Presentazione tre geni della tecnologia informatica
Anno xvii aprile 2018-numero unico
1. Anno XVII Numero Unico Aprile 2018
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2. PAGINA 2 Anno XVII Numero Unico
lI Dirigente scolastico: Prof.ssa Francesca Santolla,
La redazione proff. Mariella Nardulli, Leonardo Spor-
telli
Hanno scritto: Marina Magistro, 4^Al, Domenico Di-
fonzo, Carlo Volsa, Domenico Vasco, Andrea Riviel-
lo, Tiziana Vacca, Maria D’Aiuto, Siria Galasso, Rosa
Fiore, Serena Ciccarone, Lucrezia Antresini, Federica
Franco, Francesca D’Ambrosio, Annamaria Alfarano,
Veronica Cotecchia, Valentina Giovannielli, marilù
Romano, Giorgio Campanale, Antonella Ferrulli ,
Margherita Giulitto, Fabiola Leogrande, Alessia Caru-
so, Annamaria Natale, Asilda Dinoshi, Antonio Zap-
pulla, Antonio Labarile.
Si ringraziano i docenti: Nicola Desimini, Nicola Lofre-
se, Maria Giovanna Nozzolillo, Mariella Donvito, An-
nalisa Pellicoro, Francesco D’Aniello, Paola Forte,
Valerio Valeriano, Angela Tripartito, Annabella Spi-
nelli.
Bari: Alla scoperta del territorio..
pag. 3
Adotta un maestro in Benin
pagg. 4-5
Shakespeare al castello
pag 6
I social network; utilità e inganno
pag. 7
L’intervista impossibile
pagg. 8-9
Diritto a vivere……
pag. 10
Pro o contro le vaccinazioni
pag. 11
Itaca...
pagg. 12-13
Progetto scuola cardioprotetta.
pagg. 14-15
Incontro con l’autore Giovanni Montanaro.
pagg. 16-17
Raffaello Sanzio….”
pag. 18
World Percussion Movement.”
pag. 19
Man Ray: l’uomo infinito
pagg. 20-21
La lettura crea indipendenza
pagg. 22-23
Trani: visita ala castello....
pag. 24
Cittadinanza onoraria
pag. 25
Le interviste speciali
pagg 26-27
Madrid. Lingua, cultura….
pagg. 28-29
Cultura fuori dai banchi
pagg. 30-31-32
Il valore della famiglia
pag. 33
Cronaca della più vergognosa .violazione...
pagg 34-35
..e adesso musica!
pag. 36
3. PAGINA 3Anno XVII Numero Unico
Il giorno 15 Gennaio 2018, alcune classi
dell’istituto ‘Don Lorenzo Milani’ si sono recate a
Bari per visitare alcuni dei monumenti più antichi
presenti nel centro storico della città.
Le classi 3BL, 3CL, 5AL e 5CL si sono recate
presso il castello Normanno Svevo, l’imponente
fortezza ai margini della città vecchia, simbolo di
Bari. I ragazzi oltre alla visita del castello, hanno
potuto assistere ad uno spettacolo svoltosi tra le
sue numerose sale. Lo spettacolo, proposto in
lingua inglese, riguardava alcune delle più famose
opere del celebre drammaturgo Shakespeare.
Dopo aver visitato il castello, la scolaresca si è
diretta nel cuore della città vecchia, verso la Basi-
lica di San Nicola, sede anche della chiesa orto-
dossa della città. Qui hanno potuto ammirare la
basilica con i suoi numerosi quadri e la rispettiva
cripta.
Il percorso si è protratto con la visita della catte-
drale di San Sabino e con quella del suo succor-
po, dove è stato possibile ammirare una porzione
piuttosto estesa del mosaico policromo che a-
dornava l’antico pavimento a mosaico, alcuni am-
bienti funerari, alcuni resti di una strada di epoca
romana e le vestigia di due piccole chiese bizanti-
ne.
I ragazzi hanno vissuto un’esperienza unica
all’insegna della cultura e della scoperta del terri-
torio pugliese e di tutte le sue meraviglie.
Martina Magistro classe III CL
Domenico Difonzo classe III CL
Castello Normanno Svevo, Bari.
Basilica di San Nicola, Bari.
Cattedrale di San Sabino, Bari.
4. La classe 4°AL, in merito al progetto di alternanza scuola-
lavoro “adotta un maestro”, in collaborazione con
l’associazione “volontariamente”, presieduta dal dottor
Gaetano Logrieco e dalla dott.ssa Mariarosa Giangrande,
ha organizzato un banchetto di beneficenza grazie al quale
sono stati raccolti fondi per adottare un maestro in Benin,
progetto che il nostro istituto porta avanti da più anni e
che, con un grande gesto di solidarietà, dà la possibilità ai
bambini di un piccolo villaggio del Benin, di studiare. Per
realizzare questo banchetto ognuno ha avuto un ruolo ben
preciso: organizzazione della giornata, vendita, realizzazio-
ne di cartelloni. L’azienda “Martimucci”,contattata e sensi-
bilizzata dai Proff. Nardulli e Colaninno, produttrice di
legumi e cereali, ha fornito alla classe beni alimentari desti-
nati appunto alla vendita, il dottor Logrieco ha messo a
disposizione alcune copie del suo libro, nel quale parla dei
suoi viaggi in Benin e del percorso solidale che
l’associazione porta avanti. La manifestazione si è svolta in
tre giornate, durante i colloqui con i genitori che sono sta-
ti sensibilizzati e coinvolti nel progetto. Il ricavato della
iniziativa e della raccolta fatta nei giorni precedenti du-
rante i quali è stata coinvolta tutta la comunità scolastica, è
stato consegnato personalmente da due alunne della 4°AL
al presidente dell’associazione durante il concerto di Nata-
le tenutosi nell’auditorium del nostro istituto. Il dott. Lo-
grieco, entusiasta e commosso della iniziativa per il risulta-
to raggiunto ci ha spronati a continuare sulla via della soli-
darietà .
classe IV AL
PAGINA 4 Anno XVII Numero Unico
5. PAGINA 5 Anno XVII Numero Unico
Mercatino di Natale nella nostra scuola
6. PAGINA 6
Shakespeare al Castello
In occasione della visita guidata della città di Trani, il giorno 17 gennaio,lo storico castello della città ha fatto da
teatro per una compagnia d'attori che hanno messo in scena le più importanti tragedie di Shakespeare.
Gli spettacoli (il mercante di Venezia, Romeo e Giulietta, Amleto,Otello, Giulio Cesare, etc.), rivisitati in chiave
moderna, erano intervallati da interventi comici da parte di una terza attrice, esterna alle vicende delle tragedie,
per rendere il tutto più piacevole e divertente. I dialoghi erano interamente interpretati in lingua inglese, rendendo
lo spettacolo ancor più interessante, poichè venivano richieste competenze acquisite nel nostro percorso didat
tico. Osservando gli attori, siamo rimasti piacevolmente impressionati dalla loro bravura nel
saper impersonare magnificamente i personaggi ideati dal drammaturgo
inglese. Il percorso seguito dagli attori era stato pensato per farci visitare una
specifica ala del castello, situata al piano superiore: le volte di pietra e le antiche
finestre hanno fatto da perfetto sfondo alle scene, rendendo lo spettacolo
ancora più suggestivo, nonostante la semplicità della coreo-
grafia, che il più delle volte si limitava a qualche oggetto e
uno sgabello. Oltre al castello, abbiamo visitato altri luoghi di Tra-
ni, quali la cattedrale e la sinagoga, che ci hanno mostrato lo
spessore storico della città, punto di incontro di varie cul-
ture che si sono andate mescolando col passare dei secoli.
Carlo Volsa classe IV DL
Anno XVII Numero Unico
disegno realizzato
da Carlo Volsa
7. PAGINA 7Anno XVII Numero Unico
Al giorno d'oggi, i social network sono diventati parte
integrante della vita di moltissime persone, infatti, basti
pensare che, nel 2017, più di 3 miliardi di persone, ov-
vero, quasi la metà della popolazione mondiale, hanno
utilizzato regolarmente i social network: youtube, My
space, Facebook, Instagram, Snapchat, Ask, Tumblr; il
numero dei social cresce a vista d'occhio insieme alla
loro popolarità.
La loro nascita ha rappresentato una grande innovazio-
ne sociale che ha portato a un'evoluzione nel campo
della comunicazione e della trasmissione e diffusione di
informazioni.
I social network ci permettono di condividere idee,
emozioni ed esperienze personali, costruire legami ed
amicizie, metterci in contatto con persone provenienti
da ogni parte del mondo, ricercare qualsiasi tipo di in-
formazione e possiamo utilizzarli anche per studiare e
lavorare.
Questo mezzo è utilizzato principalmente dai giovani
come strumento semplice e immediato di svago, ma i
social network vengono usati anche da grandi aziende,
per scoprire i bisogni della maggioranza così da intro-
durli nel mercato o da imprenditori che vogliono fare
pubblicità alla propria azienda per promuovere i propri
prodotti o servizi.L'uso dei social, però, comporta, ol-
tre ai lati positivi, anche dei rischi, basti pensare al feno-
meno del cyberbullismo, una forma di bullismo che si
attua attraverso ogni tipo di social e che è tristemente
nota per i numerosi casi di adolescenti che, non riu-
scendo a sopportare lo stress, le derisioni e le umilia-
zioni continue, si sono tolti la vita.
