2. Mercati € Mercanti numero 8 del 18 gennaio 2018
www.assitecasim.it
Lo sviluppo futuro dei fondi comuni quotati in Borsa
Forse qualcuno deve aver pensato che dal 3 gennaio scorso, esattamente due settimane fa, il mondo
della consulenza finanziaria si sarebbe stravolto dalla sera alla mattina colpito dall'asteroide Mifid II
appena entrata in vigore. I veri cambiamenti, quelli strutturali e per certi versi epocali, ci mettono
sempre qualche tempo a dispiegare i propri effetti: sarà così anche in questo caso, considerando che
siamo in Italia e alcuni aspetti, vedi i regolamenti attuativi, benché noti non sono ancora ufficializzati.
Mifid II è sicuramente un punto di arrivo, vista la scarsa trasparenza che ammanta il settore, ma è
anche un punto di partenza verso territori inesplorati, e soprattutto è un punto di non ritorno: da qui si
va solo avanti, indietro non si torna. Nei prossimi mesi e nei prossimi anni lo vedremo. Ma tutto questo
cosa c'entra con il futuro sviluppo dei fondi quotati in Borsa Italiana?
Com’è ormai noto, avendone parlato recentemente anche da qui, la Product Governance (ovvero quel
processo tale per cui manufacturer e distributor di prodotti saranno chiamati a incombenze molto
maggiori rispetto al passato al fine di poterli collocare agli investitori) inciderà sui margini di tutta la
filiera colpendo di più o di meno l'uno e l'altro anello della catena: produttori e distributori appunto, e
consulenti finanziari. Nessuno si salverà e le manovre sono già in atto.
Il maggior potere contrattuale, ad oggi, è innegabilmente nelle mani dei distributori, cioè delle reti di
vendita che, forti di strutture da alcune centinaia fino a qualche migliaio di consulenti, hanno in mano i
clienti finali e possono quindi indirizzare le loro scelte in un mercato dove a comandare è ancora
l'offerta e non la domanda. Ed è altrettanto evidente che questi, oltre a favorire principalmente il
collocamento di prodotti pre-assemblati della casa, presseranno i principali asset manager affinché si
facciano carico della maggiore compressione dei margini (vedi i costi di ricerca, ma anche le molteplici
implementazioni procedurali e di compliance imposte dalla normativa) al fine di contenere il taglio dei
ricavi che toccherà loro. In cambio di cosa? Di masse aggiuntive che, tolte alla gestione delle case di
investimento più di nicchia e meno in grado di assorbire certi costi, permetteranno di mediarne
l’impatto: meno ricavi bilanciati da un aumento degli asset, in un teorico “pari e patta” che dovrebbe
soddisfare tutti.
Chi ci rimette in tutto questo? Per citare la novella manzoniana, saranno i vasi di coccio in mezzo ai
vasi di ferro a pagarne le conseguenze, proprio quelle case di gestione di piccole o medie dimensioni,
all’interno delle quali peraltro spesso si annidano qualità e competenza, che si vedranno scippare
patrimoni faticosamente accumulati negli anni in un lavoro certosino di corteggiamento rivolto più ai
consulenti che alle loro mandanti.
Esiste però una via d’uscita per loro, quella del mercato. Ad oggi sul segmento Etf Plus di Borsa Italiana
dedicato ai fondi quotati, la cui negoziazione è partita a fine 2014, sono già acquistabili circa
3. Mercati € Mercanti numero 8 del 18 gennaio 2018
www.assitecasim.it
centotrenta fondi comuni e comparti di sicav emessi da una trentina di case prodotto, quasi tutte di
piccole dimensioni. Sono senza dubbio pochi e con masse complessive contenute, ma ciò che Mifid II
permetterà nel corso di quest’anno, tra le altre cose, è la partenza ufficiale dei Consulenti Autonomi,
ex consulenti indipendenti, e delle Società di Consulenza Finanziaria (SCF) che fino a oggi e dal 2007
hanno lavorato, loro malgrado, in regime di deroga e quindi al di fuori della normativa primaria e
secondaria. Si stima possano essere circa un migliaio, qualcuno azzarda qualcosa in più, a vedere la
luce del sole e, in ragione di una remunerazione a parcella, poter consigliare ai clienti l’acquisto di
comparti quotati che, prima di tutto, avranno costi inferiori mancando le commissioni di distribuzione
che normalmente gravano, e non poco, sul rendimento finale degli strumenti finanziari.
