; stocks of companies that are newer, smaller, more volatile, distressed, or extreme growth are toward the right. The y- axis measures prices, with P* denoting fundamental values, which, of course, can vary over time. The lines then illustrate the basic hypotheses about how stock valuations are affected by swings in sentiment. High sentiment should be associated with high stock valuations, particularly for the stocks that are hardest to value and to arbitrage. Low sentiment works in the reverse direction. In the absence of sentiment, stocks are, on average, assumed to be correctly priced at P*.
  • 69. Teoria dei Prospetti e Prezzi degli Asset Barberis, Huang e Santos, 2001 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 70. Il Comportamento del Gregge Investopedia Accademy • Un istinto di gregge è un comportamento in cui le persone si uniscono a gruppi e seguono le azioni degli altri • La pastorizia si verifica in finanza quando gli investitori seguono la folla invece della propria analisi • Ha una storia di rialzi e svendite di mercato ampi e infondati, spesso basati sulla mancanza di un supporto fondamentale che li giustifichi • La bolla delle dotcom della fine degli anni '90 e dei primi anni 2000 è un ottimo esempio degli effetti dell'istinto del gregge • Le persone possono evitare la pastorizia facendo le proprie ricerche, prendendo le proprie decisioni e assumendosi dei rischi matteo.marcantognini@gmail.com
  • 71. Psicologia e la Crisi Finanziaria del 2007-2008 Barberis, 2011 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 72. L’Investitore Consapevole T=0 Investitore Informato Scelte e Decisioni Consapevoli Rendimenti Attesi matteo.marcantognini@gmail.com Occorrono strategie per aiutare le persone a risolvere gli errori mentali e insidie emotive raccomandando alcuni importanti approcci di investimento per coloro che investono in azioni e fondi comuni di investimento
  • 73. Aspetti Della Psicologia dell’Investitore nella Costruzione del Portafoglio Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 74. Pregiudizi di Giudizio: 1) Overconfidence  Sovra-confidenza Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 75. Pregiudizi di Giudizio: 2) Optimism  Ottimismo Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 76. Pregiudizi di Giudizio: 3) Hindsight  Comprensione Retrospettiva Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 77. Pregiudizi di Giudizio: 4) Overreaction to Chance Events  Sovra-reazione a Eventi Casuali Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 78. Errori nelle Preferenze Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 79. Errori nelle Preferenze: 1) Non-Linear Weighting of Probabilities  Ponderazione Non Proporzionale delle Probabilità Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 80. Errori nelle Preferenze: 2) People Value Changes, not States  La Gente Valuta i Cambiamenti e non gli Stati Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 81. Errori nelle Preferenze: 3) Value Function  Funzione di Valore / Utilità Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 82. Errori nelle Preferenze: 3) Value Function  Funzione di Valore / Utilità Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 83. Errori nelle Preferenze: 4) Purchase Price as a Reference Point  Prezzo di Acquisto come Punto di Riferimento Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 84. Errori nelle Preferenze: 5) Narrow Framing  Inquadramento Stretto Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 85. Errori nelle Preferenze: 6) Repeated Gambles and Risk Policies  Ripetere Scommesse e Politiche di Rischio Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 87. Vivere con le Conseguenze delle Decisioni Prese Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 88. Vivere con le Conseguenze delle Decisioni Prese Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 89. Rincrescimento e Propensione al Rischio Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com income.
  • 90. Rimpianto e Propensione al Rischio Kahneman e Riepe, 1998 matteo.marcantognini@gmail.com
  • 91. L’Investitore Consapevole T=1 Monitoraggio dell’Investitore Performance Investimenti Rendicontazione Rendimenti matteo.marcantognini@gmail.com Consulenza ed Educazione Finanziaria efficaci mitigano gli errori nelle credenze, di scelta e di preferenze instabili  I clienti formati e informati potranno avvicinarsi ai loro obiettivi d’investimento se e solo se mitigate tali anomalie Incrementando la partecipazione al mercato azionario, migliorando la percezione della relazione rischio/rendimento, impulsando la diversificazione ed evitando l’eccessiva movimentazione del portafoglio Grazie alla Finanza Comportamentale La Consulenza Finanziaria può arginare gli errori cognitivi Guidando gli investitori nel processo decisionale nel loro Migliore Interesse Kahneman e Riepe, 1998