Sui social esistono numerosi profili falsi e si può incor-
rere in truffatori o pedofili che aspettano solo un'ignara
e ingenua vittima da raggirare.
Non bisogna, poi, sottovalutare molti problemi di salu-
te, come miopia, astigmatismo, allucinazioni ed emicra-
nie, legati all'uso eccessivo e alla conseguente dipenden-
za dai social network.
Le informazioni presenti sui social sono spesso inaffida-
bili a causa della presenza massiccia di “fake
news” (notizie false) , inventate da finte testate giornali-
stiche che creano solamente disinformazione , confu-
sione e inutili allarmismi.
È ormai prassi che molti giovani preferiscano relazio-
narsi utilizzando solamente le nuove tecnologie perché,
attraverso lo schermo di un computer, ci si può na-
scondere e si possono gestire più facilmente gli stati
d'animo e ciò porta ad una perdita dei rapporti diretti
tra le persone.
Esplorando social network come Facebook o Instagram
non è difficile trovare persone, soprattutto giovani, che
si ridicolizzano pubblicamente e che farebbero di tutto
per avere quel quarto d'ora di popolarità, persino rive-
lare informazioni strettamente personali portando così
a galla un altro problema molto importante, ovvero
quello della privacy.
I social network sono uno strumento potentissimo che
ha cambiato il nostro modo di relazionarci con altri, di
vivere, pensare e conoscere ma, come tutti gli stru-
menti mediatici, sta a noi decidere se farne un uso indi-
spensabile o astenersi dagli stessi.
Tiziano Vacca classe II AES
8. PAGINA 8 Anno XVII Numero Unico
L’intervista
impossibile
Quest'anno, lo scrittore Ales-
sandro Manzoni ha pubblicato,
dopo molti anni di lavoro, il suo
romanzo chiamato “I promessi
sposi” che, in poco tempo, è
diventato un best seller.
Acclamato dal pubblico e dalla
critica, questo romanzo è stato
considerato in poche settimane
un capolavoro dei giorni nostri
grazie alla splendida trama, ricca
di spunti di riflessione, ma che
lascia spazio in molti casi alla
riflessione e all'ironia dell'auto-
re.
Manzoni ha accettato il nostro
invito e, oggi, è qui in redazione
per rispondere ad alcune do-
mande che abbiamo preparato
per lui.
Intervistatore: “Grazie per aver accettato il nostro invito. Siamo molto felici di averla qui”.
Manzoni: “Grazie a voi per avermi invitato. Sarò felice di rispondere alle vostre domande”.
Intervistatore: “Signor Manzoni, da dove ha preso l'ispirazione per la creazione del suo romanzo?”.
Manzoni: “Durante le mie ricerche, sono venuto a conoscenza di un fatto avvenuto a Vicenza nei primi anni del 1600.
Era la storia di una giovane contadinella chiamata Fiore Bertola, orfana di padre e promessa in sposa a Vincenzo Galvan,
contadino poco più grande di lei. Fiore riuscì a resistere alle lusinghe di un signorotto vicentino chiamato don Paolo Or-
giano e sposò Vincenzo, ma, passato un po' di tempo, in una sera d'inverno, il signorotto fece rapire Fiore e la violentò
nel suo palazzotto. In seguito, fra Lodovico Oddi, religioso impavido e difensore dei perseguitati, convinse Fiore ad agire
legalmente contro Paolo Orgiano che venne punito dal tribunale di Venezia. Ho trovato la storia molto interessante,
quindi, mi sono ispirata ad essa, infatti, è molto facile capire che Fiore corrisponde a Lucia, Vincenzo a Renzo, Paolo Or-
giano a don Rodrigo e fra Lodovico Oddi a fra Cristoforo. Inoltre, una sera ho ritrovato in una vecchia soffitta un miste-
rioso manoscritto in lingua spagnola che raccontava la storia di due giovani promessi sposi, ma ostacolati da un tracotan-
te signorotto abituato a vincere su tutto, allora ho pensato che fosse proprio il destino a volere che scrivessi un roman-
zo basandomi su questa trama”.
continua a pag. 9
“Una delle più grandi consolazioni di questa vita è l’amicizia; e una delle consolazioni dell’amicizia è quell’avere
a cui confidare un segreto. Ora, gli amici non sono a due a due, come gli sposi; ognuno generalmente parlando,
ne ha più di uno ...Ci sono degli uomini privilegiati che li contano a centinaia…”
A. Manzoni, I Promessi Sposi, XI
9. PAGINA 9 Anno XVII Numero Unico
segue da pag.8
Intervistatore: “Perché ha impiegato così tanti anni per scri-
verlo?”.
Manzoni: “Ho cercato di migliorare il romanzo soprattutto
dal punto di vista linguistico, così da rendere la lettura più
scorrevole e accessibile e non a soli venticinque lettori, come
ho temuto in un primo momento. Ho soggiornato a Firenze
per acquisire gli idiomi della lingua fiorentina, poiché il mio
romanzo è redatto nella lingua dei grandi padri della letteratu-
ra italiana, ovvero, Dante, Petrarca, Boccaccio”.
Intervistatore: “Come ha reagito quando ha scoperto che il
suo libro era diventato un best seller?”.
Manzoni: “Sono rimasto sbalordito. Credevo che il mio ro-
manzo sarebbe stato letto, ripeto, al massimo da 25 persone,
quindi, quando l'ho scoperto, ne sono rimasto piacevolmente
colpito”.
Intervistatore: “Ha in programma la scrittura di qualche altra opera?”.
Manzoni: “Al momento, no. Credo che mi prenderò una pausa dalla scrittura, per un po', aspettando che l'ispirazione mi
travolga”.
Intervistatore: “La ringraziamo di essere venuto e di aver risposto alle nostre domande. Tutta la redazione le augura un
buon proseguimento di carriera”.
Manzoni: “Grazie a voi”.
Tiziano Vacca, redazione giornalistica “La gazzetta milanese”
• "È uno de' vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi"
Fra Cristoforo.
• "All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle",
Avvocato Azzeccagarbugli
• “Error, conditio, votum, cognatio, crimen, cultus disparitas,
vis, ordo, ligamen, honestas, si sis affinis....” Don Abbondio
• Si piglia gioco di me? [...] Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?
Renzo Tramaglino
10. PAGINA 10Anno XVII Numero Unico
Tra le numerose attività di orientamento universi-
tario che il liceo “Don Milani” incentiva, venerdì 16
marzo, alcuni alunni delle classi quarte e quinte del
nostro istituto, hanno avuto la possibilità di pren-
dere parte ad una vera e propria lezione universi-
taria, tenuta dal professor Francesco Alicino, do-
cente di diritto pubblico comparato all’Università
Mediterranea-LUM Jean Monnet.
Argomento di tale lezione sono state le nuove
norme, entrate in vigore il 14 dicembre scorso,
che regolano il diritto dell’individuo di dichiarare,
anticipatamente, la volontà di non avvalersi di spe-
cifiche cure sanitarie in caso di impossibilità a e-
sprimere la propria preferenza, le cosiddette DAT
(Dichiarazioni Anticipate di Trattamento).
Il professore ha rimarcato l’importanza di queste
nuove leggi attraverso la lettura dell’articolo 32
della nostra Costituzione e vari esempi di casi ce-
lebri in cui le DAT avrebbero evitato lunghe ago-
nie e battaglie giudiziarie, come quello della sfortu-
nata Eluana Englaro, rimasta in coma per ben
17 anni, prima che suo padre riuscisse a provare la
volontà della giovane di non essere mantenuta in
vita artificialmente.
Ciononostante, è stato doveroso evidenziare la
differenza delle DAT rispetto all’eutanasia (pratica
che legalizzerebbe il suicidio assistito), in Italia an-
cora vietata, e dunque l’impossibilità per molte
persone in gravi condizioni, che desidererebbero
porre fine alla propria vita, di prendere tale deci-
sione. Caso emblematico quello di Dj Fabo, pseu-
donimo di Fabiano Antoniani, che si è dovuto reca-
re fino in Svizzera per esaudire la propria volontà.
La lezione è stata accolta molto bene dagli alunni,
che si sono mostrati molto interessati ai temi pro-
posti dal professore, ponendo numerose domande
e curiosità e manifestando una reale sete di cono-
scenza verso quelli che sono i propri diritti. Diritti
che tutti noi dovremmo padroneggiare per essere
in grado di avvalercene e il cui apprendimento de-
ve partire dalla scuola.
Domenico Vasco classe V AL
DIRITTO A VIVERE
Conoscere i propri diritti per poterli esercitare
“Non sempre la
vita va conservata:
il bene non consi-
ste nel
vivere, ma nel vi-
vere bene.”
Lucio Anneo
Seneca
“L'eutanasia è da
cancellare, anche
come parola del
vocabolario”
Adriano
Bompiani
11. PAGINA 11
Pro o contro le vaccinazioni?