Se a loro sommiamo quegli intermediari finanziari, principalmente SIM, che adottando analoga politica
commerciale e grazie a minori costi e a una maggiore trasparenza potranno raccomandarne l’acquisto,
per quelle case di gestione le cui porte di una certa distribuzione si chiudono se ne possono aprire
altre, quelle del mercato.
Non si vedono alternative. Le reti di vendita finanziarie e bancarie per mantenere inalterato (invano)
uno status quo conquistato sull’asimmetria informativa favoriranno le proprie soluzioni d’investimento
e alcune grandi case di gestione, comprimendo l’offerta finale ai clienti; le case-prodotto più piccole
dovranno far di necessità virtù adeguando la propria offerta e indirizzandola ai vari attori indipendenti,
crescenti nel numero. Se poi un domani, a nostro avviso nemmeno così lontano, anche qualche big
deciderà di quotare i propri fondi, la platea dei potenziali investitori si allargherà ulteriormente e la
competizione, scevra da condizionamenti commerciali, si giocherà sul terreno delle reali qualità
professionali. Aspettando qualche decina o centinaia di consulenti finanziari (ex promotori) che,
compreso finalmente da quale parte stare, passeranno da quella del loro cliente e quindi
all’indipendenza.
L’invito rivolto alle piccole e medie SGR e Sicav è quindi ufficiale; vincano le remore psicologiche e con
uno sguardo ampio rivolto al futuro si aprano alla quotazione; se oltre ai minori costi permetteranno
anche una completa disclosure dei portafogli, tutti ne trarranno beneficio, loro in primis e i clienti
infine, quelli sulla cui pelle da sempre la distribuzione finanziaria costruisce i propri utili.
4. Mercati € Mercanti numero 8 del 18 gennaio 2018
www.assitecasim.it
Mercati € Mercanti è una rubrica redatta da Assiteca SIM S.p.A. a cura del Direttore
Commerciale Marcello Agnello, rivolta principalmente agli addetti ai lavori del settore
finanziario con l’obiettivo di affrontare i molteplici temi connessi al mondo della
consulenza, a volte mettendo in luce le contraddizioni esistenti, qualche volta parlando
di prodotti, occasionalmente fustigando taluni mercanti. In generale la rubrica nasce
con l’intento di condividere riflessioni su un settore che subirà importanti cambiamenti
nei mesi e negli anni a venire.
Assiteca SIM S.p.A. nasce nel mese di settembre 2012 grazie al sodalizio tra Alessandro Falciai, Roberto Russo e
Assiteca S.p.A., la più grande società di brokeraggio assicurativo italiana indipendente e quotata in borsa sul
mercato AIM, che ha deciso di investire per la prima volta nella sua storia nel settore finanziario per proporre un
servizio d’investimento professionale, trasparente e indipendente.
L’indipendenza e la totale assenza di conflitti di interesse sono gli elementi che contraddistinguono l’intera
attività di Assiteca SIM S.p.A. e rappresentano un fondamentale punto di partenza per mettere al servizio della
Clientela la competenza e l’esperienza professionale maturata in anni di attività.
___________________________________________________________________________________________________________________
Le informazioni e le opinioni espresse in questa relazione sono state prodotte da Assiteca SIM S.p.A. al momento della pubblicazione e sono
suscettibili di modifiche in ogni momento successivo alla stessa. Il presente documento è stato redatto unicamente a scopo informativo e non
rappresenta pertanto né un'offerta né un invito, da parte o per conto di Assiteca SIM S.p.A., ad acquistare o vendere un determinato titolo o
strumenti finanziari collegati o a porre in essere eventuali strategie di trading in un determinato ordinamento giuridico.