Anno XVII Numero Unico
Dall'inizio del 2018 in tutti i programmi televisivi e tele-
giornali si sente parlare della questione dei vaccini,e la
domana che viene spontanea è: pro o contro le vacci-
nazioni?Molti hanno pareri differenti su questo argo-
mento,compresi le varie forze politiche.
Oggi i vaccini sono obbligatori per sconfiggere malattie
anche passate perche il nostro Stato tutela la salute dei
cittadini e libera i soggetti a curarsi o meno ma le cose
cambiano per i trattamenti obbligatori come appunto i
vaccini(art.32 della nostra Costituzione),infatti,siamo
liberi di esprimere la nostra opinione (art.21), ma in
questi ambiti le opinioni passano in secondo ordi-
ne,perché anche se molte persone sono contrarie a
vaccinarsi da Settembre gli asili non accettano i bambini
non vaccinati.
Se ne è parlato nei vari programmi televisivi e talk
show che a volte vengono utilizzati in modo smisurato
e andando oltre la privacy e il buon costume. Si tende a
parlare anche di cose irrispettose nei confronti degli
altri. Abbiamo chiesto a vari docenti il loro parere su
argomento vaccini; molti docenti hanno detto di essere
favorevoli
perché possono sconfiggere o addirittura eliminare malat-
tie passate, ad esempio,tubercolosi ed epatite A, e posso-
no garantire anche la sicurezza di tutti perché ritengono
che la causa di molte malattie sia proprio dovuta alla
mancanza delle vaccinazioni .La paura dei genitori è infon-
data perché non si hanno prove che il vaccino sia una
cosa dannosa. Abbiamo chiesto ai docenti se per loro è
giusto che i bambini non vaccinati vadano a scuola; la loro
risposta ha messo in evidenza come proprio nei luoghi
chiusi ,come la scuola, le malattie trovano terreno fertile,
pertanto bisognerebbe trovare un accordo con i genitori
e renderli partecipi della situazione. Altri docen-
ti,invece,sostengono a riguardo che vaccinare i figli è solo
un fatto di responsabilità che ognuno deve assumersi.
Rosa Fiore e Siria Galasso classe II AES
12. PAGINA 12
ITACA
di Konstantinos Kavafis
dalla poesia all’epistola
Anno XVII Numero Unico
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni o i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere:
non sara' questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi o Lestrigoni no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga,
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre,
tutta merce fina, e anche profumi
penetranti d'ogni sorta, piu' profumi
inebrianti che puoi,
va in molte citta' egizie
impara una quantita' di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca –
Raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto, pero', non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra' deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
14. PAGINA 14 Anno XVII Numero Unico
Il defibrillatore, un apparecchio che salva la
vita. E’ stato donato al Liceo Don Lorenzo
Milani dall’associazione Progetto Rianima-
zione, che si occupa di corsi di formazione
BLSD (Basic Life Support Of Defibrillation)
e presentato agli studenti, ai docenti, al per-
sonale ATA, alla preside e al sindaco del
Comune di Acquaviva Delle Fonti dal presi-
dente stesso dell’associazione Franco Ma-
selli.
Sono state dedicate due giornate il 19 e il
20 Ottobre al tema della protezione cardio-
respiratoria alle quali hanno partecipato gli
studenti del biennio e del triennio.
Spiegazione della manovra:
Il presidente ha chiesto a qualche volonta-
rio di salire sul palco per toccare con mano
quella che è una manovra salva vita. I sei
ragazzi si sono disposti davanti a dei mani-
chini e sotto indicazione del presidente
hanno:
• Controllato che il luogo fosse
sicuro e incaricare qualcuno di
chiamare i soccorsi e di procu-
rarsi un defibrillatore;
• Verificato che l’individuo fosse
cosciente, scuotendolo e chia-
mandolo;
• Accertarsi del moto respirato-
rio;
• Nel caso non respirasse iniziare
la manovra: trenta pressioni
sullo sterno alternate da due
ventilazioni;
• Aspettare i soccorsi.
Le manovre sono accessibili a tutti mentre
per l’uso del defibrillatore è necessaria una
certificazione ottenibile frequentando i cor-
si di formazione tenuti dall’associazione
Progetto Rianimazione.
segue a pag.15
Progetto Scuola Cardioprotetta
15. PAGINA 15Anno XVII Numero Unico
Immagini dal PON di Beach volley
continua da pag 14
Perché un defibrillatore a scuola?
La nostra scuola conta tra personale ,
studenti e docenti più di mille persone,
si può parlare di una vera e propria co-
munità nella quale, ogni giorno, si deve
essere pronti al soccorso in caso di
emergenza. Noi studenti svolgiamo una
impegnativa attività fisica e avere un
defibrillatore a portata di mano in que-
sti casi, salva la vita.
Serena Ciccarone, Lucrezia Antresini, Federica Franco
classe II BL
16. PAGINA 16Anno XVII Numero Unico
Il giorno 9 febbraio 2018,
nell’ambito della rassegna “La let-
tura crea indipendenza”, il Liceo
Don Milani ha avuto il piacere di
ospitare l’autore Giovanni Monta-
naro che ha presentato il suo ulti-
mo lavoro “Guardami negli occhi”
edito Feltrinelli.
Il tema centrale dell’opera è la
segreta storia d’amore tra il pitto-
re Raffaello e La Fornarina, una
storia osteggiata e complicata, ma
così traboccante d’amore da poter
fare invidia a Romeo e Giulietta.
L’incontro con l’autore veneziano
si è rivelato interessante, attuale
e ,a tratti, divertente grazie al
giovane avvocato che, sin da subi-
to, ha saputo catturare l’attenzione
del suo pubblico.
L’introduzione dell’incontro è stata
affidata alla Dirigente Scolastica
Prof.ssa Francesca Santolla; lo
scrittore ha conversato con la
Prof.ssa Mariella Nardulli e il Prof.
Nicola Desimini che hanno messo
l’autore a proprio agio sin dai pri-
mi minuti creando un clima favore-
vole anche al dibattito:gli studenti
si sono dimostrati particolarmente
interessati all’evento per le nume-
rose domande rivolte all’autore
che, al termine dell’incontro, ha
piacevolmente firmato le copie del
libro e si è reso disponibile anche
per lo scatto di alcune foto ricor-
do dell’evento.
segue a pag. 17
Incontro con l’autore
GIOVANNI MONTANARO
“GUARDAMI NEGLI OCCHI”
17. PAGINA 17 Anno XVII Numero Unico
continua da pag. 16
“Guardami negli occhi” è un diario
tra passato e presente scritto da
Ghita (La Fornarina) dopo
l’improvvisa morte di Raffaello,
attraverso cui la donna ripercorre
tutti i momenti più significativi vis-
suti con il suo pittore. Per la rela-
zione con Raffaello, Ghita sarà
vittima di numerosi pregiudizi che
riuscirà a superare rifugiandosi nel
forte sentimento d’amore. Il punto
focale dell’intera opera è il ritratto
di Ghita eseguito da Raffaello stes-
so, che diviene testimone di un
amore fedele e assoluto.
A Giovanni Montanaro va il merito
di non aver banalizzato una rela-
zione che fa parte da tempo imme-
more della tradizione popolare e
di aver creato un romanzo lineare
e dalla piacevole lettura che consi-
glio a coloro che non lo hanno
ancora letto.
Francesca D’Ambrosio
18. PAGINA 18 Anno XVII Numero Unico
Nasce nel 1483 a Urbino e fondamentale per la sua
carriera sarà la sua permanenza in questa città ricca
di arte, presso la corte del Duca di Montefeltro,
all’interno del famoso Palazzo Ducale, opera di Lucia-
no Laurana e di molti artisti che si avvicendarono
nella sua realizzazione , avendo modo di esprimere i
concetti basilari. Egli apprese i suoi primi insegnamen-
ti dal padre quando era appena un bambino e da quel
momento in poi non ha mai smesso di dedicare i suoi
studi, i suoi sforzi e la sua vita all'arte.
Come afferma E.H. Goubrich, critico d'arte affascina-
to da Raffaello, nonostante quest'ultimo vivesse in un
periodo in cui gli artisti tentavano di modificare la
natura secondo la loro idea di bellezza basata sulle
statue classiche, "Raffaello fu in grado di idealizzare la
natura senza mettere in pericolo la vivacità e la spon-
taneità delle sue opere".
Nelle opere di Raffaello "non c'è nulla di schematico
e calcolato" e tutto era soggetto ai suoi stati d'animo
e ai sentimenti che provava nel momento in cui con il
suo tocco leggero ed elegante rappresentava i sogget-
ti dei suoi quadri.
Soggetti, tecniche rappresentative e tonalità di colori
sono caratteristiche che variano di quadro in quadro;
l'unica costante nelle sue opere è la sua anima. Quest'
ultima è sempre presente ed evidente ed è proprio
grazie alla sua presenza che quasi cinquecento anni
dopo i suoi capolavori riescono ancora ad emoziona-
re.
Raffaello è sempre stato un uomo ed un artista molto
ricercato ed amato grazie al suo talento ineguagliabile
ma anche grazie ai suoi atteggiamenti eleganti ed affa-
scinanti che gli hanno sempre permesso di concedersi
ad ogni lusso e ad ogni piacere morale e fisico.
La sua presunta relazione con Margherita Luti, la
figlia del fornaio allora più conosciuto di Trastevere,
causò molto scalpore soprattutto per la sua assurdità
dovuta all'umile origine della donna. Costretta a sop-
portare critiche e pettegolezzi Margherita fu la vera
musa del pittore. Presente in tutti i suoi quadri, la
ragazza rappresentò la sua unica fonte di ispirazione.
Al contrario delle opinioni del popolo e dell' aristo-
crazia incredula, anche il grande Raffaello la amava
tanto da sposarla, o almeno talmente tanto da rinun-
ciare a sposare la sua ricca promessa sposa.
Il 6 aprile 1520 il pittore tanto acclamato muore a
causa di una febbre acuta e continua. Attenendosi alla
leggenda, invece, Raffaello Sanzio muore di "eccessi
amorosi" accanto alla sua amata e segreta sposa Mar-
gherita, la quale subito dopo la sua morte sembrereb-
be avere deciso di ritirarsi a vita monastica.
Lusso, piacere, divertimento, mistero hanno certa-
mente caratterizzato la sua vita e la sua carriera arti-
stica contribuendo senza dubbio a renderlo immorta-
le ed eterno. Ma che artista sarebbe senza una vita di
eccessi?
Annamaria Alfarano classe V BL
Raffaello Sanzio L’artista di tutti i tempi.
19. PAGINA 19 Anno XVII Numero Unico
World Percussion Movement, un’esperienza
formativa organizzata dall’Associazione Cul-
turale Musicale SEQUENZE in collaborazio-
ne con l’Istituto Statale “don L. Milani”.
Il World Percussion Movement nasce dall’idea
del M° Filippo Lattanzi di offrire ai percussio-
nisti di tutto il mondo un luogo di scambio cul-
turale capace di ispirare idee artistiche, uno spa-
zio didattico basato sul confronto di tecniche e
stili musicali.
Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Statale “don
L. Milani”, Prof.ssa Francesca Santolla, con
forte lungimiranza e capacità di costruire parte-
nariati proficui, ha accolto con entusiasmo
l’iniziativa permettendo ai propri studenti di es-
sere a contatto con giovani percussionisti e pro-
fessionisti del settore provenienti da tutto il
mondo.
Quattro intensi giorni durante i quali artisti di
fama internazionale hanno offerto il loro specia-
le contributo al percorso di crescita e formazio-
ne artistica degli studenti: Nick Woud
(principal timpanist of Royal Concertgebow Or-
chestra - Amsterdam); Santo Campanella
(percussionista presso Teatro Massimo - Paler-
mo); Filippo Lattanzi (marimbista e docente
presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari);
Francesco Merenda (batterista); Rosario
Gioeni (marimbista); Barbara Bavecchi
(timpanista presso il Teatro di San Carlo – Na-
poli);
Marco Pezzenati (percussionista presso il Teatro di San Carlo
– Napoli); Pasquale Bardaro (vibrafonista jazz e percussionista
presso il Teatro di San Carlo – Napoli).
Al fine di promuovere la conoscenza dello straordinario mondo
delle percussioni, studenti e docenti hanno offerto due pubblici
concerti resi possibili attraverso la collaborazione tra il Festival
TimeZones e il Comune di Acquaviva delle Fonti
all’interno della splendida cornice del Salone delle Feste di Palaz-
zo De Mari.
In attesa di poter replicare l’esperienza, l’impegno costante e la
vision del Prof. Francesco D’Aniello, titolare della cattedra di
Percussioni presso il liceo musicale “don L. Milani”, hanno per-
messo di consolidare i rapporti dell’Istituto Statale “don L. Milani”
con il Royal Concertgebow di Amsterdam e il Conserva-
torium Van Amsterdam al fine di realizzare una visita didatti-
ca dei nostri studenti all’interno delle due Istituzioni olandesi.
La Redazione
20. PAGINA 20 Anno XVII Numero Unico
Il 10 novembre le classi 4ASU, 5ASU e 5BL, accompa-
gnate dai docenti Nardulli, Desimini, Lofrese e Palmiot-
to, si sono recate presso il castello aragonese di Con-
versano per visitare la mostra “L’uomo infinito” dedicata
all’artista dadaista Man Ray.
Man Ray, cui vero nome è Emmanuel Rudzitsky, nacque
a Filadelfia nel 1890 da una famiglia di origini russe; qui si
fece notare come studente modello e riuscì ad ottenere
una borsa di studio in architettura. Lui però la rifiutò,
decidendo di recarsi a New York per seguire il suo so-
gno: diventare un’artista.
La sua carriera fu vasta, poiché iniziò a lavorare come
grafico, disegnatore e pittore, fino al momento in cui
scoprì quella che sarebbe diventata la sua più grande
passione: la fotografia.
Grazie al successivo incontro con Marcel Duchamp e
Picabia, Man Ray si affermò come fotografo, immortalan-
do nei suoi scatti non solo i capolavori di fine Ottocento
e inizio Novecento, ma anche i loro artisti. Questo lo
rendeva “un po’ avanguardista”, come lo definiva Picabia,
poiché per la prima volta qualcuno stava mostrando i
volti che si celavano dietro le opere d’arte.
Una delle sue opere più importanti è “Il violino d’Ingres”
che raffigura l’attrice Alice Prin, chiamata anche “Kiki de
Mont-Parnasse”. Questo scatto rappresenta la concezio-
ne che Man Ray ha delle donne, cioè di contenitore dove
gli uomini riversano i loro vizi, le loro virtù e passioni
che la donna è in grado di purificare e amplificare. Infatti
“le donne diffondono l’amore nel mondo”, sostiene
Man Ray. Per lui la donna deve essere venerata e non
trattata come un oggetto e, per fare questo, si ingegna
nel dimostrare con le sue foto la loro forza d’animo e la
loro capacità di successo, rappresentando anche donne
come Coco Chanel.L’opera che ha dato il titolo a questa
mostra è, per l’appunto, “L’uomo infinito”, una litografia
dove Man Ray dimostra come lui affronta nella sua vita le
infinite possibilità dell’arte, ponendo al centro
dell’attenzione un manichino, rappresentazione
dell’alienazione dell’uomo. Dopo la visione della mostra,
le classi hanno partecipato ad un laboratorio che mette-
va a confronto, in epoche diverse, l’immagine e
l’immaginazione, l’arte e la letteratura. Per definizio-
ne, l’immagine ci rimanda alla realtà sensibile e al rappor-
to fra noi e il mondo; l’immaginazione, invece, al tema
dell’inconscio sviluppato da Freud, che si riflette nel
mondo dell’interiorità. Nella prima parte dell’esperienza
sono state messe a confronto alcune opere del realismo
di Giotto e del surrealismo
di Dalí, che hanno ripreso il tema del viaggio e del percorso
di Dante nel Purgatorio. Qui il poeta contempla le immagini
che si formano nella sua mente, provenienti dalla fonte della
sua immaginazione che è Dio, poiché la fantasia è costituita
da queste visioni.
Nella seconda, invece, i soggetti analizzati sono stati degli
scorci urbani, o meglio una piazza di De Chirico e una di
un’artista ignoto del 1480-1490. Queste due immagini sono
state ricondotte a Pirandello per il quale l’immaginazione è
intesa come forma di evasione dalla gabbia del realismo, no-
nostante sia una fuga momentanea e consolatoria.
Nella terza e ultima parte, i protagonisti sono stati il surreali-
smo di Magritte e le opere dadaiste di Man Ray stesso, che
sono state collegate alla figura di Italo Calvino. Per gli artisti,
sul quadro sono riportati i sogni e per Calvino il percorso di
produzione delle opere deve essere attuato per immagini,
scaturite dalla mente dell’autore.
L’obiettivo di questa esperienza è stato quello di lasciare uno
stimolo per le generazioni future: non smettere mai di
immaginare. Adesso la società ci bombarda con molte
immagini, non facendoci distinguere quello che vediamo da
quello che viviamo, rischiando di farci perdere la capacità di
sviluppare quell’immaginazione necessaria a renderci delle
persone dalle menti creative e indipendenti.
Veronica Cotecchia classe V BL
L’UOMO INFINITO
22. PAGINA 22 Anno XVII Numero Unico
LA LETTURA CREA INDIPENDENZA
La lettura è da sempre stata considerata uno stru-
mento utilizzato per lo sviluppo e la crescita di ide-
e, cultura, valori e storie fra gli uomini . Grazie alla
lettura, sin dalla tenera età, ognuno di noi ha sem-
pre potuto arricchire il proprio bagaglio culturale
per scoprire le dinamiche del mondo che ci circon-
da, e per capire come funziona.
La lettura è capace di trasmetterci emozioni e crea-
re indipendenza. Infatti essa riesce a renderci liberi
e indipendenti dal punto di vista morale ,e in alcuni
casi, anche a tirarci fuori da momenti difficili della
nostra esistenza. Possiamo considerarla quindi co-
me una sorta di tutor, o meglio,come una
”compagna” che ci aiuta a sviluppare un senso criti-
co sulla società che ci circonda e sui nostri valori.
Una volta ottenuta la nostra indipendenza morale
grazie alla lettura, potremmo pian piano appassio-
narci sempre di più ad essa, fino al punto da non
poterne fare a meno, perché ormai è diventata qua-
si come una droga; una droga senza effetti negativi
sulla nostra salute ,ma che,al contrario, non fa altro
che migliorare il nostro status di salute fisi-
ca ,psichica e morale.
La lettura che crea Indipendenza è il titolo della pri-
ma edizione di un progetto che si è svolto presso
l’auditorium e la biblioteca del nostro istituto du-
rante l’anno scolastico. Questi incontri, indirizzati
alle classi del triennio , hanno avuto come obiettivo
quello di promuovere e valorizzare la passione per
la lettura tramite conferenze e dibattiti riguardanti
il tema omonimo della rassegna e tramite i temi
trattati nei libri scritti da alcuni autori di libri best-
seller su scala nazionale.
Durante il primo incontro di questa rassegna letteraria,
svoltosi nella biblioteca del nostro istituto il 25 Gennaio
2018, gli studenti delle classi del triennio hanno avuto
l’opportunità di incontrare Mario Artiaco , l’autore na-
poletano del libro Io, Lauro e le rose. Attraverso
l’incontro con questo autore, che è stato testimone del-
la vera storia trattata nel libro, abbiamo potuto discute-
re e trattare tematiche che sono state sempre presenti
nella nostra società, ma poche volte messe in risalto e
e discusse pubblicamente. Alcuni fra i temi trattati sono
la pedofilia, gli abusi ,l’omosessualità, la vita, la morte e
l’amicizia che sono stati presenti nella vita del protagoni-
sta del romanzo, che ci ha fatto riflettere sui difetti della
società moderna, e come nel XXI secolo l’omofobia sia
un problema che condizioni una realtà che purtroppo
condiziona la vita di tutti gli uomini, spesso dimentican-
dosi dei veri valori della vita degli uomini , come amici-
zia, amore e libertà.
Invece , durante il secondo incontro di questo progetto,
svoltosi il giorno 9 Febbraio 2018 , abbiamo potuto co-
noscere e discutere le tematiche del romanzo Guardami
negli occhi , assieme al celebre scrittore veneto Giovanni
Montanaro.
segue a pag. 23
23. PAGINA 23 Anno XVII Numero Unico
continua da pag 22
Questo romanzo tratta la storia d’amore di un personaggio storico dell’arte che tutti noi conosciamo, ossia Raffaello Sanzio,
che si innamora di una umile donna, figlia di un fornaio, che secondo la leggenda , verrà rappresentata nel famoso dipinto La
Fornarina. Attraverso l’incontro con l’autore abbiamo potuto analizzare la personalità di Raffaello e il suo rapporto amoroso
con la Fornarina, e come esso abbia influenzato, in un modo o nell’ altro, la sua carriera artistica. Montanaro , in questo ro-
manzo , racconta un amore fra due persone che apparentemente appartengono a due modi di vivere e pensare completa-
mente differenti, ma che si ritrovano insieme grazie all’amore e alla passione che sboccia fra essi.
In conclusione , dopo aver partecipato a queste esperienze letterarie , possiamo dire che esse sono riuscite a cogliere
l’intento di questa rassegna letteraria, ossia creare indipendenza fra i lettori, spingendo anche noi, la generazione dei millen-
nials a sviluppare un senso critico e morale indipendente grazie alla lettura , e un senso di attaccamento ad essa.
Giorgio Campanale, Antonella Ferrulli
classe IV BL
24. PAGINA 24 Anno XVII Numero Unico
VISITA AL CASTELLO
IL TEATRO INGLESE
Con "teatro elisabettiano" si intende la produzione drammatica che ebbe
luogo in Inghilterra dal 1576, anno di costruzione del primo teatro, al
1642, anno in cui il parlamento puritano ordinò la chiusura dei teatri.
Il teatro elisabettiano rappresentò il più importante fenomeno culturale
dell’Inghilterra rinascimentale, sia perché celebrava la potenza della nazio-
ne, sia perché offriva un intrattenimento molto popolare, accessibile a qual-
siasi classe sociale. Questo fenomeno si è fatto presente anche durante la
nostra visione di alcune opere di Shakespeare, all’interno del castello di
Trani. Le cinque opere da noi viste sono: Giulio Cesare, Romeo e Giulietta,
la tempesta, il carnevale di Venezia e Otello..
D’Ambrosio Giovanni classe IV AM
Il giorno mercoledì 17 febbraio
alcune classi dell’istituto Don Loren-
zo Milani, hanno svolto una curiosa
visita guidata al castello di Trani ac-
compagnati dalla prof.ssa Donvito.
Il Castello di Trani è uno dei più importanti
edifici fortificati fatti erigere dall'imperatore
Federico II di Svevia a tutela del suo predi-
letto Regno di Sicilia, ereditato dalla madre,
la principessa normanna Costanza di Alta-
villa. La sua fondazione, su un banco roccio-
so di quota sensibilmente ribassata rispetto
alla terra ferma e probabilmente isolato fin
dall'origine, comportò la distruzione di un
modesto avamposto di vedetta, una piccola
torre di guardia riferibile ai secoli X - XI,
rinvenuta sotto il piano di calpestio dell'attu-
ale ingresso. Importante caposaldo sulla
costa pugliese del sistema castellare Federi-
ciano, nel XIII secolo il più moderno d'Euro-
pa, sorge a breve distanza dalla celebre
cattedrale, ove purtroppo non l’abbiamo
potuta osservare con attenzione a causa di
mal tempo. La cattedrale è strategicamente
collocata al centro di una rada, i cui bassi
fondali si sarebbero sempre rivelati un'otti-
ma difesa naturale, sia dalla furia delle
onde che da eventuali attacchi sul fronte
settentrionale. Su modello dei l'avvento
delle armi da fuoco, il castello venne ade-
guato alle nuove tecniche difensive, simula-
te e provate anche da noi, e rispondono
alla diffusa esigenza di rifortificazione delle
coste mediterranee dell'Impero di Carlo V d’
Asburgo, minacciate dall'avanzata turca.. Il
Castello coprì ininterrottamente il suo ruolo
di presidio militare, ad eccezione degli anni
1586-1677, quando fu sede della Sacra
Regia Udienza della provincia di Terra di
bari, finchè, nel XIX secolo, fu adibito a
carcere centrale provinciale, destinazione
cessata soltanto nel 1974. Restaurato dalla
Soprintendenza per i Beni Ambientali, Ar-
chitettonici, Artistici e Storici della Puglia,
dal 1979, è stato aperto al pubblico il 5
giugno 1998
25. PAGINA 25
Il giorno 24 febbraio 2018 presso il Salone delle Feste di Palazzo De Mari, sede del Comune di Acquaviva delle Fonti, si è tenuta una
cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria ai bambini e ragazzi di origine straniera nati e residenti ad Acquaviva delle Fonti.
L’iniziativa intitolata "Io Come Tu" ha portato nella nostra Città la campagna lanciata dall'UNICEF Italia per ribadire che tutti i minori
- italiani o di origine straniera - hanno eguali diritti di fronte alla legge, come enunciato nella Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia
e dell'adolescenza.
La cerimonia, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, ha coinvolto una cinquantina di bambini e ragazzi di età compresa
fra i 9 e i 18 anni che hanno partecipato insieme alle loro famiglie e ai compagni di classe.
Gli interventi del Sindaco della Città Davide Carlucci, del Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, della vicepresidente
nazionale UNICEF Silvana Calaprice e del Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti Monsignor Giovanni Ricchiuti, hanno
evidenziato l’importanza dell’accoglienza e della fraternità che deve esistere in un mondo globale dove ciascuno si deve sentire a pie-
no titolo cittadino della casa comune chiamata Terra.
Lo scopo di questa manifestazione, finalizzata all’affermazione dell’uguaglianza dei diritti e all’eliminazione delle discriminazioni per
tutti i bambini e adolescenti di origine straniera che vivono, studiano e crescono in Italia è stato ampiamente illustrato nei diversi in-
terventi delle Autorità e dei Dirigenti Scolastici presenti.
Noi ragazzi, Asilda Dinoshi e Antonio Zappulla, abbiamo avuto il piacere di partecipare a questo evento rimanendo colpiti poiché il
Comune in cui abitiamo ha preso atto e si è reso conto dell’importanza e dell’uguaglianza dei cittadini, indipendentemente dalla loro
provenienza. Siamo rimasti impressionati dalla numerosa affluenza dei bambini, ragazzi e famiglie a sostegno di questa iniziativa.
Al termine dei diversi interventi si è proceduto alla consegna della cittadinanza onoraria ai presenti: una volta arrivato il nostro turno,
incoraggiati e sostenuti dai nostri docenti accompagnatori e dai genitori, abbiamo raggiunto il Sindaco che ha consegnato
l’attestazione della cittadinanza onoraria ad Asilda.
Conclusa la nostra gratificante esperienza siamo rientrati in classe con la consapevolezza di aver partecipato ad un evento che resterà
nella nostra memoria e nella storia del nostro Comune.
Asilda Dinoshi, Antonio Zappulla classe IV DL
Anno XVII Numero Unico
CITTADINANZA ONORARIA
26. PAGINA 26 Anno XVII Numero Unico
Diverse classi terze e quarte dell’istituto statale
Don Lorenzo Milani di Acquaviva delle Fonti, ac-
compagnate da alcuni professori e dalla prof.ssa di
storia dell’arte Donvito, organizzatrice della visita,
hanno visitato il giorno 17 gennaio 2018 la città di
Trani, con la sua cattedrale, il suo castello e la sina-
goga, ed assistito allo spettacolo teatrale in inglese
della compagnia “Il Teatro del Viaggio”. Questa
compagnia era composta da tre diversi attori che
mettevano in scena alcuni degli episodi più impor-
tanti delle opere di Shakespere nel castello Federi-
ciano, intervallati anche da alcuni momenti alquanto
divertenti e comici.
Abbiamo deciso quindi di raccogliere alcune im-
pressioni personali e opinioni intervistando alcuni
ragazzi delle classi partecipanti.
I primi a cui abbiamo rivolto le nostre domande
sono tre studenti della 4CL: Salvatore Brasile, Ca-
terina Colapietro e Francesca Leccese.
“Qual è la cosa che vi ha colpito di più di questa visi-
ta?”
-Salvatore: “La cattedrale, soprattutto il suo cam-
panile che, come ci ha spiegato la guida, presenta
delle aperture che diventano sempre più ampie sa-
lendo verso l’alto: dalla finestra bifora a quella pen-
tafora.
” Che cosa vuol dire bifora e pentafora?”
- “La bifora è un tipo di finestra divisa verticalmente
in due aperture, separate da una colonnina o da un
pilastrino su cui poggiano due archi, a tutto sesto o
acuti.” Replica gentilmente e un pochino divertito
lui.
A me invece è piaciuto molto il castello, in particolare
le sue celle, rimaste dal suo passato come carcere. Era
come immedesimarsi nel detenuto messo in isolamen-
to. Sono entrata in una di esse ed era completamente
spoglia: tutto ciò che un prigioniero rinchiuso lì dentro
possedeva erano quattro mura, sé stesso e i suoi pen-
sieri. Non penso riuscirei mai a vivere in questo modo,
ma, devo ammetterlo, è stata un’esperienza molto reale
ed emozionante…” aggiunge Caterina.
“Il luogo che più mi ha impressionato è stata la sinagoga
-museo di Sant’Anna. Lì era ospitata un’esposizione
dedicata alla storia della comunità ebraica di Trani. Inol-
tre, erano presenti delle catacombe in cui venivano se-
polti gli ebrei nel periodo tra il XIII e XV secolo. Le
pareti erano decorate con dipinti raffiguranti l’Eden,
ovvero il giardino del Paradiso, e servivano a far riposa-
re in pace e tranquillità i defunti” ci rivela Francesca.
“Qual è il ricordo più divertente che avete di questa
escursione?”
“Senza dubbio la pioggia!” risponde ridacchiando Cate-
rina. E dopo una breve risata generale, Salvatore ag-
giunge “No, a parte gli scherzi mi sono divertito molto
a raggiungere il faro. È stato bellissimo: controvento,
con la salsedine ovunque e piccole gocce di mare pro-
venienti dalle onde che si scagliavano contro le rocce e
che ogni tanto ci bagnavano, ma con un buon profumo
di mare e tanta buona compagnia!”
E tutti sorridono, condividendo la sua stessa idea. Li
salutiamo, ringraziandoli per la loro disponibilità e pas-
siamo alla 4DL.
27. PAGINA 27 Anno XVII Numero Unico
I due intervistati sono Carlo Volsa e Luana Bellacicco.
Ripetiamo loro le medesime domande. “Lo spettacolo
in inglese è una delle cose che ricordo meglio. È stato
divertente e molto bello. Gli attori parlavano sia in ita-
liano che in inglese e in questo modo la messa in scena
era di facile comprensione per tutti, alunni e professori
compresi. I protagonisti indossavano anche costumi
propri di quel tempo. Ma la cosa più spiritosa è stato il
finto “odio” tra il protagonista maschile e la costumista:
i due hanno litigato per tutta la durata dello spettacolo,
rivelandoci solo alla fine che stessero recitando. La finta
costumista era una “new-entry” nella compagnia e così,
per darle un po’ di visibilità, le hanno dato questo ruo-
lo.
Questo ha aggiunto un po’ di colore e vivacità alla rap-
presentazione” dice Carlo.
Luana entusiasta afferma: “La Cattedrale di San Nicola
Pellegrino era davvero singolare! Nella parte anteriore,
la facciata era molto semplice, decorata da tre finestre
e un piccolo rosone, mentre la parte posteriore
dell’edificio era dotata di tre absidi. Inoltre, era anche
una doppia chiesa, poiché sottoterra era presente una
cripta, alle cui pareti vi erano resti di dipinti di diverse
epoche. All’interno, la cattedrale era divisa in tre navate
e in quella sinistra era posizionata la porta centrale di
bronzo.
Essa fu sostituita con una in legno, poiché a causa della
salsedine correva il rischio di rovinarsi. Sul portone
erano raffigurati diversi santi e figure religiose, tra cui
quella di San Nicola Pellegrino, che veniva rappresen-
tato sempre giovane.”
Alla domanda di quale fosse un loro ricordo diverten-
te, anche loro all’unisono rispondono: “La pioggia e il
vento!”
A questo punto non ci resta che rivolgere queste stes-
se domande a noi stesse, ragazze di 3AL, autrici di
questo articolo: Fabiola Leogrande, Annamaria Natale
e Alessia Caruso.
“Mettendo insieme i nostri ricordi, è venuto fuori che
senz’altro anche noi non ci dimenticheremo della piog-
gia di quel giorno, ma anche della gentilezza e simpatia
della nostra guida Rosa, sempre disponibile e pronta a
fare qualche battutina simpatica per farci sorridere.
Inoltre, ci ha sorpreso molto la posizione del castello,
costruito direttamente sul mare e per questo in una
posizione strategica. Un’informazione che ci ha lascia-
to stupite è stata anche la cosiddetta “Casa Dei Mat-
ti”, che non era un manicomio (come si potrebbe de-
durre dal nome), ma semplicemente era la stanza nella
quale si posizionavano i soldati aventi il compito di
ricaricare di polvere da sparo i cannoni. Questi, a cau-
sa del forte rumore dello sparo, col tempo, impazziva-
no”.
Così concludiamo il nostro articolo, ringraziando i
nostri intervistati per la loro disponibilità e per averci
raccontato la loro esperienza. Un grazie va anche alla
Professoressa Donvito e ai professori per averci per-
messo di vivere quest’esperienza.
Fabiola Leogrande, Alessia Caruso,,Annamaria Natale
classe III AL
28. PAGINA 28 Anno XVII Numero Unico
Lingua
cultura e …
lavoro
Durante quest’anno scolastico, nel mese di febbraio, il
nostro Istituto ha organizzato un soggiorno a Madrid,
nell’ambito dell’Alternanza Scuola-lavoro, in partenariato
con Cámara Madrid, ossia la Camera di Commercio della
Comunidad Autonóma di Madrid. Questo progetto ha
visto impegnati un gruppo di studenti della 3^ e della 4^
della sezione B dell’indirizzo linguistico in 40 ore di for-
mazione in ambito ASL , di cui 10 sono state dedicate
all’acquisizione di competenze comunicative riguardanti
“el Español de negocios”. Tutte le attività svolte sono
state programmate e svolte da docenti madrelingua, esa-
minatori DELE dell’Istituto Cervantes (ente certificatore
del“español como lengua extranjera”) presso la sede dell’
Instituto Santa Barbara di Madrid. Qui noi ragazzi ci siamo
cimentati in varie attività relative all’ambito lavorativo,
come la simulazione di un colloquio di lavoro, la predi-
sposizione del Curriculum Vitae e lo studio e
l’approfondimento del vocabolario, in riferimento a
quest’ambito. Inoltre, altre 30 ore sono state dedicate
all’osservazione e all’analisi di realtà produttive legate al
campo della promozione turistica territoriale, che è il filo
conduttore del progetto che coinvolge le classi del secon-
do biennio e dell’ultimo anno di liceo del corso B
dell’indirizzo linguistico. In particolare, è stata organizzata
una visita aziendale all’Hotel Ritz, hotel storico e lussuoso
della città, attualmente gestito dalla catena di hotel di
lusso MandarinOriental Hotel Group. Siamo stati guidati
dal direttore del personale dell’hotel, che ci ha permesso
di visitarlo nei minimi particolari, offrendo anche delle
curiosità sulla sua storia. Un’ulteriore visita aziendale che
ci ha coinvolto si è svolta presso la redazione UnidadEdi-
torial, sede del quotidiano nazionale El Mundo, nonché
sede di Marca, dedicato allo sport,e di Telva, rivista di
moda e bellezza. In questa grande redazione abbiamo
potuto anche analizzare le tecniche di comunicazione
utilizzate dalla radio, che trasmette in diretta, dato che la
struttura ha anche uno studio radiofonico. In più, ci sia-
mo recati in un’azienda alimentare a Campo Real, paese
nei dintorni di Madrid, per approfondire le dinamiche
aziendali di ambito specifico, finalizzate alla promozione
nei dintorni di Madrid, per approfondire le dinamiche
aziendali di ambito specifico, finalizzate alla promozione
dei prodotti alimentari. Oltre a questo, il programma è
stato arricchito da attività legate al turismo culturale, in-
fatti abbiamo visitato il Museo del Prado e il Museo Sofia.
In quest’ultima occasione, abbiamo avuto l’opportunità di
ammirare l’impressionante opera d’arte di Pablo Picasso,
il “Guernica”. Abbiamo visitato il Palacio Real, il Parque
de Retiro, come anche il famosissimo stadio Santiago
Bernabéu e la prima esposizione della mostra itinerante
su Auschwitz e il tema della Shoah, dal nome “Non molto
tempo fa. Non molto lontano da qui”, dov’erano esposti
gli oggetti originali trovati nei campi di concentramento
tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. Questa è stata
un’ulteriore occasione per riflettere e per arricchire il
bagaglio culturale di ciascuno. Molto suggestiva è stata la
visita della città di Toledo, considerata la “ciudad de las
tres culturas”, in quanto la sua storia ha assistito
all’influenza religiosa e culturale delle tre religioni mono-
teiste: ebraismo, cristianesimo e islam. Interessante anche
la visita al Real Monasterio de San Lorenzo del Escorial,
imponente complesso storico fatto costruire da Felipe II
de Austria, dove si trova la cripta della famiglia reale della
dinastia de “los Austrias” e dei “Borbones”.
segue a pag. 29
29. PAGINA 29 Anno XVII Numero Unico
continua da pag.28
A completare questa fantastica esperienza c’è stata la possibilità di essere ospitati presso delle famiglie spagnole che hanno
contribuito ad un maggior arricchimento, soprattutto nell’uso della lingua. Personalmente è stata un’esperienza che consi-
glierei e rifarei, poiché ha permesso a tutti di crescere dal punto di vista culturale, ma anche umano, e di relazionarsi meglio
tra di noi e con gli insegnanti. Un ringraziamento va alla scuola per la splendida opportunità dataci e ai docenti accompagna-
tori, la prof.ssa Paola Forte e il prof. Valerio Valeriano.
Margherita Giulitto classe III BL
30. PAGINA 30 Anno XVII Numero Unico
Vendredi 2 Février les classes 4^AL, 4^BL, 5^AL, 5^BL et
5^ALes se sont rendues au théâtre Showville accompa-
gnées par les profs D’Arcangelo, Gentile, Mazzei, Rousse-
au et Tripartito. Nous avons assisté à un spectacle mis en
scène par la compagnie française FranceThéâtre. Le spec-
tacle présente une histoire qui se déroule en 1947. C’est
la période de l’après-guerre où les arts renaissent comme
opposition à la précedente période de censure nazis. Le
cœur du réveil des arts est le quartier de Saint Germain
des Près à Paris. Tous les artistes, les intellectuels et les
musiciens se rencontrent pour échanger leurs idées et
pour développer leurs esprits révolutionnaires. La pièce
de théâtre a été accompagnée par des morceaux musi-
caux, surtout le jazz qui est la musique de la révolte par
excellence. Cette musique, elle est née en Amérique et a
été le moyen d’expression des esclaves pour exprimer
leur rébellion ; dans les années 1950 le jazz devient la voix
des jeunes français. C’est dans ce contexte que se déroule
la pièce de théâtre que nous avons vue.
Le protagoniste de l’histoire est Gabriel, un garçon de café
qui travaille dans un bar très renommé Le Café De Flore.
Un soir, à la fermeture du bar, à l’improvise une lumière
bleue venant d’une porte illumine la salle. Quand il passe à
travers cette porte, il se retrouve dans le même café mais
en 1947. Là, il rencontre un groupe d’amis, les Zazous.
Tout d’abord il ne comprend pas où il se trouve, il pen-
se être fou. Quand Gabriel leur raconte ce qui s’est passé,
les deux générations se confrontent en abordant le thème
de l’amour, la résistance française, la situation politique
actuelle et la liberté de choix. Gabriel est si bien intégré
dans le groupe des Zazous que Zaza, une des filles du
groupe, tombe amoureuse de lui. À la fin du spectacle Ga-
briel découvre comment retourner à son époque, mais il
vit un dilemme : rester avec Zaza ou repartir. A la fin de la
pièce le garçon décide de retourner dans son temps.
Dans la représentation les acteurs font référence à l’exis-
tentialisme, un courant de philosophie plaçant au cœur de
la réflexion l’existence individuelle, la liberté et le choix
personnels. Ça nous a beaucoup frappé parce que le choix
est un aspect fondamental dans la période de l’adolescence
car notre avenir dépend de notre choix.
classe IV AL
Culture en dehors des bancs
SAINT GERMAIN DES PRĖS
Dopo la seconda guerra mondiale, il quartiere di
Saint-Germain-des-Prés è divenuto un centro cata-
lizzatore della vita intellettuale e culturale della
città. Filosofi, scrittori, attori e musicisti si incon-
travano nei locali notturni (dai quali nasce il gene-
re noto come Bepop) e nelle brasserie del quartie-
re, in cui la filosofia esistenzialista coabitava con il
jazz americano. Benché, la zona sia oggi meno pre-
stigiosa, in ambito culturale, che al tempo di Jean-
Paul Sartre e Simone de Beauvoir, della cantante
enigmatica Juliette Gréco e dei cineasti Jean-Luc
Godard e François Truffaut, alcuni intellettuali con-
tinuano frequentare la zona e i suoi caffè come il
Deux Magots e il Café de Flore. La Brasserie Lipp è
rimasto un luogo di incontro di giornalisti, di scrit-
tori in vista e di uomini politici come François Mit-
terrand.
Gli edifici del XVII secolo sono sopravvissuti ma
ormai i negozi di abbigliamento e i grandi magazzi-
ni, spesso delle griffe di alta moda, hanno preso il
posto di molti degli storici negozi e delle librerie
che caratterizzavano questa parte della rive
gauche.
31. Venerdì 2 febbraio le classi 4^AL, 4^BL, 5^AL, 5^BL E
5^Ales si sono recate al teatro Showville accompagnate
dai professori D’Arcangelo, Gentile, Mazzei, Rousseau
e Tripartito. Abbiamo assistito ad uno spettacolo mes-
so in scena dalla compagnia francese France Théâtre.
Lo spettacolo presenta una storia che si svolge nel
1947. È il periodo del dopo-guerra in cui rinascono le
arti come opposizione al periodo precedente di censu-
ra attuata dai nazisti. Il fulcro del risveglio delle arti è il
quartiere di Saint Germain des Prés a Parigi. Tutti gli
artisti, gli intellettuali e i musicisti si riuniscono per
scambiare le proprie idee e per maturare i loro spiriti
rivoluzionari. L’opera teatrale è stata accompagnata da
intermezzi musicali, soprattutto di genere jazz, la musi-
ca della rivolta per eccellenza. Questa musica è nata in
America ed è stato lo strumento di espressione degli
schiavi per esprimere la loro ribellione; negli anni 1950
il jazz diventa la voce dei giovani francesi. È in questo
contesto che si svolge la rappresentazione teatrale che
abbiamo visto.
Il protagonista della storia è Gabriel, un cameriere che
lavora in un bar molto noto, Le Café de Flore. Una
sera, all’improvviso, alla chiusura del bar, da una porta
fuoriesce una luce blu che illumina la sala. Una volta
attraversata la porta, Gabriel si ritrova nello stesso bar
ma nel 1947. Là, incontra un gruppo di amici, i Zazous.
Inizialmente non riesce a capire dove si trovi, pensa di
essere pazzo. Quando racconta al gruppo l’accaduto, le
due generazioni si confrontano affrontando il tema
dell’amore, la resistenza francese, la situazione politica
attuale e la libertà di scelta. Gabriel si è integrato così
bene nel gruppo dei Zazous che Zaza, una delle ragazze
del gruppo, si innamora di lui. Quando Gabriel scopre
come ritornare ai suoi tempi, è molto indeciso: non sa
se restare con Zaza o ripartire. Alla fine dello spettaco-
lo il ragazzo decide di ritornare nella sua epoca.
Nella rappresentazione gli attori fanno riferimento
all’esistenzialismo, una corrente filosofica riguardante la
riflessione sull’esistenza individuale, la libertà e le scelte
personali. Questo ci ha colpito molto perché la scelta è
un aspetto fondamentale nel periodo dell’adolescenza
poiché il nostro futuro dipende dalle nostre scelte.
classe IV AL
PAGINA 31 Anno XVII Numero Unico
Cultura fuori dai banchi
SAINT GERMAIN DES PRĖS
L'esistenzialismo è una variegata e non omogenea
corrente di pensiero che si è espressa in vari am-
biti culturali e sociali umani, tra filosofia, lettera-
tura, arti e costume, affermando, nell'accezione
più comune del termine, il valore intrinseco
dell'esistenza umana individuale e collettiva come
nucleo di riflessione, in opposizione ad altre cor-
renti e principi filosofici. Nato tra il XVIII e il XIX
secolo, trovando ampio sviluppo nel XX secolo,
diffondendosi e affermandosi principalmente tra
la fine degli anni venti e i cinquanta, esso insiste
sul valore specifico dell'individuo e sul suo carat-
tere precario e finito, sull'insensatezza, l'assurdo,
il vuoto che caratterizzano la condizione dell'uo-
mo moderno, oltre che sulla «solitudine di fronte
alla morte» in un mondo che è diventato comple-
tamente estraneo oppure ostile. Esso nasce in op-
posizione all'idealismo, al positivismo e al razio-
nalismo, assumendo in alcuni rappresentanti
un'accentuazione religiosa, in altri un carattere
umanistico e mondano, sia pessimista sia ottimi-
sta, collegandosi dunque in diversi aspetti
all'irrazionalismo e influenzando numerose altre
filosofie parallele e successive.
33. PAGINA 33 Anno XVII Numero Unico
IL VALORE DELLA FAMIGLIA
La famiglia è da sempre per l'uomo un punto di riferi-
mento importante e fondamentale.
L'essere umano essendo sociale per natura, sin dalla
preistoria ha sempre avuto bisogno di riunirsi in gruppi.
Lo stesso Aristotele riteneva che la famiglia fosse uno
dei tre nuclei di cui le persone hanno più bisogno.
Per definizione la famiglia è un complesso di individui
congiunti da vincoli di sangue, uniti da un rapporto di
parentela o affinità che vivono insieme. Essa, in quanto
parte integrante della società ha vissuto dei profondi
cambiamenti nella storia.
Il termine famiglia può assumere, infatti, diversi significati
a seconda del contesto nel quale viene utilizzato.
Da un punto di vista giuridico l'art. 29 co.1 della
Costituzione definisce la famiglia come una “società natu-
rale fondata sul matrimonio” e “l'obbligo della Repubblica di
riconoscere alla famiglia i diritti che le spettano”; stabilisce
che “il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuri-
dica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia
dell'unità familiare” co.2 Cost.. L'art. 30 della Costituzione
a sua volta, dopo avere precisato che “è dovere e diritto
dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se
nati fuori dal matrimonio”co.1, attribuisce al legislatore il
compito di assicurare alla prole naturale ogni tutela giu-
ridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della
famiglia legittima.
La definizione di famiglia si collega all'art.2 della Costitu-
zione in cui si afferma che “la Repubblica riconosce i diritti
inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni so-
ciali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento
dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e
sociale”.
Pur attribuendo particolare importanza al matrimonio, la
Costituzione non ne sancisce l’indissolubilità. Con la leg-
ge n.898/1970, infatti, in Italia è possibile richiederne lo
scioglimento ovvero il divorzio, da parte di uno o di en-
trambi i coniugi.
Ma la svolta epocale nella storia del diritto italiano arriva
con la legge Cirinnà (20 maggio 2016, n.76) che
“Regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso e
disciplina le convivenze di fatto”. Nonostante queste siano
al centro di dibattiti sociali e siano in notevole aumento
in Italia, vengono prese in considerazione dal nostro or-
dinamento, prevalentemente, per la tutela dei figli, affi-
dando ai recenti atti normativi, legge n. 219/2012 e d.lgs.
n. 14/2013, l’eliminazione di qualsiasi disparità di tratta-
mento.
Un principio fondamentale contenuto nell’art.29 della
Costituzione, come specificazione della norma di egua-
glianza giuridica dei cittadini senza distinzioni di sesso e
contemplata nel precedente art.3 Cost., è quello
dell’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi.
La “Riforma del diritto di famiglia” (l.n.151/1975) ha, infatti,
venir meno la posizione giuridica di superiorità del mari-
to; principio poi ribadito nell’art. 30 co.1 Cost., che
“attribuisce ad entrambi i genitori il diritto e il dovere di man-
tenere, istruire ed educare i figli” a garanzia dell’unità fami-
liare. L’art.31 Cost., infine, enuncia il principio del sostegno
pubblico alla famiglia. Considerata la “prima cellula della
società”, lo Stato ritiene necessario il proprio intervento
a sostegno delle esigenze basilari della famiglia.
Sono previsti, infatti, interventi non solo di carattere
economico , ma anche a sostegno della maternità e della
paternità. È da osservare tuttavia, che l’applicazione di
tale articolo non risulta ad oggi soddisfacente soprattut-
to se guardiamo i dati delle donne italiane lavoratrici, la
cui percentuale risulta essere una delle più basse
d’Europa.
Il significato economico del concetto di famiglia è
anch’esso più ampio rispetto a quello comune, però pre-
scinde da vincoli giuridici; con questa espressione, infatti,
si intendono singoli individui, coppie o comunità che
effettuano scelte economiche di lavoro , consumo, ri-
sparmio e investimento.
Le famiglie offrono il proprio lavoro, manuale o intellet-
tuale, alle dipendenze delle imprese, dello Stato o svol-
gono un’attività di lavoro autonomo. Impiegano una par-
te del reddito nell’acquisto di beni e servizi delle impre-
se. Il reddito che non consuma viene risparmiato, inve-
stito e messo a disposizione delle imprese e dello Stato.
Le famiglie, nonostante rappresentino l’unità di base del-
la società, oggi sono sempre meno numerose e le coppie
che decidono di non avere figli sono in aumento, come
cresce il numero di divorzi. Probabilmente il futuro in-
certo, le scarse prospettive economiche e le responsabi-
lità, dissuadono molte persone dal desiderio di un rifugio
sicuro.
Antonio Labarile II ASU
34. CRONACA
DELLA PIÚ VERGOGNOSA
VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI:
IL FEMMINICIDIO
PAGINA 34Anno XVII Numero Unico
Ma che succede?
Figli che ammazzano i genitori, ma-
dri che sopprimono i propri figlio-
letti, giovani donne prima stuprate
e poi massacrate senza ritegno,
bulletti stupidamente violenti che si
abbandonano ad atti vandalici e
ignobili per puro sollazzo. Non
passa giorno che la cronaca nazio-
nale non riporti in gran numero
crimini di ogni genere, omicidi, so-
prusi, brutali abusi, siamo alla bar-
barie: la più inconcepibile, la più
disumana, la più bestiale. Ma se un
paese è espressione della comunità
che l’abita, com’è possibile tanta
violenza, tanta incomprensione,
tanta disumanità?
Di violenza, ma più specificata-
mente di femminicidio s’è parlato
al seminario organizzato
dall’associazione Penelope, il 19
Febbraio 2018 presso l’Università
Ecampus di Bari.
Relatori: avvocato penalista Lasca-
la, avvocato criminologo Gentile
Nicodemo, professoressa Melania
Duca, dirigente scolastica del Lice-
o don Milani, prof.ssa Francesca
Santolla. Dopo i ringraziamenti
iniziali della preside ha preso la
parola l’avvocato Lascala, rappre-
sentante dell’associazione ONLUS
continua a pag, 35
35. PAGINA 35 Anno XVII Numero Unico
segue da pag. 34
associazione che assiste legalmente le
vittime della criminalità organizzata,che,
rifiutando a priori l’espressione
“femminicidio”, per l’oggettiva esagerazio-
ne del termine, si è soffermato sulla vio-
lenza di genere.
Sebbene i numerosi provvedimenti pro
donna, dall’abolizione del delitto d’onore
allo ius corrigendi, al diritto di famiglia,
alla violenza sessuale considerata come
violenza contro la persona e non più rite-
nuta offesa alla morale pubblica,
nell’ultimo quinquennio, i delitti contro le
donne sono stati superiori a quelli della
criminalità organizzata.
É seguita l’interessante relazione
dell’illustre criminologo Nicodemo Gen-
tile che, dopo essersi soffermato a consi-
derare il caso di Sara Di Pietrantonio,
morta il 29 maggio, lungo una strada di
periferia, a Roma, dopo esser stata stran-
golata e data alle fiamme dall’ex fidanzato
Vincenzo Paduano, condannato in seguito
all'ergastolo (omicidio brutale, divenuto
un simbolo del femminicidio anche per il
suo epilogo giudiziario) ha passato la pa-
rola alla professoressa Melania Duca, la
quale soffermandosi sul fenomeno femmi-
nicidio, ha accennato alla vicenda di cui è
stata personalmente vittima: il suo ex
compagno era malato di sindrome di per-
sonalità borderline. In conclusione, si è
ribadito che questa spirale di violenza è
una lotta di tutti, da combattere solo at-
traverso la cultura. Chi se non la donna
ebbe da Dio l’ufficio di avvezzare alla vita
il frutto dell’amore, imprimendo i primi e
più essenziali principi del vivere civile.
” Quando trovate donne di valore, gettatevi
ai lor piedi umilmente dicendo:
A voi noi dobbiam fare onore!”.
Dante, La Divina Commedia
Andrea Riviello classe V BL